Tre ragazze torturano ed uccidono a calci un cucciolo di cane

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ORRORE CANE BRUCIATO VIVO MORIRE STRADA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneUn video davvero terribile, di quelli che ti fanno sperare nell’estinzione del genere umano. Sono in tre e giovanissime le carnefici di un cucciolo di cane protagoniste di un video pubblicato in un articolo de Il Gazzettino, che tempo fa ha sollevato l’indignazione del web.

Diciannove minuti di disgustose torture alla bestiolina che cerca invano di scappare fino a che non soccombe: le ragazze, a piedi nudi, lo calciano e calpestano in una macabra danza.

Le immagini sono state girate nel 2011 ma solo successivamente hanno spopolato tramite la condivisione sui social network. Gli autori, Dorma e Vicente Ridon, sono stati arrestati, dopo lunghe indagini partite da una denuncia di Peta, nelle Filippine per crudeltà verso gli animali e sfruttamento di minori.

I video erano realizzati appositamente per essere venduti e pubblicati nel deep web, quella parte di internet non indicizzata dai motori di ricerca tradizionali, usate spesso per traffici poco leciti.

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Cucciola legata a testa in giù con fil di ferro e zampette amputate: vergogna

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Questi dolci occhi hanno visto cosa può l’odio dell’uomo

Chi mi legge da un po’ di tempo sa quanto io ami gli animali, specialmente i cani, e vi assicuro che leggere notizie come quella che vi sto per proporre, mi fa veramente venire il voltastomaco. La Lega Nazionale per la Difesa del Cane ci fa ancora una volta sapere di casi di inaudita violenza nei confronti degli animali. Dopo lo sconcertante, assurdo e ingiustificabile episodio avvenuto gli scorsi giorni a Pozzuoli, dove un povero pitt bull è morto dopo essere stato dapprima torturato e poi dato alle fiamme ancora in vita, ecco un ennesimo atto di cattiveria nei confronti di una cucciola di soli tre mesi, salvata appena in tempo da un contadino che l’ha trovata per pura fortuna.

Una vera tortura per la piccola Nikita

Il tutto si è svolto a Bitetto, provincia di Bari, dove persone indegne di appartenere alla razza umana, hanno appeso a testa in giù la creatura con del fil di ferro, usato anche per legare gli arti i quali si sono poi distaccati. La povera cucciola è stata battezzata Nikita e senza aiuto provvidenziale del contadino sarebbe di certo morta, lentamente e terrorizzata. Ora è in cura presso una struttura veterinaria dove riceverà cure e amore in attesa che qualche famiglia possa farle dimenticare l’orrore vissuto e farle riacquistare nuovamente la fiducia nell’uomo, unico essere in grado di generare tali barbarie nei confronti di un essere così indifeso.

Condanne necessarie e severe

Le cattiverie, uccisioni, violenze, le crudeltà sugli animali devono essere condannate, devono ricevere una punizione equa ed esemplare. Non è possibile che atti di così efferata cattiveria vengano archiviati, gettati nel dimenticatoio. Persone che agiscono senza pietà, senza minimo di sensibilità, dotati di aridità e vuoto nel cuore meritano una condanna che sia pari all’orrore generato, è assurdo pensare che mostri del genere siano ancora liberi di compiere altre oscenità, siano ancora tranquilli a vivere il loro quotidiano mentre povere creature hanno patito il terrore, la sofferenza e la morte per mano umana e crudele. Giustizia ad un pitt bull barbaramente ucciso, giustizia ad una cucciola che ha vissuto sevizie. Anche in forma anonima la Lega del Cane di Bisceglie chiede notizie su chiunque avesse anche un piccolo indizio che possa far risalire alla bestia umana. Questo è un numero da contattare affinché si dia una mano per risalire ai responsabili degli orrendi crimini: 340 9119789.

E se per puro caso gli autori di questo gesto disgustoso mi stanno leggendo, ve lo dico chiaramente: mi fate schifo.

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Nella corrida io tifo sempre per il toro

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO TORO ANIMALE NATURA CORNANella corrida, dalla parte del toro. Sempre e comunque.

Torero, eres la vergüenza de una nación
torero, eres la violencia en televisión
torero, eres asesino por vocación
torero, me produce asco tu profesión

Llamar cultura al sadismo organizado, a la violencia, a la muerte o al dolor
es un insulto a la propia inteligencia, al desarrollo de nuestra evolución.
tu indiferencia les hace poderosos, manifiesta tu repulsa a la fiesta criminal
no colabores con un juego de dementes, taurinos al código penal

Festejo criminal, vergüenza

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Tortura un gattino lanciandolo nel vuoto

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO POLIZIA CARABINIERI FORZE ORDINE REATO LEGGE ARRESTO ARRESTATO (1)Un 24enne francese è stato processato per direttissima e condannato a un anno di reclusione per aver maltrattato il proprio gatto, facendo filmare la scena e pubblicandone infine il video su Internet. Nel video si vede il micio, un maschio di cinque mesi, chiamato Oscar, lanciato più volte in aria come un pupazzo, per poi ricadere su un pavimento in cemento. L’uomo, Farid Ghilas, 24 anni, ha cercato di giustificarsi davanti al giudice che lo ha condannato per atti di crudeltà nei confronti di un animale domestico. «Non so cosa mi abbia preso – ha detto Ghilas – mi sono comportato da idiota, mi dispiace». Troppo poco per l’avvocato dell’accusa che nella sua requisitoria lo ha accusato di aver agito con «perversità e grande sadismo, un atteggiamento che ha disgustato chiunque». Troppo poco anche per il giudice che non ha esitato a condannarlo.

Non potrà mai più avere un gatto

L’aguzzino era stato arrestato tre giorni fa a Marsiglia dopo le denunce presentate contro di lui da diverse associazioni zoofile, tra cui la Società per la Protezione degli Animali, che si sono anche costituite in giudizio. Come pena accessoria, al giovane è stato vietato in perpetuo di tenere altri compagni a quattro zampe. Rischiava una pena detentiva ben più severa, ma il verdetto è stato comunque accolto favorevolmente dall’opinione pubblica, indignata per la vicenda. Dal canto suo Oscar è riuscito a sopravvivere cavandosela con una zampina fratturata, che sarà operata a breve. Fare una cosa del genere ad un povero gattino indifeso è vergognoso e abominevole.

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Cucciolo di cane torturato, crocifisso e condiviso su Facebook

medicina-online-dott-emilio-alessio-loiacono-medico-chirurgo-roma-cucciolo-cane-torturato-crocefisso-facebook-riabilitazione-nutrizionista-infrarossi-accompagno-commissioni-cavitazione-rAaron Pino Martinez, 22 anni, di Tecate, Baja California, alcuni giorni fa ha pubblicato sul suo profilo Facebook (ora disattivato) una foto di un cane crocifisso con chiari segni di abuso e tortura. Martinez afferma in un’intervista a Redaccion Frontiera, di aver trovato il cane “Chuyita” già crocifisso lungo la riva di un fiume e di aver solo pubblicato la foto su Facebook.

Il ragazzo dice che tutto è iniziato come un gioco e di non aver misurato le conseguenze delle sue azioni. La foto ha provocato l’indignazione di diverse comunità contro gli abusi sugli animali, ha portato ad indagini da parte della polizia e ha determinato così clamore che è stato costretto a chiudere il suo account, dove il delinquente, come riporta il forum di Hardwarezone, scriveva che “la sua passione è il maltrattamento degli animali“.

Martinez ha detto di essere rimasto senza amici e di aver ricevuto minacce di morte personali e verso la sua famiglia. Ha sottolineato ancora una volta che a Redaccion Frontiera che lui non è il responsabile della morte del cane e spera che tutto si risolva presto. In ogni caso postare su Facebook una foto del genere come se fosse un trofeo, senza alcuna sensibilità verso un povero cucciolo torturato e crocifisso, è un atto di crudeltà feroce ed assurdo.

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