Perché la donna tradisce l’uomo? Nove donne raccontano senza censure il loro tradimento

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AMORE COPPIA SESSO FIDANZATI (2)Perché le donne un bel giorno decidono di tradire il proprio uomo (o la propria donna)? E’ una scelta sofferta, cresciuta nel tempo, oppure è una scelta fatta di impulso, magari per rabbia o per vendetta? E di chi è la colpa? Di lei che è un po’ troppo superficiale nei rapporti, di entrambi o di lui che magari non le regala le giuste attenzioni da anni? Ecco nove vere donne che raccontano vite di ordinaria infedeltà e spiegano il motivo per cui hanno tradito il loro uomo (motivi che possono valere anche per gli uomini che tradiscono la propria donna o il proprio uomo).

1) Niente più attenzioni dopo la nascita del figlio

“Ho sposato l’uomo sbagliato, facendo la scelta per me allora più semplice, vivere con lui. Ma la verità è venuta subito a galla quando è nato nostro figlio. Per molti anni ho voltato le spalle a quello che era l’uomo giusto per me per una questione di comodità, e perché volevo che la mia famiglia restasse unita sotto lo stesso tetto. La ragione principale che mi ha spinta a tradire mio marito è stato il fatto che lui non mi rivolgesse più attenzioni. Non c’erano più né regali di compleanno né biglietti d’auguri a Natale. Aveva smesso di dirmi ‘ti amo’. Eravamo passati dal fare l’amore una volta la settimana prima della gravidanza, a una volta ogni due mesi dopo la nascita del bambino, fino a farlo una sola volta l’anno. È davvero semplice tradire quando con il proprio coniuge ci si sente come se fosse un coinquilino o solo il padre di tuo figlio”.

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2) Ho tradito lui perché lui ha tradito me

“Ho tradito mio marito perché lui mi ha tradito. È questa la triste e semplice verità. Dopo aver trascorso sei anni con un uomo che non riusciva a smettere di barare con me, ero emotivamente scossa ed esausta. Provavo un desiderio travolgente di avere qualcuno che mi desse di nuovo quell’amore e quelle attenzioni che avevo dato a mio marito senza ricevere nulla in cambio. Ho tradito perché ero disperata e volevo qualcuno che mi amasse con la stessa feroce intensità del primo amore che avevo riservato a lui. L’ho tradito con il mio fidanzato del liceo perché ero arrabbiata, ferita e volevo che lui provasse lo stesso dolore che mi aveva inflitto sei anni prima e che non avevo mai provato a elaborare, pur sapendo che mi logorava dentro. Ho tradito mio marito perché non mi piacevo più e speravo che qualcuno potesse darmi un po’ di autostima, un po’ d’ amore e aiutarmi a ricominciare di nuovo”.

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3) Tradire è come bere vino: non parti per ubriacarti, ma poi…

“Sono convinta che la maggior parte delle persone che hanno relazioni extraconiugali o rapporti occasionali lo facciano perché sono alla ricerca di qualcosa che fondamentalmente manca nel loro rapporto. Quanto a me, tradire il mio coniuge non è stato un atto consapevole, considerato, deliberato. Non mi sono svegliata una mattina pensando: ‘Hey, forse mi piacerebbe avere una relazione’. È successo – e probabilmente è molto difficile da comprendere se non ci si è mai trovati nella stessa situazione. Un rapporto tra colleghi è diventato un’amicizia, poi un flirt, poi un’ infatuazione, una relazione, poi è finito. È un po’ come bere una bottiglia di vino durante una cena. Non parti con l’idea di ubriacarti, ma il cibo, la situazione, ti invitano a bere un sorso, poi un altro, poi un altro ancora. Continui a versarne ancora fino a quando non ti guardi intorno e ti rendi conto che hai la vista annebbiata. Eppure i sensi sono così piacevolmente svegli che continui a sorseggiare, anche se sai che dovresti smettere perché ti stai ubriacando e il giorno dopo avrai i postumi della sbronza”.

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4) Una semplice amicizia si è trasformata in tradimento

“Può darsi pure che una relazione extraconiugale sia l’ultima cosa che vi passa per la mente, ma quando si è infelici è facile che amicizie innocue si trasformino in qualcosa di più. Io ero sposata con mio marito da quasi 11 anni. Per sette ero stata la sola a sostenere finanziariamente e portare avanti emotivamente il nostro matrimonio. Un giorno incontrai un uomo durante un corso di aggiornamento professionale. Seguirono otto mesi di sentimenti contrastanti, consulenze matrimoniali, ultimatum e qualsiasi altro mezzo che speravo potesse salvare il nostro matrimonio dopo il mio tradimento. Tre mesi dopo, ero così esausta che lasciai mio marito, anche se mi aveva perdonato. Circa un mese dopo, cominciai a frequentare l’altro uomo e mio marito mi chiese il divorzio. Sto ancora malissimo per tutto quello che è successo. La mia relazione extra coniugale non è stata l’unico motivo per cui l’ho lasciato, ma mi chiedo se avrei avuto la forza di rendermi conto di quanto fossi infelice senza quest’episodio. Amo ancora mio marito, ma sapevo che non sarebbe mai cambiato. Così son dovuta andare via”.

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5) La mia frustrazione non dipendeva da lui, ma da me

“Tradire il mio ex marito non è qualcosa di cui vado fiera. Non lo rifarei. Molti mi chiedono perché l’hai fatto? Perché ho tradito? Un tempo avrei elencato una serie di motivi: c’era un problema di comunicazione, aveva molti vizi, non si prendeva cura di se stesso. Ma col senno di poi, so che l’unica vera ragione è stata la mia visione confusa della vita e delle relazioni. Pensavo che se mio marito fosse cambiato, tutto si sarebbe sistemato. Non riuscivo a rendermi conto che la mia frustrazione non era dovuta ai suoi comportamenti, ma dipendeva da me stessa: avevo creato io quello stato di cose con i miei pensieri negativi. Mi sono anche permessa di infatuarmi di un altro uomo. Le cose sarebbe andate in modo molto diverso se avessi “raddrizzato” il mio modo di vedere le cose”.

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6) E’ stato mio marito a spingermi dal mio amante

“Il mio tradimento è stato fuori dal comune. Non c’erano bugie e verità nascoste tra me e mio marito. In realtà, si è svolto tutto alla luce del sole, dall’inizio alla fine. Il mio migliore amico da 17 anni era la persona con cui mi confidavo quando ero triste o a cui raccontavo tutto ciò che mi succedeva di bello. L’assurdità è che è stato proprio mio marito a spingermi tra le sue braccia. Quando gli parlavo di qualche seria preoccupazione che mi turbava, era lui stesso a suggerirmi di andare pranzo con il mio amico e confrontarmi con lui. E per molto tempo così ho fatto, pensando di agire per il bene di mio marito, per non appesantirlo con i miei problemi, lui che era sempre impegnato con il lavoro. Ma dopo un po’, ho iniziato a pretendere di più da lui. In occasione del nostro quinto anniversario gli dissi che aveva un anno di tempo per decidere se voleva diventare o meno il padre dei nostri figli. Dieci mesi dopo, ero da un consulente matrimoniale con lui, che sarebbe presto diventato il mio ex marito, a chiedere il divorzio, mentre andavo a letto con il mio migliore amico e il mio mondo si sgretolava sotto ai miei occhi”.

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7) Volevo il divorzio e il tradimento è stato una conseguenza

“Dopo aver detto a mio marito che mi sentivo sola e infelice da anni, ho continuato a viaggiare per mesi fino a quando non ho finalmente trovato qualcun altro. Avere una scappatella mi ha costretta ad ammettere a me stessa che volevo il divorzio e a dirgli senza mezzi termini che era finita”.

8) Io e lui volevamo cose diverse

“Dopo otto anni, il nostro rapporto aveva perso ogni traccia d’ amore romantico. Io volevo viaggiare, lui voleva restare a casa. Io volevo dei bambini, lui no. Io volevo qualcuno che volesse stare a letto con me, lui era completamente indifferente. Io volevo cogliere tutte le opportunità e le sfide che mi si presentavano, lui preferiva la comodità. Andai a lavorare in Cisgiordania per tre mesi, lui restò a casa. Sapevo che non ero felice di questa relazione, ma pensavo che ciò fosse dovuto solo a come stava andando. Una sera andai in un bar con degli amici e incontrai l’uomo più bello che avessi mai visto. Ballammo insieme, parlammo, ci scambiammo i numeri di telefono. Fu l’inizio del rapporto più intenso, selvaggio e romantico che avessi mai avuto. Quando tornai a casa, dissi al mio ex marito che volevo la separazione, ma non gli raccontai mai dell’altro uomo, che continuai a vedere ancora per un anno prima di chiudere definitivamente. Oggi sto con un uomo che vuole viaggiare, pronto a mettersi in discussione, che vuole dei figli da me e ama stare a letto con me. Aver tradito mio marito mi farà sempre molto male, ma quel tradimento mi ha rivelato quello che veramente volevo e ciò di cui avevo bisogno, e mi ha costretto a liberarmi di un rapporto che non era tagliato per me”.

9) Ero accusata di tradimento pur non avendo fatto nulla

“Il mio matrimonio è durato più di 10 anni. Io non sono stata in grado di rendere felice lui e lui non ha reso felice me. Fare sesso era come sostenere le prove fisiche per entrare nelle forze armate. Alla fine gli dicevo sempre che era stato fantastico. Ho sbagliato a non parlargli dei miei desideri? Si, lo riconosco, ma per farlo bisogna anche fidarsi del proprio partner. Questo è stato uno dei problemi fondamentali della nostra relazione. Lui provava una sfiducia quasi patologica nei miei confronti e delle donne in generale. Se passavo troppo tempo fuori casa per delle commissioni, ero costretta a sorbirmi un interrogatorio al mio rientro. Mi sentivo continuamente accusata di tradimento pur non avendo mai fatto nulla. Alla fine, quel che volevo era solo qualcosa in più: una comunicazione più positiva, modi gentili, sentirmi più desiderata. Così sono arrivata a tradirlo. Ho cercato un uomo che rispondesse perfettamente a quello che volevo. L’ho trovato e il sesso con lui è stato spettacolare. Erano anni che non desideravo qualcuno in quel modo. È stata una sensazione nuova e strana. Ho capito che non ero morta dentro così come temevo. In quel momento ho anche realizzato che volevo il divorzio, ma quando presi il coraggio a due mani e lo chiesi a mio marito, la risposta fu no. Non ci sono mai giustificazioni al tradimento, ma ho imparato a non giudicare le persone per le loro decisioni perché, in fondo, ognuno di noi è responsabile solo della propria vita, non di quella degli altri”.

Se sei stato tradito o tradita dalla tua partner o dal tuo partner ed hai bisogno di supporto, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a gestire e superare questa situazione spiacevole.

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Perché l’uomo tradisce la donna? Dieci uomini raccontano senza censure il loro tradimento

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PERCHE UOMO TRADISCE DONNA Tradimento Riabilitazione Nutrizionista Dieta Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Seno Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Vagina HDIn un altro articolo ci eravamo chiesti i motivi per cui le donne tradiscono i loro uomini, vediamo invece oggi quali sono i motivi per cui sono gli uomini a tradire le proprie donne, basati sulle testimonianze e le confessione dei miei pazienti maschi. Attenzione: le testimonianze sono vere e decisamente poco politically correct!

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1) Ho tradito perché ne avevo la possibilità

La donna generalmente quando tradisce cerca un uomo che le dia quello che il proprio uomo magari le dava un tempo ma che ora non le dona più: sicurezza, attenzione, farsi sentire desiderata, farsi sentire amata. Pur potendo essere fatto in modo istintivo, il tradimento nella donna è un processo di solito lento, costruito nel tempo. A noi uomini invece basta un attimo. A noi uomini basta una donna che voglia avere un rapporto sessuale. Questa è la pura verità che in pochi ammettono. Per molti uomini, il solo venire a conoscenza di una donna che voglia avere un rapporto sessuale con loro, è abbastanza per farli tradire. La maggior parte delle donne tradisce quando le manca qualcosa dal rapporto? Noi uomini tradiamo anche se non ci manca nulla dal rapporto.

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2) Ho tradito per infrangere le regole

Una delle voglie principali degli esseri umani è da sempre ciò che non può avere. Provare il brivido del proibito. “Tradire”, per la sua definizione, implica qualcosa che non si dovrebbe fare. Proprio per questa ragione, la gente vuole farlo e soprattutto gli uomini. Ricordiamoci che il tradimento esiste solo perché noi lo abbiamo inventato, non è una regola universale della natura, come la forza di gravità. La fedeltà è una regola costruita dalla nostra società per motivi sociali. E a noi uomini le regole piace infrangerle.

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3) Ho tradito per sentirmi giovane

Un uomo, magari sposato e con figli, può avere tutti gli anni e le responsabilità che volete, ma all’interno è un vulcano che non vede l’ora di riesplodere. L’età che avanza lo spaventa, perché ha paura che il vulcano che è dentro di loro si spenga definitivamente. Per questo, se può, tradisce. E tradisce con una donna possibilmente molto più giovane. Per tornare ad essere il ragazzo che era magari trent’anni prima. Per tornare a far esplodere il vulcano.

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4) Ho tradito per rimettermi in gioco

Qualsiasi uomo, in fondo in fondo, è insicuro. Un buon modo per sfidare sé stesso e ritrovare fiducia in sé è riuscire ad attrarre una nuova donna, magari giovane e considerata una preda ambita da tanti uomini.

5) Ho tradito per rompere la routine

Ogni uomo, specie se fa un lavoro di ufficio da tanti anni e se con la moglie fa sempre le stesse cose, sogna di spezzare la routine con una pazzia. E quale migliore pazzia di un tradimento? Più rottura degli schemi di così!

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6) Ho tradito per noia e curiosità

Dopo essere stati con la stessa donna per lungo tempo, gli uomini sono costretti dalla società a dimenticarsi cosa voglia dire stare con una donna diversa. Ma sotto sotto, nascosta sotto una noia che l’uomo fa finta di considerare “una bella vita tranquilla”, la curiosità di avere una donna nuova accanto rimane viva. Se capita l’occasione, l’uomo colmerà questa curiosità.

7) Ho tradito per la dopamina e l’effetto Coolidge

Per capire meglio questo punto, leggete questo articolo illuminante (tantissime cose sul tradimento maschile vi appariranno chiare!): Masturbazione compulsiva e dipendenza dalla pornografia online causano impotenza anche nei giovani: colpa dell’effetto Coolidge

8) Ho tradito perché mi hanno spinto i miei amici

Situazione tipo: una vostra bella collega di lavoro vi fa chiaramente capire che farebbe sesso con te. Tu però sei sposato e non vuoi tradire tua moglie. I tuoi colleghi iniziano a pressarti con “se te la lasci scappare sei pazzo”, “ma che sei diventato gay?”, “ogni lasciata è persa”. Ed ecco che tante certezze, giorno dopo giorno, possono cadere. L’amicizia tra uomini è una cosa particolare! Gli amici possono convincere un uomo a tradire con molta facilità. Un uomo con degli amici singles, potrebbe essere inavvertitamente persuaso a tradire, semplicemente ascoltando le avventure sessuali degli amici, che fanno risvegliare in lui curiosità e quel vulcano prima citato.

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9) Ho tradito perché è la natura che mi spinge a farlo

La natura ha dato alle donne un numero limitato di ovocellule: la donna tenderà per sua natura a ricercare un numero limitato di partner che abbiano grandi qualità. La natura ha dato all’uomo un numero di spermatozoi virtualmente infinito: l’uomo cercherà per sua natura a ricercare un numero virtualmente infinito di partner. Per la donna la ricerca è “qualitativa”, per l’uomo è “quantitativa”. Tutto qui. L’uomo è stato programmato per spargere il proprio seme il più possibile per assicurare la continuazione della specie umana. Da quel giorno, l’umanità non si è semplicemente evoluta abbastanza per far si che gli uomini ignorino completamente questo impulso. Per alcuni versi, gli uomini sono come dei cani addomesticati. Potete insegnare al cane a non abbaiare. Potete portarlo ad un livello di obbedienza dove sia condizionato a non abbaiare. Ma se qualcuno bussa alla porta, probabilmente abbaierà ugualmente.

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10) Ho tradito perché la mia partner è perfetta

Sembrerebbe una affermazione senza senso ma non è così. Quando un uomo tradisce una donna, quest’ultima potrebbe in alcuni casi sentirsi responsabile. Comincerà magari a chiedersi “cosa ho fatto mancare al mio uomo, tale per cui lui l’ha cercata in un altra?”. La realtà è un’altra. In molti casi in cui un uomo tradisce, non è stato un errore della donna, ma semplicemente una specie di sorte inevitabile. Le donne hanno la tendenza ad analizzare troppo il perché gli uomini tradiscono. Come abbiamo visto all’inizio dell’articolo, spesso le donne tradiscono per cercare qualcosa che l’uomo le fa mancare e pensano che la stessa cosa accada per l’uomo. Non è così. La donna può essere perfetta e non far mancare nulla al marito, ma l’uomo la può tradire lo stesso. L’uomo, inoltre, non utilizza il tradimento come uno strumento di vendetta come spesso fa la donna. Lo fa perché il vulcano è sempre attivo, appena c’è la possibilità di eruttare.

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Le mani dicono molto su comportamento sessuale e propensione al tradimento

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AMORE COPPIA SESSO FIDANZATI MANI COLAZIONE CAFFELa dott.ssa Debbie Moskowitz, psicologa della McGill University di Montreal, ha condotto una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Personality and Indivdual Differences. Lo studio è stato condotto su 155 persone tra donne e uomini ed ha calcolato per ognuno la lunghezza dell’indice e dell’anulare, sviluppando poi una proporzione tra le due misurazioni e chiedendo ai partecipanti di tenere nota delle loro relazioni sociali durante il corso dei venti giorni di esperimento. Lo studio ha dimostrato la correlazione tra comportamento e lunghezza delle dita negli uomini, mentre lo stesso non è successo per le donne donne. Il risultato conferma che tanto più il dito indice di un uomo è corto rispetto all’anulare, tanto più è probabile che sarà gentile con le donne, portato ad ascoltare, sorridere e fare complimenti. Gli uomini che hanno anulare e indice di lunghezza simile hanno la tendenza ad essere promiscui e più traditori, inoltre, in base ad uno studio svolto nel 2011, pare che abbiano anche il pene più lungo. La relazione tra comportamento e lunghezza delle dita sembra essere la quantità di testosterone.

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Kintsugi: quando una storia d’amore subisce un duro colpo, può tornare come prima?

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo STORIA AMORE SUBISCE DURO COLPO TORNARE COME PRIMA  Dieta Chirurgia Estetica Roma Cavitazione Pressoterapia Grasso Dietologo Cellulite Calorie Peso Sessuologia Pene Laser Ripara Sex Kintsugi Rughe BotulinOQuando un rapporto (d’amore, d’amicizia o di qualsiasi altro tipo…) subisce un “duro colpo”, le cose potranno mai tornare come prima? Prendete un foglio di carta, appallottolatelo, poi riapritelo: per quanto vi impegnate a stenderlo, il foglio non tornerà mai piatto come prima, le pieghe non verranno più via. Quante volte l’abbiamo sentita questa storia, magari raccontata da una amica che era stata tradita dal proprio ragazzo o marito? Ma la vera domanda che vi faccio oggi è: visto che le pieghe del foglio non scompariranno mai, perché non provare invece a… valorizzarle?

Un organismo in evoluzione

Nessun organismo rimane vivo, se si ferma. Ogni rapporto è un organismo in evoluzione, ed ogni cambiamento, nel bene o nel male, lo tiene in vita. Ovvio che ognuno di noi vorrebbe per il proprio rapporto solo delle svolte in positivo ma purtroppo, come noi tutti sappiamo, spesso la vita ci riserva episodi dolorosi che stravolgono in negativo il nostro racconto. Dopo tali episodi spesso ci convinciamo che la nostra storia non tornerà mai più come prima, che la perfezione era già stata raggiunta e non potrà mai più ripresentarsi, ormai macchiata da un episodio sfavorevole. Il messaggio che invece voglio darvi oggi è invece che, nella maggior parte dei casi, il rapporto – se saldo – può sopravvivere anche quando subisce un colpo ed anzi, in alcuni casi, può addirittura giovarne: serve ovviamente l’impegno e lo sforzo da entrambe le parti, oltre che un pizzico di fortuna.

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Dieci vasi di terracotta

Avete di fronte a voi dieci vasi di terracotta, molto belli, tutti perfettamente uguali. Prendetene uno e gettatelo per terra. Chiunque vi dirà che ora avete in mano nove bei vasi e che il decimo non è più un bel vaso, ma solo un cumulo di pezzetti di terracotta. Ora voi avete quattro possibilità:

  1. buttate subito il cumulo di macerie, senza neanche provare a incollare i pezzi;
  2. provate a incollare i pezzi, ma l’urto è stato talmente drammatico che è realmente impossibile rimettere insieme il vaso;
  3. l’urto è stato abbastanza lieve e riparate con la colla il vostro vaso: tornerà in piedi ma sarà comunque per sempre più brutto degli altri nove vasi;
  4. l’urto è stato abbastanza lieve, riparate il vostro vaso ma in questo caso valorizzate le crepe con dell’oro. Non cercate di nascondere i segni dell’urto (sarebbe impossibile!), puntate invece a dare importanza a quei segni che – nel bene e nel male – raccontano una storia, mostrano l’impegno ulteriore che quel vaso ha dovuto affrontare per tornare a splendere. Se il vostro restauro è stato fatto con impegno ed amore state sicuri che, tra i dieci vasi, il vostro decimo vaso sarà probabilmente quello più bello di tutti, perché unico ed inimitabile.

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Kintsugi

In Giappone il concetto di “riparare un oggetto danneggiato con la ferma volontà di renderlo migliore rispetto all’oggetto di partenza“, è conosciuto da millenni tanto che ha anche un nome: kintsugi (金継ぎ), o kintsukuroi (金繕い), letteralmente “riparare con l’oro“. Si tratta di una pratica appunto che consiste nell’utilizzo di oro o argento liquido o lacca con polvere d’oro per la riparazione di oggetti in ceramica usando il prezioso metallo per saldare assieme i frammenti. La tecnica permette di ottenere degli oggetti preziosi sia dal punto di vista economico (per via della presenza di metalli preziosi) sia da quello artistico: ogni ceramica riparata presenta un diverso intreccio di linee dorate unico ed ovviamente irripetibile per via della casualità con cui la ceramica può frantumarsi. La pratica nasce dall’idea che dall’imperfezione e da una ferita possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica ed interiore. Non è forse vero che spesso è una piccola imperfezione a rendere unico e vero un viso altrimenti bello ma banale? Kintsugi è un concetto che trascende l’arte, ma è un vero e proprio principio filosofico, applicabile in vari ambiti della nostra vita.

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Il kintsugi in musica

Ricordo che qualche anno fa applicavo, senza conoscerlo, il concetto di kintsugi anche nella musica. Fino a qualche anno fa avevo una band musicale di genere blues-rock ed a volte ci succedeva anche di esibirci live nei locali. Quando mi capitava di suonare dal vivo una parte solistica improvvisata con la mia chitarra e mi accorgevo di aver, per errore, suonato una nota completamente sbagliata – “stonata” tanto per capirci – anziché fare la tipica faccia sofferente del chitarrista che sa di aver toppato una nota, tiravo fuori un bel sorriso e, continuando con la mia parte solistica, giocavo a risuonare la nota sbagliata inserendola in fraseggi composti da altre note “intonate”. Il risultato era che spesso la nota sbagliata diventava un “cromatismo” che dava al mio solo una sfumatura unica ed inconfondibile. Addirittura col tempo ho trasformato alcune note “stonate” in un vero e proprio mio marchio stilistico, che rendeva particolari ed uniche le mie parti solistiche e mi aiutava ad essere meno timido sul palco visto che questa mia capacità di “abbellire gli errori” mi rendeva consapevolmente un chitarrista “più capace e con più carattere degli altri” con la consapevolezza che, anche nell’errore, avrei tirato fuori un bel solo. Il concetto è sempre lo stesso: una volta fatto l’errore, visto che non si può tornare indietro e “piangere sul latte versato” è inutile anzi controproducente, a quel punto meglio impegnarsi per valorizzarlo e “colorarlo” per poi esporlo alla platea, senza vergogna, anzi: con orgoglio! Ovviamente questo non deve essere un invito a sbagliare più note possibili per poi avere il piacere di usarle in modo positivo, anche perché per riuscirci serve molta esperienza, esattamente come per riparare un vaso rotto e farlo splendere più di quanto lo fosse prima, serve tanta capacità e pazienza. Senza considerare che non sempre la pratica del kintsugi può essere effettivamente usata con efficacia ed a volte un oggetto rotto rimane semplicemente rotto, come un solo di chitarra sbagliato rimane semplicemente un brutto solo. A volte una nota sbagliata rimane… una nota sbagliata e quindi sgradevole!

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Un’occasione per capire l’altra persona

Quando uno dei due partner causa un danno (ad esempio tradisce l’altro) in una storia d’amore, ma poi se ne pente sinceramente, ciò non deve necessariamente rappresentare la fine della storia. Deve invece spingere entrambi a farsi delle domande su cosa non sta funzionando nella loro storia e ad affrontare eventuali problemi irrisolti e nascosti dalla routine. Più il colpo che ha subito la storia è stato duro, più la storia sarà salda se la coppia riuscirà a risolvere il problema. Non sempre, ma spesso è così! In ospedale ho visto tante coppie ormai alla deriva, tornare unite come e più di prima, in seguito a malattie o incidenti gravi subiti da uno dei due partner. Qualcuno si ricorda ad esempio cosa succede a Fabrizio Bentivoglio nel film del 2003 “Ricordati di me” diretto da Gabriele Muccino?
E’ però anche vero che in alcuni casi, come accadeva per il vaso di terracotta, l’urto è stato davvero troppo forte per riuscire a rimettere in piedi i pezzi, motivo per cui non tutte le storie sono necessariamente destinate a durare per sempre: è così dalla notte dei tempi e nessun kintsugi può farci nulla.

Le imperfezioni come parte fondamentale di un rapporto

Sperando che questo articolo sia stato un po’ d’aiuto ai tanti cuori infranti del nostro tempo, chiudo con il mio personale invito a ricordarvi sempre un concetto fondamentale dell’amore: le debolezze ed i piccoli difetti sono la parte essenziale di un rapporto. Se è tutto perfetto, senza mai un litigio, una imperfezione, può sopraggiungere presto la noia. Guardate questo bellissimo video tratto dal film “Will Hunting – Genio ribelle” un bel film del 1997 diretto da Gus Van Sant e interpretato da Matt Damon e Robin Williams:

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Italiani infedeli: siamo i più traditori d’Europa

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO AMORE COPPIA SESSO SESSUALITA ABBRACCIO MATRIMONIO MASTURBAZIONE ORGASMO (10)Italiani campioni di infedeltà in Europa (a pari merito con i francesi), con il 55% degli uomini e il 33% delle donne che – stando a un sondaggio dell’Ifop condotto in sei Paesi diversi – hanno ceduto alla tentazione. La percentuale dei maschi infedeli appare minore nei paesi «a maggioranza protestante», come Gran Bretagna (42%) o Germania (46%), mentre sale al 51% in Belgio: col che, commenta il direttore degli studi dell’ifop, François Kraus, le liaison vere o presunte e le avventure o disavventure amorose dei leader francesi e italiani rappresentano fedelmente i rispettivi elettorati.

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Quali sono i segni zodiacali che tradiscono di più?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO AMORE COPPIA SESSO SESSUALITA ABBRACCIO MATRIMONIO MASTURBAZIONE ORGASMO (8)Premessa importante: io non credo affatto nei segni zodiacali e nell’oroscopo, però ho trovato in rete questo articolo su Publiweb e ho deciso di proporvelo, giusto per rilassarci un po’ con qualcosa di leggero! Giusto per la cronaca: io sono del “leone”.

C’è davvero un legame tra il segno zodiacale e la propensione a tradire? Per chi crede alle influenze astrali è evidente che esistano certe predisposizioni per cui può sembrare logico che un uomo o una donna appartenenti ad un certo segno zodiacale siano facilmente eticattabili come “traditori”.

Vediamo, dunque, segno per segno, le caratteristiche di ogni segno in relazione al tradimento.

Ariete: conquista per il puro gusto di conquistare, ma se va oltre è perché, solitamente, non è più innamorato.

Toro: può essere vittima del bisogno di sedurre ed è portato a scaricare la cattiva coscienza attraverso regali al partner ufficiale per cancellare i sensi di colpa.

Gemelli: ama sedurre più con le parole che con i fatti. E’ portato per i tradimenti virtuali e se scopre di essere tradito di certo non se ne fa una malattia.

Cancro: tradisce prevalentemente quando si sente troppo trascurato visto che solitamente in amore pretende molte attenzioni.

Leone: normalmente è molto fedele e potrebbe tradire solo quando sente calare l’attenzione del partner, ma se viene tradito diventa feroce.

Vergine: tradisce di rado e se arriva a tanto è solo perché si accorge che l’altra/o non lo apprezza come vorrebbe.

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Bilancia: può cedere a certi corteggiamenti, anche se di solito non tradisce.

Scorpione: se dovesse capitargli l’occasione con buona probabilità non se la lascerebbe scappare. Ovviamente in maniera scaltra e senza clamori.

Sagittario: tradisce quando ha voglia di provare nuove emozioni o esperienze divertenti. Se tradito sarebbe anche capace di perdonare e dimenticare.

Capricorno: non è adatto al tradimento anche perché ha bisogno di programmare ogni minimo dettaglio e la cosa è faticosa.

Acquario: inquieto e curioso, può tradire quando è attratto dall’intrigo. Sa camuffare perfettamente le sue scappatelle.

Pesci: solitamente tradisce per amore, solo quando sa che troverà dall’altra parte una grande sentimento e nuove emozioni.

E voi vi ritrovate nella descrizione del vostro segno zodiacale?

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Sindrome di Otello, Gelosia ossessiva, Sindrome di Mairet: quando la gelosia diventa patologica

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO UOMO ARRABBIATO TRISTE DEPRESSO RABBIA URLO PAURA FOBIA DISPERAZIONE AIUTOChiariamolo subito: un certo grado di gelosia è assolutamente normale ed anzi può essere il simbolo di quanto teniamo ad una persona. La gelosia è un sentimento universale che abbiamo provato tutti noi, almeno una volta nella vita, specialmente nell’epoca che stiamo vivendo ora, dove basta leggere di sfuggita un messaggio ambiguo sullo smartphone del proprio o della propria partner per farsi venire in mente mille dubbi e paranoie. In alcuni casi può – però – assumere contorni patologici ed interferire con la nostra vita sociale, professionale e/o relazionale, diventando “gelosia patologica“. Cerchiamo oggi di capire in cosa consiste la gelosia patologica, partendo dall’inquadrare i soggetti più a rischio di esserne affetti.

Più esposto chi ha subito una perdita da piccolo

Quali sono i soggetti più a rischio di sviluppare Gelosia Patologica? In genere, è più esposto alla gelosia chi nella vita infantile ha vissuto momenti di abbandono da parte dei genitori (o di chi ne faceva le veci), divenendo iper-bisognoso di conferme. E non è necessario che la perdita sia avvenuta realmente: ci sono bambini molto sensibili, cui il normale livello di rassicurazioni non basta mai. Per costoro, l’idea del tradimento è terrorizzante, perché evoca dolori lontani, soverchianti. Al contrario, chi ha avuto un’infanzia più felice, ha gli strumenti psicologici per far fronte all’eventualità di un addio. Come avrà intuito il più acuto tra i lettori, spesso soffre di Gelosia Patologica chi – al contempo – è affetto da Sindrome da Abbandono.

Leggi anche: La Sindrome da abbandono: cos’è e come si supera

I due paradossi: “geloso infedele” ed “amore distrutto”

Il sentimento diventa patologico quando la spinta del dolore è così forte da indurre ad azioni che distruggono il rispetto di sé e dell’altro; quando per lungo tempo e in maniera immotivata turba la serenità, senza essere placata da rassicurazioni e conferme; quando fa perdere il contatto con la realtà, arrivando a far scambiare i sospetti per certezze. Il paradosso è che spesso i gelosi non sono affatto persone fedeli. È la gelosia proiettiva: vedo nell’altro il male che non voglio vedere in me, mi ossessiono pensando che il partner, in certe circostanze, si comporterebbe come me.
Il secondo paradosso è che la gelosia di questi soggetti, che vorrebbero tanto salvaguardare l’amore, invece lo distrugge. Fa a pezzi il dialogo, la fiducia, la spontaneità. Trasporta l’amore in un clima di diffidenza. Scatena nell’altro la tendenza alla fuga.

Soffrono più gli uomini o le donne?

Il dolore è ugualmente intenso, però vissuto in modo diverso: generalizzando, lei tende a star male in silenzio; lui decide di agire e di darsi da fare. Come l’Otello della famosa tragedia di Shakespeare.

Leggi anche: Differenza tra gelosia normale e patologica

Tre gruppi

La gelosia patologica può essere inquadrata in tre grandi gruppi distinti in base alle caratteristiche formali delle idee di gelosia. Sono, in ordine di gravità:

  1. la Gelosia ossessiva in cui le tematiche di gelosia hanno caratteristiche che possono rientrare in quelle che il DSM-IV ha indicato per il Disturbo Ossessivo Compulsivo;
  2. la Sindrome di Mairet in cui le tematiche di gelosia hanno le caratteristiche formali delle idee prevalenti;
  3. la Gelosia delirante o Disturbo delirante di tipo geloso, detta anche «Sindrome di Otello».

La gelosia ossessiva

Nella gelosia ossessiva le immagini e le idee di infedeltà sono incoercibili e fortissimo nel paziente è radicato il dubbio sulla infedeltà del proprio partner, un dubbio lacerante che non si riesce a mettere a tacere con alcun ragionamento razionale. Chi ne soffre è continuamente alla ricerca di segnali che possano lenirlo, confermarlo o smentirlo. Il paziente si trasforma spesso in un detective a tempo pieno e passa moltissimo tempo nelle attività di ricerca della presunta infedeltà del partner; nei casi più gravi questa ossessiva ricerca costringe il soggetto addirittura a lasciare il proprio lavoro, per potersi dedicare alla attività “investigativa”. La spasmodica ricerca di informazioni, ai tempi di internet, trova naturale sfogo nei social network: il geloso ossessivo scandaglia ogni piccola componente del “profilo” del proprio partner, dando spesso significati eccessivi a particolarità apparentemente insignificanti della “bacheca” del presunto traditore. A volte basta un semplice “ciao” di uno/a sconosciuto/a per scatenare dubbi profondi e discussioni interminabili col partner. I gelosi ossessivi riconoscono l’infondatezza dei loro sospetti, arrivano anche a vergognarsene, ma sono, loro malgrado, trascinati e sommersi dalla tormentosità del dubbio. Così c’è chi sottopone tutti i giorni la moglie a martellanti interrogatori, chi controlla minuziosamente la castità del suo abbigliamento o la corrispondenza del partner e chi magari anche la biancheria intima alla ricerca di attività sessuali illecite. Queste persone riescono a rendersi conto delle loro esagerazioni, ma «non ce la fanno» a cambiare condotta, né a scacciare dalla propria mente certi pensieri pur sentiti come assurdi. I sentimenti di gelosia vengono vissuti permeati da un incoercibile dubbio. Sono tendenzialmente criticati ed il paziente vive con pena il fatto di provarli e ancora di più di «dover» accondiscendere alle conseguenti condotte comportamentali, fino a momenti di possibile grave egodistonia. Talvolta quello che stupisce è come il partner di questi pazienti accetti – anche per anni – tutto questo, suggerendo come nella scelta del partner e nello sviluppo di una tale sintomatologia (almeno quando questa si mantenga per anni) non si deve più parlare di un singolo malato, ma di una coppia in cui entrambi abbiano un qualche grado di patologia della mente.

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La Sindrome di Mairet

Nella Sindrome di Mairet il soggetto vive in un clima perennemente pervaso di vissuti di gelosia non solo di tipo amorosa. La condizione è indicata anche come «Iperestesia Gelosa» e delinea un quadro clinico di confine tra normalità e patologia in cui le idee di gelosia sono quantitativamente floride e tendono ad occupare tutto il campo esperenziale del paziente. Sono anche notevolmente persistenti tanto che spesso costituiscono un vero e proprio doloroso stile di vita. Diventano cioè compagne insostituibili di ogni relazione umana significativa (massimamente se sentimentale). Le tematiche di gelosia assumono in questa condizione la struttura formale di «idee prevalenti», hanno cioè una forte componente affettiva e mantengono un costante confronto con la realtà, pur occupando in modo stabile ed esclusivo il campo coscienziale del paziente. Inoltre spingono fortemente a comportamenti non infrequentemente sentiti, dal contesto socio-culturale, come abnormi e patologici. Nella Sindrome di Mairet la gelosia copre insomma tutte le attività umane, non solo il rapporto con il proprio partner, spingendo il soggetto a comportamenti patologici.

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La Sindrome di Otello

Nella Sindrome di Otello (o Gelosia Delirante o Delirio di Gelosia) il soggetto non ha alcun dubbio: è pienamente convinto dell’infedeltà del partner e ricerca e trova “conferme” del tradimento ovunque. Tenta in ogni modo di strappare la confessione al partner e attua rimedi contro la sua supposta infedeltà restringendone l’autonomia o assoldando investigatori. Il comportamento del paziente pertanto non è teso alla scoperta di qualcosa, che si pensa già di sapere, ma piuttosto a far ammettere all’altro la colpa. Da qui una continua richiesta di confessioni assillanti, portate avanti talvolta in modo reiteratamente subdolo, altre volte con l’arma del ricatto, talvolta infine ricorrendo alla coercizione e alla violenza fisica. L’ammissione del tradimento viene presentata, dal soggetto al proprio partner, sempre come «la medicina» che porrà fine ai tormenti e ai dubbi che ne conseguono. Talvolta il partner accusato, nella speranza di porre fine ad una situazione insostenibile, ammette un magari inesistente tradimento. Lungi dal placarsi il delirante, che ha finalmente avuto la conferma delle sue certezze, intensifica la sua aggressività e tenta di far ammettere ulteriori infedeltà. Questo tipo di gelosia può giungere ad atti violenti nei confronti del partner o del presunto amante e spesso è una complicanza dell’alcolismo cronico.

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Come faccio a capire se sono affetto da gelosia patologica?

Chi ha il dubbio di essere un geloso patologico (o che ha il dubbio che ne sia affetto un proprio caro), può parlarne con il proprio medico di famiglia che saprà indirizzare il soggetto ad uno specialista. In molti casi, bisogna dirlo, è però molto difficile – anche per un medico esperto – tracciare confini netti tra chi è patologico e chi non lo è. Certo è che quando notiamo che la nostra gelosia ci impedisce di vivere serenamente la nostra vita sociale, forse è il caso di non far finta di nulla e chiedere aiuto, patologia o no. Per una diagnosi precisa vanno considerate qualità, quantità e durata dei comportamenti.

Leggi anche: Gelosia: dieci consigli per controllarla e superarla

Come si cura la gelosia patologica?

Come abbiamo potuto vedere la gelosia patologica, nelle sue diverse forme, si riconosce dagli atteggiamenti ossessivi che assume il soggetto affetto, atteggiamenti che non lasciano spazio ad altro. Il diretto interessato può intuire di avere un comportamento sbagliato, anche se spesso non riesce a rendersene conto ma con un po’ di aiuto da parte di amici e familiari potrebbe forse prendere coscienza delle proprie azioni irrazionali. Rivolgersi ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta può essere utile ma nei casi più gravi può essere necessario l’uso di vari tipi di farmaci, in particolare ansiolitici ed antipsicotici (o neurolettici o tranquillanti maggiori). Quest’ultimi bloccano i recettori della dopamina, legata all’attività di eccitazione e alla gelosia “patologica”. L’azione dei neurolettici è immediata, si prendono per bocca, due o tre volte al giorno. L’iniezione è scelta quando si desidera un effetto rapido per calmare le manifestazioni di gelosia ossessiva e di gelosia delirante. Sono farmaci molto potenti che vanno presi necessariamente sotto controllo di un medico esperto in questo tipo di patologia.

Se credi di provare una gelosia eccessiva, che ti impedisce di vivere serenamente la tua vita e ti crea problemi con il tuo o la tua partner, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a gestirla ed a superare tutte le tue paure.

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Tradiscono di più gli uomini o le donne?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO COPPIA AMORE SESSO RAPPORTO INNAMORATINella più classica filmografia italiana vi sono moltissime commedie incentrate sull’uomo farfallone che “fa fessa” la moglie ignara, mentre invece sono molto meno i film in cui è la donna a tradire. Eppure questa epoca sembra essere ormai finita! Secondo una nuova tendenza, le donne tradiscono di più rispetto agli uomini. E’ quanto rileva un sondaggio effettuato in Gran Bretagna dalla UK Survey su 4.000 casi di tradimento. Il risultato del sondaggio vede sorprendentemente le donne battere gli uomini con una media di 2,3 amanti a testa contro solo 1,8 degli uomini. Tutto ciò spiazza se si pensa che a tutt’oggi si tende ancora a credere che sia l’uomo quello più propenso al tradimento e che la donna vive ancora sotto l’insegna accesa della perfetta madre di famiglia e moglie fedele.

Le donne hanno più possibilità di tradire rispetto agli uomini

Dal sondaggio appare chiaro che una volta che hanno preso la decisione di compiere un tradimento, le donne hanno molte più opportunità di tradire il partner rispetto agli uomini e tendono ad avere un maggiore controllo della situazione. Dai dati raccolti emerge anche che le donne che tradiscono di più sono quelle più giovani (con un età media di 37 anni contro i 42 degli uomini).

Leggi anche: Perché un uomo sposato tradisce la moglie con un’altra donna o una prostituta?

La donna moderna ha più autonomia del passato

A quanto pare la donna moderna, che ha la possibilità di far carriera, viaggiare da sola, vivere in piena autonomia la propria vita senza dover necessariamente contare sull’appoggio di un marito (come accadeva fino a non troppi anni fa) si è presa anche la libertà di concedersi qualche scappatella ogni tanto, senza per questo smettere di essere una buona moglie o una madre eccellente. L’aumento dell’indipendenza economica ha contribuito a rendere più sicura la donna che vive il tradimento con maggiore disinvoltura rispetto al passato. In pratica la donna di alcuni anni fa evitava di tradire non tanto per fedeltà al partner, ma solo perché aveva paura, se scoperta, di essere abbandonata ad un destino di incertezza economica e sociale. Sia chiaro che ciò è una generalizzazione, non sto dicendo che tutte le donne del passato erano fedifraghe: sto solo dicendo che alcune di loro magari lo sarebbero state se solo avessero goduto dell’indipendenza di cui godono oggi!

Leggi anche: Perché la donna tradisce l’uomo? Nove donne raccontano senza censure il loro tradimento

I motivi del tradimento sono diversi tra donna e uomo

Alcune cause di tradimento valgono sia per l’uomo che per la donna. Si tradisce perché aumenta la voglia di trasgredire alle regole, perché non si ama più, per la stanchezza di un lungo rapporto, per i tanti problemi di coppia rimasti irrisolti. Tuttavia ci sono delle cause di tradimento che sono statisticamento legate all’uno o l’altro sesso.

I motivi per cui tradiscono gli uomini

Il movente per gli uomini è quasi sempre una forte attrazione sessuale nei confronti di una donna diversa dalla propria, la noia che provano all’interno del proprio matrimonio o la voglia di alimentare la grandezza del proprio ego.

Leggi anche: Consigli per smascherare un tradimento

I motivi per cui tradiscono le donne

Le donne, invece, sono costantemente alla ricerca di stimoli emozionanti, relazioni sentimentali, voglia di alzare il livello della propria autostima e di ricevere delle conferme. Una donna inoltre tradisce molto di più per vendetta. Il tradimento di una donna infatti è spesso una risposta all’infedeltà del compagno. È un modo molto diretto per punirlo, per far capire quanto si soffra alla scoperta di un’infedeltà. Questo perché le donne quando sono tradite sconvolgono tutte le regole del rapporto. Una donna tradisce anche per solitudine: quando in un rapporto manca la complicità ed il confronto, la donna tende a trovare queste affinità in un altro uomo che magari può essere il suo migliore amico o confidente. Il tradimento di una donna è causato anche dall’arrivo improvviso di un ex molto importante. Il ricordo un periodo felice di vita, di vecchie emozioni porta di conseguenza a vivere un rapporto extraconiugale per tentare di rivivere ciò che in passato era stato bello.

Ipocrisia

Ultimo dato interessante: dal sondaggio emerge una certa ipocrisia dilagante tra coloro che tradiscono: il 41% delle donne e il 29% degli uomini ha, infatti, dichiarato che chiederebbe il divorzio se scoprisse il tradimento del partner.

Se sei stato tradito o tradita dalla tua partner o dal tuo partner ed hai bisogno di supporto, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, riuscirai a superare questo brutto momento.
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