Il sadismo è un tratto comportamentale caratterizzato dall’ottenere piacere nel vedere gli altri che subiscono disagio o dolore psicologico e/o fisico o provare piacere nell’intraprendere in prima persona atti sadici che generino disagio o dolore negli altri. Mentre in genere le persone sono dotate di empatia ed osservare il disagio o il dolore altrui gli genera fastidio e repulsione, il sadico – al contrario – non possiede empatia e gode nel veder soffrire gli altri, al punto di arrivare a compiere gesti antisociali, crudeli ed a volte perfino illegali per procurare sofferenza fisica o morale ad altre persone e goderne.
Sadismo sessuale e disturbo da sadismo sessuale
Il sadismo sessuale è una parafilia consistente nell’ottenere piacere sessuale ed il raggiungimento dell’orgasmo nell’osservare o nel procurare in prima persona, disagio e/o dolore in altre persone. Il sadismo sessuale è una forma di parafilia ma bisogna sottolineare il fatto che un comportamento sessuale sadico moderato è una pratica sessuale comune tra adulti consenzienti che può non soddisfare i criteri clinici per un disturbo parafilico, i quali richiedono che comportamenti, fantasie o impulsi di una persona provochino disagio clinicamente significativo o compromissione comportamentale o possano causare danno ad altri. Il sadismo sessuale è quindi, entro certi limiti, non patologico, tuttavia – in alcuni soggetti – i comportamenti sadici si accentuano fino a divenire dannosi, ad esempio perché il sadismo sessuale diventa un pensiero ossessivo e può interferire con la vita sociale, relazione, professionale o con la fedina penale del paziente, configurandosi come una dipendenza comportamentale sessuale. In altri casi il sadismo sessuale può invece configurarsi come “disturbo da sadismo sessuale”, diventando spesso un problema non solo per sé stessi , ma anche per l’incolumità degli altri. Il disturbo da sadismo sessuale (in inglese “sexual sadism disorder”) è un tipo di sadismo sessuale che causa disagio significativo o compromissione comportamentale significativa ed è attuato nei confronti di una persona non consenziente.
Sadismo e masochismo, il sadomasochismo
Tradizionalmente il sadismo sessuale è combinato con il masochismo e viene chiamato, complessivamente, sadomasochismo. Il masochismo è l’ottenimento del piacere attraverso il provar dolore; questo può essere psicologico (umiliazione) oppure fisico (algolagnia). Attualmente il masochismo è considerato una parafilia solo nei casi in cui la ricerca del dolore è l’unica forma di sessualità che permetta il raggiungimento dell’orgasmo.
Tetrade oscura
Con l’espressione triade oscura della personalità o più semplicemente “triade oscura” (in inglese “dark triad“) in psicologia si intende un insieme di tre tratti comportamentali che – se presenti contemporaneamente – sono considerati come predittori di psicopatologie e/o di comportamenti antisociali. I tre tratti comportamentali che compongono la triade oscura, sono: narcisismo, machiavellismo e psicopatia. Ad essi, alcuni ricercatori aggiungono anche il tratto del sadismo, andando a comporre la “tedrade oscura di personalità“.
Cause del disturbo da sadismo sessuale
Attualmente non si conoscono con esattezza le cause per cui una persona sviluppa il disturbo da sadismo sessuale. Alcune teorie indicano che il modo in cui una persona viene educata gioca un ruolo importante nel decidere se svilupperà o meno un disturbo da sadismo sessuale, tuttavia anche i fattori biologici, genetici ed ereditari potrebbero svolgere un certo ruolo, agendo in sinergia con i fattori ambientali. Attualmente non si sa molto sui fattori genetici o sui modelli ereditari responsabili di questo disturbo. Tra i possibili fattori ambientali, potrebbero esserci:
- avere dei genitori svalutanti;
- aver subito da bambini traumi psicologici e violenze fisiche, anche sessuali;
- aver subito atti di bullismo a scuola;
- avere scarsa autostima;
- aver sperimentato un fortissimo senso di colpa durante l’infanzia.
- vivere in un ambiente sociale e familiare degradato, trascurante e povero di stimoli positivi;
- essere stati cresciuti da genitori narcisisti, sadici o con triade oscura, assenti, scarsamente empatici ed anaffettivi;
- avere dei genitori divorziati;
- avere dei genitori o altri parenti che hanno compiuto reati;
- aver avuto diagnosi infantili di patologie e condizioni dell’età evolutiva di interesse neuropsichiatrico.
Si pensa che avvenimenti particolarmente traumatici, soprattutto se vissuti durante l’infanzia, possano avere un ruolo nella genesi del disturbo da sadismo sessuale. Il comportamento sadico, come anche quello masochistico, viene visto come una sorta di lutto negato o patologico, come un tentativo di rifiutare e negare la perdita e riparare ed essa con una fantasia che comunque non porta ad alcun risultato dal momento che la perdita interna continua ad esistere: ciò porta l’individuo a stabilire una perversione al posto della relazione. Questa mancata risoluzione del trauma ha delle conseguenze sulle successive difficoltà derivate dalla gestione delle fantasie e dell’eccitamento sessuale altamente potenziati nel periodo edipico. Il dolore provocato dalla sofferenza inflitta è una difesa contro il dolore più grande della perdita.
Caratteristiche del soggetto con disturbo da sadismo sessuale
Il paziente con disturbo da sadismo sessuale prova un piacere sessuale dal vedere soffrire il proprio od i propri partner a causa del dolore psico-fisico e dell’umiliazione, prima e durante il rapporto sessuale. Il piacere sessuale ed il raggiungimento dell’orgasmo può derivare dal vedere altri che infliggono dolore ed umiliazione al partner o dall’essere lui stesso il soggetto che infligge dolore e umiliazione al partner. Il soggetto con disturbo sessuale, ad esempio, prova piacere nel percuotere il partner o nel minacciarlo, incutendo dolore o paura. Il soggetto si eccita sessualmente anche solo immaginando di attuare tali comportamenti e può masturbarsi fantasticando su comportamenti estremamente sadici. Il partner non è consenziente. Se il partner si nega con forza a tali comportamenti, il soggetto può percepire la relazione poco interessante o scialba e lasciare il partner. Il soggetto mette in pratica questo comportamento nonostante una evidente compromissione del funzionamento in ambito sociale, relazionale e lavorativo. Mentre il sadico sessuale ha un partner consenziente (generalmente un masochista sessuale), al contrario il paziente con disturbo da sadismo sessuale ha partner non consenzienti. Il paziente con disturbo da sadismo sessuale è generalmente estremamente impulsivo e può arrivare a commettere atti criminali estremamente gravi per poter mettere in atto comportamenti sadici e provare piacere sessuale. Il sadismo sessuale è particolarmente pericoloso nei soggetti che soffrono anche di disturbo di personalità antisociale: questa combinazione di disturbi può infatti comportare il “sadismo criminale” che comporta reati come mutilazioni, torture, stupri, rapimenti ed uccisioni. Nei test della personalità, gli stupratori sadici arrestati dalle forze dell’ordine hanno mostrato tratti elevati di impulsività, ipersessualità, mancanza di empatia e psicopatia. La maggior parte delle persone con diagnosi di disturbo da sadismo sessuale giungono all’attenzione delle autorità commettendo crimini a sfondo sessuale. Le persone con disturbo da sadismo sessuale hanno un’elevata probabilità di avere altri interessi sessuali parafilici. La maggioranza delle persone con disturbo da sadismo sessuale, è composta da individui di sesso maschile e con orientamento sessuale eterosessuale, tuttavia tale disturbo può interessare anche le donne ed individui con orientamento omosessuale o bisessuale.
Definizione di disturbo da sadismo sessuale nel DSM-5
L’attuale versione del Manuale diagnostico e statistico dell’American Psychiatric Association (DSM-5) si riferisce al disturbo da sadismo sessuale con la seguente definizione: “la ricorrente e intensa eccitazione sessuale derivante dalla sofferenza fisica o psicologica di un’altra persona, manifestata da fantasie, impulsi o comportamenti”. È classificato come una parafilia. “Sadismo sessuale” era il termine precedentemente utilizzato dai precedenti Manuali DSM-III-R, DSM-IV, e DSM-IV-TR, dove il disturbo era classificato come parafilia. In queste versioni del DSM, il sadismo sessuale riguardava solo l’inflizione di sofferenza reale (non simulata). La condizione è stata ribattezzata disturbo da sadismo sessuale nel DSM-5.
Diagnosi di disturbo da sadismo sessuale nel DSM-5
La diagnosi di disturbo da sadismo sessuale si basa su specifici criteri clinici dal DSM-5:
- I pazienti sono stati ripetutamente e intensamente eccitati dalla sofferenza fisica o psicologica di un’altra persona; l’eccitazione si esprime in fantasie, intensa impulsività o altri comportamenti.
- I pazienti hanno agito in base alle loro sollecitazioni con una persona non consenziente, o queste fantasie o impulsi causano un disagio significativo o compromettono il funzionamento lavorativo, in situazioni sociali o in altre sfere importanti.
- La condizione è stata presente per ≥ 6 mesi.
Il disturbo da sadismo sessuale può essere diagnosticato in pazienti che negano di avere fantasie o impulsi legati all’eccitazione sessuale innescati dal dolore o dalla sofferenza degli altri se questi pazienti segnalano più episodi sessuali di dolore o sofferenza inflitti a una persona non consenziente. Il trattamento del disturbo da sadismo sessuale è generalmente inefficace.
Tipologia
Il criminologo Lee Mellor ha creato diverse tipologie di autori di reati di omicidio sessualmente sadico, basati su una combinazione di tre fattori binari:
- Distruttivo contro conservatore: i sadici sessuali distruttivi mutilano i corpi delle loro vittime viventi, mentre i sadici sessuali conservativi no.
- Prolungato contro Breve: Il sadico sessuale Prolungato tortura la sua vittima per un’ora o più, mentre il sadico sessuale Breve lo fa per meno tempo.
- Elaborato contro Semplice: laddove i sadici sessuali semplici tendono a usare uno o due metodi di tortura, i sadici elaborati hanno tre delle seguenti quattro caratteristiche:
- (i) variazione nei metodi di tortura,
- (ii) apparato di tortura complesso,
- (iii) tortura psicologica,
- (iv) creazione di documenti (ad esempio, utilizzando note/supporti multimediali per documentare il processo).
Ciò rende possibile l’esistenza di otto possibili tipologie di omicidi sessualmente sadici.
Terapia del disturbo da sadismo sessuale
Il trattamento del sadismo sessuale non è necessario se gli interessi, le fantasie e i comportamenti non coinvolgono persone consenzienti e vi è assenza di disagio o compromissione nel funzionamento dell’individuo clinicamente significativi. Per coloro il cui sadismo sessuale raggiunge il livello del disturbo da sadismo sessuale, i trattamenti applicati ad altre parafilie sono più comunemente impiegati, inclusa la terapia cognitivo-comportamentale di gruppo o individuale con o senza l’uso di antiandrogeni. Il trattamento del disturbo da sadismo sessuale è generalmente basato sull’uso di farmaci antiandrogeni, ma anche farmaci antidepressivi e/o antipsicotici possono essere inclusi del trattamento. L’associazione con psicoterapia cognitivo-comportamentale (di gruppo o individuale), migliora le possibilità di guarigione, tuttavia nella maggioranza dei casi qualsiasi trattamento si è rilevato complesso, prolungato nel tempo e non scevro da recidive. Se è presente anche il disturbo antisociale di personalità, qualsiasi tipo di trattamento si è dimostrato ben poco efficace.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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