Le 10 cose che non devi mai dire ad una donna gelosa

MEDICINA ONLINE TRADIMENTO 10 UOMINI DA EVITARE RELAZIONE GELOSIA PATOLOGICA NORMALE DIFFERENZE GEALOUS GIRL BOY MAN WOMAN LOVE WALLPAPER AMICIZIA RAPPORTO SESSO TRADIRE FIDANZATI MATRIMONIO MARITO MOGLIE SCOPRIRE HDNon sono pochi i soggetti che diventano gelosi quando il rapporto con la persona che amano è particolarmente profondo. Con il passare del tempo, in particolare, è difficile pensare ad un’esistenza senza la propria metà. Per cercare di tenere a bada la gelosia dell’altro è importante evitare alcuni comportamenti; nella presente guida, a tal proposito, verranno indicate 10 frasi da non dire mai ad una donna gelosa.

1) Hai visto come sta bene la tua amica con il nuovo taglio di capelli? Dovresti farlo anche tu!
I capelli sono, per una donna, un motivo di vanto ed un elemento che contribuisce a renderle più affascinanti e femminili. È sufficiente considerare la cura cui vengono sottoposti quotidianamente attraverso lavaggi, balsami e lozioni. Già indicare alla propria compagna che non si apprezza particolarmente la sua capigliatura è “rischioso”; suggerire di copiare la pettinatura da un’altra donna potrebbe farla scattare se è particolarmente gelosa, perché penserà di non essere all’altezza dell’amica citata.

2) Il risotto preparato dalle tue amiche era proprio fantastico!
Anche al giorno d’oggi, nonostante il poco tempo a disposizione, sono molte le donne che amano mettersi ai fornelli per cucinare qualcosa di buono per la persona che amano. Anche nel caso in cui la propria compagna non sia in grado di preparare piatti da chef, sarebbe meglio non fare confronti con le ricette cucinate da un’amica. Considerando, inoltre, che viziarlo con il cibo è una delle prime strategie per conquistare un uomo, potrebbe pensare che l’amica che ha preparato qualcosa di buono miri ad altro.

3) Stasera esco con gli amici, ma non ti preoccupare, non ci saranno donne
Se molte donne gelose vogliono sapere per filo e per segno qualsiasi dettaglio di un’uscita con gli amici, non mancano diversi casi di dolci metà che non desiderano essere a conoscenza di cosa accadrà nel corso della serata, perché minore sarà il livello di preoccupazione. Pronunciare una frase che indichi espressamente come i compagni della serata siano solo uomini farà inevitabilmente scattare un livello alto di attenzione.

4) Guarda che rientro tardi perché ho un aperitivo con i colleghi di lavoro
Una donna è disposta ad attendere il proprio compagno a cena senza alcun problema, anche se questo vuol dire finire tardi di mettere a posto la cucina. Ma comunicare che si sta facendo tardi per andare a bere un aperitivo non verrebbe preso bene, soprattutto da una donna gelosa; ancor di più se, solitamente, l’aperitivo è l’ultimo pensiero in mente. Potrebbe esserci un’altra donna di mezzo.

5) Ho deciso di iscrivermi in palestra
Il fatto che un uomo decida di andare in palestra potrebbe indurre una donna ad esser più gelosa del solito, soprattutto se si tratta di una scelta improvvisa e non motivata da una condizione particolare del proprio fisico, magari dovuta a problemi di peso.

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6) Da domani mi faccio crescere la barba
Se un uomo ha trascorso la sua vita adulta radendosi la barba una volta al giorno e, di punto in bianco, manifesta il desiderio di cambiare look facendosi crescere baffi e pizzo, o una vera e propria barba, la donna potrebbe credere che sia stata un’altra ragazza a fargli cambiare idea. Più netto sarà il cambiamento, maggiori saranno i dubbi che affioreranno nella mente.

7) Oggi ho sentito la mia ex fidanzata, ma è stato per motivi di lavoro
Una frase del genere potrebbe portare ad un litigio senza fine, con il rischio che gli unici buoni rapporti, da quel momento in poi, finiscano per essere solo quelli con la ex ragazza. Per le donne molto gelose, la figura della ex deve scomparire al più presto, fin dalle prime settimane, per non tornare mai più.

8) Tu resta pure a casa, il piccolo lo porto io a fare un giro
Le donne sono perfettamente a conoscenza che un uomo che conduce un passeggino trasmette un’immagine irresistibile apparendo, allo stesso momento, come un padre amorevole e come un ragazzo dolcissimo. Lasciare che esca da solo, per le donne gelose, non sembra proprio essere la scelta migliore.

9) Voglio mettermi a dieta, basta con questa pancetta!
Ha sempre adorato la carne e ora non ne vuole più sapere perché desidera dimagrire, il tutto senza che la donna abbia mai manifestato perplessità sulla sua condizione fisica. Si tratterebbe di un comportamento che meriterebbe un approfondimento, per eliminare ogni dubbio sula presenza di un’altra donna.

10) Amore, sono stanco, mi metto subito a dormire
Che un uomo possa essere stanco non ci sono dubbi, soprattutto se trascorre la giornata saltando da un appuntamento di lavoro all’altro. Ma che l’uomo pronunci la stessa frase per una settimana di fila farà sospettare, inevitabilmente, una compagna gelosa.

 

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Le 10 cose che non devi mai dire ad una donna magra

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Roma Cavitazione Pressoterapia  Massaggio Linfodrenante Dietologo Cellulite Dieta Sessuologia Sex PSA Pene Laser Filler Rughe Botulino Peso Magra So Ialuronico WEEK END CALORIELa magrezza, nella società odierna, è sinonimo di bellezza. Questo sinonimo non sempre è positivo, in quanto ogni donna ha il proprio fisico e le proprie misure, come è giusto che sia.
Ci sono donne molto magre, non per scelta: esse non sono così per via di una perenne dieta o chissà quale altro sacrificio o miracolo, esse sono così per costituzione o altre motivazioni. Questo genere di donne viene spesso tartassato da una serie di domande o frasi, spesso spiacevoli, a cui devono pazientemente rispondere.
Ma quali sono le frasi da non dire a una donna magra? È proprio di questo che vi parlerò in questa lista, elencandovi le 10 frasi da non dire a una donna magra.

1) Quanti sacrifici fai per essere così magra?

Data la generale “fissa” per la magrezza, sicuramente quando vi sarà capitato di incontrare una donna magra le avrete chiesto quanti sacrifici è costretta a compiere per essere così magra.
Si tratta di una frase abbastanza fastidiosa, sia per quelle donne che di sacrifici ne compiono davvero tanti, sia per coloro che sono magra per altri motivi, e non ne sono nemmeno felici.

2) Mangi abbastanza? Perché non mangi di più?

Le donne magre non sempre seguono delle diete per mantenere la loro magrezza, alcune di loro sono così per motivi di salute o costituzione.
Si tratta di donne “fortunate” fino ad un certo punto, che possono permettersi di mangiare ciò che vogliono senza troppi problemi per il peso. Dunque chiedere ad una donna magra se mangia abbastanza non è una domanda che dovrete propinare.

3) Sicuramente sei felice di essere così magra

Al mondo esistono tante donne che rincorrono determinati modelli di bellezza, proposti dalle case di moda o dalla società in generale. Per rincorrere tali modelli occorre impegnarsi molto, ma non tutte le donne sono così, e non tutte le donne sono felici della propria magrezza. Esistono anche donne che vorrebbero mettere qualche kg in più, per avere qualche curva, ecc. Dare per scontato che una donna sia felice della propria magrezza è errato, e esporre il vostro pensiero alla donna in questione rientra nelle frasi che dovrete evitare.

4) Sicuramente sei un’anoressica

L’anoressia è una malattia psicologica, e successivamente fisica, molto seria e di cui si parla molto al giorno d’oggi: si tratta di una patologia difficile da curare, specie nei casi più estremi della malattia. Incontrare una donna magra non vuol dire necessariamente che essa sia anoressica, si tratta di due situazioni completamente diverse. Etichettare una donna magra come “anoressica”, senza essere certi della presenza della patologia, è un qualcosa che dovreste risparmiarvi.

5) Sei una bugiarda che mente sul peso

Molte donne mentono sul proprio peso, e talvolta anche sui sacrifici compiuti, ma non tutte le donne sono così. Alcune sono sincere riguardo il proprio peso, soprattutto quando sono magre. Etichettare una donna magra come “bugiarda” è sbagliato, dunque rientra nelle frasi che non dovrete dire ad una donna magra.

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6) Sicuramente non sei in salute

Un’eccessiva magrezza, a volte, può essere sinonimo di mancata salute o problemi vari. Alcune volte è così, altre assolutamente no: ci sono donne molto magre per costituzione, non necessariamente per un problema di salute mentale o fisica.
Chiedere, o dare per scontato, che una donna magra non sia in salute è un altro grande errore che non dovrete compiere.

7) Sicuramente trovi tutti i vestiti facilmente

Trovare dei vestiti adatti ad ogni taglia non è semplice facile, soprattutto quando si entra in negozi che dispongono solo della famosa taglia unica.
Ed ecco che vi saranno sorti i primi problemi, problemi che avrete etichettato come inesistenti per una donna magra, invece non è così: una donna dalla piccola corporatura ha molte difficoltà a trovare dei vestiti che le vadano a pennello, dare per scontato il contrario, e chiedere conferma alla donna interessata, è una frase che dovrete evitare.

8) Quanto pesi?

Ci sono cose che non si chiedono mai ad una donna, ad esempio l’età. Ma anche il peso è una delle cose da non chiedere, soprattutto se si tratta di una donna magra. Per coloro che vivono con disagio il proprio peso potrebbe risultare una frase/domanda scomoda, ecco perché dovrete evitare di chiederle quanto pesa.

9) Perché sei magra?

Tra le tante domande e frasi da non dire ad una donna magra c’è il chiederle perché è magra. Le cause della magrezza sono tante: dalla dieta, alle malattie psicologiche, fisiche, ecc. Porre questa delicata domanda ad una donna magra è una delle tante frasi da evitare, per non metterla a disagio.

10) Ti senti in forma?

Star bene con sé stessi è molto importante, sia con un corpo magro che con uno più in carne. L’ultima frase che vi consiglio di non dire ad una donna magra riguarda il chiederle se si sente in forma: si tratta di una domanda delicata, come le altre, e va fatta in rarissimi casi, preferibilmente mai.

 

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Cosa regalare e non regalare ad un’amica grassa

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Plastica Roma Cavitazione Pressoterapia  Massaggio Linfodrenante Dietologo Cellulite Dieta Sessuologia Sesso Sex Pene PSA Ecografie Senologia Dermatologia TRUCCHI PIENI BATTERILe persone in sovrappeso hanno solitamente una sensibilità molto particolare e tutti i giorni sono sottoposti a sguardi (per lo più di disapprovazione) e commenti ritenuti spiritosi sulle loro dimensioni o sul loro appetito. Un inferno che almeno per le feste hanno diritto di dimenticare. E siccome è il pensiero quello che conta, possiamo assicurarvi per esperienza diretta che ci sono alcuni regali da evitare assolutamente, in quanto sottointendono un giudizio più o meno negativo sulle loro forme.

Cosa NON regalare a un’amica grassa

  1. Cesti di dolciumi, buoni regali per cene al ristorante, smart box per esperienze gastronomiche. Anche se nel 90% dei casi il sovrappeso è causato da una alimentazione scorretta, perché dare per scontato che l’amica grassa sia una mangiona? O che le piaccia farsi vedere mentre mangia?
  2. Il magliettone oversize. No, perché un conto è provarlo nel chiuso di un camerino di un negozio, un conto è aprire il pacchetto sotto gli occhi di tutti, con le XXX della taglia sul cartellino, in bella vista.
  3. Le pantofole “puffose”. Ok, l’amica grassa non è una appassionata di uscite e se è molto grassa avrà anche problemi a muoversi con agilità. Non affondate il coltello nella piaga.
  4. L‘abbonamento di Groupon per la palestra. Sinceramente, pensate davvero che, se non lo ha fatto finora, andrà a lezione di zumba o total body insieme a ragazzine filiformi, inguainate in tutine taglia 38?

Cosa regalare a un’amica grassa

Ecco invece delle idee regalo carine, che saranno sicuramente gradite.

  1. Make up. Un filo di trucco sta bene a tutte e può esaltare il fascino del viso. Un regalo che la farà sentire donna, non cicciona
  2. Accessori. Sciarpe, collane, scarpe, orologi, il limite è la vostra fantasia. Evitate le cinture e i bracciali, per non creare imbarazzi nel caso non dovessero essere della misura giusta.
  3. Un buono acquisto per un negozio di abbigliamento, o meglio per acquisti online. Perché le risparmierete l’imbarazzo di dirvi quale taglia porta o, peggio, di andare personalmente a cambiare il capo troppo stretto che le avete regalato.

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Vittimismo patologico e aggressivo: identikit e strategie di chi passa la vita a lamentarsi

MEDICINA ONLINE VITTIMISMO PATOLOGICO AGGRESSIVO STRATEGIE RABBIA COPPIA AMORE LITIGIO IRA RABBIA URLARE DIVORZIO.Non neghiamolo: prima o poi è capitato a tutti di fare “la vittima”, un po’ per essere compatiti, un po’ per essere consolati, un po’ per sentirci amati. Non c’è niente di male! Ma ci sono persone che si trasformano in vittime permanenti arrivando a soffrire di ciò che si potrebbe definire “vittimismo patologico cronico”. Queste persone consciamente o inconsciamente si travestono da false vittime simulando un’aggressione inesistente e scaricando la colpa degli avvenimenti sugli altri, liberandosi così da ogni responsabilità. Infatti, il vittimismo cronico non è una malattia, ma potrebbe portare con il tempo a sviluppare un disturbo paranoico quando la persona insiste continuamente a incolpare gli altri di tutti i mali di cui soffre. Inoltre, questo modo di affrontare il mondo genera una visione pessimistica della realtà, terminando per causare malessere tanto in chi si lamenta come in chi riceve la colpa. Nei casi più gravi la persona che cade nel vittimismo cronico finisce per alimentare sentimenti molto negativi, come rancore e rabbia, che sfociano in un vittimismo aggressivo. È il tipico caso di chi non si limita a lamentarsi ma attacca e accusa gli altri in maniera ossessiva, mostrandosi intollerante e violando in continuazione i loro diritti.

Locus of control

Prima di andare avanti è necessario familiarizzare con i termini inglesi locus of control (luogo di controllo). Il locus of control indica la modalità con cui un individuo ritiene che gli eventi della sua vita siano prodotti realmente da suoi comportamenti o azioni, oppure da cause esterne indipendenti dalla sua volontà. Grazie allo psicologo statunitense Julian B. Rotter, sono state classificate due tipologie di locus of control:

  • Interno: che è posseduto da quegli individui che credono nella propria capacità di controllare gli eventi. Questi soggetti attribuiscono i loro successi o insuccessi a fattori direttamente collegati all’esercizio delle proprie abilità, volontà e capacità.
  • Esterno: posseduto da parte di coloro che credono che gli eventi della vita, come premi o punizioni, non siano il risultato dell’esercizio diretto di capacità personali, quanto piuttosto il frutto di fattori esterni imprevedibili quali il caso, la fortuna o il destino. Le vittime patologiche croniche possiedono appunto questo secondo tipo di locus of control.

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Identikit della vittima cronica

Ecco ora una lista di quattro caratteristiche tipiche di chi soffre di vittimismo cronico:

  1. Distorce la realtà. Le vittime croniche sono persone che credono fortemente che la colpa di ciò che accade loro sia sempre degli altri. In realtà, il problema è che hanno una visione distorta della realtà, come prima accennato hanno un locus of control esterno, e credono che tanto le cose positive come quelle negative che accadono loro non dipendano direttamente dalla loro volontà, ma da circostanze esterne. Le vittime esagerano gli aspetti negativi, sviluppando un pessimismo esacerbato che le porta a concentrarsi solo sulle cose negative che accadono, ignorando quelle positive.
  2. Si consola lamentandosi. Queste persone credono di essere vittime degli altri e delle circostanze, così non si sentono colpevoli o responsabili per nulla di ciò che accade loro. Di conseguenza, anziché “faticare” per risolvere o migliorare una certa situazione, preferiscono il ben meno faticoso “lamentarsi”. Questi individui non trovano solo una facile scappatoia nel lamento, ma provano spesso un vero e proprio piacere nell’atto di lamentarsi perché permette loro di assumere meglio il ruolo di “povere vittime” riuscendo così ad attirare l’attenzione degli altri. Queste persone non cercano aiuto per risolvere i loro problemi, si limitano esclusivamente a lamentarsi alla ricerca di compassione e protagonismo.
  3. Cerca continuamente dei colpevoli. Le persone che assumono il ruolo di eterne vittime sviluppano un atteggiamento sospettoso verso chi gli sta vicino: credono che gli altri agiscano sempre in mala fede. A questo proposito, spesso si affannano a scoprire piccole mancanze solo per sentirsi discriminati o maltrattati, e questo solo per riaffermare il loro ruolo di vittime. Così, finiscono per sviluppare ipersensibilità e diventano specialisti a scatenare una tempesta in un bicchiere d’acqua. A volte, quando non trovano niente da rimproverare agli altri, provocano ripetutamente la persona che gli sta vicino, in modo che quest’ultima sia portata a reagire, offrendo alla vittima la scusa per lamentarsi e tornare a fare la vittima.
  4.  Non è in grado di fare una autocritica onesta. Queste persone sono convinte di non avere nessuna colpa, che non ci sia niente da criticare nei loro comportamenti. Dal momento che la responsabilità è degli altri, non accettano le critiche costruttive e tanto meno fanno un esame di coscienza approfondito che potrebbe portarle a cambiare il loro atteggiamento. Per queste persone, gli errori e le colpe degli altri sono intollerabili, mentre le loro sono sottigliezze. Dopo tutto, sono loro le vittime.

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Strategie tipiche della vittima cronica

Perché una persona assuma il ruolo della vittima ci deve essere un colpevole. Di conseguenza, per la vittima cronica è necessario sviluppare una serie di strategie allo scopo di far sì che l’altro assuma la colpa. Se non siamo consapevoli di queste strategie è probabile che cadiamo nella loro rete e che tutta la colpa ricada su di noi. Ecco le tre strategie più comuni:

1) Retorica vittimista e fallacie

La retorica di questa persona ha come obiettivo delegittimare gli argomenti del suo avversario. Ma non smentendo le sue affermazioni con argomenti più validi, piuttosto facendo in modo che l’altra persona assuma, inconsapevolmente, il ruolo di aggressore.
Come lo fanno? Semplicemente assumendo il ruolo di vittima nella discussione, in modo tale che l’altra persona sembri autoritaria, poco empatica o addirittura aggressiva. Questa strategia si conosce come “retorica centrista”, dato che la persona cerca di mostrare il suo avversario come un estremista, invece di preoccuparsi di confutarne le affermazioni. Pertanto, qualsiasi argomentazione che avanzi il suo avversario sarà solo una dimostrazione di malafede. Ad esempio, se una persona osa contrastare una lamentela con prove indiscutibili o statistiche provenienti da fonti attendibili, la vittima non risponderà con dei fatti ma userà fallacie logiche o dirà qualcosa del tipo: “Mi aggredisci continuamente, ora dici che sto mentendo” o “Stai cercando di imporre le tue opinioni, fammi il favore di chiedermi scusa”. 

2) Ritirata vittimista

In alcuni casi, l’argomento della vittima ha lo scopo di permettergli di sottrarsi alle sue responsabilità ed evitare di dover chiedere scusa o riconoscere il suo errore. Pertanto, cercherà di divincolarsi dalla situazione. Per raggiungere questo obiettivo la strategia è quella di screditare l’argomento del vincitore, ma senza ammettere che si era sbagliato. Come lo fa? Anche in questo caso, assume il ruolo della vittima, gioca con i dati a suo piacimento e li manipola come gli conviene per seminare confusione. Fondamentalmente, questa persona proietterà i suoi errori sull’altro. Ad esempio, se una persona risponde con un dato verificato che nega quanto già affermato, la vittima non riconoscerà il suo errore. In ogni caso, cercherà di ritirarsi in modo dignitoso dicendo qualcosa del tipo: “Questo fatto non nega ciò che ho detto. Per favore, non creare più confusione e caos” o “Mi stai incolpando di confondere gli altri, sei un maleducato, è chiaro che è inutile discutere con te perché non vuoi sentire ragioni”, quando in realtà a creare confusione è lei stessa.

3) Manipolazione emotiva

Una delle strategie preferite dalle vittime croniche è la manipolazione emotiva, tecnica spesso usata dagli uomini nei confronti di donne deboli caratterialmente. Quando questa persona conosce abbastanza bene l’altra parte, non esiterà a giocare con le sue emozioni per portare il gioco a suo favore e assumere il ruolo della vittima. Infatti, queste persone sono molto abili nel riconoscere le emozioni, così approfittano di qualsiasi piccolo dubbio o errore per usarli a loro favore. Come lo fanno? Scoprendo il punto debole del loro avversario e sfruttando l’empatia che può provare. Così, finiscono per farlo cadere nella loro rete, facendogli assumere la piena responsabilità ed il ruolo di carnefice della situazione, mentre loro restano tranquilli e comodi nel loro ruolo di vittime continuando a lamentarsi. Ad esempio, una madre che non vuole ammettere i propri errori, può dare la colpa al figlio dicendo qualcosa del tipo: “Con tutto quello che ho fatto per te, è così che mi ripaghi?”. Ma questo tipo di manipolazione è piuttosto comune anche nelle relazioni amorose, tra amici e sul posto di lavoro.

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Come comportarsi con queste persone?

Il primo passo è rendersi conto che si tratta di una persona che assume il ruolo di vittima. Quindi resistere all’attacco evitando di rimanere intrappolati nel suo gioco. La cosa più opportuna da fare è dire che non abbiamo tempo per ascoltare le sue lamentele, che se ha bisogno di aiuto saremo lieti di darglielo, ma non siamo disposti a sprecare tempo ed energie ad ascoltare le sue lamentele. Ricordate che la cosa più importante è che queste persone non vi rovinino la vita scaricandovi addosso la loro negatività e, soprattutto, che non vi facciano sentire in colpa. Non dimenticate che vi può fare del male emotivamente solo colui al quale voi date il potere di farlo. Se la vittima è una persona a noi cara, cerchiamo per lui un aiuto medico e psicoterapico.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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