Con “disturbo di personalità passivo-aggressivo” o “disturbo passivo-aggressivo di personalità“, anche detto “disturbo negativistico della personalità” (in inglese “passive-aggressive personality disorder” o “negativistic personality disorder“), in medicina e psicologia si intendeva in passato un un disturbo caratterizzato da un comportamento passivo-aggressivo capace di interferire con il corretto funzionamento nella vita sociale, relazione e/o professionale dell’individuo. Il comportamento passivo-aggressivo, a volte denominato “aggressione non verbale”, può essere definito come un modo deliberato (cioè intenzionale) di esprimere sentimenti di rabbia ed ostilità verso altri, mascherando tali sentimenti con comportamenti non apertamente conflittuali, in modo tale che rabbia ed ostilità non si manifestino chiaramente, ma si nascondano e si esprimano in maniera più nascosta, indiretta e subdola, tale per cui il soggetto possa aggredire altre persone senza – di fatto – assumersi la responsabilità di tale aggressione.
Disturbo di personalità passivo-aggressivo nel DSM-IV e nel DSM-5
Il disturbo di personalità passivo-aggressivo era presente all’interno della quarta revisione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (il DSM-IV, uscito nel 1994). Nell’attuale ed ultima versione del Manuale (il DSM-5, uscito nel 2013), il disturbo di personalità passivo-aggressivo non è più presente e non fa quindi più parte dei dieci disturbi specifici della personalità in esso elencati. Il disturbo di personalità passivo-aggressivo può essere attualmente visto come un disturbo della personalità non altrimenti specificato (NAS) poiché l’individuo può soddisfare i criteri generali per un disturbo di personalità, ma non soddisfa i criteri diagnostici basati sui tratti per alcun disturbo di personalità specifico. Il disturbo quindi ora non è più considerato una categoria diagnostica appropriata, tuttavia è ancora studiato dai ricercatori per scopi accademici e medici.
Va infine ricordato che nella prima versione del Manuale (il DSM-I, uscito nel 1952), il disturbo passivo-aggressivo era definito in modo ristretto, raggruppato insieme al passivo-dipendente. Il DSM-III-R affermava nel 1987 che il disturbo passivo-aggressivo è caratterizzato, tra le altre cose, dal “non fare il bucato o rifornire la cucina di cibo a causa della procrastinazione e dell’inerzia”.
Disturbo di personalità passivo-aggressivo nel’ICD-10
La decima e penultima revisione della Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-10) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) include il disturbo passivo-aggressivo di personalità nella sezione “altri disturbi specifici di personalità“, descrivendolo come “un disturbo di personalità che non si adatta a nessuno degli specifici disturbi di personalità“. In base a tale Classificazione, per questa diagnosi psichiatrica una condizione deve soddisfare i criteri generali per il disturbo di personalità elencati nelle descrizioni cliniche e nelle linee guida diagnostiche. I criteri generali per il disturbo di personalità comprendono comportamenti e atteggiamenti marcatamente disarmonici (che coinvolgono aree del funzionamento come l’affettività – capacità di provare affetti: emozioni o sentimenti, che coinvolgono modi di percepire e pensare, controllo degli impulsi, eccitazione, stile di relazione con gli altri), un modello di comportamento anomalo (durevole, di lunga data), il disagio personale e il modello di comportamento anomalo devono essere chiaramente disadattivi e pervasivi. Il disturbo della personalità, in base all’ICD-10, deve comparire durante l’infanzia o l’adolescenza e continuare fino all’età adulta.
Cause e fattori di rischio
Le cause specifica di questo disturbo non sono attualmente note. Il disturbo passivo-aggressivo potrebbe essere favorito da uno specifico trauma infantile (ad esempio, genitori dipendenti da alcol/droghe, bullismo, abuso) in un ambiente in cui non era sicuro esprimere frustrazione o rabbia. Le famiglie in cui è vietata l’espressione onesta dei sentimenti tendono a insegnare ai bambini a reprimere e negare i propri sentimenti e a utilizzare altri canali per esprimere la propria frustrazione. Ad esempio, se venissero inflitte punizioni fisiche e psicologiche ai bambini che esprimono rabbia, questi sarebbero inclini ad essere passivo-aggressivi per evitare tali punizioni, pur potendo comunque esprimere i propri sentimenti di ostilità in modo indiretto. I bambini che reprimono l’aperta rabbia possono avere difficoltà ad essere assertivi, senza mai sviluppare strategie di coping o abilità per l’espressione di sé migliori. Possono diventare adulti che, sotto una “patina seducente”, covano “intenti vendicativi”, nelle parole di Timothy F. Murphy e Loriann Oberlin. In alternativa, gli individui possono semplicemente avere difficoltà a essere direttamente aggressivi o assertivi come gli altri. Martin Kantor suggerisce tre aree che contribuiscono alla rabbia passivo-aggressiva negli individui: conflitti di dipendenza, controllo e competizione, e che una persona può essere definita passiva-aggressiva se si comporta in questo modo con poche persone nella maggior parte delle occasioni.
Caratteristiche e sintomi
Le persone con disturbo di personalità passivo-aggressivo hanno un comportamento passivo-aggressivo capace di interferire con il corretto funzionamento nella loro vita, dal punto di vista sociale, relazione e/o professionale. Il comportamento passivo-aggressivo è un modo intenzionale di esprimere sentimenti di rabbia ed ostilità verso altri, mascherando tali sentimenti con comportamenti non apertamente conflittuali e deresponsabilizzanti. Le persone con disturbo di personalità passivo-aggressivo sono caratterizzate da procrastinazione, ostruzionismo nascosto, inefficienza e testardaggine. Il paziente tende a fare ostruzionismo senza opporsi apertamente a cose che non gradisce, appare incapace o passivo, ma mira nascostamente a evitare le responsabilità, a controllare e/o punire gli altri; questi soggetti accettano, spesso con lamentele, di eseguire compiti che non vogliono svolgere e poi li compromettono, spesso sabotandoli e, col tempo, diventano sempre più ostili e arrabbiati con il mondo esterno. Altre caratteristiche saranno descritte nel prossimo paragrafo.
Diagnosi
Come già prima ricordato, il disturbo di personalità passivo-aggressivo non è più presente nell’ultima versione del DSM, il DSM-5. L’etichetta diagnostica equivalente nel DSM-5 sarebbe disturbo della personalità non altrimenti specificato (NAS). Il disturbo di personalità passivo-aggressivo è stato elencato come disturbo di personalità dell’Asse II nel DSM-III-R, ma è stato poi spostato nel DSM-IV nell’Appendice B (“Set di criteri e assi forniti per ulteriori studi”) a causa di controversie e la necessità di ulteriori ricerche su come classificare anche i comportamenti in una futura edizione. Secondo il DSM-IV, le persone con disturbo di personalità passivo-aggressivo erano “spesso apertamente ambivalenti, oscillando indecisamente da una linea di condotta al suo opposto. Possono seguire un percorso irregolare che causa infinite discussioni con gli altri e delusione per sé stessi”. Caratteristica di queste persone è un “intenso conflitto tra la dipendenza dagli altri e il desiderio di autoaffermazione”. Sebbene mostrino una spavalderia superficiale, la loro autostima è spesso molto scarsa e gli altri reagiscono a loro con ostilità e negatività. In base al DSM-IV questa diagnosi non poteva essere raggiunta se il comportamento si fosse manifestato durante un episodio depressivo maggiore o se poteva essere attribuito al disturbo distimico o ad altra patologia.
Sottotipi di Millon
Lo psicologo statunitense Theodore Millon, esperto nei disturbi di personalità, propose quattro sottotipi di individuo passivo-aggressivo”. Qualsiasi individuo con tratti passivo-aggressivi può mostrare nessuno o uno delle seguenti caratteristiche:
| Sottotipo | Descrizione | Tratti della personalità |
|---|---|---|
| Negativista vacillante | Comprese le caratteristiche borderline | Le emozioni fluttuano in modi sconcertanti ed enigmatici; difficile da scandagliare o comprendere i propri stati d’animo capricciosi e mistificanti; ondeggia, in flusso e irresoluto sia soggettivamente che intrapsichicamente. |
| Negativista insoddisfatto | Comprese le caratteristiche depressive | Brontolante, meschino, irritabile, amareggiato, lamentoso, irritato e lunatico; si lamenta dietro la finzione; evita il confronto; utilizza reclami legittimi ma banali. |
| Negativista tortuoso | Comprese le caratteristiche antisociali e dipendenti | Opposizione mostrata in modo indiretto, labirintico e ambiguo, ad es. procrastinazione, indugio, dimenticanza, inefficienza, abbandono, testardaggine, indiretta e subdola nello sfogare risentimento e comportamenti resistenti. |
| Negativista abrasivo | Comprese le caratteristiche sadiche | Controverso, intransigente, irritabile e litigioso; caustico, degradante, corrosivo e aspro, contraddice e deroga; pochi scrupoli e poca coscienza o rimorso. (non più una diagnosi valida nel DSM) |
Terapia
La terapia si basa su approccio terapeutico psicodinamico e/o cognitivo-comportamentale, che possono essere applicati sia sulla persona con disturbo di personalità passivo-aggressivo, ma anche sulle loro vittime.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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