Il sadismo è un tratto comportamentale caratterizzato dall’ottenere piacere nel vedere gli altri che subiscono disagio o dolore psicologico e/o fisico o provare piacere nell’intraprendere in prima persona atti sadici che generino disagio o dolore negli altri. Il sadismo è stato definito come “disturbo sadico di personalità” (in inglese “sadistic personality disorder“, da cui l’acronimo SPD) all’interno del DSM-III-R, la revisione della terza edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, pubblicato nel 1987. La diagnosi scomparve nel successivo DSM-IV. Nella più recente versione del Manuale, il DSM-5, il disturbo sadico di personalità non è incluso e può essere visto come un disturbo della personalità non altrimenti specificato (NAS).
Sintomi
Una persona con disturbo sadico di personalità mostra determinati modelli comportamentali, di seguito elencati. Il soggetto con disturbo sadico della personalità
- non esita a umiliare intenzionalmente le persone in presenza di altri. La vergogna e il disonore che infligge ad altre persone lo fanno sentire estremamente importante e gli dona piacere;
- considera tutte le persone sotto il suo controllo, non importa se l’altro individuo è uno studente, un bambino, un prigioniero o un paziente, e le tratta in modo scortese, duro ed umiliante. Tutto ciò che spera di ottenere è il dominio incontrastato all’interno di una relazione. Chiunque tenti di liberarsi viene trattato con freddezza e insensibilità;
- trova piacere nel causare dolore ad altre persone o nel far loro del male mentendo senza alcuna ragione apparente o senza alcun motivo per raggiungere qualsiasi altro obiettivo;
- spaventa e terrorizza gli altri per portare a termine il suo lavoro, se tale lavoro implica la possibilità di esercitare pressione e coercizione nei confronti di altri individui;
- pone restrizioni alla libertà di altre persone all’interno di una relazione stretta. Ad esempio, al coniuge potrebbe non essere consentito di lasciare i locali della casa da solo o alla figlia adolescente potrebbe non essere consentito partecipare a varie funzioni sociali. La natura controllante della persona rende difficile per gli altri dire la propria opinione, se contraria al soggetto sadico: quest’ultimo si comporta come se la sua parola fosse “definitiva”, quindi richiede che ad un suo ordine gli altri debbano sempre obbedire, anche se tale ordine potrebbe sembrare scandaloso e insensato agli altri;
- rimane fortemente affascinato da tutte le forme di violenza, arti marziali, armi, ferite, tortura o morte. Se possibile ricerca filmati che raffigurano morte e torture inflitte ad essere umani e/o animali;
- manca della normale empatia di un essere umano normale;
- canalizza l’istinto sadico o francamente omicida, in vari modi socialmente accettabili come “studiare” o ammirare figure storiche come monarchi crudeli o dittatori come Hitler;
- non esita a ricorrere alla violenza o alla crudeltà per stabilire il suo dominio in qualsiasi forma di relazione. L’obiettivo principale è esercitare un controllo pieno e ininterrotto su un individuo o una situazione.
Diagnosi
Il disturbo sadico di personalità è apparso solo nell’appendice della terza edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali dell’American Psychiatric Association (DSM-III-R). Non è incluso né nel successivo DSM-IV e neanche nell’attuale DSM-5, quindi ora non è più considerata una categoria diagnostica appropriata, tuttavia la condizione è ancora studiata dai ricercatori per scopi accademici e medici. Come qualsiasi altra condizione psichiatrica, il disturbo sadico di personalità viene diagnosticato da un medico ponendo al paziente varie domande relative al suo stato mentale e alle ragioni delle varie azioni e comportamenti che compie. Possono essere eseguiti alcuni test psicologici ed esami del sangue, utili per escludere eventuali cause organiche del comportamento anomalo. Possono essere effettuate scansioni TC per verificare se ci sono anomalie nell’anatomia del cervello che potrebbero indicare la causa di questo comportamento violento o brutale, come tumori cerebrali o ipofrontalità (sindrome frontale).
Criteri diagnostici
I criteri che, verso la fine degli anni ’80 del secolo scorso, sono stati inclusi nel DSM-III-R per la diagnosi di disturbo sadico di personalità, sono presentati di seguito:
- Un modello pervasivo di comportamento crudele, aggressivo e umiliante che inizia nella prima età adulta e indicato dal verificarsi ripetuto di un minimo di 4 dei seguenti comportamenti:
- il soggetto ha usato violenza o crudeltà fisica per stabilire una posizione dominante all’interno di una relazione, non solo per raggiungere obiettivi non interpersonali;
- il soggetto ha umiliato persone, anche di fronte agli altri;
- il soggetto si è comportato in modo insolitamente duro con qualcuno sotto la sua supervisione in nome della disciplina (ad esempio un bambino, un prigioniero, uno studente o un paziente);
- il soggetto trae piacere o si diverte per la sofferenza fisica o psicologica degli altri, compresi gli animali;
- il soggetto mente ad altre persone sull’aver causato danni o aver inflitto dolore, non solo per raggiungere un obiettivo definito;
- il soggetto usa l’intimidazione o il terrore per costringere gli altri a fare le cose che lui o lei vuole che facciano;
- il soggetto limita l’autonomia delle altre persone all’interno di una relazione stretta;
- il soggetto ha un’attrazione per la violenza, le arti marziali, le armi, le ferite e/o la tortura.
- I modelli comportamentali elencati non sono stati diretti verso una sola persona
- I modelli comportamentali elencati non sono stati adottati esclusivamente per raggiungere l’eccitazione sessuale (in questo caso si parlerebbe di sadismo sessuale e non di disturbo sadico di personalità).
- I modelli comportamentali elencati non sono dovuti a droghe, farmaci o condizioni mediche, come una lesione cerebrale.
- Il disturbo causa gravi problemi nel funzionamento professionale, relazionale e/o sociale.
Diagnosi differenziale
Esistono numerosi disturbi psicologici i cui sintomi possono sovrapporsi a quelli di disturbo sadico di personalità. Pertanto, è necessario che un medico differenzi il disturbo sadico di personalità da tali condizioni per formulare una diagnosi precisa. Le diagnosi differenziale di disturbo sadico di personalità si pone in particolare di disturbi come:
- disturbo schizoide della personalità;
- disturbo paranoico di personalità;
- Disturbo antisociale di personalità;
- disturbo schizotipico della personalità;
- cambiamenti della personalità causati da alcune patologie o condizioni, in particolari neurologiche;
- sintomi che potrebbero svilupparsi in relazione all’abuso cronico di sostanze.
Comorbilità con altri disturbi della personalità
Il disturbo sadico di personalità si manifesta spesso insieme ad altri disturbi della personalità. Gli studi hanno rivelato che questa forma di disturbo ha il più alto grado di comorbilità con altre forme di disturbi psicopatologici. Il disturbo sadico di personalità, tuttavia, è stato riscontrato anche in persone che normalmente non presentano gli altri tipi di disturbi psicopatici. A volte, nelle persone con diagnosi di disturbo sadico di personalità si riscontrano anche il disturbo narcisistico della personalità e il disturbo antisociale della personalità. Alcuni degli altri disturbi e condizioni che possono più frequentemente coesistere con il disturbo sadico di personalità, sono:
- depressione maggiore;
- disturbo bipolare;
- disturbo borderline di personalità;
- attacchi di panico;
- fobie specifiche;
- disturbo ossessivo-compulsivo;
- disturbo istrionico della personalità;
- comportamento passivo-aggressivo;
- alcolismo
- dipendenza da droghe;
- dipendenze comportamentali (in particolare quelle sessuali).
Sebbene il disturbo sadico di personalità non sia più conteggiato nel DSM, soprattutto per questo motivo, le altre forme di condizioni mentali che coinvolgono il sadismo (come il sadismo sessuale) possono ancora essere trovate all’interno del DSM.
Trattamento
Il trattamento di un paziente con disturbo sadico di personalità potrebbe richiedere molto tempo. È necessario cambiare i tratti della personalità come credenze, meccanismi di coping e modelli di comportamento che richiedono diversi anni per formarsi e possono cambiare solo molto lentamente e non sempre ciò è realmente possibile. I cambiamenti normalmente si verificano in una sequenza prevedibile e sono necessarie varie modalità di trattamento per facilitarli. Sintomi come depressione o ansia possono essere rapidamente alleviati riducendo lo stress nell’ambiente circostante e con psicoterapia e farmaci. Comportamenti come aggressività, incoscienza, mancanza di assertività, isolamento sociale, scoppi d’ira o attacchi violenti possono essere modificati gradualmente nell’arco di pochi mesi, con farmaci e psicoterapia. La partecipazione alla terapia familiare o a vari gruppi di auto-aiuto può anche aiutare un individuo a modificare i modelli comportamentali socialmente indesiderabili.
Psicoterapia
La psicoterapia cognitivo comportamentale sembra dare i migliori risultati nel contrasto del tratto sadico della personalità di un paziente.
Farmaci
Farmaci antidepressivi ed antipsicotici possono essere usati nei pazienti con disturbo sadico di personalità.
Prognosi
L’esito di un disturbo sadico di personalità è generalmente positivo con un trattamento adeguato, che includa farmaci, psicoterapia e coinvolgimento della famiglia. Potrebbero però essere necessari diversi anni prima che gli effetti del trattamento diventino evidenti. I disturbi psicologici richiedono tempo per guarire e di tanto in tanto è necessaria una rivalutazione delle condizioni dei pazienti per tracciare il tasso di progresso. Le procedure di trattamento potrebbero non essere esattamente le stesse per ogni paziente poiché le esigenze di ciascun individuo potrebbero essere diverse.
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Continua la lettura con: Disturbo sadico di personalità: sintomi, diagnosi, terapia e prognosi
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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