Sono gelosa delle sue ex: come fare?

MEDICINA ONLINE TRISTE EX RAGAZZA RAGAZZO FIDANZATA FIDANZATO GELOSIA LITIGIO MARITO MOGLIE MATRIMONIO COPPIA DIVORZIO SEPARATI SEPARAZIONE AMORE CUORE FIDUCIA UOMO DONNA ABBRACCIO LOVE DIVORZIO DIVORCE SAD COUPLE WALLPAPERInizia una nuova storia! Felicità, camminiamo sulle nuvole, vediamo tutto rosa… Poi però… ecco che appare lei, la sua EX. Stiamo male solo a vederla, quando qualcuno parla di lei sentiamo dentro di noi come una bomba che sta per esplodere. Iniziamo a voler sapere tutto su quella che ha avuto il nostro uomo anche per brevissimo tempo. Chiediamo alle amiche, agli amici di lui che ci prendono in giro dandoci della gelosa. E poi iniziamo a torturare con le domande il nostro ragazzo. Pare quasi che lei sia diventata più importante di noi. Non riusciamo a superare l’idea di loro due insieme. Immaginare il nostro lui mentre si bacia o peggio fa dell’altro con la sua ex… no, la nostra mente non riesce ad accettare tutto ciò.

Cosa fare allora quando la gelosia ci fa perdere la razionalità? Ma soprattutto, come riuscire a non rovinare il nostro nuovo rapporto di coppia? La nostra mente, in questi casi, fa fatica a distinguere la fantasia dalla realtà, e quindi ciò che noi immaginiamo in preda alla gelosia, molto spesso non trova fondamento in quello che è veramente successo. Innanzitutto, non dobbiamo sentirci “strane”. La gelosia – entro certi limiti e sempre se non interferisce con la nostra vita – è una sentimento fisiologico. E’ del tutto normale voler avere il nostro amato tutto per noi. In una coppia deve sempre esserci della sana gelosia, altrimenti c’è qualcosa che non va. Essere disinteressati del proprio partner e delle donne che gli stanno intorno non sarebbe normale.

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Parliamo con lui di questo nostro disagio

Il dialogo è fondamentale in una relazione. Non nascondiamogli una cosa così importante. Rendiamolo partecipe di questa nostra gelosia, lui sicuramente saprà aiutarci e ci rassicurerà. Facciamogli pure tutte le domande che vogliamo riguardo la sua ex: a volte sapere i fatti e le cose che realmente sono successe tra di loro ci aiuta a non far correre troppo la fantasia e a rimanere coi piedi per terra.

Pensiamo al presente

lui ora sta con noi! Se ha chiuso la precedente relazione è perché qualcosa non andava e il loro rapporto non aveva futuro. Probabilmente l’esperienza passata gli avrà insegnato molte cose e con noi eviterà di commettere certi errori. Godiamoci quindi la nostra vita di coppia: viviamo giorno per giorno il nostro nuovo amore, scoprendo tutte le sfaccettature della persona che abbiamo accanto. Non accaniamoci troppo a pensare a lei mentre siamo con lui… sarebbe solo tempo sprecato! Se il nostro ragazzo ci ha scelto è perché vede in noi qualcosa di speciale, qualcosa che probabilmente nella persona di prima mancava.

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Pensiamo anche alle nostre storie passate

A meno che non siamo alla prima esperienza, anche noi abbiamo avuto degli ex! Abbiamo baciato, fatto cenette romantiche a lume di candela, passeggiate mano nella mano, cinema, gite fuori porta… con un altro ragazzo! Tutte cose normali, fatte però con persone che non appartengono più al nostro presente. Loro ci hanno aiutato a crescere e a creare la persona che siamo, ma ora non ci influenzano più.

 Non reprimiamo le emozioni

Non blocchiamole, viviamo anche i sentimenti meno piacevoli. Lasciando andare tutto ciò senza fossilizzarci troppo, probabilmente tutto questo se ne andrà. Ci vuole però tempo e pazienza, le paure per essere superate devono prima essere accettate ed elaborate. Non abbiate fretta. Questo è solo uno degli ostacoli che una coppia deve superare durante il suo percorso!

Se credi di provare una gelosia eccessiva, che ti impedisce di vivere serenamente la tua vita e ti crea problemi con il tuo partner, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a gestirla ed a superare tutte le tue paure.

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Uomo troppo geloso: cosa fare e come comportarsi con lui?

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L’uomo geloso va rassicurato

Il geloso manca radicalmente di autostima. La chiave sta nell’aiutarlo a costruire un’immagine positiva di sé: valorizzalo, accentua le cose di cui può andare fiero: il suo lavoro, il suo stile, il suo charme…

Mentre non perde occasione per sottolineare ogni aspetto negativo del tuo comportamento, il geloso dimentica invece tutto ciò di positivo che il tuo amore gli dona. Tenere un “Diario d’amore” può aiutarvi: annoterete tutte le piccole attenzioni che ricevete e ciò che amate uno dell’altra, i bei ricordi, le foto… Un diario intimo amoroso insomma, che in caso di bisogno potrà essere consultato per rassicurarsi.

Con un geloso ci vuole comprensione: il geloso soffre! “Questi attacchi incessanti sono la prova di una profonda sofferenza interiore”, sottolinea l’esperta. Intimamente persuaso di non meritare il tuo amore, può fare di tutto per sabotare la relazione, ovviamente in modo inconscio, così da rafforzare le proprie convinzioni! Potresti essere tentata di rivoltarti contro queste accuse infondate e rispondergli con critiche violente, che non faranno altro che peggiorare la situazione.

La soluzione: prendi coscienza della sua sofferenza e dimostragli comprensione! Digli che tutti noi abbiamo il diritto ad essere felici, lui compreso, e che non ha nulla di cui preoccuparsi, va tutto bene.

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Gelosia: non rimetterti in discussione

Il geloso fa la vittima. La sua specialità: travestirsi da Calimero e farti sentire in colpa. E’ talmente convinto che a volte ti capita di dubitare di te stessa, di pensare di aver avuto davvero un comportamento ambiguo… Ed eccoti in preda al senso di colpa, a ripensare a ogni dettaglio e a rimetterti in discussione.

La soluzione: devi fare attenzione. Cercare di giustificarti è un errore: rischi di arenarti e ciò non farà che aumentare i suoi sospetti. Non dimenticarti che percepisce le situazioni a modo suo e non mancherà di aggiungere mille dettagli per confonderti e per sottolineare il vostro misfatto: “Anche France ha rimarcato che tenevi spesso la mano di Franck”. Evita quindi di giustificarti: questo lo rassicurerà nella sua posizione.

Affronta l’uomo geloso

Quando la situazione diventa insostenibile, è necessario fargli prendere coscienza del suo comportamento, perché accetti di lavorare su se stesso.. per lui e per il bene della relazione!

La soluzione: quando è troppo è troppo, poni un limite! Non hai nulla da rimproverarti, esprimi chiaramente che non ti senti parte in causa per queste accuse. Puoi fargli notare che sta avendo una crisi di gelosia, che non è la prima volta, che non è giustificata e che bisogna che ne prenda atto.

Convivere con un vero geloso è molto difficile e soprattutto snervante. “Quando la gelosia si trasforma in patologia, il soggetto può diventare un reale vampiro affettivo”, avverte Florence Escaravage. Puoi rassicurarlo quanto ti pare, rischi di non scalfirlo nemmeno. Il continuo fornirgli dimostrazioni d’amore che non sono mai abbastanza rischia di esaurirti.

In conclusione, se rifiuta di lavorare su se stesso, digli che la situazione rischia di trasformarvi in un coppia troppo appiccicosa! Quando è il caso, domandati comunque se non rischi di stravolgere la tua personalità profonda per corrispondere al suo punto di vista e rassicurarlo. E ripeti a te stessa che hai fatto tutto quello che potevi!

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Differenza tra gelosia normale e patologica

MEDICINA ONLINE tricotillomaniTricofagia tricobezoario CAPELLI VOLTO DONNA TRISTE AIUTO PELO STRAPPARSI SHAMPO CAPELLI SFIBRATILa gelosia è un sentimento che da sempre ha contraddistinto l’essere umano, tuttavia alcune volte può assumere connotati patologici. Vediamo oggi come distinguere un normale sentimento da una patologia che può trasformare la nostra vita in un incubo.

Cos’è la gelosia “normale”?

La gelosia è un sentimento che esiste da quando esiste l’essere umano. E’ un insieme di lievi ansie e paure che sono il risultato del timore di perdere un bene o un affetto ottenuto o di non ottenere un bene o un affetto che sia posseduto da altre persone. Si manifesta spesso insieme all’amore che si prova per il proprio o la propria partner ed evidenzia un grado accettabile di manifestazione per entrambi i componenti della coppia. Questo tipo di gelosia può essere definito funzionale, nel senso che fa sentire il partner amato dal momento che gli viene manifestata la paura di poterlo perdere per qualcun altra/altra. È un pensiero saltuario che, se il nostro partner non dimostrasse un minimo di attenzione e di gelosia, ci farebbe pensare ad un totale disinteresse nei nostri confronti. Pertanto, una dose contenuta di gelosia può sicuramente giovare al rapporto, mentre una mancanza totale di gelosia può paradossalmente allontanare i partner.

Cos’è la gelosia “patologica”?

La gelosia patologica è qualcosa di completamente diverso dalla “sana” gelosia di cui abbiamo parlato precedentemente. La gelosia patologica è per prima cosa un insieme di comportamenti che sono avulsi dalla realtà. Essa è ricavata da azioni inconsistenti che risultano insopportabili al soggetto: proviene da un’ansia che nasce nella mente del geloso senza un riscontro oggettivo. Quest’ansia crea delle vere e proprie idee immaginarie nella mente del soggetto patologico, nelle quali vengono introdotti scenari illusori, rivali presunti e, ancora di più, le prove del tradimento.
Se una partner semplicemente saluta un amico con un “ciao”, quel ciao potrebbe diventare, nella mente del geloso patologico, la prova di un tradimento. La realtà viene completamente stravolta ed adattata per dare ragione ai propri dubbi di tradimento: tutto viene pesantemente frainteso. In alcuni casi, e la cronaca ce ne dà traccia, queste emozioni degenerano al punto da provocare delitti passionali. Questa tipo di gelosia si mostra con le seguenti specifiche:

  • timore irragionevole dell’abbandono e disperazione per la probabile perdita;
  • sospetti in merito ad ogni comportamento relazionale del partner verso persone del sesso opposto;
  • senso d’inadeguatezza e bassa autostima di noi stessi
  • controllo dei comportamenti del partner;
  • astio ed prepotenza verso i possibili rivali;
  • violenza vessatoria verso il partner, che può degenerare nell’omicidio vero e proprio.

La gelosia patologica diventa rapidamente intrusiva nella mente del soggetto ed è capace di interferire profondamente con il suo funzionamento nella vita sociale, relazionale e professionale. In molti casi una gelosia patologica è capace di sfinire il partner e – se quest’ultimo non è patologicamente dipendente dalla relazione – distruggere il rapporto. Una gelosia patologica può arrivare a far compiere al soggetto atti illegali o estremi, come pedinare il partner (stalking), usare violenza o ucciderlo.
La gelosia patologica potrebbe essere una manifestazione simile a quella della dipendenza affettiva. La gelosia patologica, quindi, potrebbe essere l’evidenza di una disfunzione latente. Potremmo affermare che, la gelosia e la dipendenza affettiva, siano strettamente correlate. Dove si trova l’una c’è l’altra e questo potrebbe far pensare che, in realtà, la gelosia sia un vero e proprio campanello d’allarme che ci segnala un problema: qualcosa non va come dovrebbe nel nostro modo di analizzare gli eventi. La persona che sperimenta la dipendenza affettiva, si ritrova ad agire sull’onda di un bisogno:

“non voglio perdere l’amore, non voglio restare solo”

La conseguenza è che si crea una sensazione di fragilità nella persona gelosa, che provoca una specie di “caccia all’untore” e la più piccola impressione può destabilizzarla. A questo punto si verificano gesti disperati ed inconsulti nel tentativo di non perdere il partner.

Se credi di provare una gelosia eccessiva, che ti impedisce di vivere serenamente la tua vita e ti crea problemi con il tuo o la tua partner, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a gestirla ed a superare tutte le tue paure.

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Gelosia patologica e delirio di infedeltà: la possessività esclusiva

MEDICINA ONLINE CHEATING TRADIMENTO AUMENTARE QUANTITA SPERMA EIACULAZIONE FORZA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA AMORE ANSIA PRESTAZIONE IMPOTEIl sentimento di gelosia, associato alla sensazione che la persona amata “ci appartenga”, fa parte dell’esperienza di ognuno di noi: ha un valore sociale nei rapporti affettivi profondi ed in parte è necessaria per preservare il nucleo familiare e l’unità della coppia in coerenza con il valore diffuso nella nostra cultura della fedeltà e della monogamia; tuttavia la gelosia può assumere dei contorni patologici e manifestarsi in varie forme, per esempio, delirio, idea dominante, umore depressivo, stato d’ansia.

Gelosia patologica

Sono stati usati vari termini per descrivere una gelosia abnorme, morbosa, maligna. Krapelin usò il termine di gelosia sessuale e la letteratura scientifica sottolinea come sia importante distinguere la gelosia psicotica dagli altri tipi; e questo dipende dalla presenza di un delirio di infedeltà. A volte è estremamente difficile distinguere una gelosia comprensibile da quella che è chiaramente patologica. Ad ogni modo la letteratura scientifica descrive il delirio irremovibile di essere la vittima dell’infedeltà del coniuge, senza la presenza di nessun altro elemento psicotico. La possibilità di identificare la componente delirante posa sulla capacità di dimostrare la base delirante della convinzione del partner. Questi deliri sono resistenti al trattamento e difficilmente cambiano nel tempo. I deliri di gelosia sono comuni nell’alcoolismo e si verificano anche in alcuni stati organici (come la sindrome del pugile suonato). Del resto, è piuttosto frequente che un partner continuamente e ingiustamente accusato di infedeltà finisca per creare un altro legame affettivo e sessuale, il che potrà risultare in una esacerbazione acuta dello stato mentale del paziente ed in un ulteriore conflitto familiare.

Leggi anche: Differenza tra gelosia normale e patologica

Dipendenza emotiva ed attaccamento

La persona che delira è molto attaccata e sovente emotivamente assai dipendente dal partner; può infatti avere la sensazione che questo le appartenga totalmente. La vittima può essere assai più attraente dal punto di vista sessuale rispetto al partner delirante, ad esempio si può trattare di un compagno o di una compagna più giovane o solamente più socievole e ricercato. La persona delirante può aver avuto in passato un comportamento sessualmente promiscuo e pertanto attendersi quasi in modo rassegnato che anche il partner possa mostrare un comportamento simile. Il partner maschile può patire di una disfunzione erettile e quindi proiettare sulla compagna il proprio vissuto di colpa per una presunta ed auto-attribuita colpa o inadeguatezza. La stessa cosa può accadere al contrario se la partner teme o patisce una qualche forma di inadeguatezza sessuale, personale o estetica. Infine, possono essere nutrite fantasie omosessuali, implicite o esplicite, consapevoli o meno, proprio nei confronti di quelle persone che il partner viene accusato di frequentare. La gelosia morbosa nasce dalla convinzione che vi sia una minaccia al possesso esclusivo del proprio compagno o della propria compagna, ma ciò può verificarsi altrettanto probabilmente per conflitti interiori del partner, la sua incapacità d’amare o il suo desiderio sessuale diretto verso altri e da circostanze esterne che introducono un cambiamento nella vita, o nel comportamento del compagno o della compagna affettiva. Sia uomini che donne possono manifestare una gelosia sessuale, sia all’interno di un rapporto di coppia eterosessuale che omosessuale.

Per approfondire, leggi: Gelosia: dieci consigli per controllarla e superarla

Se credi di provare una gelosia eccessiva, che ti impedisce di vivere serenamente la tua vita e ti crea problemi con il tuo o la tua partner, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a gestirla ed a superare tutte le tue paure.

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Gelosia: 10 consigli per controllarla e superarla

MEDICINA ONLINE TRISTE EX RAGAZZA RAGAZZO FIDANZATA FIDANZATO GELOSIA LITIGIO MARITO MOGLIE MATRIMONIO COPPIA DIVORZIO SEPARATI SEPARAZIONE AMORE CUORE FIDUCIA UOMO DONNA ABBRACCIO LOVE DIVORZIO DIVORCE SAD COUPLE WALLPAPERLa gelosia è un sentimento che da sempre ha contraddistinto l’essere umano, tuttavia alcune volte può assumere connotati patologici. Vediamo oggi alcuni consigli per evitare che un normale sentimento si trasformi in un vero e proprio incubo di ansie e paure ingiustificate, ricordando al lettore che – qualora si accorgesse che la gelosia stia diventando fastidiosamente intrusiva nella propria mente e/o sia probabilmente frutto di ossessione o di paranoie e/o che stia interferendo con la propria vita sociale, relazione, professionale o penale – allora è il caso di chiedere aiuto ad un medico, perché potrebbe trattarsi di gelosia patologica.

1) Capire le emozioni

Dobbiamo capire le emozioni provocate dalla gelosia. Si tratta della fusione di rabbia e paura. La gelosia è rafforzata dalla paura di perdere qualcuno (oppure una situazione a cui noi teniamo particolarmente) e dalla rabbia che un’altra persona possa avere accesso privilegiato con il partner o con la situazione alla quale noi teniamo particolarmente. Da questo sentimento non possiamo trarre nulla di buono, sia per chi è geloso, sia per chi subisce questa situazione. Ecco perché, riconoscerlo subito, è la prima difesa che possiamo attuare.

Leggi anche: Quando una storia d’amore subisce un duro colpo, può tornare come prima?

2) Analizzare le cause

È fondamentale analizzare profondamente le cause che hanno acceso la gelosia. Proviamo a cercare di capire “perché” ci sentiamo gelosi. Probabilmente è legato al fatto che ci fa rivivere delle esperienze traumatiche di abbandono che forse arrivano dal passato e che vanno a minare la fiducia verso il partner, anche se le circostanze attuali sono completamente differenti. Altre probabili cause possono essere la rabbia verso se stessi ed una fragilità marcata che deriva da una forte insicurezza. Se riusciamo ad essere onesti con noi stessi, ci possiamo rendere conto che il sentimento della gelosia nasce quando ci sentiamo minacciati, quando abbiamo paura di essere abbandonati oppure quando si fa strada in noi, la sensazione di non poterci fidare dell’altra persona, senza che non vi sia realmente un collegamento con il motivo della nostra mancanza di fiducia. Questo tipo di analisi non deve essere fatto per sentirci in colpa, piuttosto è fondamentale svolgerla in modo compassionevole verso noi stessi per utilizzarla come un’autovalutazione per restare obiettivi nel risolvere questo disagio.

Leggi anche: Gelosia patologica e delirio di infedeltà: la possessività esclusiva

3) Osservare gli effetti del nostro comportamento

Proviamo ad osservare in che modo i nostri comportamenti da geloso agiscono sulle persone. È inevitabile che se attacchiamo qualcuno con la nostra gelosia, questa persona si metta sulla difensiva. Il problema è che spesso, il geloso confonde questa difensiva come una conferma ai propri sospetti mentre è normale che chi si sente sotto pressione tenda a difendersi. Se noi incalziamo il partner con una raffica di “dove sei stato”, “che stai facendo”, “dove vai”, rischiamo di stancare la persona, di tenerla sotto pressione e di demoralizzarla. Dobbiamo ricordare che reazioni di impazienza e frustrazione non sono una dichiarazione di colpevolezza ma segnali che la persona ha raggiunto il limite di sopportazione, cercando di difendere il proprio comportamento naturale.

4) Bloccare subito i sentimenti di gelosia

È importante ostacolare subito l’inizio dei sentimenti di gelosia. Dobbiamo imparare a riflettere sulla gelosia ogni volta che si manifesta. Chiediamoci ad esempio: “ Sono geloso perché ho paura o sono arrabbiato? E perché sono arrabbiato ed ho paura?” Con questa semplice regola si può già intervenire sulla progressivo ingigantirsi del fenomeno ed impedire alla gelosia di trasformarsi in una devastazione emotiva. Inoltre, questa osservazione fatta in consapevolezza consente di gestire i sentimenti in modo costruttivo senza essere sopraffatti da sentimenti negativi. Rispondere alla domanda : “Perché mi sento minacciato?” è un buon primo passo per scomporre il problema e percepirlo in modo meno drammatico.

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5) Sradicare le false opinioni

Dobbiamo strappare e allontanare quelle convinzioni che, spesso, non hanno alcun riscontro oggettivo. Tra queste convinzioni possono esserci frasi del tipo : “Se questa persona mi tradisce non vorrò mai più altri partner”. Queste sono solo protezioni preventive contro la possibilità che possa accadere qualcosa di brutto e doloroso. Le convinzioni, però, possono essere modificate se mettiamo volontà nel farlo. Se cambiamo le nostre opinioni cambiamo anche il modo di percepire le circostanze. Occorre poi, essere consapevoli che i pensieri negativi possono insorgere in modo del tutto improvviso, tanto da non poter neppure essere notati appena insorgono. Aumentare la consapevolezza dei nostri pensieri e di ciò che li innesca è un aspetto determinante per contrastare il problema.

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6) Ascoltare il proprio corpo

Imparate a prendere nota delle sensazioni che il vostro corpo rimanda ogni qualvolta siete in uno stato negativo. La paura, la tensione spesso agiscono sullo stomaco mentre la rabbia si accumula sulle spalle causando perfino bruciore o contrazione delle mandibole. È importante riuscire ad individuare queste sensazioni nel fisico perché sono un campanello di allarme che permette, con la sua segnalazione, di essere consapevoli, di trasformare la qualità dei pensieri e di contrastare i sentimenti di gelosia.

7) Scusarsi

Quando ci rendiamo conto di aver permesso ai pensieri di intossicarsi con la gelosia, impariamo a scusarci, in modo da tranquillizzare il partner ( o l’altra persona in questione), se abbiamo, in qualche modo ecceduto con accuse ingiuste. Normalmente questo è sufficiente per riportare l’armonia, e consentire ad entrambi di parlare dell’accaduto in modo sereno.

Leggi anche: Differenza tra gelosia normale e patologica

8) Condividere i sentimenti

Un altro modo per arginare gli effetti negativi della gelosia è stabilire un dialogo con il partner o con la persona interessata da questo nostro problema. Condividere quello che sta accadendo dentro di noi, in una circostanza del genere, può portare sollievo e stabilisce un confronto positivo tra i partner a patto che: – si eviti di colpevolizzare l’altro. -si impari ad utilizzare espressioni non accusatorie (es: “tu mi fai sentire”…oppure “non dovevi fare questo/quello” etc.); meglio esprimersi con un “sono rimasto male quando tu…etc -tenere presente che, il modo in cui percepiamo le circostanze, potrebbe essere completamente diverso rispetto a quello che l’altra persona ha visto. È fondamentale cercare di restare aperti e ricettivi il più possibile senza arroccarsi su posizioni di difesa. -ricordarsi di manifestare a se stessi e al partner, un atteggiamento compassionevole. La soluzione ottimale sarebbe ammettere il danno che si è causato, ma anche il danno che si è subito, ed utilizzare questa riflessione per cercare di stare meglio evitandolo in futuro.

Leggi anche: “Se tu non mi ami è colpa mia”: i pensieri di una donna che ama un uomo anaffettivo

9) Siamo responsabili della nostra gelosia

Bisogna ricordare che i sentimenti di gelosia riguardano noi stessi e non l’altra persona. Quando ci sembra che le circostanze sono fuori dal nostro controllo, vuol dire che dobbiamo incanalare la pressione dei sentimenti in qualcosa di costruttivo invece di continuare a rimuginare sulla situazione. Ad esempio dedicarsi ad un hobby che ci appassiona, praticare il nostro sport preferito, deviare l’attenzione morbosa dal problema relazionale verso qualcosa di costruttivo per dirigere le emozioni in modo più salutare ed evitare di creare un circolo vizioso nei pensieri. Questa strategia è indicata per togliere pressione al rapporto ma non significa rifiutare di risolvere la gelosia sfuggendo; è solo un modo per scaricare malumori pericolosi.

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10) Imparare dalla propria gelosia

È importante che tutta questa sofferenza ci lasci qualcosa su cui riflettere. Tutte le emozioni negative hanno il compito di insegnarci ad essere migliori affrontandole e risolvendole. Sono utili perché ci aiutano a crescere ma non dobbiamo permettere loro di controllarci. Essere timorosi in una relazione, specie se nata da poco, è un sentimento comune; l’importante è non farlo radicare e consentirgli di trasformarsi in possessività. È normale, ad esempio che, nelle relazioni sentimentali, sia gli uomini che le donne continuino a guardare i rispettivi rappresentanti dell’altro sesso pur essendo in coppia. Dipende dal nostro comportamento biologico e comunque questo non significa che il partner, pur “osservando”, voglia interrompere la propria relazione con noi. Teniamo sempre presente che questo potrebbe accadere anche a noi stessi e, finché questo atteggiamento si ferma ad una fugace e saltuaria occhiata, non costituisce di certo un problema insormontabile. In definitiva, per risolvere la gelosia occorre fare un atto di fede nei nostri stessi confronti, imparare ad occuparci delle nostre necessità primarie sviluppando al meglio la nostra capacità creativa, perché molto spesso, diamo troppa importanza agli altri trascurando completamente quelle che sono le nostre esigenze di base, la nostra espressione completa. Piuttosto che fossilizzarci su pensieri ossessivi e deleteri come la gelosia, impariamo a “dirottare” tutta questa energia incanalandola in qualcosa di molto più utile e gratificante, per noi stessi e per gli altri.

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Le 10 cose che non devi mai dire ad una donna gelosa

MEDICINA ONLINE TRADIMENTO 10 UOMINI DA EVITARE RELAZIONE GELOSIA PATOLOGICA NORMALE DIFFERENZE GEALOUS GIRL BOY MAN WOMAN LOVE WALLPAPER AMICIZIA RAPPORTO SESSO TRADIRE FIDANZATI MATRIMONIO MARITO MOGLIE SCOPRIRE HDNon sono pochi i soggetti che diventano gelosi quando il rapporto con la persona che amano è particolarmente profondo. Con il passare del tempo, in particolare, è difficile pensare ad un’esistenza senza la propria metà. Per cercare di tenere a bada la gelosia dell’altro è importante evitare alcuni comportamenti; nella presente guida, a tal proposito, verranno indicate 10 frasi da non dire mai ad una donna gelosa.

1) Hai visto come sta bene la tua amica con il nuovo taglio di capelli? Dovresti farlo anche tu!
I capelli sono, per una donna, un motivo di vanto ed un elemento che contribuisce a renderle più affascinanti e femminili. È sufficiente considerare la cura cui vengono sottoposti quotidianamente attraverso lavaggi, balsami e lozioni. Già indicare alla propria compagna che non si apprezza particolarmente la sua capigliatura è “rischioso”; suggerire di copiare la pettinatura da un’altra donna potrebbe farla scattare se è particolarmente gelosa, perché penserà di non essere all’altezza dell’amica citata.

2) Il risotto preparato dalle tue amiche era proprio fantastico!
Anche al giorno d’oggi, nonostante il poco tempo a disposizione, sono molte le donne che amano mettersi ai fornelli per cucinare qualcosa di buono per la persona che amano. Anche nel caso in cui la propria compagna non sia in grado di preparare piatti da chef, sarebbe meglio non fare confronti con le ricette cucinate da un’amica. Considerando, inoltre, che viziarlo con il cibo è una delle prime strategie per conquistare un uomo, potrebbe pensare che l’amica che ha preparato qualcosa di buono miri ad altro.

3) Stasera esco con gli amici, ma non ti preoccupare, non ci saranno donne
Se molte donne gelose vogliono sapere per filo e per segno qualsiasi dettaglio di un’uscita con gli amici, non mancano diversi casi di dolci metà che non desiderano essere a conoscenza di cosa accadrà nel corso della serata, perché minore sarà il livello di preoccupazione. Pronunciare una frase che indichi espressamente come i compagni della serata siano solo uomini farà inevitabilmente scattare un livello alto di attenzione.

4) Guarda che rientro tardi perché ho un aperitivo con i colleghi di lavoro
Una donna è disposta ad attendere il proprio compagno a cena senza alcun problema, anche se questo vuol dire finire tardi di mettere a posto la cucina. Ma comunicare che si sta facendo tardi per andare a bere un aperitivo non verrebbe preso bene, soprattutto da una donna gelosa; ancor di più se, solitamente, l’aperitivo è l’ultimo pensiero in mente. Potrebbe esserci un’altra donna di mezzo.

5) Ho deciso di iscrivermi in palestra
Il fatto che un uomo decida di andare in palestra potrebbe indurre una donna ad esser più gelosa del solito, soprattutto se si tratta di una scelta improvvisa e non motivata da una condizione particolare del proprio fisico, magari dovuta a problemi di peso.

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6) Da domani mi faccio crescere la barba
Se un uomo ha trascorso la sua vita adulta radendosi la barba una volta al giorno e, di punto in bianco, manifesta il desiderio di cambiare look facendosi crescere baffi e pizzo, o una vera e propria barba, la donna potrebbe credere che sia stata un’altra ragazza a fargli cambiare idea. Più netto sarà il cambiamento, maggiori saranno i dubbi che affioreranno nella mente.

7) Oggi ho sentito la mia ex fidanzata, ma è stato per motivi di lavoro
Una frase del genere potrebbe portare ad un litigio senza fine, con il rischio che gli unici buoni rapporti, da quel momento in poi, finiscano per essere solo quelli con la ex ragazza. Per le donne molto gelose, la figura della ex deve scomparire al più presto, fin dalle prime settimane, per non tornare mai più.

8) Tu resta pure a casa, il piccolo lo porto io a fare un giro
Le donne sono perfettamente a conoscenza che un uomo che conduce un passeggino trasmette un’immagine irresistibile apparendo, allo stesso momento, come un padre amorevole e come un ragazzo dolcissimo. Lasciare che esca da solo, per le donne gelose, non sembra proprio essere la scelta migliore.

9) Voglio mettermi a dieta, basta con questa pancetta!
Ha sempre adorato la carne e ora non ne vuole più sapere perché desidera dimagrire, il tutto senza che la donna abbia mai manifestato perplessità sulla sua condizione fisica. Si tratterebbe di un comportamento che meriterebbe un approfondimento, per eliminare ogni dubbio sula presenza di un’altra donna.

10) Amore, sono stanco, mi metto subito a dormire
Che un uomo possa essere stanco non ci sono dubbi, soprattutto se trascorre la giornata saltando da un appuntamento di lavoro all’altro. Ma che l’uomo pronunci la stessa frase per una settimana di fila farà sospettare, inevitabilmente, una compagna gelosa.

 

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Madre anaffettiva: caratteristiche, effetti sui figli, cosa fare?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma MADRE ANAFFETTIVA EFFETTI FIGLI COSA FARE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgI primissimi anni di vita dei bambini sono fondamentali per un loro corretto sviluppo emotivo ed in questa fase più che mai i genitori devono saper trasmettere amore, in particolare la madre: quando quest’ultima non è in grado di manifestare amore e tenerezza, è possibile che la crescita del bimbo sia catalizzata da fattori di carenza emotiva con conseguenze sul piano interpersonale che potrebbero risultare anche molto serie sul luingo periodo.
Crescere con una madre anaffettiva può significare crescere sentendosi abbandonati, incapaci di riconoscersi come individuo e di essere accolti dagli altri manifestando il proprio diritto di esistere.
Le madri anaffettive sono persone incapaci di esprimere liberamente le proprie emozioni, soprattutto quando si tratta di manifestare amore. A livello relazionale comunicativo sono madri che non sanno rimproverare, gratificare, sostenere, incoraggiare, proteggere, tranquillizzare, insegnare, ma sanno solo squalificare, criticare, demotivare, scoraggiare, opprimere, intimidire, ricattare, imbrogliare… Questo, da parte della figura di riferimento più importante in assoluto, nella povera mente di un bambino può avere effetti totalmente distruttivi.

Anche il padre può essere anaffettivo. A tal proposito leggi anche: Padre anaffettivo e assente: effetti sui figli, cosa fare?

Cause dell’anaffettività di una madre

Non esistono specifiche cause che rendano una donna una madre anaffettiva. Le motivazioni in genere sono molteplici e risiedono nel vissuto emotivo della donna, agendo in sinergia per produrre questo tipo di comportamento. L’anaffettività dipende solitamente da un vissuto personale problematico che ha impedito alla donna di sviluppare un rapporto sano con le emozioni e con sé stessa. In alcuni casi una madre anaffettiva ha avuto a sua volta una madre anaffettiva: cresciuta con questo modello di riferimento, la donna replica i comportamenti della propria madre credendoli come gli unici possibili per allevare la prole. In altri casi la donna anaffettiva ha avuto uno o più partner narcisisti ed anaffettivi, corroborando in lei l’idea che “la vita va così, è crudele e cinica ed io devo adeguarmi”. In altri casi ancora, eventi traumatici – come un licenziamento, un lutto improvviso, una delusione amorosa – hanno determinato una perdita di fiducia nella vita che ha causato o peggiorato una anaffettività. Spesso la mancata affettività è il risultato finale del fatto che donna non ama abbastanza sé stessa per poter trasmettere amore ai suoi figli.

Caratteristiche delle madri anaffettive

Le madri anaffettive sono l’esatto opposto delle mamme iperprotettive: se queste ultime riempiono di attenzioni eccessive i figli fino a soffocarli, le anafettive non riescono a manifestare affetto, risultando gelide e distaccate. Le caratteristiche principali delle madri anaffettive, sono di seguito elencate.

  • Sono assenti. Le madri anaffettive delegano tutto a figure sostitutive, non partecipano alla vita dei figli e non stanno mai con loro. Non conoscono i propri figli e scappano dall’incombenza di essere madre. Potrebbero, ad esempio, delegare il ruolo di madre ad una o più tate oppure ai nonni.
  • Hanno un rifiuto verso le manifestazioni d’affetto. Un tipico segnale di anaffettività è l’incapacità di abbracciare, baciare, coccolare il bambino, che viene percepito come un ostacolo, un fastidio, qualcosa di addirittura irritante.
  • Sono abili manipolatrici. Le madri anaffettive non sono in grado di leggere e comprendere i propri figlii. Si occupano prevalentemente di se stesse, e percepiscono la prole solo in funzione dei propri personali bisogni.  Pretendono che tutto sia perfetto nella loro vita, inclusi i loro figli. L’unico modo che hanno per assicurarsene è di controllare tutto in prima persona. Il ricatto morale nei confronti dei loro figli è il più vile dato che per loro natura indifeso, non possono rendersi conto di essere imbrigliati in questo tipo di dinamica. Si tratta di un vero e proprio “tradimento” della mamma che invece di proteggere il piccolo e prendersi cura di lui, ne abusa a livello psicologico. Comunque venga espresso il ricatto, il messaggio sottostante è chiaro: “se non farai quello che dico io, mi farai stare molto male”. Per un bambino, per il quale il genitore è la persona più importante, il messaggio è devastante: genera paura, ansia, senso di colpa e lo spinge a muoversi in direzione opposta ai suoi profondi desideri. Conoscendo perfettamente i punti deboli del bambino, la madre anaffettiva fa leva sulla sua paura di perdere la relazione o di entrare in conflitto.
  • Sanno fare leva sui sensi di colpa. Quando i figli saranno adulti, la madre anaffettiva ricorderà e rinfaccerà tutti i sacrifici fatti per loro e sottolinierà quanto loro debbano esserne debitori: si tratta del debito della vita che ha un valore enorme e, pertanto, non potrà “mai” essere colmato! Col suo comportamento da vittima la madre anaffettiva comunica in modo inequivocabile che se il figlio non lo accontenterà, soffrirà e la colpa sarà solo sua. E gli indurrà il senso di colpa, facendolo sentire responsabile del suo malessere e persino della sua vecchiaia.
  • Determinano una inversione di ruolo. Con una madre anaffettiva inevitabilmente, il piccolo (anche se bambino/a) cercherà con tutti i suoi mezzi di farsi carico della madre: diverrà in un certo senso il genitore di sua madre. Ad esempio cucinerà per lei, la metterà a letto o riordinerà la sua casa.
  • Fanno le vittime. Le madri anaffettive hanno richieste martellanti che si risolvono in pianti, insistenze e voglia di commiserazione. La violenza di queste madri si manifesta nel sottoporre i propri figli a continui lamenti, invadono lo spazio dei figli pretendendo di essere comprese, protette e compatite. La madre anaffettiva chiede ai propri figli da bambini di non crearle problemi e da adulti di proteggerla e di aiutarla. Sono gelose. Mostrano gelosia nei confronti del figlio: magari perché ha successo con le persone, o magari ha un buon lavoro.

Leggi anche: “Se tu non mi ami è colpa mia”: i pensieri di una donna che ama un uomo anaffettivo

Cosa comporta crescere con una madre anaffettiva?

Chi è cresciuto con una mamma anaffettiva, in età adulta potrebbe sviluppare una serie di tratti comportamentali o di patologie di interesse psichiatrico, tra cui:

  • anaffettività nei confronti del partner e/o dei propri figli;
  • sindrome di Münchhausen per procura;
  • poca autostima;
  • disistima nei confronti del partner;
  • disistima nei confronti delle donne in generale o vera e propria misoginia;
  • sindrome di inferiorità;
  • sindrome da abbandono;
  • alessitimia (incapacità di manifestare le emozioni);
  • depressione;
  • atti di autolesionismo;
  • fobie;
  • disturbo da stress post traumatico;
  • dipendenze da sostanze (alcolismo, droghe, farmaci…) o comportamentali (cleptomania, shopping compulsivo…);
  • disturbi di personalità;
  • non riuscire a mantenere rapporti amorosi a lungo termine.

Ovviamente aver avuto un genitore anaffettivo non significa necessariamente soffrire di una o più delle condizioni e patologie elencate.

Leggi anche: La sindrome da abbandono: cos’è e come si supera

Cosa fare se hai avuto una madre anaffettiva?

A chi ha avuto un genitore anaffettivo, io consiglio questi “10 comandamenti”:

  1. impara a capire che non hai colpe nell’aver avuto una madre o un padre anaffettivo: in questo caso sei una vittima e non certo carnefice. Mai pensare ad esempio “è colpa mia se mia madre è anaffettiva, se fossi più carino o ubbidiente o di successo, lei sarebbe più buona con me”;
  2. impara a prenderti cura di te stesso/a, a nutrirti di rapporti affettivi basati sul reciproco sostegno;
  3. dai spazio ai tuoi interessi, alle tue passioni, ai tuoi amori, fino a costruirti un’identità stabile e indipendente;
  4. non bloccare le tue emozioni ma lasciale scorrere ricercando il contatto con la natura e – perché no? – con gli animali, spesso gli unici veri depositari dell’affetto illimitato e incondizionato verso i loro padroni;
  5. lasciati ispirare da modelli di riferimento materno alternativi (nonne, zie, tate…), qualora fossero capaci di donare liberamente amore e riconoscimento;
  6. impara ad accettare i limiti di tua madre e non ostinarti a cercare di cambiarla;
  7. non cedere al risentimento e alla recriminazione: probabilmente saresti solo tu a soffrirne per tutta la tuia vita;
  8. se hai figli, amali. Tu sei diverso/a da tua madre. Non permettere all’anaffettività di diventare un circolo vizioso che governa la tua famiglia;
  9. circondati di persone gioiose e attive, capaci di apprezzarti e di valorizzarti;
  10. se la situazione ti genera una angoscia insopportabile, che interferisce con i tuoi rapporti sociali, il tuo lavoro, le tue relazioni, allora contatta un medico o uno psicoterapeuta con cui potrai affrontare un percorso terapeuto.

Leggi anche: “Mi sono pentita di aver avuto un figlio”

Testi consigliati

Un libro economico ma che tratta in modo esauriente questo argomento, è “Madri che feriscono. Liberarsi dal loro potere per rinascere”, scritto da Anne-Laure Buffet, una popolare autrice francese – madre di due bambini – che si interessa da anni dei problemi che interessano la famiglia. Lo potete trovare in offerta seguendo questo link: https://amzn.to/3XpqrzO

Un altro testo che vi consigliamo, in modo da crescere bimbi sereni ed evitare gli errori che ha compiuto la vostra madre con voi, è “Come crescere bambini felici e capirli attraverso il loro linguaggio del corpo e come farsi ascoltare senza urlare”, dell’italiana Fiorenza Moretti, psicologa clinica e psicoterapeuta specializzata in infanzia, adolescenza e genitorialità. Lo potete trovare qui a circa 11 euro: https://amzn.to/3AlmtyS

Il libro della dott.ssa Fiorenza Moretti è disponibile anche in versione gratuita con l’abbonamento Kindle Unlimited, che potete ottenere gratis per 30 giorni seguendo questo link: https://amzn.to/3PQFPBo

Se pensi di aver avuto una madre anaffettiva e ciò ti genera conflitti ed angosce irrisolvibili, prenota una visita e – tramite una serie di colloqui – riusciremo insieme a risolvere i tuoi problemi.
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Se ami un fiore… non lo raccogli

Due fiori margherite viste da vicinoSe ami un fiore, non lo raccogli; se ami una persona, non la possiedi

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