Con “ipersonnia” (in inglese “hypersomnia”) in medicina si intende un gruppo di numerosi disturbi neurologici del sonno caratterizzati da eccessiva sonnolenza diurna che porta il Continua a leggere
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Differenza tra trauma, contusione e trauma contusivo
Trauma
Un “trauma” nel nostro organismo si verifica quando una forza esterna di vario tipo ed intensità colpisce il corpo in un dato punto, ad esempio un Continua a leggere
Commozione cerebrale: cos’è, cosa fare, conseguenze, tempi di recupero
La commozione cerebrale (anche chiamata “concussione cerebrale”) consiste in un’alterazione, generalmente temporanea e reversibile, delle funzioni cerebrali causata da traumi cerebrali. Questi traumi generano uno stato confusionale, generalmente reversibile e temporaneo, in cui vengono alterati i centri nervosi che controllano funzioni quali la memoria, l’equilibrio, la coordinazione. La persona può Continua a leggere
Emorragia cerebrale da caduta e trauma cranico: sintomi, diagnosi e cure
L’emorragia cerebrale (in inglese conosciuta come intracranial hemorrhage, intracranial bleed o ICH), corrisponde ad una fuoriuscita più o meno abbondante di sangue da un vaso arterioso o venoso dell’encefalo. La fuoriuscita di sangue ha la principale conseguenza di un danno alle cellule celebrali, a causa sia della privazione del nutrimento garantito dal flusso sanguigno, che della compressione dell’ematoma sul tessuto cerebrale che si crea all’interno del cranio dal momento che quest’ultimo è inespandibile. Tale fuoriuscita di sangue è provocata dalla rottura di un vaso sanguigno che può essere sia il risultato di un picco ipertensivo che è andato a rompere un vaso cerebrale già dilatato (aneurisma cerebrale), oppure la conseguenza di un trauma, ad esempio una caduta o un incidente stradale in cui la testa viene sottoposta ad una forte decelerazione ed impatto.
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Tutti i traumi cranici determinano emorragia cerebrale?
Fortunatamente no. Non tutti i traumi cranici hanno come conseguenza una emorragia cerebrale: ciò dipende principalmente dal tipo di trauma e dalla presenza o meno di alcuni fattori di rischio che possono favorire la rottura del vaso sanguigno, come ad esempio la presenza di:
- malformazioni vascolari (aneurismi, malformazioni artero-venose);
- depositi di sostanza amiloide all’interno delle pareti vasali (angiopatia amiloide);
- neoplasiecerebrali.
Inoltre il trauma ha un maggior rischio di determinare un maggior danno emorragico, in caso di:
- presenza di coagulopatie (malattie della coagulazione del sangue);
- impiego di alcuni farmaci (come gli anticoagulanti);
- paziente con pregresso ictus cerebrale o infarto del miocardio;
- uso cronico di sostanze stupefacenti;
- presenza di ipertensione arteriosa;
- paziente già debilitato (anziano, con altre patologie come il diabete).
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Quali sono i sintomi dell’emorragia cerebrale?
I sintomi di norma compaiono all’improvviso subito dopo il trauma e possono evolvere anche molto rapidamente. Essi sono:
- cefalea intensa ed improvvisa (descritta spesso come un colpo di pugnale alla nuca);
- vomito;
- nausea;
- compromissione dello stato di coscienza e del controllo degli sfinteri;
- emiparesi o emiplegia;
- disturbi del linguaggio (disartria o afasia);
- disturbi della sensibilità;
- disturbi della coordinazione.
In alcuni casi tuttavia l’emorragia da traumi può essere lieve e rimanere asintomatica, cioè non determinare alcun sintomo, motivo per cui, in caso di urti alla testa, è comunque importante tenere sotto controllo medico il soggetto.
Il decorso poi può essere complicato da:
- crisi comiziali
- irregolarità respiratorie
- instabilità o aumento della pressione arteriosa
- anomalie della temperatura corporea che peggiorano la prognosi del paziente.
Vi può poi essere la comparsa di edema cerebrale che determina un peggioramento del quadro neurologico fino al coma.
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Diagnosi
Per la diagnosi di emorragia cerebrale vengono utilizzati – in emergenza – i seguenti esami diagnostici per immagini:
- tomografia computerizzata (TC) cerebrale, che in fase di urgenza può essere eseguita anche senza mezzo di contrasto, che permette di visualizzare il sanguinamento e permette la diagnosi differenziale nei confronti di un ictus ischemico;
- la risonanza magnetica dell’encefalo, con gadolinio come mezzo di contrasto, viene utilizzata per escludere la presenza di malformazioni sottostanti, pregresse emorragie e microsanguinamenti (che possono suggerire la presenza di angiopatia amiloide);
- lo studio angiografico con angio-TC, angio-RM permette infine di evidenziare eventuali malformazioni vascolari.
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Trattamenti
L’intervento chirurgico di riduzione dell’ematoma è solitamente richiesto per i pazienti con ematoma lombare e deterioramento progressivo delle condizioni neurologiche e per i pazienti con ematoma del cervelletto (cerebellare) di dimensioni superiori ai tre centimetri.
Nei pazienti per i quali non è necessario l’intervento chirurgico è fondamentale un attento e continuo monitoraggio dello stato neurologico e dei parametri vitali: particolare attenzione deve essere rivolta al controllo dell’ipertensione arteriosa. In caso di importante edema cerebrale può essere richiesta la somministrazione di diuretici osmotici. In caso di emorragia cerebrale in concomitanza con una terapia anticoagulante si fa solitamente uso di preparati in grado di ripristinare la normale coagulazione del sangue (vitamina K, protamina, concentrati piastrinici).
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Conseguenze dell’emorragia cerebrale
L’emorragia cerebrale è un evento grave, in alcuni casi gravissimo, che mette a rischio la sopravvivenza di chi lo subisce e le sue conseguenze possono essere irreversibili o solo lievemente reversibili e rappresentare il motivo di serie disabilità per il resto della vita. In alcuni casi, purtroppo, il paziente colpito da emorragia cerebrale, può entrare in coma e rimanere in stato di incoscienza fino alla morte, che può sopraggiungere in tempi estremamente variabili in base all’età, alla gravità del danno cerebrale ed allo stato di salute generale del paziente. In altri casi il paziente rimane cosciente, ma può avere dei danni molto variabili, che riflettono la zona e la gravità del danno cerebrale, come ad esempio disturbi del linguaggio (afasie), anosognosia, disturbi del movimento, della vista… Sono comunque disponibili dei trattamenti riabilitativi che riducono, per quanto possibile, le invalidità del paziente.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
Giovane preso a pugni, perde i sensi e quando si sveglia succede una cosa incredibile!
Jason Padgett, che vedete sorridente nella foto qui sopra, era una persona che amava divertirsi. Gonfiare i bicipiti, scolpirsi i capelli col gel, fare tardi nei bar. Poi improvvisamente tutto è cambiato. Nella mente di questo trentunenne americano allergico ai libri si è acceso un sesto senso per la matematica. E’ diventato una sorta di “idiota sapiente” anche se, visto che lui “savant” non ci è nato, ma ci è diventato, sarebbe più corretto parlare di “sindrome del savantismo acquisito“. In letteratura scientifica sono davvero pochi i casi come quello di Jason: si calcola che in tutto il mondo esistano solo circa 40 persone che sono state colpite da tale particolarissima sindrome. Nel caso di Jason il verbo colpire è particolarmente azzeccato: l’evento che lo ha trasformato è stata una serie di pugni alla testa sferrati da un paio di sconosciuti in un locale notturno. Il ragazzo è caduto a terra, ha perso i sensi e quando si è ripreso ogni cosa aveva iniziato a splendere di una luce strana.
Il libro
L’incredibile storia del body-builder tramutato in cervellone viene raccontata in un libro appena pubblicato oltreoceano. Titolo: «Struck by genius», che è come dire fulminato dal genio. Sottotitolo: «Come un trauma cerebrale mi ha reso un prodigio della matematica». Lo firma lo stesso Padgett insieme a Maureen Seaberg, la scrittrice che lo ha convinto a sottoporsi ai test medici che hanno confermato le sue nuove capacità. Ma è possibile che la nostra testa sia come uno di quei vecchi apparecchi elettronici che funzionavano meglio dopo aver preso una botta?
Quel che sappiamo è che Padgett ha abbandonato il college perché non gli piaceva studiare ma era tutt’altro che stupido. Prima dell’aggressione di 12 anni fa era esibizionista, socievole e spensierato. Dopo è diventato introverso e fobico, ossessionato dai germi. Ma gli è successo anche qualcosa di straordinario. I suoi sensi si sono fusi. I movimenti sono diventati fotogrammi e tracce luminose colorate. Oggi vede poligoni ovunque. La panna versata nel caffè del mattino disegna una spirale. Le foglie degli alberi sono teoremi di Pitagora. La luce riflessa è un inno al pi greco.
Frattali disegnati a mano
Jason ha la rarissima dote di saper disegnare a mano i frattali, affascinanti figure che restano uguali anche osservate con la lente di ingrandimento, perché si ripetono allo stesso modo su scale diverse. E per capire l’universo che gli si è spalancato davanti, alla fine si è messo a studiare fisica e matematica. A certificare la sua sindrome è arrivato Darold Treffert, il più grande specialista di quelli che nell’800 venivano chiamati “idiot savant”. Persone non istruite, spesso portatrici di qualche deficit intellettivo, e tuttavia capaci di eseguire calcoli difficilissimi o di ripetere interi libri al contrario. Secondo Treffert il savantismo può essere congenito o acquisito, si presenta più spesso nei maschi che nelle femmine, in una significativa minoranza delle persone affette da autismo e in una minima frazione di quelle colpite da danni cerebrali o ritardo mentale. Le loro abilità sono meccaniche ma ci sembrano eccezionali perché normalmente potrebbero essere inibite da altre funzioni superiori. Forse traumi e anomalie possono rendere queste informazioni di basso livello più accessibili, forse il resto del cervello si attiva di più per compensare il deficit. Quanto a Jason, i test hanno individuato un danno all’emisfero cerebrale destro e una super attivazione del lobo parietale sinistro. La sua nuova vita, come quella di altri illustri pazienti che hanno fatto la storia delle neuroscienze, rappresenta una finestra aperta sulla plasticità del cervello, sulle diverse forme di intelligenza, sul potenziale umano. Ma è presto per concludere che in tutti noi c’è un genio assopito pronto a svegliarsi. E comunque se c’è assomiglia più al protagonista di Rain Man o a Giovanni Pico della Mirandola che a Einstein.
Quella che potete vedere di seguito è una galleria con alcuni interessanti esempi di frattale “artistico”. Non li osservate troppo a lungo o rischiate di rimanere ipnotizzati!
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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