Il pene e il glande cambiano colore negli anni?

MEDICINA ONLINE UOMO TRISTE DOLORE MAL DI TESTA PENSIERI DEPRESSIONE STANCHEZZA STANCO BRUTTOUn nostro lettore mi ha chiesto: “Ho 47 anni ed ho notato – nell’ultimo periodo – un progressivo cambiamento nella colorazione dei miei genitali. Il glande appare più pallido e sbiadito, mentre l’asta del pene è un po’ Continua a leggere

I raggi infrarossi abbronzano?

dott-emilio-alessio-loiacono-medico-chirurgo-ecografia-vascolare-articolare-reumatologo-raggi-infrarossi-riabilitativa-cervicale-medicina-estetica-luce-pulsata-depilazione-macchie-capillUn lettore del sito mi ha fatto questa domanda tramite mail:

“Dottore mi sono sottoposto ad una seduta di infrarossi per un dolore ad un ginocchio e dovrò farne altre nei prossimi giorni: non rischio che continuando a fare gli infrarossi sempre nello stesso posto io alla Continua a leggere

Effetti collaterali dei chemioterapici: iperpigmentazione delle mani

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MANI CHEMIOTERAPICO FLUOROURACILE CHEMIOTERAPIA IPERPIGMENTAZIONE CAUCASICO TUMORE CANCROQuelle che vedete non sono le mani di un afroamericano: sono le mani di un paziente 57enne caucasico, cioè bianco. Quella che vedete è una iperpigmentazione delle mani causata dagli Continua a leggere

Fototipo 0 1 2 3 4 5 6: significato, colore, caratteristiche, come abbronzarsi

MEDICINA ONLINE FOTOTIPO 0 1 2 3 4 5 6 ADULTI BAMBINI COLORE MELANINA PELLE CUTE EPIDERMIDE CAPELLI OCCHI CHIARI SCURI NERO NERA SOLE MARE ABBRONZATURA ESTATE SPIAGGIA MONTAGNA RADIAZIONE UVA UVB.jpgCon “fototipo” in medicina e dermatologia si intende una classificazione basata sulla qualità e sulla quantità di melanina presente nella pelle in Continua a leggere

E voi siete pronti ad una nuova abbronzatura?

MEDICINA ONLINE SOLE MARE PAURA DELL ACQUA FEAR OF SWIMMING SPIAGGIA PISCINA MARE DONNA COSTUME SEA SAND GIRL BEACH SWIMMING WALLPAPER HI RES PICS PICTURE PHOTO BEAUTIFUL VETRO UVA UVB UVia i cappotti, abbandonate le sciarpe e i guanti, riposti i maglioni è arrivato l’agognato momento di scoprirsi. L’arrivo di aprile può essere l’occasione giusta per iniziare a perdere il colorito pallido dei mesi invernali e Continua a leggere

Perché la pelle del pene è più scura rispetto al resto del corpo?

MEDICINA ONLINE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PENIS VARICOCELE HYDROCELE IDROCELE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE COUPLE FRINEDS LOVUn nostro lettore ci chiede: “La mia pelle è chiara ma alcune parti del mio corpo, in particolare il pene e lo scroto, hanno la pelle più scura rispetto al resto. E’ Normale? Per quale motivo ciò avviene? Grazie per la risposta”

Ha perfettamente ragione: i genitali maschili negli individui caucasici hanno generalmente una pelle di colore più scuro rispetto alle altre zone del corpo. Salvo rari casi relativi ad alcune malattie, ciò è perfettamente normale. Le cause sono diverse: vediamole insieme.

Ormoni

La prima cosa da dire è che i genitali, come anche le areole, si scuriscono naturalmente durante la pubertà, grazie all’effetto degli ormoni. Quando i maschi passano attraverso la pubertà, il corpo produce più androgeni, ormoni sessuali maschili prodotti dalle ghiandole surrenali e dai testicoli. L’azione degli androgeni è responsabile dei caratteri sessuali secondari, come i peli del viso e quelli sul corpo; ma riguarda anche la pigmentazione della pelle. Ciò accade quando gli androgeni esplicano la loro funzione sui melanociti, le cellule che producono la melanina della pelle, con una conseguente pigmentazione più scura all’inguine, sul pene e nella zona dello scroto.

Leggi anche: Perché il glande ha un colore diverso rispetto al resto del pene?

Uomo preistorico

La colorazione più scura dei genitali dipende da una grande concentrazione di melanina, che è il pigmento responsabile dell’imbrunimento della pelle. Più è alta la concentrazione di melanina nella pelle, più questa sarà scura. La quantità di melanina più elevata a livello di pene e scroto, è spiegata anche prendendo in considerazione l’uomo preistorico da cui discendiamo: esso era ricoperto interamente di peli tranne in alcune zone come ad esempio l’asta peniena. Per tale motivo la pelle del pene, per proteggersi dall’azione nociva della radiazione solare, avrebbe una quantità di melanina più elevata.

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Elasticità

La melanina renderebbe la pelle più elastica e nel pene sarebbe presente in maggiore quantità in quanto esso viene sottoposto a continue variazioni di dimensioni a causa del passaggio dello stato flaccido a quello eretto.

Attrito

Un altro fattore che può influenzare la pigmentazione scura, soprattutto all’inguine e allo scroto, è l’attrito procurato da varie cause, tra cui indumenti, rapporti sessuali e masturbazione. La pelle fisiologicamente tende a diventare più spessa , dura e resistente in seguito ad un attrito cronico, quindi se ci sono sfregamenti in una zona, nel corso del tempo una persona può notare che la pelle ha una maggiore durezza, con un lieve scurimento della zona ispessita.

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Malattie

Oltre alle cause prima citate, esistono anche diverse condizioni mediche che possono contribuire a un adombramento dei genitali maschili. Uno squilibrio ormonale o degli zuccheri – come quello che avviene nelle persone con diabete – possono portare alla produzione di più pigmento. L’obesità può anche provocare una pelle scura in diversi settori, come le cosce e i genitali, a causa del progressivo sfregamento della pelle. Altre condizioni meno note, come l’Acanthosis Nigricans, possono portare all’oscuramento della pelle sulla parte posteriore del collo, dell’inguine e delle ascelle. Un insolito e improvviso oscuramento nerastro potrebbe essere un’indicazione precoce di cancrena (gangrena di Fournier), o di un qualsiasi trombo che ostruisce le arterie terminali nella zona.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Prendere il sole: immersi in acqua ci si abbronza?

MEDICINA ONLINE ABBRONZATURA CLORO CHIMICA SOLE MARE MONTAGNA MELANINA PELLE CUTE SOLE MARE PISCINA RADIAZIONE SOLARE NUVOLE ALTITUDINE UVA UVB INFRAROSSIIl sole abbronza la nostra pelle anche quando siamo in acqua (in piscina o al mare)? Se nuotiamo rischiamo lo stesso di ustionarci?
Gli ultravioletti sono una delle componenti della luce solare e – pur non essendo visibili ad occhio nudo – sono estremamente potenti e responsabili non solo delle nostre abbronzature, ma anche di numerosi danni alla pelle. Essere immersi in acqua, non deve darci la falsa sicurezza di essere protetti: l’acqua assorbe infatti le radiazioni infrarosse (quelle calde), ma ha un minore effetto sulle radiazioni ultraviolette. Mediamente l’acqua blocca meno della metà delle radiazioni ultraviolette, il restante di esse può penetrare attraverso lo strato di acqua e giungere alla nostra pelle. Addirittura il riflesso dei raggi sulla superficie può aumentare l’esposizione alle radiazioni stesse, motivo per cui prendere il sole sul bagnasciuga, in prossimità dell’acqua, permette di abbronzarsi di più rispetto al prendere il sole lontani dalla riva.

Percezione errata
I rischi dell’esporsi al sole in acqua sono essenzialmente legati al fatto che, essendo i raggi infrarossi bloccati in gran parte dall’acqua ed essendo la temperatura dell’acqua di solito più bassa, abbiamo una minore sensazione di calore sulla pelle e questo alimenta in noi la falsa percezione di non rischiare i danni dell’esposizione al sole diretto: in queste condizioni si tende ad esporsi per troppo tempo a raggi ultravioletti. Le ustioni sono tipiche, anche se passiamo tutto il giorno in acqua, specie durante i  mesi estivi e nelle ore comprese tra le 11 e le 14. Ovviamente la forza degli ultravioletti è massima in prossimità della superficie dell’acqua e diminuisce a mano che ci si sposta in profondità.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo

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Prendere il sole: perché in montagna ci si abbronza di più?

MEDICINA ONLINE ABBRONZATURA SOLE MARE MONTAGNA MELANINA PELLE CUTE SOLE MARE PISCINA RADIAZIONE SOLARE NUVOLE ALTITUDINE UVA UVB INFRAROSSI.jpgGli ultravioletti (UV) sono una delle componenti della luce solare e – pur non essendo visibili ad occhio nudo – sono estremamente potenti e responsabili non solo delle nostre abbronzature, ma anche di numerosi danni alla pelle. Gran parte della radiazione solare viene arrestata dall’atmosfera terrestre, ciò significa che un soggetto, più è posto in vicinanza del livello del mare, da meno radiazioni ultraviolette è raggiunto. Al contrario, tanto più si sale di quota, tanto più la quantità di atmosfera diminuisce e tanto maggiore è la quantità di radiazioni solari che investe il soggetto. Circa ogni 300 metri di dislivello l’intensità dei raggi UV aumenta di quasi il 5%, il che significa che a 1500 metri l’intensità è circa il 25% in più rispetto al livello del mare. Quindi il sole preso in montagna è certamente più forte rispetto a quello preso al mare ed abbronza più velocemente, ma è anche più rischioso, specie per chi ha carnagione chiara, ha molti nei e per chi ha casi in famiglia di tumore maligno della pelle (melanoma).

Ed in inverno?

In montagna il rischio di scottature solari aumenta, ma non solo d’estate, anche nei mesi più freddi, anzi in inverno questo rischio è addirittura maggiore, perché:

  • il freddo e le nuvole non ci fanno percepire il rischio legato all’esposizione al sole e ci fanno sottovalutare l’intensità dei raggi solari;
  • anche se il cielo è nuvoloso, al contrario degli infrarossi, i raggi ultravioletti penetrano ugualmente;
  • la neve riflette le radiazioni intensificandone la potenza (effetto specchio).

In montagna può bastare una sola applicazione di crema solare?

No, è sempre meglio rinnovare il prodotto più volte e metterlo PRIMA di esporsi al sole. L’effetto di una crema non è illimitato poiché la pelle – anche se non suda o viene esposta all’acqua come accade al mare – comunque traspira.

È vero che l’abbronzatura presa in montagna è più duratura di quella presa al mare?

No, anche se è pensiero comune, non è vero che l’abbronzatura di montagna sia maggiormente duratura di quella marina. E’ vero invece che, per i motivi sovraesposti, l’abbronzatura di montagna sia più rapida – e più pericolosa! – rispetto a quella marina, per questo motivo è bene limitare il tempo di esposizione specie le prime volte e se avete un fototipo chiaro.

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