Le 5 cose che NON devi MAI fare dopo aver finito l’allenamento

MEDICINA ONLINE PALESTRA PESI PALLA MEDICA MUSCOLI DOPO ALLENAMENTO MASSA PROTEINE AMMINOACIDI BCAA RAMIFICATI ESSENZIALI WHEY LATTE SIERO CASEINE CREATINA WORKOUT BICIPITI SPALLE GAMBE ESERCIZI DONNA GLUTEI STEROIDI SQUAT.jpgHai appena finito il tuo workout alla grande, ma saprai anche tu che allenarsi è solo una parte di uno stile di vita sano e che i tuoi sforzi possono essere facilmente sabotati se fai qualche errore, soprattutto subito dopo l’allenamento. Hai una routine post allenamento che apporti dei benefici ai tuoi risultati o ti concedi qualche strappo alla regola solo perché l’allenamento è sufficiente per fare del bene al tuo corpo?

Cosa NON fare dopo l’allenamento:

1. Dimenticarsi di bere

Molte persone sono, senza rendersene conto, disidratate. Soprattutto con l’aumento delle temperature, si deve bere acqua costantemente: circa 30-35 ml per kg di peso per ogni ora di attività fisica sarebbe l’apporto giusto, se si tende a sudare molto. Meglio bere prima, durante e dopo l’allenamento.

2. Mangiare cibi ipercalorici

Un’alimentazione scorretta non si compensa con l’esercizio fisico. Solo gli atleti professionisti possono davvero permettersi di mangiare “quello che vogliono” perché si allenano per ore e ore durante il giorno e hanno un metabolismo estremamente elevato, tutti gli altri, con un lavoro ed una vita normale, quello che si mangia dopo l’allenamento è cruciale ai fini del raggiungimento degli obiettivi. Meglio assumere proteine e carboidrati facilmente digeribili e anche una certa dose di grassi “buoni” così da riparare i muscoli e reintegrare i nutrienti il prima possibile. Un pasto post allenamento ideale è patate dolci e uova o il frullato banana e burro di arachidi (senza preparato proteico). Invece di cedere alla tentazione di mangiare un hamburger o delle patatine fritte, prova queste due ricette.

3. Saltare lo stretching

Lo potremmo ripetere all’infinito: riscaldamento e stretching fanno parte dell’allenamento. I muscoli rispondono molto meglio se vengono riscaldati e allungati dopo l’allenamento.

4. Non ripulire gli spazi e non rimettere a posto i pesi (soprattutto in palestra)

È importante pulire la propria zona di allenamento, che sia a casa o in palestra. Inciampare in un peso che si è lasciato per caso sul pavimento, non è divertente. Ma queste raccomandazioni sono importanti soprattutto per chi si allena in palestra, sia con i pesi che con il proprio corpo. Ripulire sempre quindi gli attrezzi o il tappetino in cui si sono svolti gli esercizi e rimettere a posto i pesi è buona norma.

5. Non muoversi più per tutto il giorno

Solo perché ci si è allenati, non vuol dire che si deve essere pigri per tutto il resto della giornata. Muoversi e essere attivi deve diventare un’abitudine: prendere le scale, alzarsi dalla scrivania, fare una breve passeggiata e andare a parlare con un collega invece che scrivergli, sono tutte cose che si possono fare durante il giorno per mantenere anche un certo livello di NEAT (non-exercise activity thermogenesis), ossia tutte quelle attività che non sono vere e proprie attività fisiche ma contribuiscono a bruciare calorie, anche se in numero minimo.

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Dopo l’anestesia generale: come ci si sente e quanto tempo serve per smaltire l’anestetico

MEDICINA ONLINE SURGERY SURGEON RECOVERY TAGLIO ANESTESIA GENERALE REGIONALE LOCALE EPIDURALE SPINALE SNC BISTURI PUNTI SUTURA COSCIENTE PROFONDA MINIMA ANSIOLISI ANESTHETIC AWARENESS WALLPAPER PICS PHOTO HD HI RES PICTURESCon “anestesia generale” o “anestesia totale” si intende un trattamento che consente al paziente sottoposto ad intervento od operazione chirurgica di dormire durante le procedure mediche, in modo da non sentire alcun dolore, non muoversi e di non ricordare quanto accade.

Dopo l’anestesia generale

Al termine dell’intervento l’anestesista interromperà gradualmente la somministrazione dell’anestetico e il paziente si risveglierà a poco a poco, a seconda delle circostanze già in camera o in una sala apposita; il risveglio è quindi ottenuto attraverso la progressiva eliminazione dall’organismo dei residui dei farmaci anestetici usati.
Il paziente si sentirà inizialmente confuso e parzialmente dolorante, ma in pochi minuti torna a prendere coscienza del mondo intorno a lui.
Gli anestetici generali possono influenzare memoria, concentrazione e riflessi per un giorno o due, quindi è importante per il paziente accertarsi di avere un adulto responsabile che possa aiutarlo per almeno 24 ore dopo l’operazione se la dimissione avvenisse in giornata. Sarà inoltre consigliato di evitare la guida, il consumo di alcolici e la firma di documenti legali per 24-48 ore.

Smaltire l’anestesia

Uno dei dubbi più frequenti dei pazienti sottoposti ad anestesia generale sono i tempi di smaltimento della stessa; da questo punto di vista spesso sopravvivono da anni paure infondate, in quanto i farmaci ad oggi in uso sono ritenuti particolarmente “maneggevoli” e di rapidissimo smaltimento, nell’ordine di qualche ora. Spesso a creare problemi nel tempo sono i possibili effetti collaterali e conseguenze dell’intervento, dei farmaci prescritti e della patologia in sé, non dell’anestesia; anche lo stress post-operatorio può avere un peso rilevante. Quanto scritto è inoltre dimostrato dal fatto che in pazienti in salute anche una serie di anestesie totali ravvicinate in genere non causano alcuna conseguenza (mentre possono provocare confusione nel paziente anziano).

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È meglio mangiare o no prima di un allenamento?

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I test

Lo studio inglese è il primo nel suo genere e cerca di fare luce su un tema molto sentito dagli sportivi (ma non solo). Capire bene se e cosa mangiare prima di fare sport (in funzione del dimagrimento) è un’informazione essenziale. Il paper, pubblicato sull’American Journal of Physiology, racconta della ricerca degli endocrinologi di Bath e del metodo utilizzato: alcuni soggetti volontari in stato di sovrappeso sono stati invitati a camminare per un’ora con l’obiettivo di arrivare al 60% del consumo massimo di ossigeno. La prima volta lo hanno fatto a stomaco vuoto, la seconda due ore dopo il pasto (piatti a base di carboidrati ad alto contenuto calorico).

Il ruolo del tessuto adiposo

Le analisi del sangue e i campioni di tessuto adiposo raccolti sia prima che dopo i test sono serviti per dimostrare che fare attività fisica dopo il pasto è sostanzialmente contronidicato. Questo perché mangiare costringe il tessuto adiposo a ‘occuparsi del cibo’, cosa che impedisce al metabolismo di bruciare i grassi in modo efficiente. È risultato evidente come l’espressione di due geni (PDK4 e HSL) sia aumentata nel caso dell’esercizio dopo il digiuno e diminuita nel caso opposto. Quanto al PDK4, si pensa che l’aumento indichi che il grasso immagazzinato è stato utilizzato per alimentare il metabolismo durante l’esercizio fisico, lavoro che invece è stato effettuato dai carboidrati nei volntari dell’esercizio post-pasto. L’enzima HSL (responsabile della lipolisi, ovvero la mobilizzazione dei trigliceridi dal tessuto adiposo) è aumentato nello stesso modo durante l’esercizio.

Effetti e difetti

Dylan Thompson, autore dello studio, spiega che i risultati rafforzano l’idea che “il tessuto adiposo spesso affronta le sfide competitive. Se dopo aver mangiato è impegnato a reagire al pasto e no verrebbe stimolato nemmeno da una serie di esercizi, significa che “l’esercizio in uno stato di digiuno potrebbe provocare cambiamenti più favorevoli nel tessuto adiposo, con effetti benefici per la salute a lungo termine”. Lo studio ha evidenti limiti, ovvero il campione molto ridotto di volontari sui quali è stato condotto l’esperimento; sono necessari approfondimenti per avere conferme e determinare in modo più chiaro come viene messo in atto il meccanismo e come sfruttare queste informazioni per diete e programmi di fitness.

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Differenza tra proteine caseine e whey

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Le caseine, a causa della loro struttura e della loro natura micellare, sono più difficili da digerire, per questo motivo sono considerate proteine a lento assorbimento, infatti sono chiamate anche “slow protein”.
Studi scientifici hanno dimostrato che le caseine garantivano un rilascio di proteine nel sangue più dilazionato nel tempo rispetto alle whey: in seguito alla loro assunzione si nota un picco di indice amminoacidico nel sangue solo dopo 3-4 ore. La sintesi proteica può durare anche fino a 7 ore dall’ingestione di caseine.

Le proteine whey (proteine del siero del latte) invece garantivano un innalzamento del livello amminoacidico sanguigno più veloce e più intenso, anche se di minor durata, favorendo però una sintesi proteica del 68%, rispetto al 31% delle caseine.
La caseine però, dal canto loro, riducono il catabolismo proteico (ovvero la degradazione delle proteine per formare amminoacidi o composti più semplici) del 34%.

Per questi motivi, il nostro consiglio, è di assumere le caseine lontano dagli allenamenti, specialmente prima di andare a dormire, in modo da avere :

  • lenta disponibilità di aminoacidi – perfetta per le ore notturne;
  • riduzione del catabolismo delle proteine, provocato dal digiuno notturno.

Al contrario le whey, essendo ad assorbimento più veloce, devono essere assunte subito dopo l’allenamento. Questo perché i loro amminoacidi riescono ad essere assorbiti dall’intestino in tempi molto brevi, per essere velocemente disponibili per l’anabolismo proteico (ovvero per la sintesi di proteine complesse a partire da amminoacidi semplici). Le proteine whey inoltre provocano l’innalzamento dei livelli di insulina: tale ormone, legandosi alla superficie delle cellule muscolari, permette di facilitare l’ingresso del glucosio nei muscoli, tramite l’attivazione di specifiche proteine trasportatrici, le GLUT 4. In questo modo si vanno ad integrare più velocemente le scorte di glicogeno consumate durante un allenamento intenso, il che si traduce in un recupero più veloce post-workout. Da non sottovalutare infine un altro ruolo importante dell’insulina, che  è quello di ridurre i fenomeni di proteolisi (ovvero di catabolismo proteico), per questo si ritiene che l’insulina non agisca direttamente ma indirettamente sulla sintesi proteica, ma solo quando si è in presenza di un’elevata disponibilità di amminoacidi liberi nel sangue (che invece hanno un ruolo prettamente anabolico).

Per questi motivi, il nostro consiglio, è di assumere le whey subito dopo l’allenamento, in modo da avere :

  • rapida disponibilità di aminoacidi – perfetta per il post-workout;
  • rapida ricostruzione delle scorte di glicogeno consumate durante un allenamento intenso (recupero più veloce);
  • maggiore sintesi proteica;
  • riduzione di proteolisi (ovvero catabolismo proteico).

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Parto cesareo programmato: cosa mi succederà dopo?

MEDICINA ONLINE PARTO GRAVIDANZA NATURALE CESAREO DIFFERENZE CHIRURGIA FOTO WALLPAPER PICTURE UTERO CHIRURGO OPERAZIONE RISCHI VANTAGGI VANTAGGI ALLATTAMENTO MADRE FIGLIO NEONATO MORTAìE MORTA LIQUIDOQuando si affronta un parto cesareo programmato in genere, si preferisce ricorrere all’anestesia spinale, che consente alla futura mamma di essere cosciente e di avere un rapido recupero dopo l’operazione. Quanto dura la degenza in ospedale?Durante l’intervento viene applicato il catetere, che però viene rimosso appena possibile. Qualche volta è la neomamma stessa a chiedere di tenerlo ancora qualche ora, per evitare di usare la padella. Comunque, appena le gambe riacquistano la mobilità, all’incirca dopo 6-7 ore, la donna può muoversi e andare al bagno da sola.

Come accade dopo un parto naturale, la neomamma può tenere subito il proprio bambino tra le braccia e provare ad attaccarlo al seno. Anche i tempi della montata lattea saranno più o meno gli stessi. In genere, se tutto è andato bene, le dimissioni dall’ospedale avvengono in seconda giornata, contando come zero il giorno dell’intervento. Più o meno quanto accade dopo un parto naturale, per il quale è prevista una degenza di 48 ore.

E per quanto riguarda le lochiazioni?

All’inizio saranno probabilmente un po’ più scarse rispetto a chi ha partorito naturalmente, perché l’utero può non aver subìto grandi modifiche, poi però seguiranno l’andamento normale, con una durata media di quaranta giorni dal parto. Va detto, tuttavia, che spesso il taglio cesareo viene eseguito a travaglio già iniziato: in questo caso, le lochiazioni sono del tutto simili a quelle che si presentano dopo un parto naturale. Come già detto, grazie alla sutura intradermica non è necessario tornare dal medico per la rimozione dei punti; una visita di controllo viene consigliata, di solito, a circa un mese e mezzo dal parto.

E per quanto riguarda la ripresa della vita intima?

“Anche in questo caso non ci sono differenze rispetto a chi ha partorito naturalmente”, afferma il ginecologo. “Noi diciamo alla coppia di riprendere i rapporti semplicemente quando desiderano farlo. Secondo la mia esperienza, alla visita di controllo sono poche le donne che hanno già iniziato l’atti- vità sessuale, e questo indifferen- temente dal tipo di parto. Probabil- mente, più che un discorso di ripresa dell’organismo, conta il fatto che nei primi tempi le cure per il neonato assorbono quasi completamente le energie di tutte le neomamme”.

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Di nuovo il bisturi?

È importante sottolineare che aver messo al mondo il proprio bimbo con un cesareo non implica, neces- sariamente, che il secondo parto avverrà con il bisturi. Ma quanto tempo occorre aspettare prima di poter dare il via a una nuova gravidanza? Non è mai stato dimostrato che esista una soglia al di sotto della quale il parto naturale comporta rischi per chi ha subìto un cesareo, anche se le informazioni in merito non sono uniformi. Diverse donne che hanno già partorito con cesareo hanno potuto vivere una nascita naturale anche a distanza di solo un anno e mezzo o due dall’intervento, senza problemi.

Come sarà il baby blues?

Anche il fenomeno della malinconia dopo-parto, il cosiddetto baby- blues, può interessare in ugual modo le donne che non hanno avuto un parto naturale e quelle che hanno avuto un cesareo. Molto dipende dal modo in cui è stata vissuta questa esperienza. Più vulnerabili, da questo punto di vista, sono le neomamme che desideravano un parto naturale e per le quali l’intervento è stato avvertito come un’imposizione.

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Un semplice blog…

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Ecografia Vascolare Articolare Medicina Estetica Mappatura Nei Flebologo Dietologo Roma SEMPLICE BLOG Anoressia Ragazza Radiofrequenza Rughe Cavitazione Cellulite Pressoterapia Linfodrenante DermatologiaMolti lo considerano un semplice blog, ma per me – e non solo per me – è molto di più e questo messaggio che ho ricevuto su Facebook ne è la prova.

“Grazie mille” lo dico io a te cara lettrice, perché la tua testimonianza mi ha reso la persona più felice del mondo! Continua così e… non mollare!

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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