Non riesco a controllare la pressione arteriosa alta

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PRESSIONE ARTERIOSA VALORI NORMALI PATOLOGICI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari AnoE’ possibile che, nonostante sia seguito da un buon cardiologo, un soggetto non riesca a mantenere la propria pressione arteriosa entro limiti accettabili? Certamente si. In circa il 15-20% dei casi, nonostante l’impiego di almeno 3 farmaci, i valori pressori rimangono lievemente o molto elevati. Tra le principali cause di resistenza c’è

  • l’errata modalità di assunzione dei farmaci prescritti (tipicamente il paziente si dimentica di assumere la terapia, specie se anziano);
  • l’uso contemporaneo di farmaci (cortisone) che aumentano la pressione arteriosa;
  • L’uso/abuso di sostanze (liquirizia, cocaina, nicotina, caffeina…) che aumentano la pressione arteriosa;
  • la presenza di sindrome delle apnee notturne;
  • le presenza di varie patologie concomitanti non curate, che tendono ad innalzare i valori pressori (endocrine, renali, etc).

Per risolvere questo problema non c’è purtroppo una ricetta che vada bene per tutti i casi: in questi casi il medico deve ricercare la causa di questo scarso controllo pressorio e curarla e/o ricorrere ad altri farmaci o ad associazioni diverse, più raramente ad interventi chirurgici, in caso di tumori endocrini.

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Effetti della cocaina sul comportamento sessuale e l’orgasmo

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma EFFETTI COCAINA SESSO SESSUALE ORGASMO   Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgLa cocaina è una sostanza estratta dalle foglie della pianta sudamericana della coca. Si presenta sotto forma di polvere bianca cristallina dal gusto amaro. La cocaina o il crack, così come le amfetamine o il caffè, appartengono alle sostanze stimolanti perché in grado di velocizzare la complessiva attività del sistema nervoso sia centralmente che perifericamente. Il piacere intenso prodotto dalla cocaina è dovuto alla potente capacità di bloccare il reuptake della dopamina, quindi di aumentarne la concentrazione e di prolungarne il tempo di azione; tutto viene intensificato in maniera non naturale.
La cocaina si può “sniffare”, assumere per endovena, per inalazione dei vapori (crack) o masticando le foglie; può essere anche applicata sui genitali. Spesso la cocaina viene utilizzata assieme ad altre sostanze; con l’eroina (speed ball), metadone, benzodiazepine o alcol; con quest’ultimo si forma cocaetilene, una pericolosissima sostanza causa di frequenti decessi.

Generalmente l’utilizzo di cocaina viene utilizzata per aumentare la libido e la potenza sessuale.
Tuttavia, gli effetti sul comportamento sessuale, osservati nei consumatori, variano in relazione alla dose, alla personalità del consumatore e alle circostanze dell’uso ed al sesso: le donne sono infatti più suscettibili all’effetto stimolante.
Una dose medio-bassa di cocaina (25-150 mg), produce euforia, un senso di aumentata forza fisica e mentale, un aumento delle percezioni sensoriali e di conseguenza, un aumento del piacere sessuale. Dopo l’iniziale fase euforica (che può durare generalmente qualche ora) può seguire un’indifferenza sessuale.

Alti livelli di cocaina possono determinare stati di allucinazioni, psicosi e stati di ipersessualismo che possono sfociare in maratone di sesso o masturbazione compulsiva.
L’utilizzo della cocaina è molto legata al “setting” in quanto viene frequentemente consumata in ambienti ricreativi quali pub, discoteche, party. L’azione afrodisiaca (aumento del desiderio sessuale) è sfruttata dalla donne dipendenti da crack, dedite alla prostituzione praticata nei locali,e dai clienti stessi, per migliorare le performance sessuali.
Negli uomini l’utilizzo di cocaina, oltre ad aumentare il desiderio, riduce la sensibilità (la cocaina è anche un anestetico locale) rendendo difficile l’eiaculazione e ritardando pertanto l’orgasmo.

Un utilizzo cronico, soprattutto ad alte dosi, si accompagna ad una diminuzione della potenza sessuale sino ad arrivare ad una fase di anedonia sessuale. Il calo dell’attività sessuale si esplica attraverso un abbassamento del desiderio sessuale correlato probabilmente ad un’iperprolattinemia nella donna e ad una diminuzione del testosterone nel maschio.

Da un’indagine conoscitiva condotta nel 2000, dal Ser.T di Padova, su un campione di 250 soggetti emerge come un soggetto su cinque fra quelli intervistati riferisca di far uso di sostanze esplicitamente a scopo sessuale. Tra i consumatori “finalizzati” la sostanza viene assunta in previsione di un rapporto sessuale per sentirsi più seducenti, più desiderabili e per far fronte ad una presunta “incompetenza sessuale”. Quella che viene maggiormente salvaguardata è l’immagine del buon amante agli occhi del partner non tanto la soddisfazione condivisa dell’atto sessuale.
Dalle testimonianze infatti emerge come gli effetti derivanti dalla cocaina comprendano un aumentato livello di eccitazione sessuale in contrasto con una riduzione della capacità di raggiungere l’orgasmo. Una sorta di piacere anelato ma raggiunto, purtroppo, con enorme difficoltà.

Un altro fattore associato all’utilizzo di cocaina in contesti ricreativi-sessuali, comprende una struttura personologica caratterizzata dall’impulsività e da una continua ricerca di forti emozioni, denominata “sensation seeking” . In tal modo, le sensazioni percepite durante le attività sessuali verrebbero amplificate e l’impulsività del soggetto, sotto l’effetto di sostanze, aumenterebbe esponendolo ad un numero maggiore di rapporti ed alla mancanza di opportuni metodi contraccettivi.

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Marijuana, cocaina, LSD e altre droghe: come cambiano il tuo sperma?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma MARIJUANA COCAINA LSD DROGHE SESSO SPERMA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgTutto ciò che mangiamo e beviamo, influisce su quantità, densità, colore, odore e sapore dello sperma, come abbiamo visto in questo articolo. Ma non solo cibo e bevande: anche le droghe influiscono sulle caratteristiche dell’eiacultato, ognuna in modo diverso. Vediamolo oggi.

Marijuana

Secondo il National Study on Drug Use and Health realizzato negli USA nel 2009, la marijuana è la sostanza illegale più utilizzata dagli americani. I cannabinoidi da cui è composta la marijuana vengono sintetizzati dal nostro corpo, quindi le nostre cellule sono naturalmente dotate di recettori per questa sostanza. Proprio per tale ragione se i cannabinoidi attaccano i testicoli e quindi lo sperma, si verificano alcuni effetti indesiderati. Più o meno il 33 percento dei consumatori abituali di marijuana ha una bassa conta di spermatozoi. Si è anche dimostrato che il legame tra i componenti attivi e i metaboliti della marjuana e i ricettori dello sperma può causare una diminuzione della motilità degli spermatozoi. Non è invece ancora ben chiaro quali siano gli effetti di un utilizzo saltuario della sostanza: non sono stati ancora condotti studi approfonditi, ma l’idea predominante è che nonostante questi uomini possano recuperare facilmente le loro funzionalità riproduttive interrompendo l’utilizzo, non dovrebbero fare uso di marijuana nel momento in cui decidessero di avere un figlio.

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Cocaina

La cocaina è la leggendaria “killer dell’erezione,” perché causa vasocostrizione (ossia la riduzione del calibro dei vasi sanguigni), che è una delle cause della disfunzione erettile. È difficile stabilire cos’altro provochi perché tutti gli studi condotti su esseri umani sono complicati dal fatto che la cocaina ti fa venire semplicemente venire voglia di divertirti di più. Perché non abbiamo più informazioni sugli effetti della cocaina? I test che sono stati fatti sui consumatori non sono mai puri perché nella maggior parte dei casi la cocaina si assume con l’alcol, con le sigarette o anche con altre droghe ed è rarissimo imbattersi in persone che usano solo cocaina. Non si può ovviamente chiedere forzatamente ad un gruppo di persone di farsi di cocaina e poi cercare di accoppiarsi. Gli studi condotti sugli animali invece hanno dimostrato che nei testicoli e nello sperma esistono alcuni recettori della cocaina. I tessuti testicolari registrano un’anatomia anormale. C’è la degenerazione di un buon numero di cellule. Questi studi condotti sugli animali hanno rivelato che ci potrebbe essere una sorta di trasmissione della cocaina dallo sperma maschile all’ovulo femminile. Gli effetti di questo fenomeno non sono ancora noti, ma potrebbero portare a un aborto spontaneo.

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Oppiacei

Tanto per essere chiari, quando parlo di oppiacei mi riferisco all’eroina, all’ossicodone, ecc. Un utilizzo di oppiacei a lungo termine può comportare problemi al sistema riproduttivo a causa di una soppressione dell’ormone GnRH che è normalmente secreto nell’ipotalamo (l’organo che controlla la ghiandola pituitaria). Ciò significa che la ghiandola pituitaria produce meno LH (ormone luteinizzante) e FSH (ormone follicolo-stimolante), che è semplicemente un modo più fantasioso di dire che il corpo non produce abbastanza sperma per fare un bambino. È stato inoltre studiato che la dipendenza da oppiacei produce una frammentazione del DNA all’interno dello sperma, che può ridurre la fertilità e causare aborti spontanei.

Metanfetamine

Trovo superfluo dire che se fai uso di metanfetamine forse avere un figlio non rientra proprio nelle tue priorità. Se nonostante ciò vuoi comunque avere figli allora aspettati dei danni ai tubuli seminiferi che sono parte dell’apparato riproduttore maschile. Anche in questo caso il problema è sempre lo stesso: bassa produzione di testosterone. Inoltre lo sperma potrebbe incorrere in problemi di vasocostrizione e circolazione del sangue. Il problema principale in materia di anfetamine e loro derivati è il rischio che nel bambino si sviluppino malformazioni cardiache.

LSD (dietilammide-25 dell’acido lisergico), funghi allucinogeni e ketamina

Probabilmente concepire un figlio sotto acido non è un’idea grandiosa, ma la verità è che nessuno può dirlo con assoluta certezza. La maggior parte degli studi effettuati non ha mostrato effetti diretti dell’LSD sullo sperma. Tutte le ricerche che sono state fatte per capire se l’utilizzo di acidi (inclusi funghi e ketamina) può modificare le cellule del DNA negli spermatozoi sono state assolutamente inconcludenti.

MDMA/Ecstasy

Anche se avete la fortuna di trovare della vera MDMA e non semplicemente quella porcheria che circola nei vari locali, sappiate che il vostro sperma avrà comunque dei problemi. La ricerca su queste droghe non è moltissima, tuttavia è sicuro che l’MDMA può danneggiare la produzione di testosterone, come tutte le altre sostanze che sono su questa lista del resto. Può determinare danni al DNA spermatico o degenerazioni delle cellule nel tessuto testicolare. La motilità degli spermatozoi si mantiene intatta ma il numero diminuisce drasticamente. Diciamo che l’effetto è simile a quello della cocaina, con l’unica differenza che nel caso della cocaina anche la motilità subisce danni, mentre qui è solo la conta degli spermatozoi, cioè la produzione di sperma, a risentirne. Sostanzialmente lo sperma c’è ancora, ma le possibilità che si possa mettere incinta una donna diminuiscono notevolmente. Inoltre, come nel caso delle metanfetamine, anche la MDMA può causare malformazioni cardiache nel bambino.
Se avete letto attentamente queste informazioni e non volete comunque rinunciare alle vostre abitudini ma, al tempo stesso, volete dare al vostro partner dello sperma di qualità, astenetevi da qualsiasi droga per almeno 3/4 settimane prima di avere un rapporto sessuale.

Per la stesura di questo pezzo ci siamo basati anche sullo studio del 2012 “The Insults of Illicit Drug Use in Male Fertility”, realizzato dall’American Society of Andrology e apparso sul Journal of Andrology. Se siete curiosi di saperne di più potete trovarlo qui.

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Le 20 droghe più potenti e pericolose al mondo

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma LE DROGHE PIU POTENTI PERICOLOSE MONDO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.gifDanno alla salute, livello di dipendenza e danno sociale. E’ questa la triade su cui si basa la classifica delle 20 droghe più pericolose al mondo emersa da uno studio condotto dal prof. David Nutt dell’università di Bristol e pubblicata sulla prestigiosa rivista “The Lancet”. Il risultato, ottenuto mediante un’inchiesta tra intervistati qualificati, stravolge decisamente le graduatorie governative delle sostanze più pericolose e proibite.

In 18° posizione troviamo la droga da discoteca per antonomasia: l’MDMA meglio conosciuta come ecstasy. Caratterizzata da un elevata psicotossicità, presenta forti analogie con la mescalina ed i suoi precursori sono sostanze presenti in piccole quantità nelle myristicacae (come la noce moscata ad esempio). L’MDMA agisce aumentando il rilascio di serotonina e induce distorsioni percettive con euforia, affabilità, caduta delle barriere inibitorie e aumento della libido, riduzione dell’ansia e della paura. C’è da dire che molti degli effetti della molecola sono strettamente connessi al setting e alle condizioni psicologiche dell’individuo che l’assume. L’azione di attivazione del sistema simpatico spiega gli effetti collaterali e breve termine quali la tachicardia,la secchezza della fauci, la sudorazione, i crampi addominali, la nausea e il vomito. L’ abuso cronico di ecstasy ha conseguenze molto pericolose e includono la comparsa di uno  stato d’ansia, attacchi di panico, turbe della memoria, irritabilità e fenomeni di flashback.

Posizione 17 per il GHB anche noto come “droga dello stupro” che negli anni novanta ha creato non poche rogne alle autorità statunitensi. Il γ-idrossibutirrato viene utilizzato in Italia a bassi dosaggi come presidio per il trattamento dell’alcolismo ma il suo impiego come sostanza d’ abuso è da ricollegare agli effetti psicostimolanti che determinano uno stato di euforia , aumento della sensazione tattile e del desiderio sessuale. I postumi saranno simili a quelli di una sbronza e sebbene i decessi conseguenti all’assunzione di questa sostanza siano molto rari, dosi elevate di questa sostanza possono causare vomito, nausea, sonnolenza, vertigini, disturbi respiratori, convulsioni e coma. Il GHB preso regolarmente induce dipendenza fisica e in alcuni casi psicologica.

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Il tetracannabinolo si colloca in posizione 11, due posti dietro il tabacco. Gli effetti della cannabis  sono molteplici: da uno stato euforico sognante, con senso di distacco dalla realtà, a una sensazione di coscienza doppia, da un aumento della capacità introspettiva a una sensazione di rallentamento della dimensione temporale. L’assunzione cronica  può indurre l’insorgenza di psicosi, difficoltà nell’articolare un discorso, disattenzione e soprattutto uno stato di demotivazione nel corso del quale si è portati ad anteporre la ricerca di una nuova dose a tutte le attività cardine della vita quotidiana incluso la propria igiene e l’interesse per il proprio aspetto fisico.

Posto numero 8, un attimo prima del tabacco delle sigarette, per l’anfetamina, che è un farmaco con proprietà anoressizzanti e psicostimolanti. Nel suo uso illegale la forma più diffusa oggi è lo speed (dall’inglese “velocità”). Lo speed può essere formato da anfetamine, sostanze metanfetaminiche, anfetamino-simili come l’efedrina. Il suo colore varia dal bianco, al giallo, al rosa, al marrone chiaro e dipende soprattutto dalle impurità contenute nei solventi usati nel processo chimico di realizzazione della sostanza. L’abuso dell’amfetamina causa una grave dipendenza fisica e psicologica, provoca inoltre un esaurimento fisico e malnutrizione/denutrizione estrema fino alla cachessia e alla morte.

Alla posizione numero 6, sorprendentemente alle spalle dell’alcool che detiene il 5 posto, troviamo la chetamina, anestetico generale che agisce sulla trasmissione glutammatergica e sul sistema simpatico, il cui impiego  in medicina è stato notevolmente ridimensionato. La chetamina ha  effetti molto caratteristici che la differenziano dagli altri anestetici e ne giustificano l’impiego come sostanza d’abuso. Conosciuta anche come special K o superacido, rientra nelle così dette “club drugs” per la sua capacita di indurre una condizione di delirio con alterata percezione della realtà, esperienze extracorporee ed allucinazioni.  Gli effetti si esauriscono nel giro di circa mezz’ora tuttavia gliutilizzatori cronici di chetamina manifestano una forma di dipendenza simile a quella da cocaina e pare che l’abuso di questa sostanza possa avere un ruolo rilevante nello sviluppo della schizofrenia.

Ed al primo posto della classifica, cosa troviamo? A detenere il primato in questa non certo onorevole classifica è l’eroina. Si tratta di un oppiaceo ottenuto dalla morfina e la cui azione è riconducibile a una riduzione dell’eccitabilità neuronale e della liberazione dei neurotrasmettitori. Gli effetti dell’eroina comprendono un senso di benessere e di pace accompagnato da un distacco dagli stress fisici e psichici; in molti si sono spinti a definire le sensazioni indotte dalla sostanza, simili a un orgasmo. Decisamente meno piacevoli le conseguenze sul sistema cardiovascolare con bradicardia e ipotensione, sulla cute con rush e prurito e sull’apparato respiratorio con importante depressione  e broncospasmo. Il tutto si esaurisce nel giro di 4-6 ore in caso di iniezione, mentre dura un po’ meno se la droga viene fumata o sniffata. Le crisi d’ astinenza da eroina compaiono dopo appena 6-8 ore dall’ultima assunzione e comprendono tremore, febbre, ansia, crampi addominali, vomito, sudorazione intensa inducendo il soggetto alla disperata ricerca di una nuova dose.

Non inserita nella classifica del prof. Nutt una nuova sostanza che si sta diffondendo ultimamente tra le nuove generazioni: si chiama Krokodil e viene dalle fredde terre della Russia ma si sta pericolosamente diffondendo in Europa occidentale. La scelta del nome è dovuta a uno degli effetti collaterali di questa droga che consiste nella comparsa sulla pelle di vaste macchie verdastri e squamose. Anche le autorità italiane sono allertate da questa nuova droga killer che è un surrogato fatto in casa dell’eroina con effetti, incredibile a dirsi, ancora più devastanti.

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I 5 comportamenti che rendono il fumatore simile ad un eroinomane. Il fumo NON è un vizio né un’abitudine: è una tossicodipendenza

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Eiaculazione precoce: gli uomini la curano con alcol e droghe. E sbagliano

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO UOMINI GRUPPO AMICI BRINDANO FELICITA ALCOL BIRRA VINO ALCOLICI ALCOLISMO TOSSICODIPENDENZACocaina, eroina, fantomatici farmaci acquistati su internet o alcol. Il tutto per tentare di risolvere un problema che affligge circa il 25% dei maschi in tutto il mondo, l’eiaculazione precoce. E’ la pericolosa scelta ‘fai-da-te’ intrapresa “da almeno un terzo dei pazienti che poi arrivano dal medico in cerca di soluzioni efficaci, che di certo non trovano ricorrendo a sostanze illecite”. A sottolinearlo François Giuliano, urologo dell’Università di Versailles, oggi a Madrid a margine della presentazione di un campagna europea di sensibilizzazione su questo problema sessuale.

“Molti uomini – dice Giuliano all’Adnkronos Salute – durante il week-end”, quando gli incontri sessuali sono più facili, “prendono l’abitudine di bere alcol, che effettivamente ritarda l’eiaculazione, ma di certo non puo’ essere una soluzione duratura per una vera e propria malattia”. Eppure, sottolinea Vincenzo Mirone, docente di Urologia dell’università Federico II di Napoli, “le terapie oggi ci sono: e’ disponibile la dapoxetina, un farmaco efficace che ritarda di 4-5 volte il tempo di durata del rapporto e che va assunto due o tre ore prima dell’incontro sessuale. Ma, al contrario dell’impotenza che abbiamo curato con vari medicinali ormai disponibili sul mercato da anni, risolvere il problema dell’eiaculazione precoce sara’ piu’ difficile: gli uomini tendono non solo a parlarne meno, ma a non rendersi nemmeno conto dell’esistenza del problema”.

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