Con il termine “saturnismo” (anche detto “avvelenamento da piombo“, “intossicazione da piombo” o “plumbismo“; in inglese “lead poisoning“, “lead intoxication“, “plumbism“, “colica pictorum“, “saturnism“, “Devon colic” o “painter’s colic“) in medicina si indica una malattia potenzialmente grave e cronica dovuta all’esposizione professionale o Continua a leggere
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Avvelenamento da piombo (saturnismo): quali danni provoca all’organismo?
Con il termine “saturnismo” (anche detto “avvelenamento da piombo“, “intossicazione da piombo” o “plumbismo“; in inglese “lead poisoning“, “lead intoxication“, “plumbism“, “colica pictorum“, “saturnism“, “Devon colic” o “painter’s colic“) in medicina si indica una malattia potenzialmente grave e cronica dovuta all’esposizione professionale o Continua a leggere
Avvelenamento da piombo acuto e cronico: sintomi e segni in bambini e adulti
Con il termine “saturnismo” (anche detto “avvelenamento da piombo“, “intossicazione da piombo” o “plumbismo“; in inglese “lead poisoning“, “lead intoxication“, “plumbism“, “colica pictorum“, “saturnism“, “Devon colic” o “painter’s colic“) in medicina si indica una malattia potenzialmente grave e cronica dovuta all’esposizione professionale o Continua a leggere
Avvelenamento da piombo (saturnismo): cause e fattori di rischio
Con il termine “saturnismo” (anche detto “avvelenamento da piombo“, “intossicazione da piombo” o “plumbismo“; in inglese “lead poisoning“, “lead intoxication“, “plumbism“, “colica pictorum“, “saturnism“, “Devon colic” o “painter’s colic“) in medicina si indica una malattia potenzialmente grave e cronica dovuta all’esposizione professionale o Continua a leggere
Avvelenamento da piombo (saturnismo): cenni storici ed epidemiologia
Con il termine “saturnismo” (anche detto “avvelenamento da piombo“, “intossicazione da piombo” o “plumbismo“; in inglese “lead poisoning“, “lead intoxication“, “plumbism“, “colica pictorum“, “saturnism“, “Devon colic” o “painter’s colic“) in medicina si indica una malattia potenzialmente grave e cronica dovuta all’esposizione professionale o Continua a leggere
Con il cibo assumiamo nichel, arsenico, piombo e mercurio: ecco dieci alimenti per disintossicarsi dai metalli pesanti
I metalli pesanti possono causare allergie, intolleranze e intossicazioni. Possono avere effetti cancerogeni e interferire con i nostri geni. Pensiamo, ad esempio, all’ampia diffusione dell’allergia al nichel, uno dei metalli pesanti più diffusi, tra i quali troviamo, tra gli altri, anche arsenico, cadmio, piombo, mercurio, cromo, alluminio e cobalto. I metalli pesanti entrano a contatto con il nostro organismo soprattutto attraverso i cibi che ingeriamo e l’aria inquinata che respiriamo. Ecco alcuni consigli per iniziare a depurarsi dai metalli pesanti e per ridurre l’esposizione alle tossine.
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Piombo, arsenico, cromo e altri metalli pesanti: i liquidi delle sigarette elettroniche sono tossici?
Nel corso degli ultimi mesi il sottoscritto ha cambiato parzialmente idea riguardo alle sigarette elettroniche, pur rimanendo certo del fatto che esse non diano un valido aiuto per smettere con le tradizionali. Mentre qualche tempo fa ero assolutamente contrario all’uso delle sigarette elettroniche, negli ultimi periodi ho iniziato a considerare il fatto che la e cig potesse almeno far ridurre al soggetto il quantitativo di sigarette “standard” fumate. Poi però purtroppo leggo i risultati di alcune ricerche e torno dubbioso, e non è la prima volta.
Stavolta sotto accusa finiscono sostanze come piombo, arsenico, cromo e altri metalli pesanti trovati nei liquidi di trenta ricariche nel corso di un’analisi, realizzata dall’Università Federico II di Napoli. A giugno Il Salvagente, che ha commissionato l’indagine, aveva denunciato una presenza eccessiva di arsenico e di altri metalli pesanti nelle ricariche di sigarette elettroniche in vendita in Italia e, qualche giorno fa in Francia è stata dimostrata una presenza di sostanze potenzialmente cancerogene nel fumo elettronico. Nelle analisi italiane, in due casi (Puffit e DKS) le concentrazioni di cromo sono più alte della media del campione e in un altro lo stesso accade per il rame (Genesis), mente per quanto riguarda il piombo i livelli riscontrati sono superiori a quelli che la legge prevede per l’acqua, e 12 casi superano la concentrazione media nel sangue degli italiani. Per l’arsenico addirittura 20 campioni sforano entrambi i limiti.
Il Codacons ha chiesto controlli e sequestri a tappeto in tutta Italia e soprattutto regole certe in materia, sottolineando che il vero problema è l’assenza di una normativa che regolamenti il settore delle e-cigarettes e dei liquidi, nel quale regna il vero e proprio caos e in attesa di regole certe, il ministero della Salute e i Nas devono compiere analisi a tappeto su tutti i liquidi per sigarette elettroniche venduti in Italia, acquisendo i prodotti all’interno dei tanti punti vendita in franchising presenti sul territorio. Ad ogni modo chiudo spezzando una lancia a favore delle sigarette elettroniche: per quante sostanze tossiche siano presenti, sono nulla comparate a quelle presenti nelle sigarette normali. Rimane comunque il fatto che smettere completamente è sempre e comunque la migliore soluzione.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Trovati metalli pesanti cancerogeni ed arsenico nei liquidi delle sigarette elettroniche
Le sigarette elettroniche continuano a farci porre tanti interrogativi sui possibili danni derivati dal loro utilizzo e, soprattutto, dalla legalità delle sostanze contenute nel liquido che le compone. Come chi mi segue da qualche tempo ha già intuito, il sottoscritto è contrario alle sigarette elettroniche anche se ammette candidamente che, se proprio non volete smettere, è meglio svapare che fumare una sigaretta tradizionale (esattamente come è meglio tagliarsi un dito piuttosto che un braccio!).
A tal proposito è di questi giorni il primo rapporto sulla tossicità delle sigarette elettroniche. Si tratta di uno studio congiunto fra ricercatori italiani e studiosi greci, pubblicato sulla rivista internazionale “Inhalation toxicology“. Dopo aver analizzato il vapore delle sigarette elettroniche provenienti da ventuno liquidi disponibili in commercio e averlo applicato a cellule umane, prime fra tutte quelle polmonari, sono stati confrontati i dati con il fumo di tabacco delle sigarette tradizionali e ben venti campioni hanno dato esiti di non tossicità. Questo studio sembrerebbe indicare che 20 volte su 21 il vapore delle sigarette elettroniche è meno citotossico rispetto al tabacco delle sigarette normali.
Sul fatto che l’elettronica sia meno dannosa rispetto alla tradizionale potrei anche concordare (anche se i dati a disposizione sono ancora esigui). Quello su cui io invece non sono assolutamente d’accordo è invece il fatto che la e-cig possa essere realmente un vero strumento per smettere del tutto di fumare. Per una persona che dice di aver smesso con l’elettronica ne sento almeno dieci che mi dicono che non solo non hanno smesso, ma addirittura in alcuni casi provare a smettere svapando sia stata controproducente.
Riguardo a tale fatto vi propongo di leggere questo mio articolo.
Torniamo a noi ed all’allarmante titolo di questo articolo. Dopo aver capito che non è scontato che il loro consumo possa effettivamente aiutare i dipendenti da nicotina a dire “basta” alla “bionda”, e dopo che il Governo si è trovato a dover regolarizzare anche il loro utilizzo nei luoghi pubblici, nasce ora un nuovo allarme lanciato dalla rivista Salvagente che ha autonomamente deciso di far analizzare le sei diverse tipologie di liquido in commercio dal laboratorio dell’Università Federico II di Napoli.
I risultati degli esami si sono rivelati sconcertanti: all’interno dei campioni sono state trovate consistenti tracce di metalli pesanti tossici o peggio, cancerogeni come piombo, cadmio, cromo e arsenico.
“I valori – ha spiegato il procuratore di Torino Raffaele Guariniello – sembrerebbero molto elevati, in special modo in un campione, nel quale la concentrazione di arsenico sarebbe più elevata di quella ammessa per l’acqua potabile. Valuteremo attentamente, ma il vero problema è che in assenza di una normativa di riferimento, che stabilisca le sostanze ammesse e i relativi limiti, nelle ricariche può finire di tutto“. Una situazione definita dal giornale “fuori controllo perchè, oltre a una completa assenza di regolamentazione di settore, mancano anche i controlli”.
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