Quante volte e quando lavare i denti ogni giorno?

MEDICINA ONLINE LAVARSI I DENTI GENGIVE LINGUA LABBRA CORRETTAMENTE INCISIVI MOLARI PREMOLARI CANINI BAMBINI ADULTI DENTIFRICIO SPAZZOLARSI SPAZZOLINO MOVIMENTO COLLUTORIO FLUORO FILO INTERDENTALE BOCCA BAGNO TECNICA.jpgIl numero di lavaggi dei denti, dipende molto dal numero dei tuoi pasti giornalieri. Per una corretta igiene orale i dentisti raccomandano che i denti vengano lavati almeno tre volte al giorno:

  • al mattino;
  • dopo il pranzo;
  • dopo cena, prima di andare a letto.

Ricorda di non lavarli subito dopo il pasto ma di aspettare qualche minuto (preferibilmente circa mezzora).

I migliori prodotti per l’igiene orale
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della bocca e del viso, in grado di migliorare l’igiene orale, combattere l’alito cattivo, pulire la lingua dalla patina ed idratare le labbra. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato, testato ripetutamente ed usato dal nostro Staff di esperti:

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Come lavarsi i denti senza spazzolino

MEDICINA ONLINE DIABETE GENGIVE BOCCA LABBRA DONNA BELLEZZA DENTI MANDIBOLA TESTA PARODONTITE ALITO CATTIVO LINGUA DENTE DENTATURASei partito per un viaggio ma ti sei dimenticato lo spazzolino da denti a casa? Non c’è problema. Per prima cosa, in casi di emergenza, se non hai la possibilità di usare lo spazzolino e neanche il dentifricio, subito dopo mangiato risciacqua energicamente la bocca per un minuto con acqua tiepida e poi sputala: così facendo rimuoverai almeno le particelle di cibo. Se invece hai il dentifricio, ma non lo spazzolino, ecco delle pratiche soluzioni fai da te che ti aiuteranno fino al momento dell’acquisto di uno nuovo.

Usa un fazzoletto

  1. Inumidisci un fazzoletto di carta con acqua e dentifricio.
  2. Con le dita, strofina la superficie del fazzoletto sulla tua arcata dentale superiore ed inferiore, con dei movimenti circolari.
  3. Esamina la tua bocca guardandoti allo specchio ed accertati che non vi siano residui visibili tra i denti.
  4. Pulisci anche la lingua raschiandola più volte contro l’arcata dentale superiore, muovendola avanti e indietro.
  5. Sciacquati la bocca con dell’acqua pulita.

Se non hai a disposizione un fazzoletto di carta o il dentifricio, usa diversi veli di carta igienica. Assicurati di sciacquarti bene la bocca per rimuovere eventuali residui di carta.
Potresti iniziare la pulizia raschiandoti la lingua, in questo modo eviterai di sporcarti i denti appena lavati con la placca rimossa durante questa operazione.

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Altri sistemi utili sono:

  • Usare il dito indice: è un sistema da sempre molto efficace per pulire i denti.
  • Una carota o una mela, entrambi perfetti  per eliminare i batteri dalla bocca. Inoltre sono in grado di rimuovere anche gli zuccheri che rimangono sulle gengive o sullo smalto dei denti. Masticando una carota o una mela, si riesce infatti a produrre una maggiore salivazione, fondamentale per la pulizia della bocca.
  • Foglie di salvia,  possono essere usate per strofinare i denti come se fossero uno spazzolino. Oltre a questo potete provare anche la lavanda o la camomilla, per rimuovere i residui di cibo tra i denti.
  • Il filo interdentale con il quale ci assicura  di aver rimosso ogni residuo tra i denti.
  • Il chewing gum rappresenta l’ultima risorsa a cui si dovrebbe ​attingere perché può danneggiare i denti, in particolar modo se ci sono delle otturazioni. Le si dovrebbe masticare solo per il tempo necessario a rendere migliore l’alito della cavità orale.

Consiglio fondamentale: visto che tutti questi sistemi sono efficaci, ma sempre meno di uno spazzolino vero, se siete spesso fuori casa, è consigliabile procurarsi un kit da viaggio che possa sempre essere utile per una buona pulizia dei denti.

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Lavare i denti correttamente: per quanto tempo?

MEDICINA ONLINE LAVARSI I DENTI GENGIVE LINGUA LABBRA CORRETTAMENTE INCISIVI MOLARI PREMOLARI CANINI BAMBINI ADULTI DENTIFRICIO SPAZZOLARSI SPAZZOLINO MOVIMENTO COLLUTORIO FLUORO FILO INLavarsi i denti è una attività che tutti facciamo (o dovremmo fare!) ogni giorno, varie volte. E non solo per un fattore estetico o per evitare l’alito cattivo, ma soprattutto per conservare a lungo la salute dei nostri denti ed evitare dolorose sedute dal dentista. Sembrerebbe una attività facile da svolgere, ma in realtà quasi nessuno di noi la svolge in maniera del tutto corretta, specie per quel che riguarda i tempi. Molti di noi impiegano meno di un minuto per lavarsi i denti, sbagliando. Quali sono i tempi corretti per lavarsi i denti in maniera davvero corretta?

Per calcolare i tempi giusti, può essere utile suddividere la bocca nei seguenti quadranti: l’area in alto a sinistra, l’area in alto a destra, l’area in basso a sinistra e l’area in basso a destra. Se ti fermi per 30 secondi in ogni quadrante, la tua pulizia sarà efficace e abbastanza rapida. Calcola altri 40 secondi per spazzolare la lingua e 20 per il risciacquo.

In tutto il lavarsi i denti correttamente dovrebbe quindi durare circa 3 minuti (alcuni dentisti consigliano 4 minuti). Se proprio andate di fretta, cercate di evitare almeno di essere al di sotto dei due minuti di lavaggio.

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Come utilizzare correttamente il filo interdentale?

MEDICINA ONLINE DENTI BIANCHI CARIE TARTARO PUS ALITO ALITOSI DENTISTA IGIENE ORALE INCISIVI SPECCHIETTO BOCCA LABBRA DONNAFar entrare il filo fra dente e dente, con un movimento a lima, fino a superare il punto di contatto tra i due denti (evitando di “cadere “sulla papilla dentale). Accostare il filo ad uno dei due denti, avvolgendolo come la lettera C, quindi dopo essere scesi prudentemente, al fondo del solco gengivale, raschiare la superficie fino al bordo della corona dentale.
Facendo scorrere il filo fra le dita, rientrare nel medesimo spazio e ripetere le manovre sopra indicate, accostando all’altro dente. Indi passare allo spazio successivo.
Da tenere presente: cercare di seguire quella sistematicità di procedimento di cui si parlava prima in modo da non dimenticare nessuna superficie interdentale, neanche le ultime dietro ai molari più in fondo!
Il filo interdentale va usato prima dello spazzolino in modo che questo poi possa completamente rimuovere la placca batterica che è fuoriuscita dagli spazi interdentali ed è rimasta parcheggiata sulla parte vicina del dente.

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Come lavare i denti senza dentifricio

MEDICINA ONLINE LAVARSI I DENTI GENGIVE LINGUA LABBRA CORRETTAMENTE INCISIVI MOLARI PREMOLARI CANINI BAMBINI ADULTI DENTIFRICIO SPAZZOLARSI SPAZZOLINO MOVIMENTO COLLUTORIO FLUORO FILO INTERDENTALE BOCCA BAGNO TECNICAPrendersi cura della nostra igiene orale è una routine quotidiana fondamentale. Per avere denti belli e sani è necessario lavarli almeno tre volte al giorno, dopo i pasti principali, possibilmente con un dentifricio al fluoro di buona qualità. In casi di emergenza, se non hai la possibilità di usare spazzolino e dentifricio, risciacqua energicamente la bocca per un minuto con acqua tiepida e poi sputala: così facendo rimuoverai almeno le particelle di cibo.

Se invece non volete utilizzare sempre il dentifricio – perché magari non vi piace la sensazione che rilascia in bocca o perché non siete confidenti nelle sostanze chimiche che si trovano all’interno – potete optare per altri metodi naturali qui di seguito riportati, anche se però, per una corretta igiene, noi consigliamo di usare sempre e comunque un dentifricio al fluoro “classico”.

1. Spazzolatura senza dentifricio o altri prodotti

Se non vuoi utilizzare il dentifricio, puoi pulire i denti semplicemente spazzolandoli con lo spazzolino. Meglio se quest’ultimo ha le setole morbide,  al fine di evitare eventuali graffi o danni ai denti e alle gengive.

2. Olio di cocco

L’olio di cocco è un prodotto eccellente non solo per l’idratazione dei capelli e della pelle, ma anche per la detersione naturale dei denti. L’olio di cocco ha proprietà antibatteriche e antifungine, che lo rende ideale per prevenire ad esempio la gengivite o altre infezioni del cavo orale. Può anche essere combinato con il bicarbonato di sodio.

3. Bicarbonato di sodio

Spazzola i denti con il bicarbonato. Si tratta di un metodo naturale per lavare e sbiancare i denti noto da moltissimo tempo. Dato che il bicarbonato di sodio è molto alcalino, è in grado di neutralizzare gli acidi che causano la carie. Inoltre uccide i batteri e rinfresca l’alito. Mescola il bicarbonato con l’acqua finché non raggiunge una consistenza simile a una pasta e usalo come se fosse un normale dentifricio. Puoi anche pensare di mescolare il bicarbonato di sodio con sale marino per realizzare un dentifricio casalingo alternativo.

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4. Fragole e pomodori

Le fragole e i pomodori hanno alti livelli di vitamina C e per questo possono essere dei grandi alleati per la salute dei vostri denti.  Applicare la polpa delle fragole e dei pomodori direttamente sui denti e lasciare riposare per circa 5 minuti in modo da ammorbidire la placca. Sciacquare poi con una miscela di acqua tiepida e bicarbonato di sodio.

5. Miswak

I ramoscelli di salvadora persica vengono usati per lavare i denti da oltre 4000 anni. Le fibre legnose contengono bicarbonato di sodio e silicio, entrambi sufficientemente abrasivi per rimuovere le macchie. Questi rametti inoltre contengono degli antisettici naturali, una resina che forma una barriera protettiva sui denti e degli oli essenziali che rinfrescano l’alito. Per usare il miswak, mastica la corteccia a una estremità del bastoncino e separa le fibre rendendole simili a “setole” masticando la polpa. Alla fine puoi usare le setole per pulire i denti.

6. Olio di chiodi di garofano

L’olio di chiodi di garofano è ideale nel caso si abbiano problemi di sanguinamento delle gengive. Il modo migliore e più semplice per utilizzarlo è quello di strofinare un p’ di olio  delicatamente sulle gengive.

7. Spazzolino da denti misoka

Questo strumento sfrutta le nanotecnologie per lavare i denti. Si tratta infatti di uno spazzolino realizzato con setole estremamente fini ricoperte di ioni minerali. Quando lo inumidisci e lo strofini sui denti, gli ioni rimuovono le macchie e formano uno strato protettivo sullo smalto.

8. Sale marino

Il sale marino è un rimedio naturale utile per la pulizia dei denti, poiché i granuli riescono a rimuovere delicatamente lo lo sporco. Sciogliere un po’ di sale grosso nell’acqua tiepida prima della spazzolatura.

9. Tè verde

Alcuni studi avrebbero dimostrato che, bevendo uno o due bicchieri di estratto di tè verde al giorno,  si contribuisce a ridurre le probabilità di malattie parodontali e a proteggere la  salute orale nel lungo termine.

10. Dentifricio fatto in casa

Si tratta di un prodotto che può essere adattato ai tuoi gusti e bisogni specifici, ma devi ricordarti di includere questi tipi di ingredienti:

  • Una sostanza detergente;
  • Un prodotto abrasivo per staccare la placca;
  • Un emulsionante per consentire ai vari ingredienti di mescolarsi fra loro;
  • Un dolcificante per rendere il dentifricio gradevole;
  • Un aroma (è facoltativo ma utile sia per il sapore sia per rinfrescare l’alito).

Fatti consigliare dal tuo dentista su come prepararlo, oppure cerca una ricetta online su siti affidabili. Alcuni componenti usati solitamente per fare un dentifricio fatto in casa, sono:

  • Bentonite: è un’argilla naturale che si lega alle tossine presenti nel corpo, incluso il mercurio di alcune otturazioni. È ricca di elementi che nutrono denti e gengive.
  • Bicarbonato di sodio: questo prodotto è un abrasivo naturale meraviglioso, inoltre è alcalino e neutralizza i danni provocati dagli acidi.
  • Salvia: è uno sbiancante e astringente naturale.
  • Xilitolo: si tratta di un dolcificante naturale che rende la polvere dentifricia più gradevole.
  • Sale marino: apporta molti minerali che rafforzano i denti e alleviano l’infiammazione gengivale.
  • Menta: ha proprietà antibatteriche, antisettiche, analgesiche e rinfresca l’alito.

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Come lavarsi i denti in modo corretto [VIDEO]

Lavarsi i denti è una attività che tutti facciamo (o dovremmo fare!) ogni giorno, varie volte. E non solo per un fattore estetico o per evitare l’alito cattivo, ma soprattutto per conservare a lungo la salute dei nostri denti ed evitare dolorose sedute dal dentista. Sembrerebbe una attività facile da svolgere, ma in realtà quasi nessuno di noi la svolge in maniera del tutto corretta. Facciamo oggi un rapido ripasso, grazie a questo video:

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Gengive: anatomia, funzioni e patologie più diffuse in sintesi

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Anatomia

È di colore rosa corallo, opaca e compatta. Si estende dal margine gengivale libero, connesso alla corona dentale, fino alla giunzione mucogengivale, dove si continua con la mucosa alveolare che appare lassa e scura e ricopre il pavimento orale. Si può dividere in:

  • gengiva libera: è la parte di tessuto che circonda il dente, anche detta gengiva marginale, mentre prende il nome di gengiva interdentale negli spazi tra due denti adiacenti, dove forma la papilla interdentale; la depressione che divide una papilla gengivale vestibolare da una papilla palatina o linguale prende il nome di colle . Il margine gengivale è spesso arrotondato, così da formare un piccolo solco (fisiologicamente profondo massimo 2mm) chiamato solco gengivale.
  • gengiva aderente: si estende coronalmente dal solco gengivale libero, che delimita la gengiva libera ed è situato all’altezza della giunzione amelo-cementizia (o amelo-cementaria) del dente (ovvero la zona del dente dove finisce la corona dentale, superficialmente ricoperta di smalto, ed inizia la radice dentale, ricoperta di cemento); apicalmente la gengiva aderente termina a livello della linea mucogengivale, continuandosi con la mucosa alveolare.

La sua superficie presenta generalmente piccole depressioni superficiali che le conferiscono un aspetto caratteristico a buccia d’arancia. È ancorata con fasci fibrosi al cemento e all’osso alveolare, così da risultare immobile rispetto al tessuto sottostante.

Istologia

La gengiva è costituita da un epitelio orale, poggiato su un tessuto connettivo nel quale si inseriscono le fibre provenienti da cemento e osso alveolare. L’interfaccia tra epitelio e connettivo non è piatta, bensì caratterizzata da propaggini connettivali che si inseriscono nell’epitelio (papille connettivali) e da invaginazioni connettivali che ospitano approfondimenti epiteliali (creste epiteliali): questa struttura è la responsabile dell’aspetto a buccia d’arancia.

L’epitelio orale è stratificato in:

  • strato basale: a contatto con la membrana basale che separa l’epitelio dal connettivo, costituito da cellule in continua riproduzione;
  • strato spinoso: costituito da cellule allungate, caratterizzate da processi citoplasmatici che conferiscono l’aspetto spinoso e che provvedono ad assicurare una forte coesione tra le cellule adiacenti grazie ai desmosomi di cui sono provvisti.
  • strato granuloso: le cellule dell’epitelio orale, nate nello strato basale, tendono a differenziarsi e ad attraversare i vari strati superficiali. In questo strato si notano caratteristiche intermedie tra lo strato spinoso e il successivo…
  • strato corneo: le cellule, al massimo della loro maturazione, ospitano nel proprio citoplasma un improvviso processo di cheratinizzazione, che tende a sopprimere tutte le funzioni vitali della cellula. Queste cellule, seppure morte, sono un indispensabile barriera tra i microorganismi e gli strati cellulari profondi. Col tempo tendono a desquamarsi, ovvero a staccarsi dall’epitelio, e vengono sostituite da nuove cellule provenienti dagli strati sottostanti.

Mentre la gengiva aderente è costituita interamente dall’epitelio orale, la gengiva libera è costituita da epitelio orale nella porzione rivolta alla cavità orale, da epitelio sulculare (simile a quello orale) nella porzione libera rivolta al dente, fino al pavimento del solco gengivale. Tale pavimento, in realtà, è dovuto al continuarsi della gengiva con una porzione intimamente a contatto con la superficie dentale, costituita da un epitelio giunzionale, anche chiamato dentogengivale. Anche questo epitelio è pluristratificato, e distinguiamo uno strato basale attivamente mitotico, parecchi strati sovrabasali fino ad uno strato corneo desquamante. Lo strato spinoso e quello granuloso non sono presenti, sostituiti da più strati cellulari poveri di connessioni desmosomiali: è un tessuto quindi meno compatto di quello orale.

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Il tessuto predominante nella gengiva è quindi connettivale, e prende il nome di lamina propria. È costituito da:

  • fibroblasti (5%): producono i vari tipi di fibre e supportano la sintesi della matrice.
  • fibre (60%): la maggior parte di esse sono fibre collagene. Le interfacce tra epitelio e connettivo ed endotelio e connettivo presentano fibre reticolari. Attorno ai vasi sanguigni sono frequenti fibre elastiche, mentre le fibre ossitalaniche sono piuttosto scarse. Da un punto di vista morfologico e funzionale, le fibre si dividono in:
    • fibre circolari: nella gengiva libera, circondano il dente;
    • fibre dentogengivali: dalla porzione sopralveolare del cemento radicolare si aprono a ventaglio entro la gengiva libera;
    • fibre dentoperiostali: dalla porzione sopralveolare del cemento radicolare decorrono parallele e terminano nella gengiva aderente;
    • fibre transettali: connettono il cemento sopralveolare di due denti adiacenti.
  • matrice: la sostanza fondamentale amorfa che consente il trasporto d’acqua, di elettroliti, metaboliti e nutrienti entro il connettivo.
  • vasi e nervi (35%).

Fisiologia

Il tessuto gengivale ha il compito di isolare il parodonto dall’ambiente esterno. È caratterizzato da un intenso turn-over metabolico, che consente di rinnovare frequentemente gli strati più superficiali cheratinizzati, impedendo che i batteri possano accumularsi sulla sua superficie. La zona sulcare è esposta all’accumulo di detriti alimentari, con conseguente proliferazione batterica; bisogna comunque tenere in considerazione che, in assenza di patologie, il solco ha dimensioni minime ed è attraversato dal fluido crevicolare, un siero che trasuda entro il solco e favorisce la detersione di questo ambiente.

Patologia

La gengivite può determinare un aumento dello spessore della gengiva libera, con conseguente aumento di profondità del solco gengivale che prende il nome di pseudotasca parodontale. La parodontite è invece un’infezione che coinvolge più tessuti di supporto del dente, determinando la perdita d’attacco gengivale, ovvero un approfondimento del solco gengivale accompagnato da un minimo ispessimento gengivale, che in questo caso forma una tasca parodontale. La gengiva aderente tende ad accrescersi col passare degli anni: tale fenomeno è dovuto all’abrasione dei denti, a cui l’organismo risponde con una modica ma continua eruzione dentale, la quale trascina con sé il tessuto gengivale aderente determinando un aumento della sua altezza, posto che il margine mucogengivale non subisce alcuna modifica.

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Igiene orale: consigli e prodotti per pulire lingua, denti e bocca

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO DONNA CHE SI LAVA LA BOCCA LINGUA DENTI CON SPAZZOLINO E DENTIFRICIO IGIENE ORALE CARIE PLACCA TARTARO GENGIVITE SENSIBILI GENGIVEL’igiene orale è un’operazione di primaria importanza per avere e mantenere nel tempo denti e gengive sani. Prendersi cura della bocca è particolarmente importante non solo per ragioni salutari, ma anche estetiche, la bocca, infatti, è uno dei nostri biglietti da visita: è sempre in mostra, la usiamo per parlare, mangiare, baciare, insomma per comunicare col mondo. Vediamo quindi come prendercene cura.

Cominciamo col precisare che per una buona igiene orale è necessaria una costante cura personale della bocca e dei denti, integrata periodicamente con un controllo presso un dentista o igienista dentale. Se eseguita quotidianamente e nel modo corretto l’igiene casalinga aiuta a combattere il principale nemico della salute del cavo orale: la placca batterica, responsabile dell’insorgere della carie e di numerosi altre malattie ed inestetismi di denti e bocca.

Placca batterica dentale

La placca dentale, o meglio la placca batterica, è un aggregato di microrganismi incorporati tra loro e ben aderenti ai denti. È composta da batteri, cellule di sfaldamento della mucosa orale, sostanze che derivano dalla saliva e dagli alimenti. È la principale causa della carie e delle malattie parodontali. La placca è, dunque, il nemico numero uno dei denti e si annida negli spazi più nascosti ed in cui è più arduo arrivare con lo spazzolino:

  • spazi interdentali,
  • superfici occlusali,
  • irregolarità dentali,
  • in prossimità del colletto dei denti (quindi tra dente e gengiva).

Inizialmente la placca è morbida è la sua rimozione ostacola la formazione della carie. Dopo circa 24 ore la placca si indurisce, diventa tartaro ed è difficile da eliminare.

Leggi anche: Differenza tra carie, placca e tartaro

Corretta igiene orale in casa

Come abbiamo detto la pulizia quotidiana dei denti e una corretta igiene orale, eseguita in modo costante, paziente ed attento, diventano fondamentali per eliminare la placca dentale e per ridurre al minimo i problemi da essa derivanti. Per ottenere una buona igiene orale quotidiana esistono varie tecniche di pulizia, che devono coesistere per un buon risultato. Le principali sono: spazzolatura dei denti e pulizia della lingua.

Leggi anche: Come educare i bambini ad una corretta igiene orale?

Spazzolatura dei denti

La spazzolatura dei denti è il principale metodo di pulizia della bocca, essa consente di eliminare la maggior parte dei residui di cibo e dei batteri, primi nemici dell’igiene dentale. Per una corretta spazzolatura bisogna munirsi di:

  • un dentifricio che abbia un PH intorno al 6.0-7.0, che contenga fluoro per la mineralizzazione dei denti e che abbia un sapore gradevole;
  • un buono spazzolino, compatibile con le proprie esigenze (ampiezza della bocca, arcate dentali, condizione dei denti e delle gengive, ecc).

Affinché dia validi risultati, la spazzolatura dei denti deve essere effettuata tutti i giorni, tre volte al giorno, possibilmente entro trenta minuti dalla fine del pasto (è questo infatti il tempo necessario ai residui di cibo per formare la pellicola di placca batterica sulla superficie dei denti), operando nel seguente modo:

  • I denti vanno dapprima spazzolati e ben ripuliti senza il dentifricio, lo spazzolino va quindi utilizzato asciutto.
  • Applicare una dose di dentifricio sulle setole dello spazzolino.
  • Partendo dalla parte anteriore delle arcate dentali, con lo spazzolino inclinato a 45°, spazzolare i denti per circa un minuto con un movimento verticale che va dalla gengiva al dente, quindi dal basso verso l’alto per i denti dell’arcata inferiore e dall’alto verso il basso per quelli dell’arcata superiore.
  • Ripetere questo procedimento per lo stesso tempo anche sui denti posteriori, prestando sempre attenzione a far passare le setole nello spazio tra un dente e l’altro, in modo da rimuovere tutte le impurità.
  • Spazzolare in questo modo, sempre per almeno un minuto, anche la parte interina dei denti.
  • Sciacquare più volte con acqua corrente, possibilmente tiepida, in modo da favorire la distruzione del tartaro ed eliminare il dentifricio e i residui di cibo.
  • Pulire lo spazzolino e coprirlo con un cappuccio apposito, per evitare che si sporchi.

Usare lo spazzolino in orizzontale o in verticale?

Lo spazzolino deve essere usato con movimenti verticali. Attenzione a non usare lo spazzolino in senso orizzontale, da sinistra verso destra e viceversa: questo movimento non pulisce i denti, ma sposta soltanto placca e residui da un interstizio all’altro dei denti!

Leggi anche: Disinfettare il piercing alla lingua: come fare e quali prodotti usare

Pulizia della lingua

La pulizia della lingua è un procedimento spesso trascurato, ma è invece importante effettuarlo poiché sulla lingua si depositano residui di cibo e microrganismi che, se non eliminati, danno luogo allo spiacevole fenomeno dell’alitosi. Pulizia della lingua.

La pulizia linguale deve essere effettuata o con lo spazzolino o con un utensile apposito, facilmente reperibile in farmacia, operando nel modo seguente:

  • Cacciate all’infuori quanto più vi è possibile la lingua e, con una dose di dentifricio (quel che resta dopo la spazzolatura dei denti se usate lo spazzolino), partendo dall’interno verso l’esterno spazzolate tre o quattro volte per eliminare tutte le impurità.

Questa procedura può essere fastidiosa poiché la spazzolatura della lingua può provocare conati di vomito, ma se effettuata con garbo e quotidianamente, ci si abitua al movimento e dopo poco i conati spariscono.

Leggi anche: Come pulire efficacemente la lingua in modo semplice e sicuro

Prodotti e strumenti utili

Abbiamo parlato delle due tecniche principali per pulire i denti e la bocca, vediamo adesso quali sono gli strumenti necessari per eseguire queste due operazioni e come sceglierli. Passiamo in esame strumenti e tecniche che ci permettono di effettuare una pulizia casalinga ancora più profonda ed efficace.

Lo spazzolino: come sceglierlo e come conservarlo

Quello che si adatta alla maggior parte dei tipi di bocca ha le seguenti caratteristiche:

  • durezza media,
  • impugnatura dritta e solida,
  • setole dritte e di pari lunghezza,
  • setole della testina sintetiche, del diametro massimo di 0,30 mm, dritte ma dalla punta arrotondata.
  • una testina lunga almeno 3 cm, per gli adulti, e quasi 2 cm per i bambini, in modo da adattarsi alla grandezza della bocca e raggiungere anche i punti più lontani e difficili.

Lo spazzolino va cambiato ogni 2 mesi e, in generale, non appena le setole cominciano ad inclinarsi. Importante è anche la conservazione dello spazzolino: deve essere riposto separato dagli altri spazzolini e in un luogo dove si possa asciugare per bene e rapidamente, in quanto l’umidità favorisce la formazione dei batteri tra le setole.

Il dentifricio: ne basta poco, meglio se al fluoro

Il dentifricio va usato alla fine dello spazzolamento dei denti per eliminare ulteriori residui e detergere il cavo orale. Un buon dentifricio (per gli adulti) è a base di fluoro che rende lo smalto dei denti più resistente alla carie e svolge un’azione antisettica. Non è necessario usarne in grandi quantità.

Leggi anche: Come e quando iniziare a lavare i denti ai bambini?

Il filo interdentale: come pulire a fondo gli spazi interdentali

Il filo interdentale serve ad eliminare la placca batterica nascosta e ben aderente alle superfici tra un dente e quello consecutivo, luoghi dove è impossibile arrivare con lo spazzolino.

La corretta procedura di pulizia con filo interdentale è la seguente:

  • Prendere all’incirca 25 cm di filo, avvolgerlo intorno ai medi e tenerlo con pollici e indici.
  • Partendo dai denti posteriori, far entrare delicatamente il filo tra i denti, in modo da non lesionare la gengiva, ed effettuare un movimento a sega che passi sia a lato che sulla superficie del dente.
  • Ripetere il procedimento per tutti i denti a cui si riesce ad arrivare avendo cura di far scorrere il filo in modo da utilizzarne sempre una parte pulita.

Questa cura dentale, che non deve assolutamente sostituire la spazzolatura dei denti, effettua un’ulteriore pulizia a livello delle intersezioni tra i denti. Va effettuata possibilmente una volta al giorno ed è sconsigliata se si ha una gengivite in corso. Il filo interdentale migliore è sicuramente quello piatto a nastro, molto resistente e comodo per chi ha lo spazio tra un dente e l’altro molto stretto.

Il collutorio: attenzione a non esagerare

Può integrare l’igiene orale è consigliabile l’utilizzo di un collutorio, che però non deve assolutamente sostituire spazzolino e filo interdentale. A seconda delle caratteristiche specifiche, i collutori possono aiutare a:

  • rimuovere la placca;
  • rinfrescare l’alito;
  • remineralizzare i denti;
  • disinfettare il cavo orale.

Essendo liquido il collutorio riesce a raggiungere le zone più nascoste del cavo orale e rappresenta un buon completamento dell’igiene orale. Il collutorio non è un prodotto indispensabile come spazzolino e filo; la sua azione è benefica infatti per lo più a livello di alito e di gengive. Per quanto riguarda i residui di cibo, ne elimina solo in bassa quantità per l’effetto onda sui denti. I più scrupolosi possono utilizzarlo non tutti i giorni (un uso smodato infatti provoca più danni che benefici), diluito con acqua, magari durante la prima pulitura giornaliera, per avere un alito fresco più a lungo. Il composto ottenuto dalla diluizione del collutorio nell’acqua  va sorseggiato per far arrivare il liquido in ogni parte della bocca senza inghiottirlo, quindi sputato.

Leggi anche: Collutori naturali e fatti in casa per disinfettare la lingua

Igiene dentale professionale

Anche se si effettua una quotidiana pulizia casalinga dei denti, meticolosa e costante, per una corretta igiene orale è opportuno recarsi ogni 12-24 mesi da un professionista del settore per una pulizia professionale dell’apparato dentale. Non tutti i residui di cibo vengono sempre eliminati e questi, accumulandosi, provocano la placca dentaria che, assieme al tartaro, danno luogo a carie e perdita di smalto dentale. Una pulizia professionale allora renderà completa l’igiene dentale e preverrà l’insorgere di possibili fastidi con poche semplici manovre:

  • una rimozione del tartaro sub gengivale;
  • sbiancamento e lucidatura dei denti con apposita pasta.

Leggi anche: Aftosi orale ed afte: cause, cure, rimedi, consigli, cibi consigliati, collutorio

Raccomandazioni e consigli utili per denti e bocca puliti e sani

Per finire, ecco alcuni utili consigli:

  1. L’igiene orale domiciliare deve essere periodicamente affiancata dall’igiene orale professionale, cioè quella praticata da un professionista del settore – dentista, odontoiatra, igienista dentale – per eliminare con strumenti ed attrezzature specifiche gli eventuali residui che si accumulano nel tempo.
  2. Ricordate che la notte è il momento più favorevole all’insorgere della placca e della carie, poiché diminuisce la salivazione e il movimento di guance e lingua: questo facilita la produzione dei batteri. E’ dunque di fondamentale importanza effettuare con cura una pulizia dei denti tutte le sere!
  3. Lo spazzolino va cambiato ogni volta che si nota un danneggiamento delle setole, o più in generale ogni due-tre mesi.
  4. Evitate anche di usare spazzolini elettrici poiché il movimento circolare delle setole non è quello propriamente corretto e a lunga andare può danneggiare lo smalto.
  5. Attenzione a non usare con troppa frequenza i cosiddetti “dentifrici sbiancanti”: a lungo andare possono danneggiare i denti perché altamente abrasivi; utilizzati di tanto in tanto aiutano ad eliminare le macchie superficiali dei denti (tè, caffè, fumo), ma non cambiano il colore del dente, rendendolo più bianco. Il colore più o meno bianco dei denti è determinato geneticamente e dipende dalla dentina, non dallo smalto!
  6. Se dopo i pasti vi trovate in condizioni di non poter effettuare la pulizia dei denti, può essere utile masticare una gomma al mentolo per un massimo di dieci minuti; la composizione pastosa della gomma favorisce infatti l’attaccamento a essa dei residui di cibo.
  7. Se per qualsiasi motivo pranzate spesso fuori casa, potete comprare dei mini spazzolini o degli spazzolini usa e getta, in modo da curare l’igiene orale in ogni situazione.
  8. Infine evitate il fumo quanto più è possibile, poiché ingiallisce i denti e rovina irrimediabilmente lo smalto.

I migliori prodotti per l’igiene orale

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della bocca e del viso, in grado di migliorare l’igiene orale, combattere l’alito cattivo, pulire la lingua dalla patina ed idratare le labbra:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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