Calcolare la superficie di una ustione: la regola del 9 in neonati, bambini ed adulti

Quando un soggetto ustionato si pone all’attenzione del medico, sono diversi i fattori che bisogna prendere in considerazione per valutare la gravità della situazione. Insieme alla profondità dell’ustione (che può essere di primo, secondo, terzo o quarto grado), la gravità delle ustioni è determinata anche dall’estensione della zona lesa; tanto questa è maggiore e tanto più insidioso è Continua a leggere

Differenza tra ustione di primo, secondo, terzo e quarto grado

L’ustione è una lesione dei tessuti tegumentari (pelle ed annessi cutanei) provocata dall’azione di calore, sostanze chimiche, corrente elettrica o radiazioni. Possono essere di varia entità secondo l’intensità della temperatura, la durata del contatto e lo stato fisico della sostanza ustionante (solida, liquida o gassosa); in relazione alla gravità vengono distinte in gruppi:

1) Ustioni di primo grado (ustione epidermica o superficiale)
Le ustioni di primo grado, anche chiamate epidermiche o superficiali, sono le più lievi perché la lesione è limitata allo strato più superficiale della pelle; determinano la comparsa sulla cute di un semplice arrossamento (eritema) accompagnato da un dolore bruciante ma sopportabile e guariscono spontaneamente e rapidamente senza lasciare cicatrici sulla pelle.

2) Ustioni di secondo grado (ustione dermica o a spessore parziale)
Le ustioni di secondo grado, anche chiamate dermiche o a spessore parziale, sono quel tipo di ustioni in cui oltre ad essere interessato lo strato superficiale della pelle vi è un coinvolgimento anche dello strato di tessuto sottostante; queste ustioni causano un’intensa infiammazione cutanea, gonfiore e formazione di vescicole ripiene di liquido (flittene), sono molto dolorose e la guarigione è molto lenta. Le ustioni di secondo grado, possono essere ulteriormente divise in:

  • ustione dermica superficiale: interessa epidermide ed il solo lo strato più superficiale del derma;
  • ustione dermica intermedia: interessa epidermide e parte del derma;
  • ustione dermica profonda: interessa l’epidermide e l’intero strato tissutale sottostante con compromissione di follicoli piliferi e ghiandole sudoripare.

3) Ustioni di terzo grado (ustione a tutto spessore)
Le ustioni di terzo grado, anche chiamate a tutto spessore, sono ustioni molto gravi in quanto vi è un interessamento profondo dei tessuti; la pelle appare annerita, fredda, secca e dura, non è presente dolore per la distruzione delle terminazioni nervose e la guarigione richiede tempi lunghi lasciando cicatrici permanenti che possono richiedere interventi di chirurgia plastica. Se l’ustione è particolarmente estesa, può mettere a rischio la vita del paziente.

4) Ustioni di quarto grado
Le ustioni di quarto grado sono le più invasive: comportano lesioni di diversa gravità ai tessuti più profondi, come muscoli o ossa, determinando spesso la necessità di amputazione. Anche in questo tipo di ustione, come in quella di terzo grado, non si prova dolore nella zona interessata e, se estesa, mette a rischio la vita del paziente.

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Tipo Strati coinvolti Aspetto Consistenza Sensazione Tempo di guarigione Prognosi Esempio
Superficiale (primo grado) Epidermide Rossore senza vesciche Secca Dolorosa 5-10 giorni Ottima guarigione; scottature ripetute aumentano il rischio di melanoma Sunburn.jpg
Spessore parziale superficiale (secondo grado) Si estende al derma superficiale (papillare) Rossastro con vesciche chiare Umido Molto doloroso Tra le 2 e le 3 settimane Infezione locale/cellulite ma generalmente nessuno sfregio Scaldburn.jpg
Spessore parziale profondo (secondo grado) Si estende nel derma profondo (reticolare) Giallo o bianco; possibile formazione di vesciche Abbastanza secca Pressione e disagio, il dolore può essere assente 3-8 settimane Cicatrici, contratture (può richiedere l’escissione e innesti cutanei) Major-2nd-degree-burn.jpg
A tutto spessore (terzo grado) Si estende su tutto il derma Rigido e bianco/marrone/nero; nessuno sbiancamento Come il cuoio Senza dolore Molto lunga (mesi) e incompleta; necessità di autotrapianto o trapianto di tessuto epidermico sintetico Cicatrici, contratture, amputazione (raccomandata escissione precoce) 8-day-old-3rd-degree-burn.jpg
Quarto grado Si estende per tutta la pelle fino all’adipe, ai muscoli e alle ossa Nero; carbonizzato con escara Secca Senza dolore Richiede escissione Amputazione, significativa compromissione funzionale e, in alcuni casi, decesso Ожог кисть.jpg

Fonti di calore

Le più comuni sono: fuoco e liquidi. Altre sono: metalli caldi, sostanze chimiche tossiche (in questo caso si parla di causticazione) o corrente elettrica ad alto voltaggio. Essi possono agire per irradiazione (raggi solari, fiamme, vapori) o per contatto diretto (liquidi bollenti, infiammabili, corpi solidi, corrente elettrica). Le cause più frequenti di ustione sono: gli infortuni sul lavoro; seguono gli incidenti domestici (soprattutto bambini e anziani). Gli agenti eziologici dell’ustione variano con l’età. Essi condizionano l’entità e la gravità della lesione termica.

ETA(anni) CAUSA DI USTIONE
< 3 scottature
3-14 incendio di vestiario
5-60 incidenti sul lavoro
>60 incendio di abitazione, perdita di coscienza vicino a fonti di calore, fumare a letto

Superficie interessata dall’ustione
La gravità dell’ustione non si giudica solamente dalla profondità ma anche dall’estensione delle lesioni e dalla localizzazione della zona colpita. Una ustione di terzo grado che interessa un’area molto piccola, è ad esempio meno grave di una ustione di secondo grado che interessa il 70% della superficie corporea. Una ustione di media entità, ma molto estesa, può infatti produrre una maggior disidratazione ed anche un iperfunzionamento del metabolismo corporeo per la gran dispersione di calore che avviene attraverso la regione corporea non ricoperta dalla pelle andata distrutta. Iperfunzionamento che induce catabolismo di proteine e grassi trasformati in glucidi e quindi gravi problemi di malnutrizione. Per un rapido calcolo della superficie corporea interessata da una ustione, si usa spesso in medicina d’urgenza la “regola del 9”.

Altri fattori di gravità
Oltre al grado e all’estensione, in terzo luogo la gravità di un’ustione dipende dalla sede corporea interessata (zone ricoperte di peli e da uno strato cutaneo più spesso proteggono meglio di quelle glabre con pelle sottile, come le superfici flessorie e le pieghe articolari), ma anche dalle condizioni generali dell’infortunato:

  • età (i più a rischio sono i bambini piccoli e gli anziani);
  • condizioni fisiche e lesioni concomitanti (fattori aggravanti l’ustione sono la contemporanea presenza di traumi cranici, fratture, disidratazione corporea);
  • malattie preesistenti (è più pericolosa in presenza di cardiomiopatie, broncopneumopatie, diabete e malattie epatiche o renali).

Shock da ustione
Se le ustioni sono molto estese, sia in superficie che in profondità, si può instaurare una sofferenza generale che prende il nome di “shock da ustione”, a tal proposito leggi: Shock da ustione: cos’è, quando si verifica e quali sintomi provoca

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Differenza tra macula, papula, pustola, vescicola, bolla, flittene e pomfo

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Macula

Con il termine “macula” in dermatologia si intende una lesione elementare della cute, piana e non infiltrante, caratterizzata da una modificazione del colore rispetto al resto della cute. Le macule possono avere origine di diversa natura, come un’emorragia circoscritta, un’alterazione della pigmentazione, infiltrati infiammatori. Possono avere diversi colori ed essere più o meno scure in base alla quantità di melanina. Sono macchie anche le ecchimosi. Vengono definite macchie melanodermiche le macchie scure come le efelidi, le lentiggini, i nevi o il cloasma e leucodermiche le macchie chiare come i nevi anemici, la vitiligine o la pitiriasi alba. Frequente è l’evoluzione della macula verso la papula.

Papula

Con “papula” si intende un piccolo rilievo della pelle, solido e generalmente di forma conica, che non contiene pus il che le distingue dalle pustole. Spesso le papule sono presenti in grappoli e sono accompagnate da rash cutaneo. Una condizione che causa le papule è detta papulosi o papulomatosi. Esempi di papulosi sono il tipo linfomatoide o la papulosi a cellule chiare. Le papule possono essere determinate da angiomi, da infiammazione, da infezioni, da acne, da accumulo di secrezioni di tessuto epiteliale (iperplasia) o di fluidi ghiandolari.

Pustola

Con “pustola” si intende una lesione circoscritta della pelle a carattere transitorio, caratterizzata da una cavità superficiale contenente una piccola raccolta di pus ed evidente all’osservatore come rilievo della pelle. La sede di raccolta è generalmente intraepidermica e il liquido è un essudato opalescente, torbido. Esempi molto comuni di pustole sono i brufoli e l’acne (giovanile o dell’adulto). Raccogliendo il liquido con un tampone, all’esame microbiologico si possono distinguere: pustole purulente (contaminate da batteri o altri microrganismi) e pustole sterili (derivanti da pustolosi o da una forma particolare di psoriasi). I comedoni (punti neri) sono spesso lo stadio iniziale del processo che porta alla formazione delle pustole.

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Vescicola

Con “vescicola” si intende una piccola raccolta di liquido chiaro al di sotto dello strato esterno dell’epidermide, rilevabile come una piccola rilevazione superficiale, quasi sempre in sede intraepidermica, di rado in sede dermo-epidermica. Possono apparire vescicole nelle dermatiti irritative o allergiche da contatto. Prendono il nome di “vescicole” tumefazioni di piccole dimensioni, con diametro inferiore a 0,3 cm, in caso contrario si parla di bolle. Il liquido deriva da uno stravaso di siero o sangue proveniente da vasi sottocutanei circostanti la lesione, se si tratta invece di pus, quindi torbido anziché limpido, la tumefazione prende il nome di pustola. Le vescicole si formano anche in presenza di affezioni cutanee: in alcuni casi rappresentano la manifestazione più importante della malattia come ad esempio nel pemfigo e nel pemfigoide; in altri invece sono associate a lesioni quali l’eritema, i noduli e le pustole.

Bolla

Con “bolla” si intende un rigonfiamento dovuto a una raccolta di liquido limpido al di sotto dello strato esterno dell’epidermide, e può essere di varie dimensioni, a seconda della causa scatenante. come abbiamo visto nel paragrafo precedente, è comunque più grande di una vescicola.

Flittena e flittene

Con “flittena” si intende un tipo di vescicola subepidermica caratterizzata da un rigonfiamento dovuto a una raccolta di liquido, generalmente sieroso, al di sotto dello strato esterno dell’epidermide. Tuttavia la flittena può essere riempita da sangue (si parla allora di flittena ematica) o pus (in genere a seguito di sovrainfezione batterica). La flittena può essere di varie dimensioni, a seconda della causa scatenante. Sono invece dette flittene o flitteni in particolare le bolle dovute a ustione.

Pomfo

Con “pomfo” si intende una lesione edematosa del derma caratterizzata da un rilievo cutaneo tondeggiante e liscio, di colore rosso o bianco, con alone eritematoso e pruriginoso. Il pomfo si verifica generalmente in conseguenza di dermatosi, di allergie alimentari e farmacologiche, di infezioni virali, parassitosi intestinale, puntura di insetti. Lo si trova tipicamente nell’orticaria.

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Ustioni: trattamento, tempi di recupero e prognosi

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Trattamento delle ustioni

Un’ustione superficiale ma molto estesa può essere pericolosa così come un’ustione poco estesa ma molto profonda, di conseguenza nei casi gravi e per le ustioni che interessano parti delicate del corpo come il viso o l’addome è necessario rivolgersi tempestivamente al pronto soccorso. In presenza di ustioni serie si può solo raffreddare la parte lesa con acqua fredda, non applicare ghiaccio o pomate e non tentare di staccare indumenti rimasti attaccati alla pelle: solo un medico sa come operare in queste circostanze senza provocare danni. Quando invece l’ustione è piccola e lieve è possibile trattare la lesione a casa tenendo sempre a mente che le ustioni sono facilmente soggette alle infezioni.
Per prima cosa è necessario mettere la parte ustionata sotto l’acqua fredda corrente o immergerla in una vaschetta con acqua e ghiaccio; il lavaggio deve durare fino a quando il dolore non scompare. Il freddo infatti è fondamentale nell’automedicazione delle ustioni per due ragioni: ha un effetto antidolorifico ed interrompe il processo distruttivo della pelle che continua anche quando la parte lesionata è stata allontanata dalla fonte di calore.
Dopo il lavaggio si può pensare ad effettuare la medicazione che agevolerà la guarigione e che proteggerà la parte lesa dalle infezioni. Si possono utilizzare delle garze medicate che sono imbevute di sostanze, come l’acido ialuronico, che accelerano il processo di rigenerazione cutanea oppure si possono applicare sulla parte delle pomate specifiche, disponibili in commercio, contenenti le medesime sostanze. In caso di dolore intenso e persistente si può ricorrere all’applicazione locale di prodotti specifici che possiedono un’azione anestetica, contenenti ad esempio benzocaina o lidocaina.
È importante nell’automedicazione delle ustioni mantenere il più possibile sterile la parte interessata perché la pelle ustionata è particolarmente esposta alle infezioni e quindi bando a quei rimedi tipo olio, talco, farina ed altro che rallentano il processo di guarigione e che, a differenza dei preparati specifici, non sono sterili. Per lo stesso motivo quando si formano delle vesciche bisogna evitare assolutamente di forarle perché in questo modo si interromperebbe l’integrità cutanea ovvero la barriera naturale contro i batteri dell’ambiente. Le ustioni lievi guariscono in 10-15 giorni lasciando una leggera iperpigmentazione che poi nel tempo scompare spontaneamente.

FOTO DI USTIONE DI TERZO GRADO (IMMAGINE ESPLICITA)

Tempi di guarigione

I tempi di guarigione variano molto in base allo stato di salute del soggetto e all’estensione dell’ustione. Genericamente una ustione di primo grado guarisce completamente in 5/7 giorni, una ustione di secondo grado guarisce in 2/3 settimane, una ustione di terzo grado guarisce in alcuni mesi e generalmente richiede autotrapianto di epidermide, mentre in casi più gravi può portare ad amputazione.

Prognosi

Le grandi ustioni possono essere fatali, ma i trattamenti moderni sviluppati a partire dal 1960 hanno migliorato significativamente la prognosi, soprattutto nei bambini e nei giovani adulti. A livello mondiale, circa 11 milioni di persone all’anno richiedono cure mediche e 300 000 muoiono a causa di ustioni. Negli Stati Uniti, circa il 4% delle persone ricoverate in un centro per grandi ustionati non sopravvive. La prognosi a lungo termine è principalmente correlata alla dimensione delle ustioni e all’età della persona colpita, giacché i più giovani hanno maggior speranza di guarigione rispetto ai soggetti più anziani.

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Ustione con acqua bollente: cosa fare/non fare e tempi di guarigione

MEDICINA ONLINE PENTOLA CUCINA USTIONE ACQUA CALDA BOLLENTE PRIMO SECONDO GRADO COSA FARE.jpgGli incidenti domestici sono frequenti nelle case degli italiani. Basta un attimo di distrazione per scottarsi con il ferro da stiro, con l’acqua calda oppure con le pentole sul fuoco. Il risultato è un’ustione, ossia una lesione prodotta dall’azione del calore: può essere più o meno grave, in base soprattutto all’estensione e alla durata del contatto dell’agente ustionante con la cute, e se ne distinguono tre gradi. Nei casi seri, di terzo grado (con necrosi dei tessuti cutanei), bisogna immediatamente andare al pronto soccorso o chiamare il 118. In attesa dei soccorsi l’ideale è far sdraiare il paziente e coprirlo, senza dargli da bere.

Ustioni di primo e secondo grado
Solitamente l’acqua bollente tende a determinare ustioni di primo grado o secondo grado. Quelle di primo grado comportano arrossamento (o eritema) e procurano bruciore e male. In genere guariscono in una settimana, senza lasciare cicatrici.
Le ustioni di secondo grado causano in genere bolle (flittene), dolore e bruciore intensi: quelle più superficiali si sanano in 10-15 giorni senza lasciare esiti cicatriziali, quelle più profonde guariscono in un lasso di tempo maggiore e possono lasciare cicatrici.

Cosa fare?

  • Il primo soccorso è il raffreddamento della parte, immergendola nell’acqua fredda nel più breve tempo possibile, per un quarto d’ora. Ma attenzione: se l’ustione è dovuta a sostanze chimiche, come la calce secca, usare esclusivamente soluzione fisiologica e non acqua. Se la parte lesa è piuttosto estesa o ci sono vesciche, lacerazioni della pelle o carne viva, meglio andare immediatamente al pronto soccorso senza perdere tempo con rimedi fai da te.
  • Coprire la parte ustionata con le apposite garze medicate o con biancheria di cotone pulita e bagnata.
  • Se si sono scottati bambini piccoli, anziani o ammalati, si deve comunque consultare sempre un medico.
  • Vanno eliminati eventuali indumenti a contatto con la parte bruciata ma con attenzione. Via anche anelli, bracciali o collane.
  • Se c’è un ritardo nella guarigione, è possibile che si stia sviluppando un’infezione: chiamare il medico.

Cosa NON fare?

  • Non applicare disinfettanti, creme non specifiche, ghiaccio, dentifricio, burro, olio, pomodori o altri rimedi casalinghi.
  • Non forare le eventuali bolle per svuotarle del liquido: è un’operazione che è meglio faccia il medico, per evitare infezioni.
  • Non comprimere la zona lesionata.
  • Non usare “rimedi della nonna” o fai da te, specie se l’ustione è grave od estesa.

Tempi di guarigione
I tempi di guarigione variano molto in base allo stato di salute del soggetto e all’estensione dell’ustione. Genericamente una ustione di primo grado guarisce completamente in 5/7 giorni, mentre una ustione di secondo grado guarisce in 2/3 settimane.

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Ustione di primo grado: cosa fare e tempi di guarigione della pelle

MEDICINA ONLINE USTIONE PRIMO SECONDO TERZO GRADO 1 2 3L’ustione è una lesione dei tessuti tegumentari (pelle ed annessi cutanei) provocata dall’azione di calore, sostanze chimiche, corrente elettrica o radiazioni. Possono essere di varia entità secondo l’intensità della temperatura, la durata del contatto e lo stato fisico della sostanza ustionante (solida, liquida o gassosa); in relazione alla gravità vengono distinte in primo, secondo,terzo e quarto grado. Una ustione si classifica di primo grado se interessa solo lo strato più superficiale della pelle che è chiamato epidermide. Dove l’epidermide costituisce l’interfaccia del corpo con l’ambiente circostante e pertanto funge da barriera e protezione contro ogni intrusione patogena. Pertanto se una lesione non provoca rottura dell’epidermide rimane intatta la protezione e non insorgono successivi problemi di contaminazione ed infezioni.

Sintomi e segni

I sintomi delle ustioni di primo grado sono:

  • Eritema. Arrossamento susseguente all’irritazione della cute dovuto all’aumento di afflusso sanguigno nei vasi capillare che alimentano la pelle nella zona colpita.
  • Edema. Accumulo dei liquidi negli spazi interstiziali cellulari del derma (tessuto immediatamente sottostante). Liquidi costituiti da acqua e proteine a basso peso molecolare provenienti dal plasma che fuoriescono dai vasi sanguigni a causa dell’aumento di permeabilità e dell’aumento di pressione idrostatica causato dall’iperemia. L’aumento di permeabilità dei vasi sanguigni è originata dalla liberazione nella regione ustionata di sostanze mediatrici del processo di flogosi (infiammazione) come: istamina e serotonina.
  • Dolore/bruciore anche molto acuto.

Trattamento delle ustioni di primo grado

Le ustioni di primo grado nella stragrande maggioranza dei casi non necessitano neanche l’intervento del medico e possono essere trattate con semplici rimedi e con l’uso di qualche farmaco che non richiede prescrizione medica e quindi rientrante nella fascia di quelli da banco.

Ustione di primo grado: cosa fare?

In caso di ustione di primo grado:

  • raffreddare la parte ustionata. La cute ha la proprietà di conservare il calore e pertanto il primo intervento deve mirare ad abbassare la temperatura della zona ustionata. Per fare ciò basta o immergerla nell’acqua o applicarvi con un panno pulito degli impacchi con acqua fredda. L’operazione lenisce il dolore e deve essere ripetuta per almeno una quindicina di minuti;
  • lavare scrupolosamente e delicatamente la zona ustionata con acqua e sapone;
  • applicare un sottile velo di una pomata a base di benzocaina che lenisce dolore e bruciore;
  • proteggere l’ustione con garza vasellinata che impedisce che la trama del tessuto aderisca alla cute infiammata. Ricoprire tale strato con una comune fasciatura. La medicazione va rinnovata ogni giorno per impedire possibili infezioni;
  • lenire il dolore assumendo un antinfiammatorio non steroideo;
  • nel caso si formassero bolle ripiene di liquido sieroso, queste non vanno assolutamente bucate per evitare possibili infezioni. In tali casi bisogna utilizzare per la protezione della ferita garze vasellinate imbevute di antibiotico.

Tempi di guarigione

I tempi di guarigione variano molto in base allo stato di salute del soggetto e all’estensione dell’ustione. Genericamente una ustione di primo grado guarisce completamente in 5/7 giorni. Le ustioni di primo grado, in assenza di complicazioni che comunque sono rarissime, generalmente non lasciano alcun segno né cicatrice.

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Differenza tra scottatura ed ustione

MEDICINA ONLINE PENTOLA CUCINA USTIONE ACQUA CALDA BOLLENTE PRIMO SECONDO GRADO COSA FAREL’ustione è una lesione dei tessuti tegumentari (pelle ed annessi cutanei) provocata dall’azione di calore, sostanze chimiche, corrente elettrica o radiazioni. Possono essere di varia entità secondo l’intensità della temperatura, la durata del contatto e lo stato fisico della sostanza ustionante (solida, liquida o gassosa); in relazione alla gravità vengono distinte in primo, secondo,terzo e quarto grado.

La scottatura è una bruciatura determinata liquidi caldi o da gas, in particolare da bevande calde, dall’acqua di rubinetto a temperatura troppo elevata nel bagno e nella doccia, dall’olio usato per friggere e dal vapore. Le lesioni da scottature appaiono frequenti nei bambini al di sotto dei cinque anni.

Ustione è un termine più generico, causato da calore, caustici, elettricità o radiazioni, mentre scottatura si riferisce in particolare all’azione lesiva di liquidi e gas.

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Causticazione, folgorazione, calore e radiazioni: i diversi tipi di ustione

MEDICINA ONLINE CAUSTICAZIONE FOLGORAZIONE CALORE RADIAZIONI SOLE FULMINI CHIMICA ACQUA BOLLENTE RADIAZIONI ERITEMA PRIMO SECONDO TERZO GRADO DIVERSI.jpgL’ustione è una lesione dei tessuti tegumentari (pelle ed annessi cutanei) che può essere provocata dall’azione di:

  • calore (ustioni termiche) da fiamme, corpi metallici arroventati come il ferro da stiro o i fornelli, liquidi bollenti come l’acqua che bolle o l’olio che frigge, raggi solari);
  • sostanze chimiche (causticazioni) da acido muriatico, ammoniaca, soda caustica. Possono essere causate da oltre 25000 tipi di sostanze, molte delle quali sono basi forti (55%) o acidi forti (26%). La maggior parte dei decessi per ustioni chimiche è dovuta all’ingestione della sostanza caustica;
  • corrente elettrica (folgorazioni) classificate come derivanti da alta tensione (maggiore o uguale a 1 000 volt), da bassa tensione (meno di 1 000 volt) o quali ustioni secondarie dovute a un arco elettrico; nei bambini sono causate spesso dal contatto con cavi elettrici (60%) o prese elettriche (14%). Anche i fulmini possono provocare ustioni, spesso estremamente gravi;
  • radiazioni: le ustioni da radiazione possono essere causate dall’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti (come quelli provenienti dal sole, dalle cabine abbronzanti o da processi di saldatura) o alle radiazioni ionizzanti (come nel caso della radioterapia, dei raggi X o di un fallout radioattivo). L’esposizione al sole, in particolare, rappresenta la causa più comune di ustione superficiale da radiazione.

Le ustioni possono essere di varia entità secondo l’intensità della temperatura, la durata del contatto e lo stato fisico della sostanza ustionante (solida, liquida o gassosa).

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