Un nuovo vaccino sconfiggerà l’Hiv? Risultati confortanti dalla sperimentazione sulle scimmie

DOTT. EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MEDICINA ONLINE LABORATORIO RICERCA OSPEDALE SCIENZA SCIENZIATO MICROSCOPIO VETRINO FARMACI CHIMICA TEST ESPERIMENTO ANALISI CLINICHE BIOLOGIA MICROBIOLOGIA VIRUS LABORATORYRicercatori della Oregon Health and Science University hanno testato un nuovo vaccino su scimmie infettate dal Siv (Simian Immunodeficiency Virus). Il Siv è per le scimmie l’equivalente dell’Hiv umano. In 9 dei 16 macachi rhesus in cui è stato testato il vaccino ha completamente eradicato il virus. La ricerca pubblicata su Nature e ha esaminato una forma aggressiva di virus chiamato SIVmac239, 100 volte più letale di Hiv. I ricercatori hanno “arruolato” un altro virus, il citomegalovirus (Cmv), della stessa famiglia dell’herpes, istruito per riconoscere l’antigene del virus delle scimmie e stimolare il sistema immunitario a combatterlo. Il citomegalovirus, infatti, è un ottimo vettore, perché ha un’elevata capacità di diffusione nell’organismo. Resta da capire perché alcune delle scimmie trattate non sono guarite. I ricercatori, guidati da Louis Picker, del Gene and therapy institute dell’Oregon Health and Science University, sperano ora di passare alla sperimentazione sull’uomo.

Continua la lettura su https://www.liquidarea.com/2013/09/hiv-vaccino-testato-su-scimmie-con-una-variante-del-virus-simile-a-quello-umano-eradica-linfezione/

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Pet therapy: una bimba guarisce grazie al suo cane

Porthos, un cucciolo di cane, ha aiutato la sua padroncina a guarire e tornare a casa sana e salva. Questo il lieto fine di un bellissimo caso di pet therapy nella terapia intensiva pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma. Si tratta del primo caso di pet-therapy in terapia intensiva pediatrica nel Lazio e tra le prime esperienze di questo tipo conosciute in Italia.

Ricoverata nella Terapia Intensiva Pediatrica (TIP), una bambina di 10 anni era caduta in un profondo stato depressivo sviluppato in seguito alla sua condizione di salute durante la degenza in Tip. Un incontro al giorno con Porthos l’ha però aiutata a ritrovare il sorriso e le forze per reagire.
La bambina ora è guarita ed è tornata a casa.

L’idea è stata dell’equipe diretta da Giorgio Conti. “La bambina – racconta Conti – era tristissima, non riusciva a dormire. Abbiamo cercato di farla reagire facendo entrare in TIP Porthos, un cucciolo di Golden retriever. Abbiamo organizzato un incontro col cane tutti i giorni per due settimane, dopo la seduta di fisioterapia.

La bimba, che si era chiusa in un mutismo acinetico e non riusciva a essere molto collaborativa in fisioterapia, ha subito reagito, già al primo incontro: è stato possibile staccarla dal ventilatore meccanico e iniziare a fare sessioni di fisioterapia più intensa che l’hanno aiutata a guarire”.

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L’AIDS ha i giorni contati?

DOTT. EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MEDICINA ONLINE SCIENZIATO MICROSCOPIO LABORATORIO RICERCATORE RICERCA SCIENTIFICA SCIENZA BATTERI VIRUS MICROBI VETRINO ANATOMO PATOLOGO OSPEDALENegli ultimi anni sembra essersi accesa più di una speranza per almeno 35 milioni di persone in tutto il mondo: la ricerca medica si sta avvicinando sempre più ad una cura per l’Hiv e l’Aids, malattia letale che uccide annualmente 1,7 milioni di persone. La malattia rappresenta una delle principali emergenze sanitarie dell’epoca moderna ed appunto per questo la scienza nel corso degli anni si è mossa per trovare una cura. Ed a quanto pare quel momento sta arrivando nonostante la velocità con cui il virus cambia rende difficile qualsiasi intervento farmacologico a lunga durata. Per questo motivo bisogna cercare di agire con forza sulla malattia e sembra che il futuro passi dall’impiego di cellule staminali create sfruttando il genoma di quella percentuale ridotta di popolazione mondiale che risulta immune agli attacchi del virus.

L’USO DELLE CELLULE STAMINALI 

A questo punto ricordiamo il caso di Timothy Ray Brown, datato 2007. All’epoca l’uomo quarantenne, sieropositivo, venne sottoposto ad un trattamento con le staminali contro la leucemia mieloide acuta. L’uomo era considerato grave ed era ormai prossimo alla morte. Le staminali hanno rappresentato per lui l’ultima chance e grazie alle cellule trapiantate nel midollo osseo e senza l’uso di medicinali antiretrovirali, in 20 mesi il virus era di fatto diventato “inosservabile”. Nel 2011 arrivò la conferma, Brown sconfisse l’Hiv. Nel frattempo altri due uomini hanno ricevuto lo stesso trattamento ed anche loro hanno visto la scomparsa del virus dal corpo.

IL PROBLEMA DEI TRAPIANTI 

Piano però a cantare vittoria. Il trapianto di midollo osseo non è una passeggiata. Il tasso di mortalità legato all’intervento è del 10 – 15 per cento dei casi ed anche i farmaci anti-rigetto possono rappresentare un grave problema. Ed è anche questo il guaio dell’Hiv. Bisogna cercare di limitare il più possibile l’effetto collaterale dato dagli antiretrovirali anche perché il sistema immunitario del paziente è molto indebolito a causa del virus. L’obiettivo è quindi quello di combattere il contagio nelle sue fasi iniziali e già esistono farmaci che, se presi per tempo, possono bloccare l’infezione. Ad inizio 2013 il figlio di una donna sieropositiva è stato trattato con gli antiretrovirali a 30 ore dalla nascita ed oggi, a due anni e mezzo d’età, non ha segni visibili del virus.

IL RUOLO DEL TRUVADA 

In un altro studio, 14 pazienti hanno ricevuto una terapia antiretrovirale tra 35 giorni e 10 settimane dal contagio. Alcuni di loro si sono liberati a loro volta dal virus. Altri farmaci invece cercano di sfondare la “corazza” del virus composta da particolari proteine. Grazie alla ricerca medica sarà possibile attaccare l’Rna protetto nel guscio. Infine, si potrà avere un vaccino per l’Hiv, così che in un paio di generazioni la malattia rappresenterà una paura del passato. Al momento il mondo puo’ sentirsi più sicuro grazie al Truvada, farmaco approvato dalla Fda da usare nelle prime fasi del contagio e capace di ridurre i rischi da infezione del 42 per cento mentre un altro test condotto in Thailandia ha dato una percentuale di risultati pari al 75 per cento.

Combattere l’Hiv sarà presto realtà?

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Il virus della poliomielite guarisce uno dei tumori cerebrali più maligni: il glioblastoma multiforme

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologia Sessuologia Ecografie Tabagismo Smettere di fumare AIDS tumore cerebrale più maligno il glioblastoma multiforme

Ricostruzioni al Neuronavigatore in 3D della morfologia di un glioblastoma multiforme.

Il glioblastoma (noto anche come glioblastoma multiforme) è un tumore tristemente noto per essere il più comune e più maligno tra le neoplasie delle cellule della glia (le cellule che, assieme ai neuroni, costituiscono il sistema nervoso). Purtroppo è un tumore che raramente permette una lunga sopravvivenza del paziente. Ma ora sembra che ci sia una speranza per tutti gli affetti da questa perfida patologia: il virus della poliomielite. È il network statunitense Abc a raccontare la storia di Stephanie Lipscomb, 22 anni, cui due anni fa è stato diagnosticato un glioblastoma, una delle forme tumorali più aggressive che possono colpire il cervello.

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Il virus dell’AIDS guarisce una bambina dalla leucemia linfoblastica acuta

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In questi giorni sono rimasto molto colpito dal caso di una piccola paziente statunitense che porta il mio nome (o meglio il suo equivalente inglese): Emily. Emily Whitehead, questo il suo nome completo, è riuscita – grazie alla sua voglia di vivere e grazie agli sforzi della ricerca medica – a vincere la sua battaglia contro la leucemia linfoblastica acuta, una forma di cancro che colpisce principalmente i bambini, e che l’aveva portata in fin di vita. Alcuni mesi fa i genitori di Emily avevano acconsentito a sottoporre la figlia a un trattamento sperimentale, che consisteva nell’iniettare nel sangue della piccola una forma modificata del virus dell’HIV (tristemente noto per causare l’AIDS). Inizialmente, le condizioni di Emily erano peggiorate. Poi, l’incredibile ripresa che ha portato la malattia in completa remissione.

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Mal di testa? combattilo col sesso

MEDICINA ONLINE UOMO TRISTE DOLORE MAL DI TESTA PENSIERI DEPRESSIONE STANCHEZZA STANCO BRUTTOIl sesso fa passare il mal di testa? Molto probabile. Lo rivela una ricerca scientifica tedesca che è stata pubblicata all’interno della prestigiosa rivista Cephalalgia, edita dalla Società internazionale delle cefalee.

Per giungere a questa conclusione, che di fatto renderebbe vana la classica frase “Stasera no, ho mal di testa” utilizzata per sottrarsi alle avances del proprio partner, i neurologi dell’Università di Munster hanno analizzato ben 400 pazienti affetti da emicrania e cefalea a grappolo, i quali erano in cura da più di due anni. Tra i volontari che avevano avuto rapporti sessuali durante un attacco di emicrania o cefalea, moltissimi hanno riferito che i sintomi apparivano del tutto alleviati. In un caso su cinque, poi, il dolore al capo sembrava del tutto scomparso, al punto che sopratutto gli uomini hanno spiegato di “utilizzare il sesso a mò di terapia”.

Sono varie le ipotesi messe in piedi al fine di spiegare questi risultati: una delle più accreditate, come dicono gli studiosi, assegna il merito al rilascio di endorfine nel corso dell’attività sessuale. Questi neurotrasmettitori sono agli antidolorifici naturali del nostro corpo e potrebbero agire sul sistema nervoso diminuendo o eliminando del tutto i sintomi del mal di testa. Gli studiosi dichiarano: “La maggior parte dei pazienti con emicrania o cefalea a grappolo non ha attività sessuale durante gli attacchi di mal di testa ma i nostri dati suggeriscono, tuttavia, che il sesso può portare a un alleviamento dei sintomi o alla loro scomparsa”

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Eiaculazione precoce: sintomi, cura, rimedi naturali e farmaci

MEDICINA ONLINE PENE EREZIONE SPERMA LIQUIDO SEMINALE ANATOMIA EIACULAZIONE PENETRAZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE SESSO UOMO RAPPORTO SESSUALE SEX Male Genital and Rectal AnatomyL’eiaculazione precoce è una patologia caratterizzata da difficoltà o incapacità da parte dell’uomo nell’esercitare il controllo volontario sull’eiaculazione, col risultato che l’espulsione dello sperma arriva in tempi troppo brevi per godere di un rapporto sessuale soddisfacente. Tra i vari sintomi dell’eiaculazione precoce, che consentono di qualificare un uomo come eiaculatore precoce, vi è ovviamente innanzitutto la durata del rapporto sessuale, poiché se più volte capita che l’atto sessuale si concluda prima che entrambi i partner lo desiderino allora è probabile che l’uomo presenti effettivamente la condizione di eiaculazione veloce. La breve durata dell’amplesso non può però essere sempre annoverata tra i sintomi dell’eiaculazione precoce in quanto può accadere che in particolari situazioni si possano verificare episodi di eiaculazione veloce, come ad esempio dopo un’astinenza prolungata: in questi casi è del tutto normale non riuscire ad avere un controllo del riflesso eiaculatorio. Altri casi in cui è normale avere una eiaculazione precoce è ad esempio quando il soggetto è alle sue prime esperienze sessuali e/o è di fronte ad un nuovo partner: in questi casi l’ansia da prestazione sessuale può influire negativamente sul controllo dell’eiaculazione. Finché l’eiaculazione precoce è “acuta”, cioè capita di tanto in tanto con episodi sporadici legati allo stress o all’ansia, il problema potrebbe non essere grave; se invece l’eiaculazione precoce è “cronica” cioè si presenta ad ogni esperienza sessuale, allora potrebbe essere la manifestazione di una patologia. Dopo avervi descritto classificazione, cause e sintomi, in fondo all’articolo vi forniremo anche una lista di alcuni prodotti come integratori e spray desensibilizzanti che sono estremamente utili per ritardare l’eiaculazione.

Leggi anche: Troppo “veloci” a letto: i numeri dell’eiaculazione precoce

Classificazione

In base all’inizio dei sintomi, l’eiaculazione precoce viene distinta in:

  • eiaculazione precoce primaria: si è manifestata fin dall’inizio dell’attività sessuale del soggetto (in pratica il soggetto ha sempre sofferto di eiaculazione precoce, fin dalle sue prime esperienze;
  • eiaculazione precoce secondaria: è intervenuta più o meno all’improvviso, dopo un periodo di attività sessuale normale e soddisfacente.

In base alla costante o meno presenza dei sintomi, si parla di:

  • disturbo generalizzato: i sintomi sono sempre presenti, sia con la masturbazione che con il sesso con il partner e con tutti i partner, in qualsiasi situazione;
  • disturbo situazionale: i sintomi NON sono sempre presenti, bensì si verificano solo in determinate situazioni o partner, ad esempio può verificarsi solo durante il sesso con un partner e non durante la masturbazione, oppure può verificarsi solo con un determinato partner (magari conosciuto da poco) e non con un altro partner.

In base al momento in cui si verificano i sintomi, si parla di:

  • eiaculazione ante portam: l’eiaculazione precoce si verifica prima ancora della penetrazione, a causa dei preliminari o anche semplicemente all’idea di avere un rapporto sessuale;
  • eiaculazione intra portam: il soggetto riesce a non eiaculare durante i preliminari, ma eiacula poco tempo (pochi minuti o – nei casi più gravi – pochi secondi) dopo aver iniziato la penetrazione.

Classificazione in base alle cause

Le cause dell’eiaculazione precoce possono essere di tipo organico o di tipo psicologico/emotivo, riguardando la storia e le caratteristiche individuali e in alcuni casi le dinamiche relazionali della coppia.

  • Cause organiche: possono essere riferite ad ipersensibilità del glande, eventualmente accentuata da anomalie anatomiche esterne come la fimosi oppure dal frenulo corto (o breve) del pene, oppure a processi infiammatori come prostatite e vescicolite.
  • Cause psicologiche: in questo caso il problema riguarda spesso un’errata abitudine psicofisiologica acquisita attraverso un’attività autoerotica condotta con fretta e frenesia nell’epoca adolescenziale, spesso per via di sensi di colpa latenti o della necessità di celare tale pratica agli adulti. Alla difficoltà nel controllo dell’eiaculazione può inoltre contribuire il fenomeno dell’ansia da prestazione e una difficoltà più generale a gestire ed esprimere le emozioni.

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Le diverse definizioni diagnostiche

Secondo una prima definizione proposta da Masters & Johnson un uomo soffre di eiaculazione precoce se eiacula prima che il partner raggiunga l’orgasmo in più della metà dei rapporti sessuali. Nei successivi sviluppi scientifici della sessuologia, a questa definizione si sono susseguite altre interpretazioni del fenomeno che correlano la precocità dell’eiaculazione alla durata del rapporto sessuale, al numero di spinte coitali, alla percezione di controllo sull’eiaculazione, alla soddisfazione del partner e della coppia. Una definizione diagnostica che utilizzi quale parametro di riferimento il raggiungimento dell’orgasmo del partner deve valutare l’eventuale presenza di una parallela disfunzione femminile dell’orgasmo che ne ritarda o ne rende impossibile il raggiungimento e che potrebbe rappresentare la reale difficoltà della coppia.
Recentemente, secondo i principi dell’evidence-based medicine, è stato proposto un modello interpretativo focalizzato sul tempo di latenza eiaculatoria intravaginale (IELT); si ritiene così di poter definire come affetto da eiaculazione precoce colui il quale eiacula, mediamente, in un tempo inferiore al minuto rispetto all’inizio della penetrazione. Appare tuttavia evidente come tale modello non sia sufficiente a contenere i numerosi casi di insoddisfazione di coppia associati ad una tempistica superiore al minuto ma ritenuta inadeguata dall’uomo e dalla partner.
Attualmente la definizione diagnostica maggiormente sostenuta dalla sessuologia scientifica si centra sulla carente percezione e possibilità di controllo dell’individuo con eiaculazione precoce sui tempi del processo di eccitazione sessuale e quindi sul raggiungimento della soglia psicofisiologica di attivazione del riflesso eiaculatorio. A tale condizione deve associarsi l’insoddisfazione e il disagio soggettivo dell’uomo e/o della partner per potersi correttamente configurare una diagnosi di eiaculazione precoce.

Leggi anche: Quanto deve durare un rapporto sessuale prima che si parli di eiaculazione precoce?

Sintomi dell’eiaculazione precoce e conseguenze psicologiche

Quando si presentano i primi sintomi dell’eiaculazione precoce è inevitabile che vi siano anche delle conseguenze psicologiche che possono ledere la salute mentale dell’uomo in maniera anche accentuata. L’eiaculazione veloce causa spesso ansia da prestazione a cui susseguono disagio e preoccupazione durante i rapporti sessuali, stati d’animo negativi che non fanno altro che peggiorare la condizione di eiaculatore precoce.
In molti casi può accadere che l’uomo, per ridurre gli episodi di eiaculazione veloce, cerchi di avere più rapporti consecutivi nel tentativo di ottenere orgasmi ritardati nei rapporti successivi. Talvolta l’eiaculatore precoce cerca anche di formulare pensieri distrattivi durante l’amplesso, tenta di limitare le stimolazioni genitali al minimo oppure riduce i tempi dedicati alle attività preliminari col risultato di costruire un rapporto deprivato di ogni aspetto piacevole.
Quando l’eiaculatore precoce si rende conto che pur avendo attuato numerose strategie per ridurre al minimo i sintomi dell’eiaculazione precoce senza però aver ottenuto risultati apprezzabili, tende, solitamente, ad evitare di avere rapporti sessuali, complicando così la condizione di eiaculazione veloce e alterando profondamente gli aspetti psichici e sociali di se stesso ma anche della coppia.

Leggi anche: Due eiaculazioni consecutive sono possibili? Come funziona una eiaculazione?

Ritardare l’eiaculazione

Riuscire a ritardare l’ eiaculazione è un desiderio che accomuna molti uomini, infatti, non sono pochi coloro che dichiarano di non riuscire ad avere un rapporto sessuale “normale” a causa di un mancato controllo del riflesso eiaculatorio. L’eiaculazione precoce è un disturbo che non consente di avere un’attività sessuale appagante e soddisfacente, generando conseguentemente anche stati d’animo negativi come ansia, stress e depressione. Proprio per tale ragione numerosi uomini hanno cercato dei validi metodi che permettessero loro di riuscire a ritardare l’ eiaculazione ed avere una vita sessuale migliore. Attualmente vi sono varie terapie alternative che consentono di ritardare l’ eiaculazione ed avere un maggiore controllo del riflesso eiaculatorio. Vi è poi, anche il trattamento farmacologico da prescrizione che può essere utile a ritardare l’ eiaculazione, soprattutto quando il disturbo sessuale si manifesta in maniera accentuata.

Leggi anche: Farmaci efficaci usati nella terapia dell’eiaculazione precoce

Ritardare l’eiaculazione con le terapie alternative

Fra le terapie alternative per ritardare l’ eiaculazione vengono incluse tutte quelle pratiche per le quali non esiste alcuna prova scientifica che ne dimostri l’efficacia. Proprio per tale ragione le terapie alternative non possono essere comprese nella medicina scientifica.

Ritardare l’eiaculazione con l’agopuntura

Svariate ricerche scientifiche hanno valutato i risultati ottenuti con l’agopuntura per ritardare l’ eiaculazione e consentire di avere maggior controllo del riflesso eiaculatorio. In particolare, è stato condotto uno studio su 90 uomini, di età compresa tra i 28 ed i 50 anni, in cui è stato dimostrato che gli uomini trattati con l’agopuntura, rispetto a coloro che invece erano stati sottoposti ad altre tecniche alternative riuscivano, successivamente, ad avere un controllo del riflesso eiaculatorio più saldo e continuativo.
È stato appurato, però, che gli effetti di questa antica tecnica orientale per ritardare l’eiaculazione sono buoni ma, inferiori alla terapia farmacologica. La maggior parte dei pazienti riferisce un miglioramento dopo i primi 3-4 trattamenti, però, l’agopuntura per poter essere inclusa fra le terapie a lungo termine deve essere effettuata ogni 6 mesi.

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Ritardare l’eiaculazione con la terapia del calore

Uno studio condotto solamente in via sperimentale, dalla University Hospitals Case Medical Center di Cleveland, ha progettato, qualche tempo fa, la terapia del calore per cercare di ritardare l’ eiaculazione . Questa terapia alternativa si avvale di uno strumento neuro-termico che emana onde radio in grado, teoricamente, di diminuire le sensazioni provocate dalle sedi nervose che causano difficoltà nel riuscire a tenere il controllo del riflesso eiaculatorio. Questa terapia, però, può essere indicata quando la disfunzione sessuale deriva da problemi di tipo psicologico.

Ritardare l’eiaculazione con la luce-terapia

Per ritardare l’eiaculazione la luce-terapia prevede che ogni mattina il paziente si sottoponga all’esposizione di un fascio di luce bianca di intensità pari ai raggi solari per circa 30 minuti per un periodo di due settimane. I pazienti dopo la luce terapia hanno dichiarato di riuscire ad avere un controllo più intenso sul riflesso eiaculatorio. Allo stato attuale, però, bisogna ancora accertare se la luce-terapia sia una soluzione a lungo termine oppure no.

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Rimedi per l’eiaculazione precoce: la terapia naturale

La terapia naturale può essere compresa fra i rimedi per l’ eiaculazione precoce quando questo disturbo si presenta episodicamente e quindi quando non può considerarsi grave. I rimedi per l’ eiaculazione precoce di tipo naturale includono le piante che possono ritardare, seppur di poco, il processo eiaculatorio, oli essenziali e preservativi ritardanti.

Piante

Fra le piante che più comunemente vengono utilizzate come soluzione all’eiaculazione precoce vi è innanzitutto l’impatiens. Questa pianta favorisce il rilassamento mentale e corporeo e permette quindi di avere un maggiore autocontrollo consentendo di gestire con più facilità il proprio riflesso eiaculatorio.
Anche valeriana, passiflora e tiglio risultano essere indicate per il trattamento dell’eiaculazione precoce lieve. Queste piante, infatti, hanno proprietà rilassanti e possono essere d’aiuto per vivere la relazione sentimentale con maggiore serenità diminuendo così l’ansia da prestazione che è fra le cause più comuni di eiaculazione precoce.

Oli essenziali

Gli oli essenziali possono essere ritenuti una possibile soluzione all’eiaculazione precoce per la loro azione sulla psiche. L’olio essenziale chiamato Ylang ylang, ad esempio, svolge un’azione rilassante sul sistema nervoso, attenuandone i disturbi, come ansia, depressione, irritabilità e nervosismo che spesso causano l’eiaculazione precoce.
L’olio essenziale agli estratti di sandalo, invece, agisce equilibrando la sessualità con lo spirito e trasformando le energie sessuali in energie spirituali. Non è dunque una diretta soluzione all’eiaculazione precoce, in quanto la sua azione è prevalentemente di tipo meditativo e rivolta verso l’interiorità. Ma, il suo pregio particolare, consiste nel fatto che riesce a calmare la mente agevolando il rilassamento e aiutando a lasciarsi andare, avendo così maggior controllo del riflesso eiaculatorio.

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Preservativi ritardanti

I preservativi ritardanti possono rappresentare una soluzione all’eiaculazione quando questa condizione si presenta raramente. I preservativi ritardanti contengono un composto chimico chiamato benzocaina che consente all’uomo di ritardare l’eiaculazione e prolungare così il rapporto sessuale.

Rimedi per l’eiaculazione precoce: la terapia psicologica

La terapia psicologica individuale o di coppia può essere compresa fra i rimedi per l’ eiaculazione precoce solo quando il disturbo è causato da problemi psicologici come ansia, depressione stress. Queste condizioni, influiscono sul normale processo di eiaculazione andando e ledere il riflesso eiaculatorio e causando così la comparsa della disfunzione sessuale dell’eiaculazione precoce.

Rimedi per l’eiaculazione precoce: la terapia farmacologica

La molecola usata è la “dapoxetina” (il nome commerciale è Priligy®) che viene assunto un paio d’ore prima del rapporto e permette di allungare i tempi eiaculatori.
Molto spesso per ridurre questo tipo di problematica, possiamo mettere sul frenulo una piccolissima quantità di crema anestetica; desensibilizzando la zona si possono benissimo allungare i tempi eiaculatori, in maniera molto semplice e tranquilla.

Esercizi per ritardare l’eiaculazione

A tal proposito vi consiglio di leggere: Esercizi di Kegel: allena il muscolo pubococcigeo per aumentare potenza sessuale ed eiaculazione

Psicoterapia individuale

La psicoterapia individuale pone al centro del suo interesse l’individuo e le problematiche che lo affliggono. Solitamente l’approccio individuale viene considerato con maggiore assiduità, fra i vari rimedi per l’ eiaculazione, rispetto all’approccio di coppia, poiché in molti casi l’uomo, che presenta il disturbo sessuale dell’eiaculazione precoce, prova difficoltà ed imbarazzo a parlarne con la propria partner e preferisce quindi recarsi da solo dallo specialista per cercare insieme la soluzione all’eiaculazione precoce.

Psicoterapia di coppia

La terapia di coppia, seppur presa meno in considerazione rispetto a quella individuale, risulta essere più efficace. La qualità della terapia di coppia è più consistente rispetto a quella individuale perché quando una coppia decide di recarsi insieme da uno psicoterapeuta vuol dire che si è compreso che il problema dell’eiaculazione precoce oltre ad affliggere il diretto interessato crea insoddisfazione e malumore anche nella propria partner. Aver compreso questo aspetto permette alla psicoterapia di coppia di includersi fra i migliori rimedi per l’ eiaculazione precoce, nel caso in cui questa dovesse essere dovuta a cause psicologiche.

Ritardanti

Questi prodotti, selezionati dal nostro Staff di esperti, possono ritardare l’eiaculazione nel paziente che soffre di eiaculazione precoce, permettendo di far durare più a lungo il vostro rapporto sessuale:

Se credi di soffrire di eiaculazione precoce da cause psicologiche, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a risolvere definitivamente il tuo problema.

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