Trasforma la noia in una tua alleata

MEDICINA ONLINE FELICITA HAPPINES GIRL WOMAN CUTE YOUNG BIKE BICICLE FLOWERS WOODS NATURA NATURE BICICLETTA DONNA FIDUCIA CORAGGIO SUCCESSO SPORT VITA ALLEGRIAA tutti sarà capitato di sentirsi annoiati di tanto intanto, di essere vittime della noia. Lo si inizia a sperimentare da subito, fin da bambini. Si tende a far derivare la noia dalla mancanza di stimoli, dall’ambiente circostante, o comunque da qualcosa di esterno a noi. Aimè purtroppo, la noia, spesso, non è dovuta ad una causa esterna, ma nasce dentro di noi.

Dove attecchisce la noia
La noia è un fenomeno studiato da diversi lustri. Lo si è osservato da diverse prospettive sottolineandone diverse sfumature, ma una cosa sembra unire tutti i risultati e cioè che ci si sente annoiati principalmente quando si è sconnessi dal momento presente, dal mondo circostante, da se stessi. Questo rimanda ad una capacità fondamentale nell’essere umano: la capacità di auto-intrattenimento. Cioè, non si risolve quel particolare stato di insoddisfazione, chiamato noia, cercando nel mondo esterno qualche novità o stimolo, ma cercando dentro se stessi, diventando noi stessi parti attive. Chiunque dovrebbe essere capace di stare seduto in silenzio, come chi medita, senza annoiarsi, essendo in contatto con sé, con la vita che scorre, con la crescita di se stessi. Perché è proprio da quei momenti di vuoto, apparentemente improduttivo, che si aprono le porte alla creatività, alla capacità di risolvere i problemi, all’intuizione, alla bellezza.

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Generazioni a confronto
Oggi come oggi, i nostri bambini sono pieni di attività, di intrattenimenti, di cose da fare, tanto che non hanno il tempo di annoiarsi, di sperimentare il vuoto di cui prima. Conosco mamme che passano i pomeriggi dopo scuola a scarrozzare i loro figli da una parte all’altra della città. Questi bimbi, spesso, hanno agende piene di impegni. Forniamo ai nostri bimbi grandi quantità di intrattenimento, sotto forma di tablet, computer, iphone, ipad, attività extra scolastiche, ecc., tanto al punto che gli impediamo di sviluppare le difese naturali contro la noia.
Vi ricordate i pomeriggi di noia mortale che si passava noi da piccoli? “Godevamo così di un accesso illimitato alle sterminate miniere della noia, sperimentate lungamente in una gamma praticamente infinita di variabili. La noia scolastica, la noia pomeridiana, la noia dei viaggi in macchina… E quella potentissima, quasi metafisica noia domenicale, che forse è l’incubatrice di tutti i destini individuali, di tutti i caratteri” così scrive E. Trevi sul Corriere della sera. Questo accadeva non perché i nostri genitori ci amavano meno di quelli di oggi, ma perché semplicemente non ci vedevano niente di male ad annoiarsi un po’. La soluzione, comunque, non è abbandonando i figli a se stessi per fargli vivere a tutti i costi i nostri pomeriggi di noia mortale, né quella di iper-stimolarli. La soluzione sta nell’insegnarli a leggere la realtà, a farli entrare in contatto con se stessi, con le proprie emozioni e risorse.

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Noia e droga
Ci sono diverse ricerche che confermano questo connubio. Le persone che non sanno capire i propri sentimenti e quelle che si lasciano dominare dalle emozioni si annoiano più facilmente. E’ proprio per fuggire dalla noia, alla ricerca di nuove emozioni, che le persone entrano in contatto con la droga, il tabacco, l’alcool, il gioco d’azzardo. È paradossale pensare che spesso questo avviene nel tempo libero, cioè quando una persona dovrebbe impegnarsi in una qualche attività piacevole, e invece, non essendo in contatto con se stessa, pensa bene di allontanarsene ancora di più.

Quando senti la noia, chiediti dove sei
La noia ci spinge a fuggire, a cercare nuovi bisogni da soddisfare. Il problema è che, a volte, tendiamo a soddisfare i bisogni sbagliati. La noia, in senso positivo ed esistenziale, rappresenta uno stato nel quale sono stati raggiunti tutti i nostri obiettivi principali e il loro superamento ci provoca la necessità di perseguire nuovi progetti e nuovi risultati. Ma per non sbagliare strada occorre iniziare a chiedersi da dove partiamo, e per farlo bisogna sapere dove ci si trova in quel preciso momento.piramide maslow
Ci sarebbero tante mappe da utilizzare per sapere a che punto del nostro viaggio ci troviamo. Intanto, per iniziare, vi consiglio di guardare a quella postulata da Maslow (scienziato, psicologo americano): la piramide dei bisogni. Guardando la piramide potremmo chiederci: su quale scalino mi trovo? A quale prossimo gradino mi avvicino?
Per salire ogni gradino c’è uno sforzo da fare, delle energie da attivare, così come per superare la noia.

Riconoscere che “mi sto annoiando”
Fintanto che tentiamo di fuggire dalla noia rimaniamo ad essa legati, la nostra mente cercherà sempre più nuovi stimoli, effimeri (e in quantità sempre maggiore). È una battaglia persa in partenza. L’unica soluzione è entrare nella noia, con grado, fino ad arrivare giù in fondo. Riconoscere che “mi sto annoiando”. Attivare i cinque sensi e chiedersi: cosa mi sta accadendo? quello che sto facendo mi corrisponde, mi appartiene? C’è qualcosa da cui sto fuggendo? C’è qualcosa da modificare? Sono stanco?
Entrare in contatto con la noia in modo sano ci riporta al centro di noi stessi e ci aiuta a capire in che direzione spiegare le vele per continuare il nostro viaggio.

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Guida facile per fare una iniezione intramuscolare corretta ed indolore

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma GUIDA FARE INIEZIONE INTRAMUSCOLO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgPrima di iniziare la guida vera e propria, soprattutto se è la primissima volta che esegui una iniezione, ti consiglio di imparare a conoscere due nozioni fondamentali: come è fatta una siringa e dove eseguire l’iniezione. A tale proposito ti consiglio di leggere prima:

Ricorda inoltre che è normale per tutti sentirsi insicuri ed impacciati le prime volte, specie per la paura di far provare dolore a chi vi fa da “cavia”. Con l’esperienza questa paura la avvertirete sempre di meno, quindi… fiducia in voi stessi! Vi ricordo inoltre che le iniezioni possono essere eseguite solo da medici ed infermieri.

Come eseguire una iniezione intramuscolo in modo corretto ed indolore in dodici semplici passaggi:

1) Lava le mani prima di iniziare. È fondamentale rispettare le corrette norme igieniche per ridurre al minimo il rischio di infezioni, possibilmente usando un sapone disinfettante per pulire la mani ed indossando subito dopo il lavaggio appositi guanti monouso in lattice o in nitrile.

2) Tranquillizza il paziente spiegandogli come avverrà la procedura. Indicagli qual è il sito dell’iniezione e descrivigli la sensazione trasmessa dal farmaco quando viene iniettato, se non li conosce già. Alcuni medicinali all’inizio possono creare dolore o bruciore; la maggior parte non provoca alcuna sensazione, ma è importante che il paziente ne sia informato, per limitare l’angoscia derivante dalla non conoscenza.

3) Scegli il punto dove fare l’iniezione, tenendo in considerazione la persona a cui stai somministrando l’iniezione. Ogni soggetto ha un “punto migliore” per le iniezioni intramuscolari. Valuta alcuni fattori prima di procedere:

  • L’età del paziente. Per tutti coloro che hanno più di due anni, il muscolo della coscia è il punto migliore. Se il paziente ha superato i tre anni di età, puoi valutare il deltoide o la coscia. Dovresti usare un ago di calibro compreso fra 22 e 25. Nota: se i bambini sono molto piccoli, dovrai usare aghi ancora più piccoli. Ricorda che il muscolo della coscia può sopportare aghi di calibro superiore rispetto a quello del braccio.
  • Valuta le zone in cui sono state effettuate le iniezioni precedenti. Se il paziente ha appena ricevuto un medicinale per via intramuscolare, cerca di somministrare la dose successiva in un punto diverso del corpo, per evitare cicatrici e alterazioni cutanee.
  • Se possibile evita zone con strati induriti di pelle, cisti, o altre strutture che possano impedire o rendere difficoltosa la corretta esecuzione dell’iniezione. Evita zone infiammate e gonfie.
  • Se non l’hai ancora fatto, ti consiglio di leggere: In quali parti del corpo e dove si esegue una iniezione intramuscolare?

4) Disinfetta il sito dell’iniezione con un batuffolo impregnato di disinfettante adeguato (ad esempio: Neoxinal alcolico 0.5% + 70%), in casi di emergenza va bene anche il comune alcol che tutti possiedono in casa. Prima di procedere, è di vitale importanza che la superficie cutanea che ricopre il muscolo in cui verrà iniettato il farmaco sia pulita e sterilizzata. Tutto ciò per ridurre al minimo la possibilità di infezioni post-iniezione. Aspetta alcuni istanti che il disinfettante si asciughi. Non toccare la pelle finché non sarai pronto a eseguire l’iniezione, in caso contrario dovrai pulire la zona un’altra volta.

5) Riempi la siringa con il farmaco. Alcune siringhe vengono vendute preriempite del farmaco necessario. Altre volte, il farmaco è in una fiala e bisogna aspirarlo dentro la siringa. Prima di somministrare un farmaco dalla fiala, assicurati che sia quello giusto, che non sia scaduto, che non sia scolorito e che non siano presenti dei corpi estranei dentro la fiala stessa.

  • Sterilizza la punta della fiala con un batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante.
  • Tieni la siringa con l’ago rivolto verso l’alto, non togliere il tappo. Tira lo stantuffo indietro, fino alla tacca della dose prevista, riempiendo così la siringa di aria.
  • Inserisci l’ago attraverso il tappo di gomma della fiala e premi lo stantuffo, spingendo l’aria nella fiala.
  • Tenendo la fiala capovolta e l’ago nel liquido, tira di nuovo lo stantuffo indietro fino alla tacca desiderata (o appena sopra se ci sono delle bollicine d’aria). Scuoti un po’ la siringa per fare in modo che le bolle d’aria si spostino verso l’alto, quindi spingile dentro la fiala. Assicurati di avere la dose giusta dentro la siringa.
  • Rimuovi l’ago dalla fiala. Se non la usi immediatamente, assicurati di coprire l’ago con il cappuccio.

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6) Incoraggia il paziente a rilassarsi. Se il muscolo interessato è contratto, l’iniezione sarà più dolorosa; chiedi quindi alla persona di rilasciare la muscolatura il più possibile, per fare in modo di ridurre al minimo il dolore. In certi casi è utile distrarre il paziente prima dell’iniezione, ponendogli domande sulla sua vita. Quando un individuo è distratto, la muscolatura in genere è rilassata. Alcune persone preferiscono assumere una posizione che impedisca loro di vedere la procedura. La visione dell’ago che si avvicina alla pelle genera stress e preoccupazione in certi pazienti; tutto ciò non causa solo ansia, ma porta anche a contrarre i muscoli. Per aiutare il paziente a tranquillizzarsi, lascia che diriga l’attenzione altrove, dove preferisce oppure se è un bimbo, distrailo con il suo giocattolo preferito.

7) Inserisci l’ago nel punto specifico del corpo. Per prima cosa, rimuovi il cappuccio protettivo, quindi infila l’ago nella pelle con un movimento rapido e fluido. Fai in modo che l’ago penetri nella direzione perpendicolare alla cute (con un angolo di 90°). Più sei veloce e minore è il dolore che prova il paziente. Tuttavia, fai molta attenzione, se si tratta della tua prima iniezione; se sei troppo frettoloso, potresti mancare il punto esatto o causare danni cutanei maggiori di quelli necessari.Se è la prima iniezione che somministri, procedi con cautela, ma sappi che un’azione rapida tende a essere meno stressante per il paziente. Tira la pelle di lato, circa 2 cm, con la tua mano non dominante (dato che quella dominante tiene la siringa . Tieni la pelle tesa fermamente: in questo modo individui con più precisione il sito esatto dell’iniezione ed in secondo luogo riduci il dolore provato dal paziente mentre l’ago penetra nel muscolo. Non è necessario spingere l’ago dentro in tutta la sua interezza, devi solamente assicurarti che stai effettivamente iniettando il farmaco dentro il muscolo.

8) IMPORTANTE: Prima di iniettare il farmaco, tira lo stantuffo verso di te. Una volta che l’ago è entrato nel muscolo e prima di somministrare il medicinale, tira leggermente lo stantuffo. Sebbene possa sembrare un’azione controsenso, in realtà si tratta di un dettaglio importante perché, se dovessi aspirare del sangue, potresti capire che l’ago si trova all’interno di un vaso sanguigno invece che nel muscolo. Questo tipo di medicinale è formulato per essere iniettato nel muscolo e non nel flusso sanguigno; se noti la presenza di sangue nella siringa quando tiri lo stantuffo, dovrai inserire l’ago in un altro punto dove non fuoriesca sangue, prima di continuare. Non c’è nulla di cui preoccuparsi fintanto che noti il sangue prima di iniettare il farmaco, quindi puoi riposizionare l’ago. Nella maggior parte dei casi l’ago penetra nel muscolo; raramente entra in un vaso sanguigno.

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9) Inietta lentamente il medicinale tenendo ancora la pelle tesa con la mano non dominante. Di solito una decina di secondi sono più che sufficienti. Sebbene sia meglio inserire l’ago rapidamente per ridurre il dolore, è opportuno somministrare il farmaco lentamente per lo stesso motivo. Questo perché il liquido occupa spazio all’interno del tessuto muscolare, che a sua volta deve dilatarsi. Se inietti il medicinale lentamente, concedi alle fibre di allungarsi e adattarsi senza troppo dolore per il paziente.

10) Estrai l’ago rispettando lo stesso angolo di inserimento. Procedi a questa operazione quando sei certo che sia stato somministrato tutto il medicinale. Mentre tiri via l’ago, rilascia la pelle: ciò creerà una sorta di percorso a zigzag che chiude il tracciato lasciato dall’ago e mantiene praticamente il farmaco all’interno del tessuto. Evita di massaggiare la zona: questo può provocare la fuoriuscita del farmaco e causare anche una possibile irritazione. A questo punto il paziente potrebbe provare un po’ di fastidio – sopportabile – nel punto dell’iniezione.

11) Applica una delicata pressione sul sito dell’iniezione con una garza da 5×5 cm. Il paziente potrebbe provare un po’ di disagio, ma è del tutto normale.

12) Smaltisci l’ago nella maniera appropriata. Non limitarti a buttarlo nella spazzatura. Con l’acquisto delle siringhe potresti aver ricevuto un contenitore di plastica dura specifico per lo smaltimento di questi strumenti medici. In alternativa, puoi usare la bottiglia di una bibita o un altro contenitore analogo con tappo a vite. Accertati che sia l’ago sia la siringa possano entrare nel contenitore senza difficoltà e che non possano spuntare ai lati. Chiedi al medico o al farmacista quali sono le norme da rispettare per lo smaltimento di questi rifiuti pericolosi.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Le 7 cose che devi fare nella tua vita per essere felice al 100%

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma 7 COSE DEVI FARE VITA ESSERE FELICE 100  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpg

La felicità umana non si ottiene con grandi colpi di fortuna inattesi, che possono verificarsi raramente nella vita, ma con piccole cose che accadono tutti i giorni.

Benjamin Franklin

La nostra vita è decisa in parte dalla fortuna, in parte dalle nostre scelte. Alcune scelte ci possono portare verso la felicità, altre no. Ecco sette comportamenti che differenziano la vita di una persona felice, da una infelice.

1. Le persone felici accettano il cambiamento. Le persone infelici lo temono
Accettare il cambiamento è una delle sfide più difficili che dobbiamo affrontare nella vita. Per la maggior parte delle persone è più facile stare al riparo nella loro zona di comfort, dove sanno esattamente cosa aspettarsi e hanno tutto relativamente sotto controllo. Ma in quella zona scarseggia la felicità, perché essere felici è anche vivere nuove esperienze, avere il coraggio di andare oltre i nostri limiti ed essere in costante evoluzione. In realtà, la felicità non contrasta con la paura e l’ansia, ma si intreccia con queste per permetterci di crescere.

2. Le persone felici parlano di idee. Le persone infelici parlano degli altri
Le persone felici si concentrano su se stesse, si sforzano di aver chiaro cosa desiderano e tracciano il cammino per raggiungerlo. In effetti, uno dei più grandi segreti della felicità è quello di abbandonare la critica malsana, il bisogno malsano di dipendere dagli altri e, soprattutto, la convinzione che siamo superiori e possiamo diventare i giudici dei comportamenti e degli atteggiamenti altrui. Le persone infelici, al contrario, si dedicano a criticare gli altri, in modo tale che sprecano energia preziosa che potrebbe essere utilizzata per migliorare la loro vita.

3. Le persone felici assumono la responsabilità dei loro errori. Le persone infelici danno la colpa agli altri
Nella nostra società vi è la convinzione che gli errori siano qualcosa di negativo, il che rende molto difficile alle persone assumerli volontariamente. Ma dare la colpa agli altri è la via più diretta per l’infelicità. Al contrario, le persone felici hanno un locus of control interno che gli permette di assumersi la responsabilità delle loro azioni, senza sentire che hanno fallito o che hanno sulle spalle il peso della colpa. Queste persone comprendono che gli errori sono opportunità per imparare e ne approfittano per crescere. Così, quando sbagliano, piuttosto che piangere sul latte versato o cercare un colpevole, imparano la lezione e vanno avanti disponendo di una serie di strumenti che le aiuteranno a vivere in modo più pieno.

4. Le persone felici perdonano. Le persone infelici provano rancore
Uno dei sentimenti più dannosi che possiamo sperimentare è il rancore, è come consumarsi a fuoco lento per volontà propria. Il risentimento non solo ci rende infelici, ma innesca anche una serie di reazioni a livello fisiologico che aumentano la nostra propensione ad ammalarci. Così le persone felici sanno di dover perdonare e andare avanti. Infatti, il perdono è estremamente liberatorio perché ci impedisce di restare prigionieri del passato e ci permette di vivere pienamente il presente. Se non siamo capaci di perdonare restiamo prigionieri del rancore, restiamo legati a questa situazione che ci ha fatto tanto male e continua a farcene.

5. Le persone felici si concentrano sul positivo. Le persone infelici vedono solo macchie sul sole
Le persone felici non sono ottimisti ingenui, al contrario, possono diventare molto realistiche e sono in grado di mantenere le loro aspettative sotto controllo. Ma preferiscono concentrarsi sugli aspetti positivi delle situazioni, perché sanno che possono motivare se stesse e sentirsi meglio. Queste persone sono consapevoli che il bicchiere è mezzo vuoto, ma scelgono di concentrarsi sul fatto che è anche mezzo pieno. Al contrario, le persone infelici si concentrano solo sugli aspetti negativi delle situazioni, così finiscono per sviluppare una visione pessimistica del mondo che termina amareggiandogli la vita. Queste persone preferiscono vedere le macchie sul sole, invece di apprezzare il calore e la luce che dà.

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6. Le persone felici approfittano delle opportunità. Le persone infelici incrociano le braccia e si lamentano
Una delle chiavi per avere una vita piena e felice è quella di cogliere le opportunità. Le persone felici lo sanno e sono sempre disposte a prendere in considerazione le alternative. Queste persone sanno che possono fare degli errori, ma preferiscono rischiare piuttosto che sedersi a guardare e poi pentirsi per non aver colto l’occasione. Al contrario, le persone infelici sguazzano nell’amarezza e lasciano che le opportunità gli passino continuamente accanto inventandosi delle scuse per lamentarsi della loro “sfortuna”, non si rendono conto che sono loro che costruiscono il loro proprio destino.

7. Le persone felici seguono i propri sogni. Le persone infelici restano legate alle opinioni degli altri
Le persone felici sognano come se potessero vivere per sempre e vivono come se dovessero morire domani. Questo significa che hanno grandi progetti per il futuro ma, al tempo stesso, non si lasciano sfuggire il qui e ora. Non rinviano la felicità o la subordinano a un obiettivo lontano, ma sanno come approfittare delle piccole cose del presente che danno loro gioia e soddisfazione. Al contrario, le persone infelici lasciano che siano gli altri a dettare i loro obiettivi, si affidano alle loro opinioni e valutazioni. Questo è il percorso più diretto per l’insoddisfazione, l’amarezza e il rimorso, seguire un sentiero tracciato da altri, e dipendere dalle loro opinioni. La chiave per la vera felicità è sapere di cosa abbiamo veramente bisogno e avere il coraggio di lottare per ottenerlo.

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Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo NON PERMETTERE DIRTI NON SAI FARE La Ricerca Della Felicità Medicina Estetica Roma Cavitazione Pressoterapia Grasso Linfodrenante Dietologo Cellulite Peso Pancia Sessuologia Pene Laser Filler Ruga BotulinoSe hai un sogno tu lo devi proteggere.
Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Quando le persone non sanno fare qualcosa, dicono a te che non la sai fare.

Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto.

Foto: una scena tratta dal film La ricerca della felicità

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