Chirurgia refrattiva: ecco le tecniche più avanzate per correggere i problemi della vista

MEDICINA ONLINE VISTA OCCHIO NERVO OTTICO 2 CRANICO CHIASMA OTTICO MIOPIA CECITA FUNZIONE PALLIDO GLAUCOMA RETINA PUCKER MACULARE RETINOBLASTOMA DISTACCO VITREO UMOR CATARATTA OFTALMOLOGOIn Italia vengono effettuati circa 110mila interventi di chirurgia refrattiva all’anno, offrendo una risposta affidabile ed efficace alla correzione dei principali problemi della vista. Si tratta di una disciplina medica in continua evoluzione, in grado in molti casi di eliminare la dipendenza da lenti a contatto e occhiali migliorando il benessere e la qualità di vita delle persone. Negli ultimi anni la chirurgia refrattiva ha raggiunto standard sempre più elevati grazie a tecnologie laser di nuova generazione, ma naturalmente rimane necessario affidarsi a Continua a leggere

Accomodazione: fisiologia, significato, disturbi, convergenza

MEDICINA ONLINE CRISTALLINO ACCOMODAZIONE MIOPIA IPERMETROPIA ASTIGMATISMO MIDRIASI MIOSI ANISOCORIA PUPILLA IRIDE RETINA VISTA OCCHIO OCCHI COSTRIZIONE LUCE FISSA DROGHE FARMACOLOGIA MORTE FISSA REAZIONE PUPILLARE.jpgCon “accomodazione” (anche chiamata “processo accomodativo”) in medicina si descrive il meccanismo autonomo dell’apparato visivo, permanentemente in Continua a leggere

Riacquista la vista dopo 15 anni, grazie agli occhi bionici

MEDICINA ONLINE CHIRURGO CHIRURGIA OPERAZIONE CHIRURGICA TERAPIA ASPORTAZIONE BISTURI SALA OPERATORIA TUMORE CANCRO SUTURA MASSA TUMORALE STADIAZIONE MAMMELLA POLMONI TECNICA GENERALE ADDOMINALE BIOPSIA AGOASPIRATOUn uomo ha riacquistato la vista dopo un intervento e finalmente ha potuto vedere il volto dei suoi amati bambini, che non aveva mai visto fino a quel giorno. Nicola ha Continua a leggere

Monitor del pc: a che distanza per evitare danni agli occhi?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SEMPR STANCO SENZA ENERGIA LAVORO RIMEDI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneA che altezza e distanza dagli occhi va posto il monitor del pc per avitare danni agli occhi? La medicina del lavoro dà istruzioni ben precise relativamente a ciò. Nel Decreto Legislativo 626/94, poi trasfuso nel Testo unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008, in seguito integrato e modificato), sono indicate tutte le caratteristiche che il posto di lavoro deve avere e che il datore è tenuto a far rispettare affinché si abbia il massimo comfort. Questa normativa prevede il rispetto di alcune importanti regole d’interesse oculare che possono essere applicate anche quando si usa il computer a casa. Esse riguardano in particolare:

  • La distanza visiva adeguata, che per schermi di dimensioni standard (17 pollici) deve essere variabile indicativamente tra i 50 e gli 80 cm; ovviamente, maggiore sarà la grandezza dello schermo e più elevata dovrà essere la distanza.
  • L’altezza dello schermo, che deve essere posizionato leggermente più in basso rispetto all’altezza degli occhi (di 15-20°) e, se possibile, a una distanza di almeno un metro e mezzo dalle finestre.

Consigli per non affaticare la vista:

  • Posizionare la tastiera sul tavolo di lavoro in modo che ci sia lo spazio sufficiente per appoggiare gli avambracci.
  • Non ci dovrebbero essere fonti luminose poste a meno di 30° rispetto alla direzione del vostro sguardo per evitare di essere abbagliati o infastiditi.
  • È importante che siano sempre indossati gli occhiali eventualmente prescritti dall’oculista quando si svolge un’attività di fronte allo schermo. Fate sapere all’oculista che lavorate al videoterminale; potrà, quindi, tenerne conto nella scelta degli occhiali.
  • Il contrasto e la luminosità dei monitor devono essere ben regolati, in modo tale da non dare fastidio. Fate delle prove per trovare la vostra condizione ottimale per svolgere confortevolmente le attività al computer.
  • Evitate che ci siano riflessi sullo schermo che rendono difficoltosa la lettura: in genere il monitor va collocato a 90 gradi rispetto alla fonte di luce naturale o, comunque, in modo tale che la leggibilità sia ottimale. Inoltre anche il piano di lavoro dovrebbe avere una superficie chiara, possibilmente non di colore bianco e, in ogni caso, non riflettente.
  • Fate una pausa della durata di 15 minuti ogni due ore (oppure di cinque minuti ogni tre quarti d’ora o, ancora, di venti secondi ogni venti minuti secondo lo standard americano), cercando di guardare oggetti posti a una distanza di almeno sei metri: questo permette agli occhi di riposarsi.
  • Usate un carattere ben leggibile (almeno corpo 12), preferibilmente in colore scuro su sfondo chiaro. Sono, comunque, da evitare i seguenti abbinamenti cromatici: rosso e blu; giallo e violetto; giallo e verde. Come sfondo di prassi non vanno usati il rosso, il giallo, il verde e l’arancione.
  • Quando siamo concentrati sul monitor (ad esempio quando leggiamo un testo) diminuiamo involontariamente la frequenza con cui sbattiamo le palpebre (ammiccamento). Ciò comporta una minore protezione per la superficie anteriore dell’occhio (cornea); per evitare che si incorra in secchezza oculare può essere utile prestare attenzione a non ridurre l’ammiccamento e, se necessario, ricorrere alle lacrime artificiali.

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Uso prolungato del monitor: quali problemi visivi si rischiano?

L’utilizzo prolungato del monitor del pc (ma anche degli smartphone e dei tablet) può comportare la comparsa di disturbi oculari quali bruciore, arrossamento, lacrimazione o secchezza oculare, fastidio alla luce (fotofobia), senso di affaticamento e annebbiamenti visivi transitori (complessivamente indicati in inglese con l’espressione Computer Vision Syndrome). Tutti questi fastidi possono essere controllati riducendo il tempo trascorso davanti allo schermo, facendo pause più frequenti o arrivando a sospenderne l’uso per un periodo di tempo proporzionale alla gravità dei disturbi (è consigliabile, in questo caso, evitare temporaneamente l’eventuale impiego di lenti a contatto e fare uso di occhiali dotati di lenti antiriflesso). È, comunque, sempre consigliabile sottoporsi a una visita oculistica se i disturbi persistono. Quando si è affetti da congiuntiviti, cheratiti e altre patologie oculari a carattere infiammatorio (specialmente in forma acuta) potrebbe essere opportuno ridurre al minimo l’attività svolta di fronte al monitor oppure di sospenderla del tutto per un breve periodo.

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Prendere il sole: ci si abbronza o no sotto l’ombrellone?

MEDICINA ONLINE SOLE MARE ABBRONZATURA PELLE CUTE MELANINA SPIAGGIA MARE DONNA OMBRELLONE COSTUME SEA SAND GIRL BEACH SWIMMING WALLPAPER HI RES PICS PICTURE PHOTO BEAUTIFUL VETRO UVA UVB ULTRAVIOLETTI RADIAZIONE CANCRO NEO.jpgCi si abbronza sotto l’ombrellone o non si prende il sole? È credenza diffusa che l’ombrellone riesca a proteggere la pelle dai dannosi raggi UVA (raggi ultravioletti A) ed è vero in parte perché è sì uno scudo, ma non impenetrabile: come ha spiegato l’Università di Valencia, il 34% di questi raggi riusciranno comunque a passare attraverso mentre un’altra percentuale verrà riflessa dalla sabbia, proprio come se fosse uno specchio. Questo significa che è utile, l’ombrellone al mare, ma non vi assicura una difesa massima da tutti i pericoli prodotti dai raggi ultravioletti, che penetrano fino in fondo alla pelle, provocando invecchiamento precoce, eritemi, scottature più o meno gravi, insolazione e danni alla vista. Non bisogna pensare che potrete evitare completamente problemi del genere ricoprendovi corpo e viso di crema solare: quelle in commercio offrono una grande protezione per i raggi UVB (raggi ultravioletti B) mentre è più debole per quanto riguarda i raggi UVA. Arrivati a questo punto, viene da chiedersi come ci si può difendere dal sole in maniera veramente efficace, stando comodamente sotto l’ombrellone.

È sempre meglio stare sotto l’ombrellone nelle ore più calde piuttosto che prendere direttamente il sole senza alcun tipo di difesa. Alla protezione dell’ombrellone aggiungete quella della crema solare, che deve essere sempre adatta alla vostra carnagione: vi ricordo che, anche se avete la pelle scura, ma andate al mare da pochi giorni, è sempre consigliabile usare una crema ad alta protezione, per poi scegliere una con un fattore di protezione minore più in là. Gli occhiali sono importantissimi per difendervi dai raggi quando decidete di prendere il sole sotto l’ombrellone, ma sono sconsigliati per chi vuole una bella abbronzatura uniforme, per non ritrovarsi col viso pallido e il corpo color cioccolato fondente; il cappellino è anche utile per evitare di essere colpiti da raggi UVA e UVB.

L’abbronzatura sotto l’ombrellone può essere l’alternativa perfetta per chi non può esporsi direttamente alla luce del sole e ha bisogno di diversi filtri: così non si rinuncia alla tintarella e si salvaguarda la propria salute. Non pensate che all’ombra siete al “sicuro”. Il sole verrà comunque riflesso da qualcosa e colpirà la vostra pelle. L’unica soluzione per evitare completamente i raggi ultravioletti è quella di restare in casa con porte chiuse e tapparelle abbassate: in questo modo, potrete godere anche di un bel fresco. Adottare questa strategia, unita a quella della doccia fredda, dopo essere andati al mare, quando il sole è in alto nel cielo ed è più caldo che mai, vi aiuterà ad avvertire meno l’afa.

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Nei bambini non usare gli occhiali porta ad un aggravamento della miopia?

MEDICINA ONLINE HIKIKOMORI DIPENDENZA INTERNET GIOVANI BAMBINI PC COMPUTER INTERNET WEB MASTURBAZIONE COMPULSIVALa risposta è NO. La miopia (assile cioè secondaria all’aumento del diametro dell’occhio che è poi quella che si verifica durante l’accrescimento), è legata allo squilibrio tra potere rifrattivo dell’occhio e la sua lunghezza antero-posteriore. Nell’adolescenza si può verificare un aumento del diametro antero-posteriore dell’occhio, che “cresce” come crescono altri organi durante lo sviluppo. E’inevitabile quindi che l’aumento di lunghezza dell’occhio si traduca in un aumento della miopia (anche se oggi è in fase sperimentale di studio, un “gel” che potrebbe essere realmente efficace nel ridurre la miopia). Gli sforzi compiuti dal bambino relativi al tentativo di compensare la sfocatura indotta da una lieve miopia (socchiudere gli occhi, cercare di mettere a fuoco), comportano un affaticamento visivo non giustificato dal non uso dell’occhiale. A questa età è bene correggere totalmente la miopia, senza ipercorregerla, fare controlli ravvicinati (ogni 4-6 mesi) dall’oculista. Infine bisogna considerare che durante l’accrescimento vi è un aumentato fabbisogno di vitamine (soprattutto A ed E) e quindi dobbiamo far assumere, possibilmente con la dieta, i giusti dosaggi, ai nostri figli. (Il beta-carotene è particolarmente importante, in natura si trova negli spinaci, nelle carote ed in alcuni tipi di frutta, ma la sua assunzione non deve essere superiore ai 7 milligrammi al giorno. Anche la vitamina C, non più di 1.000 milligrammi al giorno e circa 300 UI di vit. E). Eventualmente è consigliabile ove la dieta non sia adeguata, assumere integratori che contengano betacarotene, antacianosidi, flavonoidi, estratti di mirtillo.

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Se uso gli occhiali per la presbiopia poi non ne potrò più fare a meno?

MEDICINA ONLINE OCCHIO EYE MIOPIA ASTIGMATISMO IPERMETROPIA PRESBIOPIA VISTA VEDERE DIOTTRIA CONI BASTONCELLI CERVELLO SENSOLa comparsa di difficoltà nella di lettura o di sdoppiamenti delle lettere, con sensazione di stanchezza agli occhi sono tutti i sintomi della presbiopia incipiente e l’uso dell’occhiale per vicino si rende “fisiologicamente” necessario nei soggetti normali oltre i 40-45 anni di età (e per i più “duri” finché le braccia sono sufficienti). Non vi è nessun beneficio nel sottoporre l’apparato visivo ad inutili affaticamenti cercando di rimandare nel tempo l’uso degli occhiali. Se, pur superata questa età, il paziente non avverte nessun disturbo nella visione da vicino, è probabile che abbia un buona capacità accomodativa o che sia leggermente miope e in tale caso l’uso degli occhiali per vicino potrà essere procrastinato nel tempo. In effetti, generalmente dopo i 40 anni, il meccanismo di messa a fuoco per vicino (di cui l’animazione al link accomodazione), incomincia a non essere così efficiente per perdita progressiva dell’elasticità del cristallino (con il passare degli anni si ha una progressiva e fisiologica perdita della capacità accomodativa dalle oltre 10 diottrie a 8 anni a 1 diottria a 60-65). Dapprima si avverte che ci vuole più tempo per la messa a fuoco nella lettura, poi si incomincia ad allontanare gli oggetti per vederli a fuoco, infine quando le braccia non sono più sufficienti ci si reca dall’oculista. La perdita di elasticità del cristallino rende impossibile l’aumento del suo potere diottrico (la sua capacità di assumere la forma sferica) e per tornare a vedere nitidamente abbiamo necessità di aggiungere al davanti dell’occhio delle lenti convergenti (positive) come quelle dell’ipermetropia. La comparsa dell’affaticamento nella visione per vicino varia anche in rapporto all’attività svolta (passare molte ore davanti al computer è ovviamente più affaticante rispetto a chi fa il rappresentante e utlizza prevalentemente la visione per lontano) e a difetti di vista associati come la miopia, ipermetropia, o l’astigmatismo , nonché alla presenza di disturbi della motilità oculare (come ad esempio, la frequente insufficienza di convergenza). Nel momento in cui quindi, ci si rende conto della crescente difficoltà alla lettura, è consigliabile effettuare una visita oculistica e su consiglio oculistico farsi prescrivere gli occhiali per vicino più adatti per le funzioni da svolgere da vicino (lettura, uso del computer, lavori manuali) per evitare lo sforzo visivo nella lettura prolungata, lo sdoppiamento delle lettere e gli altri sintomi di affaticamento visivo (bruciori, irritazione e arrossamento degli occhi sino alla cefalea). Infine la perdita di elasticità al di sopra i 65 anni, può cominciare ad associarsi alla perdita di trasparenza del cristallino (cataratta).

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Come difendere la salute dei nostri occhi al mare e cosa fare se si irritano?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP FIORI NATURAL’occhio è un organo davvero molto delicato ed è importante proteggerlo sempre, specie ora che il sole è così intenso e specialmente quando si va al mare o in piscina. Le palpebre e le lacrime sulla superficie oculare (film lacrimale) offrono una prima difesa nei confronti dell’ambiente esterno, tuttavia, quando apriamo gli occhi in presenza di una forte luce, il film lacrimale non riesce a schermare l’occhio dalle radiazioni solari e, in particolare, dall’azione dei raggi ultravioletti (UV). E’ per questo motivo che il sole può nuocere alla vista. Ma allora come proteggere gli occhi al mare? Ecco alcuni rapidi consigli:

1) Occhiali da sole

2) Usare lacrime artificiali

3) Alimentazione adeguata

4) Bere molta acqua

5) Non usare le lenti a contatto a mare

Perché gli occhi al mare si arrossano con facilità? Per diverse ragioni: l’azione del vento e il caldo aumentano l’evaporazione del film lacrimale, rendendo l’occhio meno protetto e creando, quindi, una condizione simile a quella dell’occhio secco. Il vento stesso può provocare dei disturbi. L’azione dei raggi ultravioletti può provocare una congiuntivite. Se gli occhi si arrossano cosa bisogna fare? È bene, in prima battuta, sciacquare abbondantemente l’occhio con acqua dolce (se si indossano lenti a contatto bisogna prima toglierle) e usare le lacrime artificiali per mantenere un’adeguata stabilità del film lacrimale. Cosa devo fare se mi è finita la sabbia negli occhi? Risciacquare con acqua dolce in abbondanza.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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