Videogiochi “freemium”: cosa sono e perché possono generare dipendenza?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SMARTPHONE TELEFONO TELEFONINO TABLET CELLULARE TECNOLOGIA PSICOTECNOPATOLOGIA BAMBINI GIOVANI (6)I videogiochi “freemium” sono dei videogiochi rilasciati come app gratuita istallabile sia su gli smartphone con sistema operativo Android (come quelli della Samsung o della LG) che tra quelli iOS (iPhone). Sono videogame giocabili direttamente sul telefonino e generalmente hanno una grafica ed un sonoro molto piacevoli ed accattivanti. Più in generale, il termine “freemium” (contrazione dei termini “free” che significa “gratuito”, e “premium” a suggerire un prodotto che presenta migliorie e funzionalità aggiuntive rispetto al prodotto base) nel campo del marketing è una strategia che consiste nell’offrire gratuitamente una versione di base di un prodotto (tipicamente un software per pc o per smartphone) e proporre all’utilizzatore di pagare una specifica cifra per ottenere funzionalità aggiuntive, vantaggi rispetto agli altri utilizzatori della versione di base o eliminazione della pubblicità.

Di che tipo di videogioco si tratta?

I videogiochi freemium non appartengono ad un tipo specifico di gioco: possono essere giochi di corse, sportivi, sparatutto in prima o terza persona, giochi di ruolo, puzzle game o gestionali: ma, qualsiasi sia il genere, hanno in comune la caratteristica di essere completamente gratuiti, almeno all’inizio. Storicamente i videogiochi dovevano essere pagati prima di essere giocati: i giochi freemium appaiono molto allettanti proprio perché possono essere istallati e giocati gratuitamente, con la possibilità di “acquisti in-app“.

Come si svolge il gioco?

Il giocatore inizia a giocare, ad esempio inizia a costruire una città (con case, vigili del fuoco, ospedali, scuole, parchi…), usando degli speciali crediti che inizialmente, sono erogati gratuitamente in numero ridotto dal gioco stesso. Quando però i crediti finiscono, il videogiocatore deve aspettare di compiere speciali azioni molto noiose o far passare del tempo prima di avere accesso a nuovi crediti. Se non vuole aspettare, il giocatore può acquistare nuovi crediti pagando soldi reali tramite carta di credito. Ad esempio pagando 5 euro reali può ottenere 100 crediti fittizzi, che gli permettono di costruire ulteriori edifici nella città fittizia del proprio gioco. Se si tratta di un gioco di corsa, con soldi reali il videogiocatore può acquisire crediti che gli permettono ad esempio di acquistare nuove macchine, migliorie tecniche, l’uso del NOS, l’uso di determinati circuiti prima inaccessibili… Se si tratta di uno sparatutto, i crediti permettono al giocatore ad esempio di acquisire nuove armi, mappe, skin per il proprio personaggio, esplosivi, giubbetti antiproiettile… Un gioco apparentemente gratuito, dopo che ha catturato l’attenzione del videogiocatore con colori e suoni ipnotizzanti ed avergli fatto intuire che il gioco è sì divertente, ma potrebbe esserlo molto di più grazie a delle aggiunte a prezzo modico, passa quindi all’incasso.

Cosa succede se si smette di giocare?

Se il gamer non gioca da molto tempo, il videogioco è programmato in modo da agire in modo molto subdolo: è il videogioco stesso ad inviare notifiche al giocatore sullo schermo dello smartphone, invogliandolo a giocare ad esempio regalandogli alcuni crediti o dandogli la possibilità di costruire un “edificio speciale”: ciò risveglia l’attenzione sopita del giocatore e lo spinge nuovamente più in fondo della sua dipendenza.

Perché i giochi freemium sono pericolosi?

I fremium sono giochi che, a mio avviso, sono specificatamente studiati per attrarre il giocatore in un circolo vizioso di dipendenza. Essi usano vari modi per forzare la mano al giocatore per indurlo a fare acquisti reali: uno di questi è studiare “curve di difficoltà del gioco” che hanno l’unico obiettivo di fargli spendere soldi. All’inizio il gioco appare accattivante ed abbastanza semplice, quindi il giocatore inizia subito a fare punti o carriera, ad esempio vincendo gare, costruendo una bella città e superando vari livelli; poi però, quando il gamer ha ormai investito abbastanza tempo ed emozioni tanto da farlo sentire in obbligo di continuare (se conoscete i 6 principi della persuasione di Cialdini ed in particolare quello della coerenza, sapete esattamente di che parlo), la difficoltà si alza e perdere diventa frustrante. Al giocatore appare chiaro che, pur giocando bene e tanto, progredire ulteriormente ed ottenere nuove vittorie più prestigiose sarà quasi impossibile, a meno di non acquistare il potenziamento necessario. Il principio della coerenza, prima citato, dice che, una volta che è stato preso un impegno per abbastanza tempo, scatta in ogni persona una tendenza automatica a proseguire coerentemente nella sua direzione, anche per evitare di ammettere che tutte le risorse investite inizialmente, siano state spese inutilmente. Il videogiocatore, dopo aver perso tanto tempo nel gioco, è quindi emotivamente talmente coinvolto tanto da ritenere giustificato lo spendere dei soldi veri per andar avanti nel gioco. In pratica più tempo passa a giocare e più spende per il gioco, più si sentirà costretto a continuare a giocare ed a spendere. Pur se appare il contrario, il videogame è creato specificatamente non per premiare la bravura del giocatore, ma solo per premiare (ricompensare) chi spende di più, spingendo il giocatore a spendere per ottenere una gratificazione che – nei giochi non freemium – avrebbe ottenuto vincendo e progredendo nel gioco senza alcuna spesa aggiuntiva. Il freemium in pratica sbilancia il gioco a favore della capacità/voglia di spesa, non della bravura del gamer. Raggiungendo specifici obiettivi nel gioco, sottolineati da suoni e colori accattivanti, il giocatore ottiene gratificazione sotto forma di rilascio del neurotrasmettitore dopamina, che induce piacere ed euforia nel gamer, inducendo la progressiva dipendenza comportamentale denominata “dipendenza da videogiochi“.

Leggi anche: Quali sono le funzioni della dopamina?

In trappola

Ovviamente non tutti coloro che avevano istallato il gioco iniziano ad investire denaro vero, anzi, la maggioranza degli utenti – dopo i primi minuti – tende a disinstallare il gioco trovandolo magari ripetitivo e noioso e preferendogli altre attività davvero gratificanti, tuttavia, una piccola parte di videogiocatori predisposti alle dipendenze, può arrivare ad investire molti soldi e tempo nel gioco, senza avere la capacità di disinstallarlo. Questo tipo di giochi – apparentemente innocui – sembrerebbero in definitiva essere delle vere e proprie trappole specificatamente ideate per creare tutte le condizioni che portano ad una dipendenza da videogioco estremamente forte, capace di erodere tempo, risorse e soldi al giocatore, che in moti casi può essere giovanissimo. Pur se apparentemente sono fonte di divertimento ed intrattenimento, questi giochi in realtà si rivelano presto fonte di stress e studiati per creare astinenza, quando si smette di giocare, e ricompense immediate, quando si riprende a giocare. Sono intrusivi nella vita della persona. Lo spingono a spendere soldi che – solo in apparenza – sono piccole cifre ma che poi, sul lungo periodo, diventano importanti.

Giochi freemium in tv

Una puntata del celebre cartone South Park si è occupata dei giochi freemium e del rischio di indurre dipendenza proprio nei bambini. Si tratta di “Freemium non è gratis” (“Freemium Isn’t Free” in lingua originale), che è il sesto episodio della diciottesima stagione di South Park, andato in onda per la prima volta in Italia il 13 novembre 2014.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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