Hai la pelle grassa? Ecco i consigli per farla “dimagrire”

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Cavitazione Dieta Dietologo Roma Cellulite Sessuologia Laser Rughe pulsato frazionato Lifting  Antiaging Trattamenti Pelle Grassa dimagrireSi definisce grassa una pelle impura dall’aspetto untuoso e lucido, e dal colorito spento. Al tatto, la pelle grassa appare oleosa e ruvida: l’irregolarità nella trama è data dalla presenza dei pori dilatati, spesso accompagnati da lesioni acneiche e/o da vecchie cicatrici lasciate dall’acne. La pelle grassa è un inestetismo estremamente diffuso tra gli adolescenti, che sovente si protrae anche in età adulta originando manifestazioni patologiche anche gravi. Molte persone sono convinte di avere una pelle grassa quando, in realtà, non è così. Come scoprire, dunque, di che tipo è la nostra pelle (senza ricorrere a test diagnostici cutanei)?

Continua la lettura su https://www.my-personaltrainer.it/benessere/pelle-grassa-cosa-fare-cosa-non-fare.html

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Secca, grassa, mista o sensibile: tu che tipo di pelle hai?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA SI LAVA LA FACCIA COSMETICI SAPONE BELLEZZA VISOOrgano ineguagliabile in termini di estensione, la pelle è un elemento importantissimo che ci differenzia gli uni dagli altri: gli innumerevoli parametri micro/macroscopici che contraddistinguono uno specifico tipo di pelle connotano ogni individuo di caratteristiche pressoché uniche. La conoscenza del proprio tipo di pelle è importante non solo per conoscersi meglio, ma anche per saper scegliere adeguatamente i prodotti ed i trattamenti cosmetici più adeguati. Ma non è tutto: conoscere il proprio biotipo cutaneo è determinante anche per valutare le variazioni della pelle nel corso degli anni, intervenendo dunque in maniera opportuna in presenza di eventuali alterazioni fisiopatologiche.

Continua la lettura su https://www.my-personaltrainer.it/benessere/tipi-di-pelle.html

Leggi anche:

Lo Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Cosa significa avere la “pelle grassa”?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DENTI BOCCA DENTIFRICIO SORRISO LABBRA DENTISTA SPAZZOLINO BAGNO FELICITA FELICEComedoni, brufoletti, aspetto untuoso e pori dilatati, sono solo alcuni dei caratteri distintivi della pelle grassa. Si tratta di un inestetismo molto diffuso, talmente sentito dalla popolazione da essere considerato un vero e proprio insulto alla bellezza. Disturbo tipico ma non esclusivo di adolescenti e giovani adulti, la pelle grassa è frutto di un’esagerata ed incontrollata produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee, minuscole strutture anatomiche localizzate nel derma profondo. Alla vista, la pelle grassa appare lucida ed oleosa, a volte addirittura disidratata. Il suo colorito è piuttosto spento e, al tatto, risulta irregolare nella trama, untuosa e ruvida.

Continua la lettura su https://www.my-personaltrainer.it/bellezza/pelle-grassa.html#:~:text=Cos’%C3%A8%20la%20pelle%20grassa,e%20proprio%20insulto%20alla%20bellezza.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Come agiscono i cosmetici rassodanti?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SEDERE TANGA PERIZOMA INTIMO GLUTEI CULO CELLULITE ESTETICALa prima regola per contrastare il “rilassamento” cutaneo è la prevenzione. La strategia per minimizzare i segni del tempo è prendersi cura giornalmente della pelle, soprattutto delle zone più esposte, come viso e mani. I cosmetici formulati con adeguati principi attivi e sostanze emollienti aiutano a mantenere la pelle compatta e luminosa, sia perché aumentano il grado di idratazione cutanea sia perché possono contribuire alla formazione di un reticolo complesso e funzionale, che sorregge intimamente la delicata struttura epidermica.

Lo scopo principale dei trattamenti rassodanti è quello di ridurre la perdita di fibre elastiche, favorire la formazione di nuove fibre di collagene e glucosaminoglicani, e stimolare il rinnovamento cellulare a livello dell’epidermide.

E’ possibile ostacolare la perdita di tono e turgore cutaneo attraverso diversi meccanismi:

Protezione da radicali liberi

Idealmente la pelle è dotata di un sistema antiossidante di difesa, efficiente e completo, ma i continui insulti ossidativi ai quali è sottoposta ne provocano un deleterio impoverimento. Una strategia per implementare le difese cutanee – inibendo così la lipoperossidazione di membrana, la denaturazione proteica e la depolimerizzazione dell’acido ialuronico – risulta essere l’integrazione di tale bagaglio, mediante l’applicazione topica di formulazioni cosmetiche ad attività antiossidante.

E’ possibile distinguere due categorie di antiossidanti utilizzati in campo cosmetico.

Il primo gruppo comprende le vitamine, cui appartengono sostanze come l’acido ascorbico e la vitamina E. L’acido ascorbico è considerato il più importante agente antiossidante presente nei fluidi intra ed extracellulari, ed è largamente impiegato per contrastare gli effetti dell’invecchiamento cutaneo, sia intrinseco che estrinseco.

Il terminegenerico vitamina E, indica una famiglia di sostanze liposolubili (tocoferoli e tocotrienoli), che costituiscono la linea di difesa primaria delle membrane cellulari contro la perossidazione lipidica.

Il secondo gruppo comprende molecole non vitaminiche, quali ad esempio l’ubichinone, i flavonoidi, l’acido lipoico e sistemi enzimatici. L’ubichinone, noto come coenzima Q10, è una molecola liposolubile già presente sulla pelle, in grado di proteggere le membrane biologiche dall’ossidazione e di potenziare l’azione antiossidante della vitamina E. I composti polifenolici, oltre alla loro indiscussa attività “radical scavanger”, hanno mostrato la capacità di ridurre l’eritema indotto dalle radiazioni ultraviolette. I polifenoli più utilizzati nei cosmetici antinvecchiamento sono le catechine estratte dalla Camellia sinensis, la quercetina e il canferolo da Ginkgo biloba, la silimarina dal Silybum marianum e il resveratrolo da Vitis vinifera. L’acido lipoico neutralizza efficacemente il radicale ossidrilico e può rigenerare la vitamina E dalla sua forma ossidata. Enzimi come la SOD (superossidodismutasi), esplicano la loro azione trasformando il radicale superossido in ossigeno e acqua ossigenata.
La tendenza attuale, prevede l’utilizzo di antiossidanti in miscela all’interno di uno stesso prodotto cosmetico, per sfruttare la loro attività sinergica.

Azione su collagene ed elastina

La perdita della risposta elastica può essere prevenuta intervenendo indirettamente sull’elastina. Ciò può essere fatto attraverso l’applicazione di sostanze insaponificabili che agiscono da stimolatori sui fibroblasti, favorendo la sintesi di elastina e consentendo quindi un ricambio delle fibre elastiche. I più utilizzati sono quelli di avocado, di soia, di karitè, di olio d’oliva.3 Il retinolo o vitamina A svolge un’azione primaria sull’accrescimento e sul trofismo del tessuto epiteliale, e sulla differenziazione e trasformazione delle cellule. La vitamina C partecipa alla sintesi del collagene come cofattore della idrossilasi che trasforma nel pro-collagene i residui di prolina e lisina in idrossiprolina ed idrossilisina. Estratti vegetali ricchi di triterpeni, come quelli provenienti dalla Centella asiatica, Ginseng e Ginko bibloba, sono in grado di stimolare l’attività dei fibroblasti con conseguente aumento del collagene nativo di tipo I e III, e della sostanza fondamentale amorfa. Mostrano spiccata azione di stimolo sulla sintesi di collagene anche gli isoflavoni della soia. L’estratto di Kigelia africana è particolarmente ricco in flavonoidi e saponosidi steroidei, cui viene riconosciuto un effetto tensore e rassodante. La composizione peptidica dell’estratto di questa pianta africana genera una rete elastica a livello del tessuto cutaneo ed agisce donando compattezza al derma. La sua azione aiuta a prevenire il rilassamento, tonificando ed idratando la pelle. L’estratto di Humulus lupulus, caratterizzato dalla presenza di fitoestrogeni, flavonoidi, proteine, acidi fenolici e tannini, risulta efficace nel miglioramento del tono e del turgore cutaneo.

Azione sulla sostanza amorfa della matrice extracellulare

Alterazioni a livello della sostanza amorfa possono portare a diminuzione del turgore del derma, e della sua resistenza ed elasticità. Saponine triterpeniche come i ginsenosidi, estratti dal Panax ginseng, una volta metabolizzati a livello cutaneo, formano un complesso glucopiranosidico in grado di aumentare l’espressione del gene responsabile della sintesi dell’acido ialuronico. Alcuni derivati dell’acido caffeico, come l’echinacoside, estratto dall’Echinacea angustifolia, sono attivi nell’inibire la sintesi dell’enzima ialuronidasi, responsabile della depolimerizzazione dell’acido ialuronico.

Mantenimento della funzione barriera

Sostanze di natura lipidica prevengono e migliorano l’idratazione e l’elasticità cutanea, aumentando la resistenza agli insulti chimico-fisici. Utili a questo scopo possono essere: ceramidi, acidi grassi essenziali della serie omega 3 e omega 6, oli e burri vegetali come quelli di enotera, macadamia, borragine, karitè, oliva.

Forme cosmetiche utilizzate nei prodotti rassodanti

La forma cosmetica più utilizzata è sicuramente l’emulsione olio in acqua, sistema che permette l’incorporazione di attivi di natura sia lipofila che idrofila. Per le pelli particolrmente secche e mature sono utilizzate anche le emulsioni acqua in olio. Di notevole interesse l’impiego di sieri e gel che, essendo a basso o nullo contenuto di fase oleosa, vengono assorbiti velocemente attraverso la cute e sono particolarmente indicati per pelle grassa e impura.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Come funzionano realmente i cosmetici anticellulite?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA SPIAGGIA MARE SALTO FELICITA ALLEGRIA ESTATE CALDO VACANZE LIBERA LIBERTANonostante sia logico pensare che l’efficacia di un cosmetico anticellulite sia principalmente legata all’azione meccanica del massaggio delle aree interessate, tra i requisiti richiesti agli anticellulite di ultima generazione c’è la velocità di assorbimento. Questo è il motivo per cui sul mercato la forma cosmetica attualmente più diffusa è rappresentata dai gel a base acquosa. Il consumatore apprezza anche emulsioni, latti o creme, che presentano il vantaggio di poter veicolare principi attivi sia idro che liposolubili. Oltre alle classiche preparazioni cosmetologiche, è possibile trovare anche i patches, cerotti transdermici a rilascio prolungato di attivi, e i fanghi, sospensioni acquose ad alto contenuto di argille.

Il trattamento topico della cellulite si avvale delle proprietà di una serie di sostanze funzionali, molte delle quali di origine vegetale, che agiscono sia a livello della microcircolazione che a livello dei tessuti sottocutanei. E’ opportuno, tuttavia, premettere che il trattamento cosmetico non può risolvere il problema della cellulite, ma può solo intervenire sugli inestetismi correlati al fenomeno, favorendo il ripristino del corretto equilibrio degli scambi idrici e del metabolismo superficiale dei lipidi. Per realizzare una formulazione che risponda ai requisiti di efficacia dichiarata, è necessario combinare diversi ingredienti attivi, per attuare una strategia di effetti sinergici.

Le sostanze più usate possono essere così raggruppate:

1) sostanze vasotoniche ed antiedemigene, capaci di migliorare il tono vasale, diminuire la permeabilità delle pareti dei vasi, e favorire il riassorbimento ed il ritorno veno-linfatico;
2) sostanze lipolitiche, in grado di esaltare il metabolismo del tessuto adiposo;
3) sostanze riepitelizzanti, in grado di stimolare la rigenerazione dei componenti del sottocutaneo (collagene, acido ialuronico), ripristinando un assetto dermico accettabile.

Leggi anche: Quali sono le differenze tra la cavitazione fatta dal medico e quella fatta dall’estetista?

 Sostanze vasotoniche ed antiedemigene

Per quanto riguarda i derivati vegetali ad attività vasotonica ed antiedemigena, troviamo le saponine triterpeniche, come escina ed ederina, principi attivi presenti rispettivamente nei semi di ippocastano (Aesculus hippocastanum) e nelle foglie di edera (Hedera helix). Tali sostanze svolgono una marcata attività antiedema ed hanno un positivo effetto sulla fragilità e sulla permeabilità capillare. La loro azione si svolge su tre fronti:

1) aumento della resistenza vasale e miglioramento della circolazione;
2) aumento della rimozione ed eliminazione dei liquidi ristagnanti nei tessuti;
3) effetto antinfiammatorio ed anticongestizio.

Tra gli altri estratti di origine vegetale ad azione simile troviamo: il rusco (Ruscus aculeatus), i cui rizomi contengono saponine steroliche, come la ruscogenina, in grado di stimolare la contrazione della muscolatura vasale con aumento del ritorno venoso; la centella (Centella asiatica), la cui frazione triterpenica si è dimostrata efficace nei trattamenti anticellulite, poiché è in grado di stimolare una particolare proteina adesiva, la fibronectina, che contribuisce a mantenere l’integrità dell’endotelio dei vasi; l’amamelide (Hamamelis Virginiana), ad azione vasocostrittrice venosa; il Ginkgo biloba, dalle cui foglie viene estratto un fitocomplesso ricchissimo in bioflavonoidi con proprietà benefiche sul sistema circolatorio. Gli effetti del ginkgo sulla circolazione si manifestano con la protezione dell’endotelio vasale e la stabilizzazione della permeabilità capillare; la vite rossa (Vitis vinifera), il cui estratto, ricco in antocianosidi, risulta molto utile nel trattamento dell’insufficienza venosa degli arti inferiori e delle sue complicanze; la betulla (Betulla alba), il cui estratto possiede attività diuretica.
Ci sono infine le sostanze che inducono vasodilatazione e vasocostrizione locale, con effetto tonificante sulle pareti dei vasi, come il mentolo e i derivati, e i nicotinati.

Leggi anche: La cavitazione medica combatte cellulite, adiposità localizzate e rilassamento cutaneo

Sostanze lipolitiche

Tra le molecole utilizzate per l’azione lipolitica troviamo le metilxantine, in particolare la caffeina, e gli estratti vegetali che la contengono: noce di cola, semi e foglie di caffè, foglie di tè, semi di cacao (Cola acuminata, Coffea arabica, Camelia sinensis, Theobroma cacao). Questi estratti provocano un aumento della lipolisi, con positivi effetti sulla riduzione adipocitaria. La caffeina, per la scarsa solubilità in acqua, viene preferibilmente pre-solubilizzata in alcol, prima di essere introdotta nella fase acquosa di preparazioni cosmetiche. Per l’attività lipolitica vengono utilizzati anche gli estratti di alcune alghe, come la quercia marina (Fucus vesiculosus), poiché contengono iodio sia in forma inorganica che legato a proteine; lo iodio va a concentrarsi nella tiroide, dove viene incorporato negli ormoni tiroidei, che a loro volta stimolano il metabolismo basale inducendo l’organismo ad eliminare i grassi in eccesso. Grazie alle loro caratteristiche intrinseche, le alghe sono anche agenti osmo-idro regolatori: migliorano la vitalità ed il rassodamento della pelle, la rivestono di un film protettivo naturale e partecipano al suo drenaggio, contribuendo ad eliminare le tossine e le scorie metaboliche. Sempre con meccanismo lipolitico agiscono altri derivati vegetali, come il Coleus forskohlii, dalle cui radici si ottiene la forskolina, o la glaucina, alcaloide in grado di inibire la trasformazione dei pre-adipociti in adipociti.

 Sostanze riepitelizzanti

Tra le sostanze riepitelizzanti troviamo invece l’equiseto (Equisetum arvense), pianta appartenente alla famiglia delle Esquisetacee, da cui si ricava un estratto ricco di sostanze quali l’acido malico, che stimola la produzione di collagene ed elastina, con conseguente miglioramento dell’elasticità cutanea.
All’interno di una formulazione anticellulite, vengono generalmente inclusi anche ingredienti ad attività idratante, come il pantenolo o l’acido ialuronico, antiossidanti (flavonoidi) e molecole ad azione levigante superficiale, come gli alfa-idrossiacidi, la cui azione rende la superficie cutanea maggiormente liscia e la trama cutanea più omogenea.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Conosci veramente il tuo idratante? Con l’INCI impari a leggere gli ingredienti di tutti i cosmetici che usi

MEDICINA ONLINE COSMETICI TRUCCHI MAKE UP TRUCCOQuando compriamo ed usiamo un cosmetico, idratante, tonico o shampoo che sia, ci basiamo sulla nostra esperienza e sui nostri sensi per giudicare la sua bontà qualitativa. Chiediamo agli amici se con loro quell’anticellulite ha fatto realmente sparire i cuscinetti di grasso, apriamo le confezioni nelle profumerie per sentire se il balsamo ai fiori di mandorlo e karitè ha un buon profumo, versiamo un po’ di tester sulle mani per apprezzare la consistenza di quell’antirughe di marca e costosissimo che valutiamo di comprare.

Ovviamente le industrie cosmetiche tutto ciò lo hanno capito da tempo e fanno di tutto per solleticare i nostri sensi a partire dalla vista. Immaginate la scena: avete davanti due marche diverse di olio d’argan che costano allo stesso modo. La prima ha un dispenser trasparente che lascia intravedere un liquido denso e dal colore giallo/arancione vivo ed una confezione esterna in un bel cartoncino spesso leggermente ruvido, di colori che oscillano sapientemente tra marrone, beige, oro, e arancione, senza contare che (senza farvi vedere dalla commessa) avete provato a versarvene una goccia sulla mano ed emette quello che per voi è esattamente “il buon profumo di capelli sani”. La seconda marca vi propone invece un liquido incolore ed una confezione bianca, inoltre ha un odore senza personalità. Quale scegliereste? Voi non lo sapete ma avete gia scelto: ovviamente la prima marca, anche se magari costa qualche euro in più. Difficilmente qualcuno riuscirà a dimostrarvi che magari la seconda marca è più efficace, e che tutti quei colori, quella densità e quel profumo della prima marca che vi ha conquistato sono frutto di una serie di ingredienti nocivi per il vostro capello, come i tensioattivi derivati dalla raffinazione del petrolio!

Quindi non ci possiamo fidare dei nostri sensi, visto che le industrie sanno come sedurli. Allora come possiamo comprendere se il prodotto cosmetico che stiamo per acquistare presenta una composizione rispettosa dell’ambiente e della nostra pelle? La risposta è molto semplice e consiste nell’imparare a leggere e decifrare l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), la nomenclatura utilizzata a livello internazionale per identificare gli ingredienti presenti in un prodotto cosmetico così come essi vengono indicati nell’elenco riportato sull’ etichetta che ne illustra la composizione.

Continua la lettura con https://www.greenme.it/lifestyle/bellezza/inci-come-leggere-ingredienti-cosmetici/

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Sono efficaci i cosmetici contenenti cellule staminali?

MEDICINA ONLINE PELLE CUTE DONNA COSMESTICI CREMA TRUCCO FEMMINA DERMATITE ATOPICA ALLERGIA RUGHE VISO OCCHI LABBRA BELLEZZA CURA COSMESI BELLAQual’è la reale efficacia delle STAMINALI VEGETALI? Recentemente si sente molto parlare di staminali vegetali come ingredienti miracolosi di creme cosmetiche che promettono risultati straordinari di ringiovanimento della pelle. Ma che efficacia hanno veramente queste creme con staminali vegetali? Quali sono sulla pelle gli effetti delle staminali vegetali?

COSA SONO LE STAMINALI VEGETALI?

La reale efficacia delle cellule staminali vegetali contenute in creme, gel e lozioni per il viso è molto dibattuta in seguito al bombardamento di pubblicità che avvertiamo in questo periodo. L’industria cosmetica propone le staminali vegetali come ingrediente hi-tech che garantirebbe risultati notevoli in termini di ringiovanimento della pelle.

Il punto di partenza per individuarne gli effetti è capire cosa sono le cellule staminali vegetali. Ebbene le cellule staminali vegetali sono cellule non ancora completamente sviluppate, e quindi non ancora specializzate a svolgere un processo particolare. Ogni cellula contenuta negli organismi viventi, è infatti specializzata a svolgere una specifica funzione per tutta la durata della sua esistenza. Le cellule staminali non sono ancora specializzate e proprio per questa caratteristica sono interessanti in quanto si possono moltiplicare senza mai invecchiare, in questo modo generando nuovi tessuti o riparandoli se danneggiati da invecchiamento o da fattori esterni.

Leggi anche:

DA DOVE PROVENGONO LE STAMINALI VEGETALI?

Le cellule staminali vegetali non sono estratte dalle piante, ma vengono coltivate in vitro. Tramite questa metodica si possono ottenere cellule staminali da colture cellulari vegetali che garantiscono alti standard di sicurezza e qualità, oltre che una produzione su vasta scala.

Spesso per le vegetali staminali si specifica che non si tratta di cellule vere e proprie, ma di estratti da colture vegetali. Mentre l’utilizzo di cellule staminali di origine animale può creare problemi dal punto di vista etico, lo stesso non si può dire delle cellule di origine vegetale. Proprio questo spiega la larga diffusione di queste cellule in cosmetica.

QUALI SONO GLI EFFETTI DELLE STAMINALI VEGETALI?

Ma qual’è l’efficacia dei cosmetici contenenti staminali vegetali? Possono davvero rappresentare un elisir di eterna giovinezza?

Nessuno studio scientifico ha dimostrato finora che queste sostanze possano fare sparire le rughe, riparare i tessuti, rigenerare il collagene e ringiovanire la cute. Anzi, è opportuno sottolineare che il Giuri’ dell’Istituto per l’autodisciplina pubblicitaria (Iap) ha recentemente ordinato la cessazione della pubblicità di un noto prodotto cosmetico a base di staminali vegetali, che prometteva la scomparsa di rughe e segni d’espressione dalla pelle. Il Giurì ritiene “che alla luce delle conoscenze disponibili, l’uso delle cellule vegetali, sebbene totipotenti, sia incompatibile con quello delle cellule staminali umane: cosa che, se fosse vera, permetterebbe di intervenire nel campo medicale con interventi di grande rilievo (per esempio sui tumori) e, ovviamente, sarebbe ben nota alla comunita’ scientifica internazionale”.

Insomma sebbene le staminali vegetali siano appunto staminali e quindi capaci di svilupparsi in tessuti, non avrebbero la capacità di trasferire le loro proprietà all’organismo umano, non producendovi quindi effetti rilevanti. Questo non significa che un cosmetico di ultima generazione a base di estratti di staminali vegetali non abbia alcun effetto positivo sulla pelle. Al contrario, un prodotto dalla formulazione ricca di ingredienti attivi rigeneranti e rassodanti, olii pregiati, ceramidi, burri vegetali e collagene può costituire un valido aiuto nel mantenere la pelle lumunosa, compatta e levigata. Non aspettiamoci però effetti fantascentifici e miracolosi ed evitiamo di prendere gli slogan pubblicitari come oro colato.

Una crema a base di staminali vegetali fa bene alla pelle, la mantiene in buone condizioni, la nutre e la protegge. Tutto il resto (come la presunta capacità delle staminali vegetali di riparare i tessuti e rigenerare il collagene agendo quindi sul ringiovanimento cutaneo) è ancora da dimostrare.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

La couperose (rosacea): cause, rimedi naturali e laserterapia

MEDICINA ONLINE VOLTO OCCHI AZZURRI FIDUCIA SE DONNA CAPELLI SPAZZOLA SGUARDO RAGAZZA BELLEZZA PETTINE MORA PELLE SKIN OCCHI TERAPIA TRATTAMENTO EYES BELLEZZA VISO RIMEDI SEXY SEX HAIR LLa rosacea è una dermatosi cronica, ovvero un’alterazione patologica della cute, che interessa di solito l’area centrale del volto e si manifesta con eritema, con teleangectasie e con lesioni infiammatorie di tipo acneiforme (cioè con papule e pustole simili a quelle dell’acne). Quest’ultima caratteristica l’ha fatta chiamare in passato anche “acne rosacea”, denominazione in disuso per non confonderla con l’acne. È anche chiamata con il termine desueto copparosa o, più comunemente, con il francese couperose.

Cause

La precisa eziopatogenesi della malattia è tuttora sconosciuta. Fra i tanti possibili fattori patogeni studiati, vi sono l’esposizione ai raggi ultravioletti i radicali liberi come superossido e radicale idrossile, una aumentata reattività dei vasi sanguigni, alcuni neuropeptidi, catelicidine, fattori infettivi. In particolare è stata studiata una possibile correlazione con l’infezione intestinale da Helicobacter pylori e con la presenza di alte concentrazioni di Demodex sulla pelle.

Sintomi

L’eritema (arrossamento della pelle), con distribuzione tipicamente simmetrica, è la prima tappa evolutiva e interessa la parte centrale del volto, in particolare guance, naso e fronte, ma può presentarsi, meno spesso, anche su collo e torace. Un elemento piuttosto caratteristico della malattia è il rinofima, una alterazione patologica della cute che riveste il naso, in seguito alla quale quest’ultimo assume una forma globosa e irregolare e un colorito intensamente rosso come nell’eritema. Se tale alterazione interessa aree cutanee diverse da quella del naso si parla più genericamente di fimatosi. In questi casi la cute appare notevolmente ispessita, con pori visibili. Un interessamento oculare è presente nel 60% circa dei pazienti. Spesso le manifestazioni più evidenti riguardano le congiuntive, ma anche le cornee (in stadi avanzati) e le palpebre possono essere interessate. In caso di interessamento della cornea, una diagnosi tardiva potrebbe comportare una compromissione della capacità visiva. Le telangectasie (dilatazione dei vasi sanguigni superficiali del viso) sono un elemento costante riscontrabile in tutti i pazienti. Le papule, di colore rossastro, tendono a disporsi in piccoli gruppi e sono spesso accompagnate da pustole. È possibile anche il riscontro di noduli cutanei. mentre la presenza di comedoni, pur non escludendo la diagnosi di rosacea, deve far pensare ad altri tipi di acne. La malattia può essere confusa e/o coesistere con l’acne comune e con la dermatite seborroica.

Trattamento

Il trattamento della rosacea prevede sia un approccio di tipo comportamentale (modifica dello stile di vita) per eliminare o ridurre i fattori scatenanti, sia uno farmacologico. Nel primo gruppo rientrano misure quali l’evitare l’esposizione alla luce solare e l’uso di prodotti per la pelle contenenti alcol, laurilsolfato di sodio e alcuni oli essenziali, come quelli di eucalipto, menta piperita e chiodi di garofano. La terapia farmacologica si suddivide a sua volta in topica (locale) e sistemica (generale). La terapia topica, che rappresenta generalmente la prima scelta, è basata principalmente su metronidazolo e acido azelaico. Entrambi sono considerati efficaci (sebbene l’acido azelaico non abbia dimostrato effetti sulle teleangectasie) e con scarsi effetti collaterali. La terapia sistemica, al contrario, è indicata in casi più gravi ed esistono poche evidenze sperimentali sulla sua efficacia.. Essa comprende prevalentemente antibiotici appartenenti alle classi dei macrolidi, come claritromicina e azitromicina, e delle tetracicline, in particolare la doxiciclina; un altro farmaco utilizzato è l’isotretinoina per via orale o topica, sotto forma di crema. Tra i possibili rimedi sono stati studiati anche estratti di piante come il Chrysanthellum indicum, ottenendo buoni risultati in termini di efficacia e tollerabilità nelle forme moderate. Recentemente è stato introdotto un nuovo trattamento dimostratosi efficace nella quasi totalità dei casi, un farmaco in gel a base di brimonidina tartrato 3 mg/g.

Laser

Il laser vascolare per uso dermatologico, a lunghezza d’onda singola, oppure la luce pulsata (in inglese: intense pulsed light, IPL), a spettro più ampio, offrono uno dei migliori trattamenti per la rosacea, in particolare per l’eritema della pelle. Questi macchinari utilizzano la luce per penetrare nell’epidermide e centrare i capillari nel derma. La luce con lunghezza d’onda inferiore ai 900 nm è assorbita dai principali cromofori del sangue: emoglobina, ossiemoglobina, bilirubina più che dall’acqua. Per riscaldamento selettivo le pareti dei capillari possono superare i 70 °C, danneggiandosi, per venire poi assorbiti dal meccanismo di difesa naturale del corpo. Focalizzando l’energia in aree ristrette si può ottenere la cauterizzazione dei vasi. Con un numero sufficiente di trattamenti, questo metodo può anche eliminare del tutto l’arrossamento, sebbene dei trattamenti periodici aggiuntivi saranno probabilmente necessari per rimuove i nuovi capillari riformati.

I laser ad anidride carbonica, chiamati anche laser CO2, possono essere utilizzati per rimuovere il tessuto in eccesso causato dalla rosacea fimatosa. Questi laser emettono una lunghezza d’onda nel lontano infrarosso che viene assorbita direttamente dalla pelle ed in particolare dai tessuti ricchi di acqua. Non può generare un riscaldamento selettivo verso i cromofori del sangue. Il fascio laser può essere focalizzato in un fascio sottile e usato come un bisturi o sfocato per vaporizzare più ampie aree di tessuto. Per il trattamento della rosacea papulo pustolosa sono state utilizzate anche terapie con luce a bassa energia in particolare alcune apparecchiature a luce blu, già utilizzate nella fototerapia dell’acne.

Anche il fotoringiovanimento può essere utilizzato per migliorare l’aspetto della rosacea e ridurre il rossore associato.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!