HIV e AIDS: dopo quanto si manifestano i sintomi? I 4 stadi dell’infezione

medicina-online-dott-emilio-alessio-loiacono-medico-chirurgo-roma-zona-compare-acne-rivela-problemi-riabilitazione-nutrizionista-infrarossi-accompagno-commissioni-cavitazione-radiofrequenza-ecografiaIl virus dell’HIV (“virus dell’immunodeficienza umana“) causa una malattia del sistema immunitario nota come AIDS, acronimo di sindrome da immunodeficienza acquisita (in inglese Acquired Immune Deficiency Syndrome).

Cos’è l’AIDS?

L’AIDS è una patologia immunitaria che interferisce con il sistema immunitario limitandone l’efficacia, rendendo le persone colpite progressivamente più suscettibili alle infezioni, in particolare a quelle opportunistiche, ed allo sviluppo di alcuni tipi di cancro. Questa vulnerabilità aumenta con il progredire della malattia. Anche se i trattamenti per l’HIV e l’AIDS possono rallentare o praticamente arrestare il decorso dell’infezione e della sindrome, non vi è purtroppo ad oggi una cura conosciuta che elimini virus e sindrome od un vaccino specifico contro l’HIV. Molti pensano che l’AIDS si verifichi subito dopo l’infezione da HIV, ma ciò è un errore: può infatti verificarsi anche dopo decenni dalla trasmissione del virus.

Leggi anche: Sesso e AIDS: l’HIV si trasmette anche tramite il rapporto orale

Come si trasmette l’HIV?

L’HIV può essere trasmesso “orizzontalmente” attraverso il contatto diretto con il sangue e con i liquidi del corpo di una persona infetta, ad esempio scambiandosi aghi usati, tramite una trasfusione di sangue o avendo rapporti sessuali non protetti con persone infette. Un neonato può contrarre l’HIV dalla madre infetta “verticalmente” durante la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno. Una volta che è avvenuta l’infezione, i sintomi non sono subito del tutto evidenti, anzi tendono inizialmente ad essere assenti (durante l’incubazione) e successavamente poco specifici per poi sparire anche per decenni, tanto che il soggetto può non sapere di essere affetto per un periodo molto lungo della sua vita, infettando altre persone inconsapevolmente.

Leggi anche: Si muore di AIDS? Qual è l’aspettativa di vita?

Fasi dopo l’infezione da HIV

Subito dopo che il virus HIV è penetrato nell’organismo, l’infezione da HIV può essere suddivisa in quattro stadi:

  1. incubazione (senza sintomi);
  2. infezione acuta (con sintomi simili a quelli di una influenza);
  3. periodo di latenza (senza sintomi);
  4. AIDS.

1) Incubazione

Il periodo di incubazione è totalmente asintomatico: ciò significa che il soggetto non ha alcun sintomo dell’infezione e generalmente non sa di essere infetto e quindi di poter infettare altre persone. L’incubazione del virus HIV dura da 1 a 4 settimane dal momento del contagio.

Leggi anche: Il liquido pre-eiaculatorio può indurre gravidanza e trasmettere l’HIV?

2) Infezione acuta

Al termine dell’incubazione, si verifica la fase dell’infezione acuta, che dura in media 28 giorni, in cui si manifestano sintomi tipicamente influenzali, tra cui:

  • febbre;
  • tosse;
  • astenia (mancanza di forze);
  • malessere generale;
  • sonnolenza;
  • rinorrea (naso che cola);
  • mal di gola;
  • difficoltà a deglutire;
  • mal di testa;
  • linfonodi ingrossati e doloranti;
  • dolori muscolari e articolari;
  • nausea e vomito;
  • perdita di peso;
  • inappetenza.

Il paziente in genere sottovaluta tali sintomi, interpretandoli come una semplice influenza. Se il paziente invece riesce a ricollegare i sintomi influenzali ad un evento accadutogli una settimana o alcune settimane prima (ad esempio un rapporto sessuale non protetto con uno sconosciuto o una trasfusione di sangue), potrebbe sottoporsi ad un analisi del sangue alla ricerca del virus HIV, ricerca che darà purtroppo esito positivo (cioè indicare che la persona si sia realmente infettata).

Leggi anche: HIV e AIDS: come, dove e quando si eseguono i test per la diagnosi?

3) Periodo di latenza

Al termine della fase dell’infezione acuta, si verifica il periodo di latenza che, al pari dell’incubazione, è generalmente priva di sintomi. Il periodo di latenza ha una durata estremamente variabile: può durare da 2 settimane a 20 anni. Ovviamente in questo lungo arco di tempo il soggetto può infettare altre persone.

4) AIDS

Nella fase dell’AIDS conclamato il sistema immunitario è debilitato e ciò si traduce in un maggior rischio dello sviluppo di infezioni (ad esempio polmoniti, micosi e soprattutto infezioni opportunistiche) e di vari tipi di tumore (come il sarcoma di Kaposi, tumori del cervello e linfomi). I sintomi e segni che possono essere riscontrati nella fase dell’AIDS sono molto vari e possono includere:

  • rash cutaneo;
  • rapida perdita di peso;
  • febbre anche alta;
  • forte stanchezza;
  • linfonodi ingrossati e doloranti;
  • nausea, vomito e diarrea persistenti;
  • agitazione e sudorazione notturna,
  • tremori;
  • sintomi e segni di qualsiasi infezione opportunistica, in particolare alcuni tipi di polmonite.

I primi sintomi legati alla presenza di HIV, si osservano quindi entro circa un mese dal contagio e sono sintomi simili a quelli dell’influenza, a tal proposito leggi: HIV: sintomi iniziali in donne e uomini

Per approfondire:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

 

Capire se sono incinta: i primi 7 sintomi di gravidanza

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma A CAPIRE SONO INCINTA SINTOMI GRAVIDANZA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina AnoI primi sintomi e segni  dell’esordio esordio di una gravidanza si confondono facilmente sia con la sindrome premestruale sia con disturbi di differente origine (ad esempio, quelli causati dallo stress). Come si fa, dunque, a capire se si è incinta oppure no? L’unico metodo certo è il test di gravidanza, benché anch’esso abbia alcuni limiti (se effettuato nel modo errato o troppo precocemente), insieme al primo sintomo di dolce attesa, ovvero l’assenza di mestruazioni. Vi sono, comunque, alcuni segnali da considerare e che potrebbero rappresentare la spia di una gravidanza, impariamo a riconoscere i sette più importanti, che sono anche i più precoci.

1) Ritardo delle mestruazioni

Sembra banale ricordarlo, ma il sintomo più “veritiero” ed evidente di una gravidanza è la mancanza di mestruazioni. Ma un ritardo può essere considerato la norma, laddove il ciclo mestruale si presenta solitamente irregolare. Così come in presenza di stress, traumi o cambio di stagione. Chiaramente, se il ritardo si protrae a lungo e le mestruazioni non compaiono, l’ipotesi di una gravidanza si fa più nitida.

Leggi anche: Quando fare il test di gravidanza dopo il rapporto: dopo quanto risulta positivo

2) Gonfiore e tensione delle mammelle

La gravidanza può annunciarsi con una sensazione di gonfiore della mammella e dolore al seno. Ma questi sintomi sono comuni anche alla sindrome premestruale e, dunque, con essa facilmente confondibili. C’è da aggiungere, però, che molte donne all’inizio della gravidanza percepiscono un cambiamento nella forma e nell’aspetto del seno. Quest’ultimo appare, dunque, non solo più gonfio e teso ma anche “diverso”: capita, infatti, che il capezzolo diventi più “scuro”. Anche in questo caso, sapersi osservare con attenzione è un ottimo modo per imparare a conoscersi e a prendersi cura di sé. A tale proposito leggi anche: Mastodinia: quando il seno è gonfio e dolorante

3) Sonnolenza o stanchezza eccessiva

Anche in questo caso, si tratta di sintomi spesso presenti in gravidanza ma comuni anche a numerose condizioni diverse dall’attesa. Sonnolenza e stanchezza possono, infatti, essere dovute a stress, eccesso di lavoro, cambio di stagione, carenze nutrizionali o patologie in corso (acute oppure croniche).

Leggi anche: Differenza dei capezzoli e del seno in gravidanza

4) Nausea e repulsione per alcuni alimenti e odori

Quando si pensa ai primi sintomi di gravidanza, la nausea è una delle immagini più associate. E, infatti, la nausea gravidica fa parte di una sintomatologia molto comune, spia di una gravidanza che procede nel modo migliore. Quindi, è vero che provare una sensazione di nausea o repulsione verso taluni cibi e profumi – soprattutto se tali cibi e profumi precedentemente ci piacevano ed all’improvviso li proviamo repugnanti – può essere sintomo di gravidanza. Il riconoscimento di questi segnali si fa più nitido – ripeto – se si inizia a sentire rifiuto proprio per ciò che fino al giorno prima si gradiva, per esempio per il caffè o un certo tipo di formaggio o di pesce, o ancora per il proprio profumo preferito. Ma bisogna sempre tener presente che la nausea si può associare anche a disturbi nervosi, virus gastrointestinali, digestione difficile, intossicazione alimentare ed intolleranze.

Leggi anche: Aborto: entro quanto è legale?

5) Crampi addominali

All’inizio della gravidanza, nel momento dell’impianto, l’utero si contrae e provoca dolori all’addome. I “crampi da impianto” sono comuni a molte donne e rientrano dunque nella vasta sintomatologia precoce di gravidanza. Ma il mal di pancia può essere causato anche dalle mestruazioni in arrivo oppure da semplici disturbi intestinali o, ancora, da stress ed emotività.

Leggi anche: Per abortire serve il consenso dei genitori? Aborto per minorenni e interdette

6) Vomito

Anche vomitare improvvisamente ed apparentemente senza alcun motivo, può essere sintomo di gravidanza, specie se ciò si associa a nausea provata per odori e cibi prima apprezzati. Il vomito da solo tuttavia non è molto attendibile come segno di gravidanza: può essere infatti determinato da molte altre condizioni e patologie, tra cui intossicazioni da cibo, farmaci, forte paura, ingestione di veleni ed affezioni gastrointestinali, epato-biliari o renali. Il vomito può inoltre essere inoltre correlato a mal d’auto, mal di mare e mal d’aria, oltre che a situazioni di ansia o stress cronico.

Leggi anche: Restare incinta vergine senza penetrazione è possibile?

7) Perdite ematiche

Le perdite di tipo ematico di solito sono correlate all’inizio delle mestruazioni. Ma, se ci si conosce bene, le perdite ematiche “anomale” possono anche rappresentare la spia di un esordio di gravidanza. Queste ultime si presentano più “leggere” e di colore diverso a quelle relative alle mestruazioni. Inoltre, in caso di gravidanza, le perdite ematiche non evolvono aumentando di intensità e quantità come durante il consueto svolgimento delle mestruazioni. Anche in questo caso, però, test e ginecologo rappresentano la via da perseguire per ottenere una risposta sicura.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, segui la nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Non solo rughe: i dieci problemi estetici risolvibili con botulino

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP FIORI NATURAÈ considerato da molti come il ‘re’ della medicina estetica. Conosciuto per la sua capacità di ridurre le rughe e migliorare piccoli inestetismi sui volti delle dive. Ma pochi sanno che il botulino ha diverse e importanti applicazioni anche nella risoluzione di problemi estetici molto seri, spesso migliorando sensibilmente la qualità della vita di chi ne beneficia. La tossina permette di trattare in modo molto efficace le rughe d’espressione che sono provocate dai muscoli della mimica facciale dopo una certa età. Tipici esempi sono le rughe che si generano tra le sopracciglia con il corrugamento, le rughe frontali e le zampe di gallina. Il botulino viene impiegato per attenuare il cosiddetto ‘sorriso gengivale’, ovvero quando sorridendo si espone in modo significativo la porzione di gengiva compresa tra l’arcata dentale superiore ed il labbro. Tra le applicazioni della tossina botulinica sconosciute ai più, c’è quella dedicata a risolvere i problemi di iperidrosi (leggi l’articolo dedicato). Il botulino viene usato anche per attenuare le rughe verticali sul collo, per la cute ipersebacea del viso e per sollevare la coda del sopracciglio, migliorando l’estetica del volto.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!