Con “emolacria” (anche chiamata “aemolacria“; in inglese “haemolacria” o “hemolacria“) in medicina si indica un raro segno caratterizzato da emissione spontanea e temporanea di lacrime miste a sangue.
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Quale antistaminico per la congiuntivite allergica?
Soffrire di congiuntivite allergica può essere estremamente fastidioso. Questa condizione è caratterizzata dall’infiammazione della congiuntiva, la membrana trasparente che riveste la parte interna delle palpebre e la superficie dell’occhio. La congiuntivite allergica può essere causata da una reazione allergica a una serie di fattori, tra cui polline, polvere, muffe, peli di animali domestici e altri allergeni comuni. Fortunatamente, esistono diverse versioni di collirio antistaminico che aiutano ad alleviare i sintomi della Continua a leggere
Differenza tra orzaiolo e calazio: cause, sintomi, cure, contagio
Oraziolo
L’orzaiolo è un’infiammazione acuta delle ghiandole sebacee della palpebra, poste alla base delle ciglia, generalmente causata da Continua a leggere
Quando l’occhio non riesce a lacrimare: la xeroftalmia
La xeroftalmia è una condizione in cui gli occhi di una persona non riescono più a lacrimare, si differenzia dal termine più generico occhio secco in quanto si indica il termine xeroftalmia solo per indicare l’assenza di vitamina A, causa della patologia.
Molto raro in ogni paese sviluppato ma molto più comune nei paesi ancora in via di sviluppo o non sviluppati (come Africa o Malesia).
Cause
Solitamente viene implicata una siccità distruttiva dell’epitelio congiuntivale dovuto alla mancanza della vitamina A nella dieta giornaliera dell’individuo. Tale deficit è uno dei tre più grandi disagi alimentari al mondo. Fattori di rischio sono l’età, malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide, e la diarrea.
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Perché mi capita di piangere senza motivo? Come affrontare il problema?
A tutti può capitare di sentirsi più emotivi rispetto al solito, e di ritrovarsi a piangere apparentemente senza nessun reale Continua a leggere
Lacrime: di che sono fatte, a che servono e cosa le produce?
Da cosa sono prodotte le lacrime?
La lacrima (o pellicola lacrimale) è una struttura liquida che ricopre fisiologicamente la congiuntiva palpebrale bulbare e la cornea e viene prodotta dall’apparato lacrimale. Tale apparato, come si può intuire dalla foto, è formato da due parti:
1) porzione secretoria (ghiandola lacrimale e dotti secretori) che secerne la lacrima,
2) porzione escretoria che ha il compito di drenare la lacrima verso il naso (sacco lacrimale, canalini e dotti).
Leggi anche: Perché si piange? Per quale motivo si piange di gioia, di dolore e dal ridere?
A che servono le lacrime?
Le funzioni principali della pellicola lacrimale sono cinque:
1) Pulizia: attraverso la pellicola lacrimale defluiscono verso la componente escretoria delle ghiandole lacrimali, le impurità provenienti dall’ambiente esterno.
2) Lubrificazione: la componente mucotica della pellicola lacrimale svolge funzione lubrificante, nei confronti dell’epitelio corneale.
3) Nutrizione: la componente acquosa della pellicola lacrimale funge da veicolo per numerose sostanze disciolte nella lacrima; ossigeno, ioni, anidride carbonica, mucine, lipidi; sostanze indispensabili all’eutrofismo della superficie oculare e alla sua nutrizione.
4) Trasparenza ottica: lo strato mucoso della pellicola lacrimale migliora la trasparenza ottica della superficie corneale. I microvilli dell’epitelio corneale fungono da base alla mucina, che viene assorbita dalle villosità corneali, consentendo una migliore uniformità superficiale.
5) Difesa: la pellicola lacrimale rappresenta la principale difesa alle infezioni batteriche corneali e congiuntivali, assieme alla palpebra. Diffondendosi uniformemente sull’epitelio corneale, funge da barriera protettiva agli agenti batterici esterni ed ha un potente potere disinfettante.
Leggi anche questo interessante articolo: Perché le donne piangono dopo aver fatto l’amore? Le cause della depressione post coitale e come superarla
Di cosa sono fatte le lacrime?
Le lacrime sono formate al 98% di acqua, il restante 2% è composto principalmente da elettroliti, numerose proteine (albumina, lattoferrina, immunoglobuline…) e glucosio. Il potere disinfettante prima citato è dovuto a varie componenti lacrimali: cloruro di sodio, urea e un enzima battericida, il lisozima. Non tutte le lacrime sono uguali: quelle prodotte durante pianti emozionali (da gioia o tristezza) presentano una composizione chimica diversa dagli altri tipi di lacrime: contengono infatti un quantitativo significativamente più alto di ormoni prolattina, ormoni adrenocorticotropo, leu-encefalina (un oppioide endogeno e potente anestetico), potassio e manganese.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Perché si piange? Per quale motivo si piange di gioia, di dolore e dal ridere? A che servono le lacrime?
Lo abbiamo fatto il giorno in cui siamo nati, ma anche il giorno in cui siamo stati tristi per qualche motivo. Ci è capitato quando abbiamo provato la gioia più grande della nostra vita, ma anche il giorno più brutto della nostra vita. Sto parlando del pianto. Ma a che serve il pianto? Come “funzionano” le lacrime? Perché si piange di felicità? A queste ed altre risposte daremo risposta oggi.
Leggi anche: Perché mi capita di piangere senza motivo? Come affrontare il problema?
Cos’è il pianto e quando e perché si verifica?
Con “pianto” si intende comunemente l’atto di produrre e rilasciare lacrime in risposta ad un’emozione intensa o comunque uno stress. Tuttavia possono verificarsi situazioni di “pianto senza lacrime” ed anche “lacrime senza pianto”. Nei neonati, per esempio, data l’immaturità del dotto lacrimale, si può verificare un tipico pianto senza lacrime. Negli adulti invece si può verificare “lacrime senza pianto” in almeno tra situazioni:
- il contatto dell’occhio con corpi estranei (moscerini, polvere) o varie sostanze irritanti (tipico è il pianto da contatto con i solfuri organici contenuti nella cipolla) determinano spremitura della ghiandola lacrimale in assenza di un’emozione correlata;
- l’innervazione della ghiandola lacrimale da parte di neuroni secretagoghi diretti primitivamente alle ghiandole salivari (il “pianto del coccodrillo“);
- il riso può far lacrimare. Ridere intensamente determina una forte attivazione muscolare nel viso e ciò può stimolare le ghiandole lacrimali fino a “piangere dal ridere“.
Leggi anche questo interessante articolo: Perché le donne piangono dopo aver fatto l’amore? Le cause della depressione post coitale e come superarla
Perché si piange di gioia e di dolore?
Quando si prova una forte emozione, il sistema limbico del cervello stimola il sistema nervoso centrale, il quale a sua volta mette in moto una serie di reazioni fisiologiche: il battito cardiaco aumenta, si altera il ritmo della respirazione e le ghiandole lacrimali, poste sopra l’arco superiore dell’occhio, producono lacrime. Quando si piange, il liquido “sgorga” nell’angolo dell’occhio e scorre lungo la congiuntiva, la membrana che riveste l’interno delle palpebre, per finire nella cavità nasale. A ogni battito delle ciglia l’occhio si lubrifica. In questo modo viene evitata la disidratazione del bulbo e facilitato l’allontanamento della polvere.
Di che sono fatte le lacrime, a che servono e dove sono prodotte?
A tale proposito vi consiglio di leggere questo articolo: Lacrime: di che sono fatte, a che servono e cosa le produce?
Gli animali piangono?
Si ritiene che nessun altro essere vivente oltre l’uomo possa produrre lacrime come risposta ai diversi stati emozionali, benché ciò non sia del tutto corretto per diversi scienziati.
Le lacrime femminili abbassano il testosterone
Prima di chiudere, una curiosità: le lacrime femminili contengono sostanze capaci di ridurre l’eccitazione sessuale maschile e la produzione di testosterone, l’ormone responsabile del desiderio e dell’aggressività. Leggi qui: Le lacrime femminili riducono l’eccitazione sessuale maschile
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Depressione post coitale: perché le donne piangono dopo aver fatto l’amore? Cause e cura
Tra gli uomini è un fenomeno estremamente raro, tra le donne è invece molto più diffuso di quello che si pensi, almeno a giudicare da quello che mi riferiscono le mie pazienti donne: sto parlando del pianto dopo l’orgasmo o del pianto che segue un rapporto anche quando la donna non raggiunge l’orgasmo. La prima cosa che mi sento di fare è rassicurare gli uomini all’ascolto: il pianto post rapporto non deve spaventare gli uomini né farli sentire inadeguati o in colpa per aver fatto qualcosa di male nei confronti della partner, perché la maggior parte delle volte è un pianto che semplicemente incornicia una emozione fortissima provata dalla donna durante il rapporto. Altre volte però, il pianto della donna dopo il sesso può essere il sintomo del “post sex blues” anche chiamato “depressione post coitale”. Analizziamo bene i vari scenari possibili.
Leggi anche: Perché si piange? Per quale motivo si piange di gioia, di dolore e dal ridere? A che servono le lacrime?
La donna piange dopo il rapporto per il troppo piacere
Alla volte, le lacrime possono essere provocate dalla forte intensità del momento, da gioia e commozione, da un piacere così intenso e profondo che arriva a far piangere. Del resto le donne, molto più che gli uomini, si esprimono anche con il pianto e le lacrime possono essere un modo proprio per esprimere la forte emotività del momento. Piangere mentre si fa l’amore o dopo può essere il modo naturale attraverso il quale una donna manifesta le proprie emozioni.
Il pianto liberatorio dopo il sesso
Spesso per la donna il pianto dopo l’orgasmo è un pianto liberatorio: durante il rapporto intimo c’è la tensione verso il piacere, con il raggiungimento del piacere ci si lascia completamente andare e dopo possono arrivare le lacrime. La tensione si scioglie all’improvviso dopo il picco del piacere, la donna entra in una “fase nuova” del momento e subentra uno stato di profonda emotività.
La donna piange perché l’uomo si allontana dopo il sesso
Quando una donna è profondamente innamorata del proprio compagno, il momento immediatamente successivo al raggiungimento dell’orgasmo può essere vissuto come una sorta di perdita: il culmine del piacere è stato raggiunto e la donna e l’uomo si sono disgiunti, una sensazione che potrebbe essere vissuta dalla donna come un incanto che si spezza, da qui la malinconia e la tristezza che possono portare alle lacrime. Il suggerimento per gli uomini, in questi casi, è di stare vicino alle proprie compagne ed abbracciarle, in modo che il contatto fisico e l’intimità non si interrompano.
Leggi anche: Quali sono le differenze tra orgasmo vaginale e clitorideo?
La donna piange per il post sex blues o depressione post coitale
Il pianto post-orgasmo può dipendere anche da uno stato diverso dalla semplice liberazione emotiva o dalla commozione. Si può verificare nella donna, dopo il raggiungimento del piacere, un profondo stato di tristezza, una sensazione di solitudine, fino ad arrivare all’angoscia, chiamato dagli psicologi “post sex blues” o “depressione post coitale”.
Da cosa è causata la depressione post coito?
Questo particolare tipo di depressione non dipende necessariamente dal rapporto sessuale in sé, che può essere stato molto appagante, né dalla relazione di coppia, che può essere soddisfacente. Ma allora perché avviene? Alla base di questo transitorio stato di depressione, che può portare al pianto, ci può essere una causa fisiologica ed una componente psicologica, che possono essere anche presenti contemporaneamente:
- causa fisiologica: la tristezza post-orgasmo può essere scatenata dal brusco calo delle endorfine nel sangue che hanno raggiunto l’apice durante l’orgasmo per poi precipitare subito dopo, dando una sensazione di abbattimento relativo, prima di ritornare sui livelli normali;
- cause psicologiche: la componente psicologica può essere molto variegata, tuttavia la maggior parte delle volte il pianto viene provocato da un crollo psicologico che si verifica nella donna dopo il rapporto sessuale a causa della tensione e dell’ansia da prestazione accumulate prima e durante il rapporto. Alla base di questa componente vi è una mancanza di autostima da parte della donna.
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I consigli per superare la depressione post coitale?
Di solito il post sex blues” è transitorio: tende a sparire completamente in pochi minuti. In ogni caso è importante imparare a riconoscerlo e capirne le origini, così come parlarne con il partner per non farlo sentire a disagio o inadeguato. Quando la tristezza e il pianto post-orgasmo dipendono da cause psicologiche si possono mettere a punto delle strategie per contenerli, come chiedere al proprio partner vicinanza, coccole e rassicurazioni. Quando invece alla base ci sono cause fisiologiche occorre imparare ad accettarle senza giudicarle e spiegare bene al partner quello che sta succedendo, in modo da non farlo sentire inutilmente responsabile. L’importante è la condivisione di coppia e affrontare insieme anche queste situazioni. Se notate che la depressione post coitale non accenna a diminuire dopo alcuni minuti e prosegue durante la giornata, potrebbe essere utile l’intervento di uno psicoterapeuta o di un medico.
Se credi di soffrire di depressione post coitale ed hai bisogno di supporto, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a superare questo problema.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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