Classifica dei cibi con maggior quantità di grassi trans esistenti

Dott Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Chirurgia Estetica Roma Cavitazione Pressoterapia  Massaggio Linfodrenante Dietologo Cellulite Calorie Peso Dieta Sessuologia HD Pene Laser Filler Rughe Botulino Infezione MCDONALD'S NON MANGIATE FAST FOODVi presentiamo una classifica di alimenti che contengono varie quantità di grassi trans espresse in grammi per 100 grammi di parte edibile, dal più Continua a leggere

Vivi vicino ad un fast food? Sei più grasso

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO HAMBURGER PATATINE FRITTE PATATE PANINO FAST FOOD JUNK FOOD FRITTI DIETA DIMAGRIRE GRASSI (5)Si può parlare per ore di corretto stile di vita, con campagne informative e buoni esempi, ma la verità è che l’ambiente in cui viviamo incide molto di più sui nostri comportamenti di quanto ci piacerebbe ammettere. Lo sostiene uno studio inglese, pubblicato sul British Medical Journal, secondo cui la presenza di fast food vicino a casa, o all’ufficio o sulla strada tra una e l’altro aumenta la probabilità di consumare più cibo spazzatura e anche quella di essere obesi. Gli autori notano che nell’ultimo decennio il consumo di pasti fuori casa in Gran Bretagna è aumentato del 29% e il numero di negozi e ristoranti che offrono alimenti da asporto ha avuto un’impennata. Proprio la maggiore offerta di cibi pronti ipercalorici potrebbe essere responsabile dell’aumento dell’incidenza di sovrappeso e obesità nella popolazione.

Lo studio inglese

Basandosi sui dati di uno studio epidemiologico che nel 2011 ha coinvolto oltre 5.000 partecipanti tra i 29 e i 62 anni, gli studiosi dell’Università di Cambridge hanno verificato la presenza di fast food nelle vicinanze di casa e ufficio e nel tragitto percorso ogni giorno da ciascuno. Grazie alla compilazione di questionari sulle abitudini alimentari, i ricercatori hanno stimato i grammi di assunzione giornaliera di pizza, hamburger, cibo fritto. Inoltre hanno esaminato l’indice medio di massa corporea dei partecipanti, verificandone anche le abitudini in fatto di fumo e di attività fisica (grazie a un accelerometro che ne registrava i movimenti).

I risultati

Hanno scoperto che le persone erano molto più esposte ai punti vendita con cibi poco sani vicino al lavoro che vicino a casa (48%) e che l’esposizione media tra casa, ufficio e il percorso tra i due era di 32 punti vendita: un vero supplizio di Tantalo. Quello che è emerso è che le persone del gruppo più esposto a queste cattive tentazioni alimentari avevano un indice di massa corporea mediamente più alto di 1,21 punti rispetto al gruppo dei meno esposti e quasi il doppio delle probabilità di essere obese. Dati impressionanti che, seppure non sufficienti per stabilire un rapporto causa-effetto, come avverto gli stessi autori, possono far riflettere sul contributo che l’ambiente intorno a noi può dare alle nostre scelte alimentari, soprattutto in questo caso a quelle che si rivelano dannose per la salute.

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Come mangiare al McDonald’s senza ingrassare

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO HAMBURGER PATATINE FRITTE PATATE PANINO FAST FOOD JUNK FOOD FRITTI DIETA DIMAGRIRE GRASSI (6)Mangiare continuamente al McDonald’s fa ingrassare, ma ecco alcuni consigli per non rinunciare ad un pasto al McDonald’s diminuendo il rischio di mettere su chili di grasso!

Bevande
Se poteste evitare quelle gasate sarebbe meglio, ma se proprio vi piacciono cercate di bere quelle a zero calorie da ordinare in un bicchiere di dimensioni ridotte.

Glucomannano
Mezz’ora prima di mangiare il vostro Big Mac, assumete questo integratore con molta acqua. Nel vostro stomaco aumenterà in dimensione dandovi un senso di sazietà, inoltre questo integratore è famoso anche perché limita l’assorbimento dei grassi a livello dell’intestino. Se volete sapere qualcosa di più sul Glucomannano cliccate qui.

Patatine fritte
Evitatele accuratamente: contengono sempre troppo sale, troppo olio e troppe calorie. Un ottimo sistema per farvi passare la voglia di mangiarle è vedere questo video: Di cosa sono fatte le patatine di McDonald’s? Esperimento shock

Carne
Se ordinate questo tipo di pietanza, è meglio che sia di pollo. A tale proposito vi consiglio di leggere anche: Meglio le carni bianche o le rosse? E’ sempre meglio preferire i petti grigliati ad altri tipi di carne più grassa e calorica.

Condimenti
Niente maionese, niente ketchup e niente salse grasse di altro genere. Meglio un filo d’olio.

Porzioni
Limitatevi a misure piccole o medie e tenetevi alla larga dalle confezioni da 10 pezzi ed oltre.

Panini
E’ preferibile mangiare un panino piuttosto che due. Per farvi passare un po’ la voglia del panino da Mc Donald’s vi ricordo che il loro famoso hamburger è formato solamente per il 15% da manzo. Il resto sono scarti di altre carni ed ammoniaca. Buon appetito!

Mangiate lentamente e masticate bene
Vi sentirete più sazi ed eviterete di fare il bis, inoltre il vostro apparato digerente vi ringrazierà. Questo vale non solo al fast food, ma sempre.

Dolce
Sostituite il dolce con un frullato di frutta o, meglio ancora, con una porzione di frutta (ormai la vendono anche al McDonald’s).

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Dopo questo video non mangerete più le patatine del McDonald’s

Chi di voi non ha mai mangiato almeno una volta nella vita le patatine fritte di McDonald’s? Ebbene eccovi un esperimento dal risultato incredibile: le patatine della famosa catena di ristoranti sembrano non decomporsi mai: ciò fa comprendere quanto sia “innaturale” il cibo proveniente da McDonald’s. Chi ha effettuato l’esperimento è l’attore del documentario “Super Size Me”, un film denuncia su quanto fa male il cibo di McDonald’s.

 

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Cartilagini, tendini e altri scarti triturati finiscono nel pink slime del tuo hamburger

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO HAMBURGER PATATINE FRITTE PATATE PANINO FAST FOOD JUNK FOOD FRITTI DIETA DIMAGRIRE GRASSI (9)Non leggete questo articolo se state per pranzare o cenare!

Gli Stati Uniti sono tra i principali consumatori di carne bovina al mondo e da alcune settimane il mercato delle carni è in agitazione, con i produttori che cercano di rassicurare i clienti, alla ricerca di garanzie e maggiore trasparenza, sulla genuinità dei loro prodotti. Nei primi giorni dello scorso marzo l’emittente televisiva ABC News ha mandato in onda una serie di servizi sull’utilizzo da parte dell’industria della carne bovina del cosiddetto pink slime (letteralmente “melma rosa”), una poltiglia a basso costo ottenuta con gli scarti di lavorazione delle carni bovine che viene poi aggiunta in percentuali variabili alla carne macinata – per aumentarne peso e volume – e venduta nei supermercati e nei ristoranti. Il sistema viene impiegato già da diversi anni ma l’esistenza del pink slime non era particolarmente nota, anche perché i produttori non sono obbligati a segnalare sulle confezioni la presenza dell’additivo. Per produrre il pink slime vengono utilizzate le carni di scarto degli altri processi produttivi. Gli scarti, che possono anche comprendere cartilagini, tendini e altri tessuti connettivi, vengono triturati molto finemente e separati dal grasso grazie al calore e a particolari centrifughe.

Continua la lettura su https://www.ilpost.it/2012/04/12/pink-slime/

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Siete davvero sicuri che i McNuggets del McDonald’s contengano veramente pollo?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO FAST FOOD JUNK FOOD CIBO SPAZZATURA DIETA DIMAGRIRE GRASSI CALORIE PANINO HAMBURGER CARNE SOTTILETTA POMODORO SESAMOI McNuggets sono un piatto tipico e molto richiesto nei menù di fast food come McDonald’s. Probabilmente li conoscete già anche voi, sono delle pepite di pollo impanate e fritte. Ma dentro siete sicuri che ci sia realmente carne di pollo? Alcune analisi indipendenti hanno evidenziato che le ‘pepite’ di pollo chiamate Chicken McNuggets in realtà sono prodotti in cui la presenza di pollo è decisamente bassa. Conterrebbero infatti solo il 50 % di vero pollo. Metà di quello che mangi non è pollo! Ma allora cosa è? Il resto è costituito da ingredienti come aromi artificiali, derivati del mais, zuccheri, agenti lievitanti e addirittura elementi sintetici.

Continua la lettura su https://www.tuttogreen.it/cosa-contengono-i-mcnuggets/

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Mangi al fast food? Hai un rischio maggiore di rinite, congiuntivite, eczema e asma

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO FAST FOOD JUNK FOOD CIBO SPAZZATURA DIETA DIMAGRIRE GRASSI CALORIE PANINO HAMBURGER CARNE SOTTILETTA POMODORO SESAMOIl lavoro, la velocità delle nostre giornate, lo stress… La nostra società ci spinge sempre più a fare tutto di fretta ed è comprensibile quindi il successo del cibo spazzatura consumato in locali che sembrano fatti apposta per farci consumare velocemente dei cibi ipercalorici che col tempo creano anche dipendenza e che secondo alcune ricerche ci rendono anche più stupidi.

Purtroppo, assieme ai loro genitori, anche i bambini sono diventati clienti abituali di famose catene di fast food che hanno spesso sapientemente associato ai loro menù ipercalorici gadgets ispirati ai cartoni più in voga. Sebbene siano ormai noti gli effetti che una dieta ricca di grassi possa comportare su un organismo in crescita, uno studio scientifico pone in allerta i genitori avvezzi a portare i loro figli a mangiare nei fast food.

La ricerca condotta all’Università di Auckland in Nuova Zelanda, in collaborazione con l’Università di Nottingham in Gran Bretagna e pubblicata su Thorax e British Medical Journal ha evidenziato come una dieta troppo ricca di grassi insaturi, quali quelli del ‘cibo-spazzatura’, possa comportare un aumento fino al 39 % di sintomi allergici negli adolescenti, con un peggioramento delle condizioni di quelli già affetti da queste patologie e un possibile innesco nei soggetti già predisposti e un incremento del 27% per i bambini.

Lo studio ha esaminato i dati provenienti da un campione di 319 mila individui allergici tra i 13 e i 14 anni e 181 mila bambini tra 6 e 7 anni di età, provenienti da oltre 50 Paesi. I risultati hanno messo in luce come le abitudini alimentari possano avere un ruolo chiave nell’incidenza di sintomi allergici come rinite, congiuntivite, eczema e asma. Nei soggetti abituati a consumare tre o più volte a settimana junk food si poteva riscontrare un diretto peggioramento dei sintomi. Al contrario, assumere porzioni di frutta e verdura tre o più volte a settimana consentiva una sensibile riduzione delle manifestazioni sintomatologiche.

Se allora snack, dolciumi, hamburger, patatine fritte e tutti i possibili alimenti noti anche come junk food riducono le difese immunitarie dei più piccoli, forse sarebbe il caso di iniziare a ripensare al modo in cui si mangia per evitare precoci danni alla salute. Proprio l’anno scorso a causa dell’Happy Meal, uno speciale menù per bambini del McDonald’s,   in Brasile la multinazionale si è vista infliggere una multa pari a circa 1,3 milioni di euro. Il colpo alle tasche e all’immagine di McDonald’s è stato sferrato dalla fondazione di difesa del consumatore Procon di San Paolo, che ha accusato la multinazionale di incentivare abitudini alimentari dannose alla salute dei bambini, che associano un cibo-spazzatura come quello da fast-food al piacere del gioco e del possesso di oggetti amati.

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La dieta Haub: si può davvero perdere 12 kg in due mesi mangiando cibo spazzatura?

MEDICINA ONLINE DIETA PERDERE PESO CIBO ALIMENTAZIONI CIOCCOLATO DOLCI GRASSI CALORIEPiccola doverosa premessa: l’articolo che state per leggere ha il solo fine di divulgare una ricerca scientifica e non vuole proporre in nessun modo diete a base del cibo spazzatura (junk food).

La notizia, che risale per la verità a novembre 2010, è tuttavia degna di nota, perché parla di junk food ed è in completa controtendenza rispetto alla crociata che si sta combattendo a tutti i livelli negli Stati Uniti per fronteggiare l’epidemia di obesità che sta interessando la popolazione. Ebbene, per 10 settimane Mark Haub, professore di nutrizione umana alla Kansas State University, si è cibato di merendine della peggior specie ogni tre ore, invece di avere pasti regolari.

Quello che questo scienziato voleva dimostrare era che nella perdita di peso ciò che più conta è il conteggio delle calorie – e non il valore nutrizionale degli alimenti. E sembra esserci riuscito, se è vero che ha perso 12 chili in due mesi. Durante la dieta, Haub si è limitato ad assumere meno di 1.800 calorie al giorno. Un uomo con la costituzione di Haub dovrebbe consumare circa 2.600 calorie al giorno, quindi ha seguito un principio di base della perdita di peso: ha consumato significativamente meno calorie di quelle che bruciava. Il suo indice di massa corporea è passato da 28,8, considerato in sovrappeso, a 24,9, il che è normale, pesando 78 chili. Ma ci si potrebbe aspettare altri indicatori di salute abbiano sofferto. Ma non è così. Il colestestolo “cattivo” di Haub (LDL), è sceso del 20 per cento e il colesterolo “buono” o HDL, aumentato del 20 per cento. Si sono ridotti i livelli di trigliceridi, una forma di grasso, del 39 per cento.

Haub, attaccato dai ricercatori di tutto il mondo e sommerso da una valanga di critiche, ha detto che in realtà non abbiamo ancora capito qualcosa di importante della nutrizione umana. “Che cosa vuol dire questo? Vuol dire che, dopo aver fatto questa dieta, io sono sano? Oppure significa che il modo di definire la salute da un punto di vista biologico manca ancora di qualcosa?” Nonostante il suo successo temporaneo, Haub consiglia di non replicare la sua dieta snack-centrica. “Non sono orientato a dire che questa è una buona cosa da fare”, ha detto. “Sono bloccato, e questa è la parte frustrante di questa ricerca, ossia che non posso dare una risposta concreta. Non ci sono abbastanza informazioni per farlo.”

Due terzi delle sue calorie venivano da cibo spazzatura. Ma durante le 10 settimane ha anche assunto una pillola multivitaminica e proteine ogni giorno. Inoltre, ha mangiato verdure, tipicamente una porzione di fagiolini verdi o 3-4 gambi di sedano. Il ragionamento di Haub è molto pragmatico, ed è il seguente. Ci sono moltissime persone che non possono permettersi altro che junk food, per un motivo o per l’altro, sia negli Stati Uniti che altrove. A questo punto, è meglio cercare di capire come limitare i danni in casi come questo, piuttosto che condannare a spada tratta il junk food e dire che non occorre cibarsene. Un modo per limitare i danni, suggerisce Haub, è di tenere sotto controllo le calorie e evitare degli scompensi, come la mancanza di vitamine o proteine, essenziali per una corretta nutrizione. C’è molta gente che ha un accesso limitato a frutta e verdura fresca, e che quindi spesso si basa sul tipo di cibo di cui Haub si è cibato per 10 settimane.

“Questi alimenti sono consumati da un sacco di gente,” ha detto. “Una soluzione potrebbe essere dimensionare correttamente delle porzioni e moderare il consumo, piuttosto imporre la rimozione totale. Penso solo che sia irrealistico aspettarsi che la gente abbandoni completamente questi alimenti per passare verdure e frutta. Queste ultime possono essere sane, ma non è realistico che tutti possano cibarnese”.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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