Con “perdita d’equilibrio” ci si riferisce generalmente a due situazioni:
- quando il paziente ha la sensazione di movimento anche se rimane fermo (vertigine);
- quando il paziente è in movimento ma non riesce a mantenere una determinata postura o un certo movimento.
La perdita di equilibrio, se intensa e con durata elevata (vari secondi), influisce fortemente sulla stabilità del corpo, col rischio di avere come conseguenza una caduta a terra, con esiti anche gravi come una frattura di femore, ad esempio se il soggetto è anziano e/o debilitato. Il medico che si occupa dei disturbi dell’equilibrio è l’otorinolaringoiatra. La branca della medicina diagnostica che si occupa di studiare i disturbi a carico dell’apparato vestibolare è la vestibologia.
Cause e fattori di rischio
Tra le cause ed i fattori di rischio della perdita di equilibrio, ci sono varie condizioni e patologie, tra cui:
- sforzi fisici particolarmente intensi, specie in soggetti non allenati;
- infezioni dell’orecchio interno;
- infiammazioni dell’orecchio interno;
- vertigini (normali se il soggetto è in posti molto elevati e non è abituato ad essi);
- mal di mare;
- cambiamento della pressione atmosferica;
- influenza;
- ipoglicemia (calo di glucosio nel sangue);
- neurinoma dell’acustico;
- trauma cranico;
- emorragia grave;
- tumori cerebrali;
- malnutrizione per difetto;
- anemia;
- sindrome di Ménière;
- ipotensione arteriosa;
- ipotensione ortostatica;
- ipertensione arteriosa;
- assunzione di alcuni farmaci;
- artrite;
- labirintite;
- otite;
- attacco ischemico transitorio (TIA);
- ictus cerebrale;
- infarto del miocardio;
- intossicazione da monossido di carbonio;
- gravidanza;
- età avanzata.
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Sindrome di Ménière
Una delle possibili cause di perdita di equilibrio è la Sindrome di Ménière, un disturbo ad eziologia ancora non del tutto chiara che – oltre a forti vertigini – determina anche:
- acufeni (tintinnii nell’orecchio);
- ipoacusia;
- sordità;
- sensazione di pienezza o congestione dell’orecchio.
Per approfondire, leggi: Sindrome di Ménière e vertigini: sintomi, cause e cura
Ipotensione ortostatica
Una perdita temporanea di equilibro può essere causata da ipotensione ortostatica (anche chiamata “ipotensione posturale”), cioè una forma particolare di ipotensione arteriosa (pressione sanguigna bassa) che si verifica quando si passa dalla posizione seduta o sdraiata (clinostatismo) a quella eretta (ortostatismo). L’ipotensione ortostatica può far sentire vertigini, capogiri, e svenire e per tale motivo può diventare estremamente pericolosa in alcune situazioni, per esempio quando ci si alza dal letto al buio durante la notte, o quando il soggetto è anziano e l’ipotensione può portare a perdita di equilibrio e cadute, spesso con esiti pericolosi come la frattura di femore. Una lieve ipotensione ortostatica spesso non ha bisogno di cure e gli episodi si risolvono da soli in pochi secondi o qualche minuto, tuttavia, una ipotensione ortostatica persistente e/o di lunga durata può essere un segno di più gravi problemi. Per approfondire, leggi:
- Ipotensione ortostatica: sintomi, cause, diagnosi e cura
- Ipotensione ortostatica: quando diventa pericolosa
Sintomi associati alla perdita d’equilibrio
In base alla patologia a monte che l’ha determinata, la perdita di equilibrio può associarsi anche a vari segni e sintomi, tra cui:
- mal di testa;
- palpitazioni;
- difficoltà di concentrazione;
- nausea;
- vomito;
- difficoltà motorie;
- ansia;
- tremori;
- depressione;
- insonnia;
- appannamento della vista;
- diarrea;
- astenia (stanchezza);
- facile affaticamento;
- variazioni della frequenza cardiaca (tachicardia o bradicardia);
- variazioni della frequenza respiratoria (tachipnea o bradipnea);
- difficoltà respiratorie (dispnea);
- aritmie di varia natura;
- cianosi (colore bluastro della cute);
- pallore (colore biancastro della cute);
- perdita di coscienza;
- variazioni della pressione sanguigna (ipertensione arteriosa o ipotensione);
- segni di infarto del miocardio (dolore toracico irradiato al braccio sinistro, sudorazione, svenimento, mancanza di forze…);
- segni di TIA o ictus cerebrale (difficoltà motorie, sensitive, di concentrazione, svenimento, dolore trafittivo alla testa…).
La presenza di uno o più di tali segni e sintomi, può aiutare enormemente il medico nella diagnosi differenziale.
IMPORTANTE: Se alla perdita d’equilibrio si associano i sintomi di un ictus o infarto, è necessario chiamare immediatamente il Numero Unico per le emergenze 112 o farsi portare subito al Pronto Soccorso.
Diagnosi
Per la diagnosi della causa a monte che ha determinato la perdita di equilibrio, il medico si serve di vari strumenti diagnostici, come:
- anamnesi (raccolta dei dati e dei sintomi del paziente);
- esame obiettivo generale (visita vera e propria con raccolta dei segni del paziente);
- esame obiettivo cardiaco;
- misurazione della pressione arteriosa;
- esami di laboratorio (ad esempio esame del sangue);
- otoscopia;
- elettromiografia;
- ecocardiogramma da stress (ecostress);
- esame della vista;
- esame vestibolare;
- diagnostica per immagini (ad esempio TAC cranio);
- elettrocardiogramma a riposo o sotto sforzo;
- elettroencefalogramma;
- Holter cardiaco;
- test di Romberg.
Non tutti gli esami appena elencati sono sempre necessariamente usati dal medico per raggiungere la diagnosi. In alcuni casi potrebbero essere utili altri esami, non presenti in questo elenco.
Terapie
La terapia della perdita di equilibrio dipende fortemente dalla specifica causa a monte che l’ha determinata. In alcuni casi è sufficiente interrompere o modulare una cura farmacologica in atto (come per esempio quella anti-ipertensiva), altre volte il medico potrà indicare – a seconda della diagnosi – un cambiamento dell’alimentazione da parte del paziente, un ciclo di fisioterapia, l’uso di farmaci o l’esecuzione di esercizi da svolgere in casa. Se la perdita di equilibrio è causata da una infezione batterica, potrebbe essere indicata l’assunzione di antibiotici. In casi più gravi, ad esempio nel caso di sindrome di Ménière o tumore, potrà rendersi necessario un intervento chirurgico.
Quando andare dal medico?
Una perdita di equilibrio transitoria non è necessariamente indice di grave patologia anche se può diventare pericolosa se interviene in particolari momenti, ad esempio durante lo sport o mentre si svolge una attività dove l’equilibrio è importante per la incolumità della persona. Una perdita di equilibrio diventa potenzialmente il campanello di allarme di una patologia anche grave, se recidiva varie volte nel tempo o se diventa cronica. In caso di perdita di equilibrio transitoria, il disturbo potrebbe non richiedere l’intervento del medico, richiesto invece se la perdita di equilibrio si ripete varie volte in tempi brevi o se diventa conica. Come già anticipato, se alla perdita d’equilibrio si associano i sintomi di ictus o infarto, è necessario chiamare immediatamente il Numero Unico per le emergenze 112 o farsi portare subito al Pronto Soccorso.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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