Quante volte i bambini ci hanno chiesto di prenderli per mano e farli dondolare? Ecco, bisogna fare attenzione quando accettiamo la loro richiesta, perché un gesto che può sembrare un semplice gioco, rischia di provocare Continua a leggere
Archivi tag: figli
Differenza genetica tra uomo e scimmia

Confronto tra il genoma umano e dello scimpanzé. “M” indica il DNA mitocondriale
Confrontando con metodi computerizzati (denominati sequenziamento del DNA) il genoma umano (Homo sapiens) con quello dello scimpanzé comune (Pan troglodytes) si constata che le due specie hanno circa il 99% dei geni in comune (ossia che su 3 miliardi di basi, pari a 1 miliardo di codoni, soltanto 30 milioni di basi sono diverse).
Cromosomi di uomo e scimpanzè
I cromosomi dell’essere umano e dello scimpanzé sono decisamente simili, molto più di quanto si potrebbe immaginare. La principale differenza è che gli umani hanno un paio Continua a leggere
Differenza tra genetica e genomica
Genetica
La genetica è la branca della biologia che studia i geni, l’ereditarietà e la variabilità genetica negli organismi viventi, focalizzandosi sulla comprensione dei meccanismi alla base di questi fenomeni, noti sin dall’antichità ma spiegati solo nella metà del 1800 dal biologo ceco Gregor Mendel.
Genomica
La genomica è una branca della genetica che si occupa in particolare dello studio di struttura, contenuto, funzione ed evoluzione del genoma degli organismi viventi, specie Continua a leggere
Differenza tra genetica ed epigenetica
Genetica
La genetica è la branca della biologia che studia i geni, l’ereditarietà e la variabilità genetica negli organismi viventi, focalizzandosi sulla comprensione dei meccanismi alla base di questi fenomeni, noti sin dall’antichità ma spiegati solo nella metà del 1800 dal biologo ceco Gregor Mendel. I “caratteri” mendeliani dell’individuo, ricevuti dai propri genitori, corrispondono a sequenze di DNA (acido desossiribonucleico) chiamate geni e Continua a leggere
Differenza tra malattia genetica, ereditaria e congenita
Che differenza c’è tra malattia genetica, ereditaria e congenita? Questi termini vengono spesso confusi o usati come sinonimi, sbagliando.
Malattia congenita
Per cominciare si definisce malattia congenita un qualsiasi tipo di patologia presente nell’individuo sin dalla sua nascita. Una malattia congenita può essere genetica o meno: ad esempio una malformazione dovuta a eventi verificatisi durante la gravidanza non è genetica. Una malattia congenita non è quindi trasmessa necessariamente dai Continua a leggere
Chiusura delle tube: perché si fa, età, costo e reversibilità
La chiusura delle tube (o sterilizzazione tubarica, sterilizzazione femminile, legatura delle tube) è il metodo contraccettivo chirurgico più diffuso tra le donne, caratterizzato dal “blocco” delle tube di Falloppio (tube uterine). È un metodo contraccettivo molto efficiente ed è certamente drastico, in quanto si tratta di una sterilizzazione tendenzialmente permanente anche se in alcuni casi può essere reversibile.
Tecnica dell’intervento
La chiusura delle tube nella donna si può eseguire in varie maniere: tramite approccio vaginale, tramite laparoscopia, con una minilaparotomia (“minilap”) oppure con una vera e propria laparotomia. Si tratta fondamentalmente di interrompere il decorso tubarico con vari metodi. L’intervento addominale (laparoscopico o laparotomico) prevede l’incisione delle due tube con allontanamento dei monconi residui; quello vaginale prevede l’inserimento di una sostanza non riassorbibile, che forma una sorta di “barriera” a livello tubarico. Si preferisce per lo più l’approccio laparoscopico per la brevità dell’intervento e per la sua relativa semplicità, mentre la via laparotomica è preferita quando la chiusura delle tube si effettua nel contesto di un altro intervento (taglio cesareo, cisti ovariche, eccetera).
Che genere di anestesia viene usata?
Può essere fatta sia in anestesia totale (di circa 30 minuti), che in locale o spinale, a seconda del tipo di intervento. Per approfondire, leggi anche: Differenza tra anestesia locale, regionale, generale, spinale ed epidurale
Quando posso fare l’operazione?
La donna può effettuare questo intervento a qualsiasi età. Può scegliere di avere una chiusura delle tube subito dopo aver partorito con parto vaginale o cesareo (legatura postparto), dopo un aborto (legatura postaborto), o in qualunque momento del vostro ciclo mestruale. La sterilizzazione postparto è per alcuni versi conveniente poiché la donna è già in ospedale o in clinica. D’altro canto, un neonato apparentemente sano può sviluppare un problema nelle settimane successive al parto che potrebbe portarlo a decesso: in questo caso la donna potrebbe “rimpiangere” la scelta di effettuare una legatura immediatamente nel postparto. E’ doloroso parlarne, ma è una eventualità da tenere in considerazione.
Rischi dell’intervento
I rischi di una legatura delle tube sono quelli generalmente legati ad un intervento chirurgico ed all’anestesia, ma sono molto bassi:
- rischi legati all’anestesia, specie se totale;
- rischio di lesione all’utero o altri organi vicini come intestino o vescica;
- rischio di sanguinamento interno o esterno;
- rischio di sviluppare una infezione nel sito operatorio.
Controindicazioni all’intervento
Non esistono controindicazioni particolari, se la donna è sana. L’intervento non è ovviamente indicato per le donne che non hanno deciso, in modo definitivo, di non avere altri figli.
Vantaggi dell’intervento:
- è un’operazione relativamente semplice, con minime complicazioni, che richiede l’unico intervento e il ricovero di un giorno o può anche essere effettuato come intervento ambulatoriale;
- è in molti casi reversibile;
- richiede solo il congedo di malattia di una durata molto breve;
- è un metodo contraccettivo molto efficiente e ad alto tasso di successo;
- la donna non si deve ricordare di non dimenticare di prendere la pillola;
- la donna non deve più assumere alcuni ormoni contraccettivi perché si tratta di un metodo utilizzabile anche nelle pazienti che temono preparati ormonali o non possono assumerli (portatrici della mutazione di Leiden, stati dopo la trombosi, tumori del seno, varicosi, intolleranza ai preparati).
Post intervento: quanto tempo ci vuole per tornare alla normalità?
Dopo l’operazione la donna rimane nella sala di risveglio per un tempo variabile in base alle sue condizioni. Successivamente, se eseguita una anestesia locale e salvo complicazioni, la donna può tornare a casa dopo poche ore. In caso di anestesia totale o spinale o in caso di complicazioni, verrà chiesto alla paziente di rimanere più a lungo, anche per la notte o oltre. Tornata a casa la donna NON deve svolgere compiti o lavori fisicamente pesante per almeno una settimana dopo l’operazione. La maggior parte delle donne si riprende completamente entro due settimane dall’intervento.
Legatura delle tube: sarò subito sterile? Quando riprendere l’attività sessuale?
La sterilità è subito presente al termine dell’intervento. Si può riprendere l’attività sessuale dopo circa una decina di giorni dall’intervento ed in ogni caso solo quando vi sentirete a vostro agio.
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Legature delle tube: come cambiano le mestruazioni?
Dopo una legatura delle tube la donna continuerà ad avere il ciclo mestruale esattamente come prima: la maggior parte delle donne racconta infatti che non vi sono stati cambiamenti nelle loro mestruazioni. Se osservate che esse cambiano, non è necessariamente per colpa dell’operazione: ricordate che le mestruazioni possono cambiare con l’età o con altre patologie, anche senza essersi sottoposte ad un intervento di sterilizzazione. In caso di cambiamenti improvvisi del ciclo, si consiglia di interpellare il proprio ginecologo.

La legatura delle tube è reversibile o no?
Non è affatto vera l’opinione comune che un’inversione di legatura delle tube, rispetto alle possibilità di concepimento, sia caratterizzato da un alto tasso di insuccesso, anzi: secondo il Centro Infertilità di Saint Louis, le inversioni di legatura delle tube hanno un grande successo, tanto che le donne possono aspettarsi un tasso di fertilità del 95%, dopo che la procedura sia stata eseguita. La clinica esegue l’intervento chirurgico in laparoscopia. Presso il Centro Reversal Chapel Hill, invece, i medici offrono un tasso di successo nell’ottenimento di una gravidanza dopo l’intervento chirurgico di reversione del 75%, percentuale comunque ottima. Le percentuali di successo offerte da entrambe queste cliniche rispecchiano complessivamente la media nazionale. Tuttavia, è corretto puntualizzare che questi tassi di successo scendono drasticamente quando la paziente è di età superiore ai 40 anni; ma questo, d’altronde, è anche un fatto puramente fisiologico. I ginecologi e gli ostetrici fanno correttamente presente di non mettersi comunque nelle condizioni di aspettativa più rosee, quando si esegue l’intervento di reversione su donne d’età superiore ai 35 anni. Questo è un atteggiamento prudenziale del tutto corretto, ma bisogna comunque considerare che siamo ancora di fronte a percentuali di tutto rispetto. Complessivamente, difatti, per le donne sotto i 30 anni, il tasso di successo di gravidanza è del 77%. Per le donne che sono di età compresa tra 35 e 39 anni, il tasso di successo scende a circa il 62%, che comunque è ancora una percentuale, per l’appunto, del tutto rispettabile. Per le donne oltre i 40 anni la percentuale scende ulteriormente al 34%, che comunque non è affatto una percentuale trascurabile, se posta in rapporto all’immaginario comune dell’irreversibilità di questo tipo di intervento. Di certo, se la legatura delle tube ha coinvolto una cauterizzazione (cioè una bruciatura chirurgica delle estremità delle tube stesse, una volta resezionate e legate), è chiaro che le probabilità che un’inversione porti un successo riproduttivo sono molto più basse, proprio a causa dei danni provocati alle tube, ma non è affatto necessario intervenire con una cauterizzazione, anzi si può espressamente richiedere che ciò non avvenga, tanto in ogni caso l’intervento, se ben praticato, ottiene una sicurezza contraccettiva attorno al 100%.
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Sindrome da legatura delle tube
Secondo alcuni ricercatori esisterebbe una sindrome legata alla chiusura delle tube chiamata “Sindrome da legatura delle tube”, in inglese Post Tubal Ligation Syndrome. Appare comunque non esservi concordanza nel mondo scientifico sotto questo punto di vista, si tratta di un argomento controverso, ma alcune donne sostengono che dopo che aver avuto la loro legatura delle tube, soffrono di quella che viene chiamata appunto “sindrome post-legatura delle tube”. Alcuni dei sintomi più comuni sono periodi mestruali più pesanti del normale, crampi, mal di schiena e sbalzi d’umore estremi. Alcuni medici sostengono che la sindrome non esista, mentre altri ritengono che la sindrome sia molto reale. Secondo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine da un gruppo di ricercatori di Atlanta, tale sindrome risulterebbe inesistente.
Corrispondente maschile
Il metodo contraccettivo chirurgico usato per l’uomo, corrispondente alla legatura delle tube, è la vasectomia, tecnica che comporta decisamente minori complicazioni ed effetti collaterali rispetto alla chiusura delle tube. Per approfondire, leggi anche:
- Posso mettere incinta una donna dopo una vasectomia?
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Quanto costa una legatura delle tube?
Il costo di una chiusura delle tube è estremamente variabile in base alla clinica dove viene effettuata ed agli operatori che la eseguono. Generalmente il prezzo di una legatura delle tube oscilla tra 2000 ed i 7000 euro che includono: le parcelle dei medici e degli infermieri, le visite di controllo, la clinica, l’anestesista ed i farmaci.
Efficacia della legatura delle tube rispetto ad altri metodi contraccettivi
L’indice di Pearl è il numero che esprime la quantità di gravidanze indesiderate nel corso di un anno su 100 donne che hanno utilizzato lo stesso metodo contraccettivo: come vedete dallo schema di seguito pubblicato, la legatura delle tube è un metodo contraccettivo estremamente efficiente. C’è comunque una probabilità di circa il 2% di rimanere incinta nell’arco temporale di 10 anni dopo l’operazione.
| Metodo | Indice di Pearl |
|---|---|
| rapporto sessuale non protetto | 85 |
| metodo dei giorni infertili | 24 |
| misurazione della temperatura basale | 24 |
| misurazione della densità del muco cervicale | 24 |
| spermicidi | 3 – 21 |
| astinenza periodica | 20 |
| coito interrotto | 4 – 18 |
| diaframma | 6 – 18 |
| pesar | 2 – 15 |
| preservativo | 2 – 12 |
| spirale intrauterina | 0,8 – 3 |
| contraccezione ormonale combinata | 0,1 – 3 |
| contraccezione orale progestinica | 0,5 – 3 |
| contraccezione iniettabile progestinica | 0,3 |
| impianti progestinici | 0,04 |
| sterilizzazione femminile | 0,4 |
| sterilizzazione maschile | 0,15 |
La legatura delle tube “cambia” la femminilità?
No, il corpo della donna continuerà a produrre gli ormoni la “rendono donna”. Non vi saranno cambiamenti nella pelle o nelle mammelle. La donna NON avrà la menopausa prima del normale e NON causa un aumento di peso, a meno che la paziente non aumenti l’introito calorico giornaliero, abbia una patologia relativa al metabolismo (ad esempio ipotiroidismo) o diminuisca l’attività fisica.
La legatura delle tube interferisce con l’impulso sessuale?
Probabilmente non del tutto. L’impulso sessuale generalmente non cambia ma è difficile prevedere come una legatura possa interferire col complesso modno della sfera sessuale femminile. Alcune donne riferiscono che senza la preoccupazione di avere una gravidanza accidentale e senza il fastidio di altri metodi contraccettivi, esse ed i loro partner trovano il sesso più piacevole e spontaneo.
La legatura delle tube interferisce sull’emotività?
La decisione di dare un taglio alla propria fertilità non è semplice: la donna potrebbe sentirsi un po’ triste nel porre fine al compito “materno” della sua vita. Potrebbe sentirsi “invecchiata” o avere un rimorso quando vede un bambino appena nato. Queste sensazioni di solito finiscono col tempo. D’altro canto la donna potrebbe sentirsi sollevata dal fatto di non avere più la preoccupazione di rimanere incinta accidentalmente. E’ insomma difficile prevedere quale sia la reazione emotiva ad una sterilizzazione, specie se sono contemporaneamente presenti patologie psichiatriche come depressione e disturbi dipolari.
La legatura delle tube protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili, come l’AIDS?
No. La chiusura delle tube rende soltanto incapaci di mettere al mondo un bambino, ma non vi protegge dalle malattie sessualmente trasmesse: per tale scopo è essenziale usare una “barriera meccanica” come il profilattico.
La sterilizzazione femminile è il giusto metodo per me?
Ci sono un numero di fattori che dovreste considerare per determinare se la sterilizzazione femminile sia il giusto metodo contraccettivo per voi. Come con qualunque contraccezione, dovreste prima parlare con il vostro dottore e con il vostro partner prima di considerare seriamente la sterilizzazione. Questo è particolarmente importante sia per la sterilizzazione maschile per quella femminile, poiché gli effetti sono potenzialmente irreversibili. Considerate l’uso di altri metodi contraccettivi. Valutate a lungo i pro ed i contro. La sterilizzazione femminile potrebbe essere un efficace metodo per voi se una o più delle seguenti condizioni è vera:
- voi e il vostro partner avete tutti i figli di cui avreste sempre voluto avere;
- voi e il vostro partner non volete avere bambini e voi non potete o non volete usare metodi temporanei di contraccezione;
- volete un metodo permanente ed irreversibile;
- avete l’assoluta certezza di non volere altri bambini;
- non volete affrontare la possibilità di abortire se un vostro metodo temporaneo dovesse fallire;
- volete poter avere rapporti sessuali senza usare altri metodi contraccettivi e senza la paura di gravidanza accidentale.
Nel caso in cui abbiate rapporti con un solo partner fisso, è preferibile che sia lui ad effettuare la vasectomia – operazione molto più semplice e sicura – mentre nel caso in cui abbiate rapporti con più partner, la legatura rappresenta la soluzione ideale, sempre tenendo a mente che non vi protegge dalle malattie sessualmente trasmesse il cui rischio aumenta all’aumentare del numero dei partner.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Avere una sorella rende più felici che avere un fratello
Avere una sorella rende più felici. A svelarlo è una ricerca scientifica secondo cui un legame di questo tipo aiuterebbe ad essere sereni e ad affrontare la vita con il sorriso. Lo studio è stato realizzato da un team di esperti della De Montfont University in collaborazione con la Ulster University, in Irlanda. Quando si parla di sorelle la prima cosa che viene in mente sono litigi infiniti, gelosie e scontri per qualsiasi cosa. A chi non è capitato almeno una volta (se non un centinaio!) di litigare con la propria sorella per un vestito sottratto dall’armadio o per chi dovesse prendere la macchina? Oggi però la scienza ci svela come queste figure così importanti nella vita di ognuno di noi possono aiutarci a migliorare e ad essere più felici.
La ricerca
Sorelle più estroverse dei fratelli
“Le sorelle sembrano incoraggiare una più aperta comunicazione e coesione nelle famiglie” ha svelato il professor Tony Cassidy, che ha preso parte allo studio. Questa affermazione è vera soprattutto nel caso in cui nel nucleo familiare ci siano dei fratelli maschi. Questi infatti hanno la tendenza a non esternare le proprie emozioni e ad essere più introversi, creandosi un muro di protezione che viene solitamente abbattuto dalla forza comunicativa delle sorelle. Non solo, le donne in questo caso sono anche ottime consigliere e sono in grado di gestire al meglio situazioni particolarmente stressanti e difficili, come la separazione dei genitori.
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Le 12 cose che ogni genitore fa di nascosto dai propri figli
Diciamo la verità: tutti noi genitori amiamo i nostri figli, eppure gli raccontiamo una miriade di bugie! Sono ovviamente bugie a fin di bene come babbo Natale o la fatina dei denti. Ecco oggi una lista di cose/bugie/comportamenti che sono capitati veramente a tutti noi almeno una volta!
1) Sostituire il pesciolino morto con uno nuovo
Un grande classico per risparmiare ai nostri figli uno dei primi grandi dispiaceri della vita. Se poi il pesciolino rosso o la tartarughina nuova sono un po’ diversi dai precedenti si parte col solito “hai vivo quanto è cresciuto durante la notte”, oppure “hai visto che ha cambiato colore mentre tu eri all’asilo?”.
2) Accorciare una favola per andare a letto prima
“Allora c’era una volta una bella bambina con un cappuccio rosso…” gira pagina “Un giorno andò a far visita alla nonnina …” gira pagina “Poi un lupo travestito da nonna se la mangiò in un boccone …” gira pagina “Ma un cacciatore la salvò! Fine, ora si va a dormire.”
3) Dire che il regalo glielo comprerete quando arriverà lo stipendio
Quando ero piccolo e volevo un gioco nuovo, i miei mi dicevano che in quel momento i soldi di papà erano finiti ma che dovevo stare tranquillo perché a fine mese arrivava lo stipendio e me lo avrebbero comprato. A fine mese spesso mi dimenticavo della cosa ed anche quando me ne ricordavo… almeno i miei genitori avevano guadagnato un po’ di tempo!
4) Fingere di aver fatto un dolce o una torta
Mentre invece l’avete comprata nel market sotto casa. “Hai visto mamma quanto è diventata brava a fare le crostate alla fragola”?
5) Mangiare sul divano
“Non si mangia sul divano!” Ma poi, appena i bimbi sono a letto, scatta la pizza margherita sul divano davanti alla tv con tuo marito/moglie.
6) Metterli di fronte alla tv
…pur di prendervi una piccola pausa da loro! Certe volte, quando siete stressati e i vostri figli non vogliono saperne di stare calmi, Peppa Pig è meglio di un ansiolitico!
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7) Fingere di aver perso uno dei suoi giocattoli
…mentre invece è finito dritto dritto nella spazzatura perché troppo vecchio e logoro, o perché lo avete rotto per sbaglio.
8) Metterli a letto dieci minuti prima del solito
…per avere un po’ di tempo per fare l’amore con tuo marito/moglie. Un classico!
9) Fingere una telefonata di lavoro per riuscire ad andare in bagno in pace
Dai su, questa non è nemmeno una bugia ma semplice spirito di sopravvivenza per evitare una stipsi clamorosa.
10) Sostituire il peluche preferito di tuo figlio
…perché l’altro lo avete perso. Per davvero stavolta.
11) Nascondere le verdure nelle polpette
Altrimenti non le mangiano!
12) Dire le parolacce
“Le parolacce non si dicono mai!” Ma poi, appena arriva a casa una multa per divieto di sosta, scatta subito qualche bella parolina. Quando i tuoi figli non la sentono, ovvio!
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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