Additivi chimici alimentari: definizione e tabella di quelli autorizzati

MEDICINA ONLINE SOCIAL EATING GNAMMO FENOMENO WEB MANGIARE PRANZO CIBO CENA INSIEME AMICI RISTORANTECon “additivo alimentare” si intende qualsiasi sostanza aggiunta intenzionalmente ai prodotti alimentari, per un fine tecnologico, nelle fasi di produzione, trasformazione, preparazione, trattamento, imballaggio, trasporto o Continua a leggere

Come e dove è meglio conservare i preservativi? Per quanto tempo?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologo Nutrizionista Roma Cellulite Sessuologia Ecografie Tabagismo Smettere di fumare Dimagrire profilattico come si mette AIDS HIVCome e dove conservare i profilattici?
Ecco una breve lista di 5 cose da non fare assolutamente per conservare un preservativo in modo efficace.

  1. Evita di lasciarlo esposto alla luce del sole o a fonti dirette di calore. Banditi quindi dalla lista dei posti sicuri: il cruscotto della macchina o dello scooter, soprattutto in estate (le alte temperature potrebbero rovinare il profilattico). Preferite piuttosto luoghi freschi e asciutti, come per esempio il cassetto della vostra scrivania, o il vostro armadio o la borsa.
  2. Evita di conservali in luoghi in cui frizione e sfregamento sono elevati, come la tasca dei pantaloni o il portafogli a meno che tu non sia sicuro di usarlo di lì a qualche ora: a causa dei continui sfregamenti, infatti, potrebbe facilmente logorarsi e deteriorarsi.
  3. Se lo conservi in borsa o nel borsello, fa’ in modo che  non vi siano forbicine, lamette per unghie, pinzette per sopracciglie o altri arnesi appuntiti per la manicure, forbici o coltelli (ma a meno che tu non sia un serial killer, non badare a queste due ultime indicazioni). Magari lasciali nella loro confezione originale in cartone oppure in una di quelle scatolette portapreservativi in latta, comode e discrete.
  4. Da evitare anche la scrivania della tua cameretta o il bagno di casa, non vorrai mica rischiare che lo trovi tua madre! Che poi, pensandoci, avere un preservativo non è né illegale né immorale, anzi, denota un’elevato grado di maturità e senso di responsabilità. Nulla di cui vergognarsi, insomma.
  5. Non pensare di conservare i preservativi nel freezer del frigorifero di casa: non funziona come per il pane o le mozzarelle. I preservativi se congelati si rovinano e diventano inutilizzabili.

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In definitiva meglio un luogo sicuro, fresco e asciutto, come per esempio il cassetto della tua scrivania magari chiuso a chiave, giusto per stare più tranquilli e tenerlo lontano da occhi indiscreti. Va bene tenerli: nel portaocchiali, nella scatole delle caramelle ovviamente dopo che le avrete mangiate tutte o nel taschino interno della borsa. Se proprio non sapete dove metterli, potete acquistare il pratico ed economico portapreservativo.

Per quanto tempo si conservano i preservativi?
La risposta non può che essere unica: non oltre la data di scadenza che trovi impressa sul retro della confezione del profilattico, a patto ovviamente che il profilattico sia stato tenuto in luogo idoneo. Non usarne mai uno scaduto, potrebbe essersi così asciutto da rompersi durante lo sfregamento.

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Come sterilizzare accuratamente i vasetti sottovuoto per le conserve

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma STERILIZZARE VASETTI CONSERVE VUOTO  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgIl segreto di una conserva buona e sicura per la salute è racchiuso nel suo contenitore, per questo è importante che prima di essere riempito, sia adeguatamente sterilizzato. Per la verità il termine “sterilizzazione” si riferisce ad un trattamento in grado di distruggere tutte le forme microbiche, comprese le spore. Le spore sono molto resistenti al calore e alla temperatura di 100 °C potrebbero essere necessari anche tempi di trattamento lunghi più di 5-6 ore. Quindi la corretta definizione del trattamento a cui possono essere sottoposti vasetti, contenitori, tappi e coperchi in ambito domestico non è pertanto definibile come sterilizzazione ma piuttosto come sanificazione. Il trattamento a cui devono essere sottoposti i contenitori dipende anche dalle modalità con cui verranno poi riempiti. Se il riempimento sarà fatto con prodotti freddi, non è necessario sanicare in acqua i contenitori, ma piuttosto è consigliabile utilizzare contenitori perfettamente puliti ed asciutti (si possono far asciugare su un panno da cucina perfettamente pulito). Se il riempimento viene fatto a caldo, la sanificazione è necessaria.

Come sanificare i vasetti ed i tappi
Sanificare i vasetti è un’operazione semplice che richiede solo poco tempo. Potete acquistare i vasetti in vetro adatti alle conserve con i coperchi abbinati oppure riutilizzare i vasetti di precedenti conserve. In tutti i casi, andranno sanificati insieme ai coperchi anche se appena acquistati. Si raccomanda di sanificare nel momento stesso in cui si decide di riempirli, per non vanificare il processo di sanificazione lasciandoli troppo tempo all’aria aperta.

  1. Lavare con cura i vasetti sotto acqua corrente e verificate che non abbiano crepe o scheggiature, perché queste costituiscono un terreno fertile per la crescita dei batteri e perché potrebbero rompersi durante la fase di sanificazione. Per i vasetti con chiusura ermetica, lavate bene anche la guarnizione e mettetela da parte ad asciugare (2-3).
  2. Foderate una pentola larga dai bordi alti con un canovaccio pulito e sistemate i vasetti all’interno della pentola con l’apertura rivolta verso l’alto.
  3. Passate attorno ai vasetti uno o più strofinacci perché questi non si rompano urtandosi fra loro durante la bollitura.
  4. Riempite la pentola di acqua fino a ricoprire i vasetti.
  5. Portate ad ebollizione, poi abbassate il fuoco e lasciate i vasetti nella pentola ancora 30 minuti.
  6. Dieci minuti prima di scolare i vasetti, immergete anche i coperchi da sanificare.
  7. Per non rendere vana la sanicazione, dopo il trattamento i contenitori devono essere lasciati immersi nell’acqua fino al momento del loro riempimento.

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Curcuma: calorie, proprietà, benefici, controindicazioni e conservazione

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma CURCUMA CALORIE PROPRIETA CONTROINDICAZIONI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari AnoIl nome “Curcuma” deriva dalla parola persiana-indiana Kour Koum, che significa zafferano; infatti è conosciuta anche come Zafferano delle Indie: Marco Polo ne scrive nel 13° secolo, raccontando i suoi viaggi in Cina: “Vi è anche un vegetale, che ha tutte le proprietà del vero zafferano, così come il colore, ma che non è vero zafferano.” La curcuma è regina della cucina Indiana, in primis come ingrediente chiave del celeberrimo Curry, ma anche da sola viene aggiunta ad innumerevoli piatti. Oltre che in India, ne fanno largo uso anche in Nepal, in Thailandia (abbinandola in particolar modo col pesce) e in Cina.
In Italia l’utilizzo della curcuma, una vera e propria miniera di antiossidanti contro i radicali liberi, in cucina è stato introdotto abbastanza di recente, contemporaneamente all’avvento di diverse tipologie di cucina internazionale, le quali si sono andate ad integrare alla conosciutissima dieta mediterranea. Tuttavia all’estero è conosciuta ed utilizzata da migliaia di anni, in particolar modo in India da almeno 5000, come spezia, come colorante e addirittura come medicina.

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Tipologia di curcuma
Possiamo trovarla in svariate forme: curcuma in polvere o essiccata a fette nel reparto spezie e sali, fresca nel reparto ortofrutta. Quella essiccata è ottenuta facendo bollire i rizomi per parecchie ore, essiccandoli e schiacciandoli per ottenere poi la polvere dorata che tutti conosciamo. Per usufruire al meglio delle sue proprietà consigliamo di consumarla fresca, aggiungendola solamente a fine cottura o a crudo, tuttavia resta in ogni caso un preziosissimo alleato per la nostra salute anche nelle altre sue varianti.

Calorie e valori nutrizionali della curcuma (quantità per 100 grammi):

  • Calorie 354
  • Grassi 10 g
  • Acidi grassi saturi 3,1 g
  • Acidi grassi polinsaturi 2,2 g
  • Acidi grassi monoinsaturi 1,7 g
  • Colesterolo 0 mg
  • Sodio 38 mg
  • Potassio 2.525 mg
  • Carboidrati 65 g
  • Fibra alimentare 21 g
  • Zucchero 3,2 g
  • Proteina 8 g
  • Vitamina C 25,9 mg
  • Calcio 183 mg
  • Ferro 41,4 mg
  • Vitamina B6 1,8 mg
  • Magnesio 193 mg

Ecco le principali proprietà della curcuma:

  1. Antinfiammatoria: ovvero, questa spezia è in grado di ridurre i meccanismi infiammatori nell’organismo soprattutto quelli che coinvolgono le articolazioni;
  2. Azione depurativa: uno dei suoi effetti benefici consiste proprio nell’aiutare il corpo ad espellere le tossine;
  3.  Coleretica: incrementa la produzione della bile ed allo stesso tempo nel favorisce il passaggio verso il duodeno;
  4. Antiossidante: questa spezia aiuta a combattere l’ossidazione cellulare e lo sviluppo dei radicali liberi;
  5. Antitumorale: grazie alla curcumina che blocca il progredire delle cellule tumorali, in particolare previene i tumori di colon, bocca, polmoni, fegato, pelle, reni, mammelle e leucemia;
  6. Cicatrizzante: il rizoma fresco si può applicare su ferite, eritemi e morsi d’insetti;
  7. Stabilizzatore glicemico: questa spezia è raccomandata in caso di diabete, perché è un alimento ipoglicemico;
  8. Proprietà digestive: favorisce il buon funzionamento dell’attività gastrica e dunque questa spezia è anche digestiva;
  9. Neuroprotettivo: la curcuma è in grado di ostacolare le patologie neurodegenerative quali il morbo di Alzheimer ad esempio;
  10. Immunostimolante: la curcumina sarebbe in grado di contrastare il morbo di Crohn e le malattie autoimmuni, nonché di stimolare la risposta immunitaria;
  11. Seboregolatore e lenitiva: è ideale per curare varie affezioni dermatologiche, dall’acne, alla psoriasi alle micosi;
  12. Antibatterico: la curcumina ha proprietà antibatteriche in grado di coadiuvare l’organismo nel contrastare i batteri esterni;
  13. Protettore cardiovascolare: favorisce la fluidificazione del sangue, migliora la circolazione, aiuta a regolare il colesterolo e protegge dagli infarti;
  14. Proprietà carminative ed antispastiche: si rivela molto utile in caso di meteorismo e per regolarizzare le funzioni intestinali.

Gusto ed utilizzo della curcuma in cucina
Il gusto pungente e lievemente amarognolo della curcuma la rende perfetta nei piatti salati (zuppe, insalate di cereali, polpette vegetali, salse di accompagnamento a primi e secondi piatti, minestre), tuttavia in alcuni casi viene utilizzata anche in ricette dolci: frequentemente viene sfruttato il suo potere colorante ad esempio per dare una tonalità maggiormente gialla a creme e budini, come la crema pasticcera nella sua versione vegan, la quale con l’aggiunta di un pizzico di polvere di curcuma sarà senza dubbio indistinguibile dalla collega tradizionale. Altro preparato famoso che vede protagonista la curcuma in cucina è il Golden Milk, una sorta di latte aromatizzato preparato dai maestri Yoga per mantenere in buona salute le articolazioni del corpo: troverete la ricetta a fine articolo.

Abbinamenti consigliati con la curcuma
Fondamentale è associare la curcuma con un grasso (eccellente l’olio extravergine di oliva) e con il pepe: la piperina infatti, il suo principio attivo, ne massimizza l’assorbimento dei nutrienti. Via libera, quindi, ma senza esagerare, alla classica “spolverata finale” prima di servire i vostri piatti. Altra associazione che consigliamo è quella con cavoli e broccoli, i quali contengono isoticianato, un componente capace di aumentare l’assorbimento della curcumina, principio attivo della curcuma.

Conservazione della curcuma
Per non perderne il caratteristico aroma, vi suggeriamo di conservare la curcuma in polvere in barattoli di vetro, non trasparenti, sigillati ermeticamente e al riparo dalla luce solare. Per quella fresca il consiglio è di riporla in frigo, avvolta in un tovagliolo di carta e inserita poi in un sacchetto di plastica: si manterrà per qualche settimana.

Curcuma: controindicazioni ed effetti collaterali

In generale,  la curcuma non presenta particolari controindicazioni. Se assunta in dosi eccessive potrebbe provocare alcuni effetti collaterali, come nausea o acidità gastrica.

  1. Si consiglia di non utilizzare la curcuma se si è allergici anche ad uno solo dei principi attivi.
  2. Se assunta smodatamente può provocare: ulcere, dissenteria, nausea, meteorismo e calcoli.
  3. Se ne sconsiglia l’uso a persone con disturbi emofili, calcoli e donne incinta.

 

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