Con “otorrea” si intende la fuoriuscita di secreto prodotto dal condotto uditivo esterno dell’orecchio in seguito a varie patologie, spesso correlate alla perforazione della membrana timpanica. La secrezione emessa dall’orecchio può essere diversa in base alla causa a monte che l’ha determinata: si possono avere secrezioni di pus (otorrea purulenta), di sangue (otorragia), di liquido cerebrospinale (otoliquorrea), da soli o misti tra loro o misti a vari tipi di tessuto, ad esempio osseo. Un’otorrea è nella maggioranza dei casi un segno di patologia auricolare. L’otorrea può essere monolaterale quando interessa solo un orecchio, o bilaterale quando interessa entrambe le orecchie.
Cause e fattori di rischio
Le condizioni e patologie che possono determinare la fuoriuscita di liquido dall’orecchio, sono:
- miringite;
- perforazione timpanica da varie cause;
- otite esterna;
- otite media acuta purulenta;
- otite media cronica purulenta;
- barotraumi (danno da rapida variazione pressoria, ad esempio nelle immersioni o durante viaggi in aereo);
- mastoidite;
- adenoidite;
- traumi di varia natura (incidenti stradali, sportivi, colpi ricevuti sul capo…);
- tumori;
- corpi estranei nell’orecchio;
- traumi di varia natura al corpo e/o alla testa (ad esempio incidenti stradali o sportivi, pugni, schiaffi…);
- allergie;
- fistola liquorale (otoliquorrea).
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Una otorrea che perdura per oltre 6 settimane viene considerata cronica, in questo caso può essere determinata da:
- dermatite dell’orecchio eczematoide o da contatto;
- otite media purulenta cronica;
- colesteatoma;
- cancro del condotto uditivo;
- mastoidite;
- otite esterna necrotizzante;
- granulomatosi di Wegener.
Sintomi e segni
A seconda della causa a monte che ha provocato l’otorrea, il paziente può avvertire vari altri segni e sintomi, tra cui:
- ronzii;
- acufeni;
- ipoacusia;
- sordità improvvisa;
- udito ovattato;
- otorragia (sangue dall’orecchio);
- vertigini;
- febbre;
- rinorrea (naso che cola);
- faringodinia (mal di gola);
- disfagia (difficoltà nella deglutizione);
- odinofagia (dolore alla deglutizione);
- otalgia (dolore irradiato all’orecchio);
- otodinia (dolore all’orecchio);
- dolore durante la masticazione;
- prurito;
- nausea;
- vomito;
- malessere generale;
- astenia (mancanza di forze);
- mal di testa;
- fratture di LeFort;
- ipertensione arteriosa;
- ansia;
- dipsnea (diffoltà respiratoria);
- tachipnea o bradipnea (aumento o diminuzione della frequenza respiratoria);
- tachicardia o bradicardia (aumento o diminuzione della frequenza cardiaca);
- difficoltà motorie (ad esempio difficoltà a camminare);
- difficoltà sensitive (ad esempio visione offuscata);
- incapacità di seguire i movimenti con gli occhi;
- epistassi (sanguinamento dal naso);
- sonnolenza
- svenimento;
- arresto cardiorespiratorio;
- nei casi più gravi (ad esempio traumi severi alla testa con emorragia cerebrale) si possono verificare coma o morte del paziente.
I segni e sintomi associati aiutano il medico nella diagnosi.
Diagnosi
La diagnosi dell’otorrea e soprattutto della causa a monte che l’ha determinato si effettua grazie ad una visita otorinolaringoiatrica e/o neurologica e/o internistica, ed è basata inizialmente su anamnesi (raccolta dei sintomi e dati del paziente) e su esame obiettivo con otoscopia, necessari per individuare eventuali cause dirette di interessamento dell’orecchio. Il tipo di secrezione (sieroso, sieroematico, mucoso o purulento) aiuta enormemente il medico nella diagnosi differenziale. Altri esami che possono essere svolti sono quelli ematici, l’esame audiometrico, l’esame impedenzometrico ed indagini radiografiche come TAC e risonanza magnetica. Altri esami come un elettroencefalogramma potrebbero essere necessari per la diagnosi differenziale, in base alla causa a monte che ha determinato l’otorrea.
Terapie
La terapia specifica di una otorrea varia enormemente in base alla causa che l’ha determinata: non esiste quindi un trattamento universalmente valido per curare tutte le otodinie. In caso di infezione batterica, un trattamento antibiotico dovrebbe curare l’infezione a monte e far diminuire l’otorrea. Per trattare il dolore sono utili i FANS (antinfiammatori non steroidei) ed il paracetamolo (Tachipirina). In situazioni più gravi si dovranno attuare terapie diverse, anche chirurgiche, in base al tipo specifico di problema.
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