Differenza tra fluido e liquido

MEDICINA ONLINE LABORATORIO CHIMICA FISICA SANGUE ANALISI FECI URINA GLICEMIA AZOTEMIA DENSITA CHEMISTRY LAB VISCOSITA LIQUIDO GAS SOLIDO FLUIDO ACQUA PESO SPECIFICO SCUOLA RICERCA RESISTENZA ATTRITOCon “fluido” in chimica si definisce un materiale (generalmente costituito da una sostanza o da una miscela di più sostanze) che si deforma illimitatamente (fluisce) se sottoposto a uno sforzo di taglio, indipendentemente dall’entità di quest’ultimo. Il fluido è un particolare stato della materia che comprende

  • i liquidi;
  • gli aeriformi (i gas);
  • il plasma;
  • alcuni solidi plastici.

Con “liquido” in chimica si indica uno degli stati della materia, insieme a “solido” ed aeriforme (gas). Le sue proprietà principali sono: fluidità, elasticità ed incomprimibilità. Generalmente, una sostanza allo stato liquido è meno densa che allo stato solido, ma un’importante eccezione è costituita dall’acqua.

Da quanto detto appare chiaro che i liquidi fanno parte della grande famiglia dei fluidi: tutti i liquidi sono fluidi, ma non tutti i fluidi sono dei liquidi.
Consideriamo ad esempio un tipo particolare fluido: un gas. Il gas è un fluido, tuttavia non è un liquido, bensì è allo stato aeriforme. Immesso in un dato contenitore, il gas lo occupa tutto mentre invece, un altro particolare fluido, un liquido, ne occupa solo una parte, perché i liquidi mantengono il loro volume, i gas invece no.
Sinteticamente si può concludere dicendo che i liquidi sono quei particolari fluidi che mantengono il loro volume.

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Cos’è una galassia? Di cosa è fatta?

MEDICINA ONLINE POLAR STARS SPACE GALAXY GALASSIA MOON ECLIPSE LUNA STELLA POLARE TROVARE LUNA FACCIA LIGHT SIDE MOON APOLLO PIANETA LIGHT SPEED TERRA EARTH SPACE SPAZIO HI RESOLUTION WALLPAPER NASA IMAGE PICTURE PICS.jpgL’universo è tempestato da un impressionante numero di stelle, una quantità incalcolabile, considerando che anche con i più moderni telescopi, riusciamo ad osservarne soltanto una porzione limitata.

A causa della reciproca forza gravitazionale, ammassi e sistemi composti da milioni o miliardi di stelle, insieme al mezzo interstellare – formato da polveri e gas rarefatti – formano dei giganteschi agglomerati, meglio conosciuti come Galassie.
In altre parole una Galassia non è altro che un enorme insieme di corpi celesti e materiale rarefatto, tenuto insieme dalla gravità, che le conferisce anche una particolare morfologia.
Grazie all’astronomo statunitense Edwind Hubble, che nel 1923 scandagliò il cielo con il telescopio Hooker, oggi sappiamo che nel nostro universo esistono miliardi di galassie più o meno grandi, classificabili, a seconda della conformazione assunta, in base al sistema che porta il suo nome.
Considerandone la forma apparente, le galassie sono perciò suddivise in:

1) Ellittiche: consiste in un profilo a forma di disco ellissoidale ed è la forma più diffusa.

2) A spirale e spirale barrata: hanno forma di disco ma con delle spire che si diramano dal nucleo; nel caso della spirale barrata, un fascio di stelle attraversa il nucleo.

3) Peculiari: sono galassie dalla conformazione irregolare, la cui forma è provocata dall’interazione della forza di marea con le galassie vicine.

Le galassie e le stelle al loro interno sono sottoposte a due diversi tipi di moti, quello di rotazione e quello di traslazione. Mentre il primo consiste nella rotazione delle stelle intorno al nucleo – fortemente attrattivo data la sua elevata densità – il secondo si riferisce al graduale allontanamento delle galassie dalla Terra, uno spostamento recessivo che conferma la teoria dell’Universo in espansione. A prescindere dal tipo di moto, non si è ancora riusciti a scoprire la velocità reale né delle stelle, né delle galassie; un’avvincente sfida per l’astronomia, che ipotizza la presenza di materia oscura, dotata di massa – quindi di forza gravitazionale – ma invisibile, non essendo in grado di emettere ne riflette la luce.

Il termine galassia ha origine greca, deriva dalla parola “galaxias”, con significato di “latteo”. E non è certo un caso: Via Lattea è il nome della galassia per eccellenza, quella in cui è contenuto il Sistema solare, dove si svolge tutta la vita conosciuta. Oltre ad essa, è possibile osservare, senza l’utilizzo di strumenti particolari, anche le due “Nubi di Magellano” e la “Galassia di Andromeda”.

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Di cosa sono fatti i denti?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZE DENTI DA LATTE DECIDUI PERMANENTI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari AnoI denti sono formati da dentina (o avorio), un particolare tipo di tessuto osseo giallognolo molto resistente. Essa ha la funzione di proteggere la polpa dalle variazioni di temperatura e dalle sollecitazioni meccaniche. Non a caso, i denti sono gli organi più mineralizzati dell’organismo umano. La dentina è un materiale poroso composto:

  • per il 65% di materiale inorganico;
  • per il 22% di materiale organico;
  • per il 13% di acqua.

Nella corona (la parte sporgente e visibile del dente) la dentina è rivestita da uno strato di smalto, un particolare tessuto epiteliale di colore bianco molto resistente e mineralizzato che ha il compito di proteggere il dente dalle aggressioni esterne. La dentina è più tenera dello smalto: una volta esposto vi si creano facilmente delle cavità.
A livello del colletto e delle radice la dentina è rivestita da un altro tipo di tessuto osseo, detto cemento, che la ancora alla sua sede.

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Cavità pulpale
Nella dentina è presente una piccola cavità (cavità pulpale) che contiene la polpa del dente particolarmente ricca di vasi sanguigni e di terminazioni nervose (nervo trigemino). Essa si continua in un canalicolo che percorre ciascuna delle radici (canale radicale) per poi sboccare nell’alveolo con un piccolo foro, attraverso al quale penetrano nel dente vasi sanguigni e nervi. Al suo interno sono contenute cellule particolari, gli odontoplasti, che hanno la funzione di produrre la dentina necessaria ai processi di rinnovamento.
La sensibilità del dente è dovuta proprio alla presenza delle terminazioni nervose all’interno della polpa dentaria. Ciascun dente possiede una sensibilità tattile, termica e dolorifica.

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