Stomatite aftosa recidivante: cause, sintomi, cure, collutorio, cosa mangiare

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Differenza tra placca, tartaro e carie dei denti

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Plastica Cavitazione Dieta Obesità Dietologo Nutrizionista Roma Cellulite Sessuologia Ecografie Psicologia Clinica Smettere fumare Carie cancroSpesso confusi, carie, placca e tartaro non sono la stessa cosa: vediamo oggi le Continua a leggere

Differenza tra carie, placca e tartaro dei denti

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Placca dentale

La “placca dentale“, anche chiamata placca batterica o più semplicemente “placca”, è un aggregato di microrganismi incorporati tra loro e ben aderenti ai denti. È composta da batteri, cellule di sfaldamento della mucosa orale, sostanze che derivano dalla saliva e dagli alimenti. È la principale causa della carie e delle malattie parodontali. La placca è, dunque, il nemico numero uno dei denti e si annida negli spazi più nascosti ed in cui è più arduo arrivare con lo spazzolino:

  • spazi interdentali,
  • superfici occlusali,
  • irregolarità dentali,
  • in prossimità del colletto dei denti (quindi tra dente e gengiva).

Inizialmente la placca è morbida è la sua rimozione ostacola la formazione della carie. Dopo circa 24 ore la placca si indurisce, diventa tartaro ed è difficile da eliminare.

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Tartaro

Tartaro

Il “tartaro” è un deposito dentale dovuto all’indurimento della placca batterica e alla presenza di sali di calcio nella saliva. È un insieme di composti minerali formato per circa l’80% da sali inorganici, contenenti fosforo, calcio e sodio, e per il restante 20% da sostanze diverse. Tali formazioni vengono rimosse tramite detartrasi da un dentista o da un igienista dentale. Il tartaro può essere:

  • sottogengivale, ha un colore rossiccio per la presenza di piccole emorragie gengivali, è più consistente e si deposita nelle profondità del solco gengivale. Trovandosi al di sotto della gengiva non è immediatamente visibile e contribuisce alla formazione della tasca parodontale collegata alla parodontite. Il tartaro sottogengivale provoca spesso alitosi.
  • sopragengivale, si forma in meno di due settimane. Si presenta sotto forma di piccole incrostazioni bianche o giallognole che ricoprono la superficie del dente intorno all’orlo gengivale.
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Carie

Carie

La “carie” è un processo patologico che consiste nell’erosione o nella distruzione del dente. A causarla sono i comuni microrganismi presenti nel cavo orale, principalmente quelli adesi al dente nella forma di placca batterica e – successivamente- di tartaro, che se non mantenuti sotto controllo attraverso le comuni pratiche di igiene orale, o nel caso di abbassamento delle difese immunitarie, riescono a dissolvere la matrice minerale e organica che costituisce il dente, creando lesioni cavitate. Le carie appaiono di colore nerastro.

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Gaetana Priola: morire a 18 anni per un mal di denti

Per settimane non aveva curato un ascesso dentale. Un dolore che pensava di poter sopportare, trascurando la patologia, forse anche per motivi economici. Ma che è alla fine è costato le è costato la vita. La 18enne siciliana Gaetana Priola, di Brancaccio – il quartiere di Palermo dove padre Pino Puglisi, ucciso nel ’93 da Cosa Nostra, era impegnato nel recupero dei ragazzi di strada, ndr – è morta venerdì scorso all’Ospedale civico del capoluogo siciliano. L’ascesso era degenerato in una fascite, l’infezione è partita dalla bocca e si è diffusa fino al collo e ai polmoni. I medici hanno tentato di tutto per salvare la ragazza, ma hanno chiarito come fosse già arrivata in condizioni gravi. La procura di Palermo ha aperto un’inchiesta sul decesso della giovane. La famiglia, invece, non ha sporto denuncia.

Leggi anche: Cosa si prova morendo: il racconto di una infermiera

Non avere i soldi per andare dal dentista

La storia della morte della 18enne Gaetana Priola ha lasciato perplessi, ma va inserita in un contesto di disagio sociale, povertà, emarginazione. La giovane abitava a Palermo nel quartiere Brancaccio, già noto per le condizioni complicate di molte famiglie, soprattutto dal punto di vista economico. Senza considerare come ci sia spesso una scarsa conoscenza, in Italia, sulla possibilità di accedere ad alcune cure essenziali – anche per quelle odontoiatriche – fornite dal Servizio sanitario nazionale. Ma non solo: anche chi si rivolge alla sanità pubblica – spesso perché non può permettersi un dentista privato per ragioni economiche – viene spesso spinto a rinunciare alle cure, a causa delle lunghe liste di attesa. Anche l’Istat ha fotografato di recente un quadro preoccupante: nell’indagine «Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari», è emerso come l’11% della popolazione – circa 6 milioni di italiani – ha spiegato di aver rinunciato ad almeno una prestazione sanitaria erogabile dal Servizio Sanitario nazionale, pur ritenendo di averne bisogno.

Un calvario durato un mese

Il calvario di Gaetana Priola era iniziato quasi un mese fa, il 19 gennaio scorso: il dolore ai denti era stato talmente insopportabile da far perdere i sensi alla diciottenne. Trasportata al “Buccheri La Ferla”, era stata visitata al pronto soccorso per sospetto ascesso dentario. Dismessa dopo due ore, non appena il dolore era diminuito, era stata inviata per competenza al reparto Odontoiatria del Policlinico di Palermo. Ma Gaetana non si è mai presentata, facendosi poi ricoverare il 30 gennaio al Civico, quando le sue condizioni erano però già gravi. Alla ragazza viene diagnosticata una fascite. Poi tutto si aggrava, fino al decesso della settimana scorsa.

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AZ Whitestrips: denti più bianchi senza andare dal dentista

MEDICINA ONLINE DIABETE GENGIVE BOCCA LABBRA DONNA BELLEZZA DENTI MANDIBOLA TESTA PARODONTITE ALITO CATTIVO LINGUA DENTE DENTATURAVolete sorridere e sfoggiare una denti bianchi e brillanti? Avere denti bianchi è il desiderio di molti. Talvolta la semplice igiene orale non basta e per avere denti bianchi si ricorre a sistemi di sbiancamento. E’ importante precisare che sbiancare i denti con appositi prodotti è del tutto inutile se questa pratica non è accompagnata da una vigorosa igiene orale.

Per avere denti bianchi è necessario lavarli e spazzolarli dopo ogni pasto. Sul mercato sono presenti dentifricio e colluttorio pensati appositamente per risaltare il colorito bianco dei denti. L’utilizzo di questi prodotti può essere abbinato a tecniche per sbiancare i denti sia effettuate in appositi studi odontoiatrici che fatte in casa.

Come sbiancare i denti in casa
Se non volete affidarvi all’esperienza del vostro dentista, potete sbiancare i denti utilizzando dei pratici sistemi di sbiancamento. Si tratta delle cosiddette “White Strips”, strisce da applicare sui denti con diverse modalità d’uso.
Per esempio, per sbiancare i denti con le Whitestrips di AZ, si dovrà effettuare un trattamento di 14 giorni. Il prodotto, infatti, garantisce risultati visibili in due settimane e può sbiancare i denti e mantenerli bianchi fino a 12 mesi.

Le strisce sono ricoperte di un gel studiato per sbiancare i denti senza danneggiarne lo smalto naturale. Ogni confezione contiene 56 strisce, 28 destinate ai denti superiori e 28 a quelli inferiori. Vanno applicate due volte al giorno per una durata totale di un’ora (30 minuti per ogni applicazione). Le strisce sbiancanti rappresentano un modo veloce, pratico ed economico per avere denti bianchi. Dove trovare le strisce per sbiancare i denti? Di sicuro in farmacia, talvolta anche nel reparto “igiene orale” di un ipermercato ben fornito.

Attenzione agli effetti collaterali che sono principalmente un rischio aumentato di afte e di ipersensibilità a caldo e/o freddo.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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