La salute prostatica è un aspetto fondamentale della prevenzione maschile, specialmente superati i 45 anni. Comprendere quando iniziare a controllare la prostata consente di intervenire precocemente su eventuali anomalie, aumentando l’efficacia delle cure. Quali sono le indicazioni cliniche per iniziare? Ecco Continua a leggere
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Può un uomo fingere un orgasmo? Come accorgersi se lui finge il piacere?
Una lettrice del sito, mi scrive questo suo dubbio:
“Siamo abituati a pensare che solo le donne fingano di provare un orgasmo per far felice il proprio partner, ma ultimamente sono sempre più convinta che lo facciano anche gli uomini. Mi è capitato ultimamente più di una volta con il mio attuale ragazzo, che lui dicesse di aver avuto un orgasmo, ma a me sembrava che avesse finto, anche perché Continua a leggere
Un uomo può avere un orgasmo senza eiaculare sperma?
Una giovane lettrice del sito, mi scrive:
“Ieri il mio ragazzo, mentre avevamo un rapporto, ha detto di aver avuto un orgasmo, ma – controllando – non aveva aiaculato. Non c’era traccia di sperma, neanche piccole quantità. E’ possibile avere un orgasmo senza eiaculazione o il mio ragazzo ha semplicemente Continua a leggere
Pene palmato: cause, sintomi, diagnosi, immagini, conseguenze, cure
Con “pene palmato” in andrologia si indica una condizione anatomica in cui l’inserzione della cute dello scroto non avviene alla base ventrale del pene, come è normale, ma in Continua a leggere
Riflesso cremasterico del testicolo: accentuato e assente
Il riflesso cremasterico, anche chiamato segno cremasterico, è una manovra semiologia usata dal medico per aiutarsi nella diagnosi di alcune patologie, generalmente effettuata nel corso di una visita andrologica. Il riflesso non può essere evocato nel neonato e nel lattante prima del sesto mese di vita.
Come si esegue (vedi immagine in alto)
- il paziente è in piedi; il medico esegue una stimolazione tattile dell’interno coscia in prossimità dell’inguine;
- se la contrazione spontanea del muscolo cremastere spinge il testicolo omolaterale (dello stesso lato della stimolazione) verso l’alto, allora il segno indica normalità.
Diphallia: l’uomo nato con due peni [FOTO]
Lo pseudonimo che usa sul web è DoubleD*ckDude (DDD), che – tradotto dall’inglese all’italiano – significa più o meno “ragazzo con due peni” ed ha scatenato la curiosità di migliaia di utenti, dopo aver aperto una sessione di “Ask Me Anything” su Reddit.com, durante la quale si è offerto di rispondere a domande di qualsiasi tipo nel periodo prefissato di sei ore.
Se volete vedere le foto della malformazione cliccate sui prossimi link (attenzione, immagini esplicite):
FOTO 1
FOTO 2
Diphallia
La sua peculiarità dipende da una rara condizione medica, la Diphallia, che porta allo sviluppo di due peni. Tale condizione, anche chiamata “Difallia” o “Duplicazione del pene”, è veramente rara, ed il caso in questione è ancora più raro visto che, a quanto riferisce l’uomo, entrambi i peni sono funzionanti: nelle forme più comuni di difallia solo uno dei due organi è formato e funzionale mentre l’altro non è del tutto formato e ha scarsa – o nulla – funzionalità. La causa della malformazione sarebbe da imputare ad una mancata fusione di tessuti nel mesoderma, uno dei tre strati primari dell’embrione umano.
Una malformazione rarissima
Esistono solo circa 100 casi documentati di difallia nel mondo. Ho fatto un breve sondaggio tra i miei colleghi – anche quelli più anziani – e nessuno di loro ha mai avuto a che fare con questa patologia, talmente rara che i casi divenuti di pubblico dominio, diventano molto famosi. Nel 2006 ad esempio fece scalpore il caso di un famoso uomo d’affari indiano – originario dello stato dell’Uttar Pradesh, nel nord del Paese – nato appunto con due peni che decise di rimuovere chirurgicamente uno di questi per potersi sposare e per condurre una vita sessuale normale. Almeno ciò è quanto scrisse all’epoca il quotidiano Times of India che per privacy non rivelò il nome del protagonista di questa vicenda.
DoubleD*ckDude decide di non rimuovere il pene in soprannumero
Il ragazzo col doppio pene ha invece raccontato di aver scelto di lasciare le cose come stanno dato che ha sempre vissuto serenamente tale condizione particolare, dopo aver a lungo preso in esame l’ipotesi di rimuovere chirurgicamente uno dei due organi durante l’adolescenza. E’ talmente sereno che ha deciso di postare le foto dei suoi organi, una delle quali è quella che vedete in alto a destra.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Herpes genitale: saperlo riconoscere, come si trasmette e come si cura
L’herpes genitale è una malattia sessualmente trasmissibile provocata da un virus, l’herpes simplex virus. Le crisi di recidive possono essere all’origine di dolori e di disagio che alterano la qualità della vita.
Saper riconoscere l’herpes genitale
I sintomi dell’herpes sono presenti solo nel 10% dei casi. Sono molto dolorosi nella zona d’infezione (sesso, natiche, cosce) e possono essere accompagnati da febbre, mal di testa e dolori al ventre. Nella donna: all’inizio si manifesta con pruriti, bruciori, pizzicori. Si possono avvertire dolori anche urinando. Nella zona della vulva compare del rossore a cui fanno seguito piccoli gruppi di vescichette (o piccole pustole). Queste vesciche piene di virus, poi, si rompono provocando piaghe vive, a volte molto dolorose. La cicatrizzazione avviene solo dopo 2 o 3 settimane e la crosta formatasi cade. I sintomi possono essere accompagnati da perdite vaginali. In alcune donne, l’herpes può localizzarsi all’interno della vagina e persino sul collo dell’utero, il che rende molto difficile la diagnosi, dato che i segni non sono visibili a occhio nudo. Nell’uomo: i sintomi sono spesso meno dolorosi e la guarigione è più rapida (una decina di giorni). Le zone colpite sono in genere quelle del pene e del prepuzio (piega di pelle che ricopre il glande). L’herpes può situarsi anche sulla piccola zona che si trova tra i due. Quando le lesioni colpiscono i testicoli è particolarmente fastidioso e la cicatrizzazione è lunga.
La diagnosi
Solo il medico può stabilire una diagnosi sicura. L’herpes infatti può essere confuso con altre malattie relative agli organi sessuali (micosi, infezione urinaria, altre MST…), in quanto i sintomi sono simili. Per sapere se si è portatori del virus, esistono due metodi: tramite prelievo con tampone (una sorta di cotton fioc) strisciato sulle lesioni e poi messo in coltura, e/o tramite un prelievo di sangue. È importante consultare il medico sin dalla comparsa dei primi sintomi o in presenza di una lesione dolorosa, un’irritazione o un semplice fastidio nelle parti intime, perché un ritardo nella consultazione può rendere la diagnosi più difficile.
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Le modalità di trasmissione
Il primo contatto dell’organismo con il virus dell’herpes si verifica durante un rapporto sessuale, con o senza penetrazione, con una persona con lesioni erpetiche sul sesso, sulle natiche o sulle cosce, oppure con una persona semplicemente portatrice del virus che però non presenta sintomi. In caso di herpes labiale, un rapporto in cui bocca e organi sessuali entrano in contatto può causare la trasmissione del virus presente sulle labbra alle parti intime del partner. Succede dall’1 al 30% dei casi di herpes genitale. Può verificarsi anche il contrario.
Una malattia recidiva
Una volta contratto il virus, esso resto nell’organismo per tutta la vita, nascosto in un ganglio nervoso nella parte bassa della schiena. È lì che elegge il suo domicilio a vita. Si ripresenta più o meno regolarmente, riprende lo stesso tragitto nervoso dell’andata e ricompare laddove è stato contratto: sono le recrudescenze dell’herpes, dette anche “recidive” o “crisi” la cui frequenza e intensità variano da una persona a un’altra.
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Complicazioni della malattia erpetica
Le complicazioni della malattia erpetica a volte possono essere gravi, soprattutto se vengono contagiati gli occhi, oppure in gravidanza, se il feto subisce il contagio al momento del parto, con serie conseguenze per il neonato.
Cure per l’herpes genitale
L’herpes genitale non è una malattia di cui vergognarsi. È falsamente rassicurante dirsi che si conosce bene il proprio partner e che non si rischia niente: il tuo partner può benissimo trasmetterti il virus senza neanche sospettare di esserne portatore. Se, nonostante tutto, il senso di colpa diventa troppo grande, o se le recidive sono troppo fastidiose, è consigliabile parlarne con il proprio medico di fiducia. La visita è confidenziale. Un ritardo nella consultazione può rendere la diagnosi più difficile. È molto importante dunque consultare il medico sin dalla comparsa dei primi sintomi. Esistono trattamenti efficaci per limitare il dolore, la frequenza delle crisi e per ridurre il rischio di contagio. Prima vengono messi in atto, più sono efficaci. Pertanto è necessario recarsi subito dal proprio medico, anche nel caso in cui vi sia solo il dubbio di un eventuale contagio. Nel nostro Paese l’herpes genitale non è incluso tra le malattie infettive sottoposte a denuncia obbligatoria, quindi non esistono dati nazionali certi sull’incidenza di questa malattia. Gli unici dati disponibili provengono dal Sistema di Sorveglianza delle Malattie Sessualmente Trasmesse (MST).
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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