Segnali di morte imminente
Alcuni pazienti prossimi alla morte possono sviluppare una rumorosità da congestione bronchiale o da rilassamento del palato, comunemente nota come Continua a leggere
Segnali di morte imminenteAlcuni pazienti prossimi alla morte possono sviluppare una rumorosità da congestione bronchiale o da rilassamento del palato, comunemente nota come Continua a leggere
PROBLEMI FINANZIARILa copertura finanziaria dell’assistenza dei pazienti terminali è spesso problematica. I regolamenti dell’assistenza medica escludono l’assistenza supportativa Continua a leggere
DEPRESSIONELa maggior parte dei pazienti terminali presenta alcuni sintomi depressivi. Un paziente può avere molti rimpianti sulla propria vita, mentre Continua a leggere
NAUSEA E VOMITOMolti pazienti terminali avvertono nausea, frequentemente senza vomito. I fattori che contribuiscono alla nausea comprendono i Continua a leggere
La sofferenza fisica e mentale è frequente nei malati terminali. I pazienti comunemente temono che la loro sofferenza sarà prolungata e che nessuno la Continua a leggere
Aiutare un paziente e la famiglia a trovare conforto nella ben poco desiderabile esperienza della morte è spesso per il medico, ed il resto dello staff sanitario, più importante che aderire alle Continua a leggere
Con “prognosi” in medicina si intende la previsione sul probabile andamento futuro della malattia, elaborata dal medico dopo aver fatto la diagnosi, prendendo in considerazione molti fattori derivati dalla statistica, dall’epidemiologia, dalla fisiopatologia e, non meno importante, dalla propria Continua a leggere
Il DietologoIl Dietologo ha la laurea di 6 anni in Medicina e Chirurgia, ed una specializzazione di 4 anni in scienze dell’alimentazione. Si tratta quindi di un medico (laureato in Medicina ed iscritto all’albo dei Medici Chirurghi) dotato di responsabilità cliniche che permettono di fare diagnosi di patologie e prescrivere esami, farmaci e diete in modo del tutto autonomo. Prima di fornire una dieta il dietologo generalmente effettua una accurata anamnesi e prescrive una serie di esami, tra cui esami del sangue e bioimpedenziometria: in questo modo il medico potrà adeguare la sua dieta in base alle patologie del paziente, ad esempio una data quantità di carboidrati in paziente con prediabete o diabete o una data quantità di sale nel paziente iperteso. Il medico soprattutto saprà evitare una dieta specifica che in quel paziente potrebbe aggravare la sua patologia (ad esempio dieta chetogenica in paziente con insufficienza renale).
Per la legge qualsiasi medico può svolgere il mestiere di dietologo anche senza specializzazione specifica in scienze dell’alimentazione, ad esempio può essere un medico specializzato in endocrinologia che si occupa anche di nutrizione o essere un medico senza alcuna specializzazione: tuttavia in questi casi il medico NON potrà descriversi come “medico specialista in dietologia” e dovrà invece usare per legge altre denominazioni, come “medico specialista in endocrinologia esperto in nutrizione” oppure “medico esperto in dietologia” o “medico nutrizionista“. Solitamente (ma non necessariamente) il medico nutrizionista, specialista o meno, ha acquisito ulteriori competenze specifiche frequentando anche corsi e master universitari o non universitari, per esempio sul tema della “nutrizione sportiva” o della “nutrizione nel paziente diabetico”.
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Il Dietista ha la laurea di 3 anni in Dietistica, che fa parte delle lauree sanitarie triennali della facoltà di Medicina e Chirurgia. L’accesso al corso è a numero chiuso, e prima della discussione della tesi è obbligatorio superare l’esame di stato che consente l’esercizio della professione. Il Dietista è una figura sanitaria riconosciuta con un profilo definito, e può svolgere numerose attività: lavorare in un ambulatorio, in ospedale, nella ristorazione collettiva, nei percorsi di educazione alimentare per bambini e adulti. Per stilare una dieta per una persona affetta da patologie necessita della prescrizione del medico, e non può prescrivere farmaci. In Italia i dietisti non dispongono di un albo (come accade invece con i medici).
Il Nutrizionista invece è una figura più complessa da definire, in quanto il suo percorso non è strutturato e spesso anche il medico (specialista in scienze dell’alimentazione, specialista in altra specializzazione o non specializzato) si fregia del titolo di nutrizionista in modo legittimo. Solitamente con “nutrizionista” ci si riferisce però al biologo nutrizionista, cioè un laureato in biologia che esercita la professione solo dopo il superamento dell’esame di stato e l’iscrizione all’albo dei biologi. Inoltre, il biologo nutrizionista è un professionista che è in grado di valutare i bisogni nutritivi ed energetici delle persone e può, quindi, prescrivere autonomamente le opportune diete (ma non può prescrivere farmaci).
Essendo un settore altamente lucrativo, si sono moltiplicate negli anni delle figure professionali sanitarie o non sanitarie che si occupano illegalmente di dietologia e nutrizione, come i “naturopati”. Una recente sentenza della Cassazione ha vietato proprio ai naturopati di elaborare diete e di eseguire test sulle intolleranze: coloro che eseguivano tali attività, infatti, sono stati condannati per esercizio abusivo della professione di biologo. Proprio come i farmacisti, gli infermieri, i fisioterapisti, i biotecnologi, gli istruttori di palestra, i personal trainer (con o senza laurea in scienze motorie), gli osteopati, i tecnologi alimentari e le figure sanitarie “alternative” non riconosciute, anche i naturopati non possono formulare diete (salvo ovviamente quelli che hanno al contempo una laurea in Medicina o Biologia). In particolare la pericolosissima nuova “moda” è quella di personal trainer e di istruttori di palestra che, spesso senza avere alcun titolo specifico e forti delle competenze acquisite nella pesistica, vendono diete (ed a volte anche farmaci dopanti…) ai loro clienti, compiendo un reato a nostro avviso molto grave e pericoloso. Fate molta attenzione a non giocare con la vostra salute: una apparentemente “semplice” dieta può potenzialmente creare moltissimi danni, specie se chi la fornisce non ha le competenze per individuare una vostra patologia specifica (ad esempio ormonale o relativa all’apparato digerente) ed in quel caso ricordate che una “semplice” dieta può aggravare tale patologia mettendo a rischio la vostra salute.
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E’ difficile rispondere a una domanda del genere in modo assoluto. Fermo restando che il titolo di studio non determina necessariamente competenze e professionalità del professionista, è comunque importante affidarsi ad un laureato del settore, con titoli riconosciuti da una università valida e – in caso di esistenza di albo specifico – controllare che il professionista vi sia regolarmente iscritto e che sia abilitato all’esercizio della professione che svolge. Inoltre meglio diffidare da chi promette risultati facili e veloci, diete “miracolose”, o vi obbliga ad acquistare i propri integratori (diverso il caso in cui il medico vi consiglia un integratore) e medicinali.
Ricapitolando:
Il nostro personale consiglio, se non avete idea di quali potrebbero essere le vostre condizioni di salute, è di rivolgervi in ogni caso per prima cosa ad un medico (specialista o non), per un semplice fatto: tramite anamnesi, esame obiettivo ed esami specifici il medico è l’unico che diagnosticare patologie e può quindi scoprire una malattia fino a quel momento sconosciuta al paziente stesso (diabete, prediabete, dislipidemie, ipotiroidismo, ipertensione, insufficienza renale, insufficienza epatica…). Solo conoscendo l’eventuale patologia sottostante, il medico potrà fornire indicazioni alimentari e diete specifiche che – fatte non conoscendo le malattie del paziente – potrebbero causare dei danni anche gravi alla salute.
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