Nella nostra vita tutti noi abbiamo, almeno una volta, avuto a che fare con una persona definibile “passivo-aggressiva” e – probabilmente – anche noi stessi in più di una situazione, abbiamo avuto un comportamento passivo-aggressivo con altre persone, ad esempio un partner o un collega. Cosa significa di preciso avere una personalità passivo-aggressivo od un comportamento passivo-aggressivo?
Cos’è il comportamento passivo-aggressivo?
Il comportamento passivo-aggressivo, a volte denominato “aggressione non verbale“, può essere definito come un modo di esprimere sentimenti di rabbia ed ostilità verso altri, mascherando tali sentimenti con comportamenti non apertamente conflittuali, in modo tale che rabbia ed ostilità non si manifestino chiaramente, ma si nascondano e si esprimano in maniera più nascosta, indiretta e subdola. Il comportamento passivo-aggressivo è deliberato, cioè fatto intenzionalmente, e una persona se ne può servire per esprimere ostilità verso qualcuno e – secondariamente – farla sentire a disagio, tramite una sorta di non-azione (con azioni e parole non “di attacco”, quindi con “passività“) che però vuole trasmettere una ostilità occultata: in questa maniera il soggetto “aggredisce” altre persone, tuttavia si sente forte del fatto che nessuno possa ascrivergli un comportamento davvero aggressivo, dal momento che – di fatto – il suo comportamento non è stato realmente aggressivo, ma solo un atteggiamento apparso esternamente come di “calma” e di “non reazione”. In parole semplici: la persona aggredisce, ma evita la responsabilità dell’impatto diretto dell’aperta espressione di una aggressione plateale.
Esempi sul lavoro e con il partner
Ad esempio sul lavoro, in seguito ad un litigio tra due colleghi, uno dei due potrebbe sviluppare attitudini oppositive e di resistenza passiva di fronte a comuni richieste di prestazioni da parte del collega bersaglio dell’ostilità mascherata da apparente calma, arrivando perfino ad azioni di mobbing estremamente occultate. L’ostilità, pur se non manifestata apertamente, viene comunque trasmessa al collega, senza che però nessuno possa apertamente dire che siamo di fronte ad un comportamento aggressivo.
Capita anche spesso, con il proprio partner (ad esempio moglie o marito), di litigare e che uno dei due sviluppi un comportamento definibile passivo-aggressivo. E’ la tipica situazione in cui uno dei due prova rabbia per qualche motivo e – alla richiesta del partner “cos’hai?” – l’altro risponda “nulla, va tutto bene”. E’ un comportamento passivo, che però trasmette al partner tutta la rabbia e l’aggressività provata.
Disturbo di personalità passivo-aggressivo
Tutti possiamo avere saltuariamente atteggiamenti di tipo passivo-aggressivo, tuttavia alcuni possono nel tempo sviluppare tale comportamento in modo cronico e con modalità costanti e continue, come manifestazione di una personalità che viene detta “personalità passivo aggressiva“. Quando tale personalità diventa intrusiva nella vita della persona e determina un malfunzionamento nella vita sociale, relazionale e professionale, va a configurare quello che un tempo veniva definito “disturbo di personalità passivo-aggressivo“.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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