I diabetici possono mangiare lo yogurt greco?

MEDICINA ONLINE MANGIARE YOGURT GRECO LEGUMI MAGRA DIABETE CALORIE SEMI GLICEMIA GASSATA OLIGOMINARALE RICETTA INGRASSARE DIMAGRIRE INSULINA GLICATA COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIETA CIBO PASTO LONTANO DAI PASTILo yogurt greco è un tipo particolare di yogurt che differisce da quello “classico”, che siamo abituati a mangiare in diverse forme e gusti, sia per il procedimento di preparazione che per la consistenza finale. Questo derivato del latte è molto più denso e cremoso di quello tradizionale e per questo motivo viene talvolta chiamato “formaggio di yogurt”, visto che per la sua consistenza somiglia più a un formaggio spalmabile; anche il sapore è più ricco e corposo e risulta anche meno aspro, proprio per il metodo di preparazione che elimina il siero di latte acido. In commercio si trova soprattutto il gusto classico bianco, ma ormai si sono diffusi anche tipi diversi, come quello magro.

Lo yogurt greco contiene mediamente 115 calorie per 100 grammi e circa 2,5 grammi di carboidrati. Lo yogurt greco può essere tranquillamente assunto dal diabetico, ovviamente in dosi moderate, lontano dai pasti principali e dopo parere positivo del medico.

Importante: in caso di dubbio, il paziente diabetico può – sotto controllo medico – monitorare la propria risposta glicemica all’assunzione di certi alimenti, annotando i valori su un taccuino e raffrontando le relative glicemie.

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I diabetici possono mangiare i pop corn?

MEDICINA ONLINE MANGIARE POP CORN UVA UOVA FRUTTA MAGRA DIABETE CALORIE SEMI GLICEMIA GASSATA OLIGOMINARALE RICETTA INGRASSARE DIMAGRIRE INSULINA GLICATA COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIETA CIBO LONTANO DAI PASTI WALLP.jpgIl pop corn contiene mediamente 375 calorie per 100 grammi e circa 74 grammi di carboidrati. Il pop corn è un alimento sconsigliato, tuttavia può essere saltuariamente assunto dal paziente diabetico, in dosi moderate, lontano dai pasti principali e dopo parere positivo del medico.

Importante: in caso di dubbio, il paziente diabetico può – sotto controllo medico – monitorare la propria risposta glicemica all’assunzione di certi alimenti, annotando i valori su un taccuino e raffrontando le relative glicemie.

I migliori prodotti per diabetici
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, estremamente utili per aiutare il diabetico ed il pre-diabetico a mantenere i giusti livelli di glicemia, perdere peso e migliorare la propria salute. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Pancreas artificiale: monitora e fornisce insulina per il paziente diabetico

MEDICINA ONLINE DUODENO PANCREAS DIGESTIONE GLICEMIA DIABETE ANALISI INSULINA ZUCCHERO CARBOIDRATI CIBO MANGIARE DIETA MELLITO TIPO 1 2 CURA TERAPIA FARMACI STUDIO NUOVE TENOLOGIE TERAPIE.jpgL’industria medicale è da anni impegnata nello sviluppo di un pancreas artificiale, ovvero un sistema tecnologico che riproduca fedelmente la funzione biologica del vero organo umano. Se ne è parlato oggi a Roma all’incontro ‘Meet the Scientist. La rivoluzione tecnologica nel diabete’, organizzato da Medtronic Italia che da oltre 30 anni si dedica alla ricerca e sviluppo di questo progetto. L’organo hi-tech regolerà automaticamente i livelli di glucosio nell’organismo, consentendo alle persone con diabete di tipo 1 un miglior controllo glicemico, alleggerendo sensibilmente il peso della gestione del diabete stesso.

A differenza di un organo sostitutivo tradizionale, il pancreas artificiale non è posto all’interno del corpo umano, e comprende 3 elementi:

1) Microinfusore di insulina, un dispositivo che somministra in modo continuo piccoli quantitativi di insulina. Si tratta di un device esterno, collegato con l’interno attraverso un piccolissimo tubicino di plastica inserito sottocute, di solito nell’addome; contiene insulina nel serbatoio interno del microinfusore e il paziente cambia il serbatoio e il tubicino ogni 2 o 3 giorni.

2) Sistema di monitoraggio continuo della glicemia (Cgm): rileva ogni 5 minuti i valori di glicemia nel liquido sottocute attraverso un piccolissimo sensore. Il paziente ha il sensore dotato di un piccolissimo elettrodo inserito sottocute; il sensore è collegato a un trasmettitore che invia le letture al microinfusore d’insulina; il sensore va sostituito all’incirca ogni 6 giorni e richiede calibrazione periodica con un dispositivo glicemico.

3) Algoritmi avanzati: si tratta di complesse formule matematiche all’interno del microinfusore di insulina, che calcolano quanta ne vada somministrata nei vari momenti della giornata, in base alle letture del Cgm. E se gli algoritmi odierni regolano la somministrazione automatica dell’insulina in risposta a letture del Cgm di valori bassi pre-impostati, la tecnologia futura del pancreas artificiale realizzerà una somministrazione dell’insulina completamente automatica.

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Il diabetico può mangiare le banane?

MEDICINA ONLINE BANANE BANANA FRUTTA DIABETE DIABETICO CIBO CALORIE RICETTE DIETA STIPSI DIMAGRIRE CARBOIDRATI GLICEMIA.jpgLe banane sono frutti altamente energetici che contengono 12-13g di carboidrati semplici per 100g di parte edibile:  questa caratteristica le rende poco adatte al consumo frequente in presenza di diabete mellito. Gli zuccheri contenuti nelle banane sono per l’83% monosaccaridi o piccoli polimeri ed il contenuto di fibra alimentare è molto basso, circa 1,8g. Ne risulta un indice glicemico abbastanza elevato, circa 50, valore calcolato sulla media di specie e gradi di maturazione differenti. Certo, è plausibile affermare che il consumo della banana sia orientato al frutto maturo. il quale possiede un indice glicemico più vicino a 70.
Il diabete è una malattia cronica – degenerativa a carattere dismetabolico, caratterizzata da iperglicemia cronica e da altre disfunzioni del metabolismo glucidico, lipidico e proteico, che determinano frequenti complicanze. Il diabete mellito si differenzia in:

  • Tipo 1 (sempre insulino dipendente);
  • Tipo 2 (di solito, NON insulino-dipendente).

Nella dietoterapia del diabete tipo 1, paradossalmente, la scelta alimentare è meno incisiva sull’equilibrio glicemico; ciò è dovuto alla somministrazione di insulina esogena, la cui dose viene stimata sul pasto da consumare; pertanto, l’utilizzo della banana si divincola da alcune variabili invece molto importanti nel diabete tipo 2. Queste sono:

  • carico glicemico;
  • indice glicemico;
  • combinazione dei due fattori.

Nel diabete tipo 2, dove l’insulina circolante ha origine endogena (prodotta dall’organismo), ma risulta funzionalmente alterata dalla resistenza periferica, la regolazione della quantità di glucidi semplici e la velocità con la quale entrano in circolo sono di fondamentale importanza nel mantenimento di livelli glicemici fisiologici.
E’ vero che le banane possiedono caratteristiche differenti in base al grado di maturazione, tuttavia, in presenza di diabete mellito tipo 2, la scelta alimentare della frutta deve orientarsi necessariamente su prodotti poco calorici, a modesto contenuto glucidico e caratterizzati da una quota di fibra alimentare buona o quantomeno discreta. Senza imporre il consumo esclusivo di pompelmi e “Granny Smith” (mele verdi), il diabetico può scegliere liberamente tra: prugne, arance, kiwi, mele, pere, meloni, angurie, pesche, albicocche… ecc. Al contrario, sono da ridurre drasticamente: banane, uva, mandarini, kaki, fichi e tutti i frutti altamente energetici e zuccherini. Inoltre, sarebbe buona norma consumare porzioni di frutta inferiori od uguali a 150g e ridurre la frequenza di consumo ad uno o due pezzi al giorno.
Un ultimo appunto sul consumo di banane ed attività fisica nel diabete. E’ dimostrato e tutt’ora applicato che la terapia motoria agisce direttamente ed indirettamente nel controllo glicemico; direttamente perché incrementa la sensibilità dei recettori muscolari alla captazione dell’insulina, indirettamente grazie alla verosimile riduzione ponderale che determina anch’essa un miglioramento del controllo glicemico. Sfruttando la finestra anabolica tipica del post esercizio (proporzionale ad intensità e durata dello sforzo), anche in condizioni di diabete potrebbe essere corretto fare uso della banana. Ovviamente, ci si affida soprattutto al buonsenso dei pazienti, in quanto le porzioni dovranno essere utili al trattamento (100-150g) e la frequenza di consumo non dovrebbe superare le 2 banane settimanali.

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Il diabetico può mangiare lo zucchero di canna? Quanti carboidrati e calorie ha?

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Diabete: con cosa posso sostituire lo zucchero?

MEDICINA ONLINE MANGIARE TIPI DI ZUCCHERO INTEGRALE CANNA FRUTTA MAGRA DIABETE CALORIE GLICEMIA RICETTA INGRASSARE DIMAGRIRE INSULINA GLICATA COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIETA CIBNell’alimentazione moderna i dolcificanti o gli edulcoranti sono sempre più diffusi e utilizzati. Negli ultimi anni il mercato propone i dolcificanti naturali come validi sostituti acalorici dello zucchero senza i potenziali effetti tossici degli edulcoranti chimici. Ma è realmente così? Gli studi sperimentali sono ancora agli albori perciò la cautela deve essere massima.

Miele
Il miele è molto simile allo zucchero per quantitativo di zuccheri semplici, calorie e indice glicemicorendendo difficoltoso il controllo della glicemia in modo analogo allo zucchero bianco. Rispetto al saccarosio da cucina apporta una maggiore varietà di zuccheri come maltosio, saccarosio, glucosio, fruttosio e destrosio insieme convitamine e minerali.
Per il diabetico è un alimento da utilizzare con moderazione calcolando il carico glicemico complessivo del pasto in cui si assume miele.

Fruttosio
Il fruttosio è lo zucchero naturalmente presente nella frutta e in altri vegetali. Spesso viene consigliato ai soggetti diabetici come dolcificante per il suo basso indice glicemico ma molti studi mostrano come, ad alti dosaggi e con una somministrazione continuativa o cronica, questo zucchero porti a una serie di alterazioni metaboliche, come la produzione di prodotti della glicazione avanzata  (AGEs), insulino-resistenza, sintesi ex-novo di trigliceridi e acidi grassi.
Il fruttosio non abbassa i livelli dell’ormone della fame, predisponendo di fatto a patologie croniche come ledislipidemie, ipertensione, obesità.
L’associazione statunitense “The American Diabetes Association” sconsiglia l’uso di fruttosio come dolcificante ma precisa che non c’è ragione di evitare la quantità di fruttosio naturalmente presente negli alimenti come frutta e vegetali. La porzione come sempre fa la differenza.

Zucchero di canna integrale o panela
E’ diverso dallo zucchero di canna che si è abituati a conoscere (più simile allo zucchero raffinato) e rappresenta il primo prodotto estratto dal succo di canna senza subire ulteriori processi chimici di raffinazione. Si presenta granuloso, umido, di colore marrone e dal retrogusto di liquirizia. Contiene sostanze che vengono allontanate nei successivi passaggi chimici per ottenere lo zucchero bianco come zinco, cromo, ferro, potassio, magnesio, selenio, vitamine e fibra. La presenza di minerali e vitamine fa si che lo zucchero di canna integrale sia un valido sostituto dello zucchero bianco.
Ha un indice glicemico medio-basso e può essere consumato dai diabetici in alternativa allo zucchero raffinato ricordando di moderarne il consumo e di calcolare sempre l’apporto di zuccheri totali fatto con la dieta.

Sciroppo d’acero e succo d’agave
Sono dolcificanti estratti dalla linfa di queste piante. Oltre agli zuccheri sono ricchi di oligoelementi e vitamine. Possiedono un sapore caratteristico che può essere più o meno adatto in varie situazioni.
Questi sciroppi possono rappresentare una valida alternativa allo zucchero per i diabetici ma se ne raccomanda un uso moderato e controllato come per tutti gli alimenti zuccherati. In particolare è l’elevata percentuale di fruttosioche potrebbe essere dannosa nell’uso eccessivo e cronico (vedi la voce precedente).
Inoltre lo sciroppo d’acero è particolarmente ricco di sostanze antinfiammatorie e polifenoli, potenti antiossidanti, sui quali la scienza sta verificando la potenziale azione positiva sulla prevenzione del diabete di tipo 2 e sulcontrollo della glicemia.

Stevia
La stevia è un dolcificante estratto dalle foglie della pianta Stevia rebaudiana, in commercio in Europa dal 2011 quando l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha stabilito che l’estratto non è tossico e/o cancerogeno.
In realtà sarebbe più corretto parlare di glicosidi steviolici, ai quali è legata l’azione dolcificante e per i quali si è inserito il codice E960 tra gli additivi alimentari. Il parere dell’EFSA è che nella dose giornaliera ammissibile(DGA) di 4 mg/kg/giorno i glicosidi steviolici non risultano genotossici o cangerogenici.
Non ci sono molti studi sulla tossicità nell’uso cronico anche se si evidenzia una tossicità molto bassa. Ad oggi è considerato sicuro ma la cautela dovrebbe essere sempre massima davanti a un prodotto i cui effetti non sono del tutto chiari o controversi.
A livello metabolico il dolcificante a base di stevia sembrerebbe essere particolarmente indicato per coloro che soffrono di ipertensionediabete di tipo 2 e/o insulino-resistenza in quanto sembrerebbe favorire il trasporto dello zucchero dentro le cellule con una riduzione dell’insulino-resistenza e un effetto ipoglicemico.

Succo d’uva concentrato
Il succo d’uva concentrato è un dolcificante naturale che condensa gli zuccheri naturalmente presenti nella frutta. Guardando la tabella nutrizionale si scopre che può arrivare a contenere il 50 % di zuccheri semplici. La quantità di zuccheri presenti suggerisce un consumo moderato e controllato, soprattutto per chi soffre di sovrappeso,sindrome metabolicadiabete di tipo 2 insulino-resistenza.
I vantaggi potenziali derivano dalla presenza di antiossidanti come polifenoli e licopene e dalla presenza di micronutrienti oltre agli zuccheri.
Non ci sono molti studi scientifici sul consumo specifico di questo dolcificante tra i diabetici pertanto se ne consiglia un uso moderato.

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Il diabetico può mangiare la frutta secca?

MEDICINA ONLINE BERE GELATO MELONE FRUTTA SECCA NOCCIOLE NOCI CALORIE SEMI GLICEMIA GASSATA OLIGOMINARALE RICETTA INGRASSARE DIMAGRIRE INSULINA GLICATA COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIETA CIBO PASTO LONTANO DAI PASTINoci, mandorle e frutta secca in generale possono essere molto benefici per le persone diabetiche, obese o con sindrome metabolica. Si tratta di alimenti eccellenti in quanto fonti particolarmente buone di acidi grassi essenziali (che il nostro corpo non riesce a produrre), vitamina E ed altri antiossidanti, proteine e minerali. Numerosi studi lo confermano.

Le noci fanno bene al cuore perché abbassano il colesterolo cattivo. Consumate regolarmente proteggono da cancro e diabete di tipo 2. Attenzione però al loro contenuto calorico: due o tre noci al giorno per 2-3 volte alla settimana sono la quantità ideale consigliata anche dagli Esperti. Se le inseriamo sulla nostra tavola questi frutti secchi possono contribuire a migliorare le difese antiossidanti naturali, proteggendo cuore e arterie (minor rischio del 35-53%), migliorando il profilo dei lipidi nel sangue (riduzione del colesterolo “cattivo” LDL e dei trigliceridi e aumento del colesterolo “buono” HDL) ed esercitando un’azione antinfiammatoria generalizzata.

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Il diabetico può mangiare il gelato?

MEDICINA ONLINE BERE GELATO FRAGOLE DIABETE BEVANDA CALORIE SODIO GLICEMIA GASSATA OLIGOMINARALE DISTILLATA INGRASSARE DIMAGRIRE INSULINA MARE GLICATA COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIETA CIBO PASTO LONTANO DAI PASTIIl diabete è una malattia cronica caratterizzata da un patologico aumento dei livelli di glucosio nel sangue, a causa della mancanza o di un’alterazione nelle funzioni dell’insulina, un ormone secreto dal pancreas indispensabile al metabolismo degli zuccheri e al loro utilizzo come fonte di energia.

Il gelato contiene zuccheri aggiunti (saccarosio, glucosio, fruttosio), oltre a quelli provenienti dal latte (lattosio) e dalla frutta (fruttosio). A patto di seguire alcune semplici regole, tuttavia, anche i diabetici possono gustare del buon gelato artigianale.

Tutta questione di equilibrio
La scienza medica e quella dell’alimentazione fino a qualche tempo fa tendevano a prescrivere ai diabetici divieti assoluti nei confronti dei cibi contenenti zucchero, fosse questo glucosio, saccarosio, fruttosio o lattosio, ma per fortuna le cose sono cambiate.
Oggi si tende a ragionare in termini di equilibrio tra le varie componenti nutrizionali e così, all’interno di una dieta corretta è possibile inserire il gelato come tutti gli altri alimenti e non è necessario ricorrere al cosiddetto “gelato per diabetici”: con i dovuti accorgimenti ci si può concedere del sano gelato artigianale, così come tante altre cose buone.

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Sì a fine pasto, in sostituzione della frutta
Quali accorgimenti? Trattandosi di un alimento che porta alla produzione di glucosio, innanzitutto, il gelato va sostituito e non aggiunto ad altri cibi contententi carboidrati come frutta, pane, pasta, riso, in quantità tali da rispettare il complessivo apporto calorico.
Per esempio, una coppetta di gelato artigianale potrebbe essere sostituita alla frutta in chiusura di un pasto che ha visto un buon apporto di verdure e di fibra in generale, in grado di rallentare l’assorbimento del glucosio. Senza dimenticare che nei soggetti insulino dipendenti il pasto viene preceduto dalla somministrazione di insulina.

Cosa invece evitare
Quello che i soggetti portatori di diabete dovrebbero evitare è il gelato a merenda o comunque fuori pasto, perché lo zucchero aggiunto, oltre a quello contenuto nel latte ed eventualmente nella frutta, provocherebbe un brusco innalzamento della glicemia. Ricordiamo che in ogni caso è buona regola consultare il diabetologo, che saprà consigliare modi e tempi per le situazioni specifiche.

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I migliori glucometri per misurare la glicemia

I migliori apparecchi di ultima generazione per l’automonitoraggio della glicemia, selezionati, consigliati ed usati dal nostro Staff sanitario, sono i seguenti:

Sono strumenti abbastanza economici, tuttavia ottimamente costruiti, affidabili e professionali, prodotti da aziende che da anni sono leader mondiali nella produzione di tecnologie sanitarie.

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