È da denuncia fare sesso in macchina per strada?

MEDICINA ONLINE GIUSTIZIA LEGGE CODICE PENALE CIVILE AVVOCATO LEGISLAZIONE ASSASSIONIO MURDER OMICIDIO PRIMO GRADO SECONDO MURDER MANSLAUGHTER VOLONTARIO PREMEDITATO COLPOSO DOLOSO MORTE GIUDICEUn giovane lettore ha chiesto al sezione legale del nostro Staff, se “fare sesso in automobile per strada è illegale anche nel caso si tratti di una zona appartata ed in un orario in cui non c’è nessuno in giro?”

Si, praticare da soli o in due un atto sessuale nella propria automobile senza nascondersi costituisce un reato perché offende il pudore e la pubblica decenza anche se il luogo è appartato, non illuminato e non c’è nessuno per la strada. Praticare sesso in auto, anche se in un luogo isolato e non illuminato, è reato perché offende il pudore e la pubblica decenza, come precisato più volte dalla Cassazione. Per evitare di commettere il reato è necessario che la vettura sia stata interamente coperta, ad esempio comprendo finestrini, parabrezza e lunotto posteriore con i classici fogli di giornale per i finestrini.

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Differenza tra ergastolo semplice ed ostativo

MEDICINA ONLINE GIUSTIZIA LEGGE CODICE PENALE CIVILE AVVOCATO LEGISLAZIONE ASSASSIONIO MURDER OMICIDIO PRIMO GRADO SECONDO MURDER MANSLAUGHTER VOLONTARIO PREMEDITATO COLPOSO DOLOSO MORTE GIUDICEL’ergastolo è una pena detentiva a carattere perpetuo inflitta a chi ha commesso un delitto ed equivale alla reclusione a vita, previsto dall’art. 22 codice penale.

In Italia esistono due tipi di ergastoli. C’è quello cosiddetto semplice, che dà la possibilità al condannato di uscire, se ha mostrato di meritarlo, dopo trent’anni; e dopo quindici, a metà pena, per qualche permesso. Circa 1500 detenuti attualmente in Italia hanno invece l’ergastolo «ostativo»: il più duro, quello che non prevede, fino alla morte, né permessi né semilibertà.

Per quali detenuti è previsto l’ergastolo ostativo?

Ostativo è uno status particolare di quei detenuti (non necessariamente ergastolani) che si trovano ristretti in carcere a causa di particolari reati classificati efferati dall’ordinamento giuridico italiano: associazione di tipo mafioso (art. 416 bis c.p.), sequestro di persona a scopo di estorsione (art. 630 c. p.), associazione finalizzata al traffico di droga (art. 74 D.P.R. n. 309/1990), ecc. i quali ostacolano la concessione dei benefici sopraelencati. I detenuti all’ergastolo ostativo (in maggioranza condannati per omicidi legati alla mafia) possono rientrare nel regime normale solo nel caso che essi diventino collaboratori di giustizia (i cosiddetti pentiti).

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Differenza tra ergastolo, fine pena mai, ergastolo normale e ostativo

MEDICINA ONLINE GIUSTIZIA LEGGE CODICE PENALE CIVILE AVVOCATO LEGISLAZIONE ASSASSIONIO MURDER OMICIDIO PRIMO GRADO SECONDO MURDER MANSLAUGHTER VOLONTARIO PREMEDITATO COLPOSO DOLOSO MORTE GIUDICENon esiste una reale differenza tra “ergastolo” e “fine pena mai”. “Fine pena mai” è semplicemente una denominazione contenuta nel fascicolo di chi è condannato all’ergastolo. Ad esempio nel certificato di detenzione di un condannato a vent’anni di carcere è riportato Scadenza pena definitiva: 18 ottobre 2037 (uso questa data perché oggi è il 18 ottobre 2017). Invece nel fascicolo del detenuto condannato all’ergastolo c’è scritto: Fine pena mai.

Cos’è l’ergastolo?

L’ergastolo è una pena detentiva a carattere perpetuo inflitta a chi ha commesso un delitto grave ed equivale alla reclusione a vita. L’ergastolo è previsto dall’art. 22 del Codice Penale. Ai condannati alla pena dell’ergastolo è consentito:

  • di accedere ai permessi premio dopo 10 anni di espiazione della pena;
  • dopo 20 anni si può accedere alla semilibertà;
  • dopo 26 alla libertà condizionale.

Tali limiti sono ulteriormente erosi dalle riduzioni previste per la buona condotta del reo, grazie alle quali vengono eliminati 45 giorni ogni sei mesi di reclusione subiti (a patto che il recluso si “comporti bene”, cioè non ottenga richiami disciplinari, ad esempio perché non ha obbedito agli ordini dati dagli assistenti penitenziari o perché è stato trovato in possesso di un cellulare o di sostanze stupefacenti): ciò significa che ogni 4 anni scontati realmente, il condannato guadagna 360 di giorni di pena in meno, quindi poco meno di un anno in meno. Una durata di 26 anni si riduce quindi a circa 21 anni. In Italia esistono comunque due tipi di ergastolo: quello “normale” e quello “ostativo“.

Leggi anche: Differenza tra detenzione, possesso e possesso di buona fede

Ergastolo normale e ostativo

La differenza tra ergastolo normale ed ostativo è che quello normale (che abbiamo descritto nel paragrafo precedente), concede al condannato la possibilità di usufruire dei benefici previsti dalla legge (come ad esempio la possibilità di lavorare all’esterno del carcere, i permessi premio, le misure alternative alla detenzione, l’affidamento in prova ai servizi sociali e la detenzione domiciliare). L’ergastolo ostativo, al contrario, impedisce al detenuto di accedere ad ogni beneficio penitenziario, a meno che non sia un collaboratore di giustizia (un “pentito”). Un detenuto con ergastolo ostativo, in caso di collaborazione con la giustizia, accede quindi all’ergastolo “normale” e quindi alla possibilità dei permessi. L’ergastolo ostativo è estremamente punitivo e quindi viene assegnato solo ad alcuni reati estremamente gravi, come: associazione di tipo mafioso (art. 416 bis c.p.), sequestro di persona a scopo di estorsione (art. 630 c. p.) e associazione finalizzata al traffico di droga (art. 74 D.P.R. n. 309/1990).

Leggi anche: Differenza tra obbligo, dovere, onere ed onere della prova

Considerazioni finali

In Italia è aperto da tempo un dibattito: c’è chi dice che l’ergastolo sia giusto perché se certi colpevoli sono condannati a stare in carcere tutta la vita, le loro vittime sono già decedute e “chiedono vendetta“, così come i loro famigliari, senza considerare che chi ha, ad esempio, già ucciso una volta, più probabilmente potrebbe rifarlo una seconda quindi è giusto rinchiudere a lungo queste persone affinché “meditino” sui propri errori. Altri obiettano che l’ergastolo è contrario ai principi stessi della Costituzione e per tale motivi in Italia l’ergastolo semplice, nonostante sia teoricamente perpetuo, in realtà non è scontato quasi mai completamente. Il carattere perpetuo della condanna pone gravi problemi di compatibilità specificatamente con l’art. 27 comma 3 della Costituzione Italiana e con la Legge Gozzini che ne dà attuazione: “Le pene […] devono tendere alla rieducazione del condannato”.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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L’esperimento di Standford: la pazzia che colpisce chi indossa una divisa

MEDICINA ONLINE ESPERIMENTO STANDFORD PRIGIONE PSICOLOGIA PSICOLOGO DIVISA EFFETTO LUCIFERO.jpgQuelli nella foto potrebbero sembrare una guardia carceraria e un detenuto “normali”, anche se occhiali a specchio e sacchetto in testa lasciano un po’ perplessi. In realtà sono due partecipanti ad uno degli esperimenti che hanno fatto la storia della psicologia e non solo quella. L’esperimento carcerario di Stanford. Promosso dal prof. Zimbardo per indagare il comportamento di individui definiti esclusivamente dal proprio gruppo di appartenenza si svolse nel 1971 presso l’università di Stanford, nel periodo di interruzione delle lezioni.

Zimbardo creò all’interno del campus una riproduzione fedele dell’ambiente carcerario e dopo aver selezionato 24 uomini adulti, sani, equilibrati, appartenenti alla classe media, acculturati e privi di qualsiasi comportamento deviante, li divise in due gruppi. Il primo era quello dei detenuti. Ricevettero la medesima divisa, lo stesso berretto e furono incatenati alle caviglie. Il secondo era quello delle guardie, che indossarono una uniforme kaki, degli occhiali a specchio ed ebbero in dotazione manganello e manette.

I detenuti avevano delle regole precise a cui attenersi e le guardie avevano il compito di fargliele rispettare. Ovviamente tutti sapevano che si trattava di un esperimento e che i ruoli in cui si erano calati erano totalmente immaginari. Eppure passarono solo due giorni prima che la situazione precipitasse in maniera drammatica. I detenuti iniziarono infatti a protestare per la loro condizione, si strapparono le magliette e si rinchiusero nelle celle. Le guardie che già li trattavano con durezza iniziarono a praticare nei loro confronti forme sempre più efferate di violenza fisica e psicologica. I carcerati furono costretti a cantare canzoncine sconce, a defecare in secchi che non potevano vuotare, a pulire a mani nude le latrine.

Zimbardo, dopo un tentativo di evasione da parte dei detenuti represso con durezza, fu costretto a mettere fine al suo esperimento poiché i partecipanti cominciavano a mostrare seri segni di dissociazione dalla realtà, disturbi psicologici, fragilità e sadismo a seconda dei casi. L’esperimento dimostrò in maniera incontrovertibile che l’assunzione di un ruolo istituzionale da un lato deresponsabilizza l’individuo, portandolo a comportarsi senza quei freni sensazionali -paura, vergogna, pietà- che in condizioni normali ne regolano le azioni. Dall’altro che l’osservanza delle regole dell’istituzione a cui appartiene conduce un soggetto a non avere più alcuna autonomia comportamentale ma ad uniformarsi ciecamente al volere collettivo del gruppo. Insomma ambiente e istituzioni determinano in maniera determinante il comportamento di ogni singolo individuo. Zimbardo per spiegare questo fenomeno conierà il termine “effetto Lucifero”.

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Prof 24enne fa sesso con uno studente 13enne e rimane incinta: rischia l’ergastolo

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PROF SESSO 13ENNE INCINTA ERGASTOLO  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgUn amore proibito tra insegnante e alunno, una gravidanza non portata a termine e pomeriggi di fuoco nella calda estate del 2015. È finita davanti ai giudici di Houston la storia tra Alexandria Vera, professoressa 24enne, e uno studente 13enne che per mesi hanno avuto rapporti sessuali con il consenso dei genitori del ragazzino. Adesso, nonostante una prima fase in cui aveva negato ogni accusa, l’insegnante è stata costretta a confessare per evitare di consumare fino all’ultimo i suoi giorni dietro le sbarre.

Alexandria, docente della Thomas J. Stovall Middle School di Conroe, in Texas, aveva iniziato a scambiare messaggi via Instagram con l’adolescente fino a quando i due avevano deciso di incontrarsi. Durante quei pomeriggi è scattata la scintilla e insegnante e studente avevano finiti per avere rapporti sessuali ogni giorno. Nel corso della relazione la ragazza aveva scoperto di essere rimasta incinta, ma mentre i genitori del suo alunno sembravano essere entusiasti della gravidanza, la notizia della relazione era passata di bocca in bocca fino a essere segnalata ai servizi che si occupano della sicurezza dei minori.

La professoressa ha abortito, ma per lei si sono aperte ugualmente le porte del carcere. A giugno, dietro il pagamento di 100mila dollari di cauzione, è riuscita ad abbandonare la sua cella ma le è stato vietato l’accesso a internet e le è stato ordinato di indossare un monitor Gps, stare lontano dai minori  e rispettare il coprifuoco impostole tra le 20 e le 7 del mattino. In attesa della sentenza finale, mercoledì è comparsa davanti ai giudici per dichiararsi colpevole di violenza sessuale aggravata su un bambino. Questa mossa le eviterà il carcere a vita, ma a gennaio i giudici potrebbero condannarla a 30 anni dietro le sbarre. Tuttavia, il suo avvocato è fiducioso: spera di accordarsi affinché la ragazza, che ha una bimba di 4 anni, possa usufruire della libertà vigilata. Sorte diversa è capitata al suo alunno, adesso 14enne. I giudici hanno deciso di sottrarlo alla sua famiglia: rimarrà in affidamento fino al prossimo agosto.

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Tortura un gattino lanciandolo nel vuoto

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO POLIZIA CARABINIERI FORZE ORDINE REATO LEGGE ARRESTO ARRESTATO (1)Un 24enne francese è stato processato per direttissima e condannato a un anno di reclusione per aver maltrattato il proprio gatto, facendo filmare la scena e pubblicandone infine il video su Internet. Nel video si vede il micio, un maschio di cinque mesi, chiamato Oscar, lanciato più volte in aria come un pupazzo, per poi ricadere su un pavimento in cemento. L’uomo, Farid Ghilas, 24 anni, ha cercato di giustificarsi davanti al giudice che lo ha condannato per atti di crudeltà nei confronti di un animale domestico. «Non so cosa mi abbia preso – ha detto Ghilas – mi sono comportato da idiota, mi dispiace». Troppo poco per l’avvocato dell’accusa che nella sua requisitoria lo ha accusato di aver agito con «perversità e grande sadismo, un atteggiamento che ha disgustato chiunque». Troppo poco anche per il giudice che non ha esitato a condannarlo.

Non potrà mai più avere un gatto

L’aguzzino era stato arrestato tre giorni fa a Marsiglia dopo le denunce presentate contro di lui da diverse associazioni zoofile, tra cui la Società per la Protezione degli Animali, che si sono anche costituite in giudizio. Come pena accessoria, al giovane è stato vietato in perpetuo di tenere altri compagni a quattro zampe. Rischiava una pena detentiva ben più severa, ma il verdetto è stato comunque accolto favorevolmente dall’opinione pubblica, indignata per la vicenda. Dal canto suo Oscar è riuscito a sopravvivere cavandosela con una zampina fratturata, che sarà operata a breve. Fare una cosa del genere ad un povero gattino indifeso è vergognoso e abominevole.

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