Cos’è una sostanza stupefacente?

MEDICINA ONLINE ECSTASY DROGA EFFETTI MDMA METABOLITA MDA DIPENDENZA ALLUCINAZIONI VISIONI ECCITAZIONE PILLS PILLOLA COMPRESSE PASTIGLIE PASTICCHE ILLEGALI FARMACICon “sostanza stupefacente” (chiamata comunemente “droga”) si intende una sostanza chimica:

  • farmacologicamente attiva: cioè possiede un principio attivo dotato di una specifica attività biologica;
  • dotata di azione psicotropa, cioè capace di alterare l’attività mentale;
  • più o meno tossica e nociva per l’organismo.

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Differenza tra sostanza psicotropa, stupefacente e droga

MEDICINA ONLINE DROGA EROINA COCAINA POLVERE SPACCIATORE CUCCHIAINO TOSSICODIPENDENZA ECSTASY MARIJUANA TOLLERANZA ASSUEFAZIONE DIPENDENZA FISICA PSICHICA PSICOLOGICA.jpgSostanze psicotrope o psicoattive

Le sostanze “psicotrope” (anche chiamate “psicoattive“, i due termini sono sinonimi) sono un gruppo eterogeneo di sostanze accomunate dal fatto di avere la capacità di agire sui processi psichici alterando l’attività mentale di chi le assume. La maggioranza delle sostanze psicotrope sono in grado di indurre, in seguito all’uso Continua a leggere

Addio sigarette: un test per scegliere le terapie su misura per smettere di fumare

MEDICINA ONLINE SMETTERE DI FUMARE CHAMPIX VARENICLINA FUMO SIGARETTA TOP TABACCO NICOTINA TABAGISMO DIPENDENZA TOSSICODIPENDENZA DANNI FARMACO AIUTO PACCHETTO SIGARETTE SAPORE CANCRO POLMONI ICTUS INFARTOUn test genetico consentirà presto di pianificare percorsi terapeutici personalizzati per aumentare le possibilità di riuscire a smettere di fumare: è ciò che emerge da una ricerca dei ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano, pubblicata su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature.

La ricerca

Lavorando su un semplice prelievo di sangue, i ricercatori hanno individuato le caratteristiche genetiche individuali che influenzano il rischio di diventare dipendente dal fumo di sigaretta o anche la difficoltà a smettere di fumare pur con l’aiuto di una terapia farmacologica. Alcune variazioni nel DNA, specifiche per ciascun individuo, localizzate nei geni che determinano i recettori della nicotina – spiegano i ricercatori – sono risultate associate con il rischio di diventare dipendenti proprio dalla nicotina. In particolare, alcune di queste variazioni determinano anche un’ aumentata difficoltà a smettere di fumare in pazienti che hanno assunto degli specifici trattamenti farmacologici antifumo e hanno ricevuto un apposito supporto psicologico.

Smettere di fumare non è così facile

I risultati dello studio hanno anche purtroppo confermato quello che tanti fumatori sanno bene: smettere di fumare e soprattutto non riprendere a fumare dopo che si è smesso, non è affatto facile: benché poco dopo l’inizio della terapia antifumo oltre il 70% dei soggetti è riuscito a smettere di fumare, a un anno dall’ inizio del trattamento, molti sono ricaduti nella dipendenza dal fumo e solo il 47% dei soggetti ha smesso definitivamente. “Questi risultati – afferma Francesca Colombo, ricercatrice dell’Unità di Epidemiologia Genetica e Farmacogenomica dell’INT, oltre che coordinatrice dello studio – rappresentano il primo passo verso l’individuazione di un profilo genetico individuale, sulla base del quale si potrà definire un percorso terapeutico di disassuefazione dal fumo il più personalizzato ed efficace possibile”.

I migliori prodotti per il fumatore che vuole smettere di fumare

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, pensati per il fumatore che vuole smettere di fumare o che ha smesso da poco. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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L’alcol è una droga?

MEDICINA ONLINE ALCOL ALCOOL ALCOLICI BIRRA VINO VODKA ETILICO ETANOLO DROGA DIPENDENZA ALCOLISTA BERE TOSSICODIPENDENZA AIUTO ALCOLISTI ANONIMI SUPERALCOLICI RUM COCKTAIL COME USCIRNE CONSIGLI MARITO.jpgL’alcol etilico, anche chiamato “etanolo”, è una sostanza liquida che si forma per fermentazione di alcuni zuccheri semplici o per distillazione del mosto fermentato. L’alcol è una sostanza estranea all’organismo, non essenziale, è tossica per le cellule ed è un potente agente tumorale. L’alcol etilico, oltre all’acqua, è il principale componente delle bevande alcoliche; queste ultime contengono altri principi nutritivi (vitamine, sali minerali, proteine, zuccheri) ma sono presenti solo in minime tracce, per questa ragione le bevande alcoliche non possono essere considerate un alimento.
Non è una sostanza nutriente o utile, ma provoca danni diretti alle cellule di molti organi, tra cui il fegato e il Sistema Nervoso Centrale. Pur possedendo un elevato valore calorico (7 Kcal per grammo, inferiore solo ai grassi), non è utilizzabile dall’organismo per il lavoro muscolare, ma solo per il metabolismo di base, risparmiando sull’uso di altri principi nutritivi quali grassi e zuccheri (per questo gli alcolici fanno ingrassare). Spesso sottovalutato, ricordiamo che l’alcol è pericoloso per la salute dell’organismo e non a caso è stato inserito al quarto posto nella classifica Lancet della pericolosità delle droghe, prima di anfetamine, LSD ed ecstasy. I rischi maggiori per un alcolista sono il coma etilico (anche mortale), la malnutrizione per difetto, gli incidenti mortali ed i reati commessi sotto l’influsso dell’alcol. La speranza di vita media di un alcolista è di 12 anni minore rispetto alla media della popolazione generale.

L’alcol è una droga?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) classifica l’alcol fra le droghe; pur essendo una droga giuridicamente legale, è comunque una sostanza molto tossica per la cellula epatica, più di molte droghe illegali, ed è causa di una tossicodipendenza il cui grado è superiore rispetto alle droghe più conosciute. Non determina danni solo alla salute di chi la assume, bensì – indirettamente – si rende protagonista di numerosi decessi causati dagli incidenti stradali commessi sotto il suo effetto.

Come tutte le droghe, anche l’alcol:

  • ha un potere psicoattivo (è in grado cioè di modificare il funzionamento del cervello);
  • se assunto in modo continuo nel tempo induce assuefazione (per ottenere lo stesso effetto bisogna aumentare la dose);
  • quando non viene assunto può determinare i sintomi di “craving“, cioè dell’astinenza;
  • può nel tempo instaurarsi un legame specifico che condiziona negativamente lo stile di vita della persona che ne fa uso, mettendone a rischio la salute fisica, psichica, familiare e sociale.

Secondo l’OMS l’Europa è la Regione dove si beve più alcol al mondo. Il consumo d’alcol per abitante è il doppio rispetto alla media mondiale. L’alcol è il terzo fattore di rischio per i decessi e per le invalidità in Europa, e il principale fattore di rischio per i giovani. Una famosa ricerca che indicava come positivo per la salute il consumo di un bicchiere di vino al giorno, si è rivelata poi essere falsa. Il vino, la birra e gli alcolici ed i superalcolici in genere, non fanno mai bene al nostro organismo e sarebbe preferibile escluderli completamente dalla nostra alimentazione.

Diverse ricerche scientifiche hanno determinato che esistono persone particolarmente predisposte a sviluppare abuso alcolico e dipendenza. Il nuovo impiego di tecniche di neuroimmagine applicate al campo delle dipendenze ha reso possibile capire quali siano le disfunzioni a livello neurale delle persone affette da dipendenza. La predisposizione può quindi essere prodotta da fattori fisici e genetici, ma, assieme ai condizionamenti famigliari (ad esempio genitori alcolisti) e sociali, rappresenta un fattore di rischio, e non una necessaria predeterminazione all’alcolismo. E’ importante ricordare però, che tutte le persone possono correre il rischio di diventare dipendenti se sufficientemente esposti ad alcol e sostanze, poiché queste coinvolgono i circuiti neuronali della sopravvivenza, ossia quelli che regolano fame, sesso, emozioni, memoria, gratificazione. In altre parole: non tutti i soggetti predisposti diventano necessariamente alcolisti e non tutti i soggetti non predisposti sono necessariamente al riparo dal diventare alcolisti.

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Cosa fare quando viene voglia di fumare: come faccio a reprimerla?

MEDICINA ONLINE SMETTERE DI FUMARE CHAMPIX VARENICLINA FUMO SIGARETTA TOP TABACCO NICOTINA TABAGISMO DIPENDENZA TOSSICODIPENDENZA DANNI FARMACO AIUTO PACCHETTO SIGARETTE SAPORE CANCRO POLMONI ICTUS INFARTOAvete appena smesso di fumare e vi siete resi conto di quanto sia difficile, specie i primi giorni, resistere ai sintomi da astinenza da nicotina e di quanto sia facile – invece – cedere alla voglia di fumare? Chi vi parla è stato fumatore per 15 anni e vi assicuro capisce perfettamente questa difficoltà. Oppure siete ancora fumatori e state pianificando tutta una serie di comportamenti che vi aiuteranno a non fumare più una volta che avrete smesso? Oppure avete un parente o amico che volete tenere lontano dalla nicotina? In tutti e tre i casi questo è l’articolo giusto: qui troverete i migliori consigli, da quelli apparentemente più banali a quelli più insoliti, per resistere alla dipendenza da nicotina e – soprattutto – PER PREVENIRLA. Con me (e con parenti, amici e pazienti) hanno funzionato e funzionano ancora oggi, dopo 5 anni che ho spento l’ultima sigaretta.

1) Prendi un foglio e scrivi i motivi per cui non vuoi più fumare

Un sistema che per me ha funzionato è stato scrivere su un foglio i motivi per cui non volevo più fumare ed ogni volta che mi riveniva (e mi riviene!) voglia di fumare, rileggevo lentamente e con calma tutte le motivazioni per cui avevo voluto così tanto smettere. Prova a farlo anche tu: ti aiuteranno a controllarti! Ecco qui qualche esempio in cui forse ti ritroverai e che ha fornito molta motivazione al sottoscritto:

  • Perché vuoi fare una rampa di scale senza avere il fiatone.
  • Perché vuoi bene alla tua salute.
  • Perché vuoi evitare di avere il catarro ogni mattina.
  • Perché vuoi smettere di perdere soldi inutilmente.
  • Perché non vuoi essere uno schiavo delle tue dipendenze.
  • Perché stai perdendo il sonno, dimenticando di mangiare e ti senti sempre stanco e nervoso a causa delle sigarette.
  • Perché vuoi tornare a respirare bene.
  • Perché vuoi che la tua vita duri 11 anni di più.
  • Perché vuoi goderti una serata al ristorante con gli amici, anziché fare avanti/indietro ad ogni portata per andare fuori a fumare.
  • Perché senti di aver perso il rispetto per te stesso, la tua dignità e “il controllo sulla tua vita”.
  • Perché vuoi apparire più bello e con una pelle più giovane.
  • Perché vuoi bene ai tuoi cari e ti rendi conto che fumargli vicino danneggia anche la loro salute.
  • Perché vuoi smettere di avere l’alito cattivo.
  • Perché vuoi smettere di far respirare il tuo fumo ai tuoi figli.
  • Perché non vuoi dare il cattivo esempio ai tuoi figli.

2) Avere fiducia nel tempo

Se sei un ex fumatore da pochi giorni ed ogni 10 minuti devi resistere alla voglia di fumare, ti invito a riflettere sul fatto che i sintomi di astinenza sono maggiori i primi giorni e tendono a diminuire col tempo quindi la strada che ti attende è sempre più facile – giorno dopo giorno – di quella che hai già percorso. Non disperarti quindi: abbi fiducia in te e nel fatto che la voglia “matta” di oggi, domani sarà più facile da governare e tra una settimana diminuirà ancora.

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3) Ricordati che basta un tiro per tornare nel circolo vizioso

Ogni volta che mi riviene voglia di fumare, il mio cervello elabora sempre la stessa frase: è passato così tanto tempo da quando ho smesso che ormai sono “fuori pericolo”: non mi farà certo male fare qualche tiro! Mi accendo solo una sigaretta e basta. Ed invece no, non fate questo errore! Riflettete sul fatto che basta solo un tiro per ritornare nella dipendenza. Soprattutto se l’ex fumatore è stato un forte fumatore, ha solo due scelte: o non fumare mai più e rimanere ex fumatore, o farsi “anche solo un tiro” e tornare ad essere fumatore abituale. Non esiste “fumo solo una e basta” perché poi tornerà ad essere “ne fumo solo una ogni tanto” e finirai col tornare a fumare più di prima. A tal proposito leggi anche: Non fare più nemmeno un tiro: il libro gratuito per chi ha smesso e per chi vuole smettere di fumare

4) Stevia

Esiste una pianta che sembrerebbe avere il potere di diminuire i sintomi di astinenza e quindi il desiderio di fumare, sto parlando della stevia rebaudiana o, più semplicemente stevia, una pianta che viene spesso usata come dolcificante naturale in alternativa allo zucchero o al miele. La stevia è reperibile in forma liquida in tutti i negozi di alimenti naturali o supermercati ma può essere anche coltivata facilmente a casa e può aiutarvi a sentire meno i sintomi dell’astinenza da nicotina; a tal proposito leggi: La stevia ti aiuta a smettere di fumare sigarette: come assumerla

5) Resistete 2 o 3 minuti

Oggi la voglia di fumare mi viene mediamente una volta al mese ma quando ho smesso, specie i primi giorni, la sigaretta si materializzava nel mio cervello circa una volta ogni 10 minuti. Una ossessione martellante a cui è facile cedere prima o poi. Tuttavia il lato positivo era che il pensiero arrivava velocemente ma altrettanto velocemente spariva. Bastava resistere 2 o 3 minuti massimo e il “picco di desiderio” spariva: la battaglia era vinta. Imparate a resistere per 2 o 3 minuti ogni volta e vincerete la guerra! Per resistere può essere utile trovare un rapido diversivo, che vediamo nel punto seguente.

6) Fate qualcosa che vi impegni il cervello

Per creare un diversivo efficace, scegli un’attività che puoi iniziare con estrema rapidità, nel momento stesso in cui cominciate a sentire i sintomi della mancanza del fumo. Alcuni esempi che con me funzionano sono:

  • alzarsi per bere un bicchiere d’acqua;
  • mangiare un frutto;
  • fare degli stiramenti;
  • andare su Amazon e cercare qualche offerta interessante;
  • lavarsi i denti, la faccia, i capelli…;
  • usare una tecnica di rilassamento;
  • stendere lo smalto per le unghie;
  • stendere una crema idratante sul viso o sulle mani;
  • mangiare una caramella o un pezzo di liquirizia;
  • alzarsi dal tavolo prima del solito;
  • andare su Facebook, Twitter, Instagram o altro social per controllare le notifiche;
  • chiamare o chattare un amico/a;
  • guardarsi allo specchio e vedere che senza fumo la pelle è più bella;
  • suonare uno strumento musicale;
  • mettersi un lucidalabbra;
  • leggere (o rileggere) il libro di Allen Carr “E’ facile smettere di fumare se sai come farlo”;
  • fare una lista dei viaggi che ti piacerebbe fare;
  • contare i soldi risparmiati evitando di comprare le sigarette e fare una lista delle cose che ti ci potresti comprare;
  • farsi la barba;
  • leggere i miei articoli sullo smettere di fumare cliccando qui;
  • cantare una canzone;
  • uscire di casa e vai a passeggiare;
  • mettere a posto la scrivania;
  • fare una partita ad un videogames sullo smartphone;
  • accendere la radio;
  • vedere un video divertente su You Tube;
  • fare una doccia;
  • vedersi un telefilm che ci piace;
  • rileggere più volte la famosa lista vista al punto 1 di questo articolo.

Non usate una tecnica diversiva che abbia bisogno di eccessiva preparazione: deve essere effettuabile rapidamente e senza la necessità di troppi oggetti. Usate una azione piacevole: una azione noiosa non vi aiuta a resistere sul lungo periodo.

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7) Gomme, cerotti o pastiglie con nicotina

Non sono mai stato un grande fan dei sostituti delle sigarette contenenti nicotina anche perché con me non hanno funzionato, anzi hanno prolungato il periodo dei sintomi di astinenza una delle tante volte in cui ho provato a smettere senza riuscirci. E’ però vero che tali sistemi per qualcuno funzionano quindi, se vi prende una voglia improvvisa, potreste aiutarvi assumendo un una gomma o una pastiglia di nicotina da sciogliere sotto la lingua: agiscono rapidamente e forniscono una piccola dose di nicotina che calma l’astinenza. Al posto di questi sistemi rapidi, potete pensare ad un approccio più “24 ore su 24”, applicando un cerotto alla nicotina che rilascia nicotina in modo lento per tutto il giorno. Attenzione però a non esagerare: troppe gomme o cerotti in contemporanea possono fare molto male alla salute. Chiedete sempre consiglio al vostro medico su come assumerli.

8) Usa un farmaco

Io ho smesso così. Esistono vari tipi di farmaci per smettere di fumare, ma io vi indico l’unico che con me abbia davvero funzionato: il Champix. Mi ha salvato la vita. Per approfondire leggi: Champix: funziona davvero per smettere di fumare?

9) Evita gli alcolici

Vari studi hanno confermato che l’assunzione di alcolici tende ad aumentare la voglia di assumere nicotina, quindi se avete appena smesso e volete prevenire la voglia di fumare il più possibile, evitate – o almeno limitate il più possibile – l’assunzione di alcolici: la vostra salute ve ne sarà doppiamente grata.

10) Evita pasti troppo abbondanti

Per lo stesso motivo del punto precedente, cerca di evitare pasti troppo abbondanti. La nicotina ha un’azione anoressizzante di conseguenza una volta abbandonate le sigarette l’appetito aumenta, quindi se avete smesso di fumare da poco la vostra voglia di mangiare sarà alle stelle, anche perché le vostre papille gustative “rinate” vi faranno sentire meglio i sapori e l’assenza di dopamina determinata dall’assenza delle sigarette, vi spingerà verso cibi estremamente gustosi ed ipercalorici . Ed invece dovete cercare di contenervi, sia per evitare l’obesità, sia perché pasti troppo abbondanti fanno aumentare in voi la voglia di fumare. Meglio mangiare più volte e con minori quantità, piuttosto che poche volte e tanto: avrete meno voglia di fumare.

11) Evita il caffè o il tè

Bere caffè o tè può farti aumentare la voglia di fumare: nei primi giorni in cui ho smesso di fumare, io li ho evitati accuratamente (specie il caffè, pur amandolo molto) e vi posso assicurare che questo mi ha aiutato molto a smettere.

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12) Ricordate i benefici

Anche se non avete seguito il consiglio del punto 1 (compilare una lista con i motivi per cui hai smesso di fumare), se vi viene voglia di accendervi una sigaretta potete comunque fermarvi un istante e richiamare alla mente uno dei benefici immediati che avete ottenuto smettendo di fumare: non avete più un alito da fumatore, i vostri figli non respirano più le sostanze tossiche contenute nel fumo passivo, siete liberi dalla schiavitù della sigaretta, i vostri capelli e i vostri vestiti non hanno più l’odore sgradevole lasciato dalla sigaretta… Per altre motivazioni ritorna al punto 1.

13) Evitate amici che vi fumano davanti

Uno dei sistemi per evitare di pensare continuamente alle sigarette è quello di evitare accuratamente amici fumatori e posti dove il fumo di sigaretta è sempre intorno a voi: occhio non vede, cuore non duole!

14) Ricordati quanto è stato difficile smettere

Come già accennato al punto 2, i sintomi di astinenza tendono a diminuire nel tempo quindi è probabile che i tuoi sintomi siano minori oggi rispetto al giorno in cui hai deciso di spegnere l’ultima sigaretta. Se cedi ora e ritorni ad essere fumatore – ammettendo che il tuo scopo ultimo sia comunque smettere del tutto prima o poi – dovrai “tornare al punto di partenza” e soffrire ancora più di ora per riprovare a smettere. Ricordati: è più facile resistere di fumarsi una sigaretta quando si è ex fumatori, piuttosto che smettere di fumare quando si è fumatori.

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Alcol: come comportarsi con un alcolista?

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La finalità del trattamento ospedaliero, della durata media di tre settimane, è la disintossicazione e l’avvio di un programma terapeutico-riabilitativo per quelle situazioni che presentano gravi conseguenze fisiche legate all’uso di alcol e sostanze stupefacenti o problematiche alcolcorrelate complesse.

Durante il ricovero viene anche eseguita una valutazione internistica e psichiatrica generale dello stato di salute. Una volta terminato il periodo di ospedalizzazione alle persone viene data la possibilità di proseguire il percorso riabilitativo attraverso l’inserimento in gruppi di auto-aiuto, come i Club degli Alcolisti in Trattamento o degli Alcolisti Anonimi.

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Differenza tra bevanda alcolica fermentata e distillata

MEDICINA ONLINE BEVANDA BERE DRINK ENERGY CAFFEINA BERE DISCO DISCOTECA DROGA DIPENDENZA BICCHIERE ALCOL COCKTAIL DIABETE ZUCCHEROLe bevande alcoliche si distinguono in due categorie:

  • bevande fermentate
  • bevande distillate

Le bevande fermentate sono prodotte dalla trasformazione in alcol degli zuccheri contenuti nell’uva, in altri frutti o nei cereali. Di solito le bevande fermentate non possono avere un grado alcolico superiore a 16°, poiché oltre tale gradazione l’alcol blocca l’azione dei lieviti responsabili del processo di fermentazione.
Le principali bevande fermentate sono:

  • il vino: ottenuto dalla fermentazione dell’uva o del succo (mosto) d’uva (gradazione dai 9° ai 15°);
  • la birra: ottenuta dalla fermentazione del mosto di luppolo, malto, orzo mescolato ad altri cereali (gradazione dai 2° ai 7°);
  • il sidro: ottenuto dalla fermentazione del succo di mele o di pere (gradazione dai 4° ai 6,5°).

Le bevande distillate sono ottenute attraverso il processo della distillazione che consiste nel portare ad ebollizione una bevanda alcolica facendone successivamente raffreddare e condensare i vapori (l’alcol evapora ad una temperatura più bassa dell’acqua), in modo da aumentare la concentrazione dell’alcol.
Le bevande distillate si distinguono in:

  • acquaviti o superalcolici: ottenute dalla distillazione di bevande fermentate (ad es. il brandy dal vino, il calvados dal sidro) o di altri prodotti che hanno comunque già subito un processo di fermentazione (dalle vinacce la grappa, dai cereali il gin, il whisky e la vodka, dalla melassa il rhum); hanno una alta gradazione alcolica (dai 40° ai 50°);
  • liquori o digestivi: ottenuti da miscugli di alcol, più o meno diluito, con essenze o estratti di piante aromatiche con aggiunta di dolcificanti (gradazione dai 15° ai 60°).
BEVANDA BIRRA VINO APERITIVO SUPER
ALCOLICO
QUANTITA’ MEDIA 330 ml 125 ml 80 ml 40 ml
GRADAZIONE 4,5° 12° 18° 36°
CONTENUTO ALCOLICO 12 GRAMMI di ALCOL = UNITA’ ALCOLICA

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Tutte le bugie ed i falsi miti su alcol ed alcolismo

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L’alcol dà forza
In realtà, essendo un sedativo, fa avvertire meno il senso di fatica e abbassa la soglia del dolore, per cui la persona è portata a sopravvalutare le proprie forze esponendosi a gravi rischi. Inoltre le calorie dell’alcol sono poco efficienti per il lavoro muscolare, per cui le prestazioni calano.

L’alcol dà sicurezza
Non dà ne sicurezza ne coraggio, può solo farvi artificialmente dimenticare la timidezza per un breve periodo di tempo, ma aggravando il problema. Sembra infatti che le persone timide siano più esposte al rischio di sviluppare una dipendenza alcolica.

L’alcol rende più disinvolti e facilita i rapporti con gli altri
Inizialmente, l’azione euforizzante e disinibente dell’alcol eccita e sembra favorire le relazioni interpersonali anche nelle persone più timide. Ma, a lungo andare, l’alcol può peggiorare i sintomi dell’ansia e della depressione, compromettendo le relazioni sociali. Inoltre l’alcol altera il comportamento, ci rende più suscettibili ed irritabili, riduce le capacità di giudizio e di critica, quindi meno disposti ad accettare osservazioni e a confrontarci con gli altri, favorendo situazioni di scontro e di conflitto sia con i colleghi che con i superiori.

L’alcol toglie la sete
L’alcol non toglie la sete. È infatti un diuretico, e come tale fa perder acqua al nostro organismo aumentando la sete.

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L’alcol riscalda
È opinione diffusa che l’alcol riscaldi. L’alcol dà sì sensazione di calore, ma è solo una sensazione di calore temporanea. Esso infatti è un vasodilatatore periferico, e in quanto tale, fa aumentare la quantità di sangue che circola sotto la pelle del corpo producendo una sensazione di calore. A causa di questa vasodilatazione il calore interno del corpo viene disperso in esterno e la temperatura interna scende. Quando l’effetto della vasodilatazione viene meno, se si è bevuto molto e se la temperatura ambiente è rigida, si avvertono intensi e improvvisi brividi di freddo.

L’alcol fa digerire
L’effetto depressivo dell’alcol si esercita anche sui meccanismi che regolano lo svuotamento dello stomaco, rallentando la digestione. Ciò può indurre maggiore sonnolenza dopo i pasti diminuendo i livelli di attenzione e vigilanza. Inoltre l’alcol esercita una azione lesiva diretta sulle pareti dello stomaco e dell’intestino, provocando infiammazioni acute o croniche (ad es. gastriti).

L’alcol aiuta a riprendersi dopo un malore
Se il malore è legato ad un calo di pressione, l’alcol può peggiorare la situazione in quanto l’effetto di vasodilatazione determina un diminuito afflusso di sangue agli organi interni, soprattutto al cervello.

Rimedi contro l’ubriacatura
Un caffè non è sufficiente a far tornare sobria una persona ubriaca, neanche l’esercizio fisico, una doccia fredda o due passi all’aria fresca. L’unico rimedio è attendere, almeno 2 o 3 ore, che il corpo metabolizzi e smaltisca l’alcol in eccesso.

Alcol e globuli rossi (anemia)
Non è vero che l’alcol combatte l’anemia, perché non aumenta il numero di globuli rossi. Anzi, l’alcol può provocare l’anemia, per carenza di vitamina B12 e acidi folici dovuta alla scarsa alimentazione. La falsa credenza probabilmente nasce dal fatto che la vasodilatazione periferica provoca un arrossamento del viso, cosicché la persona anemica, normalmente pallida e emaciata, sembra riprendere colore e quindi stare meglio. In realtà il numero di globuli rossi non è cambiato.

L’alcol aumenta i riflessi
Essendo un depressore del Sistema Nervoso, rallenta la velocità di elaborazione delle informazioni sensoriali e la trasmissione nervosa, per cui il soggetto reagisce più lentamente agli stimoli: i riflessi sono quindi rallentati.

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