Differenza tra anestesia generale e totale

MEDICINA ONLINE SURGERY SURGEON RECOVERY TAGLIO ANESTESIA GENERALE REGIONALE LOCALE EPIDURALE SPINALE SNC BISTURI PUNTI SUTURA COSCIENTE PROFONDA MINIMA ANSIOLISI ANESTHETIC AWARENESS WALLPAPER PICS PHOTO HD HI RES PICTURESQual è la differenza tra anestesia generale e totale? Nessuna differenza: i due termini sono sinonimi ed indicano entrambi una tecnica che permette l’abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato a rilassamento muscolare che si rende necessario – per vari motivi – durante un intervento di chirurgia o durante una procedura invasiva e/o dolorosa.

L’anestesia generale – tra i vari tipi di anestesia – è l’approccio più profondo (e potenzialmente più pericoloso), in cui il paziente viene fatto addormentare; possono essere usati sia farmaci inanti che per via endovenosa. Durante l’intervento viene in genere inserito un tubo di respirazione attraverso la bocca per garantire la funzionalità respiratoria

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Cosa mi succede durante una anestesia generale?

MEDICINA ONLINE SURGERY SURGEON RECOVERY TAGLIO ANESTESIA GENERALE REGIONALE LOCALE EPIDURALE SPINALE SNC BISTURI PUNTI SUTURA COSCIENTE PROFONDA MINIMA ANSIOLISI ANESTHETIC AWARENESS WALLPAPER PICS PHOTO HD HI RES PICTURESCon “anestesia generale” o “anestesia totale” si intende un trattamento che consente al paziente sottoposto ad intervento od operazione chirurgica di dormire durante le procedure mediche, in modo da non sentire alcun dolore, non muoversi e di non ricordare quanto accade. Da un punto di vista generale possiamo individuare tre componenti necessarie:

  • ipnosi attraverso un farmaco ipnoinducente;
  • analgesia attraverso un farmaco analgesico;
  • rilassamento muscolare attraverso un farmaco miorilassante,

anche se in alcuni casi un unico farmaco può svolgere contemporaneamente due di queste funzioni. L’anestesia generale è comunemente prodotta da farmaci iniettati per via endovenosa o da gas inalati. Altre forme di anestesia possono consistere in una sedazione leggera oppure possono basarsi su iniezioni che consentono di intorpidire selettivamente una regione del corpo (epidurale e spinale, per esempio).

Leggi anche: Differenza tra anestesia locale, regionale, generale, spinale ed epidurale

Cosa mi succederà prima dell’intervento?

Poco prima di essere sottoposti a un’operazione chirurgica in genere al paziente viene somministrata una qualche forma di pre-anestesia, in cui uno o più farmaci tranquillanti permettono al paziente di essere portato in sala operatoria con relativa tranquillità. Questo approccio è particolarmente importante nel caso di pazienti particolarmente ansiosi. A questo punto verrà somministrato l’anestetico generale in forma di:

  • liquido che viene iniettato nelle vene attraverso un ago-cannula precedentemente posizionato in un braccio;
  • gas, attraverso una maschera appoggiata sul viso del paziente.

L’anestetico ha effetto molto rapido, il paziente perde conoscenza in meno di un minuto senza alcuna sensazione sgradevole (come se si addormentasse).

Leggi anche: Visita anestesiologica e pre-anestesia prima dell’anestesia generale

Cosa mi succederà durante l’intervento?

Una volta che il paziente si è addormentato, viene inserito un tubo nella sua bocca e attraverso la trachea per essere sicuri di garantire abbastanza ossigeno e per proteggere i polmoni da secrezioni.
L’anestesista rimarrà con il paziente durante tutta la procedura, continuando a somministrare l’anestetico per garantire continuamente uno stato controllato di incoscienza e somministrando eventualmente antidolorifici in grado di garantire assenza di dolore al risveglio.
Durante tutta l’operazione il battito cardiaco, la pressione del sangue e la concentrazione dell’ossigeno nel sangue saranno controllati scrupolosamente dall’anestesista attraverso l’aiuto di speciali strumenti medici.
L’anestesista e la sua equipe sono importanti non solo per indurre lo stato di anestesia, ma anche per controllarlo durante l’operazione, controllare il paziente nella fase di risveglio e soprattutto intervenire nei casi in cui il paziente debba, per qualche motivo, essere rianimato.

Leggi anche: Dopo l’anestesia generale: come ci si sente e quanto tempo serve per smaltire l’anestetico

E’ possibile risvegliarsi durante l’anestesia?

Anche se è un evento molto raro, si, è possibile risvegliarsi durante un intervento chirurgico nonostante l’anestesia generale. A tal proposito leggi: Anestesia cosciente o risveglio intraoperatorio: risvegliarsi durante una operazione chirurgica ma non poter parlare né muoversi

Per approfondire, leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Anestesia generale: perché si fa e quali sono i suoi obiettivi?

MEDICINA ONLINE SURGERY SURGEON RECOVERY TAGLIO ANESTESIA GENERALE REGIONALE LOCALE EPIDURALE SPINALE SNC BISTURI PUNTI SUTURA COSCIENTE PROFONDA MINIMA ANSIOLISI ANESTHETIC AWARENESS WALLPAPER PICS PHOTO HD HI RES PICTURESCon “anestesia generale” o “anestesia totale” si intende un trattamento che consente al paziente sottoposto ad intervento od operazione chirurgica di dormire durante le procedure mediche, in modo da non sentire alcun dolore, non muoversi e di non ricordare quanto accade.

Perché si fa l’anestesia generale?

Il medico può raccomandare l’anestesia generale principalmente, ma non solo, per le procedure chirurgiche che:

  • coprono una zona molto ampia di organi e tessuti interni;
  • richiedono molto tempo;
  • interessano la testa ed il cervello;
  • influiscono sul respiro, come gli interventi al petto o all’addome superiore.

Quali sono gli obiettivi dell’anestesia generale?

Attraverso l’uso di anestesia generale, si mirano ad ottenere una serie di obiettivi importanti per la buona riuscita dell’operazione chirurgica:

  • analgesia (perdita di risposta al dolore);
  • amnesia (perdita di memoria);
  • immobilità (perdita di riflessi motori);
  • ipnosi (incoscienza);
  • paralisi (rilassamento muscolare scheletrico).

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Perché l’anestesia generale è così pericolosa? Effetti collaterali e pericoli

MEDICINA ONLINE SURGERY SURGEON RECOVERY TAGLIO ANESTESIA GENERALE REGIONALE LOCALE EPIDURALE SPINALE SNC BISTURI PUNTI SUTURA COSCIENTE PROFONDA MINIMA ANSIOLISI ANESTHETIC AWARENESS WACon “anestesia generale” o “anestesia totale” si intende un trattamento che consente al paziente sottoposto ad intervento od operazione chirurgica di dormire durante le procedure mediche, in modo da non sentire alcun dolore, non muoversi e di non ricordare quanto accade. Il sonno che viene indotto dall’anestesia generale è tuttavia ben diverso dal sonno regolare, il cervello anestetizzato non conserva ricordi e non risponde ai segnali del dolore, a differenza di quanto succederebbe normalmente in caso di stimoli forti come quelli causati da un intervento chirurgico, tanto che si preferisce parlare dal punto di vista medico di uno stato di coma farmacologicamente indotto.

L’anestesia generale, al contrario di quella locale, ha molti più effetti collaterali e controindicazioni, anche se – negli ultimi anni – è diventata certamente più sicura.

Effetti collaterali

Gli anestetici generali sono conosciuti per avere alcuni effetti collaterali piuttosto comuni, spesso descritti dall’anestesista durante la visita anestesiologica a cui ci si sottopone prima dell’intervento.

La maggior parte degli effetti indesiderati si verifica immediatamente dopo l’operazione e ha durata estremamente limitata, tra cui:

  • Nausea e vomito, che si verificano immediatamente e sono destinante a passare entro qualche ora, solo raramente possono durare fino a 24 ore; interessano circa un paziente su tre.
  • Tremori e senso di freddo: interessano il 25% circa dei pazienti. In genere, i tremori durano dai 20 ai 30 minuti al massimo.
  • Confusione e perdita di memoria, particolarmente comune nelle persone anziane o in soggetti con problemi di memoria pre-esistenti; si tratta in genere di un disturbo temporaneo, che tuttavia a volte può durare anche a lungo.
  • Disturbi della vescica, con difficoltà a urinare (in alcuni contesti può essere necessario al temporaneo ricorso al catetere).
  • Piccole infezioni toraciche: capitano soprattutto a pazienti che hanno subito un intervento chirurgico all’addome. I sintomi sono febbre e difficoltà respiratorie; la terapia prevede antibiotici.
  • Vertigini, trattate in genere attraverso la somministrazione di fluidi.
  • Lividi e dolore nella zona dell’ago cannula o dove siano stati iniettati altri farmaci, si tratta di fastidi con risoluzione spontanea senza necessità di trattamento.
  • Dolore alla gola, a causa del tubo inserito in gola a supporto della respirazione; interessa quasi la metà dei pazienti.
  • Danni alla bocca o ai denti, che si verificano in una piccola percentuale di pazienti, attraverso la presenza di piccoli tagli alle labbra (1 paziente su 20), alla lingua od ai denti (1 paziente su 4500), causati dal passaggio del tubo.

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Controindicazioni

Le controindicazioni sono legate ad eventuali stati patologici generali, scadimento delle condizioni del paziente ed età particolarmente avanzata del soggetto.

Pericoli

Nonostante gli enormi progressi in termini di sicurezza degli ultimi anni, il paziente è comunque esposto ad alcune complicazioni più o meno gravi associate all’utilizzo degli anestetici generali; si tratta di eventi rari, che si verificano in meno di 1 caso ogni 10.000.

Tra le complicazioni gravi ricordiamo:

  • Anafilassi, ossia una grave reazione allergica che può diventare fatale.
  • Una reazione ereditaria all’anestesia che causa difficoltà respiratorie.
  • La possibilità di svegliarsi durante l’intervento (anestesia cosciente o risveglio intraoperatorio);
  • Morte, che si verifica in meno di un caso su 100000.
  • Ipertermia maligna.

È più probabile andare incontro a rischi maggiori in caso di:

  • intervento di chirurgia maggiore,
  • intervento condotto in regime di emergenza,
  • paziente affetto da malattie croniche e/o gravi,
  • pazienti fumatori,
  • pazienti sovrappeso.

In quest’ottica è consigliabile smettere di fumare e consumare alcolici nelle settimane che precedono l’intervento, così da ridurre i rischi connessi. Può anche venire consigliato di perdere peso e, quando possibile, aumentare i livelli di attività fisica nelle settimane precedenti l’operazione chirurgica, in quanto ciò riduce anche il rischio connesso.

Ipertermia maligna

L’ipertermia maligna è una sindrome farmaco-genetica rara dei muscoli scheletrici, potenzialmente fatale e caratterizzata da un improvviso e rapido e pericoloso per la vita aumento della temperatura corporea e da rigidità muscolare, che si manifesta più frequentemente durante un’anestesia generale indotta con alotano e quando viene utilizzata come miorilassante la succinilcolina. L’ipertermia maligna è considerata una malattia “farmaco-genetica” perché i farmaci appena citati sono in grado di innescarla solo in individui predisposti geneticamente. Per approfondire, leggi:

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Differenza tra epilessia parziale e generalizzata

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COME FATTO CERVELLO SERVE FUNZIONA MEMORIA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio PeneIn linea generale esistono due tipi di crisi epilettiche: quelle generalizzate e quelle parziali, anche chiamate focali. La differenza sta nel fatto che, mentre le crisi generalizzate interessano tutta la superficie del cervello, quelle focali si originano generalmente in una parte circoscritta (anche se a volte si estendono poi a tutto il cervello e si trasformano in crisi generalizzate).

Crisi epilettiche generalizzate

Interessano tutta la superficie del cervello.

  • Crisi generalizzata tonico-clonica. Durante queste crisi, si ha sempre una perdita di conoscenza per cui se la persona si trova in piedi cadrà irrimediabilmente al suolo. È caratterizzata da due fasi: la prima, la fase tonica, nella quale il corpo si irrigidisce, e la seconda, la fase clonica, nella quale si hanno una serie di convulsioni, di movimenti ritmici. Anche se sono le crisi più spettacolari, oggi sono molto rare grazie ai trattamenti attuali.
  • Crisi generalizzata di assenza. Durante un’assenza (come viene chiamata colloquialmente questa crisi), la persona è assorta e immobile, con lo sguardo fisso per alcuni secondi, tra 10 e 15. A volte si producono anche dei movimenti oculari o ammiccamenti. Anche se il recupero è veloce, questo tipo di crisi è si verifica molto frequentemente, anche più volte al giorno.
  • Crisi generalizzata mioclonica. Questo tipo di crisi è accompagnato da una scossa brusca e istantanea di tutto il corpo (o solo di una parte, generalmente gli arti superiori). Queste crisi durano molto poco, al massimo alcuni secondi, quindi spesso passano inosservate.
  • Crisi generalizzata atonica. Improvvisamente, la persona colpita da questa crisi perde conoscenza e forza muscolare, questo provoca una caduta se la persona si trova in piedi. Generalmente dura pochissimi secondi e il recupero è istantaneo. Spesso, è accompagnata da altri tipi di crisi.

Crisi epilettiche focali (parziali)

Dipendono dalla zona del cervello nella quale si produce la scarica elettrica e se questa si espanda o meno ad altre parti del cervello. In base al punto in cui si origina la crisi, possono svilupparsi uno o più sintomi.

  • Crisi parziale semplice (senza alterazione della coscienza). Si tratta di una crisi epilettica focale con sintomi motori (scosse ritmiche di una parte del corpo che durano alcuni secondi o minuti). Altre volte, questo tipo di crisi provoca una sensazione strana, senza che nessuno all’esterno possa accorgersene.
  • Crisi parziale completa (con alterazione della coscienza). In questo caso la persona perde conoscenza ma non la forza muscolare. Succede che la persona resti immobile e in silenzio per alcuni secondi o minuti. Sono frequenti movimenti della bocca e delle mani (come se la persona stesse masticando o deglutendo o come se si stesse vestendo o abbottonando). Altre volte è possibile che si muova come se fosse cosciente ma in modo strano e che dica cose incoerenti.
  • Crisi parziale con generalizzazione secondaria. Si ha quando una crisi parziale (semplice o completa) si estende dal fuoco epilettico a tutta la superficie cerebrale.
  • Spasmi epilettici. Si hanno generalmente nei bambini molto piccoli, spesso di un solo mese. Sono caratterizzate da una flessione o estensione brusca del corpo e della testa per pochi secondi, da 1 a 5.

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Differenza tra anestesia locale, regionale, generale, spinale ed epidurale

MEDICINA ONLINE SURGERY SURGEON RECOVERY TAGLIO ANESTESIA GENERALE REGIONALE LOCALE EPIDURALE SPINALE SNC BISTURI PUNTI SUTURA COSCIENTE PROFONDA MINIMA ANSIOLISI ANESTHETIC AWARENESS WALLPAPER PICS PHOTO HD HI RES PICTURESCol termine “anestesia” si indica in medicina l’abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato a rilassamento muscolare che si rende necessario – per vari motivi – durante un intervento di chirurgia o durante una procedura invasiva e/o dolorosa. Esistono tre principali tipi di anestesia: locale, regionale e generale.

  • Anestesia locale: il farmaco anestetico viene iniettato sulla pelle al fine di anestetizzare una piccola superficie, in genere superficiale; è molto usata in chirurgia dermatologica.
  • Anestesia regionale: i due approcci di anestesia loco-regionale più comuni sono la spinale e l’epidurale, utili ad anestetizzare ampie regioni dell’organismo, per esempio dalla vita in giù. In molti casi il paziente rimane sveglio e cosciente, non prova dolore e può esserci una ridotta o assente sensibilità alla zona da operare.
  • Anestesia generale (anche chiamata “totale”): è l’approccio più profondo, in cui il paziente viene fatto addormentare; possono essere usati sia farmaci inanti che per via endovenosa. Durante l’intervento viene in genere inserito un tubo di respirazione attraverso la bocca per garantire la funzionalità respiratoria

Ricordiamo poi la possibilità di ricorrere alla sola sedazione, superficiale o profonda, che permette di trattare ansia e dolore determinando nel paziente uno stato simile ad un sonno leggero, ma che può essere facilmente interrotto “svegliando” il soggetto in caso di necessità.

Perchè si preferiscono spinale ed epidurale alla totale?

Cuore e cervello non vengono influenzati dall’anestesia e si riduce così drasticamente il rischio di complicazioni gravi.

Qual è la differenza tra l’anestesia spinale ed epidurale?

L’anestesia spinale prevede un’unica iniezione, per un effetto che dura da 90 minuti a circa 4 ore. Nel caso dell’epidurale viene posto un catetere a livello della schiena, che permette di dosare nel tempo i farmaci nelle dosi necessarie; può rimanere in sede ed essere utilizzato fino a 2-3 giorni.

Leggi anche: Visita anestesiologica e pre-anestesia prima dell’anestesia generale

È possibile mangiare o bere prima dell’anestesia?

Per quanto riguarda l’anestesia locale non c’è alcun problema o preparazione, mentre le anestesie loco-regionali e a maggior ragione quelle totali richiedono il digiuno dal giorno precedente l’esame. A seguito della somministrazione dell’anestesia i riflessi vengono rallentati o inibiti e in caso di cibo presente all’interno dello stomaco questo potrebbe risalire attraverso l’esofago e, nel peggiore dei casi, imboccare la strada dei polmoni causando una grave forma di polmonite (polmonite ab ingestis). Nel caso di anestesia regionale il digiuno è suggerito come precauzione nel caso di necessità di indurre in emergenza l’anestesia totale. In alcuni casi può venire consentito bere liquidi chiari fino a qualche ora prima.

Leggi anche: Sedazione cosciente: via inalatoria, endovenosa e gastrointestinale

Devo continuare a prendere le mie medicine abituali?

Tutti i farmaci che si assumono abitualmente vanno segnalati durante la visita anestesiologica, in quella sede il medico anestesista valuterà quali farmaci eventualmente sospendere o sostituire; molto frequente è per esempio la sostituzione di Coumadin (o altri anticoagulanti) con l’eparina, ma QUALSIASI modifica alla terapia abituale va concordata con l’anestesista. Durante la visita vanno segnalate anche cure erboristiche e di qualsiasi altro tipo.

Come funziona l’epidurale durante il parto?

Il blocco epidurale viene realizzato nella parte bassa della schiena e consente di alleviare il dolore durante l’intervento, possibilmente facendo mantenere alla paziente la capacità di muoversi e di spingere.

Leggi anche: Differenza tra sedazione cosciente e profonda, anestesia ed ipnosi

È necessario smettere di fumare prima dell’intervento chirurgico?

Al di là delle ovvie considerazioni su benefici legati allo smettere di fumare, farlo prima di un intervento chirurgico può essere particolarmente vantaggioso, perché sembra esserci una maggior probabilità di successo e una riduzione del rischio di andare incontro a sintomi di astinenza; si riducono inoltre i rischi di complicazioni legati alla chirurgia.

  • I fumatori hanno una maggiore produzione di muco, che può bloccare le vie aeree e renderle più inclini a restringersi durante l’anestesia.
  • I fumatori hanno una ridotta capacità di trasporto di ossigeno nel sangue, ma la sospensione per almeno 12 ore è già sufficiente a migliorarla in modo significativo in vista dell’intervento.
  • Ci sono prove in letteratura di aumento del rischio di complicazioni respiratorie durante e dopo l’anestesia generale nei bambini esposti a fumo passivo.
  • I tassi di complicazione chirurgica sono più alti nei fumatori.
  • Il fumo ha effetti negativi sul microcircolo, tanto da compromettere o ritardare la guarigione delle ferite.

Per tutti questi motivi si raccomanda almeno la sospensione entro 12 ore dalla chirurgia.

Gli interventi più duraturi sono anche più pericolosi?

Non necessariamente, anzi, i fattori che entrano in gioco sono numerosi e tra i più importanti troviamo:

  • stato di salute del paziente ed eventuale presenza di malattie croniche,
  • competenza dell’anestesista,
  • tipo di intervento chirurgico.

Leggi anche: Cosa mi succede durante una anestesia generale?

Le anestesie spinali ed epidurali causano mal di testa?

Esiste il rischio di mal di testa severo e persistente a seguito di anestesia loco-regionale, ma è molto meno comune di quanto si pensi (indicativamente un caso ogni 100-500 iniezioni, a seconda delle fonti consultate); viene percepito sulla fronte o a livello della nuca e migliora in posizione distesa. È talvolta associata a nausea, dolore al collo e fotofobia (fastidio verso le luci forti). In questi casi si proveranno rimedi gradualmente più aggressivi, fino a risoluzione:

  • aumento del consumo di liquidi,
  • riposo in posizione sdraiata,
  • paracetamolo o farmaci antinfiammatori, eventualmente associati a caffeina,
  • antidolorifici più forti.

Quando questi approcci non fossero sufficienti, a distanza di qualche settimana l’anestesista ricorrerà all’iniezione in sede lombare di una piccola quantità di sangue prelevata dal braccio, per stimolare la formazione di un coagulo che possa riparare il piccolo danno provocato dall’iniezione iniziale.

Leggi anche:

Si può morire a causa dell’anestesia?

Purtroppo si. La morte è una complicazione rarissima dell’anestesia, la cui probabilità dipende fortemente da molti fattori, tra cui stato generale di salute del paziente, tipo di intervento, durata dell’intervento, presenza di allergie gravi alle sostanze usate per l’anestesia. Statistiche canadesi stimano questo rischio come paragonabile a quello di volare in aereo, ossia drasticamente inferiore da quello che si corre durante gli spostamenti in auto.

Leggi anche: Perché l’anestesia generale è così pericolosa? Effetti collaterali e pericoli

Potrei avere mal di gola dopo l’intervento chirurgico?

In circa un paziente su cinque o poco più si rileva un leggero mal di gola destinato a risolversi spontaneamente nel giro di qualche giorno e dovuto al tubo inserito durante l’intervento in anestesia totale.

Sentirò male dopo l’intervento?

Qualsiasi operazione chirurgica può essere causa di dolore, ma negli ultimi l’attenzione al benessere del paziente è stata particolarmente valorizzata e anestesista e chirurgo faranno il possibile per ridurre il più possibile il possibile disagio nei giorni seguenti la chirurgia, attraverso efficaci farmaci antidolorifici.

Leggi anche: Dopo l’anestesia generale: come ci si sente e quanto tempo serve per smaltire l’anestetico

Avrò la nausea dopo l’intervento?

La nausea ed eventualmente il vomito sono tra gli effetti collaterali più comuni dell’anestesia totale, ma destinati a sparire al massimo nell’arco di qualche ora ed eventualmente trattabili con specifici farmaci.

Potrei rompermi un dente?

La rottura di uno o più denti è un evento raro, ma possibile, che colpisce circa un paziente ogni 2000; sono a maggior rischio i soggetti con problemi pre-esistenti, cattiva igiene orale o quando per qualche motivo l’anestesista trovi difficoltà nella fase di intubazione.

Dirò cose sotto l’influenza dell’anestesia che non direi altrimenti?

No, con le attuali sostanze questa circostanza non si verifica più; si è verificata talvolta in passato quando ancora si usava la ketamina.

Si sogna durante l’anestesia totale?

No, perchè viene indotto un sonno profondo che non prevede la possibilità di sognare.

Leggi anche: Differenza tra anestesia generale e sonno

Esiste il rischio di svegliarsi durante l’anestesia?

Si, questo fenomeno si chiama in inglese “Anesthesia awareness” ed è una rara condizione che può verificarsi durante l’anestesia totale (le anestesie epidurali e spinali sono effettuate a paziente sveglio) in cui viene meno l’effetto anestetico e il paziente si sveglia durante l’intervento chirurgico. Il fenomeno è ben conosciuto dagli anestesisti e negli anni si sono sviluppate tecniche per ridurre al minimo la possibilità che si verifichi; cinematograficamente parlando viene talvolta presentato come evento drammatico in cui il soggetto

  • si sveglia,
  • avverte il dolore come in assenza di anestesia,
  • ma è incapace di muoversi per avvertire l’équipe chirurgica.

Benchè teoricamente possibile, per verificarsi questa condizione dovrebbero coincidere diversi aspetti:

  • inefficacia dell’anestesia (risveglio),
  • inefficacia dell’analgesia (dolore),
  • efficacia delle sostanze che prevengono la capacità di movimento.

Da un punto di vista generale la frequenza di questo fenomeno è stimata in circa un caso su mille, ma MOLTO più rara è la condizione più drammatica qui descritta. Per approfondire, leggi: Anestesia cosciente o risveglio intraoperatorio: risvegliarsi durante una operazione chirurgica ma non poter parlare né muoversi

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Dopo l’anestesia generale: come ci si sente e quanto tempo serve per smaltire l’anestetico

MEDICINA ONLINE SURGERY SURGEON RECOVERY TAGLIO ANESTESIA GENERALE REGIONALE LOCALE EPIDURALE SPINALE SNC BISTURI PUNTI SUTURA COSCIENTE PROFONDA MINIMA ANSIOLISI ANESTHETIC AWARENESS WALLPAPER PICS PHOTO HD HI RES PICTURESCon “anestesia generale” o “anestesia totale” si intende un trattamento che consente al paziente sottoposto ad intervento od operazione chirurgica di dormire durante le procedure mediche, in modo da non sentire alcun dolore, non muoversi e di non ricordare quanto accade.

Dopo l’anestesia generale

Al termine dell’intervento l’anestesista interromperà gradualmente la somministrazione dell’anestetico e il paziente si risveglierà a poco a poco, a seconda delle circostanze già in camera o in una sala apposita; il risveglio è quindi ottenuto attraverso la progressiva eliminazione dall’organismo dei residui dei farmaci anestetici usati.
Il paziente si sentirà inizialmente confuso e parzialmente dolorante, ma in pochi minuti torna a prendere coscienza del mondo intorno a lui.
Gli anestetici generali possono influenzare memoria, concentrazione e riflessi per un giorno o due, quindi è importante per il paziente accertarsi di avere un adulto responsabile che possa aiutarlo per almeno 24 ore dopo l’operazione se la dimissione avvenisse in giornata. Sarà inoltre consigliato di evitare la guida, il consumo di alcolici e la firma di documenti legali per 24-48 ore.

Smaltire l’anestesia

Uno dei dubbi più frequenti dei pazienti sottoposti ad anestesia generale sono i tempi di smaltimento della stessa; da questo punto di vista spesso sopravvivono da anni paure infondate, in quanto i farmaci ad oggi in uso sono ritenuti particolarmente “maneggevoli” e di rapidissimo smaltimento, nell’ordine di qualche ora. Spesso a creare problemi nel tempo sono i possibili effetti collaterali e conseguenze dell’intervento, dei farmaci prescritti e della patologia in sé, non dell’anestesia; anche lo stress post-operatorio può avere un peso rilevante. Quanto scritto è inoltre dimostrato dal fatto che in pazienti in salute anche una serie di anestesie totali ravvicinate in genere non causano alcuna conseguenza (mentre possono provocare confusione nel paziente anziano).

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Differenza tra anestesia generale e sonno

MEDICINA ONLINE SURGERY SURGEON RECOVERY TAGLIO ANESTESIA GENERALE REGIONALE LOCALE EPIDURALE SPINALE SNC BISTURI PUNTI SUTURA COSCIENTE PROFONDA MINIMA ANSIOLISI ANESTHETIC AWARENESS WALLPAPER PICS PHOTO HD HI RES PICTURESCon “anestesia generale” o “anestesia totale” si intende un trattamento medico farmacologico che consente al paziente sottoposto ad intervento od operazione chirurgica di dormire durante le procedure mediche, in modo da non sentire alcun dolore, non muoversi e di non ricordare quanto accade.

Il sonno che viene indotto dall’anestesia generale è tuttavia ben diverso dal normale sonno, per vari motivi:

  • il cervello anestetizzato non conserva ricordi, mentre un soggetto addormentato può, in certe situazioni, ricordare un evento accaduto attorno a lui mentre dormiva;
  • il cervello anestetizzato non risponde ai segnali del dolore, mentre un soggetto che dorme può essere facilmente svegliato da stimoli dolorosi;
  • il cervello anestetizzato non risponde a segnali uditivi anche intensi, mentre un soggetto che dorme può essere facilmente svegliato da suoni anche lievi, specie se inusuali nell’ambiente in cui riposa;
  • il soggetto sotto anestesia generale è incosciente, al contrario di chi semplicemente dorme che conserva parte della coscienza;
  • il soggetto sotto anestesia generale è incapace di respirare in maniera autonoma, al contrario di chi semplicemente dorme.

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