Livido, ematoma, ecchimosi, petecchia e porpora sono tutti termini medici che si riferiscono a lesioni cutanee causate da un trauma più o meno violento che ha determinato la rottura di vasi sanguigni più o meno grandi, con conseguente emorragia ed accumulo di sangue in un tessuto o una cavità dell’organismo. Qualora il sangue fuoriuscito dai vasi sanguigni, si sia accumulato al di sotto della pelle, può determinare modificazioni visibili su quest’ultima, ad esempio chiazze cromatiche. Sebbene questi termini siano spesso usati come sinonimi, ci sono alcune Continua a leggere
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Evacuazione dell’ematoma anale nella terapia delle emorroidi
Con il termine “emorroidi” si identifica un gruppo di strutture vascolari appartenenti al canale anale che proteggono i muscoli dello sfintere anale durante il Continua a leggere
Differenza tra lesione muscolare di primo, secondo e terzo grado
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Differenza tra lesioni muscolari da trauma diretto e indiretto
Le lesioni muscolari, molto frequenti nell’attività sportiva, possono essere classificate in vari modi, uno di questi è la classificazione basata sul tipo di Continua a leggere
Differenza tra trauma, contusione e trauma contusivo
Trauma
Un “trauma” nel nostro organismo si verifica quando una forza esterna di vario tipo ed intensità colpisce il corpo in un dato punto, ad esempio un Continua a leggere
Ematoma subdurale: cos’è, da quale malattia è provocata, recidivo, decorso
Le meningi sono un tipo particolare di membrana connettivale che riveste il sistema nervoso centrale ed ha la principale funzione di proteggere l’encefalo nel cranio ed il midollo spinale nel canale rachidiano. Le meningi sono costituite da tre lamine concentriche denominate, dall’esterno all’interno:
- dura madre (o dura meninge, la lamina adesa al cervello);
- aracnoide;
- pia madre (o pia meninge).
Se una emorragia si verifica tra aracnoide e pia madre, prende il nome di Continua a leggere
Emorragia subaracnoidea: cause, conseguenze, linee guida
Con “emorragia subaracnoidea“ (ESA) è un’emorragia – ovvero una fuoriuscita più o meno copiosa di sangue da un vaso leso – che si verifica all’interno dello spazio subaracnoideo (lo spazio tra le meningi in cui scorrono le arterie cerebrali, più precisamente la zona tra aracnoide e pia madre). Tra le cause più frequenti all’origine di questo tipo di emorragia vi sono Continua a leggere
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Emorragia cerebrale: operazione e tempi di riassorbimento
L’emorragia cerebrale (in inglese conosciuta come intracranial hemorrhage, intracranial bleed o ICH), corrisponde ad una fuoriuscita più o meno abbondante di sangue da un vaso arterioso o venoso dell’encefalo. La fuoriuscita di sangue ha la principale conseguenza di un danno alle cellule celebrali, a causa sia della privazione del nutrimento garantito dal flusso sanguigno, che della compressione dell’ematoma sul tessuto cerebrale che si crea all’interno del cranio dal momento che quest’ultimo è inespandibile. Tale fuoriuscita di sangue è provocata dalla rottura di un vaso sanguigno che può essere sia il risultato di un picco ipertensivo che è andato a rompere un vaso cerebrale già dilatato (aneurisma cerebrale), oppure la conseguenza di un trauma, ad esempio una caduta o un incidente stradale in cui la testa viene sottoposta ad una forte decelerazione ed impatto.
L’intervento chirurgico in caso di emorragia cerebrale
Le reazioni dell’organismo ad una emorragia sono estremamente variabili e vanno da lievi alterazioni motorie fino al come ed alla morte. Ciò dipende non solo dallo stato di salute generale del paziente e dal danno nervoso (luogo di insorgenza, tipo di vaso coinvolto…), ma anche molto dalla tempestività in cui si effettuano i trattamenti medici. L’intervento chirurgico effettuato in tempi rapidi ha lo scopo di interrompere l’emorragia e di ridurre dell’ematoma che, come prima accennato, comprime il tessuto cerebrale contribuendo al danno sia direttamente, con la compressione, sia indirettamente perché determina un aumento della pressione intracranica che impedisce a nuovo sangue in arrivo dal cuore, di raggiungere il cervello.
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Dopo l’intervento chirurgico
Dopo l’intervento chirurgico è fondamentale un attento e continuo monitoraggio dello stato neurologico e dei parametri vitali: particolare attenzione deve essere rivolta al controllo dell’ipertensione arteriosa. Può essere richiesta la somministrazione di diuretici osmotici per ridurre l’edema (riassorbimento dell’ematoma) e ridurre la possibilità di danni al tessuto cerebrale. In caso di emorragia cerebrale in concomitanza con una terapia anticoagulante si fa solitamente uso di preparati in grado di ripristinare la normale coagulazione del sangue (vitamina K, protamina, concentrati piastrinici).
Tempi di riassorbimento dell’ematoma
I tempi del riassorbimento di un ematoma non sono purtroppo prevedibili: ogni paziente fa letteralmente storia a sé. Il sangue tende a riassorbirsi rientrando e defluendo nella circolazione locale e poi generale, ma la velocità con cui il processo avviene è strettamente collegato alla quantità della lesione ed allo stato generale di salute del paziente. L’ematoma va tenuto sotto controllo con TC (tomografia computerizzata o TAC) ripetute che possono dare indicazioni al medico sui possibili tempi di riassorbimento.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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