Michael Phelps: biografia del più grande olimpionico di tutti i tempi

MEDICINA ONLINE NUOTO OLIMPIADI FOTO MEDAGLIE MEDAGLIERE ORO NUOTA Michael Fred Phelps II (born June 30, 1985) is an American former competitive swimmer the most decorated Olympian of all time, with a total of 28 medals.Il grande nuotatore statunitense Michael Phelps nasce a Baltimora (Maryland, USA) il giorno 30 giugno 1985. E’ l’atleta più titolato nella storia delle Olimpiadi moderne: con 23 medaglie d’oro è l’olimpionico più vincente (davanti a Larisa Latynina, detentrice anche del precedente primato di podi, 18, Paavo Nurmi, Mark Spitz e Carl Lewis, che ne hanno vinte 9); agli ori si aggiungono tre medaglie d’argento e due di bronzo, per un totale di 28 podi. Delle 23 vittorie, 13 sono individuali (un record) e 10 in staffetta; dei 28 podi, 16 sono individuali (altro record, davanti ai 14 di Larisa Latynina). Conquistando otto ori a Pechino 2008 ha raggiunto il più alto numero di medaglie d’oro vinte da un atleta in una singola edizione dei Giochi olimpici, superando il primato di sette ori vinti da Mark Spitz a Monaco di Baviera 1972; quattro anni prima, ad Atene 2004, aveva mancato questo record fermandosi a sei ori e due bronzi.

Come atleta professionista il suo esordio internazionale arriva alle Olimpiadi di Sydney del 2000: dal 1932 il giovanissimo Phelps, a solo quindici anni, è il più giovane nuotatore statunitense a prendere parte ai Giochi Olimpici. In quella edizione dei Giochi non vince nessuna medaglia: inizierà da lì a poco l’interminabile raccolta di successi in ambito mondiale.

A cinque mesi di distanza dagli eventi di Sidney, batte il record del mondo dei 200 farfalla. Lo migliora ulteriormente nel 2001 ai Campionati mondiali di Fukuoka (in Giappone). Nel 2002 ai campionati nazionali statunitensi di Fort Lauderdale, ottiene il record del mondo nei 400 misti, oltre ai record nazionali nei 100 farfalla e nei 200 misti.

L’anno seguente migliora il proprio record sui 400 misti e nel mese di giugno ottiene anche quello dei 200 misti. Non si ferma: nel luglio del 2004 ritocca nuovamente il suo record sui 400 misti durante le selezioni olimpiche americane, che avrebbero portato gli atleti verso i Giochi Olimpici di Atene 2004.

Ed è proprio ad Atene che ha la ferma intenzione di scolpire il proprio nome nella storia dello Sport. Il ragazzo è conscio che in questa disciplina il suo è uno strapotere: nessuno nasconde i paragoni con l’altro grande nuotatore statunitense di sempre, Mark Spitz, che nel 1972 – alle Olimpiadi di Monaco – vinse ben sette medaglie d’oro, un record mai eguagliato da nessuno. Phelps arriva dunque in Grecia con l’intenzione di infrangere il record di Spitz, forte dell’appoggio della squadra statunitense che nelle staffette è da sempre protagonista.

Gareggia in otto specialità diverse: 200 stile libero, 100 e 200 farfalla, 200 e 400 misti, e nelle staffette 4×100 stile libero, 4×200 stile libero e 4×100 misti. Compie un’impresa, ma arriva solo vicino al record di Mark Spitz: vince 6 medaglie d’oro e 2 bronzi (nei 200 stile libero e nella 4×100 stile libero). Con un totale di otto medaglie in una sola olimpiade Phelps eguaglia il record del ginnasta russo Aleksandr Dityatin, ottenuto alle Olimpiadi di Mosca nel 1980.

Relativamente agli eventi di Atene è doveroso riportare alcune annotazioni importanti: nei 400 misti sigla il nuovo record del mondo; nella finale dei 100 farfalla batte il connazionale Ian Crocker per soli quattro centesimi di secondo; il nuotatore che si piazza meglio nella gara individuale è solito compiere la corrispondente frazione nella staffetta 4×100 misti, ma Phelps esausto per le molte gare cede la frazione a farfalla a Crocker: la squadra statunitense vincerà la gara stabilendo il record del mondo, ma poiché, anche mancando nella finale, aveva partecipato alle gare di qualificazione della staffetta mista, a Phelps viene assegnata la medaglia d’oro assieme ai compagni che hanno disputato la gara finale.

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Nel 2005 partecipa ai campionati mondiali di Montreal, Canada, vincendo quattro titoli: due individuali (200 stile libero e 200 misti) e due in squadra (4×100 e 4×200 stile libero).

Due anni dopo (2007) ai mondiali di nuoto di Melbourne in una sola settimana di gare stabilisce cinque primati mondiali: nei 200 stile libero (frantuma il precedente primato dell’australiano Ian Thorpe), nei 200 farfalla , nei 200 misti, nella staffetta 4×200 stile libero, e infine nei 400 misti. Altre due medaglie d’oro giungono dai 100 farfalla e dalla staffetta 4×100 stile libero. In totale porta a casa un numero complessivo di sette medaglie d’oro conquistate. L’obiettivo dichiarato delle otto medaglie d’oro sfuma a causa della squalifica della squadra americana dalla staffetta 4×100 misti, avvenuta nella batteria di qualificazione per una partenza anticipata di Ian Crocker.

La sua rincorsa a Mark Spitz è uno dei temi più forti delle Olimpiadi cinesi di Pechino 2008. Il 10 agosto vince l’oro nei 400m misti stabilendo il record del mondo. Si ripete il giorno dopo con la vittoria ed il record del mondo nella staffetta 4x100m stile libero. Il 12 agosto vince l’oro nella prova dei 200m stile libero, segnando un nuovo tempo mondiale. Due ori il giorno successivo, sia nei 200m farfalla sia nella staffetta 4x200m stile libero: ancora con due nuovi record del mondo. Il 15 agosto domina la finale dei 200m misti conquistando anche in questa gara oro e primato mondiale. Il giorno dopo vince i 100m farfalla per un solo centesimo (questa volta senza record del mondo). Con questa medaglia eguaglia l’incredibile primato che era di Spitz. Ma il 17 agosto arrivano un nuovo record e l’ottavo oro nella finale della 4x100m misti.

Michael Phelps entra definitivamente nell’albo delle leggende olimpiche come l’atleta che ha vinto più medaglie d’oro in una singola olimpiade. Diventa anche l’atleta ad aver vinto più medaglie olimpiche in carriera (sedici), superando il ginnasta sovietico Nikolay Andrionov.

Un po’ di clamore ha suscitato poi la sua rivelazione che la sua dieta conta circa 12000 calorie giornaliere, quasi sei volte la quantità standard di un uomo adulto.

Un record che gli è sempre sfuggito è quello dei 100 metri farfalla: arriva finalmente nel mese di luglio 2009, nel corso dei campionati americani, quando Phelps ferma il cronometro sui 50″22. Il precedente primato mondiale era del 2005 e apparteneva a Ian Crocker (anch’egli statunitense).

Alle Olimpiadi di Londra 2012 infrange un altro record: il 31 luglio ottiene un oro nei 4×200 stile e un argento nei 200 farfalla, raggiunge la quota totale di 19 medaglie olimpiche vinte in carriera entrando nella storia dei Giochi e dello sport come l’atleta più medagliato di sempre; incrementa poi il suo record nei giorni successivi portando il totale delle medaglie a 22.

Nel settembre del 2014 viene fermato e arrestato per guida in stato di ubriachezza: in seguito a questo fatto viene sospeso per sei mesi dalla federazione nuoto statunitense; per effetto della sospensione salterà i mondiali di nuoto del 2015 (6 anni prima venne fotografato mentre fumava uno spinello e venne sospeso per tre mesi).

Torna alle Olimpiadi nel 2016 a Rio de Janeiro. Vince tre altre gare consolidando ancor più la sua leggenda: 22 ori olimpici in carriera. Quarto oro di fila, in quattro edizioni delle Olimpiadi consecutive, nei 200 misti.

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Federica Pellegrini: la più grande nuotatrice italiana di tutti i tempi

MEDICINA ONLINE Federica Pellegrini nasce a Mirano (Venezia) il giorno 5 agosto 1988. Inizia a nuotare nel 1995 Swimming World Championships NUOTO NUOTATRICE RECORD MONDO MONDIALE 200 METRI STILE LIBEROFederica Pellegrini nasce a Mirano (Venezia) il giorno 5 agosto 1988. Inizia a nuotare nel 1995 e dopo i primi successi conseguiti sotto la guida di Max Di Mito alla Serenissima Nuoto di Mestre, passa alla DDS di Settimo Milanese, trasferendosi a Milano da Spinea (VE), paese dove è cresciuta assieme alla famiglia. Nel corso del 2004, nonostante i suoi sedici anni, emerge a livello nazionale tanto da essere inserita nella squadra olimpica che volerà ad Atene.

Gli anni 2000
Ai Giochi Olimpici del 2004 vince una medaglia di argento nei 200 metri stile libero: si tratta del ritorno sul podio olimpico di una nuotatrice italiana dopo 32 anni di distanza; l’ultima prima di lei fu Novella Calligaris. Nelle semifinali della stessa gara, Federica Pellegrini realizza il miglior tempo della competizione, superando anche il precedente record nazionale. Diventa così la più giovane atleta italiana a salire su un podio olimpico individuale. Ad Atene gareggia anche nei 100 metri stile libero, ma arriverà solo decima, senza raggiungere la finale.

Ai mondiali di nuoto di Montreal (Canada) 2005, ripete lo stesso risultato di Atene, ottenendo il secondo posto nei 200 stile libero. Mentre la medaglia di Atene era per tutti uno straordinario successo, questo nuovo risultato suscita in lei una grande delusione, per non essere riuscita a vincere. In questa occasione viene fuori tutto il carattere combattivo di Federica, perfezionista ed estremamente competitiva, che continuerà per la sua strada con ancora più grinta. Nel 2006 arriva il momento degli Europei di Budapest (Ungheria), ma l’atleta si presenta in uno stato di forma precario a causa di un problema alla spalla. Partecipa solo alla gara dei 200 stile libero ma si ferma alle batterie.

Dopo gli europei ungheresi decide di cambiare allenatore: passa da Massimiliano Di Mito ad Alberto Castagnetti, Commissario Tecnico della nazionale e head-coach del Centro Federale di Verona. Tesserata per il Circolo Canottieri Aniene Roma, vive e si allena a Verona, presso il Centro Federale. Arriva il giorno del riscatto: Federica con la squadra italiana vola in Australia ai mondiali di Melbourne del 2007. Il 24 marzo stabilisce il record italiano nei 400 stile libero. Tre giorni dopo ottiene il record del mondo nella semifinale dei 200 stile libero, battuto però meno di 24 ore dopo dalla francese Laure Manaudou nella finale che la vedrà terza.

Piena di contraddizioni, sogni e desideri, come sono le ragazze della sua età, ha scritto un libro (insieme a Federico Taddia) che è un po’ diario un po’ cronaca delle sue giornate, in cui svela i suoi segreti, racconta i suoi sogni e spiega la sua visione della vita. Uscito nel 2007 il libro si intitola “Mamma, posso farmi il piercing?”. Molto attiva anche nel sociale Federica Pellegrini è testimonial ADMO e ambasciatrice nei progetti che coinvolgono tematiche legati ai disturbi alimentari. Fidanzata con il nuotatore italiano Luca Marin (la sua ex compagna è la francese Manaudou), nel 2008 l’appuntamento è con le Olimpiadi di Pechino. Ma prima ci sono gli Europei che si svolgono ad Eindhoven (Olanda): qui dopo la profonda delusione per la squalifica dalla sua gara regina, i 200 stile libero, Federica si riprende appieno conquistando un argento e un bronzo in due staffette, rispettivamente 4×100 e 4×200 stile libero. Autrice di una grande prestazione nei 400 stile libero, Federica esce dalla competizione con in tasca soprattutto l’oro e il record del mondo.

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Volata a Pechino per le Olimpiadi, festeggia i vent’anni di età a pochissimi giorni dall’inizio dei Giochi. L’11 agosto nella gara dei 400 stile libero conclude soltanto quinta, nonostante in qualifica abbia fatto registrare il nuovo record olimpico; nel pomeriggio dello stesso giorno realizza il record del mondo nella batteria di qualificazione dei 200 stile libero. Il 13 agosto è medaglia d’oro nei 200 con un nuovo record del mondo. Alla fine dell’anno partecipa agli europei in vasca corta (25 metri) a Rijeka (Croazia), dove vince l’oro nei 200 stile libero frantumando il precedente record mondiale. Nel giorno della festa delle donne, l’8 marzo 2009, ai campionati assoluti italiani di Riccione fa fermare il cronometro a 1’54″47, frantumando il suo stesso record mondiale. Alla fine del mese di giugno si aprono a Pescara i Giochi del Mediterraneo: Federica sorprende se stessa conquistando oro e record del mondo nei 400 stile libero.

Arriva il momento dei mondiali casalinghi: ai campionati di Roma 2009 nei 400 stile libero vince l’oro e stabilisce record del mondo in 3’59″15: Federica Pellegrini è la prima donna nella storia del nuoto a nuotare questa distanza in meno di 4 minuti; pochi giorni dopo vince un altro oro frantuma un altro record, quello dei 200 stile libero. Agli europei del 2010 a Budapest vince un oro nei 200 stile libero.

Gli anni 2010
La relazione con il collega Marin termina nel 2011, anno in cui altre medaglie d’oro arrivano in modo straordinario: l’occasione sono i mondiali di nuoto di Shanghai (Cina); Federica vince nei 400 e nei 200 stile libero: entra nella storia per essere la prima nuotatrice a ripetersi nei 400 e nei 200 sl in due mondiali consecutivi.

Dopo una relazione sentimentale con il pesarese Filippo Magnini e dopo una deludente esperienza alle Olimpiadi di Londra 2012 – deludente peraltro per tutto la squadra azzurra che dal 1984 torna per la prima volta a casa senza medaglie – Federica torna sul podio ai mondiali di Barcellona 2013, vincendo la medaglia d’argento dietro l’americana Missy Franklin. Torna a vincere i 200 stile libero quando a metà dicembre 2013, in Danimarca, giunge prima – davanti alla francese Charlotte Bonnet e alla russa Veronika Popova – ai campionati europei di vasca corta di Herning. Agli europei 2014 di Berlino compie un’impresa nell’ultima frazione della staffetta 4×200 stile libero che porta l’Italia a vincere l’oro. Pochi giorni dopo ottiene la medaglia d’oro nei 200 stile libero.

Nell’agosto 2015 partecipa ai mondiali di nuoto di Kazan, in Russia: nel giorno in cui festeggia 27 anni ottiene un argento nella “sua” distanza dei 200 metri stile libero (dietro il fenomeno Katie Ledecky); la cosa straordinaria risiede però nel fatto che la stessa medaglia nella stessa gara, arriva 10 anni dopo la sua prima. Nessuna nuotatrice al mondo è mai riuscita ad andare a podio nei 200 mt sl, per sei mondiali consecutivamente. Alla fine del 2015 vince l’oro nei 200 stile libero in vasca corta agli europei di Netanya, in Israele. Ad aprile del 2016 viene scelta come portabandiera per l’Italia alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Sfila con la bandiera in mano proprio nel giorno del suo 28° compleanno.

Nella finale dei 200 metri arriva quarta: la delusione traspare nelle sue prime dichiarazioni che fanno presagire l’annuncio del suo ritiro dalle attività agonistiche. Tuttavia Federica torna sui suoi passi e conferma qualche settimana dopo di volersi dedicare al nuoto fino ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Alla fine del 2016 partecipa ai mondiali di nuoto in vasca corta che si svolgono in Canada. A Windsor vince un oro che ancora le mancava in carriera: arriva prima nei 200 stile libero in vasca da 25 metri. Nel mese di luglio del 2017, ai mondiali di nuoto di Budapest, torna sul gradino più alto del podio, di nuovo oro nei 200 sl. Compie un’impresa storica: è la prima nuotatrice – maschio o femmina – a vincere una medaglia mondiale per la stessa disciplina per sette volte di seguito (3 ori, 3 argenti, 1 bronzo). Nella finale ungherese mette dietro di sé la super campionessa americana Ledecky, che fa registrare la sua prima sconfitta in una finale individuale.

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Roberto Baggio: il “divin codino” che ha incantato il mondo del calcio

MEDICINA ONLINE ROBERTO BAGGIO DIVIN CODINO BUDDISTA CALCIO CAMPIONE PALLONE USA 94 RIGORE SBAGLIATO NAZIONALE JUVENTUS SQUADRE TROFEI VINTI CAMPIONATORoberto Baggio, uno dei più grandi campioni che l’Italia abbia avuto, uno dei più noti a livello mondiale, nasce il 18 febbraio 1967 a Caldogno, in provincia di Vicenza.

E’ un ragazzino quando il padre tenta di trasmettergli l’amore per il ciclismo. Ma Roberto giocava a calcio e lo faceva già con grande fantasia, tecnica ed estro. Inizia a giocare nella squadra della sua città. All’età di 15 anni passa al Vicenza, in serie C. Non ancora maggiorenne, nella stagione 1984/85, segna 12 reti in 29 partite e aiuta la squadra a passare in serie B. Alla serie A non sfugge il talento di Roberto Baggio: viene ingaggaiato dalla Fiorentina.

Esordisce nella massima serie il 21 settembre 1986 contro la Sampdoria. Il suo primo gol arriva il 10 maggio 1987, contro il Napoli. L’esordio in nazionale risale al 16 novembre 1988, contro l’Olanda. Rimane con la Fiorentina fino al 1990, diventando sempre più il simbolo di un’intera città calcistica. Come è prevedibile il distacco è traumatico, soprattutto per i tifosi toscani, che vedono volare il propro beniamino a Torino, dagli odiati nemici della Juventus.

Arriva poi l’appuntamento importantissimo dei mondiali casalinghi di Italia ’90. Sono queste le notti magiche di Totò Schillaci e Gianluca Vialli. Roberto Baggio inizia il suo primo mondiale in panchina; nella terza gara il CT Azeglio Vicini fa entrare Baggio per farlo giocare in coppia con lo scatenatissimo Schillaci. Contro la Cecoslovacchia segna una rete memorabile. L’Italia grazie anche ai gol di Baggio arriva in semifinale dove trova l’Argentina del temutissimo Diego Armando Maradona, che eliminerà gli azzurri ai calci di rigore.

Con la Juventus Baggio segna 78 reti in cinque campionati. Sono questi gli anni in cui raggiunge l’apice della sua carriera. Nel 1993 vince il prestigiosissimo Pallone d’Oro, nel 1994 il premio FIFA World Player. Con la maglia bianconera vince uno scudetto, una coppa Uefa e una coppa Italia.

Sulla panchina che guida gli azzurri ai mondiali USA ’94 siede Arrigo Sacchi. Baggio è attesissimo e non delude. Sebbene i rapporti con l’allenatore non siano felici, gioca 7 partite segnando 5 reti, tutte importantissime. L’Italia arriva in finale dove trova il Brasile. La partita finisce in pareggio e ancora una volta il risultato viene affidato alla lotteria dei rigori. Baggio, uno degli eroi di quest’avventura mondiale, è l’ultimo a dover tirare: il suo tiro finisce sopra la traversa. La coppa è del Brasile. Una scena che nessun appassionato di calcio italiano potrà mai dimenticare.

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La Juventus decide di puntare sul promettente giovane Alessandro Del Piero e Baggio viene ceduto al Milan. Gioca solo due stagioni in rossonero, dove viene considerato solo un sostituto. Fabio Capello non riesce a inserirlo nei suoi schemi e anche se alla fine vincerà lo scudetto, il contributo di Baggio al Milan sembrerà trascurabile.

Baggio accetta così l’offerta che arriva da Bologna. Si ritrova a giocare con i rossoblu per l’inconsueto (per lui) obiettivo della salvezza; tuttavia il Bologna gioca un ottimo campionato e Baggio sembra tornato superlativo. Ancora una volta vive una poco serena situazione con il suo allenatore di turno, Renzo Ulivieri, per guadagnare un posto da titolare. Baggio minaccia di andarsene ma la società riesce a mettere d’accordo i due. Arriverà a segnare 22 reti in 30 partite, il suo record personale. Il Bologna si salva con disinvoltura e Roberto Baggio viene convocato per il suo terzo mondiale.

Ai mondiali di Francia ’98 Baggio è considerato riserva del fantasista Alessandro Del Piero che però delude le aspettative. Baggio gioca 4 partite e segna 2 reti. L’Italia arriva fino ai quarti dove viene eliminata dalla Francia che poi vincerà il prestigioso torneo.

Il presidente Massimo Moratti, da sempre appassionato estimatore di Roberto Baggio, gli offre di giocare nell’Inter. Per Baggio è una grande possibilità di rimanere in Italia e giocare di nuovo ai massimi livelli. I risultati sono però altalenanti. In Champions League, a Milano, Baggio segna al Real Madrid permettendo all’Inter di passare il turno. Ma pochi giorni dopo la qualificazione il tecnico Gigi Simoni, con cui Baggio ha un ottimo rapporto, viene sostituito. La stagione volgerà verso un tracollo.

Il secondo anno di Baggio con l’Inter è segnato dai difficili rapporti con il nuovo tecnico Marcello Lippi. I due si ritrovano dopo l’avventura juventina, ma Lippi esclude Baggio dai titolari. Ancora una volta si ritrova a partire dalla panchina. Nonostante ciò, appena ha la possibilità di giocare dimostra tutto il suo talento, segnando reti decisive.

I rapporti con Marcello Lippi però non migliorano. Scaduto il contratto con l’Inter, Baggio accetta l’offerta del neopromosso Brescia. Con questa maglia, sotto la guida del veterano allenatore Carlo Mazzone, Roberto Baggio arriva a siglare la sua rete numero 200 in serie A, entrando con grande merito nell’olimpo dei goleador, insieme a nomi storici quali Silvio Piola, Gunnar Nordhal, Giuseppe Meazza e José Altafini. Chiude la sua carriera con il Brescia il 16 maggio 2004; al suo attivo vi sono 205 reti in serie A e 27 reti in 56 partite giocate con la maglia della nazionale.

Devoto buddhista dai tempi di Firenze, soprannominato “Divin Codino”, ha inoltre scritto un’autobiografia: “Una porta nel cielo”, pubblicata nel 2001, dove racconta il superamento dei periodi difficili, come è tornato più forte in seguito ai gravi infortuni, e dove approfondisce i suoi difficili rapporti con i passati allenatori, ma anche elogiando le doti di altri tra cui Giovanni Trapattoni, Carlo Mazzone e Gigi Simoni.

Nell’estate del 2010 torna sulle prime pagine dei giornali in due occasioni: si reca in ritiro a Coverciano per conseguire il patentino di allenatore di terza categoria e viene candidato a livello federale per ricoprire compiti manageriali.

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Usain Bolt: biografia dell’uomo più veloce del mondo

MEDICINA ONLINE Usain Bolt's Olympic Smile Mid-RaceUsain Bolt nasce a Trelawny (Giamaica) il giorno 21 agosto 1986, da Jennifer e Wellesley Bolt. Il suo nome completo è Usain St. Leo Bolt. Per il suo talento, in accordo al suo cognome, è soprannominato “Lightning Bolt“, termine che in lingua inglese significa fulmine o saetta. Le sue grandi doti atletiche si fanno notare fin dai primi anni: giovanissimo pratica diversi sport, soprattutto il cricket. Entrato nella William Knibb Memorial High School, l’allenatore di cricket nota le doti da velocista che Usain possiede, così decide di farlo partecipare alle gare di atletica leggera. Va sottolineato come in Giamaica tutti i ragazzini corrano per diventare velocisti, al pari di quanto in Italia i giovanissimi sognano una carriera da calciatore e negli U.S.A. un futuro da cestista.

Usain Bolt è stato il primo uomo nella storia delle Olimpiadi a vincere, nel 2008, sia i 100 che i 200 metri realizzando tempi record. Quattro anni più tardi, il velocista giamaicano è stato il primo atleta a riuscire a vincere due medaglie d’oro in due Olimpiadi consecutive ed il primo uomo nella storia a raggiungere tre record del mondo in un unico appuntamento dei Giochi Olimpici. Nato in Giamaica il 21 agosto 1986, fin da piccolo gioca a cricket e corre veloce.

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Bolt comincia a concentrarsi sullo sprint sotto la guida di Pablo McNeil, ex atleta Olimpico. Già a 14 anni, conquista i primi fan correndo alla velocità della luce; nel 2001 vince la sua prima medaglia d’argento in un campionato del liceo correndo i 200 metri. All’età di 15 anni, Usain Bolt si affaccia sulla scena mondiale: ai Campionati del Mondo Junior del 2002 a Kingston, in Giamaica, vince i 200 metri. Diventa così la più giovane medaglia d’oro juniores mondiale. Le gesta di questo ragazzino impressionano il mondo di atletica, che gli affibbia il soprannome “Lightning Bolt“.

Nonostante un fastidioso infortunio al bicipite femorale, Bolt viene scelto come membro della squadra giamaicana per le Olimpiadi di Atene 2004, ma viene eliminato al primo turno dei 200 metri. Usain Bolt si rifa subito dopo, raggiungendo il vertice delle classifiche mondiali nel 2005 e 2006. Nel 2007 batte il record nazionale di 200 metri e guadagna due medaglie d’argento ai Mondiali di Osaka, in Giappone. Alle Olimpiadi di Pechino, nel 2008, Bolt vince la gara dei 200 metri e corre in scioltezza anche i 100 sbaragliando tutti: è suo il record del mondo con 9,69 secondi.

Alle Olimpiadi del 2012, tenutesi a Londra, Bolt si ripete: dopo i 200, ottiene la sua quarta medaglia d’oro olimpica nella gara dei 100 metri maschile, con un tempo di 9,63 secondi, nuovo record olimpico. Usain Bolt conquista di nuovo il titolo mondiale dei 100 metri l’11 agosto 2013, dopo che aveva perso lo stesso titolo nel 2011. Nel corso del 2015 ha qualche problema fisico che condiziona il suo rendimento, ma riesce comunque a vincere i 100 metri nella gara di celebrazione dei Giochi Olimpici di Londra.

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L’altezza media mondiale nel 2017 di maschi e femmine [TABELLA]

MEDICINA ONLINE TALL SHORT MAN GIRL WOMAN BOY ALTEZZA STATURA AUMENTARE AUMENTO ALTEZZA CENTIMETRI LUNGHEZZA MONDO MEDIA ITALIANA ITALIA MONDO MEDIA PER REGIONE OSSA ORMONI GH CRESCITA PUBERTA SALDATURA OSSEA.jpgDal punto di vista della specie umana in generale, senza quindi la distinzione uomo-donna, l’altezza standard mondiale nel 2017 è considerata 165 cm e può variare tra i 135 cm (-20% dell’altezza standard) e i 200 cm (+20% dell’altezza standard). L’altezza standard di 165 cm non è la media vera e propria, vista l’impossibilità di misurare ogni singolo individuo del pianeta, tuttavia è considerata la più verosimile dal punto di vista medico.

L’altezza media può variare fortemente da nazione a nazione: ad esempio gli europei ed i nord-americani, solitamente, sono più alti degli africani, anche grazie a un tenore di vita migliore. Le medie più alte al mondo si registrano, oggi, nella Serbia e nel Montenegro, sulle Alpi Dinariche. Le più basse, invece, sono nel Sud-Est Asiatico. Si registrano delle diminuzioni, rispetto alle loro aree geografiche, in Corea del Nord, Messico, in Portogallo e in Perù. La statura media mondiale tra 18 e 24 anni è invece di circa 175 cm negli uomini e di 170 cm nelle donne.

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L’altezza in Sardegna

In Sardegna negli ultimi 60 anni secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), si è registrata la crescita di statura media più alta al mondo tra le nuove generazioni, questo secondo diversi ricercatori è riferibile a diversi fattori tra i quali: selezione, movimenti migratori, dieta. Per quanto riguarda il fattore della selezione sessuale uno studio effettuato sulla popolazione di Alghero ha dimostrato che i maschi adulti più alti potrebbero avere maggiori probabilità di sposarsi e quindi di riprodursi rispetto ai maschi adulti di statura bassa, tuttavia non è del tutto chiaro il fenomeno della selezione sessuale nell’uomo, visto che per contro, le femmine adulte di statura medio bassa hanno maggior probabilità di avere prole rispetto alla controparte di statura alta, ciò presuppone che vi siano complesse regolazioni genetiche e ambientali che regolano la crescita ossea, fattori non riconducibili alla sola statura dei genitori. Inoltre è stato proposto che anche l’eradicamento della malaria nel secondo dopoguerra abbia contribuito a questo innalzamento; la teoria è confermata dal fatto che l’abbassamento di statura corrispose alla venuta dei Cartaginesi in Sardegna che portarono con loro il plasmodio della malaria che provocò un’epidemia costante per oltre due millenni, compromettendo lo sviluppo fisico delle popolazioni insediate nelle zone malariche (la statura media maschile in età nuragica, precedente alla diffusione della malaria, era pari a 1,66 m quindi superiore di 3–4 cm rispetto a quella dei sardi del 1850). Le statistiche rivelano che, nell’arco temporale 1894-1990, la popolazione sarda ha avuto un incremento di statura di 1,13 cm/decennio, contro l’1,06 cm/decennio del resto d’Italia, inoltre secondo le analisi antropometriche realizzate sui soldati di leva negli ultimi 60 anni, si nota che la popolazione maschile sarda è quella che ha subito un incremento di statura media superiore rispetto al resto degli italiani, confermando che tale innalzamento è da imputare in parte anche alla scomparsa del morbo della malaria.

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Europa

Nel Vecchio Continente si notano divergenze tra il nord e il sud dell’Europa. In Scandinavia l’altezza media è di 1,78 – 1,79 m per gli uomini e di 1,66 m per le donne. Da notare che gli antichi abitanti della penisola Scandinava, i sami (o lapponi), siano la popolazione più bassa di statura in Europa, con 157 cm di media. Importante anche sottolineare che i finlandesi, che abitano più a nord rispetto agli abitanti della Svezia e della Norvegia, concentrati nelle aree meridionali della Scandinavia, sono più bassi: 3 cm in meno gli uomini, 2,5 cm in meno le donne. In realtà la minore statura in Finlandia è da attribuirsi a differenze genetiche: i finlandesi, infatti, sebbene attualmente presentino caratteristiche somatiche simili a quelle delle altre popolazioni vicine, derivano da una popolazione che si stabilì, secoli fa, nella regione scandinava e in quella corrispondente all’attuale Ungheria. Ungheresi e finlandesi parlano infatti una lingua per molti versi simile, appartenente al ceppo ugro-finnico. Restando a nord, nell’Europa orientale (Russia) si rilevano 1,76 m per gli uomini e 1,64 m per le donne. Nell’Europa centro-settentrionale e atlantica l’altezza media scende rispetto alla Russia: i francesi sono alti in media 175,5 cm per gli uomini, e 163 m per le donne, mentre gli inglesi misurano rispettivamente 1,76 m e 1,62 m, dati comunque simili tra loro che danno una media matematica tra Francia e Regno Unito (analogamente a quanto fatto per i paesi scandinavi) di 175,75 cm per gli uomini (3,25 cm in meno degli scandinavi) e 162,5 cm per le donne (3,5 cm in meno delle scandinave). L’Europa meridionale registra, rispetto a Francia e Regno Unito, un ulteriore lieve abbassamento della statura media. Gli uomini (media tra italiani e spagnoli) misurano 175 m di media , mentre le donne hanno una statura media di 1,62.5 m. La palma degli europei più alti tocca proprio a una regione meridionale europea: le Alpi Dinariche, vale a dire le regioni costiere del Montenegro, con un’altezza media di ben 183 cm tra gli uomini e 172 cm per le donne. Questa eccezione dà ragione alle ipotesi dell’esistenza di un particolare fenotipo umano: quella che era un tempo detta razza dinarica, indicabile oggi non più con il termine ‘razza’ ma come ceppo appartenente all’Aplogruppo I (Y-DNA). Ecco, riassumendo le medie, uomini e donne delle varie aree geografiche d’Europa:

  • Europa settentrionale (Scandinavia) = 179,7 cm (U); 166 cm (D)
  • Europa nord-orientale (Russia) = 176 cm (U); 164 cm (D)
  • Europa centro-atlantica = 179 cm (U); 166 cm (D)
  • Europa meridionale = 177,8 cm (U); 165 cm (D)
  • Alpi Dinariche = 183 cm (U); 172 cm (D)

America

Negli Stati Uniti, un uomo adulto è alto in media 176 cm, mentre una donna misura 162 cm. In Canada la situazione è pressoché identica: 174 cm di statura per gli uomini, e 162 cm per le donne. Da notare che negli USA, la popolazione del Messico che vi risiede è più bassa della media nazionale: un messicano statunitense è alto in media 169 cm (7 cm più basso di un WASP), le donne 158 cm (4 cm in meno delle americane bianche). Per quanto riguarda il Brasile, il dato è di 169 cm per gli uomini e 160 cm per le donne. Leggera flessione nell’America Latina, soprattutto in Perù, e nella zona artica rispetto agli Stati Uniti e al Canada.

Record

Al momento il record di uomo più alto della storia è dello statunitense Robert Wadlow, alto 2,72 m. Celebri anche Don Koehler (249 cm), e Suleiman Ali Nashnush che, con i suoi 245 cm, è stato il giocatore più alto della storia del basket.

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Asia e Oceania

Nel continente asiatico le altezze medie sono molto differenti a seconda della regione. Se in Medio Oriente la media si aggira intorno ai 170 cm, in Indonesia gli uomini sono alti mediamente 158 cm (come le donne giapponesi) con individui di entrambi i sessi che non superano 1,50 m. In Giappone la media per le persone di sesso maschile è 171 cm. In generale si può dire che c’è un calo nell’intero Sud-Est asiatico rispetto al Medio Oriente, alla Cina e all’ex Unione Sovietica. Le nazioni appartenenti all’arcipelago che separa l’Asia dal continente oceanico hanno la statura media più bassa del pianeta. Da sottolineare la differenza, invece, tra il Corea del Nord e il Corea del Sud, nonostante siano due nazioni che occupano la stessa regione, è mediamente di 7 cm a vantaggio dei Sudcoreani (1.78 m). In Australia la media è 1,78 m per gli individui di sesso maschile, 1,63 per quello femminile. In Nuova Zelanda scende di 2 cm la media degli uomini (1,76 m), mentre le donne sono mediamente più alte di 1 cm (1,64 m).

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Africa

In Africa esistono popoli con un’altezza fuori dal comune: ne sono un esempio i Pigmei, mediamente alti attorno 1,40 m, i Dinka o i Tutsi che non di rado superano i due metri o, ancora, i Maasai, alti quasi quanto i Watussi. La media si aggira intorno ai 170 cm per gli uomini a causa di una grande diversità di statura tra i vari individui. Le nazioni con la statura media più alta sono quelle che sorgono intorno al fiume Nilo, tra cui Egitto e Sudan. Questo fiume ha infatti permesso alle popolazioni locali uno stile di vita migliore rispetto al resto dell’Africa. Nel Sud-Est africano si registrano invece le stature più basse, anche inferiori a 1,65 m, con l’eccezione del Madagascar, in cui gli uomini superano anche 1,70 m. Le stature medie sono più alte nell’Africa del Nord rispetto a quella centrale.

I dati raccolti nella tabella sono tratti da fonti disparate, e hanno fine esclusivamente illustrativo.

Sistema metrico Sistema anglosassone Altri dati inerenti alle statistiche
Stato Uomini Donne Uomini Donne Fascia di età Tipo ricerca Anno
Albania 173 cm 166 cm 5 ft 10 in 5 ft 5 in 20-24 Misurazione
Arabia Saudita 173,6 cm 160 cm 5 ft 9 in 5 ft 4 in
Argentina 174 cm 162 cm 5 ft 8 in 5 ft 3 in 19 Misurazione 1998-2001
Australia 178,2 cm 163,7 cm 5 ft 10,2 in 5 ft 5 in 18-64 Misurazione 1995
Austria 179,6 cm 167,1 cm 5 ft 10,7 in 5 ft 6 in 21-25 Sondaggio 1997-2002
Azerbaigian 171,8 cm 165,4 cm 5 ft 8 in 5 ft 5 in Dai 16 in su Misurazione 2005
Bahrein 166,6 cm 155,7 cm 5 ft 5 in 5 ft 3 in Dai 19 in su Misurazione 2002
Belgio 179 cm 167 cm 5 ft 10 in 5 ft 6 in 17 Misurazione
Brasile 169 cm 158 cm 5 ft 7 in 5 ft 2 in 21-65 Misurazione 2016
Camerun 170,6 cm 161,3 cm 5 ft 7 in 5 ft 4 in Dai 18 in su Misurazione 2003
Canada 174 cm 162 cm 5 ft 9 in 5 ft 3 in Dai 18 in su Misurazione 2005
Chile 167,3 cm 159,4 cm 5 ft 7 in 5 ft 1 in Misurazione 2004
Cina 173 cm 160 cm 5 ft 7 in 5 ft 3 in Dai 18 in su Misurazione 2012
Colombia 170,6 cm 158,6 cm 5 ft 7 in 5 ft 2 in 18-22 Misurazione 2002
Corea del Nord 172 cm 159 cm 5 ft 5 in 5 ft 1 in 20-39 Misurazione 2012
Corea del Sud 178 cm 160 cm 5 ft 8 in 5 ft 3 in 19 Misurazione 2012
Costa d’Avorio 170 cm 159 cm 5 ft 7 in 5 ft 3 in 18-24 Misurazione 1985-1987
Cuba 172 cm 163 cm 5 ft 9 in 5 ft 4 in
Danimarca 180 cm 5 ft 11 in 19 Misurazione 1985-1987
Estonia 175 cm 5 ft 9 in 17 Misurazione solo degli uomini 2004
Etiopia 169 cm 155 cm 5 ft 7 in 5 ft 1 in
Filippine 163,5 cm 151,8 cm 5 ft 4 in 5 ft 0 in 20-39 Misurazione 2003
Finlandia 177 cm 165,5 cm 5 ft 10,5 in 5 ft 5 in 15-64 Sondaggio 2004
Francia 176,6 cm 163 cm 5 ft 9,5 in 5 ft 4,5 in 20-39 Misurazione 2001
Gambia 168 cm 158 cm 5 ft 6 in 5 ft 2 in 21-49 Misurazione
Germania 179 cm 166 cm 6 ft 1 in 5 ft 8 in Dai 18 in su Misurazione 2010
Ghana 170,2 cm 158,5 cm 5 ft 7 in 5 ft 2 in 18-24 Misurazione 2013-2014
Giamaica 172 cm 161 cm 5 ft 8 in 5 ft 3 in 20 Misurazione 1994–1996
Giappone 171 cm 160 cm 5 ft 7,1 in 5 ft 2,4 in 17 Misurazione 2012
Grecia 180,8 cm 166 cm 5 ft 11,1in 5 ft 5 in 18-24 Misurazione 2016
Hong Kong 172,5 cm 159 cm 5 ft 7 in 5 ft 3 in 18-30
India 161,2 cm 152,1 cm 5 ft 4 in 4 ft 12 in Dai 17 in su Misurazione 2007
Indonesia 158 cm 147 cm 5 ft 2 in 4 ft 10 in Dai 50 in su Sondaggio 2007
Iran 173 cm 157,2 cm 5 ft 7 in 5 ft 1 in Dai 18 in su Misurazione 2005
Iraq 165,4 cm 155,8 cm 5 ft 5 in 5 ft 1 in 18-44 Misurazione 2005
Islanda 180,9 cm 167,6 cm 5 ft 10 in 5 ft 6 in 20
Israele 173,5 cm 162,5 cm 5 ft 9 in 5 ft 4,2 in 20-30 Misurazione Tra gli anni 1980-2000
Italia 177 cm 164 cm 5 ft 9,5 i 5 ft 4,5 18 – 24 Misurazione 2016
Lituania 181,3 cm 167,5 cm 5 ft 11,3 in 5 ft 6 in 18 Misurazione 2005
Lussemburgo 179 cm 166,5 cm 5 ft 9 in 5 ft 5 in 15-25
Malesia 164,7 cm 153,3 cm 5 ft 4 in 5 ft 1 in Dai 20 in su Misurazione 1996
Mali 171,3 cm 160,4 cm 5 ft 7,5 in 5 ft 3 in Dai 18 in su Misurazione 1992
Moldavia 179,3 cm 167,4 cm 5 ft 10,5 in 5 ft 5 in Reclute esercito Misurazione 2004
Malta 169 cm 159 cm 5 ft 6,5 in 5 ft 2,6 in Dai 18 in su Misurazione 2003
Marocco 172 cm 160 cm 5 ft 8 in 5 ft 3 in
Messico 165 cm 151 cm 5 ft 4,2 in 4 ft 11 in Dai 50 in su Misurazione 2001
Mongolia 168 cm 158 cm 5 ft 6 in 5 ft 2 in 25-34 Misurazione 2006
Montenegro 185,6 cm 173 cm 6 ft 1 in 5 ft 9 in 17 Misurazione 2005
Nigeria 163,7 cm 157,8 cm 5 ft 4 in 5 ft 2 in 18-74 Misurazione 1994-1996
Norvegia 179,7 cm 166,7 cm 5 ft 10,8 in 5 ft 5,9 in 18-19 Misurazione 2014-2015
Nuova Zelanda 175,5 cm 165 cm 5 ft 8 in 5 ft 5 in 19-65 Stima 1993-2007
Paesi Bassi 184,8 cm 168,7 cm 5 ft 11,5 in 5 ft 6 in Dai 20 in su Misurazione 2008
Pakistan 169,3 cm 156,6 5 ft 5 in 5 ft 2 in
Perù 171,9 cm 166,9 cm 5 ft 4 in 4 ft 11 in 15-64 Misurazione 2005
Polonia 177 cm 5 ft 9 in 19 Misurazione solo degli uomini
Portogallo 171 cm 5 ft 8 in 5 ft 4,7 in 21 Misurazione solo degli uomini 1998-1999
Regno Unito 176,3 cm 161,6 cm 5 ft 9,6 in 5 ft 4,2 in 16-24 Misurazione 2008
Repubblica Ceca 177,3 cm 167,3 cm 6 ft 0 in 5 ft 6 in 18 Misurazione 2001
Romania 172 cm 157 cm 5 ft 7 in 5 ft 1 in Tutta la popolazione Misurazione 2007
Russia 176 cm 164 cm 5 ft 9.3 in 5 ft 4,6 in Misurazione
Singapore 171 cm 161 cm 5 ft 7 in 5 ft 3 in 17-25 Misurazione 2003
Somalia 175 cm 165,6 cm 5 ft 9 in 5 ft 5 in
Spagna 180,3 cm 165,4 cm 5 ft 11 in 5 ft 5 in 18-24 Misurazione 2016
Svezia 180,6 cm 167 cm 5 ft 10,9 in 5 ft 5,7 in 20-74 Misurazione 2005
Svizzera 175,5 cm 164 cm 5 ft 9 in 5 ft 3,8 in 20-74 Misurazione
Sudafrica 169 cm 159 cm 5 ft 6 in 5 ft 2 in 15-64 Misurazione 1998
Thailandia 167 cm 157 cm 5 ft 6 in 5 ft 2 in 18-24 Misurazione 2001
Taiwan 172,75 cm 160,4 cm 5 ft 7 in 5 ft 3 in 18-25 Misurazione 2005
Tonga 169,4 cm 163,2 cm 5 ft 6 in 5 ft 4 in 15-16
Tunisia 172,3 cm 161 cm 5 ft 7 in 5 ft 3 in 15-16
Turchia 174 cm 163,2 cm 5 ft 10 in 5 ft 4 in 18-29 Misurazione 2004
Ucraina 176,5 cm 164,5 cm 5 ft 8 in 5 ft 5 in
Ungheria 177 cm 165,8 cm 6 ft 0 in 5 ft 5 in 18-25 Misurazione 1986-1992
Stati Uniti 178 cm 164 cm 5 ft 9,2 in 5 ft 3,7 in Dai 20 in su Misurazione 2003-2006
Venezuela 170 cm 160 cm 5 ft 6 in 5 ft 3 in Tutta la popolazione Misurazione 1981-1987
Vietnam 162 cm 152 cm 5 ft 4 in 5 ft 1 in 25-29 Misurazione 1992-1993

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Grandezza del seno: le donne del nord battono quelle del sud

MEDICINA ONLINE SEXY GIRL WOMAN PANTYHOSE LINGERIE BOOBS TITS SENO MAMMELLE CALZE AUTOREGGENTI DONNE DEL NORD SUD SESSO COSA PIACE AGLI UOMINICare lettrici siciliane e calabresi non saltate subito a conclusioni affrettate, e voi donne piemontesi e lombarde non esultate troppo presto: il nord ed il sud a cui mi riferisco non sono quelli della nostra Italia, sono il nord ed il sud… del mondo!

Le donne del Nord sembrano essere maggiormente dotate a livello di seno, come confermato da TargetMap. Per visualizzare la mappa mondiale della grandezza media del seno in tutti i Paesi del mondo creata da TargetMap, cliccate QUI.

TargetMap è lo stesso che ha creato la famosa mappa mondiale delle dimensioni del pene in ogni stato del mondo (cliccate qui se volete vederla).

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