Quante volte al giorno va cambiato il pannolino in neonati e bimbi? Quando cambiarlo?

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Quante volte al giorno va cambiato il pannolino in neonati e bimbi?

Non esiste un numero esatto definibile “normale” di volte che il pannolino debba essere cambiato, tuttavia in genere in un neonato viene cambiato dalle 8 alle 10 volte al giorno. Le volte in cui il bambino emette feci sono correlate al numero di pasti: generalmente subito dopo la poppata il neonato tende ad emettere feci. Quando il neonato diventa “lattante” (cioè supera il primo mese di vita), il numero di volte in cui viene cambiato il pannolino tende ad abbassarsi tra le 6 e le 8 al giorno, mentre quando avviene lo svezzamento (cioè la sostituzione dell’alimentazione a base di latte con quella in cui assume altri liquidi e solidi, che avviene dopo il sesto mese di vita) in genere il pannolino viene cambiato 5 – 6 volte al giorno. Questi sono numeri indicativi: un numero diverso di cambi e di emissione di feci non è necessariamente indice di patologia. In caso di dubbi, chiedere sempre al proprio pediatra.

Quando cambiare il pannolino?

Il pannolino in bambini e neonati va cambiato il prima possibile dopo ogni emissione di feci ed anche dopo ogni emissione abbondante di urina, per ridurre il rischio di dermatiti da pannolino. Una buona regola sarebbe cambiare il pannolino poco prima di mettere il bimbo a dormire e subito appena sveglio.

Lavare sempre le zone a contatto col pannolino?

Si, ogni cambio pannolino – anche se il bambino non ha emesso faci ma solo urina – è importante lavare bene genitali, ano e zone limitrofe con acqua ed un sapone oleoso, possibilmente non troppo schiumoso, e asciugare tamponando delicatamente. Per quanto riguarda le salviettine, meglio riservarle all’uso fuori casa, quando acqua, sapone e asciugamano non sono disponibili.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Le posizioni sessuali che causano frattura del pene

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma Ecografia Spalla Ginocchio Traumatologia Gambe Sangue Articolare POSIZIONE FRATTURA PENE Medicina Estetica Luce Pulsata Depilazione Macchie Capillari Rughe Dietologo Radiofrequenza Cavitazione GrassoDi frattura del pene avevo già parlato in questo articolo che vi consiglio di rileggere per capire di cosa stiamo parlando; ma qual è la posizione che più frequentemente determina la terribile frattura peniena? Questa è una domanda che mi fanno spesso i miei pazienti maschi, a cui oggi uno studio pubblicato su “Advances in Urology” ha dato risposta. La risposta alla domanda in questione è la posizione dell’Amazzone, ovvero quella particolare posizione in cui il corpo della donna si muove sopra a quello del maschio. Secondo gli scienziati, questa ‘figura’ è responsabile di circa il 50% di tutte le fratture al pene che avvengono in camera da letto. Lo studio ha anche evidenziato che la seconda posizione che per frequenza determina frattura del pene è quella con la donna a carponi, responsabile del 29% di questi incidenti.

Lo studio

I ricercatori – riporta il ‘Telegraph’ – hanno analizzato, in un periodo di 13 anni, i pazienti che hanno chiesto assistenza in tre pronto soccorso di Campinas (Brasile) con una sospetta frattura al pene. Sono stati esaminati in totale 44 casi, di alcuni anche tra omosessuali. L’età media di questi sfortunati amanti era di 34 anni e alcuni avevano aspettato fino a 6 ore prima di chiedere aiuto ai medici. Nelle conclusioni del lavoro si sottolinea che “quando la donna è sopra, controlla il movimento dell’atto sessuale con tutto il suo peso. Se però – avvertono i ricercatori – la penetrazione avviene in modo sbagliato la donna difficilmente se ne rende conto e questo può portare alla rottura dell’organo maschile. Al contrario quando è l’uomo a controllare il movimento, come avviene in tante altre posizioni, ha la possibilità di fermarsi durante la penetrazione quando avverte dolore”.

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Quali sono le differenze tra la cavitazione fatta dal medico e quella fatta dall’estetista?

MEDICINA ONLINE MEDICINA ESTETICA BELLEZZA DONNA BELLA MAGRA PELLE NUDA SEXYIl ragionamento, apparentemente inappuntabile è il seguente: “Ma perché dovrei spendere di più per farmi una cavitazione dal medico quando posso fare lo stesso identico trattamento dall’estetista pagando di meno?”

L’errore di fondo è nella parola “identico”: i due trattamenti non sono affatto identici ma usano diversi macchinari che si traducono in effetti, ed eventuali danni, completamente diversi! La cavitazione medica è uguale a quella estetica esattamente quanto una partita di tennis è uguale ad una di padel! Continua a leggere