Microdermoabrasione con cristalli di corindone: esfoliazione profonda per trattare smagliature, pori dilatati, macchie cutanee, rughe, cicatrici ed acne

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Ecografia Vascolare Articolare Medicina Estetica Mappatura Nei Posturale Dietologo Roma MICRODERMOABRASIONE CRISTALLI CORINDONE SMAGLIATURE MACCHIE ACNE RUGHE Radiofrequenza Rughe Cavitazione CelluliteLa Microdermoabrasione con cristalli di corindone è un trattamento medico estetico levigante e revitalizzante che utilizza cristalli di corindone altamente purificati che il medico depositata sulla pelle attraverso un manipolo specifico. Tali cristalli hanno una azione esfoliante molto potente, una specie di super scrub che elimina gli strati più superficiali (strato corneo e malpighiano) dell’epidermide, senza danneggiare in alcun modo la struttura architettonica della cute; viene mantenuta quindi integra la giunzione dermo-epidermica, senza alcun rischio di sanguinamento e disepitelizzazione, tipiche delle vecchie tecniche di dermoabrasione.
Oltre alla esfoliazione controllata degli strati più superficiali della cute, viene stimolato l’incremento della circolazione sanguigna e della produzione di collagene attraverso l’applicazione del vuoto sul manipolo applicatore.
Questo permette alle sostanze farmacologiche indispensabili per il trofismo cutaneo e per le funzionalità metaboliche cellulari, di penetrare più agevolmente nel derma: ciò è molto utile – come vedremo in seguito – per far penetrare nella cute dopo il trattamento alcune sostanze che proteggono, idratano e rigenerano la pelle.

Che cos’è il corindone?

Il corindone è un minerale costituito da ossido di alluminio. Può essere di vario colore ha lucentezza adamantina, è molto duro (occupa il nono posto nella scala delle durezze di Mohs) e se ne distinguono diverse varietà, tra cui il rubino e lo zaffiro. I cristalli di corindone altamente purificati, grazie alle sue caratteristiche, è usato in campo medico estetico come sostanza esfoliante.

Come si svolge il trattamento?

Dopo la detersione della zona da trattare, il medico passa il manipolo che applica i cristalli. Un trattamento dura al massimo 30 minuti e non è doloroso. Al termine della seduta si può tornare tranquillamente alle attività di tutti i giorni.

Quali sono i risultati?

Già dopo la prima seduta di Microdermoabrasione con cristalli di corindone, la zona trattata appare più levigata e liscia, compatta e priva di impurità. Può presentarsi un lieve rossore che scompare velocemente. Dopo alcuni trattamenti è ben visibile una diminuzione delle rughe, dell’acne, delle smagliature, delle macchie cutanee e di altri inestetismi della cute. La pelle è più giovane, vitale, luminosa, elastica e piacevole da toccare.

La Microdermoabrasione con cristalli di corindone può indebolire la pelle?

Se effettuata da un medico esperto e con uno strumento professionale, questo tipo trattamento non altera la naturale barriera di difesa della pelle e non sussiste il rischio dell’insorgenza di infiammazioni o irritazioni. Si consiglia però di evitare l’esposizione al sole nei giorni successivi al trattamento, ed è inoltre controindicata in caso di cute infiammata o con ferite.

Quanto dura un ciclo di Microdermoabrasione con cristalli di corindone?

Il ciclo varia in funzione della situazione di partenza del paziente, dei risultati che vuole raggiungere e dal tipo di inestetismo: sarà il medico ad indirizzare il paziente sulla giusta durata. Mediamente un ciclo completo è composto da un numero di sedute che oscilla tra 6 e 10 da effettuare con un intervallo di 10/14 giorni.

Quanto costa un trattamento di Microdermoabrasione con cristalli di corindone?

Il costo varia molto in funzione della situazione del paziente e del ciclo di trattamenti programmato. Mediamente il costo di una trattamento di Microdermoabrasione con cristalli di corindone effettuato dal medico è di circa 90 euro a seduta.

Subito dopo il trattamento di Microdermoabrasione cosa si applica?

Come abbiamo visto, la microdermoabrasione rappresenta un forte stimolo per la produzione di collagene ed elastina, essenziali per combattere il rilassamento e la perdita di tono della pelle. Ma i benefici non si fermano qui: avendo tolto il primo strato superficiale della pelle, questa diventa molto percettiva nei confronti di qualsiasi crema che viene applicata nelle 72 ore successive. Proprio per questo motivo, subito dopo il trattamento, io applico una crema di mia creazione chiamata VisCutis (dal latino “Vis” che significa forza e “Cutis” cioè pelle) che contiene la giusta percentuale di una serie di ingredienti utili a potenziare l’effetto della Microdermoabrasione ed a prevenire eventuali effetti collaterali.

Quali componenti contiene la crema VisCutis?

  1. Acido Ialuronico E’ un mucopolisaccaride particolarmente presente nel derma, fornisce un supporto anatomico, funzionale e nutrizionale alla cute. Favorisce la ricostituzione del derma dopo la dermoabrasione. Per capirci: la pelle “vecchia” viene rimossa dal trattamento e la pelle “nuova” viene ricostruita anche grazie all’acido ialuronico.
  2. Sulfadiazina Argentica E’ un principio attivo appartenente alla famiglia degli antibiotici sulfamidici in grado di inibire la replicazione batterica, viene usato in campo chirurgico e dermatologico per accelerare i processi di guarigione di ulcere, ferite ed ustioni. La Sulfadiazina blocca la sintesi di nuovi batteri e la presenza dello ione Argento determina un potente azione battericida ad ampio spettro. Tale principio, usato dopo il trattamento, protegge la pelle dalle infezioni ed accelera la riepitelizzazione.
  3. Alfa-tocoferolo acetato E’ una molecola molto importante per difendere la nostra pelle dalle radiazioni. Una volta assorbita dalla cute, avviene una lenta idrolisi dell’acetato, dando origine al tocoferolo e offrendo protezione contro i raggi ultravioletti.

La mia crema VisCutis contiene inoltre una lunga lista di altre molecole (collagene, vitamine, idratanti, antinfiammatorie…) che hanno la funzione di proteggere la pelle, idratarla ed aiutarla a rigenerarsi.

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Trattare macchie cutanee, tatuaggi, capillari, cicatrici, acne, peli e rughe grazie ai laser usati in medicina estetica

MEDICINA ONLINE MEDICINA ESTETICA BELLEZZA DONNA BELLA MAGRA PELLE NUDA SEXY CORPOLa laserterapia è una tecnica medica che sfrutta l’amplificazione di luce mediante emissione stimolata di radiazione, a scopo terapeutico. E’ attualmente uno dei sistemi più usati nel campo della medicina e chirurgia estetica per migliorare o correggere difetti ed imperfezioni di tipo estetico e/o funzionale, congeniti od acquisiti. Esistono vari tipi di apparecchiature laser, ciascuno con una funzione specifica, ed in grado di eseguire determinati trattamenti, ovvero di intervenire su determinate patologie o in estetismi. Tra i più importanti laser troviamo:

1) Laser CO2

2) Laser Erbium Yag

3) Laser ND-Yag

4) Laser frazionato o frazionale

5) Luce pulsata

I laser hanno una propria specifica lunghezza d’onda e sono in grado di colpire determinati tessuti, o cellule bersaglio, in modo selettivo, ovvero senza danneggiare i tessuti circostanti; i vari tessuti hanno infatti un differente contenuto di pigmenti che li compongono (es. emoglobina) ed il laser risulta selettivo in quanto permette di “colpire” soltanto determinati pigmenti. E’ chiaro quindi che per ciascun in estetismo o patologia, andrà utilizzato il tipo di laser specifico e maggiormente efficace. Inoltre il trattamento laser può variare, oltre che per l’apparecchiatura e tipo di laser utilizzato, anche per la durata del trattamento e per il numero di sedute necessarie a completare la terapia. Vediamo ora in sintesi a cosa servono i laser prima elencati.

1) Laser CO2

Il laser CO2 pulsato consiste in un raggio ad anidride carbonica che agisce sul contenuto d’acqua delle cellule, vaporizzandole. Il bersaglio del laser CO2 è quindi l’acqua contenuta all’interno delle cellule, senza danneggiare o ustionare i tessuti circostanti. I vantaggi del laser CO2 sono rappresentati da un ridotto danno termico, minor sanguinamento, minore infiammazione e miglior cicatrizzazione. Un altro vantaggio del laser C02 è dato dalla sicurezza che le zone che vengono trattate vengono “livellate” sempre dello spessore desiderato I vantaggi del Laser CO2
Il laser CO2 è adoperato con grande successo, così come il laser Erbium, per il “Ringiovanimento cutaneo ablativo” ed il “Laser Skin Resurfacing”. La differenza con il laser Erbium è che quest’ultimo è un laser molto più delicato del laser CO2 e comporta un periodo postoperatorio molto più rapido, un arrossamento più limitato nel tempo ma anche un risultato lievemente inferiore; è perciò indicato soprattutto per rinfrescare il volto ed eliminare le rughe più superficiali. Sarà ovviamente il medico a decidere quale dei due laser usare per il vostro specifico inestetismo.
Il laser CO2 è ideale nei casi di pelle molto rovinata e poco elastica perchè non solo elimina gli strati più superficiali ma è anche in grado di determinare una importante contrazione delle fibre collagene ed elastiche presenti nel derma e rendere perciò la pelle molto più tonica. Possibili complicanze sono ustioni, danni termici, o problemi di cicatrizzazione.

Indicazioni terapeutiche per il laser CO2
Il laser CO2 è usato per effettuare trattamenti per vari inestetismi o patologie, quali:

  • Peeling superficiali
  • Ringiovanimento cutaneo ablativo – skin resurfacing
  • Rughe delle labbra
  • Rughe rughe degli occhi
  • Rughe del volto
  • Verruche
  • Fibromi
  • Condilomi
  • Cheratosi seborroiche
  • Cicatrici da acne
  • Cicatrici ipertrofiche
  • Rimozione di piccole neoformazioni benigne
  • Cheratosi
  • Rinofima
  • Pigmentazioni cutanee

Ringiovanimento cutaneo con Laser CO2
Il laser Co2 è spesso adoperato per il ringiovanimento cutaneo ablativo, detto anche Laser Skin Resurfacing.
Infatti nei casi di pelle rovinata e poco elastica il resurfacing con laser Co2 elimina gli strati più superficiali della pelle che verrà rigenerata da nuovo tessuto, e provoca una contrazione delle fibre di collagene rendendo la pelle molto più tonica.
In particolare ad esempio, il peeling effettuato con laser Co2 provoca la vaporizzazione dello strato superficiale della pelle e la successiva formazione di nuovo tessuto, che dona alla pelle un aspetto più giovane e fresco.

Prima del trattamento con Laser CO2
Prima del trattamento con laser Co2 è importante evitare l’esposizione al sole o a lampade UVA e non assumere farmaci che aumentano la sensibilità della pelle alla luce.
Prima del trattamento solitamente viene applicata, sulla cute da trattare, una crema anestetica.

Dopo il trattamento con Laser CO2
Dopo il trattamento la pelle rimane arrossata per qualche settimana, e in questo periodo é da evitare l’esposizione al sole o alle lampade abbronzanti, e dopo il trattamento il medico applicherà una crema antibiotica ed antinfiammatoria.

2) Erbium Yag

Questo laser emette una luce grandemente assorbita dall’acqua. La pelle contiene circa il 75-80 % d’acqua perciò questo tessuto assorbe per la quasi totalità il raggio laser che provoca la vaporizzazione degli strati più superficiali dell’epidermide con un effetto di rinnovamento e tensione maggiore nelle aree trattate.
E’ un laser molto più delicato del CO2 e comporta un periodo postoperatorio molto più rapido, un arrossamento più limitato nel tempo ma anche un risultato lievemente inferiore; è perciò indicato soprattutto per rinfrescare il volto ed eliminare le rughe più superficiali.
A guarigione ultimata l’aspetto della pelle è decisamente modificato: cute nuova, fresca, rosata, delicata e vellutata; le rughe molto attenuate, spesso scomparse, la tessitura della pelle è morbida e la consistenza decisamente aumentata.

Utilizzo:

  • Ringiovanimento cutaneo ablativo
  • Laser skin resurfacing
  • Rughe del volto e del corpo
  • Verruche
  • Fibromi
  • Cicatrici da acne

Può essere combinato insieme al già citato laser CO2 per ottenere un vero e proprio “effetto lifting”.

Preparazione al trattamento
Evitare assolutamente l’esposizione ai raggi solari e/o a lampade UVA nelle settimane precedenti al trattamento.
Non assumere farmaci che aumentino la sensibilità della pelle alla luce.

Periodo post-operatorio
Applicare una pomata antibiotica per alcuni giorni sulla superficie trattata.
I filtri solari sono indispensabili prima di esporre la zona trattata ai raggi solari per evitare iperpigmentazioni. L’arrossamento che consegue il trattamento scompare nel giro di alcune settimane.

3) Laser ND-Yag

E’ indicato in particolare per il trattamento di capillari (teleangectasie) e varici. Il laser ND-Yag riesce a trattare anche capillari di una certa consistenza (1-3 millimetri di diamentro) ed è attualmente viene considerato il sistema laser che può dare i migliori risultati per le teleangectasie degli arti inferiori, sia per quelle superficiali di colore rosso ma in particolare per quelle di colore blu. L’effetto del calore concentrato sui piccoli vasi sanguigni (capillari) ne provoca la chiusura e quindi il colore roseo o rosso-blu si attenua o sparisce.
Si tratta di un laser vascolare dotato di una alta penetrazione attraverso la pelle. Il capillare viene chiuso dall’energia laser, la cute non viene assolutamente danneggiata.
Per far scomparire la maggior parte dei capillari presenti sono in genere necessarie tre sedute, a distanza di due mesi una dall’altra. Il laser ND-Yag ad impulso lungo è quello che ha dato i risultati migliori nel trattamento dei capillari delle gambe.

Preparazione al trattamento

Evitare assolutamente l’esposizione ai raggi solari e/o a lampade UVA nelle settimane precedenti al trattamento Non assumere farmaci che aumentino la sensibilità della pelle alla luce.

Periodo post-operatorio

Applicare una pomata antibiotica per alcuni giorni sulla superficie trattata. I filtri solari sono indispensabili prima di esporre la zona trattata ai raggi solari per evitare iperpigmentazioni.

4) Laser Frazionato o frazionale

Una nuova tipologia di laser che da poco tempo è presente sul mercato, è il laser frazionale o fractale detto anche laser frazionato. Il laser Frazionale viene utilizzato con successo per ridurre o eliminare macchie della pelle, melasma, cicatrici da acne, piccole rughe del volto e per effettuare il ringiovanimento cutaneo non ablativo.

Come agisce il laser Frazionale Il laser Frazionato agisce bruciando delle piccolissime frazioni di tessuti in profondità, ma lasciando intatta la pelle in superficie, e di conseguenza i tempi di guarigione e per la ripresa delle normali attività si abbreviano molto.
In particolare attraverso le fibre ottiche, il laser frazionale produce dei minuscoli forellini in profondità provocando la denaturazione del collagene e la conseguente produzione di nuovo collagene, ed è per questo che il trattamento produce un ringiovanimento e miglioramento del tessuto cutaneo ma senza intaccare la pelle in superficie, per il resurfacing, cicatrici d’acne, melasma, iperpigmentazioni e cicatrici chirurgiche.

Applicazioni ed indicazioni per il laser Frazionato
Il laser frazionale è utile per trattare numerosi inestetismi del viso, collo e mani, o del corpo, quali:

  • macchie della pelle (macchie solari o senili)
  • lentigo solari
  • cicatrici da acne
  • rughe del viso (specie quelle attorno a occhi e labbra)
  • melasma e cloasma

5) Luce pulsata

La luce pulsata o IPL (Intense Pulsed Light) è la rivoluzionaria tecnica per il trattamento di inestetismi e problemi legati alla pelle. Si tratta di una tecnologia che, grazie all’emissione di energia luminosa, permette di colpire la zona interessata senza ledere i tessuti circostanti. La luce pulsata permette di trattare in modo efficace e poco invasivo una vasta gamma di lesioni benigne:

  • Couperose e rosacea
  • Macchie della pelle, lesioni pigmentate, iperpigmentazioni
  • Ringiovanimento cutaneo non ablativo
  • Depilazione definitiva
  • Cancellazione tatuaggi

Principali applicazioni della luce pulsata
L’azione della luce pulsata è particolarmente evidente nei trattamenti di ringiovanimento cutaneo e di epilazione definitiva.
Il Ringiovanimento cutaneo con IPL consiste nel ricompattare i pori dilatati, eliminare le macchie scure e i capillari del viso provocati dall’eccessiva esposizione solare e dal passare del tempo.
Il flash luminoso è in grado di attivare la pelle in profondità, stimolando la produzione di nuovo collagene, che rivitalizza la tessitura e la consistenza della pelle.
Per quanto riguarda l’epilazione definitiva, invece, la luce pulsata agisce direttamente sul bulbo pilifero, impedendo la ricrescita del pelo, senza intaccare la cute circostante, determinando una epilazione semipermanente.

Come si svolge un trattamento di luce pulsata?
La prima fase del trattamento consiste nell’applicazione di un apposito gel conduttore sulla zona interessata. Tramite un apparecchio simile ad un laser, si passa poi all’invio degli impulsi di luce, che ad intervalli regolari colpiscono i “bersagli”, agendo in profondità. La durata del trattamento dipende dall’estensione dell’area interessata e dal tipo di intervento, ma in generale si può dire che la singola seduta dura intorno ai 30 minuti. La seduta deve essere ripetuta dalle 4 alle 6 volte nel caso del fotoringiovanimento, mentre per ottenere una riduzione rilevante della densità pilifere sono necessarie almeno 5 sedute.

Preparazione al trattamento
Evitare assolutamente l’esposizione ai raggi solari e/o a lampade UVA nelle settimane precedenti al trattamento e non assumere farmaci che aumentino la sensibilità della pelle alla luce.

Periodo post-operatorio
I filtri solari sono indispensabili prima di esporre la zona trattata ai raggi solari per evitare iperpigmentazioni.

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Acido glicolico: contrasta rughe, macchie della pelle, acne e cicatrici

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP FIORI NATURAL’ invecchiamento cutaneo del viso è causato, a livello superficiale, da un eccessivo accumulo di cellule morte (cheratinociti) che generano un ispessimento dello strato corneo (cioè lo strato superficiale della pelle), conferendo al viso una minore luminosità e la comparsa di piccole rughe associata ad una minore idratazione. Con l’avanzare dell’età si verifica anche una riduzione della produzione di collagene ed elastina; questo contribuisce ad una perdita di tonicità, elasticità ed idratazione della pelle del viso.

Leggi anche: Rimuovi definitivamente le macchie cutanee in modo veloce e sicuro con la Luce Pulsata Medicale

L’ acido glicolico, presente in molte creme e trattamenti a base di prodotti naturali, favorisce una migliore esfoliazione delle cellule morte, migliorando il ricambio cellulare.

Un uso costante di cosmetici naturali a base di acido glicolico, ridona alla pelle luminosità, attenua le rughe del viso, favorisce un colorito uniforme, migliora l’ idratazione, e lo stato superficiale della cute diventa più compatto e levigato.

L’ acido glicolico fa parte della famiglia degli alfaidrossiacidi, una famiglia di acidi presenti in natura a cui appartengono anche l’ acido lattico (dal latte acido), l’acido malico (dalle mele), l’ acido tartarico (dal vino), l’ acido citrico (dagli agrumi).

Il più interessante nell’ utilizzo dermo-cosmetico è l’acido glicolico, derivato dalla canna da zucchero, che ha una migliore capacità di penetrazione. I principi di azione dell’ acido glicolico sulla pelle del viso sono essenzialmente due:
1) Favorisce il peeling (esfoliazione) della pelle: l’ acido glicolico leviga, idrata e conferisce luminosità alla pelle attraverso un peeling dello strato superficiale della pelle (lo strato corneo), stimolando e facilitando il ricambio cellulare, e contrastando gli effetti dell’invecchiamento. Uno spesso strato di cellule morte sulla superficie cutanea dà una sensazione di pelle ruvida, opaca e vecchia. Quando vengono rimosse le cellule che compongono questo strato, si ha una pelle più luminosa, liscia, levigata, con un colorito uniforme.
2)  Favorisce l’ aumento di collagene ed elastina: l’ acido glicolico attiva i meccanismi fisiologici grazie ai quali aumenta la sintesi di collagene, elastina e l’idratazione della pelle favorendo l’ effetto di ringiovanimento cutaneo della pelle.

Ma l’ acido glicolico non è solo un utile alleato per prevenire o attenuare le rughe del viso, ha infatti altre importanti proprietà e applicazioni:

1) Macchie della pelle
Le iperpigmentazioni sono alterazioni del colorito cutaneo, che si presentano sotto forma di chiazze brunastre di varia forma e dimensione, che compaiono in genere sulle zone esposte al sole (viso, mani, décolleté). Le macchie della pelle sono causate dall’attivazione del processo di sintesi della melanina. In seguito ad una scorretta esposizione solare (senza adeguate protezioni) le radiazioni UVB stimolano la sintesi della melanina nei melanociti. L’acido glicolico, favorendo il peeling superficiale, contribuisce ad eliminare gradualmente le cellule pigmentate con un graduale schiarimento delle macchie della pelle.

2) Pelle grassa e cicatrici da acne
Il problema della pelle grassa è dovuto all’alterazione della produzione di sebo da parte della ghiandola sebacea, che favorisce l’ insorgenza di pelle grassa e acne. I fattori più comuni che contribuiscono alla pelle grassa sono: stress, cattiva alimentazione, fattori ormonali, scarsa igiene cosmetica della pelle. L’ acido glicolico, grazie all’azione levigante, migliora le condizioni igieniche alterate che sono il terreno di acne e pelle grassa. L’ esfoliazione della pelle del viso rimuove il cosiddetto “tappo cheratinico” che ostruisce i pori e normalizza la produzione sebacea. Esfoliando lo strato corneo, l’ acido glicolico è utile anche a ridurre i segni delle cicatrici dovuti a pregresse forme di acne.

3) L’acido glicolico in medicina estetica
L’acido glicolico ad alte concentrazioni (50-70%) è utilizzabile esclusivamente per uso medico e viene usato per curare delle precise patologie dermatologiche tramite appositi trattamenti peeling. Le applicazioni ambulatoriali fatte in medicina estetica, possono dare un senso di bruciore che generalmente scompare dopo pochi minuti. Le indicazioni principali per questo tipo di peeling sono le rughe sottili, l’ acne (sia in fase attiva sia per le cicatrici post-acneiche), le lentiggini, le macchie solari, le pelli molto spesse.

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Elettroporazione – Veicolazione transdermica di principi attivi per contrastare acne, rughe, macchie cutanee, cicatrici e smagliature

Cos’è
Rappresenta una metodica in grado di veicolare negli strati profondi dell’epidermide sostanze medicamentose o principi attivi con diametri maggiori degli spazi normalmente presenti all’interno dello strato cutaneo. Il principio fisico sul quale si base tale metodica – in assenza di aghi, di laser o peeling chimici – consiste nella sommistrazione di micro-correnti elettriche (continue ed alternate) che attraverso un manipolo, vengono erogate a livello cutaneo superficiale. Il paziente non avverte alcun fastidio, in quanto le “dosi” di corrente sono infinitesimali ed impercettibili per il paziente stesso.. si differenzia dalla ionoforesi, dalla Ionoforesi e dalla Crioelettroforesi in quanto nella veicolazione trasdermica si impiegano molecole di principio attivo a diametro maggiore; raggiungimento di una maggiore profondità nel derma; assenza di effetti colaterali (rischio di ustioni cutanee).

Come funziona
Viene quindi impiegato un manipolo collegato ad un generatore elettrico il quale, erogando microcorrenti, favorisce l’apertura di canali ionici ed acquosi che rappresentano vere e proprie “autostrade”. Attraverso questi canali, mediante l’applicazione di un gel conduttore, si applicano i principi attivi ionizzabili (sia liquidi che in polvere generalemtne sotto forma di cocktail) in funzione delle indicazioni cliniche poste dal medico. Il trattemento dura circa 20-40 min in funzione della regione del corpo da trattare (volto e/o corpo). Mediamente sono previste 6-10 sedute a cadenza settimanale.

Post Trattamento
al termine della seduta può essere applicata una maschera lenitiva. Il trattemento non è socialmente invalidante. Il paziente riprende immediatamente la sua attività lavorativa.

A chi è rivolta
a pazienti affetti da: acne papulo-pustuilosa; acne rosacea; discromie ed iperpigmentazioni. Rugosità del volto, collo e decoltè; cicatrici e smagliature. PEFS (cellulite)

Domande frequenti
D. La cute, prima del trattamento, dev’essere pre-trattata in qualche modo?
R. generalmente non è richiesta alcuna preparazione domiciliare; talvolta potrebbe essere indicato un trattamento di qualche settimana con creme domiciliari indicate dal medico
D. La metodica si può eseguire in qualunque periodo dell’anno?
R. Si, anche se si consiglia il trattamento su cute non abbronzata o particolarmente irritata.
D. E’ possibile conoscere in anticipo il numero di sedute necessarie per la risoluzione del problema clinico/estetico.
R. Generalmente NO: esistono delle “medie” di numero di sedute applicative; ogni singolo caso clinico va studiato, vagliato e concordato con il paziente il numero “minimo” e l’intervallo tra una seduta e l’altra.

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Combattere le smagliature con la medicina estetica

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Plastica Cavitazione Benessere Dietologo Nutrizionista Roma Cellulite Sessuologia Ecografie DermatologiaSmettere fumare Dimagrire smagliature

Cosa sono le smagliature?
Le smagliature o atrofie dermo-epidermiche a strie (nome scientifico: striae distensae) sono delle cicatrici che si presentano sulla cute, dovute alla rottura delle fibre elastiche del derma.

Come si formano le smagliature?
La smagliatura si forma nel momento in cui la pelle subisce una forte tensione, soprattutto se prolungata o ripetuta nel tempo.

Cause di smagliature
Una delle principali cause di questo in estetismo è la scarsa elasticità del derma; non c’è un’età specifica nel quale si possono manifestare queste lesioni, anche se soprattutto si riscontrano nelle donne tra i 15 e i 30 anni.
Tuttavia la comparsa delle smagliature si concentra nell’età adolescenziale, in seguito ad un rapido dimagrimento o ingrassamento, o in gravidanza.
Le smagliature dell’adolescenza tendono a migliorare spontaneamente, diventando meno visibili.
Durante il periodo della gravidanza le donne aumentano enormemente la tensione della pelle dell’addome, soprattutto nell’ultimo trimestre.
Un rapido aumento o diminuzione di peso provoca la rottura di fibre di collagene e conseguente trazione dei capillari del derma e sofferenza dei tessuti.
Comunque le smagliature possono derivare anche dalla pratica più o meno intensiva di sport, cioè per l’aumento della muscolatura.

Come e dove?

All’inizio presentano un aspetto rossastro ma si attenuano con il tempo, diventando bianche e lucide. Le zone più colpite sono addome, seno, glutei, cosce e fianchi; si presentano in seguito a cambiamenti nel corpo, durante l’adolescenza, la gravidanza, l’aumento di peso dopo una dieta o di massa muscolare.

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Prevenzione e terapia

I notevoli progressi attuati in medicina estetica, fanno si che oggi le smagliature non siano più da considerarsi lesioni indelebili anche se spesso le possibilità di un successo terapeutico e quindi la loro completa regressione, rimangono limitate e comunque condizionate da vari fattori come la tempestività e la precocità sia della loro diagnosi che del loro trattamento.Qualsiasi trattamento terapeutico è quindi condizionato dal periodo di insorgenza delle strie e dello stadio del processo di cicatrizzazione. I vari trattamenti fin d’ora effettuati hanno infatti dimostrato la capacità di migliorare l’aspetto dell’inestetismo senza però essere in grado di eliminarlo del tutto. Ciò conferma che a tutt’oggi il miglior trattamento è di carattere preventivo e può espletarsi in vario modo, ovvero mediante un’accurato controllo ponderale specie durante la pubertà; mediante una dieta equilibrata e con un igiene alimentare e di vita: evitare quindi, dimagrimenti drastici; praticare attività sportiva in maniera regolare e costante. Operare una protezione del sistema elastico del derma, soprattutto in quelle condizioni a rischio mediante l’uso costante, l’applicazione di sostanze elasticizzati previo massaggio delle zone trattate. Ciò infatti potrebbe migliorare, riattivare la circolazione locale e rendere così la cute più turgida, omogenea e idratata. La cultura popolare consigliava e consiglia ancora oggi alla donna in gravidanza di ungere la pelle dell’addome e dei fianchi con olio di oliva. Sicuramente un fondamento di questa cura è dettato innanzitutto dall’utilità di ungere meccanicamente la pelle per apportarle un minimo di elasticità e di idratazione supplementari; inoltre non va sottovalutato l’apporto della vitamina E e degli acidi grassi dell’olio di oliva nel contrastare la formazione di radicali liberi. Ma certamente l’applicazione dell’olio di oliva non risolve totalmente il problema, forse può essere utile a prevenirlo, e pur tuttavia si scontra con il fatto che dal punto di vista olfattivo e cosmetologico non trova eccessivo gradimento. Sono state allora proposte in alternativa molteplici altre sostanze, dall’olio di mandorle all’euserpina, dai trigliceridi e i fosfolipidi della soia al burro di karatè. Tutte hanno un fondamento logico e quindi un razionale impiego. Recentemente è stata studiata, per prevenire le smagliature l’attività dell’acido boswelico, estratto dalla Boswellia Serratia, una pianta originaria di India, Nord Africa, Medio Oriente, appartenente alla famiglia delle Burseracee, meglio nota come albero dell’incenso. Questa sostanza, già nota per la sua attività antinfiammatoria, ha dimostrato di poter inibire la produzione di radicali liberi e di impedire, in particolare, la migrazione dei globuli bianchi verso il luogo dell’infiammazione, attività che causa la distribuzione delle strutture che costituiscono il tessuto di sostegno della pelle. In definitiva l’acido boswelico produrrebbe effetti dermatologici benefici aumentando la disponibilità di elastina e collagene, idratando e rendendo più elastica la pelle. Le regole generali contro le smagliature, sono però innanzitutto quelle di evitare i rapidi cambiamenti di peso e di cominciare la prevenzione già durante la pubertà e nelle donne in gravidanza, cercando di mantenere una corretta elasticità della pelle, sia con norme sane di vita, sia trattando la cute con prodotti idratanti. Una sana ed equilibrata alimentazione, evitando le diete drastiche, è molto importante per ridurre il rischio di smagliature. Alcune vitamine e minerali, come la vit. C, il betacarotene, la vitamina E, selenio, magnesio e zinco sono molto più utili nella prevenzione. Inoltre è consigliabile bere molta acqua, che aiuta a mantenere idratata ed elastica la pelle. E’ utile anche svolgere una regolare attività fisica per migliorare la circolazione, ridurre lo stress, non fumare (il fumo infatti è uno dei nemici più importanti per la perdita dell’elasticità della cute). Per attenuare le smagliature e tonificare la cute, la medicina estetica si avvale di svariate tecniche che possono essere integrate tra loro, anche se spesso non consentono una completa eliminazione delle smagliature ed inoltre hanno maggiore efficacia sulle lesioni recenti, di colorito rossastro, rispetto alle smagliature mature di colore biancastro. Le lesioni conclamate possono essere trattate mediante varie tecniche nessuna delle quali però fino ad oggi si è dimostrata essere un trattamento definitivo. Purtroppo infatti, spesso si ottiene come risultato solo il miglioramento visivo dell’inestetismo. Si distinguono fondamentalmente un trattamento farmacologico o chimico basato sull’applicazione di una sostanza sulle strie e dotata di azione necrotizzante sulle cellule al fine di promuoverne una rigenerazione, ed un trattamento fisico basato invece sull’utilizzo di alcune apparecchiature talora anche molto sofisticate che meccanicamente con diverse tecniche consentono la rimozione del tessuto cutaneo smagliato. Nel tempo si sono succedute numerose proposte terapiche, dalla microdermoabrasione fino alla laser terapia chirurgica. Ma il rischio di entrambe è quello di sviluppare cicatrici o cheloidi a parte l’eritema e il sanguinamento che sono la norma, con i notevoli disagi che ciò comporta con le pazienti. Tra le terapie mediche più utilizzate la mesoterapia ( intradermo terapia distrettuale ) con sostanze biostimolanti che danno la possibilità di reintegrare la perdita di sostanze avvenuta. Pur potendo risultare anche ottimale sul piano estetico, dal punto di vista istomorfologico non porterà mai ad una totale “ restituito ad integrum “. In tal caso il concetto di favorire un processo riparativo e rigenerativo trofico del tessuto si rende particolarmente utile ed è l’obiettivo terapeutico, dell’uso combinato di una miscela calibrata di Biostimolanti consolidati cioè:

  • acido jaluronico (o ialuronico);
  • acido ascorbico; 
  • betaglucano;

L’acido jaluronico più modernamente definito jaluronato ( HA ) è presente nella matrice extracellulare della cute in concentrazioni elevate dove svolge funzioni protettiva e riparatrice e possiede un’enorme capacità di legare acqua. L’ HA aumenta la dove si verifica una rapida proliferazione, rigenerazione e riparazione del tessuto e viene quindi sintetizzato quando le cellule entrano in mitosi e sostituito quando la mitosi cessa, mediante l’attivazione dell’enzima ialuronidasi. Durante la mitosi, la grande capacità di acqua legata dallo jaluronico apre ampi spazi extracellulari permettendo il movimento delle cellule e il loro distacco. La capacità dell’HA di promuovere le proliferazioni cellulari è legata alla sua concentrazione e alla sua grandezza molecolare. L’ HA jaluronato viene facilmente depolimerizzato dai radicali liberi presenti nei tessuti perciò tutte le sostanze “ scavanger “ e gli antiossidanti fungono da protezione nei confronti dello stesso. L’altro componente è la vitamina C che svolge un ruolo indispensabile quale co-fattore per l’attivazione universale del metabolismo cellulare e come antiradicale libero ubiquitario. Qui è presente sotto forma salificata con l’aminoacido arginino per renderla stabile perché il grave problema dell’acidop ascorbico è che tende facilmente ad ossidarsi. È importante sia per la crescita sia per la riparazione dei tessuti biologici, infatti stimola la sintesi e la maturazione di nuove fibre collagene e della sostanza del connettivo. Il terzo componente è il betaglucano, potente attivatore del sistema immunitario cutaneo, sia dei macrofagi sia dei neutrofili, svolge un’interessante ruolo citostimolante.

Peeling chimico

Il peeling chimico è una forma accelerata di esfoliazione che avviene attraverso l’uso di sostanze chimiche. Questi si distinguono in peeling leggeri e peeling profondi. Un peeling superficiale accelera l’esfoliazione naturale dello strato corneo, mentre un peeling profondo crea necrosi e infiammazione nell’epidermide, nel derma papillare o nel derma reticolare, con lo scopo fondamentale di provocare lo scollamento profondo della pelle atrofica nelle zone trattate per favorire poi la neosintesi di tessuto cutaneo attraverso la stimolazione dei fibroblasti. Il peeling chimico crea evidenti cambiamenti nella pelle attraverso tre meccanismi d’azione:

  • stimolazione del turnover cellulare attraverso la rimozione delle cellule morte dello strato corneo;
  • eliminazione di cellule epidermiche danneggiate e degenerate, che saranno rimpiazzate da cellule epidermiche normali. Questo risultato sarà particolarmente evidente nel trattamento delle cheratosi attiniche e delle pigmentazioni anomale;
  • introduzione di una reazione infiammatoria e attivazione dei mediatori dell’infiammazione ( un meccanismo ancora poco conosciuto ) che attiva la produzione di nuove fibre di collagene e di glicosaminoglicani ( meccanismi rivitalizzanti del derma).

Eseguendo varie sedute di peeling superficiali o di media profondità otterremo, attraverso un risultato cumulativo, risultati estetici eccellenti e duraturi senza rischi di effetti indesiderati. Per una preparazione corretta della pelle si consiglia l’uso di formulazioni domiciliari contenenti alfa-idrossiacidi nelle due settimane precedenti il peeling. Questo tipo di preparazione della cute consente di ottenere un risultato più evidente e una più rapida riepitelizzazione. Tale più rapida riepitelizzazione diminuisce il rischio di infezioni e complicanze. Inoltre ciò riduce l’incidenza di iperpigmentazioni post-infiammatorie. Anche l’uso di sostanze depigmentanti ( idrochinone, acido cogico, acido azelaico ), è consigliabile per prevenire ed attenuare la comparsa di iperpigmentazioni post infiammatorie. Il meccanismo d’azione di queste sostanze è quello di inibire la tirosinasi, enzima responsabile della conversione della tiroxina in L-dopa. Quindi, utilizzando per qualche settimana prima di un peeling una sostanza ad effetto schiarente che blocca la tirosinasi, e impedisce la deposizione della melanina sulla superficie cutanea, diminuisce notevolmente il rischio di reazioni post-infiammatorie e di pigmentazioni anomale.

Acido Glicolico

Negli anni ’90 la diffusione dell’acido glicolico rappresentò un passo avanti grazie alla sua maneggevolezza, al fatto che questo alfaidrossiacido poteva lavorare bene sullo strato cheratinico ( con riduzione del livello tra la zona sede di stria e la cute circostante ) e sui fibroblasti che venivano stimolati dalla formazione di neocollagene. L’acido glicolico è un prodotto naturale derivante dalla canna da zucchero ed è indicato soprattutto per pelli chiare. È un trattamento ambulatoriale in cui il glicolico viene utilizzato in concentrazioni elevate ( 20 – 35 – 50 – 70% ) mediante un pennello a ventaglio sulla cute atrofica e lasciato agire per un intervallo dai 10 – 30 minuti a seconda della diversa sensibilità del paziente, del tipo di pelle e della reazione cutanea riscontrata. Ovviamente più a lungo si lascia in posa l’acido sulla pelle e più in profondità penetra. Alla fine dopo la neutralizzazione con sostanza basica si sciacqua con acqua e si distende sulla cute una crema idratante. Il trattamento in genere prevede un ciclo di 8 – 12 sedute. È consigliabile effettuare una seduta mensile;non vi sono controindicazioni, l’unica precauzione consiste nell’evitare l’esposizione ai raggi solari nelle due settimane successive la seduta.

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Acido Tricloroacetico

L’acido tricloroacetico si utilizza in soluzioni acquose a varie concentrazioni ( dal 10 al 50% ). La preparazione della cute è un momento importante se non determinante. Dopo un’accurata detersione si applica l’acido. L’effetto iniziale, dopo un rapidissimo e fugace eritema, consiste in uno sbiancamento ( frost o frosting ) della cute. Il paziente avverte quasi immediatamente una forte sensazione di calore, bruciore e vertigine. È consigliabile neutralizzare gli effetti dell’acido tamponando le zone trattate con spugne imbevute di soluzione fisiologica, non prima però di 60 – 90 secondi perché ne verrebbe vanificato l’effetto. Dopo un arco di tempo variabile dai 15 ai 50 minuti sparisce l’effetto di sbiancamento ed appare un’intensa reazione eritematosa con sensazione di bruciore che recede entro 1 – 2 ore. In questa fase si applicano impacchi freddi per attenuare il fastidio. Nei tre giorni successivi la pelle si presenta color mattone, secca e raggrinzita. Tra il quarto e il quinto giorno inizia un processo di desquamazione. Il trattamento domiciliare prevede per 3 – 4 mesi l’applicazione di creme idratanti nelle ore notturne e fotoprotettori a schermo totale nelle ore diurne.

Cromopeel

È un peeling chimico ultimo ritrovato nel trattamento delle smagliature, è una metodica che nasce nel 1993. è una preparazione galenica costituita da acido glicolico, acido salicilico e resorcina. L’azione degli acidi esercita un’esfoliazione cioè la caduta degli strati superficiali dell’epidermide e tende a levigare i bordi della lesione migliorandone la differenza di spessore, la resorcina ( un acido che esposto alla luce assume un caratteristico colore ambrato ), tende a colorare la smagliatura, “ mascherandola “ e rendendola uniforme con il resto della cute. Le ripetute applicazioni infatti, hanno lo scopo di pigmentare le striae e renderle meno evidenti. I risultati sono decisamente migliori sulle smagliature piccole. Il cromopeel è utile anche nel rassodamento cutaneo di zone come l’interno cosce, l’ombelico e l’addome. Non comporta rischi tranne l’eventuale ipersensibilità all’acido salicilico. La cadenza dei trattamenti è settimanale per 8 – 10 settimane ed eventuali richiami ogni 3 – 4 mesi. Il trattamento è particolarmente adatto nei soggetti con pelle scura. È importante ricordare alla paziente di non indossare dopo l’applicazione abiti aderenti, cinture, calze sintetiche; di lavare via il prodotto dopo circa 7 – 8 ore e di evitare l’esposizione solare fino al termine della fase esfoliativa. Intorno alla 3-4 seduta comincerà l’esfoliazione e la pigmentazione, che indicheranno anche l’inizio della terapia domiciliare con cromopeel crema. Il cromopeel può essere applicato anche sulle piccole cicatrici ipocromiche conseguenti a sutura ma mai al volto. Anche la vitiligine potrebbe rappresentare un campo applicativo cercando però di favorire l’effetto pigmentante e diminuire quello esfoliante. Tra le complicanze di notevole rilievo ricordiamo l’escara; qualora si formasse è necessario evitare di lavare la parte, e di staccarla, mentre è consigliata l’applicazione di una crema cortisonica topica sino al riassorbimento completo. Il cromopeel esiste in due formulazioni l’una ridotta, l’altra ossidata rispettivamente indicate per pelli molto chiare ( fototipo 1 – 2 ) e pelli più scure ( fototipo 2 – 6 ). Il cromopeel oltre ai dimostrati effetti esfoliante e pigmentante ha anche la capacità di indurre l’attivazione di cellule fibroblastiche con conseguente produzione di nuove fibre di collagene ed elastiche e di non attivare il sistema immuno-modulante cutaneo. In definitiva il cromopeel si presenta come un trattamento vantaggioso per l’assenza di invasività, di facile applicabilità, di costi moderati, e soprattutto buoni risultati estetici.

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La microdermoabrasione

La microdermoabrasione così come il peeling ha l’obiettivo di levigare la pelle e può essere associata al trattamento chimico. Con essa si asportano in modo meccanico attraverso lo sfregamento sulla cute piccole porzioni della medesima. Trattasi di un piccolo intervento che si avvale di uno strumento elettrico in cui la distensione e lo sfregamento della cute viene provocato con materiali vari come i cristalli di Corindone, ovvero un diamante artificiale od anche microgranuli di idrossido di alluminio. Si esegue ambulatorialmente, talora in anestesia locale in soggetti particolarmente sensibili. È un trattamento leggero più cruento degli altri ma di solito è indolore e ripetibile nel tempo. Esso provoca una microdermoabrasione controllata sulla superficie della cute, per cui si formeranno inizialmente delle croste come meccanismo riparativo, le quali cadono in genere dopo 1 – 2 settimane. Nella stessa seduta possono essere trattate più smagliature a patto che siano molto superficiali, altrimenti bisognerà ripetere le sedute. La durata e la frequenza delle sedute varieranno in rapporto al numero, intensità e gravità delle smagliature. Piccole smagliature superficiali, infatti, possono essere risolte con piccole sedute. Tale metodo consente il rispetto della biologia dei tessuti i quali non vengono maltrattati ma lievemente abrasi dalla finissima polvere dei microcristalli. Subito dopo l’intervento sulla cute trattata, si applicheranno garze medicate per 8 -10 giorni. Inoltre sempre a domicilio si applicheranno per lunghi periodi delle creme che miglioreranno il microcircolo. In poco tempo, alla fine, alla cute smagliata si sostituirà una nuova pelle tonica, morbida, e pigmentata. Nei casi di insuccesso e nei casi più disperati, non rimane altro che l’eliminazione fisica della smagliatura attraverso il ricorso del laser o alla microchirurgia. Di recente utilizzo infatti è il ricorso ad una nuova tecnica di microchirurgia denominata TRILIX che consiste in microasportazioni cutanee senza lasciare sulla pelle inestetiche cicatrici. È una tecnica ambulatoriale previa anestesia locale infiltrativa. Si interviene sulla cute a livello millimetrico in modo da non attivare un importante processo cicatriziale. Di solito sono necessarie un paio di sedute per asportare atrofie cutanee anche estese e di vecchia data senza necessità di ricorrere a suture e a distanza l’un dall’altra di 15 – 20 gg.

Laser Erbium-CO2

I laser hanno segnato un’ importante svolta nel trattamento degli inestetismi della pelle. Quelli specifici a disposizione sono fondamentalmente di due tipi: i laser CO2 e quelli ad Erbium. Entrambi permettono di eliminare gli strati della pelle danneggiati, spianare le rughe e le cicatrici, eliminare le macchie cutanee. Il laser a CO2 agisce vaporizzando i tessuti; è ideale nei casi di pelle molto rovinata e poco elastica. Infatti non solo elimina gli strati più superficiali ma è anche in grado di determinare un’importante contrazione delle fibre collagene ed elastiche presenti nel derma e rendere perciò la pelle molto più tonica ( “ effetto lifting “). È stato dimostrato che un solo trattamento stimola per anni un’ abbondantissima produzione di collagene. Un altro vantaggio del laser è dato dalla sicurezza che le zone che vengono trattate vengono “ livellate “ sempre dello spessore desiderato, nulla è lasciato al caso. Di contro il periodo post-operatorio è abbastanza impegnativo e l’arrossamento che ne consegue permane a lungo ( circa 3 mesi ). Il laser Erbium è molto più delicato del CO2; funziona causando delle microesplosioni ( fotoablazione ) delle cellule superficiali della pelle e a differenza del CO2 non surriscalda gli strati più profondi del derma. Ciò determina un periodo postoperatorio molto più rapido, un arrossamento più limitato nel tempo ma anche un risultato lievemente inferiore. A guarigione ultimata l’aspetto della pelle è decisamente modificato: cute nuova, fresca, rosata, delicata e vellutata. Sono oggi in commercio laser che combinano l’azione del CO2 a quella dell’Erbium e che permettono di ottenere risultati notevolissimi con tempi di recupero ridotti. Le pazienti con pelle olivastra devono essere trattate con cautela per la possibilità di ipo o iperpigmentazione residua. Un rischio connesso con tutti i tipi di laser è rappresentato dall’attivazione di infezioni erpetiche. Per tale motivo è consigliato effettuare una profilassi con aciclovir, che verrà proseguito per circa una settimana dopo il trattamento. Va sempre associata una profilassi antibiotica. Una volta che la zona trattata è completamente riepitelizzata, viene iniziato un trattamento locale con idrocortisone 1%, astaxantina per os e protezione solare totale.

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