Pepe bianco: proprietà, calorie, usi in cucina, fa male?

MEDICINA ONLINE PEPE NERO VERDE GRIGIO ROSA BIANCO GIALLO COLORE SAPORE PICCANTE DIFFERENZA CALORIE RICETTA CUCINA USO COSMETICA CUCINARE PIETANZA SALSA PASTA CARNE PESCE IRRITA GASTRITE FA MALE CONTROINDICAZIONI GRAVIDANZA.jpgIl pepe bianco è ricavato dalla lavorazione dei frutti del Piper nigrum, una pianta appartenente alla famiglia delle Piperaceae dalla quale si ottengono, attraverso diversi procedimenti, anche il pepe nero e il pepe verde.

Per la produzione di pepe bianco, le bacche del Piper nigrumvengono colte quasi mature (quando appaiono grandi e rossastre) e vengono messe a macerare in acqua per provocare il distacco dell’involucro esterno (venduto polverizzato come “guscio del pepe” dal colore marrone e dal gusto pungente). Il pepe bianco non fa male alla nostra salute, ovviamente se consumato in quantità moderate.

I grani puliti vengono successivamente fatti essiccare e alla fine della lavorazione si presentano più piccoli di quelli del pepe nero e con sapore molto più delicato.

Proprietà e benefici del pepe bianco

Le proprietà benefiche del pepe bianco derivano dalla presenza di piperina e sono del tutto simili a quelle del pepe nero e di quello verde.

Gli effetti stomachici e stimolanti delle secrezioni gastriche e della termogenesi lo rendono utile per favorire la digestione, nonché per agevolare l’assorbimento dei nutrienti dal cibo ingerito e stimolare il metabolismo.

Il pepe bianco è inoltre efficace per depurare l’organismo grazie alle proprietà diuretiche e per abbassare la febbre grazie all’effetto antipiretico.

Calorie e valori nutrizionali per 100 grammi di pepe bianco

  • Calorie 296 kcal
  • Proteine 10,4 g
  • Carboidrati 68,6 g
  • Grassi 2,12 g
  • Fibra alimentare 26,2 g
  • Sodio 5 mg

Uso in cucina

Il sapore del pepe bianco risulta più tenue e dolce rispetto al tipo nero. I suoi grani sono più piccoli, più profumati e meno piccanti.

Il pepe bianco si adatta perfettamente a tutti i piatti dal sapore delicato come quelli a base di pesce (buonissimo nei primi con frutti di mare) o di carni bianche.

Perfetto per aromatizzare salse (soprattutto se a base di panna o formaggio), patate lesse e sottaceti.

Per il suo aroma dolce e tenue si presta bene anche ad abbinamenti originali, ad esempio con la frutta per creare un fresco dessert di fragole o con il tofu.

Per il suo colore chiaro questo pepe è più adatto in generale a insaporire salse e maionesi bianche per non ottenere l’antiestetico aspetto puntinato che creerebbe il pepe nero perché si sa, in cucina anche l’occhio vuole la sua parte!

Il pepe bianco ha un grande successo nella cucina cinese poiché il suo aroma meno pungente di quello nero si sposa meglio con i sapori agrodolci.

Le bacche del pepe bianco insieme a quelle del pepe nero vengono grossolanamente macinate e amalgamate per ottenere una miscela molto usata nella cucina francese chiamata mignonette.

Curiosità sul pepe bianco

Nell’Antica Roma il pepe era molto amato e tra i dolci dell’epoca c’era un dessert preparato proprio con il pepe bianco: i suoi grani venivano arrostiti e ricoperti con miele.

In generale nelle tavole imbandite dei Romani il pepe bianco era molto utilizzato e spesso si macinava nel vino o si univa a olio d’oliva, vino e aceto per preparare salse con le quali servire il pesce.

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Pepe verde: proprietà, controindicazioni, fa male?

MEDICINA ONLINE PEPE NERO VERDE GRIGIO ROSA BIANCO GIALLO COLORE SAPORE PICCANTE DIFFERENZA CALORIE RICETTA CUCINA USO COSMETICA CUCINARE PIETANZA SALSA PASTA CARNE PESCE IRRITA GASTRITE FA MALE CONTROINDICAZIONI GRAVIDANZA.jpgPepe verde, così come il nero, viene prodotto dal frutto acerbo di una pianta della famiglia delle Piperacee. Nel procedimento di essiccazione viene trattato con diossido di zolfo in modo da mantenere il colore verde del frutto.  La particolarità del pepe verde è quella di essere generalmente conservato in salamoia: le drupe immature, ancora verdi, si immergono in una soluzione salina, bloccando i processi enzimatici di natura ossidativa. Così facendo, si riesce ad ottenere non solo una colorazione verde, ma si conferisce al prodotto anche morbidezza ed un sapore decisamente aromatico.

La tonalità verdastra di questo pepe può essere anche la conseguenza della sua lavorazione, precisamente dell’essiccazione, durante la quale subisce un trattamento con il diossido di zolfo che impedisce la perdita del suo tono cromatico.
Il pepe verde può essere conservato anche sott’aceto.

Nella tradizione Occidentale, il pepe nero e il pepe bianco erano maggiormente utilizzati, mentre il pepe verde affonda robuste radici nella lontana Thailandia: in questo Paese, infatti, si ha l’abitudine di utilizzare il frutto acerbo del pepe in grani appena raccolti dalla pianta.

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Proprietà

Le proprietà del pepe verde sono pressoché identiche a quelle del pepe nero: le potenzialità anti-fermentative ed antisettiche venivano sfruttate già in passato per la conservazione degli alimenti.
La piperidina, la piperina e la piperettina sono ammidi che conferiscono il sapore piccante all’olio essenziale di pepe verde; grazie a questi costituenti, il pepe verde si utilizza come stimolante nervoso e gastrico. Il pepe sembra favorire la digestione, perché il “pizzicare” è percepito anche a livello dello stomaco. Possiede proprietà febbrifughe ed antibatteriche; proprio per questa caratteristica viene utilizzato anche in alcuni insetticidi.
Ad uso esterno, il pepe verde determina un’azione a livello dei recettori del dolore: per questo, proprio come il pepe in generale, esplica proprietà rubefacenti, determinando una blanda irritazione a livello cutaneo indotta dalla vasodilatazione dei capillari. L’attività rubefacente del pepe resta, comunque, di minor entità rispetto a quella esplicata dal peperoncino.

Controindicazioni

Controverso il possibile effetto gastrolesivo del pepe verde, per cui in genere – a scopo cautelativo – si consiglia di limitarne il consumo in presenza di gastrite, reflusso gastroesofageo od ulcera gastrica. Il pepe verde non fa male alla nostra salute, ovviamente se consumato in quantità moderate.

Pepe verde in cucina

Da ultimo, ma non per importanza, il pepe verde impreziosisce piatti a base di pesce e carne e dona brio e sapidità a molte salse e creme: se al pepe verde si unisce un mix di pepe rosa, pepe nero e pimento, si crea una miscela che prende il nome di creola.
Il pepe verde, in cucina, si abbina molto bene ad altre spezie, come noce moscata, ginepro e coriandolo.
Nella The History of the Decline and Fall of the Roman Empire, di E. Gibbon, il pepe era considerato “l’ingrediente preferito nella più esclusiva cucina romana”.

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Peperoncino, sesso, testosterone e prostata: qual è il legame?

MEDICINA ONLINE PEPE DI CAYENNA NERO VERDE GRIGIO ROSA BIANCO SAPORE PICCANTE DIFFERENZA CALORIE RICETTA CUCINA USO COSMETICA CUCINARE PIETANZA SALSA PASTA CARNE PESCE IRRITA GASTRITE FA MALE CONTROINDICAZIONI GRAVIDANZAIl peperoncino viene usato spesso come “Viagra dei poveri” in virtù dell’aiuto che fornisce in caso di disfunzione erettile, dal momento che – essendo un buon vasodilatatore – tende a fornire un aiuto appunto contro l’impotenza, tuttavia non deve essere consumato in eccesso, se si vogliono evitare guai e rischi di tumore alla prostata.

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Peperoncino e prostata
Un uso sconsiderato di peperoncino tende ad infiammare la ghiandola, stimolando il desiderio nell’uomo da una parte, ma facendo anche aumentare il rischio di prostatite (infiammazione della prostata) che a lungo andare potrebbe comportare un maggior rischio di tumore prostatico, così come dimostrano gli ultimi studi scientifici (Giornata europea di informazione sulle malattie della prostata. Ansa, 12 settembre 2007). E il tumore della prostata è la principale causa di morte per tumore nella popolazione maschile, dopo quello al polmone.

Testosterone e peperoncino
Riguardo al rapporto tra testosterone – l’ormone che regola il comportamento sessuale maschile – e peperoncino è interessante il risultato di uno studio dell’Università di Grenoble (Francia), secondo cui esisterebbe una correlazione tra la preferenza di un uomo per i cibi piccanti ed i suoi livelli di testosterone. Il team di ricercatori ha messo 114 uomini tra i 18 e i 44 anni di età davanti a un piatto di purè di patate senza condimento. Ai volontari è stata data la possibilità di insaporirlo a piacimento, con sale e salsa piccante. A fine pasto, i soggetti hanno dovuto fornire un campione di saliva: chi aveva abbondato con la salsa piccante ha dimostrato di avere più alti livelli di testosterone in circolo rispetto agli altri partecipanti (mentre la preferenza per il sale non ha evidenziato alcun legame con l’ormone). I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Physiology and Behaviour.

Quanto peperoncino consumare?
Il peperoncino non va consumato più di due volte a settimana, limite che specialmente nel sud Italia, viene spesso superato abbondantemente. Perciò occorre maggiore divulgazione scientifica a riguardo in quelle regioni. Importante infine ricordare che quando il peperoncino viene abbinato a un superalcolico potrebbe essere causa di eiaculazione precoce.

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Differenza tra pepe nero e peperoncino: proprietà, calorie ed idee in cucina

MEDICINA ONLINE DIFFERENZA PEPE NERO PEPERONCINO ROSA VERDE PICCANTE PROSTATA CALORIE CUCINA RICETTE CIBO MANGIARE DIETA DIMAGRIRE.jpgDue sapori antichi, due diversi modi di conferire piccantezza ai nostri cibi. Impariamo a conoscerli un po’ meglio e a scegliere quello che più si adatta alle nostre esigenze.
Il pepe, o più correttamente “pepe nero”  (Piper Nigrum), è una pianta della famiglia delle Piperacee, i cui frutti (che correntemente vengono definiti “grani”) vengono utilizzati essiccati.

Originaria dell’India meridionale, viene coltivata in tutti i Paesi tropicali.
Il principio attivo che gli conferisce il caratteristico gusto piccante è dato da un principio attivo denominato “piperina”.
Fin dall’antichità sono attribuite al pepe proprietà sia organolettiche a scopo alimentare sia di conservazione dei cibi sia curative (secondo la medicina ayurvedica).

Il peperoncino, o Capsicum, è un genere di piante della famiglia delle Solanacee (come patate, melanzane, pomodoro, peperone, tabacco), il cui nome occidentale deriverebbe dalla parola latina capsa (contenitore, da cui deriva anche capsula) ma secondo un’altra teoria dal greco kapto (mordere, mangiare).
Non si conosce esattamente la sua terra d’origine, ma certamente arrivò in Europa dopo il secondo viaggio nelle Americhe di Cristoforo Colombo.
I frutti sono generalmente di un bel rosso vivo e il principio attivo contenuto in essi è un alcaloide chiamato capsaicina, presente  soprattutto nella parte interna, quella che avvolge i semi.

Il consumo odierno

C’è un po’ di confusione fra i vari tipi di pepe in commercio: il pepe nero propriamente detto si ricava dal frutto acerbo sbollentato ed essiccato al sole, il pepe bianco si ricava dal frutto del pepe nero conservando soltanto il seme, il pepe verde è sempre pepe nero trattato con diossido di zolfo, il pepe grigio si ottiene dalla macinatura finissima di pepe bianco e pepe nero. Pepe rosapepe garofanato (o pimento), pepe lungopepe di Sichuan sono invece le bacche aromatiche prodotte da altre piante che hanno con il pepe nero unicamente una somiglianza estetica.
Da qualche anno si trova in commercio anche in Italia una miscela di diversi tipi di pepe (bianco, nero, verde, rosa) in grani o macinata nota con il nome di fantasia di “Creola”. Il pepe ha rappresentato nel 2002 (ultimo dato disponibile) più del 20% del totale delle spezie commerciate al mondo: il mercato internazionale del pepe si trova in India, nella città di Kochi, ma il maggior produttore mondiale è da qualche anno il Vietnam.

Il peperoncino può essere consumato fresco o essiccato, tenendo conto che – come detto – la sua maggiore piccantezza risiede nella membrana interna (detta placenta) che avvolge i semi. Contrariamente a quanto si pensi, la piccantezza non si modifica con l’essiccazione o il consumo a crudo: non essendo la capsaicina idrosolubile, il tipico gusto piccante del peperoncino rimane pressoché invariato. In Italia, come in quasi tutto il mondo, l’uso del peperoncino è molto diffuso: Calabria e Basilicata (il cui peperoncino di Senise, detto anche “zafaran”, ha ottenuto il marchio IGP) se ne contendono la tipicità. Usatissimo anche in Messico, in tutto il Nordafrica, in Cina, India e Thailandia e nelle due Coree. Tutti i Paesi di maggior consumo ne sono anche i maggiori produttori.

Valori nutritivi

100 grammi di pepe (un quantitativo “esagerato”, qui utilizzato solo come parametro), apportano 255 calorie e contengono 3,26 g di grassi, 64,81 di carboidrati, 10,95 di proteine, 26,5 di fibre).

100 grammi di peperoncino, invece, apportano 314 calorie, 16,76 g di grassi, 54,66 di carboidrati, 12,26 di proteine, 34,2 di fibre.

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Idee in cucina

CARPACCIO D’ANANAS AL PEPE

In pochi minuti si può preparare questo piatto semplicissimo e di grande effetto, dal gusto decisamente esotico.
Sbucciato con cura l’ananas, tagliarlo a rondelle, adagiarle sul piatto di portata cospargendo di abbondante pepe bianco macinato al momento.
Decorare con qualche frutto di lampone. Servire con succo d’ananas non zuccherato.

ACCIUGHE IN SALSA PICCANTE

Prendere 3 hg di acciughe sotto sale: sciacquarle, spinarle e disporre i filetti in un contenitore. Ottenuti due o tre strati di filetti, irrorare con abbondante olio extravergine di oliva e aggiungere uno spicchio d’aglio, due peperoncini di media grandezza, chiodi di garofano e cannella. In alternativa, per rendere il composto più omogeneo, si può emulsionare insieme all’olio un mezzo cucchiaino di doppio concentrato di pomodoro. Lasciar riposare in luogo fresco per almeno un paio d’ore e servire come aperitivo o antipasto.

In conclusione

Più che veri e propri alimenti, i protagonisti di questo confronto sono degli utili aromatizzanti per i nostri cibi. Di norma, il consumo avviene in quantitativi assai moderati; difficile, quindi, stabilire delle reali preferibilità sulla base di criteri nutrizionali standard.

La sfida potrebbe anche chiudersi in pareggio, ma le proprietà extra-alimentari del peperoncino (favorisce la digestione, regolarizza la pressione, contribuisce ad abbassare il colesterolo cattivo nel sangue, combatte l’aerofagia, cura ulcere e emorroidi, nevralgie e reumatismi, è indicato come coadiuvante nelle laringiti e faringiti, pare che sia utile anche contro la caduta dei capelli e la psoriasi…) lo fanno preferire, e dunque il nostro voto va al peperoncino, che si fa preferire anche per il fatto di essere un prodotto nazionale, non necessariamente d’importazione, e quindi reperibile “a km zero”.

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Il peperoncino potenzia davvero l’erezione e combatte la disfunzione erettile?

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Vasodilatatore

La risposta a questa domanda è SI. Il peperoncino, specie di buona qualità ed assunto con moderazione (quantità ridotte e non più di due volte a settimana), può effettivamente agire come blando vasodilatatore naturale e ciò può determinare una effettiva maggiore facilità di raggiungere e mantenere una erezione efficace e per un tempo maggiore. Inoltre il peperoncino ha un effetto infiammante sulla prostata e ciò può tradursi in un rapporto sessuale più ricco di emozioni piacevoli. A questo si aggiunge – come spesso avviene negli integratori stimolanti – una percentuale non indifferente di “effetto placebo” che può solo che aiutare l’uomo a mantenere una potente erezione.

Soluzione definitiva?

Il peperoncino è quindi la soluzione definitiva, naturale e senza controindicazioni alla disfunzione erettile? Certamente no. E’ importante ricordare infatti che un eccessivo uso di peperoncino può determinare infiammazioni a bocca, esofago e stomaco oltre a fastidiose prostatiti ed aumentare il rischio di eiaculazione precoce; inoltre alcuni tipi di disfunzione erettile (ad esempio quelle in cui l’impotenza è correlata ad alterazioni vascolari dell’asta peniena) non giovano assolutamente dell’assunzione di peperoncino.

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Per approfondire, leggi: Come avere la più potente erezione della tua vita senza farmaci

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Scopri quali sono le 5 spezie più usate al mondo e le loro proprietà

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma LE 5 SPEZIE PIU USATE AL MONDO PROPRIETA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Pene AnoLe spezie fin dall’antichità hanno sempre assunto un valore eccezionale, questo perché anche la pietanza più semplice (ed insipida!) può assumere un gusto buono e particolare con la loro aggiunta. Le spezie sono una vera e propria “polvere magica”: rendono ogni piatto speciale e diverso. Le spezie ci fanno viaggiare, non solo con il palato, ma anche attraverso il mondo. Ogni spezia, infatti, è ricavata da un differente tipo di pianta o di fiore che cresce in una specifica parte del pianeta, ed è per questo che ci sono alcune spezie il cui sapore evoca terre lontane, sapori a volte sconosciuti, andando ad identificare un particolare paese, un po’ come il curry ci ricorda la dorata e assolata terra d’India o il coriandolo, il cui colore evoca i verdi e incontaminati paesaggi del Perù.

Il loro uso è, infatti, dominante nei paesi orientali dove, così come nel Sud America, se ne conoscono e sfruttano le numerose proprietà benefiche, ma anche in Europa se ne fa largo uso, nella cucina domestica così come nei ristoranti a cinque stelle per la preparazione di pietanze raffinate dal gusto “esotico”.
Ma quali sono le spezie più diffuse nel  mondo?

Una delle più antiche è l’anice. Da quello verde Il caratteristico anice stellatoallo stellato, passando per quello pepato, questa spezia importata dagli arabiusata nell’antichità da greci e romani per le sue proprietà digestive, è stata rivalutato nell’800. In Francia, l’anice viene usato nella preparazione di alcuni piatti di carne ma in generale lo si ritrova alla base di molti liquori, come ad esempio la sambuca, l’ouzo greco e il Pastis, quest’ultimo tipico aperitivo alcolico originario di Marsiglia, in Francia.

Cannella in polvere e in stecca
La cannella è, invece, originaria della Cina e si ricava da un arbusto. La forma sotto la quale è conosciuta è quella di una polvere molto profumata che viene utilizzata nella preparazione di dolci, e non solo. Ha virtù stimolanti e forse, come è stato ipotizzato, anche afrodisiache.

I 4 colori del pepeDall’India “con furore”, è il caso di dirlo, è arrivato il pepe, una delle spezie più utilizzate in tutto il mondo. Ne esistono di diversi tipi, identificati da colori: bianco, nero, verde e rosa. La qualità bianca, verde e nera rappresentano in realtà diversi gradi di maturazione di uno stesso frutto, mentre quello rosa deriva da un’altra specie di pianta, tanto è vero che è anche chiamato falso pepe. Parlando degli effetti che ha il pepe sull’organismo umano, possiamo dire che esso favorisce la produzione gastrica e perciò ha un’azione digestiva, per questo ne è sconsigliato l’utilizzo a chi soffre di gastrite e altre patologie dell’apparato digerente.

Leggi anche: Pepe Rosa: l’afrodisiaco naturale

Zafferano non in polvereLo zafferano, spezia fondamentale nella preparazione del tipico risotto alla milanese, è una pianta pregiata e rara che viene da lontano e per questo molto cara. Deriva, infatti da un particolare fiore che cresce in Asia. Conosciuto in oriente fin da tempi antichissimi, lo zafferano oggi viene usato nella preparazione di vari tipi di pietanze, dalle carni al pesce, dalla verdura, fino ai dolci. Gli vengono attribuite proprietà antiossidanti, oltre a un’azione nel potenziamento delle difese immunitarie e di prevenzione dell’ipercolesterolemia.

Leggi anche: Il peperoncino e gli altri cibi che irritano la tua prostata e possono causarti eiaculazione precoce

Il famosissimo curryInfine, tra le spezie più importanti e conosciute al mondo, un posto di rilievo è occupato dal curry. Quello che alcuni non sanno è che in realtà il curry non è una spezia, non una sola. Quella polvere giallo oro che rende due alimenti di per sè molto semplici nel sapore, come il pollo e il riso, così golosi e saporiti, altro non è che una armoniosa miscela di spezie orientali e aromi diversi, tra cui spiccano la cannella, il coriandolo, la curcuma, i chiodi di garofano e il cumino. Anche il curry ha delle proprietà mediche fungendo da blando antisettico ed antinfiammatorio naturale. Impiegato per lo più nella preparazione di piatti salati, soprattutto in Asia, può essere utilizzato anche nella preparazione di dolci come, ad esempio i budini.

Per chi ama le spezie e desidera conoscerne tipologie, origini e proprietà, non c’è bisogno di fare il giro del mondo: basta programmare una gita in Toscana, al Museo Aboca, a Sansepolcro, in provincia di Arezzo, dove sono esposte tantissime varietà di piante, erbe medicinali e spezie, dalle più comuni alle più rare e particolari.

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