Primo sole: è meglio abbronzarsi in fretta o fa male?

Lying pretty woman in swimsuit tanning on beach

Un’abbronzatura rapida è nemica della pelle e della sua salute. L’ideale è permettere alla pelle di abituarsi gradualmente al sole e rispondere con efficacia producendo la melanina che determina l’abbronzatura. Nelle prime esposizioni al sole è quindi necessario evitare tempi eccessivi: meglio esporsi per non più di 30 minuti al giorno, specie nelle ore più calde della giornata. L’errore che fanno in molti, potendo prendere il sole magari solo nel week end, è quello di stare diverse ore al sole, pensando di raggiungere velocemente l’abbronzatura, ma ciò è sbagliato: una abbronzatura più graduale è infatti molto più duratura rispetto ad una raggiunta a tempo di record, che rischia solo di ustionare ed esporre la pelle a pericolosi danni cellulare.

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Differenza tra astice ed aragosta: l’astice è il maschio dell’aragosta?

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A sinistra un’astice; a destra una aragosta

In molti confondono astice ed aragosta: i due crostacei vengono spesso scambiati per la stessa specie commettendo l’errore di pensare che l’astice sia il maschio dell’aragosta. Ciò è invece un errore!

Aragosta ed astice hanno caratteristiche simili ed il loro riconoscimento non e’ per nulla difficile. Sono le chele (o zampe chelate), presenti solamente nell’astice e non nell’aragosta a differenziare i due crostacei. Le chele sono due appendici molto sviluppate che servono all’animale per catturare le sue prede, utilizzate come arma di difesa e addirittura come “apribivalvi”.

L’aragosta mediterranea (Palinurus elephas)

L’aragosta e’ un crostaceo decapode che vive in Mediterraneo ed atlantico. Puo’ raggiungere, anche se raramente gli 8 Kg di peso e la dimostrazione e’ l’aragosta gigante catturata alle bermuda. L’aragosta a differenza dell’astice non ha chele. Questo crostaceo decapode riesce a crescere per tutta la sua vita cambiando il carapace centinaia di volte. Si stima che possa arrivare a vivere anche 80 anni. Vive su fondali rocciosi dai 15 ai 200 metri dove si riunisce in gruppo per colonizzare un area che non lascerà fino alla fine della sua vita. Si nutre di spugne, vermi marini, piccoli crostacei sia vivi che già morti. L’aragosta e’ molto apprezzata in cucina in quasi tutta la parte del globo. Gli stock però, soprattutto in Mediterraneo, non godono di buona salute tanto da essere inserita tra le specie in pericolo nella Convenzione di Berna.

Una morte atroce

E’ opinione diffusa che i crostacei devono essere immersi vivi in acqua bollente dato che non sentono dolore. La realtà e’ ben diversa, e questo non farà certo felice chef e ristoratori . A confermarlo è stato uno studio Norvegese del 2013. I risultati parlano chiaro: i movimenti ed i salti del crostaceo immerso in acqua bollente non sono dovuti a riflessi automatici ma ad una reale percezione del dolore.

L’Astice europeo  (Homarus gammarus)

L’astice e’ anch’esso un crostaceo decapode. A differenza dell’aragosta che appartiene alla famiglia dei palinuridi l’astice appartiene alla famiglia Nephropidae. L’astice normalmente e’ colorato di marrone scuro con dellechiazze gialle sul ventre ma puo’ anche presentare delle tonalità di blu sul dorso. Raramente si possono osservare degli astici totalmente blu. Gli astici europei sono presenti nel Mare del Nord ed in Mediterraneo, vivono tra i 50 ed i 150 metri di profondità nascosti sotto grossi massi.

L’astice in cucina

Al mercato, nelle pescherie o nei banchi del congelato non troviamo  l’astice europeo ma quello americano. Una specie molto simile anche se il sapore e’ ritenuto meno gustoso. L’astice mediterraneo e’ oramai divenuto sempre più raro. Viene catturato casualmente con le reti da posta o con le nasse.

Aragoste ed astici sono parenti ?

L’astice non e’ strettamente imparentato con l’aragosta o almeno lo e’ quanto l’aragosta lo possa essere con un granchio.

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L’acqua di mare fa bene alla tua salute

MEDICINA ONLINE SOLE MARE COPPIA AMORE UOMO DONNA USTIONE SOLARE RADIAZIONE ABBRONZATURA PISCINA ACQUA NUOTO NUOTARE SPIAGGIA NUVOLEAl mare si prende il sole, si nuota, ci si rilassa e nel frattempo il benessere del nostro corpo migliora. Come mai? L’acqua di mare, con tutte le sue proprietà terapeutiche, è una pozione miracolosa per il nostro organismo: per esempio, favorisce la circolazione, stimola il metabolismo, aiuta la respirazione e riduce la pressione sanguigna. Queste e altre delle sue molteplici qualità possono aiutarci a rimettersi in sesto se siamo stressati o affaticati: ecco quali parti del corpo ne beneficiano maggiormente.

Apparato respiratorio

Lo iodio presente nell’acqua del mare e quello che evapora disperdendosi nell’aria è una sostanza essenziale per il nostro organismo; contribuisce a risolvere i problemi respiratori e a sbloccare i metabolismi particolarmente lenti. Un metodo classico per assumerlo in quantità sufficienti per avere benefici (150-200 microgrammi al giorno) è fare lunghi bagni in acqua salata e passeggiate sul lungomare.

Pelle

Da sempre l’acqua di mare è stata utilizzata per combattere i problemi della pelle, dagli eczemi alla psoriasi. Grazie alle sue caratteristiche minerali, in particolare alla presenza di sodio, l’acqua salata disinfetta e purifica i pori dando anche alla nostra epidermide un aspetto più sano. Inoltre mentre stiamo in acqua i nostri tessuti si ossigenano lasciando la pelle più luminosa.

Apparato muscolare

Fare il bagno e nuotare sono attività che impegnano tutti i nostri muscoli, stimolandone la bonificazione e attenuando i reumatismi. Anche il camminare a piedi nudi sul bagnasciuga (ancora meglio quello fatto con i polpacci immersi nel mare che sfruttano la resistenza delle onde) è un ottimo passatempo per esercitare i muscoli delle gambe e i glutei.

Pressione e circolazione sanguigna

Quando ci si immerge nel mare la nostra circolazione si attiva e la pressione sanguigna si abbassa. Inoltre l’effetto drenante dell’acqua, dovuto al fatto che la sua pressione è maggiore di quella dell’aria, aiuta a prevenire e diminuire la ritenzione idrica e i gonfiori.

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Le creme solari sono abbronzanti? Fanno abbronzare di meno?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologia Sessuologia Ecografie Tabagismo Smettere di fumare Pelle spellata cinque consigli per salvare la nostra cuteCon la protezione solare alta mi abbronzo di meno?
Questa è una affermazione falsa, perché ci si abbronza comunque dal momento che la pelle reagisce all’esposizione solare producendo melanina per difendersi. La protezione solare elevata serve solo ad evitare che i raggi UV penetrino in profondità nella pelle, il che porta a conseguenze spiacevoli:

  • danneggiamento cellulare;
  • abbronzatura meno graduale e quindi meno duratura;
  • aumento del rischio di scottature;
  • aumento del rischio di tumore della pelle;
  • accelerazione del processo di invecchiamento cutaneo (più rughe).

Quindi è importante usare SEMPRE una protezione solare: il suo uso permette una abbronzatura graduale, sicura e duratura.

Le creme solari abbronzano?
Una crema solare non può mai abbronzare attivamente: se contiene dei filtri specifici per bloccare i raggi UV, non può nel contempo abbronzare, a meno che non contenga piccole percentuali di autoabbronzante.

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Fitness al mare o in piscina: i vantaggi dell’allenamento in acqua per la tua salute

MEDICINA ONLINE MARE SPIAGGIA SOLE ESTATE PISCINA MARE ACQUA NUOTO NUOTARE ABBRONZATURA FITNESS ESERCIZI DONNA COSTUME SENO SEXY SEA BEACH SUN POOL SWIMMING GIRL WOMAN SUMMER WALLPAPER SFONDO PIC HI RES HD PHOTOL’acqua è un elemento in cui l’uomo si è sempre trovato a suo agio, sia perché è esso stesso composto ,per più della metà, di H2O, sia per i nove mesi in cui esso passa immerso in ambiente acquoso prima di venire alla luce. I movimenti i acqua sono molto particolari, simili a quelli che compiono gli astronauti nello spazio, non a caso parte dell’addestramento di questi ultimi, avviene in profonde piscine. La spinta dell’acqua permette di fluttuare ed ogni movimento risulta attenuato, il che regala molti vantaggi: la schiena viene alleggerita da ogni peso, i movimenti bruschi sono pressoché impossibili da compiere ed i salti non nuocciono alle articolazioni. Per queste ragioni, il fitness in acqua è un’attività ideale per persone in soprappeso, anziani e convalescenti, ma anche a persone perfettamente in forma, che possono usare la maggiore resistenza che offre l’acqua rispetto all’aria, per mettere a dura prova i muscoli e la loro resistenza.

Più resistenza, più efficacia

D’altra parte, la forte resistenza provocata dall’acqua (40 a 60 volte superiore che sulla terra) – ogni movimento viene frenato rendendo l’allenamento più faticoso ed intenso – spinge anche gli sportivi di punta a nutrire interesse per questa attività. La resistenza può essere variata allargando la superficie di propulsione (palmo delle mani aperto), estendendo al massimo il movimento o eseguendolo più rapidamente. Un altro vantaggio per gli sportivi è il rischio ridottissimo di strappi o indurimenti muscolari.

Affinché i vantaggi dell’acqua influiscano positivamente sull’allenamento sono necessarie due condizioni di base: imparare una tecnica di nuoto corretta o muoversi in acqua come sulla terra, ciò significa in posizione eretta e con entrambi i piedi a contatto con il suolo.

L’acqua-walking e l’acqua-jogging sono attività che riprendono azioni quotidiane come camminare e correre, ma vi sono anche esercizi ginnici con la musica, attrezzi (per sostenersi durante gli esercizi dell’acqua-gym) e forme ludiche quali le danze o gli allenamenti sotto forma di circuiti.

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La profondità è il criterio importante

La scelta dei movimenti dipende dalla profondità dell’acqua: in vasche medie, gli esercizi vengono eseguiti mantenendo i piedi a contatto con il suolo, mentre in acqua profonda sono necessari attrezzi di sostegno come gilet e cinture galleggianti, tavolette per nuoto o tubi di gomma (Pool-Noodles).

Acqua profonda Acqua non profonda
  • Forma d’allenamento assolutamente pacata che non sollecita in alcun modo le articolazioni.
  • Con un gilet o una cintura galleggiante ci si può allenare in modo autonomo (previa istruzione).
  • Il movimento della corsa è molto simile al jogging e questo tipo di preparazione è consigliata per gli sportivi più ambiziosi.
  • Dopo un infortunio, l’apparato motorio può essere sollecitato prima del previsto.
  • L’allenamento in acqua alta procura una sensazione di fluttuazione ed è molto più calmo e tranquillo di altri tipi di preparazione.
 

  • Allenamento più dinamico. Il contatto con il fondo della piscina permette spostamenti molto più importanti ciò che provoca una resistenza dell’acqua maggiore.
  • Non esige l’uso di materiale.
  • Molteplici possibilità di movimento (jogging, allenamento della forza, giochi, danze).
  • Attività vantaggiosa visto che non implica l’affitto di materiale.
  • Allenamento ideale anche per le persone non abituate all’acqua alta.
  • Grazie al contatto con il fondo della piscina,l’esecuzione corretta dei movimenti risulta più facile.

Svariate possibilità

Mentre fuori dall’acqua ad agire è per lo più la forza di gravità, nell’acqua si manifestano due altri tipi di forza: la spinta ascensionale e la resistenza. Due proprietà che, se sfruttate bene, consentono di allenare (individualmente o in gruppo) resistenza, forza, mobilità e coordinazione.

  1. Stimolare la circolazione: allenare la resistenza in acqua è un metodo particolarmente efficace. Di fronte alla resistenza sono numerosi infatti i muscoli che entrano in azione. Mentre la corsa sulla terra ferma mette sotto sforzo solamente i muscoli delle gambe, la resistenza creata dallo jogging in acqua permette di stimolare, oltre naturalmente alla muscolatura delle gambe, anche quella delle braccia,della cintura scapolare e del busto.
  2. Rafforzare la muscolatura: la resistenza agisce in tutte le direzioni, indipendentemente dal peso del corpo e dalla forza di gravità. Così, con un solo esercizio si possono allenare sia i muscoli agonisti sia quelli antagonisti. Lo sforzo può essere adattato alle possibilità individuali di ogni persona.
  3. Migliorare la mobilità: in acqua, il tono muscolare è più debole che sulla terra ferma. Una buona premessa questa per allenare la mobilità attraverso degli esercizi statici e dinamici.
  4. Potenziare la coordinazione: la spinta ascensionale consente di eseguire degli esercizi di equilibrio. Il grado di difficoltà può essere dosato aumentando o diminuendo la superficie di spinta dell’attrezzo di sostegno.
  5. Sentirsi meglio: l’acqua ha un effetto tranquillizzante, attenua l’impatto degli stimoli provenienti dall’ambiente circostante e infonde al corpo una sensazione di leggerezza. Un’atmosfera ideale per dei momenti di puro rilassamento.

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L’abbronzatura del viso va via prima?

MEDICINA ONLINE SOLE MARE ABBRONZATURA PELLE CUTE MELANINA SPIAGGIA MARE DONNA COSTUME SEA SAND GIRL BEACH SWIMMING WALLPAPER HI RES PICS PICTURE PHOTO BEAUTIFUL VETRO UVA UVB ULTRAVIOLEL’abbronzatura del viso va via prima? Certamente si, perché la durata della tintarella dipende dalle zone del corpo e dalla velocità del rinnovamento cellulare. Le cellule del viso si rinnovano ogni 3 giorni circa, per cui l’abbronzatura sparirà più in fretta una volta che si sospenda l’esposizione regolare al sole.

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Prendere il sole: immersi in acqua ci si abbronza?

MEDICINA ONLINE ABBRONZATURA CLORO CHIMICA SOLE MARE MONTAGNA MELANINA PELLE CUTE SOLE MARE PISCINA RADIAZIONE SOLARE NUVOLE ALTITUDINE UVA UVB INFRAROSSIIl sole abbronza la nostra pelle anche quando siamo in acqua (in piscina o al mare)? Se nuotiamo rischiamo lo stesso di ustionarci?
Gli ultravioletti sono una delle componenti della luce solare e – pur non essendo visibili ad occhio nudo – sono estremamente potenti e responsabili non solo delle nostre abbronzature, ma anche di numerosi danni alla pelle. Essere immersi in acqua, non deve darci la falsa sicurezza di essere protetti: l’acqua assorbe infatti le radiazioni infrarosse (quelle calde), ma ha un minore effetto sulle radiazioni ultraviolette. Mediamente l’acqua blocca meno della metà delle radiazioni ultraviolette, il restante di esse può penetrare attraverso lo strato di acqua e giungere alla nostra pelle. Addirittura il riflesso dei raggi sulla superficie può aumentare l’esposizione alle radiazioni stesse, motivo per cui prendere il sole sul bagnasciuga, in prossimità dell’acqua, permette di abbronzarsi di più rispetto al prendere il sole lontani dalla riva.

Percezione errata
I rischi dell’esporsi al sole in acqua sono essenzialmente legati al fatto che, essendo i raggi infrarossi bloccati in gran parte dall’acqua ed essendo la temperatura dell’acqua di solito più bassa, abbiamo una minore sensazione di calore sulla pelle e questo alimenta in noi la falsa percezione di non rischiare i danni dell’esposizione al sole diretto: in queste condizioni si tende ad esporsi per troppo tempo a raggi ultravioletti. Le ustioni sono tipiche, anche se passiamo tutto il giorno in acqua, specie durante i  mesi estivi e nelle ore comprese tra le 11 e le 14. Ovviamente la forza degli ultravioletti è massima in prossimità della superficie dell’acqua e diminuisce a mano che ci si sposta in profondità.

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Se ho fatto le lampade, posso prendere il sole senza rischi?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologia Sessuologia Ecografie Tabagismo Smettere di fumare Pelle idratata, tonica e senza più rughe grazie alla foto-stimolazione del collageneFare le lampade non protegge la vostra pelle dai raggi solari. Le lampade donano una colorazione poco duratura ossidando solo la melanina superficiale, che non sarà in grado dunque di proteggere la pelle una volta che vi esporrete al sole, specie nei mesi e nelle ore più calde. Quindi, anche se apparentemente siete già abbronzati grazie a varie lampade, applicate sempre adeguati schermi solari prima di esporvi al sole, sia al mare che in montagna, per evitare danni anche gravi alla vostra cute.

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