Tendinite da smartphone, sindrome del tunnel carpale, epicondiliti, text neck: dolori da cellulare

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Roma Medicina Chirurgia Estetica Cavitazione Endocrinologo Dietologo Nutrizionista Cellulite Sessuologia Ecografie DermatologiaSmettere fumare Collo Cellulare  SmartphoneNegli ultimi anni abbiamo assistito ad un forte aumento di patologie da sovraccarico a livello di mano, polso, gomito, tutte correlate all’aumentata diffusione di dispositivi portatili come smartphone e tablet, ma anche di Continua a leggere

Tendinite del rotuleo: cause, sintomi e rimedi dell’infiammazione

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma Ecografia Spalla Ginocchio Traumatologia Gambe Esperto Referto THD Articolare Sesso Sessualità Uomo ARTICOLAZIONE GINOCCHIO FATTA ESAMI PATOLOGIE Medicina Estetica Radiofrequenza Cavitazione Grasso HDLa tendinite del rotuleo è una patologia del ginocchio molto frequente che consiste nell’infiammazione del tendine rotuleo e che colpisce il tendine rotuleo maggiormente nel punto dove inizia, ovvero nella sezione inferiore della rotula. Il tendine rotuleo rientra nell’apparato estensore del ginocchio e quando il muscolo quadricipite si contrae, lo traziona insieme alla tibia e alla rotula, e il ginocchio si estende. Questa patologia è molto frequente fra gli sportivi che praticano il basket, la pallavolo, il calcio, l’atletica leggera ed il sollevamento pesi. Sono tutti sport che necessitano uno sforzo ripetitivo del muscolo quadricipite che sollecita continuamente il tendine rotuleo fino a procurargli una lesione.

Cause
La causa principale che provoca la tendinite del rotuleo, risiede della sollecitazione ripetuta del tendine rotuleo che porta a delle piccole lesioni che tendono a degenerare nel corso del tempo soprattutto continuando ad allenare la zona dei quadricipiti. Altre cause che, a lungo andare, possono far sviluppare la patologia sono:

  • – un disallineamento del femore e della rotula;
  • – la rotula alta;
  • – un eccessiva rotazione della tibia;
  • – una cattiva estensione del muscolo retto-femorale.

La tendinite del rotuleo può manifestarsi in maniera aggressiva anche a seguito di un utilizzo scorretto delle calzature.

Sintomi
Il sintomo principale della tendinite del rotuleo è un dolore localizzato nella parte anteriore del ginocchio che si presenta a seguito di uno sforzo prolungato (come un allenamento specifico del quadricipite) oppure quando si resta fermi nella medesima posizione per un lungo lasso di tempo (ad esempio quando si resta inginocchiati a lungo). Quando la tendinite del rotuleo inizia a manifestarsi, il dolore iniziale tende a scomparire a seguito di un periodo di riposo. Col passare del tempo e con il peggioramento della patologia, il dolore persiste anche durante e a seguito di un periodo di riposo. Per questo motivo è una patologia che va curata al principio, onde evitare che diventi cronica.

Rimedi
La tendinite del rotuleo, come già anticipato, va curata a partire dai primi sintomi per evitare conseguenze irreversibili come la rottura del tendine. E’ importante rivolgersi ad un medico specializzato per intraprendere una cura specifica perché è una patologia specifica per ogni paziente.
Tra i possibili rimedi vanno menzionati:

  • il riposo;
  • utilizzo del ghiaccio sulla parte dolorante;
  • stretching rotuleo;
  • farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS).

Solo in casi gravi è previsto l’intervento chirurgico che prevede la scarificazione, la pulizia del tendine e una lunga riabilitazione post-operatoria che permetta il recupero delle funzioni vitali del tendine rotuleo.

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Le infradito: sì per la spiaggia, no per lunghe passeggiate in città

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA SPIAGGIA MARE SALTO FELICITA ALLEGRIA ESTATE CALDO VACANZE LIBERA LIBERTAE’ estate e tanti non rinunciano alla comodità delle infradito, calzate per andare in spiaggia o in piscina. Fin qui tutto ok, tuttavia l’uso di questo indumento è sconsigliato per fare lunghe passeggiate in città poiché l’uso prolungato può favorire infiammazioni ai piedi e aumenta il rischio di distorsioni.

«Queste ciabatte ultraleggere, infatti, non offrono adeguato sostegno e protezione, possono dunque procurare dei traumi al piede e di conseguenza compromettere il nostro benessere» precisa Mauro Montesi, presidente dell’Associazione Italiana Podologi. Eppure, che siano di paglia, cuoio, gomma o plastica, le infradito sono sempre più di moda e per alcuni addirittura irrinunciabili, il vero must della stagione estiva, da mettere ai piedi in qualsiasi occasione. Ma se è di gran lunga meglio indossare le “flip flops” che andare a piedi nudi, per esempio, quando si cammina sul bordo di una piscina, nelle camere d’albergo e negli spogliatoi delle palestre, per evitare verruche plantari o il piede dell’atleta (infezione causata da un fungo che si insinua tra le dita dei piedi), se indossate troppo spesso o per alcune attività ad alta intensità le infradito possono causare una serie di problemi ai nostri piedi. Per esempio, essendo super basse possono favorire infiammazioni ai metatarsi o della pianta del piede e, non sostenendo adeguatamente l’arco plantare e il tallone, aumentano il rischio di distorsioni. «Inoltre – aggiunge Montesi – a lungo andare la fascetta tra il primo e il secondo dito danneggia lo spazio interdigitale, a causa della pressione del piede che, nel fare il passo, procura un trauma meccanico all’intersezione tra le due dita, con il rischio di vesciche e infezioni».

I CONSIGLI DELL’APMA

Se però siete tra coloro che non riescono a rinunciare alle ciabatte infradito, meglio seguire le raccomandazioni dell’Associazione dei Medici Podologi Americani: una serie di consigli per non mettere a repentaglio la salute dei piedi indossando l’infradito sbagliato al momento sbagliato. Innanzitutto, meglio preferire i modelli in pelle o in cuoio, che riducono il rischio di vesciche e altre irritazioni. Al momento dell’acquisto, inoltre, verificare che non siano troppo fragili (piegandole da un capo all’altro, sono da scartare quelle che si piegano completamente a metà) e siano della misura giusta, evitando che il piede esca dai bordi. Inoltre, evitare di indossare lo stesso paio anno dopo anno, se non perfettamente integro. Infine, è sconsigliato metterle ai piedi in previsione di lunghe camminate, lavori in giardino o attività sportive, perché ci rendono più vulnerabili a lesioni, distorsioni e fratture.

LA SCARPA GIUSTA PER OGNI OCCASIONE 

«Insomma, buon senso e attenzione alla salute del piede dovrebbero guidarci al momento della scelta della scarpa da indossare, senza mettere al primo posto sempre e comunque l’estetica e il diktat della moda – commenta Montesi -. La scarpa deve essere infatti comoda, non deve procurare stress al piede e deve proteggerlo, perché un piede sano è fondamentale per la nostra salute». «Un uso prolungato del tacco alto, per esempio – ricorda il podologo – compromette una corretta postura, alterando la distribuzione del nostro peso a sfavore dell’avampiede, crea inoltre problemi alla schiena e alla cervicale. Così come l’uso eccessivo di scarpe estremamente basse può causare dolori ai polpacci e tendiniti». Attenzione dunque a scegliere la scarpa giusta per ogni occasione, a seconda delle attività previste nel corso della giornata. «Il tacco ideale non dovrebbe superare i 4-5 centimetri e anche la pianta dovrebbe essere adeguatamente larga, non costringendo le cinque dita dei piedi a entrare in uno spazio che ne può contenere al massimo due. E se per andare al mare, via libera alle infradito, per una giornata in montagna meglio la scarpa chiusa, in modo che il piede poggi correttamente sul terreno accidentato. Ben venga, invece, camminare scalzi sulla sabbia o sul brecciolino, per stimolare le articolazioni del piede e contrastare, nei bambini, la formazione del piede piatto».

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Tendinite da joystick, pollice da smartphone, dipendenza da internet: le tecnopatologie

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SMARTPHONE SOCIAL TECNOLOGIA TABLET CELLULARE TELEFONINO TELEFONOI “net-slaves”, gli schiavi informatici, vale a dire coloro che sono dipendenti da uno schermo digitale, sono un esercito in crescente aumento, indipendentemente dal sesso e dall’età. Migliaia di persone trascorrono ogni giorno fino a 10 ore davanti alla televisione, oppure 8 ore al computer o 4 ore al cellulare. Si tratta di un’ipnosi potente, pericolosa che rende dipendenti tutti, dai più giovani divisi tra tv, Playstation e videogiochi, agli anziani, che da un recente sondaggio risultano essere ‘teledipendenti’ mediamente per 6 ore al giorno, agli adulti che tra Internet, e-mail e cellulari alternano ore di lavoro a divertimento.
Una stima precisa delle persone che soffrono di “teledipendenza da videoschermi” non è ancora mai stata fatta, ma studi, ricerche e statistiche ci dicono che la situazione è davvero critica: già si segnalano patologie e disturbi di tipo fisico e psicologico. I nuovi disturbi fisici causati dal troppo uso di strumenti informatici possono essere:

  • La sindrome del tunnel carpale da tastiera e mouse: questa malattia, finora definita “professionale” e riscontrata in chi suona strumenti a corda, è causata dai movimenti veloci e ripetitivi delle dita sulla tastiera e della mano nel muovere il mouse. Si manifesta in genere con un iniziale formicolio e gonfiore della mano; successivamente compare il dolore e, nei casi più gravi, si può arrivare alla perdita della sensibilità.
  • La tendinite acuta da sms o da joystick della Playstation: è un’infiammazione del rivestimento del tendine del polso, causata dal rapido movimento del pollice sulla tastiera del cellulare e dai movimenti per manovrare il joystick.
  • L’infertilità maschile: può essere causata dal posizionamento abituale del portatile sulle gambe; il calore del computer alza la temperatura dell’organo genitale e, se la posizione diventa abituale può causare la morte degli spermatozoi, sensibili appunto alla temperatura.
  • La trombosi, legata all’eccessivo uso del computer è causata da un’embolia polmonare dovuta all’ostruzione venosa alle gambe per le troppe ore passate seduti senza muoversi, davanti allo schermo del pc.
  • L’epilessia è un episodio assai frequente per chi passa molte ore davanti al pc; negli Stati Uniti, ma anche in Europa, sono stati imputati proprio al prolungato uso di video giochi, parecchi attacchi di epilessia riscontrati sia tra gli adolescenti che tra gli adulti.
    Alterazione della naturale elettricità del cervello: gli ultimi studi sugli effetti del cellulare sul cervello, hanno dimostrato che una telefonata di due minuti con un cellulare altera la naturale elettricità del cervello nei bambini e negli adolescenti, causando problemi comportamentali e psichici.

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Internet addiction disorder

Non è da meno il cosiddetto ‘Internet addiction disorder’, vale a dire la dipendenza da Internet. La virtualità eccessiva può aumentare il senso di solitudine o di isolamento ed essere una delle cause di svariati problemi psicologici; quali disturbi della personalità e riduzione della capacità di relazione, soprattutto fra i più giovani. La dipendenza da Internet è in realtà un termine piuttosto vasto che copre un’ampia varietà di comportamenti, ai quali sottostanno da un punto di vista psicologico problemi nel controllo degli impulsi e difficoltà nel regolare gli stati emotivi dolorosi. Inoltre la dipendenza da Internet e la dipendenza dal computer sono ormai inscindibilmente legate e a volte si usano i termini dipendenza online o dipendenza tecnologica per indicare il fenomeno nel suo complesso. Sono stati riconosciuti 5 tipi specifici di dipendenza online:

  1. Dipendenza cibersessuale (o dal sesso virtuale): gli individui che ne soffrono sono di solito dediti allo scaricamento, all’utilizzo e al commercio di materiale pornografico online, o sono coinvolti in chat-room per soli adulti. La stessa può accompagnarsi a masturbazione compulsiva, e può essere legata ad un quadro generale di dipendenza sessuale.
  2. Dipendenza ciber-relazionale (o dalle relazioni virtuali): gli individui che ne sono affetti diventano troppo coinvolti in relazioni online o possono intraprendere un adulterio virtuale. Gli amici online diventano rapidamente più importanti per l’individuo, spesso a scapito dei rapporti nella realtà con la famiglia e gli amici reali. In molti casi questo conduce all’instabilità coniugale o della famiglia.
  3. Net Gaming: la dipendenza dai giochi in rete comprende una vasta categoria di comportamenti, compreso il gioco d’azzardo patologico, i videogame, lo shopping compulsivo e il commercio online compulsivo. In particolare, gli individui utilizzeranno i casinò virtuali, i giochi interattivi, i siti delle case d’asta o le scommesse su Internet, soltanto per perdere importi eccessivi di denaro, arrivando perfino ad interrompere altri doveri relativi all’impiego o rapporti significativi.
  4. Sovraccarico cognitivo: la ricchezza dei dati disponibili sul World Wide Web ha creato un nuovo tipo di comportamento compulsivo per quanto riguarda la navigazione e l’utilizzo dei database sul Web. Gli individui trascorreranno sempre maggiori quantità di tempo nella ricerca e nell’organizzazione di dati dal Web. A questo comportamento sono tipicamente associate le tendenze compulsive-ossessive ed una riduzione del rendimento lavorativo.
  5. Gioco al computer: negli anni ottanta giochi quali il Solitario e il campo minato furono programmati nei calcolatori ed i ricercatori scoprirono che il gioco ossessivo sul computer era diventato un problema nelle strutture organizzate, dato che gli impiegati trascorrevano la maggior parte del giorno a giocare piuttosto che a lavorare. Questi giochi non prevedono l’interazione di più giocatori e non sono giocati in rete.

Sindrome transdissociativa da videoterminale

La “sindrome transdissociativa da videoterminale” è entrata nella classificazione dei disturbi degli adolescenti (ma non solo, infatti gli adulti non sono immuni da queste nuove ‘malattie’) che fanno uso prolungato di videogiochi, e si manifesta con un forte stato confusionale, al quale si associano disturbi del sonno, ansia e aggressività.
Psicologi e psichiatri hanno dato, in merito, alcune indicazioni: per avere un corretto rapporto con la realtà il numero di ore consecutive davanti allo schermo non deve essere superiore alle 2 per i ragazzi, mentre gli adulti possono alternare le due ore a intervalli (almeno di 15/20 minuti) nei quali si fa dell’altro, ci si muove, si cammina, ci si relaziona con gli altri. Insomma, vivere di troppo schermo fa male! E fa male anche lo schermo del cellulare dal quale i giovani e i giovanissimi sono dipendenti: la mania degli sms ha riflessi negativi non solo sulle relazioni sociali; può provocare infatti anche problemi di linguaggio, oltre che l’indubbio ed evidente, impoverimento del lessico, sempre più sintetico e sostituito da simboli. Basti pensare che in Danimarca, ad esempio, è già nata una clinica per curare questa nuova dipendenza!

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Collo da messaggio

Si chiama “text neck” (collo “da messaggi”), cioè il dolore al collo legato all’uso delle nuove tecnologie. Ad identificarla sono stati i chiropratici inglesi, che lanciano l’allarme: sempre più pazienti soffrono di dolore al collo a causa di quella brutta abitudine a stare curvi per mandare un email o un sms e tutte le applicazioni “extra” dei pc e dei cellulari, dilatando il tempo in cui restiamo incollati allo schermo, non fanno che aumentare il problema.
Il peso del collo è di circa quattro chili e mezzo e secondo gli specialisti piegarlo da un lato come spesso facciamo per vedere meglio rende più difficile sostenerlo, aumentando le possibilità di dolore e di rigidità, che si irradiano lungo spalle, braccia e polsi. Tutto ciò può portare a sviluppare a lungo andare anche l’artrite.
Rachael Lancaster, chiropratica, spiega: “Immaginatevi seduti sulla vostra caviglia lateralmente per 10 minuti. La sentireste rigida e dolorante una volta tornata nella sua posizione naturale. Questo è ciò che fanno le persone con il proprio collo”. Nicola Hunter, fisioterapista aggiunge: “La testa e il collo che si spostano in avanti alla fine portano ad una inversione della curva naturale del collo: i cambiamenti posturali che si verificano come conseguenza possono portare a seri problemi”. Il problema, spiegano gli specialisti, è che i muscoli sono progettati per flettersi e ritrarsi e farli rimanere a lungo in una posizione fissa li mette sotto stress. A rischio sono soprattutto le donne con un collo esile e chi fa una visita sedentaria e non è quindi abituato a muovere neanche gli altri muscoli.

Pollice da smartphone

Gli smartphone sono sempre più diffusi e, con essi, l’abitudine di controllare la posta elettronica direttamente dal telefono cellulare, senza dover ricorrere al computer. E sempre più diffusa è l’abitudine di rispondere alle email proprio dal telefonino. Ma gli smartphone, con le loro tastiere su schermo dalle misure ridotte (nonostante alcuni modelli abbiamo ormai uno schermo superiore ai 5 pollici) per ovvi motivi di design e portabilità, inducono gli utenti a usare principalmente il pollice per digitare i testi delle email, con il risultato che il pollice può andare incontro a un eccessivo uso. Il “pollice da smartphone” o “dito a scatto”, come viene comunemente chiamato il disturbo, può interessare anche chi, pur non possedendo gli smartphone, utilizzi molto la funzione sms (short message sistem) dei telefoni cellulari.
Il pollice da smartphone è un’infiammazione causata da sollecitazioni ripetute sull’articolazione del pollice, in particolare tra il metacarpo e l’articolazione della prima falange. Un over-uso del dito provoca un ingrossamento del tendine del muscolo flessore del pollice, che a causa dell’eccessivo lavoro si infiamma e si ingrossa. Rigonfio, il tendine fatica a scorrere sotto al legamento che lo mantiene adiacente al piano osseo. Non scorrendo facilmente, il tendine provoca quello che è comunemente detto “dito a scatto”, provocato proprio dalla difficoltà di passaggio sotto al legamento del tendine gonfio”.
Per curarlo, è necessario ridurre l’ingrossamento del tendine con gli antinfiammatori, oppure con la terapia fisica, con il laser o con gli ultrasuoni. Ma se la situazione è più grave, per risolverla bisogna intervenire chirurgicamente, procurando una piccola incisione sul legamento affinché il tendine riesca a passare anche se ingrossato dall’infiammazione.
Per prevenire il pollice da smartphone c’è una sola strada: diminuire il numero di email scritte al giorno, consentendo all’articolazione interessata di riposare.

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