Arterie intercostali anteriori, posteriori, di destra e di sinistra

MEDICINA ONLINE TORACE GABBIA ARTERIE VENE INTERCOSTALI RAMO PERFORANTE BRANCA MUSCOLO OBLIQUO DENTATO AORTA CUTANEO DORSALE SPINALE NERVI.jpgLe arterie intercostali anteriori sono rami collaterali dell’arteria toracica interna che nasce dalla prima porzione dell’arteria succlavia. Queste arterie si distribuiscono in numero di due per ciascuno dei primi 6 spazi intercostali, uno lungo il margine inferiore della costa soprastante e l’altro Continua a leggere

Sterno: anatomia, dove si trova, frattura, articolazioni, carenato, è un osso?

MEDICINA ONLINE MUSCOLI DEL TORACE ANATOMIA FUNZIONI INTRINSECI ESTRINSECI DIFFERENZE COSTE COSTOLE PETTORALI TRASVERSO DIAFRAMMA SUCCLAVIO DENTATO TRAPEZIO SCAPOLA ROMBOIDE DORSALE INTERCOSTALICon “sterno” in anatomia umana si intende un osso piatto e allungato, impari e mediano, che si trova nella parte anteriore centrale del torace e leggermente convesso anteriormente e concavo posteriormente. È costituito da  Continua a leggere

Muscoli intrinseci ed estrinseci del torace: anatomia e funzioni

MEDICINA ONLINE MUSCOLI DEL TORACE ANATOMIA FUNZIONI INTRINSECI ESTRINSECI DIFFERENZE COSTE COSTOLE PETTORALI TRASVERSO DIAFRAMMA SUCCLAVIO DENTATO TRAPEZIO SCAPOLA ROMBOIDE DORSALE.jpgmuscoli del torace hanno le principali funzioni di:

Tali muscoli si dividono in intrinseci ed estrinseci: i primi originano e si inseriscono sempre sul torace, mentre gli estrinseci interessano anche altri distretti corporei.

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Tra i muscoli intrinseci individuiamo:

  1. muscoli elevatori delle coste, che si relazionano strettamente con le vertebre della colonna vertebrale, sollevano la gabbia toracica e le ossa del torace e fanno quindi parte dei muscoli inspiratori;
  2. muscoli sottocostali che abbassano la gabbia toracica, riducendone il volume e permettendo quindi l’espirazione;
  3. muscoli intercostali che, tesi tra le varie coste, formano tre strati. Le fasce esterne, intermedie ed interne. Alcuni gruppi di intercostali abbassano la gabbia toracica altri la alzano, quindi hanno funzione sia espiratoria sia inspiratoria.
  4. Il muscolo trasverso del torace che permette la contrazione del torace e quindi il movimento espiratorio.

muscoli toracici estrinseci possono essere divisi in classi: muscoli toraco-appendicolari, muscoli spino-appendicolari, muscoli spino-costali e il diaframma. Per quanto riguarda i muscoli toraco-appendicolari troviamo:

  1. Il muscolo grande pettorale, costituito da un vasto ventre che con la sua azione adduce e ruota medialmente l’omero;
  2. Il muscolo piccolo pettorale, che ha una azione inspiratoria e serve anche ad abbassare la spalla;
  3. Il muscolo succlavio, un muscolo piccolissimo che ha stretti rapporti con la vena succlavia. Ha forma cilindrica ed è situato tra la clavicola e la prima costa, da questa e dalla sua cartilagine costale origina e si inserisce nel solco della faccia inferiore della clavicola. Prende rapporto con l’arteria e la vena succlavia e con il plesso brachiale. Serve a portare in avanti il cingolo scapolare, agisce abbassando la clavicola.
  4. Il muscolo dentato anteriore, che ha funzione di inspirazione e di spostamento in avanti della scapola. È situato nella parete laterale del torace, origina per mezzo di digitazioni dalla faccia esterna delle prime dieci coste e si inserisce sul margine anteriore della scapola. Si considerano una parte superiore, una parte inferiore ed una media. La parte superiore origina dalle prime due coste, la media dalla seconda, terza e quarta e, quella inferiore, dalle sottostanti sino alla decima. E in rapporto con le coste sulla sua faccia profonda e, su quella superficiale, con grande e piccolo pettorale, sottoscapolare e dorsale.
  5. Muscolo dentato posteriore superiore: origina dall’apice dei processi spinosi della 7° vertebra cervicale. Il ventre muscolare si divide in quattro digitazioni che si fissano al margine superiore delle coste che vanno dalla 2° alla 5°. Agisce elevando le coste.
  6. Muscolo dentato posteriore inferiore: ha origine a livello dei processi spinosi delle ultime due vertebre toraciche e delle prime tre lombari, è posto sotto al muscolo grande dorsale e, contraendosi, abbassa le coste.

muscoli spino-appendicolari invece sono:

  1. Il muscolo trapezio, che è molto vasto e con la sua azione eleva e adduce la spalla, oltre a estendere la colonna e ruotare la testa dal proprio lato. Si trova nella regione nucale e nella parte dorsale del torace, i sui fasci convergono verso la spalla e, la faccia superficiale del muscolo entra in rapporto con i tegumenti. La faccia profonda si rapporta con i muscoli sovraspinato, elevatore scapola, splenio della testa e del collo. La sua contrazione eleva ed adduce la spalla, estende la testa ruotandola verso il lato opposto;
  2. Il muscolo grande dorsale, che è formato da un grande ventre, ha il compito di addurre e ruotare internamente l’omero, oltre a contribuire all’espirazione. Ricopre la parte inferiore e laterale del dorso, e la parte laterale del torace. Origina dai processi spinosi delle ultime sei vertebre toraciche e dalle vertebre lombari. I suoi fasci muscolari circondano il grande rotondo, inserendosi poi sul solco bicipitale dell’omero. Il gran dorsale entra in contatto, con la sua parte superficiale, con il trapezio e con i tegumenti. Con la sua contrazione adduce e ruota all’interno l’omero, se prende punto fisso sull’omero eleva il tronco e le coste;
  3. Il muscolo romboide superiore e inferiore, che sostiene la scapola medialmente. Si trova nella parte inferiore della regione nucale e in quella superiore del dorso. Origina dai legamenti interspinosi dell’ultima vertebra cervicale e va ad inserirsi sul margine vertebrale della scapola. Il romboide è ricoperto dal trapezio e, contraendosi, porta la scapola medialmente;
  4. L’elevatore della scapola, che serve, oltre che per l’elevazione della scapola, per spostarla medialmente e per estendere e inclinare il collo dal proprio lato. Occupa la regione laterale e posteriore del collo, origina dai processi trasversi delle prime quattro vertebre cervicali e si porta all’angolo mediale della scapola. È ricoperto dal trapezio e dallo sternocleidomastoideo. La sua azione consiste nel sollevare e spostare medialmente la scapola.

muscoli spino-costali sono rappresentati invece solo dai muscoli dentati posteriore superiore ed inferiore, ed hanno rispettivamente azione inspiratoria (il superiore) ed azione espiratoria (l’inferiore). Sono muscoli larghi, sottili e quadrilateri. Si trovano nello strato medio dei muscoli del dorso. Importante da notare come i muscoli espiratori siano molti meno degli inspiratori in quanto l’espirazione è un processo passivo e quindi solo saltuariamente è richiesto un supporto muscolare, mentre l’inspirazione è un’azione attiva.

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Diaframma

Per quanto riguarda il diaframma, questo è un muscolo molto particolare, impari e mediano, che divide la cavità toracica da quella addominale, rappresentando il principale muscolo inspiratorio. È attraversato tramite vari orifizi dalle strutture che scendono nell’addome, ovvero principalmente l’arteria aorta, la vena cava (che risale verso il cuore) e l’esofago. La parte centrale è formata da un plateu aponevrotico che prede il nome di centro frenico. Presenta tre diverse sedi di inserzione:

  • Inserzione costale: aderisce alla faccia interna delle ultime 5 coste.
  • Inserzione sternale: piccole fibre si legano al processo xifoideo.
  • Inserzione lombare: attuata tramite i pilastri mediale (le fibre si legano al corpo di L2-L4 a destra, L2-L3 a sinistra), intermedio (fibre che raggiungono il corpo di L3 ed il sovrastante disco intervertebrale) e laterale (2 arcate fibrose che si inseriscono sul processo costiforme di L2 e alla 12a costa).

E’ innervato dal nervo frenico, ramo terminale del plesso cervicale.
Il suo ruolo è quello di elevare le ultime coste, diminuendo così la pressione intratoracica (facendo affluire l’aria ai polmoni) ed aumentando quella addominale. Per approfondire, leggi: Diaframma: dove si trova, anatomia e funzioni

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Differenza tra costole e vertebre

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Le costole (coste)

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La colonna vertebrale e le sue vertebre

Vertebre e costole (o più correttamente “coste”) sono ossa importanti del nostro corpo, poiché costituiscono la gabbia toracica e contribuiscono alla stabilità dello scheletro. La gabbia toracica è formata dalle cartilagini costali, dallo sterno, dalle coste e dalle vertebre toraciche, così suddivise:

  • posteriormente, 12 vertebre (vertebre toraciche);
  • latero-anteriormente, 12 paia di costole (o coste);
  • anteriormente, le cartilagini costali e un osso chiamato sterno.

Le 12 vertebre toraciche formano (assieme alle 7 cervicali, 5 lombari, 5 sacrali e 3 coccigee) la colonna vertebrale o rachide o spina dorsale, che è il principale sostegno del corpo umano. Dalla colonna vertebrale partono le 12 paia di costole: ogni paio di costole origina infatti da una delle 12 vertebre toraciche.

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Costola incrinata: cause, sintomi, diagnosi, terapia e tempi di recupero

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COSTOLA INCRINATA SINTOMI TEMPI DI RECUPERO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgUna costola si dice “incrinata” quando – principalmente in seguito a un trauma nella zona del torace – risulta essere indolenzita, specialmente durante gli atti di respirazione profonda. A volte l’incrinatura è anche più estesa, interessando anche i muscoli intercostali, quelli che sono frapposti fra costola e costola. Per poterla diagnosticare correttamente, oltre all’anamnesi ed all’esame obiettivo, è opportuno procedere con alcuni esami strumentali di tipo radiologico.

Cause

L’incrinatura della costola (in medicina più correttamente denominata “costa“) è in genere la conseguenza di un trauma diretto o – meno frequentemente – indiretto, alla gabbia toracica. Ad esempio una costa si può incrinare in seguito ai colpi che è possibile ricevere al torace durante la pratica di un’attività sportiva, agli incidenti automobilistici, a quelli domestici o, perfino, ai contraccolpi al torace di una tosse violenta o di lunga durata. Un mio paziente una volta si incrinò una costa stando seduto su una sedia dotata di robusti braccioli: il mio paziente si piegò lateralmente e velocemente su di un lato ed il suo torace sbattè su un bracciolo. Questo per farvi capire che anche banali gesti quotidiani possono risultare in un trauma alla gabbia toracica che può incrinare una o più costole adiacenti.

Leggi anche: Differenza tra costola incrinata e rotta

Sintomi e segni

Quando una costola si incrina, si determina una infiammazione che genera dolore e, a volte, anche gonfiore ed ematoma, in corrispondenza dell’area traumatizzata. Il dolore tipico della costola incrinata è generalmente intenso, ma quando il busto è fermo in posizione di riposo, è in molti casi del tutto assente. Il dolore in genere compare o peggiora durante il compimento di alcune azioni, come:

  • il respiro profondo;
  • la compressione della zona toracica infortunata;
  • i movimenti di torsione e di piegatura del corpo;
  • gli sforzi a livello dell’addome e del torace;
  • tossire;
  • starnutire;
  • singhiozzare;
  • “tirare” il naso;
  • urinare;
  • defecare;
  • emettere gas intestinali;
  • sbadigliare;
  • mangiare esagerate quantità di cibo e liquidi.

L’eventuale presenza di una massa anomala (ad esempio un tumore) a livello di torace e/o addome, può aumentare la sensazione dolorosa. Il dolore in genere aumenta di intensità la notte ed è estremamente fastidioso in quanto rende spesso impossibile dormire sul fianco della zona traumatizzata, inoltre anche il semplice cambiare posizione, può generare dolore.

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Diagnosi

La presenza della costola incrinata determina sintomi e segni molto simili a quelli prodotti da una costola fratturata. Per cercare di giungere a una corretta diagnosi, al medico saranno richieste un’attenta anamnesi (raccolta dei dati del paziente, delle sue abitudini, di altre sue patologie e soprattutto del tipo di evento che ha fatto scaturire il dolore) un esame obiettivo che indaghi a fondo la zona traumatizzata e l’uso di esami strumentali di tipo radiologico, come la radiografia, la TC e la risonanza magnetica nucleare.

Terapia

La terapia prevista per le costole incrinate consiste principalmente nel riposo, con applicazione di ghiaccio sulla zona dolorante e con l’assunzione di paracetamolo (Tachipirina) o di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’aspirina e l’ibuprofene) per diminuire il dolore, soprattutto assumendo i farmaci la sera, prima di andare a dormire, in modo che l’effetto antidolorifico si estenda a tutta la notte. L’obiettivo principale sarà quello di garantire il corretto respiro, considerando che un respiro non profondo può predisporre all’insorgenza di polmoniti e di infezioni polmonari, specie negli anziani e negli allettati cronici. In aggiunta ai farmaci antidolorifici sarà necessario mantenersi al riposo da qualsiasi attività fisica (sportiva o lavorativa) che includa torsioni e movimenti del busto. Utile l’applicazione del ghiaccio sulla zona gonfia e con l’ematoma (sono sufficienti almeno 15-20 minuti 3-4 volte al giorno) e ancora eseguire sporadici colpi di tosse “controllata” almeno una o due volte ogni ora per ridurre il rischio di polmoniti e di infezioni polmonari. È opportuno non avvolgere il torace con bendaggi, il che renderebbe ancora più difficile la respirazione profonda, non fumare e non eseguire movimenti improvvisi o sollevare pesi. In alcuni casi meno gravi, in palestra è possibile eseguire alcuni esercizi, ad esempio usando manubri per potenziare i bicipiti, purché il torace e l’addome restino fermi.

Leggi anche: Frattura costale multipla, volet costale e pneumotorace

Prevenzione

Non sempre è facile cercare di prevenire le costole incrinate, tenendo in considerazione che gli infortuni alla cassa toracica possono avvenire in diversi contesti e in differenti situazioni, alcune domestiche e quasi “banali”. È tuttavia opportuno cercare di ridurre i rischi indossando sempre l’appropriato equipaggiamento sportivo, utilizzando la cintura di sicurezza alla guida dell’auto e arredando la propria casa in maniera tale che possano essere minimizzati i rischi di caduta: si tratta infatti delle tre principali indicazioni mediche che è opportuno seguire per poter prevenire questo e altri infortuni tipici alla gabbia toracica. Quando si svolge qualsiasi movimento del torace, anche quello più banale, bisogna mettere in conto che una compressione a livello costale può esitare in una dolorosa incrinatura, quindi tale movimento deve essere eseguito con attenzione se c’è possibilità di urtare da qualche parte.

Tempi di guarigione

Di solito, se non vi sono particolari complicazioni, le costole incrinate guariscono in un arco temporale che oscilla tra le 2 e le 4 settimane. Generalmente il dolore è più intenso nella prima settimana e diminuisce gradatamente giorno dopo giorno, in particolare durante la seconda settimana. Se l’evento traumatico è piuttosto forte e vi è un interessamento dei muscoli intercostali, il processo di guarigione di una costola incrinata potrebbe essere anche molto più lungo, e in grado di durare anche un mese e mezzo od oltre, specie nei pazienti anziani oppure in quei pazienti che – nonostante le indicazioni al riposo da parte del medico – continuino a sforzare e traumatizzare la zona costale.

Rischi

I possibili rischi e complicanze legate ad una incrinatura costale, sono:

  • polmonite;
  • stipsi (a causa del dolore che avverte durante l’evacuazione delle feci, il paziente potrebbe evitare intenzionalmente di andare a bagno per più giorni di seguito e ciò può portare a costipazione);
  • infezioni delle vie urinarie (urinare potrebbe aumentare il dolore e ciò spinge il paziente a trattenere a lungo l’urina, con maggior rischio di cistite e cistouretrite).

Uno dei rischi è quello di interpretare il dolore costale come causato da una incrinatura, quando potrebbe essere invece causato da una frattura della costa.

Quando andare dal medico?

In caso di infortunio lieve, in pazienti che non presentano sintomi né segni, in particolare difficoltà respiratoria ed ematomi, non è strettamente inecessario l’intervento medico. Il parere del medico sarà necessario in presenza di:

  • sintomi e segni che possono indicare complicanze, come la dispnea e l’ematoma;
  • gravidanza;
  • paziente in età pediatrica;
  • osteoporosi grave;
  • tumore delle ossa;
  • incremento graduale del dolore al torace (anziché la sua diminuzione);
  • dolore intenso che si estende alla spalla o all’addome;
  • tosse continua;
  • febbre, che potrebbe essere correlata ad una polmonite;
  • sospetto che in realtà l’incrinatura sia una frattura costale.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Costola rotta (frattura costale): sintomi, diagnosi e terapia

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COSTOLA ROTTA FRATTURA COSTALE SINTOMI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgLa frattura di una costola (più correttamente “costa”) è un infortunio abbastanza comune, che consiste nella Continua a leggere

Frattura costale multipla, volet costale e pneumotorace

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma FRATTURA COSTALE VOLET COSTALE PNEUMOTORACE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgQuando una frattura costale è multipla, cioè interessa più coste, può portare all’instaurarsi di una condizione medica potenzialmente mortale, identificata con il termine “volet costale“.

Il volet costale consiste in un parziale o completo scollamento di un gruppo di costole dalla restante gabbia toracica. Ciò può comportare una situazione di movimento paradosso, in cui il gruppo di coste scollate compie movimenti opposti a quelli della gabbia toracica restante.

Il volet costale può risultare letale quando determina uno pneumotorace associato a grave insufficienza respiratoria. Infatti, in siffatte condizioni, i polmoni si irrigidiscono e gli atti respiratori diventano gradualmente sempre più difficili.

Secondo uno studio statistico anglosassone, ogni 13 individui che si presentano in ospedale per una frattura alle costole ve n’è uno con volet costale. Alcuni sinonimi di volet costale sono: lembo costale mobile, lembo toracico mobile e flail chest.

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Differenza tra costola incrinata e rotta

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZA COSTOLA INCRINATA ROTTA FRATTURATA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano.jpgUna costola incrinata (incrinatura costale) o rotta (costa fratturata) è quasi sempre conseguenza di un trauma diretto alla gabbia toracica, come avviene nel caso di incidenti stradali, traumi sportivi (negli sport di contatto) o incidenti domestici (cadute ed urti contro spigoli dei mobili). Nel caso della costola incrinata perfino una tosse cronica può determinare la contusione; la rottura della costa si verifica spesso anche in persone anziane, specie se soffrono di osteoporosi. L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro, che provoca un forte indebolimento delle ossa. Tale indebolimento scaturisce dalla riduzione della massa ossea, che, a sua volta, è conseguenza del deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. Pertanto, le persone con osteoporosi sono più predisposte alle fratture, perché hanno ossa più fragili del normale. La frattura costale può essere anche causata da lesioni neoplastiche delle costole. Un tumore maligno, con origine in una costola, indebolisce quest’ultima, rendendola più fragile e particolarmente suscettibile alle fratture.

Differenze e gravità

L’incrinatura costale è un infortunio abbastanza comune, quasi sempre di modesta gravità, in cui la costa rimane integra e rimane nella sua sede naturale. Invece la frattura costale può, in alcuni casi, rappresentare una urgenza medica, dal momento che la costa si rompe (anche in più pezzi), può spostarsi dalla sua posizione naturale, lesionare la cute e può potenzialmente causare emorragie e determinare danni gravi gli organi interni, specie i polmoni. Se la frattura alle costole è multipla, può portare all’instaurarsi di una condizione medica potenzialmente mortale, identificata con il termine “volet costale”.  A tale proposito leggi anche: Frattura costale multipla, volet costale e pneumotorace

Sintomi e segni

In entrambi i casi il sintomo principale è il dolore, associato a gonfiore e formazione di un ematoma, tuttavia nel caso della costola incrinata essi sono generalmente di minore entità. Il dolore che caratterizza una costola incrinata ed una costola rotta tende a peggiorare in alcune particolari circostanze:

  • Quando il paziente respira profondamente.
  • Con la compressione della zona toracica infortunata.
  • Con i movimenti di torsione e piegatura del corpo.
  • Quando il paziente dorme dalla parte della zona traumatizzata.

Se, a causa di un dolore molto intenso, il paziente fatica a respirare in maniera normale, può sviluppare:

  • dispnea;
  • mal di testa;
  • vertigini;
  • giramenti di testa;
  • senso di stanchezza;
  • sonnolenza ricorrente;
  • ansia.

Leggi anche:  Caviglia slogata (distorsione) e gonfia: cosa fare? Fasciatura ed altri rimedi

Diagnosi

Nel dubbio se si tratti di costola incrinata, con microfratture o rotta, si procede con le indagini strumentali:

  • I raggi X. In genere, permettono di stabilire con facilità se una costola è solo incrinata oppure fratturata. Risultano poco chiari soltanto in presenza di fratture lievi, non nette.
  • La TAC. Fornisce una serie di immagini tridimensionali, che riproducono molto chiaramente l’anatomia interna del corpo.
    È molto utile per escludere la presenza di una frattura. Infatti, permette di valutare non solo le ossa della gabbia toracica, ma anche lo stato di salute dei vasi sanguigni toracici, dei polmoni e degli organi addominali che potrebbero essere stati lesionati in caso di frattura costale.
  • La risonanza magnetica nucleare (RMN). Come la TAC, è utile per valutare una vasta gamma di elementi: costole, vasi sanguigni passanti per il torace, polmoni e organi dell’addome.

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Trattamento

Nel caso di costola incrinata il trattamento prevede

  • riposo;
  • applicazione di ghiaccio sulla zona dolorante per almeno 15-20 minuti 3-4 volte al giorno;
  • respirare profondamente o eseguire un colpo di tosse controllato almeno una o due volte ogni ora. Serve a ridurre il rischio di polmoniti e infezioni polmonari.
  • assunzione di farmaci antidolorifici (aspirina e ibuprofene).

Nel caso di costola fratturata può invece rendersi necessario un intervento chirurgico.

Cosa NON fare in entrambi i casi

  • Non avvolgere il torace con bendaggi. In caso contrario, c’è il rischio di rendere ancora più difficile la respirazione profonda.
  • Non fumare.
  • Non eseguire movimenti improvvisi o sollevare pesi.

Per approfondire, leggi gli articoli relativi alle due patologie:

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