Quanto tempo al giorno passiamo davanti allo smartphone?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SMARTPHONE SOCIAL TECNOLOGIA TABLET CELLULARE TELEFONINO TELEFONO (4)Partiamo da un dato. Quante volte al giorno noi italiani controlliamo il nostro cellulare? 150 volte al giorno, una volta ogni 6 minuti più o meno (i dati sono dello studio di Kleiner Perkins Caufield & Byers). Non c’è da quindi stupirsi che la nuova malattia di questi anni sia la Nomofobia, ovvero la paura di rimanere senza collegamento mobile, fuori dalla cerchia dei social network, fuori dalla rete. Secondo un recente studio sono nomofobiche 4 donne su cinque (pare che questa fobia colpisca di più il mondo femminile). Ma una volta stabilito che lo smartphone è diventato parte integrante nelle nostre vite bisogna chiedersi cosa ci facciamo? Quanto tempo in realtà dedichiamo al cellulare?
Experian svela uno studio che afferma che in media le persone dedicano un’ora di tempo al giorno al proprio prezioso telefono portatile.
Il 26% del tempo che passiamo usando il cellulare è dedicate alle telefonato, il 20% ai messaggi, il 15% ai social network, il 14% alla navigazione web, il 9% alle email.
Utenti iOS e Android hanno comportamenti leggermente diversi: innanzitutto gli utenti Apple usano di più il proprio terminale: 16 minuti in più rispetto agli utenti Android. Gli utilizzatori di Android telefonano e navigano di più, quelli Apple “messaggiano” di più e fanno più foto, come potete vedere dai due successivi grafici.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Gli smartphone mettono a rischio il cuore dei giovani

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SMARTPHONE TELEFONO TELEFONINO TABLET CELLULARE TECNOLOGIA PSICOTECNOPATOLOGIA BAMBINI GIOVANIIl cuore dei prossimi adulti è a rischio: ed è tutta colpa dei cellulari. I quarantenni di domani potrebbero avere i vasi sanguigni dei settantenni di oggi, un invecchiamento precoce che secondo gli esperti è da attribuire all’uso dei cellulari di notte che sarebbe responsabile dell’aterosclerosi dilagante. Gli studiosi parlano di una preoccupante esplosione dei disturbi del sonno fra gli adolescenti che utilizzano le tecnologie di comunicazione mobile a tarda notte: con l’espansione dei telefoni mobili nei mercati emergenti il problema potrebbe presto interessare anche i Paesi in via di sviluppo. Le analisi sono contenute nel rapporto The Heart of the Matter, sviluppato dall’Intelligence Unit del settimanale britannico The Economist.

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Videogiochi e applicazioni per smartphone possono causare ritardo mentale

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SMARTPHONE TELEFONO TELEFONINO TABLET CELLULARE TECNOLOGIA PSICOTECNOPATOLOGIA BAMBINI GIOVANI (5)Da una recente ricerca svoltasi a Sidney, all’Istituto per la prima infanzia dell’Università di Macquarie e portata avanti dalla dottoressa Kate Highfield, sono emersi dei dati allarmanti per quel che riguarda i bambini e il loro rapporto con i videogiochi. Sembra infatti che ben l’85% dei videogiochi e delle applicazioni per cellulare a cui giocano i bambini siano dannosi sul loro sviluppo neuronale; questi giochi, che spesso chiedono semplicemente dei gesti ripetitivi e sempre più veloci, rallentano alcune funzioni del cervello, e tale rallentamento è destinato a dare ripercussioni serie anche quando il bambino sarà cresciuto; solo che da adulto a questo tipo di danno non si potrà rimediare.

Disturbi psicologici

Lo psichiatra Philip Tam, sempre dell’Università di Sidney, ha avuto modo di lavorare con moltissimi bambini e ragazzi, e dagli studi effettuati risulta che molti di loro, in un’età compresa tra gli 8 e i 14 anni, presentano dei seri disturbi psicologici. Infatti c’è la possibilità di un vero e proprio ritardo mentale del bambino che ha usato troppo questi videogiochi, e non solo; spesso molti di loro possono diventare violenti e manifestare comportamenti aggressivi con la famiglia e con gli altri, proprio grazie a videogiochi violenti; alcuni ragazzi tendono a chiudersi in se stessi e dopo ore e giorni passati davanti allo schermo, non riescono a provare più empatia e interesse per la socialità, con il risultato di avere seri problemi relazionali. Questi studi hanno sottolineato il bisogno di prestare più attenzione a questo problema, che ad oggi risulta essere ancora sottovalutato.

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La miopia aumenta per l’uso scorretto della tecnologia

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SMARTPHONE TELEFONO TELEFONINO TABLET CELLULARE TECNOLOGIA PSICOTECNOPATOLOGIA BAMBINI GIOVANI (2)La miopia è decisamente aumentata negli ultimi anni. Una malattia che colpisce una vasta parte della popolazione. Le cause sono diverse, da quella che è una predisposizione genetica a quelle che sono abitudini non indicate per la nostra vista. Negli ultimi anni, l’avvento dell’elettronica ha chiaramente fatto la sua parte. Un uso poco adeguato e decisamente non corretto di apparecchiature elettroniche come Tv digitali, smartphone, tablet e pc può portare alla miopia o comunque a diversi disturbi della vista. La vita di oggi ci porta decisamente a sfruttare molto questi mezzi ma è anche vero che bisogna farlo con determinate accortezze.

Continua la lettura su https://www.mondobenessereblog.com/2013/11/28/tablet-e-smartphone-rendono-miopi/

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Quelli che preferiscono stare con una ragazza virtuale piuttosto che con una in carne ed ossa

MEDICINA ONLINE PC COMPUTER UOMO MAN DAD ACCUMULO DIGITALE SINDROME DAD TABLET SMARTPHONE GIGABYTE TERABYTE SCARICARE DOWNLOAD SENZA ALCUN CONTROLLO MEMORIA ACCUMULARE PORNO PORNOGRAFIA LAVOROAvere un rapporto costante con una donna virtuale creata da un dispositivo elettronico vi sembra roba da matti? Se la vostra risposta è affermativa siete d’accordo probabilmente con la maggior parte delle persone. Ma c’è sicuramente chi non la pensa come voi. In Giappone vive infatti una generazione di otaku, di appassionati in maniera ossessiva a manga, anime, e altri prodotti correlati, che ama coltivare relazioni pseudo-sentimentali con ragazze che vivono nei giochi per tablet, Nintendo, o altri congegni portatili.

A SPASSO CON LA DONNA VIRTUALE

E’ il caso di Nurikan e Tuge, due adulti di 38 e 39 anni, incontrati dalla giornalista della Bbc Anita Rani, che nel loro rapporto di coppia virtuale fingono e credono di avere 15 o 17 anni. Vivono in compagnia di una ragazza che in realtà non esiste e ad essa si relazionano come un’amica di liceo a cui dedicare tante attenzioni. Nurikan è sposato e dice di tenere nascosta alla moglie la sua storia con Rinko. Yuge non disdegna l’idea di frequentare una donna vera, ma si diverte molto, nel frattempo, a scattare le foto dei luoghi visistati con la sua Ne-Ne, che in realtà vive in una piccola console riposta nel cestino della bici.

PROBLEMA DEMOGRAFICO

Niente rapporti carnali ovviamente, per gli appassionati delle relazioni virtuali. Il quartiere di Akihabara a Tokyo, luogo di riferimento della subcultura otaku, è il luogo adatto per scoprire il fenomeno delle strane relazioni di coppia, fenomeno che favorisce, tra l’altro, l’accentuarsi del problema demografico del paese. L’emergere di una generazione che preferisce manga, anime e computer al sesso non aiuta certamente a risolvere il basso tasso di natalità nazionale. Al ritmo attuale la popolazione nipponica si ridurrà di un terzo entro il 2060, e aumenta il numero di quesi giovani che Kunio Kitamura, rappresentante dell’Associazione per la pianificazione delle famiglie, parlando con la Bbc definisce «erbivori», privi di desideri carnali.

POCHI RAPPORTI SESSUALI

Le statistiche confermano. Secondo una ricerca del ministero della Salute, nel 2010 non mostrava interesse per il sesso il 36% appena dei maschi giapponesi di età compresa tra i 16 e i 19 anni, una cifra raddoppiata nel giro di soli due anni. Ma non solo. In un recente sondaggio solo il 27% delle donne e degli uomini giapponesi hanno dichiarato di avere più di un rapporto sessuale a settimana. Dati ai quali si aggiunge il calo di matrimoni, il tasso esiguo, solo il 2%, di bambini nati fuori dal matrimonio, e, infine, l’immigrazione quasi nulla. La bomba demografica, insomma, è pronta ad esplodere.

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Il cellulare fa male? Una ricerca francese dice di no

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SMARTPHONE SOCIAL TECNOLOGIA TABLET CELLULARE TELEFONINO TELEFONO LAVOROL’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria francese ha dichiarato che attualmenete non vi sono rischi scientificamente provati per la salute dell’uomo relativamente all’esposizione delle radiazioni elettromagnetiche provenienti dagli smartphone. L’impatto biologico sarebbe “limitato” ma solo per gli utilizzatori più assidui di cellulari: si parla di circa 30 minuti al giorno per 25 anni con l’apparecchio appoggiato all’orecchio. un volume di telefonate pari a 1.640 ore. Gli auricolari in pratica riducono a zero anche questa soglia, e non è un caso che si continui a consigliarne l’uso, soprattutto ai più giovani. Gli unici effetti collaterali di ordine biologico riscontrati sarebbero l’insonnia, alcuni disturbi cognitivi e della fertilità maschile.

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Sei smartphone dipendente? Ecco i consigli per disintossicarti dal tuo cellulare

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SMARTPHONE SOCIAL TECNOLOGIA TABLET CELLULARE TELEFONINO TELEFONO bTi sei accorto di essere troppo attaccato al tuo cellulare? Vorresti finalmente disintossicarti dal tuo telefonino? Ecco qualche dritta per allontanarci dal nostro smartphone, senza troppi drammi!

Mai al mattino

Non utilizzare mai lo smartphone al mattino. Quando ci alziamo i primi gesti che compiamo possono determinare l’andamento della nostra giornata. Se hai una “leggera” dipendenza da telefonino, sicuramente la prima cosa che fai appena sveglio è proprio controllare il tuo smartphone e le notifiche che ti può fornire. Eliminiamo – se possibile – questa cosa e accendiamo il telefonino dopo un ora dal risveglio. Per esempio in pullman o in treno, accendiamolo quando siamo al lavoro, insomma cerchiamo di evitare di accenderlo dopo 5 minuti dal nostro risveglio mattutino.

Creiamo degli ostacoli

In questo caso, il mio suggerimento è quello di creare dei veri e propri ostacoli per compiere in totale tranquillità quelle azioni che ripeti ossessivamente con il tuo smartphone del tipo: Accendi spesso il telefonino per controllare le nuove notifiche di varie app o l’orario? Attiva il codice di sicurezza da inserire ogni volta. Cosi facendo dopo un po’ sarà una scocciatura inserire sempre il codice per lo sblocco. Controlli continuamente il tuo account di posta elettronica? Eliminalo dall’applicazione di default e controlla la tua posta solo sul browser del telefonino. Si, niente notifiche, ma tranquillo… sopravviverai! Non fai altro che accedere all’app mobile di Facebook? Benissimo cancelliamo l’applicazione! Ti piace girare sullo store per scaricare app e giochi all’ultimo grido? Ok. Evitiamo di entrare negli store visto che il telefono serve per telefonare e non giocare! Creando questi piccoli ostacoli si può ridurre i minuti o ore passate davanti al nostro smartphone.Ci vorrà soltanto voglia e determinazione.

Leggi anche: Ecco cosa ti succede quando ti separi dal tuo smartphone per troppo tempo

Passo dopo passo

Facciamo le cose passo per passo. Non riusciamo proprio a resistere al nostro profilo Facebook eh? Si deve per forza controllare la tua inbox beh, facciamolo ma non più di due volte al giorno!
Qua entrano in ballo delle strategie di produttività più efficaci che sono il batch processing. Per capirci meglio il batch processing consiste nel concentrare più attività, anche diverse tra loro, all’interno di un certo lasso di tempo. Per esempio su Facebook possiamo andare dalle 13.00 all 14.00, oppure ai giochi possiamo accedere soltanto dalle 20.00 alle 22.00 e così via.

Dal vivo è meglio

Impariamo a essere presenti fisicamente e non virtualmente. Una delle peggiori conseguenze della dipendenza da telefonino è la mancanza di attenzione e concentrazione. Scriviamo a nostro fratello o sorella che si trova al piano superiore di casa nostra? bene smettiamola. Alziamoci e andiamo a dire cosa dobbiamo dirgli senza utilizzare sms o chat.! Dobbiamo fare degli auguri di compleanno? Ok, andiamo a trovare il nostro amico e facciamoci una bevuta insieme. Se il vostro amico invece abita a 500 km da casa vostra, chiamiamolo al telefono così facciamo due parole. Gli auguri sono ben più apprezzati se sono fatti a voce.

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Dipendenza da smartphone: ecco come capire se sei schiavo del tuo telefono

uomo ammanettato allo smartphoneSei tu che possiedi lui o è lui che possiede te? Secondo i crescenti studi condotti in tutto il mondo sull’argomento, la dipendenza da smartphone e relativo “tecno-stress” è un problema che colpisce principalmente i Continua a leggere