Masturbazione compulsiva femminile: ecco perché è così facile che tu ne soffra

MEDICINA ONLINE MASTURBAZIONE COMPULSIVA DONNA FEMMINILE SESSO SESSUALITA AUTOEROTISMO PC COMPUTER LAVORO CLITORIDE VAGINA SEX TOY DIPENDENZA PORNOGRAFIA PORNO ONLINE INTERNET DOPAMINA SITO.jpgNegli ultimi anni si è visto un incremento esponenziale rapidissimo tra i giovani di casi di dipendenza dalla pornografia online e di masturbazione compulsiva, non solo di Continua a leggere

Masturbazione femminile: è normale masturbarsi più volte al giorno?

MEDICINA ONLINE TECNICHE DI MASTURBAZIONE FEMMINILE DONNA VAGINA VULVA PUNTO G CLITORIDE MANO DITA ANO DILDO VIBRATORE LATTICE FEMMINA COME MASTURBARSI SESSO PC COMPUTER PORNOGRAFIA ONLINE“Mi masturbo più volte al giorno: è normale o soffro di masturbazione compulsiva?” E’ una domanda che mi sento fare sempre più spesso da Continua a leggere

Ecco cosa può succedere se non spegni lo smartphone in aereo

MEDICINA ONLINE AEREO AEROPLANO DISASTRO TRAGEDIA INCIDENTE POSSO ACCENDERE CELLULARE TELEFONO TELEFONINO SMARTPHONE COMPUTER PC SICUREZZA MODALITA AEREO TELEFONARE.jpgPerché spegnere il cellulare in aereo? Ovviamente dietro questo piccolo accorgimento si nascondono motivazioni importanti che è sempre bene Continua a leggere

Vende un rene per comprare un iPhone, ma diventa disabile e ora necessita di dialisi

MEDICINA ONLINE Xiao Wang rene iphone ipad kidney sell Vende un rene per comprare un iPhone, ma diventa disabile e ora necessita di dialisi.jpgNel 2011 la sua storia era stata raccontata su tutti i siti del mondo: Xiao Wang, giovane cinese che all’epoca aveva Continua a leggere

Bambini sempre più isolati: comprate meno tablet e più giocattoli classici ai vostri figli

MEDICINA ONLINE BAMBINI BIMBI KIDS GIOCHI GIOCATTOLI TROPPI SMARTPHONE TABLET CELLULARE TELEFONINO APP CLASSICI GIOCHI EDUCAZIONE CRESCERE CERVELLO EDUCARE ISOLATI.jpgL’American Association of Pediatricians (l’associazione dei pediatri statunitensi) ha pubblicato alcuni giorni fa un rapporto aggiornato sui migliori giocattoli indicati per Continua a leggere

Tendinite da smartphone, sindrome del tunnel carpale, epicondiliti, text neck: dolori da cellulare

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Roma Medicina Chirurgia Estetica Cavitazione Endocrinologo Dietologo Nutrizionista Cellulite Sessuologia Ecografie DermatologiaSmettere fumare Collo Cellulare  SmartphoneNegli ultimi anni abbiamo assistito ad un forte aumento di patologie da sovraccarico a livello di mano, polso, gomito, tutte correlate all’aumentata diffusione di dispositivi portatili come smartphone e tablet, ma anche di Continua a leggere

Dipendenza da videogiochi: ora è ufficialmente una patologia

MEDICINA ONLINE HIKIKOMORI DIPENDENZA INTERNET GIOVANI BAMBINI PC COMPUTER INTERNET WEB MASTURBAZIONE COMPULSIVAL’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha ultimamente inserito nel proprio rapporto annuale sulle nuove patologie (documento ICD-11) quella del “gaming disorder” (disturbo da videogiochi), un disturbo che porta una parte dei videogiocatori all’estraniazione e al distacco dalla realtà che li circonda, causato dall’abuso patologico di questa modalità di intrattenimento.

Il documento stila una lista di alcuni comportamenti che, se portati ad un livello eccessivo e concomitante, possono ora essere considerati come una vera e propria patologia, simile al gioco d’azzardo patologico. Vediamoli insieme, premettendo che il documento include giochi che possono essere online o offline, ma accomunati dalla piattaforma digitale in senso ampio.

1) Compromissione del controllo sull’attività videoludica. Chi ne è affetto perde il controllo del tempo e ne dedica una parte davvero eccessiva in rapporto alle normali attività quotidiane. Sotto osservazione anche la frequenza di gioco, la difficoltà a staccarsene e la necessità di giocare a prescindere dal contesto in cui ci si trova (soprattutto per giochi mobile, ovviamente).

2) Priorità alterate. Chiara e oggettiva perdita del senso della realtà, poiché l’attività videoludica scavalca le normali attività quotidiane.

3) Costante o maggiore attività gaming pur avendo la percezione delle conseguenze negative. Del tutto simile alle problematiche del gioco d’azzardo, chi è affetto da “gaming disorder” è consapevole di avere un problema ma ciò non lo ferma, anzi, in molti casi la dipendenza lo porta a dedicarsi sempre più all’attività. Anche con conseguenze economiche, poiché molti giochi richiedono acquisti in app per fare progressi in tempi rapidi.

Questi comportamenti possono portare a seri problemi in ambito familiare, lavorativo, sociale e scolastico. Il documento pone un’indicazione abbastanza arbitraria per distinguere la patologia dalla semplice passione per i videogiochi ovvero che i pattern patologici devono durare da almeno 12 mesi, oppure meno nel caso siano davvero molto evidenti. Insomma, per essere tecnicamente affetti da “gaming disorder” devono coesistere differenti situazioni di estraniazione e disturbo comportamentale, per i quali saranno previsti percorsi di cura nell’ambito della psicologia e/o assistenza presso apposite strutture. Stando ad alcuni specialisti contattati possiamo affermare che la percentuale di situazioni realmente patologiche sul totale dei videogiocatori è tutto sommato modesta, ma è anche vero che fino ad oggi la problematica non aveva ancora i tratti della patologia ufficiale.

Ora servirà obiettività e concretezza al fine di non demonizzare oltremisura una pratica, quella del gaming, che non è certo solo patologia e estraniazione, come molti tenderanno a pensare anche in presenza di comportamenti tutto sommato normali. Riteniamo comunque sacrosanta la nuova direttiva OMS in quanto le situazioni particolarmente gravi è giusto che siano trattate come una vera patologia, con un percorso di cura che possa garantire a chi ne è affetto un ritorno alla vita normale lontano da ansia, estraniazione e distacco dai propri affetti.

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Monitor del pc: a che distanza per evitare danni agli occhi?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SEMPR STANCO SENZA ENERGIA LAVORO RIMEDI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneA che altezza e distanza dagli occhi va posto il monitor del pc per avitare danni agli occhi? La medicina del lavoro dà istruzioni ben precise relativamente a ciò. Nel Decreto Legislativo 626/94, poi trasfuso nel Testo unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008, in seguito integrato e modificato), sono indicate tutte le caratteristiche che il posto di lavoro deve avere e che il datore è tenuto a far rispettare affinché si abbia il massimo comfort. Questa normativa prevede il rispetto di alcune importanti regole d’interesse oculare che possono essere applicate anche quando si usa il computer a casa. Esse riguardano in particolare:

  • La distanza visiva adeguata, che per schermi di dimensioni standard (17 pollici) deve essere variabile indicativamente tra i 50 e gli 80 cm; ovviamente, maggiore sarà la grandezza dello schermo e più elevata dovrà essere la distanza.
  • L’altezza dello schermo, che deve essere posizionato leggermente più in basso rispetto all’altezza degli occhi (di 15-20°) e, se possibile, a una distanza di almeno un metro e mezzo dalle finestre.

Consigli per non affaticare la vista:

  • Posizionare la tastiera sul tavolo di lavoro in modo che ci sia lo spazio sufficiente per appoggiare gli avambracci.
  • Non ci dovrebbero essere fonti luminose poste a meno di 30° rispetto alla direzione del vostro sguardo per evitare di essere abbagliati o infastiditi.
  • È importante che siano sempre indossati gli occhiali eventualmente prescritti dall’oculista quando si svolge un’attività di fronte allo schermo. Fate sapere all’oculista che lavorate al videoterminale; potrà, quindi, tenerne conto nella scelta degli occhiali.
  • Il contrasto e la luminosità dei monitor devono essere ben regolati, in modo tale da non dare fastidio. Fate delle prove per trovare la vostra condizione ottimale per svolgere confortevolmente le attività al computer.
  • Evitate che ci siano riflessi sullo schermo che rendono difficoltosa la lettura: in genere il monitor va collocato a 90 gradi rispetto alla fonte di luce naturale o, comunque, in modo tale che la leggibilità sia ottimale. Inoltre anche il piano di lavoro dovrebbe avere una superficie chiara, possibilmente non di colore bianco e, in ogni caso, non riflettente.
  • Fate una pausa della durata di 15 minuti ogni due ore (oppure di cinque minuti ogni tre quarti d’ora o, ancora, di venti secondi ogni venti minuti secondo lo standard americano), cercando di guardare oggetti posti a una distanza di almeno sei metri: questo permette agli occhi di riposarsi.
  • Usate un carattere ben leggibile (almeno corpo 12), preferibilmente in colore scuro su sfondo chiaro. Sono, comunque, da evitare i seguenti abbinamenti cromatici: rosso e blu; giallo e violetto; giallo e verde. Come sfondo di prassi non vanno usati il rosso, il giallo, il verde e l’arancione.
  • Quando siamo concentrati sul monitor (ad esempio quando leggiamo un testo) diminuiamo involontariamente la frequenza con cui sbattiamo le palpebre (ammiccamento). Ciò comporta una minore protezione per la superficie anteriore dell’occhio (cornea); per evitare che si incorra in secchezza oculare può essere utile prestare attenzione a non ridurre l’ammiccamento e, se necessario, ricorrere alle lacrime artificiali.

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Uso prolungato del monitor: quali problemi visivi si rischiano?

L’utilizzo prolungato del monitor del pc (ma anche degli smartphone e dei tablet) può comportare la comparsa di disturbi oculari quali bruciore, arrossamento, lacrimazione o secchezza oculare, fastidio alla luce (fotofobia), senso di affaticamento e annebbiamenti visivi transitori (complessivamente indicati in inglese con l’espressione Computer Vision Syndrome). Tutti questi fastidi possono essere controllati riducendo il tempo trascorso davanti allo schermo, facendo pause più frequenti o arrivando a sospenderne l’uso per un periodo di tempo proporzionale alla gravità dei disturbi (è consigliabile, in questo caso, evitare temporaneamente l’eventuale impiego di lenti a contatto e fare uso di occhiali dotati di lenti antiriflesso). È, comunque, sempre consigliabile sottoporsi a una visita oculistica se i disturbi persistono. Quando si è affetti da congiuntiviti, cheratiti e altre patologie oculari a carattere infiammatorio (specialmente in forma acuta) potrebbe essere opportuno ridurre al minimo l’attività svolta di fronte al monitor oppure di sospenderla del tutto per un breve periodo.

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