“Se tu non mi ami è colpa mia”: i pensieri di una donna che ama un uomo anaffettivo (seconda parte)

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Flebologo Ecografia Vascolare Articolare Medicina Estetica Mappatura Nei Posturale Dietologo Roma  Radiofrequenza Rughe Cavitazione Cellulite Pressoterapia DIECI MOTIVI LITIGARE IN VACANZA COPPIAQuesta è la seconda parte dell’articolo: “Se tu non mi ami è colpa mia”: i pensieri di una donna che ama un uomo anaffettivo

Se sono abbastanza brava, lui mi amerà

La maggior parte di queste storie parte da un presupposto fallace che è la speranza di tantissime donne: quello di poter far innamorare l’altro grazie al proprio amore incondizionato. La donna che vive un amore non corrisposto è convinta che se sarà abbastanza brava, lui supererà la sua fobia dell’impegno e le proporrà  un rapporto duraturo.
Per ottenere questo intento lei giocherà la carta della seduzione presentandosi come la fidanzata ideale (sarà sexy, dolce al punto giusto, materna ma non troppo, allegra e di buon umore poi forte e indipendente per non spaventarlo con le sue richieste).
Per tenerselo ad ogni costo, lei subordinerà i suoi bisogni e desideri a quelli di lui: se per esempio, è arrabbiata per un ottimo motivo (lui non si fa sentire da due settimane) cercherà di mostrarsi tranquilla per  non sembrare possessiva, non correre il rischio di  irritarlo con le sue domande e di farlo scappare. Molto difficilmente un atteggiamento cosi compiacente farà innamorare un uomo, senza contare che ciò non è la base per un rapporto sano, dal momento che la donna sarà costretta a comportamenti che non le appartengono realmente e che porteranno l’uomo a comportarsi sempre peggio: portando la storia in un circolo vizioso che può generare solo distruzione. La donna si terrà dentro tutto il disagio senza parlarne al partner, cioè l’opposto di quello che avviene in una relazione sana: l’amore si basa  sull’autenticità, sul mostrarsi per quello che si è, con i propri pregi e le proprie  debolezze. Invece nei rapporti basati sulla seduzione, lei indossa la maschera della donna perfetta e non può sperimentare la gioia di essere amata nella totalità del suo essere  e di essere apprezzata anche con le sue piccole fragilità ed imperfezioni. Se anche un giorno la donna dovesse iniziare ad essere “onesta”, l’uomo potrebbe comunque “scappare via” dal momento che lei “non è più quella di un tempo”: in questo caso la donna potrebbe addirittura sentirsi colpevole!

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Lo amo per quello che potrebbe essere

La motivazione che spinge una donna a tollerare il disamore del proprio compagno è la fantasia segreta che lui possa cambiare grazie a lei ed alle sue grandi capacità (e qui torna il discorso sulla poca autostima che deve colmata grazie alla “vittoria” di essere riuscite a cambiare il partner). “Non lo amo per come è veramente ma per quello che potrebbe essere”. La caratteristica  principale di molti rapporti  di questo tipo è  che si vivono più nella fantasia che nella realtà. Lei dà molto e in cambio riceve pochissimo ma lo accetta perché considera la relazione come un investimento per il futuro perfetto che l’attende: non valuta il rapporto in base a quello che effettivamente è (cioè inappagante) ma in base a come potrebbe essere se lui si innamorasse.
Sono le fantasie sulla futura disponibilità del partner a tenere le donne legate per anni ad un rapporto umiliante ed insoddisfacente. In genere queste donne si innamorano più del potenziale di un uomo che dell’uomo vero che hanno davanti, ed il rapporto continua anche se questo potenziale non si sviluppa mai.
Il partner viene idealizzato: di lui si vedono solo gli aspetti migliori (ci si concentra sui rari momenti in cui lui è disponibile e affettuoso) e si ignorano i momenti – più frequenti – in cui lui è freddo, insensibile, egoista. Una donna coinvolta in una relazione unilaterale rimane nel rapporto perché spera che lui cambi, si innamori e diventi  un compagno fedele, presente e premuroso. Inutile dire che questo desiderio di cambiare il proprio uomo  chiedendo al partner quello che non può e/o non vuole dare non è amore.
L’amore implica un enorme rispetto per la natura delle persone, invece se io  inizio una storia con l’intento di cambiare l’altro, di farlo diventare più simile a come io lo desiderio significa che non mi va bene cosi come è e di fatto non lo sto amando: in questo tipo di rapporti spesso la donna NON ama.

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Se lui non mi ama, è colpa mia

Una caratteristica comune di questi rapporti è che le donne che ne sono coinvolte tendono ad ignorare a minimizzare a a giustificare i maltrattamenti del partner. Sono incapaci di arrabbiarsi seriamente con il loro uomo: basta che lui sia un po’ gentile con loro che torti plateali vengano subito dimenticati e perdonati. Basta una carezza per annullare decine di schiaffi. Le fughe, i tradimenti, le bugie e gli egoismi dell’amato  vengono  facilmente giustificati perché “lui non è innamorato di quella, è innamorato solo di me, con lei è stata solo l’errore di una notte”.
Dietro a questo amore apparentemente cosi oblativo, si nasconde – ancora una volta – una scarsa stima di sé: le donne con queste  problematiche si colpevolizzano inconsciamente per il cattivo comportamento del partner. Tendono a pensare che se lui le trascura o le tradisce sia perché loro non sono abbastanza attraenti, interessanti e  intriganti per  farlo innamorare.
Non riescono a capire che non sono loro il problema (o comunque non lo sono del tutto): se lui si comporta cosi non è poiché non è innamorato ma perché non è capace di amare e che avrebbe questa difficoltà con qualsiasi donna e in qualsiasi relazione.
Lei legge l’impossibilità  di lui ad amare pienamente come una difficoltà momentanea e superabile, come una temporanea difesa dalla paura di soffrire magari a seguito di altre esperienze sentimentali che non sono andate bene, quando invece  si tratta di una seria difficoltà caratteriale.
Gli uomini che non riescono ad impegnarsi in una relazione hanno spesso marcati tratti narcisistici o problematiche affettive di una certa entità che rendono loro difficile un coinvolgimento amoroso duraturo. Per uscire dal labirinto di questi amori sbagliati, è di fondamentale importanza imparare a spezzare l’equazione:

lui non mi ama perché io non sono amabile

e considerare invece la situazione da una prospettiva più obiettiva:

lui non mi ama perché non può amare a causa delle sue problematiche psicologiche

Ovviamente ciò non deve significare che qualsiasi problema di un rapporto dipendano dall’uomo: in alcuni casi è importante capire se sia stata realmente la donna a portare l’uomo ad allontanarsi, con alcuni comportamenti sbagliati.

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Non è solo lui ad avere paura di amare

Le donne che si legano ad uomini sfuggenti tendono ad avere loro stesse un profondo conflitto verso l’intimità di cui non sono consapevoli. Malgrado desiderino ardentemente un rapporto di coppia stabile e duraturo, si innamorano solo di uomini anaffettivi o che non vogliono impegnarsi e con cui di fatto è impossibile costruire qualcosa mentre scartano partner più disponibili e potenzialmente più adeguati.
Infatti sebbene siano convinte di volere stabilità, una parte di loro teme l’amore.
La maggior parte delle donne  con queste problematiche desidera e teme al tempo stesso una relazione profonda con un uomo perché l’intimità genera in loro aspettative di rifiuto. Inoltre hanno molte paure verso il rapporto di coppia come per esempio la convinzione inconscia che per avere una relazione stabile occorra sacrificare le proprie ambizioni e la propria individualità come ha fatto la propria madre. Queste donne, nei meandri della loro mente, hanno una immagine negativa degli uomini percepiti inconsciamente come egoisti, inaffidabili, interessati solo al sesso e quindi scelgono uomini che indirettamente confermino le loro testarde idee..
In genere una donna che si innamora solo di uomini non disponibili non è consapevole della propria ansia verso i rapporti che proietta sul partner che viene percepito come quello che non si vuole impegnare mentre lei è quella che desidera a tutti i costi un unione stabile. Invece se  lei riesce a diventare consapevole e a contenere le sue ansie relative alla coppia e all’amore, non avrà più bisogno di agirle scegliendo un uomo inafferrabile e /o non disponibile e sarà attratta da una tipologia diversa di uomo.

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Amori infelici : come comportarsi e come superarli?

A tale proposito ti consiglio di leggere questo mio articolo: Uomo anaffettivo: cosa fare e come comportarsi con lui?

Se credi che il tuo partner sia un uomo anaffettivo ed hai bisogno di supporto, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a superare questa situazione difficile.

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Ci siamo lasciati: adesso come si fa?

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Che fare? Sapete voi se quegli oggetti sono cari per lui. Probabilmente ci terrà a riaverli, come tu aspetti che lui ti ridia i calzettoni che usavi a casa sua e i tuoi dvd di Sex and the city. Passato il primo periodo di sofferenza cominciate a radunare tutte le sue cose. La scelta migliore è restituirgliele. Discorso diverso per i regali. Inutile restituirgli un regalo prettamente femminile. Però se di mezzo c’è un anello o qualsiasi altro oggetto che ti ha regalato perché “Eri la donna della sua vita” forse andrebbe restituito.

E gli amici? Parte difficile. Se siete i primi a lasciarvi “bene” non si pone il problema. Ma è molto raro. Escludiamo subito la divisione del gruppo. Sarebbe poco carino chiedere a uno o all’altro di non frequentare l’ex. Di solito non ci si lascia all’improvviso, quindi le avvisaglie e le litigate le avranno già percepite anche gli altri. Al momento dell’ufficializzazione sarà ognuno di loro a decidere chi continuare a frequentare. Forse per molti sarà l’occasione per uscire da un gruppo che non l’ha mai accettato veramente, o che se l’ha fatto è solo perché eri la ragazza di uno di loro. Lasciate che le cose vadano da sole, scoprirete anche chi è davvero un amico o un’amica, e se li perderete, sarà un’occasione in più per ricominciare.

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La famiglia? Negli anni avete legato con la sorella, con al fidanzata del fratello, anche con i genitori. E’ difficile, soprattutto se loro vedranno lui soffrire. Ma se tra di voi c’è un legame sincero si può portare avanti. Forse non vi incontrerete a casa loro, ma un caffè o lo shopping con l’ex cognata e l’ex suocera ci possono stare. Tenete sempre in conto che forse loro un giorno si sentiranno costrette a non frequentarvi più per non fare soffrire il vostro ex. E forse un giorno saranno loro a darvi la notizia che il vostro ex ha trovato una nuova ragazza.

E poi ci siete voi due. Ancora non sapete se rimarrete amici o se le vostre strade si divideranno definitivamente. Ogni storia ha un suo percorso. Se uno ama ancora sicuramente soffrirà, ma anche chi non ama più dovrà ricostruire la propria quotidianità. Solo il tempo aiuterà a superare il dolore. Se c’è ancora dell’affetto niente vieta di inviare un sms di auguri per Natale o per il compleanno, senza però aspettarsi qualcosa.

Non c’è una cura universale, ma forse un distacco totale di qualche mese può essere una soluzione comune che aiuterà chiunque a superare la rabbia e la delusione e ricominciare con o senza l’ex.

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Gli piaccio, ma lui non non si fa avanti: perché?

MEDICINA ONLINE TRISTE COME RICONQUISTARE EX RAGAZZA RAGAZZO FIDANZATA FIDANZATO MARITO MOGLIE MATRIMONIO COPPIA DIVORZIO SEPARATI SEPARAZIONE AMORE CUORE FIDUCIA UOMO DONNA ABBRACCIO LOVE COUPLE WALLPAPERTi piace e probabilmente tu piaci a lui, ma non si fa avanti. Non capisci perché, ti provoca fastidio la cosa, pensi che gli uomini siano cambiati. Ah, i bei tempi andati eh? Non poche ragazze si lamentano di questo fatto. Ma perché oggi l’uomo non si fa avanti? Cerchiamo di ragionarci su con questo articolo “semiserio”, che speriamo vi fornisca qualche spunto di riflessione. Per iniziare, magari, è bene farsi un esame di coscienza. Se hai la pettinatura di uno Wookiee e sei vestita come la loro nonna, forse tutti i torti non li hanno. Ma, passata questa fase preliminare, anche alla ragazze più belle capita che l’uomo che vorrebbero conoscere non si fa faccia avanti.

Perché?

Magari si fanno avanti sempre i soliti: maschi arroganti, altri per te insignificanti o quelli che si accontentano di una che “basta che respiri” sperando nei grandi numeri. Magari si fanno avanti sempre questi soggetti perché tutti i “bravi ragazzi” li avete già scartati prima perché (sbagliando) non li reputavate alla vostra altezza. Chissà… Cominciamo con il dire che i motivi sono i più svariati, difficile quindi ricondurli a un caso specifico. Una cosa è certa: se ti interessa davvero fai tu la prima mossa, no? Non è scritto da nessuna parte che debba farla necessariamente l’uomo. Soprattutto di questi tempi, dove i ruoli classici (preda e cacciatore) sembrano aver perso di significato e in molti casi si vede addirittura un’inversione dei ruoli. Ormai sono completamente saltati i ruoli classici, quindi non si può più pretendere che l’uomo cerchi e la donna si faccia sedurre: anche la donna può in prima persona darsi da fare, se nessuno che le piace si fa avanti.  Le donne sono molto diverse da quelle della generazione precedente. Più sicure di sé, più emancipate e sanno ottenere quello che vogliono: questo è sicuramente un bene. Esigono giustamente parità con l’uomo, quindi ci può stare che siano loro a fare il primo passo, senza aspettare necessariamente il maschio. L’emancipazione femminile ha portato alcuni uomini ad avere quasi il terrore dell’approccio, visto l’alto livello di pretensiosità femminile raggiunto negli ultimi anni, limitandolo solo a quando ci sono buone probabilità che vada a buon fine. Quante volte siete state più acide dell’acido solforico? O avete trattato male chi vi faceva la corte, pensando all’uomo bello e impossibile? Un po’ di autocritica non fa mai male: dovete anche saper “volare basso” e apprezzare le persone normali, senza cercare il principe azzurro stra-bellissimo protagonista della vostra serie tv preferita.

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La donna cacciatrice

L’uomo è ancestralmente un cacciatore che compete con gli altri maschi per la preda “dolce e indifesa”, come era l’immaginario collettivo fino al secolo scorso. Ora, però, assistiamo a scene con donne che cacciano in prima persona, con spregiudicatezza: il vedere donne così forti, tanto da poter mettere i maschi in ridicolo o distruggere la loro virilità e autostima, crea in questi confusione, se non addirittura terrore. Forse per questo cercano rifugio in ciò che non potrà ferirli, come l’interfacciarsi con rapporti virtuali, inesistenti, o con filmini vari… Per questo limitano gli approcci, evitando magari donne troppo spregiudicate. Ormai è diventato sempre più comune che sia la donna a inseguire, a cacciare, a snervarsi per farsi notare e non viceversa. Li avete abituati male, i maschietti: abituati alla pappa pronta, al fatto che che tanto ci sarà sempre una (ma anche molte più di una) che li cercherà e si farà in 10 per loro pur di farsi notare… perché dovrebbero darsi una mossa?

Cominciate a farvi desiderare anche voi, senza inseguire maschi sfuggevoli come Arsenio Lupin. Solo così i maschi, per forza di cose, saranno costretti a uscire allo scoperto e tornare a corteggiare. Ora come ora, con tutte le donne che si buttano per prime, non ne hanno quasi più motivo. Lanciate segnali, ma sempre equivocabili. Fate capire interesse, ma senza fare il tappetino persiano pronto all’uso. Bastano un sorriso o uno sguardo per infondere coraggio. Se l’altro non si fa avanti, può darsi semplicemente che non gli interessiate (eh capita), o che sia sveglio come un pollo arrosto (che notoriamente fa i salti mortali una volta a tavola).

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Come capire se è interessato?

Come capire allora se quel ragazzo è interessato senza saltargli addosso come un gatto sul topo? Anche lui, che, come abbiamo spiegato prima, probabilmente si farà avanti solo se ha molte chances, cercherà di capire se vi interessa guardandovi, sorridendo, parlandovi con qualche scusa, anche la più banale. Non importa se dice “ciao, come stai?” o “Lo sapevi che i pinguini imperatori vivono anche in Sudamerica?”, se vi parla, vuol dire che comunque vi reputa interessanti: incalzate il discorso, mostrandovi sorridenti e interessate, loquaci (sebbene gli uomini preferiscano più parlare che ascoltare), e avrete modo di conoscervi sempre meglio. Se invece lui vi risponde a malapena se ci parlate, gli lanciate uno sguardo e lui piuttosto preferisce contare le crepe nel muro…beh…allora sareste proprio masochiste a proseguire: non gli piacete abbastanza.

E se siete timidissime?

Dovete cercare sicurezza in voi stesse, avete solo da perderci restando timide: vedrete sfuggire occasioni delle quali vi pentirete dopo anni. Le paure sono infondate generalmente, davvero vi interessa il giudizio di una persona che, se va male, domani neanche si ricorderà di voi? Non avete nulla da perderci, buttatevi. Spostate l’attenzioni su argomenti in cui vi trovate a vostro agio, sfoggiate sempre un bel sorriso, perché gli uomini amano le donne sorridenti, anche se un po’ chiuse, piuttosto che quelle acide e musone.

In conclusione c’è da dire che mentre le donne hanno acquisito via via la conoscenza e l’interpretazione del mondo, dei rapporti sociali, una maturità sociale in età molto giovane, i maschi hanno cominciato una lunga e grossa opera di infantilizzazione. L’egoismo e il materialismo li hanno portati a chiudersi in se stessi e a non affrontare mai il mondo esterno, tanto da essere impreparati quando sono costretti a farlo.

Si preferisce stare da soli con le proprie cose che avere rapporti sociali. Per non parlare del fatto che questa infantilizzazione ha portato a non comprendere le basilari regole dei rapporti sociali: il corteggiamento, l’importanza del mantenere i rapporti e l’importanza del dialogo. Non è raro trovare gli uomini con gli amici a giocare di continuo, aspettando che la donna cada dal cielo, perché né sanno come fare né hanno le capacità per corteggiare. Così non è raro che le cose nella coppia non funzionino, proprio perché l’uomo tende a essere molto più infantile della donna, più immaturo nel costruire un rapporto.

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Mi ha lasciato da mesi ma io soffro come il primo giorno: cosa faccio?

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La mia vita non ha più senso

La persona lasciata si ripete “non potrò mai stare solo, la mia vita non ha più senso ora” e il pensiero torna sempre all’amore perduto. Come mai per alcune persone superare il distacco è più duro che per altre? Per prima cosa possiamo notare che nella nostra cultura la sofferenza per amore è, non solo socialmente accettata, ma in qualche modo richiesta. Se sentiamo qualcuno che, dopo esser stato lasciato è riuscito a superare in breve tempo la tristezza lo colpevolizziamo dicendogli “ci sei riuscito perché non eri veramente innamorato”. Lavorare su un disagio dovuto a problemi di coppia è particolarmente complesso in quanto entrano in gioco influenze socioculturali, modi di intendere gli affetti, aspetti caratteriali. In alcuni casi, chi è lasciato ha difficoltà a superare la separazione perché ha una personalità dipendente. Le persone dipendenti tendono a creare con gli altri rapporti asimmetrici in cui il partner diventa una vera e propria droga da cui non è possibile separarsi per nessun motivo.

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Un passato doloroso

Un individuo che ha caratteristiche dipendenti di personalità spesso ha avuto genitori che durante i primi anni di vita non gli hanno dato la sicurezza di cui aveva bisogno. In alcuni casi c’è stato un abbandono o un lutto importante nell’infanzia. Altre volte l’insicurezza deriva da un ridotto livello di autonomia che la persona ha maturato nel corso della sua infanzia, ad esempio a causa della ricezione di un’educazione iperprotettiva e/o di un episodio traumatico irrisolto. Affrontare insieme ad un paziente il dolore conseguente ad una delusione d’amore è un percorso tortuoso e pieno di ostacoli che rende necessario prendere in considerazione i significati personali alla base del disagio. Capire i meccanismi nei quali si è entrati e i bisogni che la relazione soddisfava, permette una presa di distanza dalle emozioni spiacevoli ed intraprendere un viaggio che ci permetterà di superare la situazione spiacevole.

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Iniziamo il viaggio

Per iniziare il viaggio verso il superamento dell’abbandono, vi fornisco alcuni suggerimenti pratici utili per superare la fine di una relazione:

  • Esprimi le tue emozioni: esprimere le emozioni ci aiuta a modularle e a renderle più tollerabili. Puoi esprimerle con un amico/a o anche con te stesso scrivendo su un diario. Potresti anche decidere di scrivere immaginando di formulare una lettera per il tuo ex in cui scriverai le emozioni che provi rispetto alla fine della vostra storia (ad esempio rabbia, tristezza, ecc..).
  • Non negare la sofferenza: per superare un trauma come quello legato alla perdita di una relazione importante è necessario guadare le acque della sofferenza. Se sfuggi del tutto la sofferenza difficilmente potrai superarla, rimarrà bloccata in qualche parte della tua mente e del tuo corpo.
  • Evita le lamentele: a volte confondiamo l’espressione delle nostre emozioni con l’espressione di sterili lamentele, quando esprimiamo un’emozione che proviamo in quel momento ci sentiamo effettivamente più leggeri e alle persone accanto viene spontaneo di diventare accudenti e comprensive nei nostri confronti. Quando ci lamentiamo invece continuiamo a dire che le cose esterne non vanno, non ascoltiamo le nostre emozioni, risultiamo fastidiosi e pesanti per noi stessi e per gli altri. La lamentela, al contrario dell’espressione sana delle emozioni allontana gli altri!
  • Coltiva il tuo benessere psicologico: se sappiamo che la sofferenza è normale dopo la fine di un amore, talvolta accade che la nostra mente entri in loop pensando e ripensando al passato e confrontandolo col presente oppure tornando al passato quasi per volerlo cambiare o ancora andando al futuro per immagine ciò che sarebbe potuto essere e non sarà. Un primo step è accorgersi di questi viaggi della mente, un secondo passo è decidere dove porre la nostra attenzione, ovvero se continuare a viaggiare o se uscire dalla macchina del tempo. Praticare la meditazione ti potrebbe aiutare ad essere più consapevole di ciò che accade dentro di te e a poter scegliere come far lavorare la tua mente.
  • Prenditi cura del tuo corpo: l’attività fisica, specie quella all’aria aperta in mezzo al verde è il migliore antidepressivo, ti potrà aiutare a non andare troppo giù nell’umore e a sentirti più sicuro/a e attraente fisicamente.
  • Evita di cercare il sostegno dalla persona che ti ha lasciato: è una cosa banale, ma spesso accade che chiediamo sostegno emotivo alla persona che ci ha lasciato. Solo lasciando perdere i contatti con lei ed interrompendo le indagini sulla sua vita ti permetterai di lasciar andare la relazione passata e poter superare il dolore legato alla perdita.
  • Stabilisci nuovi obiettivi: la fine di un rapporto può cambiare in maniera importante le nostre abitudini e stravolgere i nostri piani. Può essere il momento di ripensare a come reindirizzare la propria vita.
  • Avvicinati alle persone che ti vogliono bene: in questi momenti passare il tempo con amici può aiutare a sentirti meno solo, ad esprimere le tue emozioni o semplicemente a distrarti condividendo il tuo tempo libero.
  • Scegli con attenzione le letture, la musica, i film:  perché alimentare la sofferenza con letture, musiche e film depressivi? Eppure sappiamo che la nostra mente ci spinge a cercare contenuti attinenti al nostro stato d’animo finendo a volte per peggiorarlo.
  • Se tendi ad idealizzarlo/a sforzati di ricordarne anche i difetti:  quando una persona ci manca spesso tendiamo ad idealizzare i ricordi belli con quella persona ed i suoi pregi. Ricordare i difetti ti aiuterà ad avere una visione più equilibrata. Di sicuro ne ha avuto almeno uno: non ha scelto di rimanere con te.
  • Chiedi l’aiuto di un professionista: se da parecchi mesi o da anni sei bloccato o bloccata nell’elaborazione di un distacco, qualcosa nel fisiologico processo di elaborazione non è andato per il verso giusto e non ti stai permettendo di “lasciar andare” la persona dalla tua mente: in questo caso hai probabilmente bisogno di un aiuto professionale, che ti aiuti a superare la situazione.

Se credi di avere dei problemi con il tuo ex partner o non riesci a gestire da sola o da solo la fine di una relazione, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a superare questa situazione difficile.

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Come superare il dolore della fine di una relazione d’amore

MEDICINA ONLINE TRADIMENTO 10 UOMINI DA EVITARE RELAZIONE GELOSIA PATOLOGICA NORMALE DIFFERENZE GEALOUS GIRL BOY MAN WOMAN LOVE WALLPAPER AMICIZIA RAPPORTO SESSO TRADIRE FIDANZATI MATRIMONIO MARITO MOGLIE SCOPRIRE HDLa fine di una relazione causa dolore, la donna vive l’impatto della separazione come se si trattasse della morte di una persona amata e l’uomo crede che tutto sia terminato, che il mondo gli sia caduto addosso e che non avrà più ulteriori opportunità di incontrare il grande amore. Quando termina una relazione la maggioranza delle persone sente come un grande vuoto e vive la situazione come un fallimento. Molti semplicemente sono solo troppo pigri per dover iniziare tutto da zero. Di seguito vi propongo alcune idee che normalmente mi confidano le persone che hanno sofferto di una separazione e cercano aiuto.

“Il tempo passa ma il dolore non se ne va”

Molte persone desiderano dimenticare il compagno di anni di vita in pochi mesi, ma è semplicemente impossibile. Qualcuno si da alla pazza gioia nel tentativo di affrontare la vita con una prospettiva totalmente diversa da quella che si aveva prima, la persona si butta in nuove avventure secondo il vecchio detto: “chiodo scaccia chiodo”: questa tecnica funziona per ben pochi, quando finisce la pacchia il dolore sembra peggiorare e la mancanza dell’essere amato si sente ancora più forte.
Cerchiamo invece di accettare il dolore, viverlo e non tentare di sostituire l’amore perso con una avventura. Poco a poco saremo capaci di liberarci completamente della sensazione di perdita e così riprendere, se lo desideriamo, la ricerca di una persona a cui dare il nostro amore senza riserve e senza i fantasmi del passato.

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“Non merito quello che mi sta accadendo”

La posizione della vittima abbandonata non risolverà il conflitto interiore. Quando una relazione termina entrambe le parti ne hanno la responsabilità. La cosa più utile è analizzare quali sono stati i nostri errori per tentare di non commetterli in futuro.

“Non posso accettarlo”

È perfettamente comprensibile che ci costi molto accettare una realtà per molti versi dura, che non avremmo desiderato, ma più tardi accettiamo il cambiamento più tempo perderemo prima di liberarci del dolore ed aprirci totalmente ad un nuovo amore. Assumere atteggiamenti del tipo: “non è successo niente” o vivere nell’illusione di una possibile riconciliazione in un futuro che non avverrà mai è una forma di auto-tortura psicologica; anche se nella prima fase della rottura la negazione, l’ira, l’odio e la depressione sono risposte abbastanza comuni.

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“La colpa è tutta mia”

Anche se probabilmente alcune persone hanno una responsabilità maggiore di altre nella fine della relazione, è certo che continuare a fare pensieri auto-denigranti non risolverà il problema ma addirittura ci chiuderà in un cerchio portandoci all’immobilismo. Se la relazione è definitivamente terminata è ci rendiamo conto che oggettivamente abbiamo fatto no degli sbagli, ci resta almeno di trarre esperienza dagli errori commessi per affrontare le nuove relazioni da un punto di vista più maturo.

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“Non incontrerò mai più una persona come lui/lei”

Probabilmente è così, non esistono al mondo due persone identiche, tutti abbiamo diverse virtù e difetti ma questo non vuol dire che non incontreremo un altra persona, diversa, ma che giungeremo ad amare con la stessa intensità, forse anche proprio perché diversa.

La fine di una relazione implica momenti di tensione, angustia, depressione, nostalgia ma è sempre superabile a patto che si viva come un cambiamento in più che dobbiamo affrontare nella vita e dal quale dobbiamo uscire rafforzati e con una maggiore maturità emotiva per affrontare le relazioni future.

Se credi di avere dei problemi con il tuo ex partner o non riesci a gestire da sola o da solo la fine di una relazione, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a superare questa situazione difficile.

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Le 6 caratteristiche che gli uomini cercano nella donna della loro vita

MEDICINA ONLINE COME RICONQUISTARE EX RAGAZZA RAGAZZO FIDANZATA FIDANZATO MARITO MOGLIE MATRIMONIO COPPIA DIVORZIO SEPARATI SEPARAZIONE AMORE CUORE FIDUCIA UOMO DONNA ABBRACCIO LOVE COUPLE WALLPAPER PHOTO HDGli uomini non cercano la donna perfetta, men che meno quella fisicamente perfetta. Chiarito questo punto, così come le donne sognano spesso il principe azzurro, anche gli uomini sognano segretamente una principessa, ma non troppo rosa: anzi, con carattere e pantaloni. La partner, nella vita di un uomo, più che una decisione costituisce LA decisione: la più importante che possano prendere nel corso della vita. La donna con cui un uomo si trova a condividere il proprio mondo deve essere in grado di tenere testa a ogni situazione e sembra proprio questa la caratteristica più importante ricercata nel gentil sesso: la capacità di essere prima di tutto un’amica forte. Ma quali sono le caratteristiche cercate nella compagna ideale? Non si parla di gambe lunghe o lato b perfetto. Ecco le sei doti più importanti, che non hanno nulla a che vedere con l’aspetto fisico.

Carattere

Non c’è niente di più bello che avere il coraggio di mostrarsi per come si è veramente, difetti inclusi. Allontanarsi dai canoni e avere abbastanza sicurezza da poter fare di testa propria, senza prendersi troppo sul serio. Dai più piccoli gesti quotidiani, come starsene in tuta e mangiare schifezze senza ritegno, struccate e con i capelli in disordine, fino all’agire solo e unicamente secondo le proprie convinzioni. Avere carattere significa fare ciò che si crede senza preoccuparsi troppo di farsi accettare.

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Contatto fisico

Gli uomini sono molto fisici, e ogni singolo momento può diventare grazie al tatto: per natura l’uomo è attratto dai momenti di contatto e quindi una donna capace di mostrare affetto anche solo abbracciando il suo partner sarà una calamita. Basti pensare che le donne prediligono spesso una comunicazione verbale, ad esempio dicendo “Ti amo”, mentre gli uomini lo dimostrano baciando appassionatamente o abbracciando e tirando a sé la propria compagna. Fa sentire apprezzati e desiderati, subito connessi, molto più delle parole.

Intelligenza

Essere in grado di iniziare una conversazione e sostenerla è molto importante, soprattutto se la conversazione va oltre gli interessi singoli di uomo e donna. Cercare un terreno comune per aprire un dialogo è molto più interessante rispetto ai soliti monologhi sulla propria giornata lavorativa, le amiche o gli acquisti. Essere in grado di dare stimoli sempre nuovi è molto apprezzato ed è collegato alla capacità di sostenere conversazioni più importanti, come i piani per il futuro o i problemi da risolvere. Questo fa capire al partner che è possibile fare affidamento sulla propria compagna, che diventa così una spalla, indispensabile nella sua vita.

Sicurezza in sé stessa

La vita non è semplice e ogni giorno è una sfida: avere accanto una “lady di ferro” capace di tenere i nervi saldi e la situazione sotto controllo suscita ammirazione e stima verso la partner. Una donna che si ama e si accetta è in grado di amare e accettare anche ciò che le sta attorno, così come supera i suoi difetti e ne prende coscienza, farà lo stesso con i “difetti” della vita. Una persona che capisce il suo valore e lo difende è una certezza, in grado di infondere sicurezza anche a chi le sta accanto. Una bella dose di autostima fa sentire entrambi meglio ed è incredibilmente sexy: ecco perché sesso e sicurezza sono estremamente collegati tra loro.

Ambizione e umiltà

Posti sullo stesso piano poiché l’una non deve escludere l’altra. Una donna ambiziosa si dimostra in grado di pianificare e organizzare la sua vita, e ciò dà un senso di sicurezza quando si parla di pianificare una vita insieme. Una persona capace di guardare oltre, che pensa al domani e non a ieri e determinata: di fronte a una ragazza così un uomo si sente meno spaventato delle incertezze future. L’umiltà fa capire che si saprà mettere da parte sé stesse nel momento del bisogno, per infondere sicurezza e calma, necessarie per superare i problemi. Essere in grado di farlo è estremamente difficile, ma, una volta superato lo scoglio necessario per fare propri i problemi dell’altro e rendersi disponibili senza riserve è la chiave di una relazione stabile.

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Gli uomini più divertenti sono i partner migliori

MEDICINA ONLINE COME RICONQUISTARE EX RAGAZZA RAGAZZO FIDANZATA FIDANZATO MARITO MOGLIE MATRIMONIO COPPIA DIVORZIO SEPARATI SEPARAZIONE AMORE CUORE FIDUCIA UOMO DONNA ABBRACCIO LOVE COUPLE WALLPAPER PHOTO HDPubblicata sulla rivista Psychology Today, la ricerca della University of Albany, condotta su studentesse del college e sulle loro esperienze sessuali passate e presenti, ha messo in luce un dato di fatto: più una donna trova il partner divertente, più desidera approfondire il rapporto. Non solo: si sentirà più protetta e vicina a lui, rendendo il sesso migliore qualitativamente e quantitativamente.

Insomma, sembrano essere i simpaticoni, quelli che al liceo giocavano scherzi a tutti i compagni, i migliori su piazza quando si parla di divertimento sotto le lenzuola. L’antropologo Gil Greengross, intervistato dal magazine di psicologia, ha confermato che “le persone con un gran senso dell’umorismo sono più attraenti e hanno più probabilità di essere scelte come potenziali partner e compagni di vita. Soprattutto quanto detto vale per gli uomini, poiché per le donne è questa la caratteristica più importante nella scelta del partner”.

Di certo non si tratta di una grande scoperta, ma riconferma scientificamente un punto importante: le donne prima di tutto vogliono ridere e non c’è nulla di più sexy di un uomo in grado di riuscire nell’impresa. Mentre per gli uomini l’ironia non sembra essere tra le prime caratteristiche ricercate, per le donne sembra invece essere imprescindibile.

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Come faccio a superare la fine di una storia d’amore?

MEDICINA ONLINE VOLTO TRISTE DONNA RAGAZZA CAPELLI SGUARDO ESTATE SUMMER MORA PELLE SKIN OCCHI OCCHIAIE TERAPIA TRATTAMENTO EYES TRUCOS DE BELLEZZA VISO DONNA RIMEDI SEXY SEX MEDICINA E“Un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla”. Bisogna partire da questa struggente frase di C. Pavese per compiere un percorso di superamento della fine di un’amore.

Superare la negazione

Innanzitutto bisogna accettare che l’amore è finito e che nel finire ci ha completamente disarmati, come nella frase di Pavese. Senza un’accettazione di ciò qualsiasi percorso è inutile. Sembra scontato ciò, ma non lo è. All’inizio, soprattutto se la fine sopraggiunge in maniera improvvisa ed imprevista, si tende a negare il tutto o quanto meno a minimizzare. Si ritiene che l’altro ritornerà, che ha confuso qualche suo dubbio o quant’altro come mancanza d’amore.
Dopo che si è arrivati ad accettare che l’amore è realmente finito, si sprofonda in un cupo, lacerante dolore. Bisogna allora concedersi un periodo del tutto simile ad un vero e proprio lutto. In questo periodo che può durare giorni o settimane ed a volte mesi, va cacciato fuori tutto il nostro dolore. Bisogna piangere tutte le lacrime che vorremmo provare a tenerci dentro, evitando di nascondere lo sporco sotto il tappeto che porta soltanto ad una rimozione che rende più difficile il superamento della situazione. Ci si può far affiancare in questo periodo da una persona a noi cara che prestandoci semplicemente ascolto, raccogliendo il nostro dolore, ci allevierà un po’ la sofferenza. Va espressa anche tutta la rabbia che si ha dentro. Vanno analizzati eventuali sensi di colpa che si provano.

Leggi anche: La paura di restare single ti fa scegliere il partner sbagliato

Il distacco assoluto evita l’agonia prolungata

Serve un distacco assoluto dalla persona che ci ha lasciato. Spesso, per soffrire di meno, si tende a mantenere una minimo di relazione, di tipo amicale, con l’altro. Magari anche solo seguendolo sui social come Facebook o Instagram, mandandosi di tanto in tanto un messaggio. Ci si illude che così il dolore sarà meno lacerante, mentre non si fa altro che prolungare l’agonia. Inoltre questo atteggiamento nasconde la speranza, spesso inconscia, che l’amore possa ritornare. Quindi, prima che si possa riprendere un rapporto anche minimamente formale con l’altro, occorre tempo.

Leggi anche: Dipendenza affettiva: riconoscerla, affrontarla e superarla

Nuovo interesse

Nel frattempo che il tempo ci aiuti a superare la situazione, sostituiamo il nostro rapporto ormai finito con un nuovo forte interesse, che magari non riempirà appieno il baratro lasciato dal precedente, ma ci aiuterà comunque a superarlo. La natura umana aborrisce il vuoto, soprattutto nell’area dei comportamenti e delle emozioni umane. Se non colmiamo, pur parzialmente, questo vuoto, il comportamento dipendente si rafforza. Ricordarsi della massima del filosofo Nieztsche che recita “Tutto ciò che non mi uccide, mi giova”. La fine dell’amore rappresenta anche un momento di crescita, di rafforzamento delle proprie capacità di superare le difficoltà. Se ci riusciremo saremo sicuramente più forti e più maturi.

Dottore “tempo”

Non dimenticarsi del dottore “tempo” che col suo trascorrere cicatrizza qualsiasi ferita. Infine vorrei ricordare un bel verso di U. Saba “Muta il destino
lentamente, a un’ora precipita”. 
Per quanto doloroso e lento possa essere questo percorso di superamento della fine di un’amore, arriverà un’ora dove vi accorgerete di essere guariti. E vi renderete conto che il più grande amore è quello che ancora deve venire.

Se credi di non riuscire a gestire da sola o da solo la fine di una relazione, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a superare questa difficile situazione.

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