Fitocomplesso: significato e differenza con il principio attivo

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Roma Medicina Chirurgia Estetica Rughe Filler Cavitazione Peso Dimagrire Pancia Grasso Dietologo Cellulite Pene HD Grasso Pancia Sessuologo Auguri Buon Natale PRODOTTI ERBORISTICI BAMBINI REAZIONI AVVERSECon “fitocomplesso” di una data pianta medicinale si intende un Continua a leggere

Differenza tra principio attivo e fitocomplesso

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Roma Medicina Chirurgia Estetica Rughe Filler Cavitazione Peso Dimagrire Pancia Grasso Dietologo Cellulite Pene HD Grasso Pancia Sessuologo Auguri Buon Natale PRODOTTI ERBORISTICI BAMBINI REAZIONI AVVERSEPrincipio attivo

Con “principio attivo” (in inglese “active ingredient”) in chimica si intende una specifica sostanza dotata di una specifica attività biologica; principio attivo è quindi Continua a leggere

Differenza tra omeopatia, fitoterapia ed erboristeria

MEDICINA ONLINE FARMACO FARMACIA PHARMACIST PHOTO PIC IMAGE PHOTO PICTURE HI RES COMPRESSE INIEZIONE SUPPOSTA PER OS SANGUE INTRAMUSCOLO CUORE PRESSIONE DIABETE CURA TERAPIA FARMACOLOGICOmeopatia

L’omeopatia è una medicina alternativa basata sui principi formulati dal medico tedesco Samuel Hahnemann nella prima metà del XIX secolo. Alla base vi è l’indimostrato “principio di similitudine del farmaco” enunciato dallo stesso Hahnemann. Si tratta di un concetto privo di fondamento scientifico, secondo il quale il rimedio appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata. Tale sostanza, detta anche “principio omeopatico“, una volta individuata viene somministrata al malato in una quantità talmente diluita e dinamizzata che la rende, dal punto di vista scientifico, totalmente inefficace, fatto per cui il nome stesso “farmaco omeopatico” risulta scientificamente scorretto ed è preferibile usare al suo posto la dicitura di “prodotto omeopatico“.

IMPORTANTE: Alcuni prodotti omeopatici comprendono prodotti usati anche nella fitoterapia, in cui si utilizza il principio attivo di una pianta in dosi adeguate: in tale caso il prodotto omeopatico può effettivamente “funzionare” al suo scopo dal momento che alcune piante contengono molecole con efficacia curativa provata scientificamente, come vedremo nel prossimo paragrafo.

Per approfondire:

Fitoterapia

Come già anticipato, nella fitoterapia si utilizza un principio attivo ottenuto da una pianta, cioè la particolare molecola con proprietà curative che può trovarsi in maggiore concentrazione nella radice, nella corteccia, nella foglia, nel fiore o nel frutto. In fitoterapia le droghe vegetali vengono sottoposte a metodi di preparazione di tipo meccanico (frantumazione, triturazione, polverizzazione, spremitura) ed estrattivo (estrazione alcoolica, acquosa, con solventi). I medicinali fisioterapici (fitofarmaci) sono stati ufficialmente approvati dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), che ne ha verificato la loro qualità, efficacia e sicurezza, e sono venduti nelle farmacie e parafarmacie, alcuni dietro presentazione di ricetta medica ed altri come medicinali senza obbligo di prescrizione o medicinali da banco. Detto questo si intuisce che la fitoterapia si avvicina concettualmente di molto alla medicina tradizionale ed infatti la sua efficacia è accettata dalla comunità scientifica internazionale, al contrario dell’omeopatia che è invece riconosciuta come inefficace. I fitoterapici contengono principi attivi estratti dalle piante in dosi ponderali quindi nessuna diluizione omeopatica, ergo, si mantengono le caratteristiche e le proprietà terapeutiche di partenza, al contrario dell’omeopatia. Spesso i fitoterapici affiancano i farmaci “convenzionali” nella cura di alcune malattie, come ad esempio il ginkgo biloba nell’Alzheimer o in alcune patologie oculari, o il ginseng e la maca peruviana per la disfunzione erettile.
I prodotti fitoterapici, pur essendo generalmente sicuri entro i dosaggi consigliati, possono possedere – al pari dei farmaci – alcuni effetti collaterali, tra cui allergie, nausea, vomito, ipertensione, aritmie, nervosismo, inoltre possono interferire con l’azione di altri farmaci. Ad esempio il ginkgo biloba può interferire con i processi di coagulazione del sangue ed è quindi necessaria cautela nella contemporanea somministrazione di farmaci anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, inibitori del MAO e FANS (tipo aspirina).
I prodotti fitoterapici vanno quindi assunti con cautela, soprattutto in particolari categorie, per esempio in gravidanza e nei bambini. In definitiva, pur essendo sostanze naturali, e quindi erroneamente considerate innocue, i fitoterapici vanno assunti solo se necessario e solo dopo consiglio medico.

Leggi anche:

Erboristeria

Abbiamo appena visto che nella fitoterapia si utilizza un principio attivo ottenuto da una pianta, cioè la particolare molecola con proprietà curative che può trovarsi in maggiore concentrazione nella radice, nella corteccia, nella foglia, nel fiore o nel frutto. Contrariamente ai prodotti usati in fitoterapia (chiamati fitofarmaci), i prodotti erboristici non sono medicinali poiché non vantano un’efficacia terapeutica riconosciuta. Ma allora a che servono? Possono contribuire al benessere generale della persona. La sostanza vegetale alla base del prodotto erboristico non si ottiene per estrazione con solventi come accade generalmente con i fitofarmaci: la preparazione avviene attraverso metodi molto semplici, quasi sempre a base di acqua (macerazioni, infusi, decotti). Nonostante ciò, al contrario di quanto spesso si pensi, i prodotti erboristici non sono privi di effetti collaterali; possono, infatti, causare intolleranze, allergie e altri effetti indesiderati. Vanno quindi assunti con cautela, soprattutto in particolari categorie, per esempio in gravidanza e nei bambini.

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Differenza tra omeopatia ed erboristeria

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L’omeopatia è una medicina alternativa basata sui principi formulati dal medico tedesco Samuel Hahnemann nella prima metà del XIX secolo. Alla base vi è l’indimostrato “principio di similitudine del farmaco” enunciato dallo stesso Hahnemann. Si tratta di un concetto privo di fondamento scientifico, secondo il quale il rimedio appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata. Tale sostanza, detta anche “principio omeopatico“, una volta individuata viene somministrata al malato in una quantità talmente diluita e dinamizzata che la rende, dal punto di vista scientifico, totalmente inefficace, fatto per cui il nome stesso “farmaco omeopatico” risulta scientificamente scorretto ed è preferibile usare al suo posto la dicitura di “prodotto omeopatico“.

IMPORTANTE: Alcuni prodotti omeopatici comprendono prodotti usati nella fitoterapia, in cui si utilizza il principio attivo di una pianta in dosi adeguate: in tale caso il prodotto omeopatico può effettivamente “funzionare” al suo scopo dal momento che alcune piante contengono molecole con efficacia curativa provata scientificamente.

Erboristeria

Ricordiamo che nella fitoterapia si utilizza un principio attivo ottenuto da una pianta, cioè la particolare molecola con proprietà curative che può trovarsi in maggiore concentrazione nella radice, nella corteccia, nella foglia, nel fiore o nel frutto. Contrariamente ai prodotti usati in fitoterapia (chiamati fitofarmaci), i prodotti erboristici non sono medicinali poiché non vantano un’efficacia terapeutica riconosciuta. Ma allora a che servono? Possono contribuire al benessere generale della persona. La sostanza vegetale alla base del prodotto erboristico non si ottiene per estrazione con solventi come accade generalmente con i fitofarmaci: la preparazione avviene attraverso metodi molto semplici, quasi sempre a base di acqua (macerazioni, infusi, decotti). Nonostante ciò, al contrario di quanto spesso si pensi, i prodotti erboristici non sono privi di effetti collaterali; possono, infatti, causare intolleranze, allergie e altri effetti indesiderati. Vanno quindi assunti con cautela, soprattutto in particolari categorie, per esempio in gravidanza e nei bambini.

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Vuoi dimagrire? Usa… l’erba!

erboristeria dimagrire erbe

In questo articolo ci occupiamo delle più efficaci erbe per dimagrire: aiuti naturali generalmente sicuri da affiancarsi ad interventi dietetico-comportamentali adeguati (diete ed ovviamente tecniche di medicina e chirurgia estetica).

Le categorie di “erbe” (e corrispettivi integratori alimentari che trovate in parafarmacia) utili per dimagrire sono essenzialmente quattro: quella delle droghe diuretiche, quella delle droghe stimolanti, quella delle droghe ricche di fibre e mucillagini, e quella delle droghe acceleranti il metabolismo. Altri prodotti naturali potenzialmente utili per dimagrire, ma non elencati in questo articolo, sono il chitosano (riduce l’assorbimento dei grassi), la garcinia cambogia (pericarpo del frutto – riduce la sintesi di acidi grassi ed aumenta il senso di sazietà), la banaba e la gymnema (foglie – proprietà ipoglicemizzanti).

Continua la lettura con: https://www.my-personaltrainer.it/integratori/erbe-dimagrire.html

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