Con “manometria esofagea” o “studio della motilità esofagea” (in inglese “esophageal motility study”o “esophageal manometry”) si indica una metodica diagnostica lievemente invasiva appartenente alla gastroenterologia che permette di studiare la motilità dell’esofago e sue eventuali discinesie (alterazioni nel movimento) introducendo in esso un catetere capace di misurare le variazioni della pressione intraesofagea nei vari settori del suo lume. La manometria esofagea “standard” si esegue in ambulatorio, prevede l’uso di un anestetico spray topico alla lidocaina e dura generalmente non oltre 40 minuti.
Manometria esofagea ad alta risoluzione (HRM)
La manometria esofagea ad alta risoluzione (o “HRM“, acronimo dall’inglese “high-resolution manometry“) consiste in un recente sviluppo tecnologico della manometria esofagea standard: è fondamentalmente una manometria che fa uso di strumentazioni manometriche dotate di un più elevato numero di sensori con relativo software di analisi capace di gestire una maggior quantità di dati.
L’utilizzo di manometri con barosensori digitali posizionati a circa 1 cm di distanza l’uno dall’altro, e disposti contemporaneamente per tutto il corpo esofageo, permette di rilevare i dati pressori e dinamici dell’esofago con risoluzione, precisione e sensibilità decisamente maggiori rispetto alla manometria standard; si velocizza così l’esecuzione dell’esame, e se ne migliora in maniera significativa la capacità di discriminazione clinica delle sindromi discinetiche di più complesso inquadramento diagnostico.
La manometria esofagea HRM viene utilizzata laddove l’esame manometrico classico non fornisca informazioni sufficientemente chiare sui processi discinesici eventualmente correlati ad una sintomatologia esofagea di tipo disfagico.
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A che cosa serve?
Una manometria esofagea (sia la tecnica standard, sia quella H24, sia quella ad alta risoluzione), fornendo informazioni sulla pressione all’interno dell’esofago, permette di valutare la funzionalità del corpo dell’esofago e dello sfintere esofageo inferiore, la zona che collega l’esofago e lo stomaco e che impedisce al cibo presente nello stomaco di risalire nell’esofago. La manometria esofagea permette quindi al medico di avere informazioni sulla motilità esofagea, necessaria per permettere ai cibi deglutiti di essere spinti in direzione dello stomaco senza rimanere patologicamente bloccati lungo l’esofago o risalire in direzione della bocca. Più in particolare, una manometria esofagia permette di:
- studiare i movimenti dell’esofago a riposo e durante la deglutizione;
- studiare i movimenti del cardias (la valvola che separa l’esofago dallo stomaco) a riposo e durante la deglutizione;
- misurare la pressione presente all’interno di vari punti dell’esofago: corpo dell’esofago, sfintere esofageo superiore e sfintere esofageo inferiore;
- valutare l’efficacia e la coordinazione dei movimenti propulsivi nell’atto della deglutizione;
- riscontrare alterata mobilità e coordinazione esofagee.
Per quali malattie è indicata?
Una manometria esofagea (sia la tecnica standard, sia quella H24, sia quella ad alta risoluzione) viene richiesta dal medico qualora si sospetti una patologia che alteri la fisiologica motilità dell’esofago o delle zone contigue, o comunque nella diagnosi differenziale di una patologia correlata ad alterata funzione esofagea, tra cui:
- reflusso gastroesofageo;
- acalasia esofagea;
- spasmo esofageo diffuso;
- atresia esofagea;
- esofago di Barrett;
- ernia iatale;
- esofago a schiaccianoci;
- discinesie dell’esofago idiopatiche ed aspecifiche (alterazioni della motilità esofagea con causa non identificata);
- esofagite eosinofila;
- disordini motori aspecifici;
- disordini motori secondari ad altre malattie sistemiche, in particolari relativi al sistema nervoso (come sclerosi multipla, miastenia gravis, sclerosi laterale amiotrofica, ictus cerebrale e morbo di Parkinson);
- malattia di Chagas;
- malattie endocrino-metaboliche;
- malattie muscolari faringee primitive;
- distonia del muscolo cricofaringeo (sfintere esofageo superiore);
- varie malattie sistemiche come collagenopatie, sclerosi sistemica, patologie neuromuscolari, patologie multiorgano.
Per quali sintomi è indicata?
La manometria esofagea può essere utile qualora il paziente presenti sintomi e segni che possono essere correlati ad una alterazione della motilità esofagea, tra cui:
- vomito gastrico frequente;
- frequenti reflussi acidi con sensazione acida in bocca non correlati ad “abbuffata”;
- disfagia (difficoltà alla deglutizione);
- odinofagia (dolore alla deglutizione);
- pirosi retrosternale (bruciore dietro lo sterno);
- dispepsia (cattiva digestione);
- nodo alla gola;
- bruciore di stomaco;
- esofagite;
- dolore toracico.
E’ possibile essere sedati?
Per le modalità dell’esame, NON è possibile eseguire sedazione ad esempio con benzodiazepine, perché potrebbero non permettere la piena collaborazione del paziente durante tutto l’esame e soprattutto perché – essendo miorilassanti – andrebbero ad interferire con la motilità esofagea, alterando i risultati dell’esame, che potrebbe fornire falsi positivi (paziente normale che appare erroneamente avere un deficit di motilità esofagea causato dalla sedazione).
La manometria esofagea è fastidiosa o dolorosa?
Una manometria esofagea (sia la tecnica standard, sia quella H24, sia quella ad alta risoluzione), anche grazie all’uso di un anestetico locale, non è un esame doloroso, tuttavia può essere certamente considerato un esame lievemente fastidioso a causa dell’inserimento del catetere nella narice, soprattutto se il paziente è un bambino e/o se è particolarmente ansioso e con basso livello di sopportazione del fastidio. In genere i pazienti riferiscono la sgradevole ma sopportabile sensazione di corpo estraneo in gola o in torace, come un boccone di cibo rimasto bloccato. I pazienti più ansiosi possono riportare una sensazione di mancanza d’aria, come di soffocamento. Il rischio di fastidi a livello del naso e della gola, aumentano in presenza di paziente con ipertrofia delle adenoidi e deviazioni del setto nasale.
Dove si esegue una manometria esofagea?
L’esame standard viene svolto solitamente in modalità ambulatoriale: al termine dell’esame – salvo complicazioni – il paziente può tornare alle sue normali attività e guidare autoveicoli.
Effetti collaterali
Una manometria esofagea (sia la tecnica standard, sia quella H24, sia quella ad alta risoluzione) può occasionalmente procurare:
- nausea;
- conati di vomito;
- vomito;
- lipotimia (sensazione di improvvisa debolezza ma di breve durata, non accompagnata dalla completa perdita dello stato di coscienza);
- dispnea (difficoltà respiratorie);
- disfagia (difficoltà alla deglutizione);
- odinofagia (dolore alla deglutizione);
- lacrimazione;
- tosse;
- epistassi (sangue dal naso);
- broncospasmo;
- svenimento.
La maggioranza di tali sintomi e segni diminuiscono seguendo le indicazioni fornite dal medico e comunque regrediscono rapidamente al termine dell’esame.
Rischi
Una manometria esofagea (sia la tecnica standard, sia quella H24, sia quella ad alta risoluzione) è un esame di routine e del tutto sicuro. I possibili rischi includono reazioni allergiche a sostanze e/o materiali usati durante l’esame, infezioni, esofagiti, emorragie, crisi vagali o trigeminali, perforazione di un diverticolo, lesioni varie causate dal catetere (molto raro). I rischi di una manometria esofagea diminuiscono notevolmente se il paziente collabora seguendo con attenzione le indicazioni del medico.
Controindicazioni
Una manometria esofagea potrebbe essere controindicata in pazienti:
- non collaboranti (ad esempio alcuni pazienti psichiatrici);
- con stato mentale alterato;
- che non possono capire o seguire le istruzioni del medico;
- con stenosi della faringe o dell’esofago (ad esempio in caso di tumori);
- con patologie cardiache (la manometria può determinare una stimolazione vagale che interferisce con l’attività cardiaca);
- con coagulopatie gravi e non trattate (rischio di emorragie anche mortali in caso di lesioni);
- con lesioni esofagee, tra cui varici, diverticoli ed ulcere.
In questi casi, il medico potrebbe valutare la possibilità di rinviare l’esame o sostituirlo – se possibile – con altro esame.
Esami associati
In base alla patologia sospettata, alla manometria esofagea ad alta risoluzione, possono essere associati altri esami, tra cui:
- esofagogastroduodenoscopia EGDS;
- pH-metria esofagea e gastrica;
- laringoscopia diretta e indiretta;
- esofagoscopia;
- broncoscopia;
- colangiopancreatografia retrograda (ERCP);
- misurazione del tempo di deglutizione;
- test del respiro (breath test);
- radiografia del torace;
- radiografia dell’esofago con studio del transito esofageo (con mezzo di contrasto);
- ecografia dell’addome;
- manometria esofagea standard;
- manometria esofagea H24;
- biopsia.
L’integrazione dei risultati della manometria esofagea ad alta risoluzione, con uno o più tra gli esami qui elencati, permette al medico una valutazione più completa della fisiopatologia dell’esofago, della sua funzionalità motoria, e dell’entità ed intensità degli eventuali reflussi acidi.
Prezzo
Il costo di una manometria esofagea standard in un ambulatorio privato è molto variabile, ma generalmente oscilla tra 150 e 300 euro.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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