Quando vengono percepiti i movimenti del feto durante la gravidanza? Generalmente la percezione dei movimenti del bambino nel grembo materno iniziano ad essere percepiti dalla madre a partire dalla ventesima settimana (cioè dal quinto mese) anche se il realtà il feto si muove già precedentemente ma i suoi movimenti sono difficili da individuare, specie se la madre è alla prima gravidanza: le donne che si trovano alla seconda gravidanza tendono infatti a percepire i movimenti del bambino in anticipo rispetto alla prima gravidanza, poiché riconoscono già la sensazione.
Indicativamente si individua la ventesima settimana come punto di riferimento per l’inizio della percezione materna dei movimenti fetali, quando il bambino comincia a spingersi con i piedi contro la parete uterina.
Talvolta la percezione di quello che può essere un movimento è invece confusa con il singhiozzo, momento che la madre avverte come un sussulto ritmico, senza però sentire altri movimenti degli arti.
Alla fine del quinto mese la madre comincerà a sentire il bambino che si muove, e i movimenti saranno poi ben più chiari e definiti a partire dall’ultimo trimestre; naturalmente ogni bambino ha il suo modo di spostarsi, sarà dunque più o meno attivo e il movimento potrà essere concentrato in determinati momenti della giornata. La presenza dei movimenti è importante poiché denota benessere, al contrario se il bambino sta fermo può voler dire che può è in difficoltà. In ogni caso è da tener presente che il feto alterna sonno e veglia ogni 20 minuti.
La percezione dei primi movimenti è data anche dal ritmo di vita della donna, dalla capacità di saper ascoltare il suo corpo. Chi ha una vita estremamente attiva ha meno tempo a disposizione per il relax e lo stress può portare ad una contrazione del muscolo uterino, rendendo difficile la percezione del feto.
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Lo staff di Medicina OnLine
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Diciamo la verità: tutti noi genitori amiamo i nostri figli, eppure gli raccontiamo una miriade di bugie! Sono ovviamente bugie a fin di bene come babbo Natale o la fatina dei denti. Ecco oggi una lista di cose/bugie/comportamenti che sono capitati veramente a tutti noi almeno una volta!
In passato quando una coppia non riusciva ad avere figli, si pensava subito che il problema dipendesse dalla donna e raramente il primo ad essere messo sul “banco degli imputati” era l’uomo. Ciò rappresenta un errore, dal momento che ben un terzo di tutte le infertilità dipendono dal partner maschile. Se si sospetta che l’infertilità dipenda dall’uomo si procederà con uno spermiogramma (analisi del liquido seminale), per analizzare la qualità degli spermatozoi, la mobilità e la forma. Inoltre si può anche effettuare un dosaggio ormonale del testosterone. Il liquido seminale consta di una parte cellulata (spermatozoi) e di una parte liquida; gli spermatozoi vengono prodotti a livello testicolare mentre la parte liquida deriva principalmente dall’attività della prostata e delle vescicole seminali. Il fattore determinante ai fini della fertilità è rappresentato dalle caratteristiche degli spermatozoi: questi ultimi devono essere in numero adeguato (più di 20 milioni per ml) e soprattutto devono essere dotati di corretta motilità; devono quindi avere una buona motilità rettilinea sia rapida che lenta.
Problemi all’utero possono condurre a problemi di infertilità, dal momento che esso permette all’embrione di svilupparsi. Durante questo processo l’utero si ricopre di una mucosa (l’endometrio) che permette all’embrione di annidarsi nell’utero.
Le ovaie hanno il compito di produrre ovuli che sono ovviamente – insieme agli spermatozoi maschili – di primaria importanza per il concepimento. Esistono due cause principali che possono ostacolare il loro corretto funzionamento e condurre a problemi di infertilità, esse sono:
Alcune infezioni ginecologiche non sono facili da scovare perché non si percepiscono e possono condurre silenziosamente a problemi di infertilità. Altre hanno sintomi molto leggeri ai quali non prestiamo attenzione, quando invece dovremmo. Il batterio più difficile da individuare è probabilmente la Chlamydia: si trasmette attraverso rapporti sessuali non protetti (tra il 5 e il 20% delle donne ne sarebbe affetto) e spesso non si riscontrano sintomi. Questo germe è in grado di provocare un’infezione alle tube di Falloppio, tube che si presentano come dei canali percorsi dall’ovulo per raggiungere l’utero. Se si contrae il virus, le tube si possono ostruire e persino danneggiare, soprattutto se si tratta di un’infezione che si ha da tempo. Questo processo potrebbe impedire e ostacolare la fecondazione.
Con “infertilità” (in inglese “infertility”) si descrive quella condizione in cui una coppia, per cause relative ad uno o entrambi i partner, non riesce ad ottenere una gravidanza dopo un anno di rapporti costanti e senza protezione (profilattico o altri metodi anticoncezionali). Il termine infertilità, quindi, non si riferisce ad una condizione assoluta, bensì ad una situazione generalmente temporanea e risolvibile, legata ad uno o più fattori interferenti.
La sterilità (in inglese “infertility”) si verifica quando in una coppia uno o entrambi i partner sono affetti da una condizione fisica permanente che NON rende possibile il concepimento. Questo si verifica a causa di varie patologie, come nel caso di azoospermia, di menopausa precoce o di assenza di utero congenita. La sterilità può essere primaria o secondaria: