La donna che non ride da 40 anni: il motivo per cui lo fa è incredibile

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DONNA NON RIDE DA 40 ANNI RUGHE VOLTO  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgQuesta donna non ride più da quando era una bambina 10 anni: per quale motivo? Una qualche rara malattia organica o magari psichiatrica? Niente di tutto questo: la londinese Tess Christian non ride da 40 anni per scelta. Tess non ride per non avere le rughe. Secondo Tess, avere una perenne faccia da poker è un modo fondamentale per mantenere il suo aspetto giovanile ed oggi che ha 50 anni si ritiene soddisfatta della sua scelta. In effetti, dal punto di vista medico, non ha tutti i torti visto che effettivamente qualsiasi espressione del viso, ripetuta molte volte, può essere un fattore di rischio per la formazione di rughe.

“Non ho le rughe perché mi sono allenata nel controllare i muscoli facciali. Tutti mi chiedono se faccio uso di Botox, ma non è così, e so che è grazie al fatto che non ho riso o sorriso da quando ero un adolescente. Il mio impegno ha pagato, non ho una sola riga sulla mia faccia”

Per quanto bizzarra e stravagante, Tess non è la sola ad avere attuato una scelta del genere, nel tentativo di fermare la formazione delle rughe: anche una celebrità come Kim Kardashian ha ammesso di cercare di sorridere o ridere il meno possibile perché provoca le rughe.

“Non ho sorriso neanche quando è nata mia figlia”

Lo stratagemma sicuramente alla lunga funziona, siamo d’accordo, ma vale veramente la pena privarsi della gioia del ridere per avere meno rughe sul viso?

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Cosa sono le rughe? Come faccio a prevenirle ed eliminarle?

Codice a barre, zampe di gallina, segni d’espressione, pelle “a tessuto sgualcito”, epidermide “a pergamena”. Quanti termini angoscianti per descrivere lo scorrere del tempo sul nostro viso! Sto ovviamente parlando delle rughe, quelle piccole linee che scorgiamo per la prima volta allo specchio quando ci sentiamo ancora troppo giovani per acquistare una crema anti-età, perché in fondo ci sembra passato troppo poco tempo da quando usavamo ancora la crema anti-acne. Ma le rughe non sono solo il nobile segno del tempo che passa, sono anche espressione di cattive abitudini. Vediamo quali sono le cause che portano alla comparsa di questi segni del tempo, e capiamo insieme come prevenirli ed eliminarli.

Che cos’è una ruga?

E’ una modificazione dello strato superficiale della pelle, l’epidermide, e di quello più profondo, il derma. Si forma con il passare degli anni nelle zone più sollecitate, dove s’intersecano i muscoli del viso. Esempio: tra il naso e la bocca, tra gli zigomi e le labbra. Questo fenomeno è accentuato dal ricambio cellulare che diventa più lento con l’aumentare dell’età del soggetto. Fino a 25-30 anni, infatti, lo spazio vuoto tra un muscolo e l’altro del viso è riempito da tessuto connettivo di sostegno. Intorno ai 40 anni si assottiglia perché le cellule non impiegano più 28 giorni a riformarsi ma anche due mesi. Risultato: appaiono rughe e piccoli solchi. A 50 anni questi processi s’intensificano e la pelle perde ulteriormente elasticità e tono.

Cause organiche, comportamentali ed ambientali delle rughe

Le rughe sono espressione di fenomeni legati non solo all’invecchiamento cronologico (senescenza), ma anche a fattori comportamentali ed ambientali.

  • Tra le cause organiche troviamo fattori genetici, metabolici e ormonali dovuti al naturale mutamento del nostro corpo con il passare del tempo: gli estrogeni si riducono, determinando una progressiva perdita dell’idratazione e del turgore cutaneo (atrofia del derma) e il cedimento delle strutture di sostegno, come il grasso sottocutaneo e il tessuto muscolare che cedono alla forza di gravità.
  • Tra le cause comportamentali/ambientali troviamo tutte le contrazioni dei muscoli facciali, oltre alla postura notturna e al foto invecchiamento causato da una continua e non protetta esposizione ai raggi UVA naturali o artificiali, che causa l’accumulo di radicali liberi e la degenerazione delle fibre elastiche e di collagene: la cute assume diventa giallastra, opaca, con rugosità diffusa e pigmentazione irregolare; altri fattori ambientali sono poi l’inquinamento, il fumo, le sostanze chimiche e lo stress.

Com’è fatta una ruga e quanti tipi di ruga esistono?

Una ruga è si presenta come una fenditura lineare della pelle, di profondità variabile. Non esiste una sola tipologia di ruga, ma molteplici:

  • rughe d’espressione, formate dalla trazione ripetitiva dei muscoli mimici. Compaiono già verso i 30 anni, non aumentano di numero, ma con il tempo diventano più profonde ed infine permanenti;
  • rughe gravitazionali, causate dalla perdita di elasticità e collagene del derma, non più in grado di controbilanciare la forza di gravità. Diventano sempre più evidenti con il lento indebolimento delle strutture di sostegno (crono-invecchiamento);
  • rughe attiniche dovute al danno cumulativo provocato dalle radiazioni UV naturali o artificiali sulle fibre elastiche e il collagene. Si presentano come un’accentuazione del reticolo cutaneo che crea una pelle con aspetto “corrugato”, “a pergamena”, fino a diventare “a tessuto sgualcito” in stadio avanzato;
  • pieghe da sonno, determinate dalla postura notturna, ovvero all’appoggio della testa sul cuscino (più evidenti su fronte e guance). Nei soggetti giovani sono reversibili (tendono a sparire dopo 1-2 ore dal risveglio), ma con il tempo tendono a diventare permanenti.

Classificazione delle rughe in base alla regione di comparsa

Le rughe possono anche essere distinte in base alla regione del viso dove compaiono:

Quali errori alimentari contribuiscono a invecchiare la pelle?

Far prevalere i cibi cotti; ripetere colazioni e pasti senza variare gli alimenti; assumere grassi idrogenati, come quelli contenuti in biscotti, grissini, crackers, oppure cibi verso i quali si sono sviluppate delle allergie. Questi comportamenti predispongono alla formazione di radicali liberi, protagonisti del processo di ossidazione cellulare.

Leggi anche: La dieta antirughe per una pelle tonica e compatta

Quali altri errori accelerano il processo di formazione delle rughe?

Sicuramente uno stile di vita sedentario, il fumo di sigaretta, l’uso di droghe, l’abuso di alcol, l’atteggiamento ansioso cronico, l’esposizione al sole e l’uso smodato di lampade. Peggiorano le rughe anche l’uso eccessivo di trucco, la mancata abitudine a struccarsi la sera, l’uso di cosmetici di scarsa qualità, il mancato uso di scrub/tonico/crema idratante, l’esposizione cronica a smog/inquinamento tipici delle strade delle grandi città.

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Come posso fare per prevenire le rughe?

Per prevenire le rughe, o meglio, rallentarne la comparsa e l’intensità, è bene adottare uno stile di vita sano, evitando smog, fumo e stress, non esponendosi mai al sole/lampade UVA senza un’adeguata protezione e difendendosi dal freddo invernale. I cibi che aiutano la pelle a rimanere giovane, eliminando i radicali liberi, sono tutti quelli che contengono le vitamine E, A, C e i microelementi come Zinco e Selenio. E’ importante bere molta acqua ed assumere molta verdura cruda e frutta fresca: essi contengono una maggiore quantità di vitamine. E’ utile anche assumere tisane drenanti. Anche gli integratori alimentari possono aiutare, soprattutto quelli contenenti vitamina A ed E oltre a minerali come rame, manganese, zinco e selenio che bloccano la degenerazione indotta dai radicali liberi.

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Cosmetici utili contro le rughe

Per quanto riguarda i cosmetici la regole da seguire sono:

  • Finché si è giovani, prevenire tramite uso quotidiano di una crema idratante;
  • Con il passare degli anni usare a creme più nutrienti, rassodati e ridensificanti;
  • L’età avanza? Utilizza una crema giorno e una crema notte, che favorisca i processi rigenerativi della pelle durante il sonno;
  • Usare sempre una crema contorno occhi, specifica per questa zona delicata e con pelle più sottile.
  • Il Coenzima Q10, un principio attivo specificatamente anti-invecchiamento, che consente di distendere le piccole rughe dell’epidermide, rendendola più tonica e compatta.
  • La Provitamina B5 e la Vitamina E, che svolgono un’azione nutriente, contrastando anche l’azione dei radicali liberi.
  • L’Aloe Vera e la Glicerina, che rendono la pelle splendidamente morbida e idratata.

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La medicina estetica contro le rughe

La medicina estetica fornisce tecniche molto efficaci per combattere le rughe, tecniche che possono essere usate da sole ma anche in sinergia per ottenere i migliori risultati. I più diffusi sistemi per trattare le rughe in campo medico estetico sono i filler con acido ialuronico (che riempie la ruga), il peeling (che leviga la cute del volto rimuovendone gli strati più superficiali), la tossina botulinica e la radiofrequenza monopolare (che stendono la ruga).

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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La radiofrequenza monopolare: effetto lifting su viso, collo, mani, addome, glutei e gambe

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Creme antirughe alla vitamina A: efficaci ma potenzialmente irritanti

MEDICINA ONLINE DONNA BELLEZZA COSMETICA CREMA PELLE GRASSA FACCIA COSMETICI ACNE BRUFOLI MASCHERA VISO NATURALELe creme antirughe alla vitamina A (retinolo), hanno una azione biologica riconosciuta e non mancano le prove cliniche di efficacia, ma sono necessari più studi di valutazione sui possibili effetti collaterali, soprattutto irritazioni della pelle. Lo sostiene il Norwegian scientific committee for food safety della Norwegian food safety authority in un dossier di valutazione del rischio sulla vitamina A e i suoi derivati usati in ambito dermatologico, pubblicato i giorni scorsi. “I retinoidi possono agire contro alcuni disturbi della pelle, come psoriasi, ipercheratosi, acne, rughe e fotoinvecchiamento – si legge nella review. – Applicati per via topica possono bloccare la degradazione del collagene del derma e migliorare lo stato della pelle, lasciandola più liscia”.

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La guida rapida alle sostanze riempitive (filler) più usate per trattare le rughe

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A che serve un filler

il termine, dall’inglese “to fill” ossia riempire, indica una serie di sostanze di riempimento che vengono iniettate sottopelle, nel derma superficiale o profondo, a seconda che s’intenda stimolare la cute (vedi biostimolazione), rinforzare le strutture di sostegno (vedi bioristrutturazione) o creare o ridare volume (vedi anche lipofilling con grasso autologo).
In base alla tipologia della sostanza, alle caratteristiche delle molecole di cui sono composti e alla profondità cui sono iniettati.

I tipi di filler
Riassorbibili: acido ialuronico naturale o cross-linkato (modifica delle molecole che aumenta la durata del filler), collagene
Semi-riassorbibili: acido polilattico, idrossipatite di calcio, trifosfato calcico, polycaprolactone
Permanenti: poliacrilamide, polimetilmetacrilati, silicone liquido (materiale il cui uso è vietato in Italia)

Sicurezza
L’articolo 1 della direttiva 93/42 CE del giugno 1998 fa rientrare i filler nella categoria dei “medical device” (dispositivi medici). Pur avendo simili finalità, le sostanze che li compongono sono molto diverse tra loro per caratteristiche biologiche e chimico-fisiche. La ricerca di un impianto sempre più duraturo ha immesso sul mercato sostanze potenzialmente dannose che hanno generato un’esplosione di eventi avversi ormai sotto gli occhi di tutti. Per questo molte società scientifiche si sono schierate contro l’uso di filler permanenti, che vanno quindi evitati per non incorrere in pericolose reazioni, difficilmente gestibili, con esiti anche a distanza nel lungo periodo.

Come funziona
I filler sono utilizzati per ridurre rughe e solchi di viso e décolleté, aumentare il volume dei tessuti molli del viso, cioè labbra, zigomi, guance, delinearne i contorni, quindi zigomi, guance, mento; ridurre lo scheletrimento della pelle, nel dorso di mani e piedi; per fini ricostruttivi, in caso di cicatrici depresse, esiti di acne, asimmetrie e atrofie facciali.
Dove e come: in ambulatorio medico, con o senza anestesia locale. Alcuni filler contengono piccola percentuale di lidocaina (0,3%), un anestetico locale che diminuisce il disagio delle punture.

Effetti collaterali
Filler permanenti: ascessi, fibrosi, necrosi, reazioni granulomatose, infezioni batteriche, migrazione dal sito d’iniezione
Filler riassorbibili: reazioni infiammatorie (arrossamento, edema, eritema) ipersensibilità specifiche immediate o ritardate, granulomi, necrosi soprattutto nella zona della glabella

Quando non usarli
1. Gravidanza e allattamento (per carenza di studi approfonditi).
2. Cute lesa con eczemi, herpes labiale, eritemi, è consigliabile effettuare il trattamento una volta risolta la patologia locale.
3. Sensibilità specifiche accertate o tendenza a sviluppare cicatrici ipertrofiche.
4. Malattie autoimmuni o del collagene.
5. Presenza di filler pregressi non noti. La stimolazione meccanica creata dal nuovo filler può scatenare una reazione granulomatosa nei confronti del materiale preesistente, come un filler non riassorbibile.

Le regole prime di usarli
1. Farsi dire dal medico (oltre a leggerli nel consenso informato), scopi, limiti e rischi del trattamento, non solo risultati, durata e costi.
2. Farsi consegnare dal medico sia l’etichetta della confezione del filler, su cui sono indicati tipo di filler iniettato, lotto, data di scadenza, produttore, sia un certificato che riporta la data dell’impianto e quantità di filler impiantata, da conservare per ripetere il trattamento o per gestire eventuali reazioni avverse.
3. Assicurarsi comunque che non si tratti di filler permanenti, ovvero non riassorbibili.
4. Informare il medico delle proprie condizioni di salute, compresi farmaci e integratori eventualmente assunti.

Le regole dopo averli usati
1. Evitare l’attività fisica intensa per 6 ore.
2. Non sfregare e massaggiare l’area per 24 ore e non applicare make-up o creme per almeno quattro ore dal trattamento.
3. Non esporsi al sole e lampade o fare attività al freddo fino a che rossori e gonfiori non siano scomparsi.
4. Se prescritte dal medico, si possono utilizzare creme dermatologiche per ridurre lividi e gonfiori oppure per prevenire le infezioni (pomate antibiotiche).

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Il botulino nel trattamento delle rughe da espressione

botox injection into upper lip using small syringe with thin needleLa tossina botulinica è una proteina naturale purificata utilizzata da oltre vent’anni in medicina per la cura di molte patologie, in oculistica ed in neurologia per esempio. Dal 2004 il Ministero della Salute ne autorizza l’uso in campo estetico, esclusivamente a chirurghi plastici, maxillo-facciali e dermatologi, per il trattamento delle rughe dinamiche o da “espressione” causate dalla contrazione muscolare del volto ogni volta che sorridi o corrughi la fronte per esempio (rughe glabellari, frontali, zona perioculare, ecc).

Come agisce la tossina botulinica?
Il botulino agisce bloccando il rilascio dell’enzima alla base del meccanismo di trasmissione nervosa della contrazione dei muscoli quando vengono attivati per generare le espressioni facciali. L’effetto desiderato appare dopo circa due giorni ed il miglioramento continua nella prima settimana.

Come avviene l’infiltrazione della tossina botulinica?
Il farmaco viene iniettato in piccolissime dosi al di sotto della pelle in corrispondenza dei muscoli da trattare. L’iniezione non è dolorosa, in alcuni casi genera solamente una sensazione di bruciore di pochi secondi; un’anestesia topica con una crema può eliminare il fastidio creato dall’ago e la normale attività quotidiana può essere ripresa immediatamente.

Quali sono le possibili controindicazioni ed effetti collaterali?
Le controindicazioni assolute sono l’allergia all’albumina e la miastenia. Da evitare il trattamento a titolo precauzionale in stato di gravidanza e allattamento.
Per evitare la possibilità di effetti collaterali il paziente non deve sfregare né massaggiare la zona trattata nelle 24 ore successive e non va applicato alcun tipo di make-up per qualche ora dopo il trattamento. E’ stato segnalato in un ridottissimo numero di casi trattati una leggera perdita del tono palpebrale che è temporaneo e può durare circa una settimana.

Quanto dura l’effetto del botulino?
La tossina botulinica è una soluzione temporanea, dura in genere dai tre ai sei mesi,
fino al momento in cui il nervo crea una nuova terminazione, l’attività muscolare riprende e le rughe faranno lentamente la loro ricomparsa, anche se meno profonde e nette. Un mantenimento si ottiene effettuando da uno a tre trattamenti nel corso dell’anno.

In quali altre patologie dermatologiche può essere impiegata?
E’ ampiamente utilizzata in pazienti che soffrono di iperidrosi (eccessiva sudorazione) per neutralizzare i nervi che stimolano le ghiandole sudoripare. In questi casi gli effetti durano dai cinque mesi ad una anno.

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